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domingo, 13 de diciembre de 2020

"I GIGANTI DEL CIELO" (Italiano)

   

EDIZIONE SENZA ÁNIMO SPECULATIVO, NÉ MONETARIO.


MARIA ANTONIETTA DE MURO

ORAZIO VALENTI

 

 



 

 

 

 

 

I GIGANTI

DEL CIELO:

 

EUGENIO SIRAGUSA

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 INDICE

 

PREMESSA                                                                                                                         5

DAL LEMURIANO ALL’ATLANTIDEO - 25-8-1952                                                                 7

IL RINATO                                                                                                                        15

IL PRIMO INCONTRO                                                                                                       23

INIZIO DELL’OPERA - PRIMI AMMONIMENTI                                                                   28

CONTATTISMO E CENTRO STUDI FRATELLANZA COSMICA                                          36

IL MESSAGGIO                                                                                                                 51

L’UOMO ARRIVA SULLA LUNA                                                                                         70

SENZA FRONTIERE                                                                                                          75

DALL’EUROPA AL SUD AMERICA                                                                                     86

CRISI E RISVEGLIO                                                                                                          94

EVENTI CRITICI DEL XX SECOLO - LE RIVELAZIONI                                                    100

LA GENERAZIONE DEL TERZO MILLENNIO                                                                   116

ULTIMI AMMONIMENTI E CHIUSURA DEL C.S.F.C.                                                       126

VITE PARALLELE                                                                                                           132

LA RISPOSTA DELL’UMANITÀ                                                                                       139

 

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Il simbolismo della composizione di copertina, in una personale interpretazione dell’autore Orazio Valenti, vuole rappresentare l’Amore che questo “gigante del cielo” ha avuto per l’umanità della terra.

Un messaggio ligio al proprio dovere, che in tutto l’arco della sua missione, come ha ricevuto dall’Alto il rotolo della Conoscenza, così l’ha donato fino all’estremo sacrificio.

 


Eugenio Siragusa

Cenni biografici

 

Eugenio Siragusa è nato a Catania il 25‑3‑1919, giorno dell’Annunciazione, da una modesta famiglia della media borghesia siciliana.

Penultimo di quattro sorelle e un fratello, trascorse la sua infanzia fra i giochi e le spensieratezze comuni a tutti i bimbi del mondo: vivacissimo, ricco di inventiva e di creatività, dimostrava fin dai primi anni di vita una personalità spiccata e una naturale tendenza a “guidare gli altri”.

A scuola dimostrò subito la sua insofferenza per la disciplina scolastica e il rendimento era disastroso. Riuscì comunque a conseguire la licenza elementare; suo unico titolo di studio.

Appena adolescente si arruolò volontario nella Regia Marina Militare, prestando servizio come sommergibilista durante il secondo conflitto mondiale, ottenendo tre Croci di guerra al valore e attestati di “esemplare e coraggiosa condotta”.

Dal suo matrimonio con Rosaria Mirabella nacquero due figli, Liberto e Francesco, entrambi con un’ottima posizione sociale e felicemente sposati con prole. Guidò e resse la sua famiglia con un solido impiego presso il Dazio di Catania, e dal 1972 si trova in pensione.

Quando nel 1952 ebbe la folgorazione che doveva trasformare la sua personalità e la sua vita, Eugenio Siragusa si vide costretto a rifiutare i compromessi che l’incomprensione del mondo voleva imporgli, e solo contro tutti, lottò strenuamente per difendere la Missione che gli era stata affidata, sostenendo e divulgando l’Opera mastodontica del Centro Studi Fratellanza Cosmica, che ancor oggi, malgrado sia stato chiuso nell’agosto del 1978, continua a vivere e a far udire la sua voce nel mondo.

 

 

 


QUELLO CHE IMPORTA È CHE L’UOMO CONTINUI A MANTENERE VIVA  QUELL’ARDENTE SETE DI SAPERE PER LA QUALE OGNI DIFFICOLTÀ NON È CHE UNO SPRONE

EUGENIO SIRAGUSA

 


 

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Dedichiamo questo libro a quanti, per la realizzazione dell’ideale più alto, osano superare i limiti del sacrificio per far trionfare il bene della Vita, della Pace, della Fratellanza e della Giustizia.

 

A tutti voi che volgete lo sguardo verso quest’ideale di libertà, noi offriamo quanto ci è stato donato. La conoscenza, anche se il nostro filtro non potrebbe mai darvi una proiezione perfetta degli insegnamenti parabolici alitanti su uno sfondo messianico.

 

Alle Anime vostre, sia che abbiano il coraggio di credere, o quello di non credere, affidiamo l’anelito della speranza e della volontà, in una libertà di maturazione personale: poiché ogni giorno segna l’inizio di una conoscenza nuova, o il perfezionamento di una conoscenza antica nel pulsare del ritmo universale.

 

Gli Autori

 

 


PREMESSA

 

In verità, la Saggezza ha un moto di avvicinamento all’uomo, che non potrà mai cessare, e i collaboratori di questo disegno di redenzione sono i Messaggeri di Dio.

 

Il Messaggero di Dio è come un genio che porta l’idea di esortazione e consiglio celeste. Quest’idea, discesa tra gli uomini, viene analizzata e purtroppo acquisita con egoismo, come se l’uomo creasse da se stesso, rigettando l’idea sfruttata e sopprimendo il portatore.

 

L’uomo non vuole pensare che al proprio corpo, il quale, lanciato nel mare della conoscenza, si perde, perché i sensi non sfiorano che la superficie delle cose nell’incapacità di penetrare l’essenza dei valori proposti dall’invisibile, dimenticando che il Creatore è una Causa onnipresente, anche se invisibile.

 

Gli fa comodo che la realtà profonda sfugga, che Dio non esista, che il Suo Messaggero venga crocifisso. In tal modo, l’uomo rimastica le vecchie cose, cerca di riportarle alla propria logica e fa nascere gli ideali della corruzione, i falsi miti: l’anticristo.

 

Irrompono gli strumenti della perdizione che fanno scempio dell’anima umana, sorda al richiamo interiore perché drogata dalle leggi del corpo. Leggi false, chimere strette dal tempo che muta e da una vita materiale che sfiocca nell’oblio della nascita.

 

Non resta che un branco di umanoidi che tenta di ricoprirsi di un’atmosfera di caligine, fa come gli struzzi, e inneggia all’uragano distruttore di tutte le fedi che con la maschera dello scetticismo impone il volto senza anima.

 

I Messaggeri sono gli Angeli di Dio, gli Extraterrestri, e Messaggeri sono quegli uomini che gli Extraterrestri scelgono come terminali collaboratori dell’Opera Divina.

 

I Messaggeri di Dio sono Dio stesso in messo agli uomini, sono la viva testimonianza che la Legge È, che la Legge muove e anima ogni atomo di ogni cosa, che la Legge crea e distrugge con la sua logica di pensiero e strumento cosmico.

 

“Uomo. Chi sei tu che replichi a Dio?”

 

A suo tempo Giona ebbe paura e volle rifiutare l’invito del Cielo, la scelta che il Cielo aveva posto su di lui. Gli fu dato allora un Segno, il Segno della sua disubbidienza, ma questo Segno di disubbidienza non è gravato sulla volontà di Eugenio Siragusa che per 27 anni ha edificato un’Opera le cui radici sono profonde nel cielo, e le cui Verità sono ancora rimasticate dagli uomini. Per quale forza, con quale fede un uomo avrebbe resistito per tanto tempo allo scherno degli incapaci, alla dissuasione dei corruttori, partigiani di una psiche in disfacimento?

 

“La mia Verità non l’ho mai commerciata con nessuno”.

“Non dovevo né potevo. Ho dato quanto era possibile dare senza nulla chiedere, senza limiti né condizioni. Dovevo farlo! Lo so quanto sia difficile credermi. Altro non sono stato che un ambasciatore. I messaggi morali, spirituali, religiosi e scientifici sono a Vostra disposizione. DIO solo sa quanti sacrifici ho dovuto affrontare, quante insidie superare per quest’atto di umile ubbidienza. Il discorso l’ho offerto a tutti: ora l’umanità assuma la sua responsabilità”.

 

Restiamo in ascolto di questa apoteosi umana e divina a confronto  tra il personaggio e il messaggero, da un canto fusi in un’unica meta e dall’altro scissi tra il personaggio che autorealizza la propria identità antica e il messaggero che umilmente ubbidisce al programma divino per la ristrutturazione messianica del Terzo Millennio.

 

La vera vita di Eugenio Siragusa “contattista” ebbe origine il 25 marzo 1952, anche se circa due anni prima la sua coscienza era già entrata, inconsapevolmente, nei profondi problemi che da sempre travagliano l’umanità, e si apriva gradatamente a quella Conoscenza Superiore che lo portava ad intraprendere stretti rapporti epistolari con le maggiori Personalità responsabili delle sorti del mondo, come vedremo più avanti.

 

La mattina del suo 33° compleanno, il 25 marzo 1952 appunto, un raggio partito da un corpo luminoso apparso nel cielo, lo investì e lo compenetrò di una nuova personalità.

 

Il suo stato d’animo che prima era semplicemente triste per doversi recare al lavoro anche nel giorno del suo compleanno, in pochi minuti diventò leggero in una coscienza che travalicava ogni orizzonte umano.

 

Era stato “folgorato” come Saul sul sentiero di Damasco?

 

Era stato chiamato da una volontà celeste?

 

Più che poterlo umanamente criticare, lasciamone la dimostrazione alla sua Opera in parte riportata in questo volume.

 

“Da principio credetti di essere impazzito, mentre interiormente avevo una profonda pace, una serenità mai provata prima. Le domande si affollavano nella mia mente e le elaboravo con una velocità sorprendente.”

 

“Mi meravigliavo, mi stupivo di me stesso! Concetti nuovi, arditi, non conformi alla mia povera cultura scolastica (5a classe elementare) si impadronivano di me. Notavo, con non poca emozione, che non appena ponevo un quesito, immediatamente ricevevo la risposta, la delucidazione. Avevo paura, ma una voce interna mi rassicurava: “Non temere”.”

 

“Le domande che mi ponevo non rimanevano mai senza risposta. Il vuoto veniva sempre colmato, ma da chi? Pensavo: Forse dalla Luce che mi ha abbagliato? Ed ecco la risposta: “Non ti porre domande, aspetta”.”

 

“Domandai che cosa era successo: “Il tuo risveglio” - continuò la voce. Non vi è stata una domanda che non abbia avuto la sua risposta. Tutti i giorni, per undici lunghissimi anni, i discorsi furono, oltre che impegnativi, istruttivi.”

“Quella Voce Interiore cominciò ad istruirmi sulla geologia e sulla cosmogonia; mi avviava ai misteri del Creato. Mi fece riaffiorare alla mente visioni del passato, delle mie vite precedenti. Mi fece rivivere epoche meravigliose in cui la Saggezza e l’Amore erano i pilastri di antiche civiltà. Io, che non avevo mai avuto alcuna inclinazione per il disegno, cominciai a sentire la necessità di disegnare.”

“Ho disegnato papiri, alcuni dei quali lunghi circa sei metri. Ho disegnato la forma e la posizione dei continenti all’epoca Lemuriana e atlantidea, nonché ad altre epoche precedenti.”

 

“E così, piano piano, gradatamente, giorno dopo giorno, la mia coscienza si andava aprendo, espandendosi in una conoscenza di Verità Rivelate.”

 

 


CAPITOLO 1

 

DAL LEMURIANO ALL’ATLANTIDEO

25-8-1952

 

Scrivendo ciò che scrivo non è né passatempo né esibizionismo.

In tali tempi duri e gravi è cosa del tutto inopportuna far l’una o l’altra arte. Ciò che questo scritto contiene è del tutto dettato da una lacrima di Dio venuta sulla terra: nient’altro che Voce Sua. E chi lo vuole credere lo creda; di me c’è soltanto la penna, il tempo e l’invito a leggerlo.

Prima ancora che “sentissi” in me questa Lucente Lacrima di Dio, non meno degli altri giovani della mia età ero spensierato e fin troppo pieno di fascino per le terrene cose; ero, insomma, ben diverso di come oggi mi sento.

Mi ricordo l’esatta data del “richiamo” 23 marzo 1952, due giorni prima del mio trentatreesimo compleanno. Era una tiepida giornata dell’inquieto mese di marzo e camminavo tranquillamente per una via della mia città natale, Catania. Ad un tratto sentii uno strano presentimento; qualcuno mi seguiva, cercavo in un modo del tutto strano di farsi sentire. Brividi di freddo mi passarono per tutto il corpo mentre una voce interna mi diceva:

 

“IO SONO UNA LACRIMA DI DIO ED IL MIO NOME È : BAHRAT”.

 

Bahrat, Bahrat... questo nome pulsava dentro di lui, ma era un Essere che gli parlava dalla profondità dei Cieli, o era la sua propria coscienza che si risvegliava in una esperienza di vita vissuta?

 

Lo sgomento che provai non potei mai dimostrarlo, né posso dire come, da allora, io non sia più ritornato a ritrovare la personalità di un tempo. Cercavo in tutti i modi di svagarmi, ma tutto risultava inutile. Ero divenuto diverso, ero divenuto un altro, guidato da una forza misteriosa ma infinitamente saggia e sapiente. Passarono tanti giorni e tante notti privi di riposo, mentre la voce mi diceva:

“Non provar sgomento per quel che senti. Sei tu designato dal Sacro Collegio delle Sette Stelle che sono i Sette Spiriti di Dio. Rasserenati, questa è la tua missione ed il tempo è pur venuto”.

 

La chiamata del suo Spirito giunse così, come un tenero invito ad una scelta che sarebbe divenuta cosciente accettazione.

 

Tutto il giorno era una continua esortazione, e mai da allora ho cessato un solo istante nell’ammaestramento della Divina Sapienza, dell’Inconoscibile e del conoscibile, del bene e del male, di tutto quanto è sepolto nella notte dei tempi. Ebbene, lo sgomento passò e adesso mi sento estremamente felice per aver superato la prova più tremenda di questa mia esperienza, perché è cosa difficile a credere, per me non vi è né spazio né tempo ed in verità, credetemi, potrei toccare l’ultimo dei Cieli con lo sdoppiamento della mia personalità.

Ora desidero rimanere quel che sono divenuto e mi sentirei disperatamente perduto se quella Voce cessasse dentro di me.

Essa è come il profumo di un fiore di Loto sperduto in un rosaio dell’Eterna Luce ove il canto della beatitudine fa felice il sogno eterno degli splendori spirituali. Mi sentirei veramente perduto, un attimo solo diverso di come oggi sono.

Non posseggo che una povera cultura elementare, ma ciò ha poca importanza ed in merito la Lacrima di Dio così si esprime:

“L’arte terrena non è simile all’arte divina; ciò che più importa è conoscere meglio se stesso pensando bene ed operando ottimamente”.

Inoltre dice ancora:

“Chi non parla con la silenziosa Verba dello spirito, non potrà mai conoscere e comprendere la grande difficoltà che incontra colui o colei che vuole tradurre la verba del silenzio in verba tuonante”.

Oggi per me non esistono difficoltà di sorta. Non vi sono più segreti.

Ascoltate questo racconto, dichiarando a priori a quegli scettici, che io definisco creature senza colpe, l’augurio che un giorno possano anche loro comprendere quanto sia utile aver fede ed ubbidienza a quelle cose spirituali che, come la Lacrima di Dio, non si vedono e neppure si toccano e che al cospetto dell’Onnipossente sono più coscienti e più prossimi di quanto non lo siamo noi con tutta la nostra sviscerata fede.

Un giorno, e per essere esatto il 7-8-1952, presso una località chiamata Monte Po, in Catania, ricevetti da Bahrat (la Lacrima di Dio, mio Maestro) questa interessantissima dichiarazione che mi rimase interamente in mente, (cosa tanto strana perché la mia memoria, solo poco tempo prima di tale avvenimento, era assente) e che scrissi subito dopo rientrato in casa. Il racconto ebbe così inizio:

 

Questo mondo che vi nutre e vi contiene non è esso libero di operare come vuole. Esso segue scrupolosamente quelle Leggi Universali che governano lo sviluppo e quindi le cause e gli effetti della sua crescita. È vero che il mondo è ben diverso di ogni cosa che in esso vive per la sua natura cosmologica e per il tempo con cui si misura la sua esistenza. Per voi un anno è composto di soli 365 giorni, un tempo assai breve di fronte a quello Cosmico che conta ben 25.000 anni; una eternità di fronte all’attimo fuggente che è la vostra vita. Ma ciò è minima cosa per poter comprendere la diversità e nell’insieme la grande importanza di quel principio indistruttibile ed eterno per cui ogni cosa, dal minerale all’uomo, si evolve risolutamente nella sua grande opera Universale.

Ora il mondo percorre il sentiero della evoluzione avvicinandosi sempre più verso il suo settimo sviluppo. Molti scettici, ben lontani dal credere alle profetiche voci degli inviati, vogliono conoscere la fatale data del 2000. Dì, a costoro, che nei tempi remoti molti si salvarono dopo aver avuto fede e per aver creduto alla voce dell’anima.

Ed ora ascolta e medita perché ciò che io ti dico avvenne in quel lontano tempo in cui la terra e tutti gli altri pianeti, esclusi alcuni loro satelliti, sono come realmente oggi gli uomini pensano, nati dal Sole; ma in realtà nessuno sa come essi siano scaturiti dalle viscere solari, né sanno come alcuni loro satelliti si siano a loro volta formati.

In quel tempo il volto del vostro mondo era ben diverso di come oggi vi appare. Immaginate il mondo di 600.953.000 anni roteare attorno ad un asse che abbia negli estremi poli l’attuale monte Everest a Nord e le terre dell’altopiano Boliviano a sud.

Di tale immaginazione potete ben comprendere quanto diversi fossero in quel tempo il suo volto ed i suoi lineamenti, prima che si verificasse il grande cataclisma che li doveva completamente mutare.

È vero che vi riuscirà impossibile scorgere il grande e civile Continente MU-Tolteche che fu la culla della più potente razza umana dalla pelle color rosso scuro, né tanto meno potrete rendervi conto di un altro Continente ove gli uomini dalla pelle color mimosa vissero felicemente e ricchi di tutte le conquiste della scienza. Di questo ultimo ancora qualche cosa rimane dinanzi ai vostri occhi.

Il grande Continente Cià, l’attuale Borneo, le Filippine, Sumatra non sono altro che le vertebre contorte e spezzate di quella immensa zolla di terra, allora popolatissima, prosperosa nell’arte e nelle scienze. Ed infine l’infelice sorte di quell’altro Continente ove i popoli dalla bionda pelle vissero anche loro - nella più stupenda di tutte le terre del mondo - la storia di tutte le arti Divine. La Groenlandia e gran parte delle isole dell’alto Canada vi dicono quale fu la gelida agonia dell’immenso Continente scomparso sotto il manto del candido riposo.

Ma come tutte le cose dell’Universo e per quella infallibile Legge che governa e regge lo sviluppo e quindi il mutamento che si contempla nell’ascesa evolutiva, il mondo non poteva sottrarsi in alcun modo a tale forza che sovrasta tutte le cose create, così come noi non possiamo sottrarci, anche se lo desideriamo, a quelle leggi che regolano il nostro sviluppo e, per tale causa, a quei mutamenti che ci fanno grandi, intelligenti e che modificano la nostra natura fisica. Ma mentre in noi le convulsioni più critiche della crescita avvengono in cicli di tempo che vanno da sette anni in sette anni, ben diverse sono le convulsioni per il mondo i cui cicli settenari vanno da settecento milioni in settecento milioni di anni, divisi in altrettanti cicli settenari di minore intensità emotiva.

Ed infatti, ciò che avvenne in quel tempo fu causato da una convulsione principale di un ciclo settenario del suo cosmologico sviluppo. Per dimostrarvi in modo approssimativamente scientifico, la sua convulsione, eccovi un povero ma pur rapido esempio:

Immaginare di vedere un bimbo che si diletta nel gonfiare con una cannuccia una comune bolla di sapone. Questa, per effetto del soffio si gonfia e man mano che il bimbo soffia, si dilata continuamente allungandosi da due estremità prendendo una forma più o meno ovale; ma immaginate cosa succede quando il bimbo, per un tratto di tempo, smette di gonfiare la bolla di sapone ormai grande e fin troppo ovale: la bolla di sapone si contrae per assumere la forma sferica mentre tutta la superficie è costretta a muoversi disordinatamente per adattarsi in un nuovo asse e quindi in un nuovo equilibrio.

Immaginate ciò che per esempio vi ho dimostrato e, se potete, senza terrore sostituite la bolla di sapone con il nostro mondo. Evidentemente vorreste anche sapere come avviene per il mondo.

La crescita o, come volete, lo sviluppo del mondo è di natura cosmologica e per tal motivo non si può dimostrare così semplicemente come si può immaginare. Però le visioni che ancora eternano nello spazio immortale dell’immenso mondo spirituale, sono rimaste più che nitide nell’anima trascendentale dell’umanità Gli avvenimenti remoti non si dissolvono da quel corpo che, seppur invisibile ed in gran parte incompreso, rimane sempre impregnato di una capacità conservatrice assai più potente e duratura di quanto si possa credere.

Cercare le testimonianze sufficienti per avvalorare tali rivelazioni, sono sforzi vani per coloro che sfuggono la realtà del valore dello spirito. Ed io non ho mai sfuggito l’ordine interiore della coscienza atavica, mi sono sentito avvolto da quelle misteriose capacità che mi hanno dato l’amore di una verità tanto vasta da superare anche l’incomprensibile parola del silenzio. Ed è per questo che non cesso un solo istante di sentirmi felice e di comprendere ed amare più che mai il valore della vita.

Gli Avi, gli Iniziatori del cammino di questa umanità, conobbero il tempo più grave della storia del mondo.

Nessuna creatura nasce dalle viscere della terra e coloro che per primi videro il mondo, non spuntarono né dalle acque né dalle viscere della terra, ma vennero da un mondo che oggi guardiamo con vigoroso amore nell’alto del Cielo.

La natura del nostro mondo è cosmologica e le sue leggi sono del tutto diverse da quelle che governano la nostra crescita, il nostro movimento, la nostra nutrizione ed i nostri sentimenti. Noi ci agitiamo nelle nostre sofferenze fisiche e spesso, dopo gli affanni che apporta la crescita, ci dimentichiamo facilmente di ciò che abbiamo patito. Ci notiamo più alti, più grossi o più magri, insomma, ci vediamo diversi. La crescita apporta appunto questo in noi ed in tutte le cose che sono animate. Ebbene, anche questa grande palla che noi chiamiamo mondo, soffre gli affanni della crescita e non meno di noi si agita nelle convulsioni della sua natura ogni qualvolta raggiunge il suo punto critico, il suo ciclo principale. L’idea degli effetti apocalittici che si manifestarono nel passato, quando la convulsione raggiunse il massimo della sua emotività è terrificante, tanto terrificante da annullare completamente il nostro misero ed insignificante orgoglio.

La deriva dei continenti non può rimanere più un segreto né rimarrà un segreto la storia di Atlantide, del MU, del Cià; continenti scomparsi nello scontro titanico delle forze della natura in un movimento apocalittico.

Gli spaventosi, terrificanti effetti non sono rimasti privi di storia ed i nostri Antenati ben si guardarono, e per lunghissimi millenni, di ritornare a valle.

I lamenti del mondo, le sue sofferenze non ebbero il nostro tempo né si lenirono tanto facilmente. La spaventosa contrazione di tutta la superficie del Globo provocò effetti di indescrivibile portata, tale da mutare radicalmente la posizione dei mari e dei Continenti.

L’asse su cui la terra roteò per milioni di anni si spostò da Nord verso sud-ovest (Himalaia, Asia) ed a Sud verso Nord‑Est (Altipiano‑Boliviano, Sud America). Gran parte di Continenti divenne un blocco omogeneo di crosta spaventosamente contorta e compressa dal titanico urto. I mari in confuso movimento accavallarono e coprirono gran parte della superficie terrestre. Le zone che maggiormente soffrirono l’immane urto e le spaventose compressioni sono rimaste per il tempo futuro l’effigie reale del terribile caos apocalittico. Grandi montagne si formarono ed immense terre sottomarine emersero alla luce dell’opaco sole.

Le Alpi, i monti Urali, le Alpi Scandinave, gli altopiani dell’Asia minore, dell’Iran, del Caucaso parlano il medesimo linguaggio mentre di più ci dicono le alte montagne dell’Himalaia dove l’urto ebbe i più tremendi effetti, tali da ridurre in pezzi gran parte del vasto e popolato Continente Cià. Ben poco è rimasto, e le attuali isole della Sonda, Filippine, Borneo, Sumatra ecc. ecc. sono ancora oggi il quadro reale del grande e civile Continente distrutto. Ma non meno minori furono i grandi sollevamenti che si verificarono in quel tragico cataclisma nelle zone dell’America del Sud, dell’America del Nord e dell’Africa.

Ci appaiono ancora oggi muti, avvolti in un arcano fascino che sa di mistero e di terrore. La grande e maestosa Cordigliera delle Ande ad occidente e gli altopiani del Brasile ad Oriente parlano al muto osservatore del tempo.

Nel Nord America, l’Altopiano del Messico, l’altopiano dell’Utah e le Montagne Rocciose si mostrano anche loro meticolosamente misteriose, mentre nell’Africa orientale, nel mistico paese dell’Antico volto, le alture Etiopiche, del Kenya, del Tanganika sono ancora là con tutto il prestigio della loro forza.

Ed ancora ad Occidente dell’Africa abbiamo l’Altopiano del Bihe (Angola) del monte Camerun, dell’alto Atlantide a Nord‑Ovest ed il Grande Atlantide.

La massa ignea del Geoide, furiosamente turbata nella sua quiete, ebbe anch’essa la sua parte nelle formazioni montuose e vulcaniche per la enorme pressione da essa esercitata nell’intera grande distesa della crosta terrestre.

Ma il mondo, pur diverso nel volto e nelle membra, inizia il nuovo cammino evolutivo sul sentiero delle Leggi Macrocosmiche dell’Universo. L’atterrita umanità di allora, decimata dalla indescrivibile forza della natura, colpita senza potersi rendere conto, da un flagello apocalittico di una portata catastrofica eccezionale, iniziò il duro cammino della sopravvivenza, conscia interiormente di una storia che mai il mondo e le generazioni future potevano cancellare dallo spirito.

Il cammino divenne più duro che mai perché il Geoide in assestamento muoveva ancora le sue membra, ora rizzando ora estendendo la sua dura epidermide. Il mondo iniziava il suo nuovo cammino roteando attorno al nuovo asse. Il nuovo equilibrio gli permetteva di iniziare, seppur lentamente, l’effetto della dilatazione. La sua sfericità si andava via via allargando al centro. Le acque, che in un primo tempo assottigliatesi furono costrette ad invadere e sommergere gran parte della crosta terrestre, si andavano via via ritirando. L’estensione si verificava in modo razionalissimo. Le masse delle immense zolle di terra che erano divenute una omogeneità confusa e contorta, dagli effetti della reciproca compressione, si estendevano anche loro distaccandosi e creando così enormi voragini ed avvallamenti.

Le acque si precipitavano nei punti più bassi lasciando in tal modo le zone più alte.

Intanto, mentre tutto si assestava e mentre ogni cosa riprendeva il nuovo cammino, una nuova minaccia si profilava all’orizzonte. I nuovi Continenti che per milioni di anni portarono il grave e pesante mantello bianco dei ghiacciai, emigrati verso l’Equatore per l’effetto dello spostamento dell’asse terrestre, incominciarono a spogliarsi del pesante fardello. Il cambiamento di temperatura non consentiva più la possibilità di vita dei ghiacciai. Si verificò allora una nuova catastrofe. I ghiacciai iniziarono a liquefarsi facendosi strada lungo i pendii e le coste, tracciando vaste condutture naturali (Morene), formando laghi e provocando una spaventosa inondazione.

Fu proprio come un grande diluvio dilagante e minaccioso. Mentre ciò avveniva nei continenti emigrati verso l’Equatore, altra sorte si delineò per quei mari e continenti che per lo stesso effetto si trovarono verso le calotte polari: il freddo ed il candido ghiaccio li strinse chissà per quanto tempo, in una morsa gelida.

Intanto il Geoide si spingeva sempre più verso una normalizzazione, mentre l’alba della nuova umanità aveva inizio con gli scampati alla catastrofe sulle più alte montagne del mondo, in immense caverne, con l’estrema speranza di sopravvivere.

Intanto, mentre ogni cosa tornava all’ordine superiore di riassestamento sul nuovo volto del mondo, i superstiti delle diverse razze sopravvissuti all’apocalisse, iniziarono estenuanti e lunghe emigrazioni dalle zone che li avevano lasciati vivi, peregrinando tra le insidie della natura divenuta nuovamente primitiva e selvaggia.

Nei loro volti e nei loro occhi rimase viva l’immagine del terrore, mentre a stento affioravano nelle loro menti i cari ricordi di un felice passato nelle zolle fiorite di un Paradiso terrestre perduto.

Gli scampati del Grande Continente MU-Tolteche, gli uomini dalla pelle color rosso cupo, vigorosi nell’arte e nella scienza, dovettero anche loro dire addio a quella contorta schiena dell’adorata terra ormai agonizzante e destinata a sparire per l’inesorabile abbassamento delle sue basi in gran parte schiantate dall’immane urto.

L’Oceano Pacifico Sud e Centrale aveva ormai esteso il suo imperioso dominio. Così iniziarono l’esodo, spingendosi verso le coste occidentali dell’America del Sud e Centrale (Cordigliera delle Ande a sud, Altopiano del Messico al centro).

I superstiti dalla pelle color oro invece, ritenendo impossibile sopravvivere per l’incalzante formazione dei ghiacciai, iniziarono l’esodo verso Sud abbandonando alla dura sorte quelle immense terre cariche di affetti, di gioie e di dolori, (Groenlandia, Islanda, terra di Baffin ed isole circostanti), allora facenti unico blocco con l’attuale Grande isola. Le loro mete furono le zone del Labrador, Terranova, Scozia mentre altri gruppi si diressero alle estreme Coste Orientali; allora aderenti alle attuali Coste Scandinave o verso le alture delle Alpi Scandinave e della Gran Bretagna del Nord, in quei tempi unita all’America Settentrionale con Terranova.

I superstiti dalla pelle color bronzo, del grande Continente Africano rimasero seppur asserragliati nelle zone più alte, sulla loro terra che il cataclisma aveva meno degli altri sfigurato.

Le attuali regioni della Guinea settentrionale e meridionale ad occidente, e gli attuali Etiopia‑Kenia, Tanganika, Mozambico, Madagascar ed isole circostanti in quei tempi facenti unico blocco con Africa ed Australia furono le loro mete , ritenute più sicure per la sopravvivenza delle loro creature.

Infine la razza dalla pelle color mimosa, la più colpita dalla sventura, dovette cercare rifugio nell’interno di quelle nuove terre emigrate dalla calotta polare del Nord, cercando la sicurezza nelle immense alture. Abbandonavano così quel poco che era rimasto del Grande Continente Cià e che gli aveva salvati dal furioso, tremendo scontro (attuali isole Filippine, Borneo ed isole circostanti, Cina orientale e Giappone ed isole circostanti allora unite). Il Tibet e le alture della Cina furono le loro mete, mentre altri si spinsero sino alle terre dell’Himalaia.

Il Geoide aveva ripreso la sua normale rotazione intorno al nuovo asse, manifestando la normalizzazione completa dell’equilibrio della sua massa. Passarono millenni e millenni.

Ricominciava così il Settimo sviluppo della sua vita.

I popoli crescevano e se in un primo tempo si dimostravano restii a lasciare le grandi alture ove i loro Avi avevano trovato rifugio e salvezza tramandando di generazione in generazione la terrorizzante storia degli apocalittici avvenimenti, le necessità di spingersi altrove costrinsero i più audaci a scendere a valle, che le acque avevano ormai in gran parte lasciata libera. Alcuni si spinsero sino a raggiungere le rive del mare. Le notizie di migliori posizioni climatiche e di abbondante ricchezza vegetale ed animale richiamarono l’attenzione di tutti e dimentichi delle antiche tradizioni, abbandonarono le alte montagne per costruire miglior vita nelle ricche vallate della terra.

Così ebbe inizio il periodo Prelemuriano che segnò per la nascente nuova umanità il ritorno a quei principi di progressi generali che dovevano poi attraverso millenni e millenni raggiungere il livello dei nostri tempi.

Il periodo Prelemuriano segnò una caratteristica architettura mastodontica. Il timore aveva ancora stimolato un atavico ricordo. In loro non si era ancora spenta la scena apocalittica e costruirono le grandi città protette da enormi muraglie e da Idoli altrettanto mastodontici come a voler preservarsi da un succedersi di cattivi avvenimenti.

I popoli dalla pelle color rosso cupo si estendevano sempre più verso le coste dell’America Sud‑Orientale e Sud‑Occidentale  mentre la razza dalla pelle color oro muoveva il passo verso l’Europa centrale ed occidentale altri gruppi verso l’America Settentrionale ed orientale. Anche il popolo dalla pelle color bronzo e quello color mimosa si estesero nei vari territori circostanti alle alture.

Intanto il Geoide si era completamente assestato, ma non del tutto. La nuova umanità ormai lontana dagli antichi giorni muoveva i primi passi verso una fiorente civiltà; ma ecco, un nuovo turbine avanza, la lenta ma inesorabile dilatazione del Geoide doveva creare ancora disastri e schianti. Le grandi zolle di terra che univano l’America del Sud all’Africa e su cui si erano incontrati per la prima volta il popolo nero con il popolo rosso, cominciavano a dare segni di instabilità e di sgretolamento.

In periodi distanti l’uno dall’altro, si verificarono enormi boati con aperture di enormi voragini; le acque trovando libero ingresso penetravano attraverso le nuove fenditure formando grandi insenature, pronte a balzare ancora in avanti. Sembrava che le isole si muovessero dal loro luogo.

L’estremo lembo dell’America del Sud abbandonava l’Africa, lasciando libere le acque di penetrare nelle sempre più larghe fenditure minacciando seriamente le isole, di sommersione.

Le popolazioni prevedendo sorte peggiore, abbandonarono le zolle di terra divenute ormai piccole e pericolose  rifugiandosi nelle coste dell’Africa e nelle coste Sud Americane in cerca di sicurezza. Ormai il tempo aveva segnato ogni cosa e, attraverso migliaia di anni, ciò che doveva accadere accadde: la deriva dei Continenti, se pur lentamente, avveniva inesorabilmente.

I popoli divenivano sempre più numerosi e le necessità di scoprire nuove terre fece pionieri gli uomini più forti.

Gli scampati delle isole Lemurie, salendo verso Nord, costeggiando in parte l’Africa ed in parte l’America del Sud, conobbero e si unirono ad altra gente progredita nell’arte e nella scienza.

L’unione della razza dalla pelle color rosso cupo con quella dalla pelle color bronzo diede vita ad una nuova razza, chiamata Razza Lemura.

Intanto l’America Meridionale si era staccata dall’Africa dall’estremo Sud (attuale Terra del Fuoco) sino alle altezze di Angola (Africa) rimanendo ancora legata dalle terre del Brasile all’attuale Congo Francese, il Venezuela e la Guyana (America del Sud), alle terre del Senegal, della Guyana francese, Liberia, Costa d’Oro e Nigeria (Africa).

Le isolette Lemure sparivano per sempre sotto le acque. Le voragini divenivano sempre più larghe e più profonde mentre le acque irrompevano copiose ed impetuose dal Sud verso il Nord.

Passarono migliaia di anni ancora ed i popoli dalla pelle d’oro si erano avventurati sempre più verso Sud penetrando nelle sconfinate e sconosciute terre dell’Alto Atlantide (oggi Oceano Atlantico del Nord).

Altrettanto fecero gli uomini della nuova razza, figli di Lemuri, divenuti forti e coraggiosi. Essi furono i più grandi in scienza ed arte e la loro pelle non era né nera né rosso cupo, bensì, color rame. Essi, provenienti dall’America Centrale e Meridionale, salivano verso Nord‑Ovest sconfinando anche loro nelle immense praterie sconosciute dell’Atlantide Centrale (oggi Oceano Atlantico centrale). I popoli si spostavano rapidamente nella speranza di trovare migliore fortuna. Dall’attuale Messico, Honduras, Nicaragua, Costarica, Venezuela, Guyana, Brasile moltitudini di pionieri partivano alla ventura.

Così per primi gli uomini dalla pelle color rame raggiunsero l’Africa esplorando una grande striscia di terra del Continente Atlantideo.

Raggiunsero le coste dell’Africa (Rio d’Oro e Marocco) sino a toccare le coste dell’Angola bagnate da crescente mare Atlantideo. Ma rimanevano ancora da esplorare immense distese di terra ricchissima di vegetazione, essendo questa composta di avvallamenti profondi che dal Sud andavano verso il centro sino all’attuale Terranova, Inghilterra, zone primitive dei popoli dalla pelle color oro.

Più a Nord la gelida Groenlandia ancora unita alle terre dell’alto Canada e della Scandinavia, faceva da diga naturale alle pressanti acque del Nord. Man mano che i pionieri del popolo biondo si addentravano di più verso il Sud e verso il Nord Europa, quelli dalla pelle color rame si estendevano sempre più in tutte le direzioni della grande Atlantide dirigendosi verso Nord‑Ovest.

Quella immensa terra, la più ricca di tutte le terre del mondo su cui pesava il tragico destino, fu meta di incontri tra le due razze sconosciute: bionda e rame. Avvennero tumulti, guerre, sottomissioni. Ma un grande essere scaturiva dall’incontro delle due razze: “l’Atlantideo”; fisico robusto, color roseo bruno, alto, di spiccata intelligenza e di capacità strabilianti: era nato il Re dei Re in un nuovo Paradiso Terrestre. Dall’ascesa di questa nuova razza nacque la più potente generazione che l’umanità ricordi.

Quanto dico sembrerà una favola ed io desidero che tale rimanga dinanzi ai vostri ragionamenti.

Durante il periodo pre‑Atlantideo numerosi mezzi provenienti dal Cielo Astrale si posarono su alcune alture. Avevano forma di un uovo lucente e con capacità eccezionali. Possedevano magiche virtù e si dicevano “FIGLI DEL SOLE”.

Furono questi che istruirono nell’arte divina gli Atlantidei e furono questi a rendere possente quel popolo.

Il grande maestro così si esprime:

Dalle lontane vie del Cielo si mossero spiriti eletti e, scesi sui monti dell’Atlantide, portarono sulla terra la sapienza dell’Eterno Padre di tutti i Cieli.

In loro era il Paradiso, in loro si rispecchiava l’ordine Universale, in loro era profusa la Grande Coscienza del primo Seme di tutte le conoscenze visibili ed invisibili. Loro furono la mano benigna della Luce Divina e per loro mezzo, Dio operò dal grande Logos che emana la Linfa della Vita, della ragione del Bene infinito. Essi furono chiamati “Dei Solari” ed in loro omaggio il popolo adorò il suo primo vero Dio: l’Universo, la grande Coscienza che crea con l’Eterno Suo Amore e che illumina i sentieri infiniti dei Sette Cieli.

Il tempo si perdeva nell’infinito, centinaia di milioni di anni trascorsero dalla prima alba dell’umanità in questo mondo. Nessuno era più in grado di ricordare la passata generazione. Ma vi furono in quel tempo Atlantideo, uomini di bellezza divina, venuti da un mondo lontano con dischi volanti infuocati, somiglianti al grande Astro Solare. Essi edificarono il Regno di Dio sulla terra dando al forte popolo Atlantideo una sapienza capace di raggiungere le più alte mete dello sviluppo spirituale e materiale. Furono loro gli esseri umani divini dal dolcissimo sguardo, Maestri dell’arte Universale, conoscitori di profonda scienza, dotti nell’arte del visibile e dell’invisibile. Essi furono adorati come Dei Solari e per essi si edificarono templi di meravigliosa bellezza. Gli Atlantidi furono sotto l’ammaestramento di queste divinità venute dallo spazio profondo dei cieli ed in breve tempo gran parte di quel popolo divenne il più potente ed il più ricco della terra.

La segretezza delle più care iniziazioni fu riservata a coloro che dovevano poi divenire gli eredi delle Virtù Celesti.

Questo primo periodo che durò migliaia e migliaia di anni fu caratterizzato da eventi grandiosi. La scienza, l’arte ed il commercio ebbero uno sviluppo grande e fiorente, mentre l’etica di questo popolo raggiungeva mete tanto alte da paragonarsi alla etica perfetta dello spirito.

Grandi metropoli nascevano ovunque con lineamenti di imparagonabile bellezza d’arte resa mirabile dalle rifiniture in oro calco, che i Divini avevano con grande facilità costruito con la loro arte atavica.

Una di queste grandi Città sorgeva in una altura piana a Nord‑Est della attuale isola “Capoverde”. In un promontorio di questa grande Metropoli si mostrava maestoso il più grande ed il più ricco tempio di tutti i secoli. Tutto in oro, esso era circondato da giardini immensi e odorosi e da mille altre bellezze. Residenza del Capo Spirituale del grande popolo Atlantideo, fu meta di coloro che ebbero la fortuna di apprendere con amore la Saggezza Divina e gli ammaestramenti della Sua grande opera.

Le carovane numerose andavano e venivano partendosi ora dalle coste Africane ora dalle Coste Americane. Il commercio si estese pure nella bassa Europa Sud‑Occidentale (l’attuale Portogallo, Francia, Germania).

Il paradiso di Dio si era in quel tempo stabilito sulla terra. Una grande colonia forte e prosperosa si spostò verso Oriente edificando una grande Metropoli nel basso Nilo (attuale Egitto) facendo di queste terre zone ricchissime, allargando sempre più il loro dominio nelle vaste e deserte distese dell’alto Egitto e dell’Africa sud‑orientale e sud‑occidentale. In quest’ultima zona si edificò il Tempio delle Tre Porte d’oro, detto pure il Tempio della Sapienza.

Lo sviluppo delle qualità psichiche di quel popolo divenne tanto potente da concedersi le facoltà più ampie della potenza spirituale. Il costante equilibrio spirituale‑corporale fu una educazione assidua e sorvegliata di quel popolo ormai all’apice dell’evoluzione.

La scienza dell’alchimia, esclusivo dominio della Casta Sacerdotale degli Dei Solari, rimase un segreto per il popolo, ed ancora oggi gli uomini si affannano vanamente a rendere quest’arte priva di Mistero.

In questo primo periodo l’Impero Atlantideo ebbe in radioso, pacifico, e prosperoso sviluppo. Però la fine del primo periodo doveva essere segnato da un fatale avvenimento che il tempo aveva via via maturato; ancora una volta la superficie terrestre cominciò a tremare aprendo enormi voragini; ancora una volta l’Africa e l’America si davano uno strappo di allontanamento. Durò molto tempo la tragica seppur lenta deriva delle due immense zolle di terra. Le voragini divenivano sempre più larghe tanto da permettere sempre più alle acque di penetrare e di allargare il loro dominio. Le parti più basse di quella terra venivano invase dalle acque. Il Su di quel grande Continente diveniva un gruppo di grandi isole circondate dalla prepotenza delle acque in continuo agguato. Tali avvenimenti che segnarono la fine del primo periodo Atlantideo e l’inizio del secondo periodo, gettò lo scompiglio e la disperazione di quel Paradiso che gli uomini avevano costruito.

Molti furono coloro che prevedendo il peggio si rifugiarono verso le coste dell’Africa Orientale, divenendo, per forza, preda del popolo dalla pelle color bronzo e sottomessi alle loro abitudini diversissime e strane.

Poseidone resistette tenacemente al continuo dilagare della involuzione degli animi al cospetto delle esibizioni sessuali, che ormai avevano corrotto gran parte di quel popolo, estendendosi rapidamente verso il Centro e verso il Nord.

Sette segrete nascevano ovunque con a capo donne spregiudicate in morale e in corpo, attanagliando l’ingenuo e puro elemento che per mera avventura veniva in contatto con queste sette. L’intervento degli iniziati non valse a stroncare la ormai mostruosa degenerazione fisico‑sensitiva.

Lotte sanguinose si susseguirono lungo il tempo ponendo sotto la sferza della distruzione quel caldo giaciglio che gli Avi chiamarono: PARADISO TERRESTRE.

Ma la grande volontà del Vecchio vegliardo degli antichi giorni diede al mondo l’iniziativa di porre fine al dilagare continuo dei tremendi vizi degenerativi. Avvenne che la grande Groenlandia, allora unita agli attuali Continenti nordorientale (Scandinavia) e Nordoccidentale (Alto Canada) barriera naturale alle pressanti acque del Nord, cominciò a dar segni di movimento provocando immense voragini sempre più amplificate dal continuo movimento migratorio. Le acque, trovando modo di incanalarsi attraverso quelle enormi fenditure, si precipitò verso il Sud provocando le inondazioni dell’Alto Atlantide e sommergendo gran parte di quel territorio, per sua natura molto basso, e di molto rispetto al livello delle acque nordiche.

La Groenlandia aprì le porte e man mano che essa andava alla deriva, le acque furiose ed instancabili invadevano sempre più il Continente ricongiungendosi con quelle acque del Sud.

Dell’Atlantide non rimanevano altro che poche isole qua e là sparse nell’immenso attuale Oceano Atlantico. Molti perirono e molti altri sfuggirono al fatale destino. Ormai il maree era divenuto padrone della terra più ricca del globo. Passarono ancora migliaia di anni e la grande isola del Sole, Poseidone, forte ed instancabile nell’opera dello spirito e della Saggezza Divina, risplendé più che mai come a voler dire agli uomini perduti che Iddio, irato per l’opera nefasta che avevano intrapreso, aveva permesso alle forze della materia e degli elementi di operare distruzione e morte. Molte furono le pecorelle smarrite che ritornarono nuovamente all’arte della pace e dello spirito. Ma l’arte della guerra aveva reso bruti un gran numero di uomini che privi ormai di sensato amore al prossimo affilava le armi nelle alture delle coste americane del Sud in preda a deliri avversi e sanguinari. Gli attacchi continui e selvaggi sottomisero alle loro leggi sanguinarie, gran parte di quel popolo che era ritornato alle leggi ataviche degli antichi Maestri venuti dal Cielo.

Ma la lotta, seppur tremenda, fu contenuta per lunghissimi anni al di là della grande isola di Poseidone, Isola Sacra ove il Tempio in oro‑calco splendeva come un sole scintillante. Il tempo fu avverso e le orge selvagge e abbrutite dell’arte della guerra costrinsero alla resa il rimanente e ormai decimato popolo Atlantideo.

Molti fuggirono verso oriente (attuale Egitto) portando con sé la storia immortale del mondo e delle più eccelse conoscenze dell’arte divina dello Spirito.

Gli invasori, occupate le isole, istituirono i loro templi di sangue e di orrore perseguitando coloro che vollero, ad onta del supremo sacrificio, gridare ancora la loro fede nell’arte celeste.

Nel contempo, anche i mori ed alcune tribù bionde, strinsero alleanza con i conquistatori delle isole.

Le orge si susseguirono nello sprazzo lussurioso di incontenibile bassezza, edificando la più povera di tutte le involuzioni di tutti i tempi. I fuggiaschi che ebbero per meta le grandi distese del Nilo, ritrovando i loro fratelli ormai da tempo padroni di quelle terre, ebbero asilo ed insieme instaurarono i grandi princìpi che la sorte avversa aveva messo a dure prove. Divennero potenti e, questa volta, armati e guardinghi ad eventuali imprese degli ormai nemici.

Le isole conquistate erano divenute mera di comitive di sanguinari e di esseri irruenti e selvaggi. Il delirio del sesso, della lussuria, della materialità e del sensualismo drogato, aveva reso debole ogni loro iniziativa barcollando come forsennati nelle loro stesse amarezze.

Parecchi iniziati tentarono, e a prezzo della vita, di convertirli ma inutilmente, ormai il fango li aveva sommersi e travolti.

In questo periodo io nacqui da una famiglia iniziatica, massacrata da una turba di fanatici assassini. Ebbi ricovero, ancora piccolo, in una setta segretissima, ove crebbi ammaestrato dalla Verba dolcissima dei Maestri dal dolcissimo sguardo.

Un Profeta, che tale sembrava essere ma, in verità era un Divino del Sacro Consiglio dei Cieli, aveva detto:

“Destatevi! Destatevi! Il paradiso sulla terra per colpa vostra è perduto”.

Nessuno gli aveva creduto e quando lo sacrificarono alle più terribili torture, senza che egli spirasse pur avendo il cervello fuori dal cranio... la erra tremò ed il Cielo si oscurò in un uragano spaventoso.

Il tempo ormai aveva segnato la fine. E ciò avvenne come un fulmine. Le isole, per quello che io so, sprofondarono sommergendo milioni di esseri, rei di aver con la loro inaudita spregiudicatezza disubbidito a Colui che sulla terra si era degnato di dare il volto, il respiro e la linfa dell’ordine e dell’amore imperituro ed eterno dei Cieli.

Così ebbe fine il grande e potente regno degli Atlantidi che la storia ha nascosto nell’abisso del tempo e nelle ali dello spazio ove l’uomo sfiora con la sua anima, con la sua intelligenza e con il suo amore un passato, che ignorando gli appartiene.

 

 


 


IL RINATO

 

In verità, in verità vi dico:

Nel tempo passato è il mio futuro, perché è vero che nel tempo futuro vi è il mio passato.

In verità, io dico ancora:

Ciò che nel tempo fu, nel tempo è e sarà.

“Poi vidi, quando egli ebbe aperto il sesto sigillo: ed ecco si fece un gran remoto, ed il sole divenne nero come un sacco di pelo e la luna divenne tutta come sangue.

E le stelle del cielo caddero in terra, come quando il fico scosso da un gran vento, lascia cadere i suoi ficucci.

E il cielo si ritirò come un libro sconvolto, ed ogni montagna ed isola fu smossa dal suo luogo”.

Ed in verità, in verità vi dico: Io Eugenio, uomo che fu e che è nel tempo della vostra generazione, in verità io vi dico: che le montagne, e le isole furono smosse dal loro luogo anzi tempo che, Egli Giovanni, lo descrisse come futuro di là da venire nel tempo di altre generazioni.

In verità avvenne che le montagne e le isole furono smosse dal loro luogo e con loro immense terre navigarono come gusci nell’immensità del furioso mare. Molte terre furono sconvolte ed altre divorate dagli abissi profondi degli oceani. L’un continente si strappava dall’altro come foglia di carta tenera e simile ad un ramoscello in balìa del furioso vento; or entrava nel mare ed ora usciva alla luce. Altra non ritornava più innanzi agli occhi dei futuri.

Ed io vidi per volontà di Dio, perché io fui in quel tempo come or sono, uomo, e vidi ad occhi aperti ciò che qui vi narro.

Allora oro fanciullo ed è passato tanto tempo che ancor mi pare un lungo sognare. Eppure, è tanto vero quel che fu e vidi che, ritornando al tempo ormai remoto di dodicimila anni, ritrovo ancora le medesime cose di allora, quando il volto del mondo era un altro e diverse erano le cose e la condotta degli uomini.

Quel che videro i miei occhi, ricordo or che ho trentatré anni: Ed io vidi ciò che l’animo mio conserva e che vi narro poiché il tempo è vicino. Ed allor tempo che dista da questo circa dodicimila anni, quando i templi e i nidi degli uomini erano giacigli ricchi di fiori e di odori ed ogni cosa voleva essere come l’eterna musica dei cieli. Il sole splendeva come non mai, e la sua luce penetrava in ogni più remoto angolo della terra. Il mormorio del vento era docile, e lieto come una carezza degli Angeli si posava ovunque soffice e caldo. Dall’una all’altra sponda della terra la voce lieta delle anime felici vibrava nello spazio come un dolce incanto dall’alba al tramonto; e gli uccelli, senza timore e con gaio cinguettio, volavano intorno agli uomini ed alle cose ancor più gaie e più felici. La musica adornava di grazia le anime rapite dal puro amore e in ogni cuore giaceva morbida la bontà e la dolcezza dello spirito. La notte non sembrava notte e in ogni anima non trovava sonno per la bellezza che le stava intorno. Ed il verde dei campi e tutte le cose che in grembo alla natura stavano erano di strana bellezza. Le carovane, gente in letizia, andavano per di là o ritornavano con il cuore pieno di viva speranza. Era quello il tempo dello Spirito o della saggezza. Ed io ben ricordo, mai l’umana gente conobbe affanni, né tristezza velò mai d’ombra i pensieri degli uomini.

Avvenne dopo che l’umana gente si gonfiasse d’orgoglio e che la creazione venisse turbata sì da rendere il dolce della vita e del cuore tanto amaro e divennero cosa comune come una sola colonna. Avvenne pure che la lieta voce dell’anima non era più come una volta e che dall’una all’altra sponda della terra non echeggiava più il canto lieto della felicità della umana gente. Nel cuore degli uomini l’amore allo Spirito di Dio diveniva fioco, e tristezza ed affanno penetravano crudelmente nel cuore delle genti.

Molti in preda a fiamme d’orgoglio e di odio praticavano malefici intendimenti con Re e Sacerdoti; e sia gli uni che gli altri si impregnarono di malefica arte ed eressero templi con figure d’oro e di pietra rara, dando così agli occhi e togliendo e negando la gioia dello Spirito. L’opera del male aveva in molti di loro fiaccato l’amore e la saggezza verso le cose dello spirito, ponendo innanzi al bene il male dell’odio e dell’orgoglio.

Avvenne che il fratello nutrisse odio per l’altro fratello e che il padre nutrisse odio verso i figli. L’uno cercava di colpire l’altro con medesima crudeltà. Il male ed il tormento logoravano lentamente il buono ed il felice delle loro anime, e molti di essi caddero intieramente nei peccati più gravi, demolendo e logorando ciò che Dio aveva così largamente profuso e con tanto amore donato.

Passarono così molti anni; e le cattiverie si moltiplicavano vertiginosamente nel cuore degli uomini. Dio non doveva essere più felice, e la Sua tristezza era profonda per l’opera che gli uomini avevano intrapresa. Non si videro più carovane di uomini pieni di speranza in cuore, bensì colonne interminabili di esseri abbrutiti e malvagi, legati all’insegnamento ed all’ordine dei Re e dei Sacerdoti. Non vi era più pace; e per pochi soltanto il tempo dei Padri e degli Avi divenne un mito di grande speranza nel tempo.

Io ero cresciuto e ben comprendevo tutte le cose che qui vi racconto. Un dì avvenne che io guardassi un uomo vecchio e barbuto che, orando alle turbe in moltitudine riunite intorno a lui, diceva: “Così fu, così è e così sarà fino alla settima generazione; e questa è la quinta delle sette”.

Così diceva lui che io guardavo con occhi attenti e con mente sveglia. Ed egli disse ancora:

“Passerà del tempo, e passerà infelice sino a quando l’Uomo Eterno verrà dai cieli, come avvenne prima che nascessero i Padri per giudicare le colpe da loro commesse. Ciò che avvenne allora, ancora dovrà avvenire per due volte ancora su questa terra; l’ultima sarà la settima volta”.

Ed egli diceva ancora:

“Sette volte ogni uomo verrà sulla terra ed egli non ricorderà mai di essere nato prima e di essere rinato dopo; e questo per sette volte”.

Ed egli così parlava, mentre l’animo mio ardeva di verità e di profonda ammirazione. Ed Egli così ancora diceva alle turbe:

“Sette sono ora le generazioni che dureranno e pur dovranno finire su questa terra; e voi siete la quinta generazione. Sette sono le Scritture dei Cieli ed ogni generazione ne ha una per volere di Dio. Questa vostra è la quinta, e pur dovrà finire. La settima sarà l’ultima prova, poi avverrà il Giudizio finale”.

Così Egli parlava a coloro che avevano perduto la pace dell’anima. E disse ancora:

“Voi siete la quinta, ed il seme della sesta nascerà dalla vostra fine. Così è segnato nel gran Libro dei Cieli. Ed allora avverrà che l’Uomo Eterno, Dio, verrà sulla terra come sole splendente del cielo per mostrare a voi la Gloria Sua e la Potenza del Suo Regno, che è Regno dello Spirito Eterno. Molti di voi, divenuti forza del male, proveranno terrore e pur non modificheranno, né ritorneranno indietro dai loro propositi, né si ravvederanno i nascituri, poiché la malefica arte dei padri rimarrà pure nel seme. Pochi, in verità saranno coloro che ritorneranno ai voleri dello Spirito; ed essi soltanto si salveranno nell’anima e nel corpo. Essi saranno guidati là, verso Oriente, ove la terra rimarrà fuori dalla furia delle acque e immune dai disastri, ed essi ancora procederanno verso la retta via, innalzando tabernacoli e templi alla Gloria ed alla Potenza di Dio”.

Ed io ascoltavo con cuore aperto ciò che Egli diceva alle turbe irrequiete e minacciose.

Avvenne che Egli non fu creduto, come uomo simile agli altri; ed incapaci di avvertire nel loro cuore la forza della pietà essi sentenziarono in segreto ciò che dovevano operare a Colui che aveva predetto tale fatale destino a causa dei loro peccati, per volere di Dio, predicando senza timore alcuno. Le turbe animate da malvagi propositi e sconsigliate, lo presero dal luogo ove Egli stava e lo trassero in disparte con viva forza. Il cuor mio ardeva d’amore per lui, ed io ero pur giovane, eppure amavo le sagge parole che Egli aveva con tanto senso detto. Ed avvenne che lo portarono in un campo ove i fiori erano aperti al sole caldo e splendente, e là iniziarono a praticare ciò che nel segreto avevano sentenziato. Egli non provò impazienza, né la saggezza dell’anima e del cuore si smosse, che non fece alcun segno di rivolta; né i suoi occhi, simili alle stelle, si dilatarono per paura. Anzi volle aggiungere a quel che aveva detto alcune parole ancora, e disse:

“Verrà il tempo che io siederò tra i sette Giudice del Cielo, con il Volere di Dio, e là leggerò punto per punto le colpe vostre e tal sarà il giudizio: che la vostra radice rimarrà sulla terra e quel che avete pensato di praticare sul mio corpo verrà praticato a coloro che dalla vostra radice verranno al mondo sino al tempo che Dio vorrà, con egual forza e misura. Ravvedetevi, dunque; poiché ancora è tempo”.

Ma le turbe inferocite e sconsigliate non vollero frenare il malvagio istinto del male. E quel che io vidi, dopo che Egli terminò di parlare, fu tanto crudele che gli occhi miei divennero come pietre nel mare. Vidi uomini cercare nel cervello del Saggio colui che tanto cattivo parlava in vece sua. E cercarono, cercarono senza trovare ciò che loro avevano pensato vi fosse. Ed il Saggio Uomo, pur senza ciò che l’uomo deve avere per forza, rimase così come prima era, anzi più vivo di coloro che gli stavano intorno ad operare delitto. Tanto che a vederlo, coloro che per primi avevano operato, divennero irriconoscibili, poiché non parlavano come era comune parlare, ma bensì come parlano gli insensati e privi di coscienza; ed i loro occhi roteavano da un punto all’altro veloci come il vento.

Avvenne che il Saggio Uomo, pur rimanendo com’era, disse ancora:

“Avete visto ciò che ai mortali non è dato vedere in vita e nel futuro del tempo. Tal cosa opererà Dio in voi ed in quelli che germoglieranno dalla radice vostra. Eppur non saprete mai, né conoscerete, poiché Dio così vorrà che sia”.

E dopo aver detto questo, così com’era, s’incamminò come un uomo che ha tutto ciò che la Madre dà alla propria creatura. Eppur non era così; ché il cervello Egli non aveva.

A tal vista avvenne un turbamento in tutti coloro che osservavano tal strana bravura del Saggio Uomo. Anch'io come loro, mi turbai; ma io ero già prima, poiché nell’anima mia sentivo bruciare di verità le sue parole.

Ed avvenne che io solo lo seguissi. Ed altri, ancor terrorizzati, si stavano in disparte, facendo cammino inverso. Eppur, quando Egli mi vide, non si arrestò, anzi con amorevole cura si fermò e disse: “Vieni, piccolo mio, poiché in te è ciò che è in me”.

A questo suo dire, gli occhi, il cuore e l’anima mia provarono un grande calore e tutto il mio corpo ardeva come fuoco. Ed Egli, ancor più vicino a me, disse.

“Non provare sdegno di ciò che hai visto, poiché quel che tu senti nell’anima tua Dio ha già sentito molto tempo prima; ed Egli darà il medesimo dolore”.

Ed io ancor tremante di pietà, domandai: Chi sei tu che nell’animo mio fai tanto vuoto di dolore e di tristezza? Ed Egli così rispose:

“Io sono Messo di Dio e per Sua Volontà sono venuto sulla terra. Io non ho nome e non sono come tu sei; eppure tu, piccolo mio, possiedi quel che io posseggo per Volere dello Spirito Santo. Quel che tu senti nella tua fragile e pur grande coscienza è Colui che regna eternamente nei Cieli, là dove gli occhi tuoi non potranno vedere”.

Ed Egli, così come un padre ammaestra i figli, continuava:

“Vi è un luogo in cui la notte è giorno ed il giorno splendore; e un tempo non lontano tu ci verrai, e là vedrai Colui che i tuoi occhi vedono”.

E continuando diceva ancora con amorevole fiato:

“Quel giorno gli Angeli canteranno tutti in coro, e tu verrai per la via che a me ti conduce, ove resterò nei secoli dei secoli, sino al giudizio della fine. Tu, piccolo mio, un giorno lascerai qui sulla terra il tuo corpo, eppur tu vivrai in diversa forma che né corpo né aria ti sarà utile; e solo quando avrai visto ciò che il futuro conserva alla settima generazione, solo dopo, per concessione dei Sette Spiriti di Dio, e per Suo consenso, rivedrai nuovamente il mondo con volto diverso di come or tu lo vedi”.

Dopo aver detto ciò, il Saggio Uomo aggiunse:

“Ora ti lascerò e tanto tempo passerà prima che tu possa risentire il calore di tale verità nell’anima tua; però ti dico ancora: in quel tempo, quando tu sarai ritornato tra gli uomini della settima generazione e quando avrai compiuto gli anni trentatré, io sarò nell’anima tua e nei tuoi pensieri, e di ciò ti darò prova d’esser venuto, poiché a te vorrò parlare di tante cose. Ed or è opportuno che tu sappia ancor ciò che dovrà avvenire in breve tempo, affinché tu sappia il cammino giusto e consigliato.

Avverrà che il sole diverrà più volte grande e molto più splendente di come tu ora lo vedi. Ciò non abbia a turbare l’anima tua poiché nessuna cosa arderà di ardente fuoco. Quando ciò sarà osservato, tu muoverai cammino verso oriente e passo per passo l’anima tua sarà consigliata per i lunghi sentieri verdi che nel tempo dovrai percorrere. Il cammino sarà tanto lungo e faticoso, ma ciò non sarà turbamento né per il corpo né per l’anima, tua poiché sarai guidato e consigliato. Avverrà che alla fine del lungo cammino incontrerai coloro che sulla fronte portano il sole, simile a quello che tu vedi nel cielo; e là ti fermerai. Là passerai il rimanente tempo della tua vita; finirai i giorni senza patire dolori nel corpo tuo, né esso rimarrà scoperto, né mano umana lo toccherà sino alla fine. E allora, quando questo avverrà che tu lascerai il corpo, da uomo, e verrai nel Regno dei Cieli, da quel regno io farò vedere a te ciò che accadrà sulla terra per colpa della quinta generazione”.

Dopo aver terminato il suo dire, io mi sentii avvolto in un profondo sonno e piegando la mia testa sulle sue ginocchia mi addormentai silenziosamente.

Il mattino che venne, non appena i miei occhi si aprirono, vidi là, al posto delle ginocchia del Saggio, un’abbondanza di vari fiori profumati ed ancor vivi di tanta vita. Egli non era più, né nei dintorni i miei occhi lo videro. Cercai con affanno e con speranza e per molto tempo peregrinai pur di trovarlo; ma, ahimé! Vane furono le mie ricerche. Egli non era come ero io, né sulla terra, perché avvenne che l’anima mia, dentro di me, parlasse dicendo:

“Non faticar oltre con tanto amore, poiché inutilmente tu cercherai Colui che brami riveder com’era. Io non sono più come tu sei, poiché il Padre mi ha chiamato a Sé e pur son dentro di te affinché l’anima tua parli e dica ciò che io voglio dire”.

E quello che io sentivo dentro di me mi rallegrava il cuore, e gli occhi miei davano Luce di beatitudine come io non ebbi mai. Eppure Egli non era più, ed io con veemenza bramavo che Egli fosse così come gli occhi miei lo avevan visto.

Passò molto tempo, e dentro di me albergava la voce del Saggio e mi seguiva ovunque io andassi. Gli anni miei avevano raggiunto il numero di venticinque ed il sole era nel segno della Sapienza che è il segno dello Spirito e pur segno della generazione quinta, in cui vidi gli anni della mia vita crescere come pianta di prato. In quel tempo accadde ciò che nel mio cuore stava inciso. E vidi il sole farsi tanto vicino alla terra come minaccia mortale. La urbe, i Re ed i sacerdoti ebbero infinito spavento, e tutti urlavano come esseri senza senno: andavano come il vento impazzito a cercare rifugio nel ventre dei monti. E gridavano con tanto frastuono che a me pareva che le acque dei mari camminassero di corsa sulla terra.

Gli occhi miei non si mossero dallo splendido sole divenuto dieci volte più grande di quanto egli è solito essere; né sgomento sentì la mia anima, né io mi mossi dal luogo ove rimasi immobile, avvinto da tanto splendore. Ed avvenne che, mentre gli occhi miei fissavano tanta meraviglia, la Verba che in me si faceva parola diceva:

“È ora che tu muova cammino verso oriente, poiché ciò che doveva avvenire avverrà presto per opera e per volere di Dio”.

A quel detto io non rimasi a lungo in meditazione, perché sapevo che “EGLI” era a parlare dentro di me. Ed avvenne che, mentre io muovevo cammino verso oriente, vidi il sole girare come gira una ruota di carro nella terra secca e senza porre in atto alcuna minaccia, ritornò nuovamente come prima era, dieci volte più piccolo.

Le turbe, i Re ed i Sacerdoti, ancor terrorizzati, non uscivano dal ventre dei monti, poiché nel loro pensiero sostava la paura che il sole ritornasse ancora più grande e più minaccioso di prima.

Nel mio pensiero spuntò, come l’alba, il disegno del cammino che dovevo iniziare, poiché io sapevo nel cuor mio di doverlo intraprendere. E così avvenne che il mio corpo iniziò la sua fatica, che dire il tempo mi pare ancor più difficile. Dopo tanti giorni di cammino raggiunsi una grande foresta, e là posi il mio corpo a riposo ed i miei occhi al sonno.

Vidi il Saggio Uomo  curare le piaghe che s’erano formate nel corpo mio con amorosa cura e vidi ancora che Egli pose sulle mie asciutte labbra olio odoroso dicendomi: “Diletto figliolo, questo è Amore dello Spirito; alzati poiché l’ora è vicina e di tal grande foresta nulla rimarrà se non cenere e nessuna cosa prenderà più vita”. Così io feci e con più forza che prima non avevo cominciai a muovere cammino aprendo sentiero al passo mio.

Passò ancora tanto tempo prima che io scorgessi un uomo prima e molti altri dopo venirmi incontro come se io avessi la corona del loro regno. Eppure ebbi gran spavento prima che la Verba dicesse:

“Guarda la loro fronte e tranquillizzati poiché essi sono coloro che Dio risparmierà dalla dura sorte, essendo loro il seme della sesta generazione; ed essi ti ameranno, poiché tu rafforzerai nei loro cuori la verità dello Spirito che è regno di Dio”.

Ed io, quando ebbi vicino quelle creature, osservai attentamente le loro fronti e vidi il segno dei sole, così come era quando lo vidi dieci volte più grande. E prima che io dicessi a loro ciò che nella mia mente nasceva, loro dissero a me: “Sappiamo quello che tu porti nel tempio della Sapienza e sappiamo pure quanta forza c’è nell’anima tua per volere di Dio. Vieni, accostati a noi e rallegra di più consapevolezza spirituale le nostre coscienze”.

Ed io che ascoltavo il loro parlare pensando altrove, e pur apprendendo ciò che loro dicevano, dissi a loro: “Portatemi là dove il tempio eretto dalla Gloria dello Spirito ben conserva le vostre anime sagge e sapienti, perché è vero che là verrò ad albergare sino al giorno che Dio vorrà”.

E così avvenne che io entrassi nel tempio e adorassi la Gloria dello Spirito Santo ed insegnassi il benigno volere della Sua Sapienza al popolo di quei luoghi.

Avvenne che gli anni miei raggiunsero il numero quarantanove ed in quel tempo la Verba parlasse, dicendo:

“Figliolo, preparati a lasciare il corpo tuo poiché, come tu sai, l’ora del tuo trapasso è giunta, e come io dissi a te un giorno verrai nel Regno dei Cieli per vedere ciò che accadrà sulla terra per le colpe della quinta generazione degli uomini. Preparati, figliolo, poiché nel sonno tu lascerai la vita terrena ed il tuo corpo verrà ben conservato come io ti dissi un tempo e come Dio ha disposto che sia”.

Ed io, lieto per quel che sentivo, provai tal gioia che il sonno mi colse con dolcezza infinita. Eppur non dormii, poiché mi vidi in un luogo che umana gente non ha mai visto né costruito con parole, tanto bello era quel luogo che io credevo ancora di dormire e di sognare, eppure non era così.

Io là vidi dolcezza, amore, pietà, bontà, carità, saggezza e sapienza e tant’altra bellezza dello Spirito e del regno dei Cieli. Io vidi ancora tutte queste virtù anche negli uomini, perché tale forma essi avevano, simile come io ero e pur non erano più e nemmeno io. Vi era tanta bellezza che lo Spirito mio si rallegrava come esprimere non so. Ogni attimo di ora, ogni ora del giorno era avvolto di dolce beatitudine e pieno di tanto amore, che altri, come io tale allegrezza dimostravo, avvicinandosi a me senza che io vedessi il loro camminare dicevano in coro:

“Gloria allo Spirito nella vita eterna. Gloria, Gloria, Gloria!” Ed io come loro con la Verba del silenzio senza cercare aria a ciò che più non avevo, dicevo:

“Gloria, Gloria a Dio amabile Padre di tutte le virtù. Gloria, Gloria, Gloria!” E tanta musica io sentivo che orecchio umano non poteva aver mai sentito. Ogni cosa di cui non so misurare la bellezza aveva la luce splendente intorno a me, sembrò di contare mille e mille soli e mille e mille stelle. E la notte io non vidi mai poiché la luce rimase sempre splendida come io la trovai.

Ora, mentre io tanta dolcezza assorbivo con la luce dello Spirito, avvenne che si aprisse nello spazio, come un incanto, una grande parete di coloro oro vivo, ornata di fiori di mille colori e che raggi di sette colori uscissero prima che uomini , tale forma essi avevano, con lunghi capelli come lucente argento volassero d’intorno come uccelli in festa, annunciando con verba penetrante e forte di musicale armonia, i Sette Spiriti di Dio. E questi annunciatori erano di al bellezza che gli occhi del mio Spirito non osavano alzarsi dalla meraviglia.

Subito dopo avvenne che raggi come oro, tale era il colore, formarono un grandissimo tempio, tanto grande da poter contenere tutte le generazioni della terra, e nel centro di esso, stavano seduti i Sette Saggi in bianco lucente. Io vidi i lor capelli come neve al sole e soffice come leggerissime piume, lunghi e riposanti sulle formose spalle. Sulla loro fronte brillava una lucente stella simile a quella che io vedevo sulla terra, quando io ero così come oggi non sono, e la loro verba piena di celestiale dolcezza, come musica, raggiungeva tutti senza che loro gridassero. A tale vista mi sentii turbato, e pur era vero, poiché la sua voce giungeva a me che ero l’ultimo arrivato, e tanto lontano. Ed avvenne che uno di loro si alzò ed indicando come voler chiamare qualcosa, disse: “Venga colui che dall’oriente della terra venne qui in cielo per volere di Dio”.

Ed avvenne che alzai la fronte e con mia grande gioia gli occhi, che pur non avevo, si posarono sul volto di colui che come uomo venne sulla terra a dettar Legge Divina ed a far previsioni di Sapienza Celeste. Quanta gioia provò lo Spirito mio non posso ancor dirlo! Ma ben iodico, e questa è Verità, che Egli era il Saggio Uomo che io ancora ricordo. Ed avvenne che io non potessi trattenere di dimostrare la mia gioia e di dire: Il cuore mio è sempre stato con te sulla terra così come lo Spirito mio è con te nel Regno dei Cieli. Ed Egli, come un Padre parla al figlio rispose:

“La Grazia del Padre Eterno è in te, Figliolo, come lo era” allora quando tu pietà sentisti per cui io dissi a te che saresti venuto nel Regno di Dio per vedere le cose che sulla terra succederanno”.

Ed ancor disse: “Io conosco la fede tua nello Spirito, e tutto il Collegio conosce l’opera tua sulla terra nell’era della Sapienza, per cui Dio, il Re del Cielo e della terra ha voluto accogliere, con compiacimento, il nostro dire sul tuo conto; ed Egli ancora propose ciò che qui avviene e che dovrà avvenire nel tempo che tu, Figliolo, diverrai ancora padrone del corpo e vivrai come uomo sulla terra della settima generazione”.

Ed io, come figlio ubbidiente e saggio che segue nell’insegnamento e nel volere il proprio Padre, stavo attento ed ascoltavo con sentimento il Suo dire ed il Suo proporre per cui rimanevo fermo nei Suoi disegni. Ed avvenne ancora che si alzò dal luogo ove stava e con lui un altro dei Sette, e senza muovere piede, mi vennero incontro, e prendendomi per mano sia l’Uno che l’Altro, mi portarono via dal luogo ove io stavo per raggiungere un grande monte. Là, con grande mia meraviglia, appresi dalle sue dimostrazioni che cosa volevano dire gli agnelli che io vedevo sparsi un po’ dovunque tutti morti, alcuni come annegati, altri come bruciati.

Era uno spaventoso vedere dei miei occhi, che non erano come quelli che ha l’uomo sulla terra. E loro due, che a dimostrare, volevano quel che io vedevo sul monte, mi dissero:

“Figliolo, adesso da questo monte tu vedrai cose che poi, per volere di Dio, avverranno nella quinta generazione, nella sesta e nella settima. In quest’ultima, che è la settima, tu sarai rinato sulla terra, e sino a che non avrai raggiunto gli anni trentatré, non ricorderai nulla. Quando avrai compiuto gli anni trentatré noi verremo ad albergare nell’animo tuo ed apriremo il segreto e scioglieremo ciò che prima stava legato. E tu allora ricorderai quello che eri prima, e nella tua mente si verificherà il ritorno delle cose vissute nell’Era della Sapienza e di ciò che hai visto in questo luogo. Ciò ti verrà facile ricordarlo, e tu farai questo: che scriverai ciò che senti senza sentire fatica nella tua mente e senza sentire stanchezza alcuna nel tuo corpo. Inoltre avverrà che un numero terrà sempre la tua Coscienza sveglia e forte, e questo sarà il numero “Sette”. Ed ancor diciamo: che il cuore tuo non avrà pace finché tu non avrai compiuto l’opera che è nel disegno di Dio per la settima generazione. Inoltre tu devi sapere bene che molti ti saranno ostili e molti sorrideranno dell’opera tua, e ciò non deve rattristare l’anima tua, perché è vero che chi di te sorride si pentirà di averlo fatto. Vi saranno anime sincere che crederanno in te, e quelle si salveranno nel corpo e nell’anima  e si purificheranno e purgheranno i loro peccati commessi. Poi né madre, né padre, né sposa, né figli e né amici ti crederanno, anzi cercheranno di faticare affinché il velo dello scoraggiamento scenda sul tuo volere. Ma noi veglieremo su te e sull’anima tua poseremo i sette doni dello Spirito Santo, e tu sarai sapiente, intelligente, consigliato, forte nella scienza e nella pietà; ed infine sentirai il timore di Dio. Così tu sarai ed avrai forza di combattere e di vincere l’opera dei malevoli e degli sconsigliati, e di porla con dolcezza e bontà, o di conoscere cose che altri non possono, e di respingere la falsità delle accuse a te rivolte. Ed ora che tu sai che queste cose dovranno avvenire nella quinta, nella sesta e nella settima generazione, che è l’ultima prova dell’umana gente sulla terra, noi tacciamo affinché il tuo Spirito osservi”.

Ed io nell’attesa, dopo che loro avevano taciuto, sentii un gran rumore che l’anima mia tremò di paura, e vidi quel che vi narro:

“Un gran buio si fece intorno a noi, e sotto e sopra di noi; e vidi gli uomini della terra, e donne e bambini tremare di paura perché la terra cominciava a tremare come foglia al vento ed il mare a bollire come l’acqua in pentola. Il grido di terrore giungeva nel cielo. Ogni creatura che, come fuori senno, fuggiva a cercare riparo non trovava forza ed equilibrio e giaceva inesorabilmente esposta alla fine. Tutti cercavano riparo nei monti, eppur non potevano avere tale speranza. Ed avvenne che il mare bolliva sempre più forte e la terra si staccava dalla terra e camminava nel mare simile a fuscelli spinti dal furioso vento. Ed io vidi che tutte le acque entravano sulla terra e moltitudine di essa rimaneva sott’acqua lasciando un grande vuoto; e poi nuovamente la rivedevo, e poi non la rivedevo più, e con essa ogni osa che in grembo portava. Templi, uomini, animali e grandi foreste e quanto altro c’era periva miseramente. Poi vidi spostare le montagne per tanta distanza che credevo fossero divenuti ramoscelli nell’acqua corrente di un fiume ingrossato. Erano montagne quelle, legate a tanta terra che come trasportate sul palmo della mano da un luogo venivano posate in un altro luogo. Altre montagne sorgevano dalla profondità dei mari ed altre sparivano per sempre. Il grande mare spinto e respinto saltava sulla erra e, come un giocoliere, tutto faceva sparire in un baleno. Ed io sentivo gemiti di acuta disperazione vagare nello spazio, e poi più nulla. Solo mare io vedevo e fuoco sprizzare dalle acque, e la terra ancora fuori dalle acque correre da un punto all’altro punto come impazzita. Un solo tratto di essa era rimasta fuori dalla catastrofe, e Né mare né fuoco la offendevano. Ed io senza poter capire cosa fosse mi rivolsi ai due Saggi dicendo: “Venerati Maestri dello Spirito mio, che cos’è mai quel che io vedo fuori dell’ira ed ancora alla luce del sole?” E loro a me dicendo come se già l’avessero detto, dissero: “Figliolo, quello è il luogo dei Padri della futura generazione e del loro seme Dio si servirà per seminare nuova vita e nuova generazione che sarà la sesta e la settima. Quella che tu vedi è la sola terra che sta alla luce del sole, ed è quello il luogo ove la fede nello Spirito rimase incontaminata e pura, se pur nel sole loro ebbero timore di Dio. Là giace il corpo tuo che fu vivo ed ora non lo è più, poiché l’anima tua è qui accanto a noi. E quel che tu hai visto non patirà sorte dell’ira scatenata, perché è vero che quello è il seme che il Padre ha voluto conservare per le altre generazioni future, sesta e settima””

Ed io ascoltavo quel che Loro dicevano, pur non togliendo gli occhi dello Spirito mio dal mondo sconvolto. E volendo ancora domandare per delucidazione, dissi io a Loro: Dolcissimi Maestri, perché mai ogni cosa perisce con tanta spietata sorte?

E loro a me dissero:

“Quel che Dio ha saputo sulla loro opera non trova giustificazione per la loro vita, perché chi offende con il peggior dei mali Dio, Egli diviene iroso e punisce. Egli ha voluto fermare l’opera mostruosa di quella generazione e seminar nuovo seme. Ed il seme avrà da germogliare e dare il fusto e dopo i rami e le foglie e poi ancora i frutti, e se questi ultimi saranno buoni per lo Spirito, l’albero vivrà felice, se poi dovessero diventare amari, i germi del male colpiranno l’albero ed esso comincerà a perdere la vita. Ma poiché l’umana gente non è mai contenta del bene che Dio Creatore dispone, avviene che sono loro stessi a misurare il tempo che l’albero deve vivere”.

Ora avvenne che Loro tacessero e puntassero il dito affinché io, distogliendomi dai ragionamenti, guardassi più attentamente là dove vi era terra ed ora vi era mare, e là dove vi era mare ora vi era terra. Il volto del mondo era molto cambiato, ed esso era nudo come quando l’uomo nasce. Né templi, né case, né alberi, né cose viventi il più vedevo; La desolazione io vedevo e pareva la sola cosa ad esistere nel mondo. Solo in quel luogo dove vi era rimasto il seme io vedevo vita ed anima, e là il sole splendeva e dava luce e calore alle cose che continuavano per volere di Dio. E passò tanto tempo e tanto tempo ancora, eppure io non sentii mai stanchezza di tenere gli occhi dello Spirito fissi là ove le acque, divenute come nero fumo, si muovevano ancora sulla terra per cercare l’uscita e pigliar posto diverso. E mentre io tali cose meditavo, Loro due, simili a me, non distolsero i loro sguardi né fecero alcun cenno di considerazione, eppure come me guardavano ciò che io guardavo. E passò ancora del tempo ed altro tempo ancora, tanto che io sentii il bisogno di domandare qualcosa per sentire risposta e menomare il silenzio che intorno si era fatto come ombra di tristezza e di dolore. E dissi a Loro, per muovere i lor pensieri dall’immobilità: “Or ditemi, Giudici Sapienti, se il domandar mio non è ardire, cosa mai avverrà dopo che le acque diverranno come erano solite essere, limpide come il cielo e la terra come panno al sole””. E Lor rivolgendosi a me, poiché era lecito dare risposta alla domanda mia dissero:

“Avverrà, Figliolo, che la terra riprenderà vita, poiché il sole questo farà per volere del Padre Celeste. Inoltre si verificherà che gli occhi dello Spirito tuo vedranno rinascere sulla terra ogni cosa che a te sembrò esser morta per sempre; eppur non era così. E vedrai ancora che la terra metterà bei vestiti, simili a quelli che tu mettesti nei dì dell’Amore dello Spirito, ed ogni cosa, riprenderà vita e calore come nel principio quando il disegno di Dio divenne realtà”.

Ed io ascoltavo e pur altro desiavo conoscere, come un bimbo quando per comprendere e conoscere meglio le cose che gli occhi vedono, fa tante domande. Ed io così feci e domandai, e Loro, come Padri pazienti risposero alla seguente mia domanda: “Perché, io dico a Voi Padri Sapienti e Saggi, perché mai ricomincia la vita là dove l’ira dello Spirito Santo si è scatenata?”.

E Loro a me con pazienza piena d’Amore risposero:

“Figliolo benedetto, ogni cosa avviene per volere di Dio, Perché il Suo volere è giusto nel bene se nel bene si vive, nel male se nel male si cade. E quella generazione che nel male era caduta ha avuto punizione meritevole. Eppure, come gli occhi dello Spirito tuo vedono ancora, lo Spirito Santo ha lasciato seme perché rigeneri e poi rigeneri ancora sino a formare il nuovo albero che sarà il sesto”.

Ed il a sentir questo, subito domandai: “Vedrò io il lor cammino nel tempo da questo luogo? E vedrò il sesto albero crescere ed i lor frutti maturare?”.

“Noi diciamo di no, Figliolo, poiché quel tempo tu non vedrai, eppur saprai, perché molti di noi saranno sulla terra a dettar Legge, e come uomini, senza pensare né prevedere il disegno di Dio. Eppure adesso lo sappiamo e conosciamo ciò che avverrà in quel tempo, e conosciamo pure ciò che opererà lo Spirito Santo, il quale si degnerà di scendere ancora tra gli uomini per porre innanzi ai loro occhi i doni e la potenza del Suo regno. Allora noi saremo già uomini e con Lui opereremo, perché Egli così ha disposto che avvenga in quel tempo. Avremo tanto da edificare e tante opere rimarranno di noi sulla terra che tu apprenderai solo quando sarà giunta l’ora di apprendere. Inoltre diciamo a te, Figliolo, che quando avverrà quello che noi abbiamo già detto, sarà il tempo che il sesto albero della vita avrà assorbito amare esperienze, e che esso avrà abbandonato la fede nello Spirito. Altro non diciamo più, perché quando avverrà la tua rinascita nella settima generazione ed avrai compiuto più degli anni venti, il sole comincerà a porre nell’anima tua il calore dello Spirito, e le stelle pasceranno nel luogo dei pensieri forte volere ed orientamento. Altro non diciamo a te, diletto Figliolo, della sesta generazione. Eppure riteniamo ancora doverti dare delucidazione, su come si comporterà la settima, poiché tu in quella prenderai corpo con anima come uomo, così come era prima ancora di questo tempo, quando cibo, aria, acqua e calore erano necessari alla tua vita”.

Ed io attento a quel che dicevano e che ancora volevano dire, ascoltavo. E Loro continuavano dicendo:

“La settima generazione avrà la settima Legge di Dio, ed essa avrà pure i sette doni dello Spirito Santo, poiché la prova è l’ultima. Gli uomini saranno liberi di scegliere e modificare secondo i loro voleri, poiché è nel disegno dello Spirito Santo che gli uomini della settima generazione abbiano a giustificare la grandezza delle cose create da Dio sulla terra e nei cieli, ed abbiano invece a biasimare la loro opera di morte e di distruzione. Ora tu sappi infine, Figliolo, che si verificherà il tempo di una grande battaglia e prima ancora gravi turbamenti si scateneranno tra gli uomini. In quel tempo tu avrai compiuto gli anni trentatré, per cui noi abbiamo deciso, per volere del Sacro Collegio dei Sacri Spiriti di Dio, che è Suo stesso volere, di entrare nell’anima tua per fare previsioni e per farti ascoltare il nostro contenuto. Ed allor, quando avverrà il tempo che saremo in te, forti saranno i tuoi sentimenti e più forte sarà l’amore tuo verso lo Spirito Santo. E comincerai a parlare di cose che senti dentro di te per nostro consiglio, e forte sarai per sapienza, scienza, carità, pietà, intelligenza, ed infine sentirà più che mai il timore in Dio”.

Ed allora io ricordo in questo tempo ed in questa generazione, ora che ho raggiunto gli anni trentatré della settima prova dell’umana gente. E ciò che io vidi e narrato, ancora narrerò, poiché è vero che nell’anima mia comincio a sentire tanto calore come io ben ricordo che doveva avvenire in questo tempo.

Dentro di me sento chiare parole che vibrare fanno l’anima mia e che mi dicono:

“È questo il tempo, Figliolo del Cielo, è questo.

In te è lo Spirito Santo, opera perché il Suo Volere è giunto.

Benedetto, Benedetto tu sia in eterno”.

 

 

 


CAPITOLO 2

 

IL PRIMO INCONTRO

 

Così scriveva Eugenio Siragusa, mentre autorealizzava, attraverso l’illuminazione, il suo risveglio, e desideriamo lasciarlo così, puro nella sua raffinata preziosità.

Entriamo invece nel personaggio Siragusa che inizia l’Opera della sua vita. Egli sapeva che non sarebbe stato facile, ma era anche stato istruito a questo difficile compito, infatti in seguito scrisse:

Occorre la saggezza per rendere la sapienza feconda di bene. Questo dissero i “grandi saggi”, “i vegliardi” della conoscenza cosmica, i “costruttori del mondo”.

La saggezza è la linfa che alimenta l’equilibrio e la stabilità di tutto ciò che la sapiente laboriosità dell’umano pensiero edifica.

Senza la saggezza, la sapienza è una folle ed instabile forza degenerativa, distruttiva, disarmonizzante, lievito di distruzione e di morte.

In questa generazione la sapienza è priva di saggezza e lo spettro diabolico l’ha rivestita di delitti, di perversità, di ipocrisia, egoismo e menzogne. Una sapienza degenerativa e putrida, sempre gravida di mostruosità e di dolorosa disperazione. Una sapienza che uccide, assetata di sangue e avida di infernali ordigni distruttori.

Avete orecchie per udire e occhi per vedere. Imparate ad essere saggi prima e sapienti dopo. Solo quando avrete realizzato questo divino binomio, i vostri occhi potranno vedere il paradiso in terra, e le vostre orecchie udire canti di gioia, d’amore e di felicità. Con dilezione fraterna.

Solo la Saggezza può fare della terra un paradiso, e quando l’uomo avrà compreso la propria funzione nell’equilibrio ecologico della natura vivente di Dio, e avrà conquistato il senso della Divina Provvidenza, allora sostituirà al terrore del bisogno, alla violenza della conquista, all’incertezza del domani, alla sopraffazione del prossimo, un sistema di fiducia, di pace, di sicurezza, di aiuto fraterno.

Questi sono i saldi principi attraverso i quali i Figli di Dio edificano la storia.

Sforzatevi di diventare Figli di Dio.

Qualcuno, spesso, si è domandato se Eugenio Siragusa, dopo il giorno della sua folgorazione, fosse rimasto “un uomo comune”, e si sentiva rispondere che a volte lo era..., a volte non lo era affatto.

Volevano forse considerarlo uomo, con gli stessi difetti e con le stesse abitudini alienanti.

Ci sono uomini che desiderano aiutare il prossimo loro, ed in buona fede donano se stessi.

Così come ci sono altri uomini che raggiungono levature di genialità conduttrice e portano avanti gli sforzi umani nella ragione della scienza e nella ricerca dei valori dello spirito, e questi sono i pionieri anticipatori delle conquiste.

Ci sono però uomini che fin dall’origine non lo sono, anche se nascono sulla terra, e questi vengono scelti da Dio come Suoi semplici e umilissimi servi. Sono anticipatori di un messaggio parabolico che, senza tempo, porta una nuova spinta nel faticoso incedere dell’umano cammino.

Non domandiamoci il come e il perché di questa scelta, predisponiamoci ad ascoltarli.

“Se non fossi stato così come sono, non avrei mai potuto servire il mio Signore”.

“Non avrei potuto amarlo così come l’amo né avrei potuto seguirlo così come lo seguo, se fossi rimasto avvinto agli affetti delle terrene cose, se fossi rimasto condizionato dalle cose che mutano e che non rendono libero per essere completamente disponibile per le opere eterne, per essere pronto a servire colui che si degna di chiamarti a seguirlo”.

“Non vi meravigliate, conosco benissimo la natura del Dio vivente e non posso non essere come Egli mi vuole: “Libero, libero davvero”. Le mie sono ali spiegate per librarmi negli spazi ed essere portatore della sua luce di giustizia, di amore e di verità”.

“Non posso essere diverso di come mi vuole il mio Signore, anche se ciò reca stupore e rammarico alle vostre anime”.

“La terra non è la mia paria, anche se in essa vivo ed opero, opero per supremo volere dell’architetto del tutto del sublime padre di tutte le cose create visibili ed invisibili”.

“Sono così come debbo, necessariamente, essere per servire la sublime luce di colui che amo al di sopra di ogni cosa e di me stesso”.

E. S.

 

Non è il lui lo strumento umano che produce quanto crede, ma è una volontà divina che guida i passi e le parole di un proprio messaggero.

È dunque la Verità che sovrasta il personaggio, a dare ad Eugenio Siragusa le caratteristiche di una logica super umana.

Quando compiva 33 anni egli narra di aver subìto un ridimensionamento, così come si ha in un trapasso dalla vita alla morte, trapasso che in questo caso lo ha condotto dal piano umano della morte al piano divino della vita.

L’Artefice è lo Spirito Primigenio che attraverso i suoi Angeli ha ridato allo strumento Eugenio Siragusa la rinascita nella vita che gli apparteneva oltre il tempo, e quindi i poteri della vita e della morte, i poteri coscienti dell’onniscienza creativa divina.

Un maestro? No, ma lasciamo ai posteri di comprendere tra le righe, quando ci ha detto nell’ardore della croce.

Un’umanità derelitta che si sarebbe potuta ancora salvare, ha rifiutato di ascoltarlo seriamente. Solo gli umili, i beati, i semplici si sono trovati e si trovano, insieme al suo cuore, nel cuore di Dio.

 

Agli amici studiosi

Non rimpiango di essere nato e di aver vissuto parte della mia esistenza in questo secolo ed in questo mondo. Non credevo né potevo prevedere di essere spinto al di là del complesso umano sapere. Ho amato intensamente la vita ritenendola una donazione esclusiva di Dio e con questo grande ideale ho dato alla mia anima una sensibilità interiore veramente sorprendente. Nemico dei libri, ho sempre preferito chiedere ragione di ogni verità a tutto ciò che ancora ha vita intorno a me, così come naturalmente la esprimo. In verità non mi sono sentito mai solo né posso spiegarvi il come ed il perché ho sempre avuto una così chiara convinzione. Iddio è grande ed egli sa e non compete a me chiedere di più di quanto ho avuto. Quello che ho scritto e che metto a vostra conoscenza non è frutto di fantasia o esibizionismo, ma un dettato, un autentico dettato che esula, nel modo più assoluto, dal campo magico e spiritico. Forse potrebbe trattarsi di un vero e proprio sondaggio mentale con il conseguente sviluppo espressivo di immagini poste a mia conoscenza in un modo che penso ma che preferisco almeno per il momento tacere. Oggi si parla molto più di ieri degli oggetti volanti non identificati che solcano lo spazio e che comunemente chiamiamo Dischi o Sigari Volanti.

Si parla molto, ma di loro si sa poco o nulla. Io personalmente li ho visti tante volte ed in diverse circostanze e smentisco in pieno i dotti della scienza che ancora si ostinano a credere che si tratti di illusione ottica o di corpuscoli vaganti nello spazio malgrado la testimonianza fotografica e quella di migliaia e migliaia di persone di tutto il mondo che sin dai tempi lontani li hanno visti e ancor più li vedono oggi.

In Giappone, in Australia, in tutta l’Europa, nell’Asia, nell’Africa e nelle due Americhe, esistono chiare documentazioni della loro presenza.

Io personalmente non mi domanderò mai chi sono e da dove vengono, essendo saldamente certissimo della loro realtà. Preferisco lasciare al tempo il privilegio di decidere sulla loro conoscenza. La conclusione di questa grande universale verità che sovrasta i concetti scientifici morali psichici e fisici dell’uomo terrestre, avverrà al tempo opportuno.

Per il momento dobbiamo accontentarci di vedere i loro perfettissimi mezzi astronautici gironzolare qua e là nello spazio e di renderci perfettamente convinti, senza alcun dubbio, che essi sono una realtà indiscutibile; poi dopo aver lungamente ragionato sul primo convincimento, avverrà il resto. Per il momento è sufficiente pensare che dentro questi mezzi che vediamo ci deve essere qualcuno o più di qualcuno con un corredo intellettuale e con cognizioni scientifiche di impressionante portata.

Perché vengono?

Il momento che l’umanità sta attraversando è veramente critico. Il grande mostro a testa di fungo minaccia la distruzione e la morte. Nulla di più vero. Ma questa volta l’uomo irresponsabile non commetterà l’irreparabile e sarà costretto a piegare la schiena sotto la verga di Colui che sa amare, perdonare, ma sa anche castigare. I suoi figli migliori sono qui sulla terra ed io sono immensamente felice che vorrei che questa mia felicità abbracciasse voi, miei cari, che come me siete in attesa guardando con immensa fede e con l’Anima sensibile la volta infinita dei Cieli.

E. S.

 

Non lo capivano, procurandogli sofferenza interiore, perché lo cercavano nella carne, lo vedevano e lo amavano come uomo, senza comprendere di andare là dove egli stesso, nella testimonianza delle sue Opere, li stimolava ad andare.

Chi e come potrebbero comprendere il mio amore nascosto?

Mi giudicano e mi feriscono senza, realmente, conoscermi, sferzando l’anima mia, senza averla compresa nella sua vera essenza. Discutono su di me e sentenziano, attribuendomi i loro difetti, le loro debolezze, le loro incapacità e i loro turpi pensieri.

Quanta, quanta tolleranza, mio Signore! Se non avessi posseduto la Tua luce nel mio cuore, mio Dio, mi sarei scagliato su costoro come un macigno di montagna. “Non sanno né quello che dicono né quello che fanno”.

Tu, sublime armonia divina, Tu solo puoi comprendere, il mio nascosto amore, perché Tu mi hai insegnato a possederlo e a scoprirlo nel mio prossimo.

Perché quest’uomo, quando scriveva, quando parlava, quando suonava, faceva commuovere nel profondo dell’anima, leggendo nei cuori di chi non aveva mai conosciuto in questa vita?

Toccava la tastiera dell’organo e l’armonia travolgeva ogni senso esterno, aprendo un richiamo lontano. Quale forza muoveva le sue mani, o meglio, quale forza vi era in lui da promuovere la rigenerazione? Ciò che genera è causante e produce frutti, e se i frutti restano in eterno ricolmi di amore, pace e gioia di vivere nel nome di Dio, ecco che l’artefice è Dio stesso.

Gli arcani “geroglifici” delle note musicali, la vibrante carezza che veniva dal tocco delle sue mani, così come l’incedere del Verbo delle sue parole, portavano chiunque fosse accanto a lui, in un paradiso di beatitudine contemplativa, dove la forza di un amore sovrumano liberava la mente e lo spirito della prigionia dei complessi atavici.

Odio e ira, tristezza e noia, scetticismo e ateismo, erano mari in tempesta che cessavano come per incanto, perché consolati dalla Luce che solcava le loro tenebre, e la perla racchiusa in ogni anima si schiudeva alla Verità, scoprendola in sé.

 

“LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI”

Ma cosa fate voi per fare vostra questa verità? La sua Luce è in voi e la ignorate!

Avete tutta la possibilità di farla vostra ed essere liberi dal male che vi soffoca e annulla ogni vostro anelito di pace e di verace libertà. Ma nulla o poco fate perché questo bene divino ed universale possa operare nelle vostre anime e nei vostri cuori.

La verità vi farà liberi, liberi di essere coscienti in Dio e nelle sue leggi di giustizia, di pace e di amore.

Ogni uomo dovrebbe sapere che la verità è la vera libertà dello spirito e del cuore. Chi non conosce le possibilità di questo sommo bene, non è libero e non potrà mai esserlo.

Il positivismo di ogni atto è verità, è bene, è felicità, è amore in tutti i sensi.

Cercate la verità, uomini della Terra, e sarete liberi come lo siamo noi.

Dall’Astronave Cristal‑Bell per Woodok

Eugenio Siragusa

 

Ma la moltitudine comprendeva di avere ricevuto la possibilità del risveglio, in un’ampia libertà di scelta nell’accettare o respingere i valori della Verità Rivelata?

Era molto, molto difficile saperlo, e ancora più difficile crederlo.

 

Ricordatevi, fratelli:

 

“DIO OFFRE, NON IMPONE!”

Tenete nella massima considerazione questo principio e fate che l’offerta di quanto ricevete sia piena di carità, perché è vero che carità è amore.

Il Padre creativo offre: così siate voi in somiglianza di quanto Egli dispone per le sue creature.

Noi, per ispirazione, vi offriamo quanto la Divina Volontà ci concede. Spesso proponiamo, con umiltà e con preghiera, le grazie che crediamo giusto indirizzare ad ognuno di voi. Bisogna saper chiedere per avere offerta dal Creatore.

 

“CHIEDETE E VI SARÀ DATO”

Con lo stesso amore con cui voi, fratelli cari, offrite, Egli vi donerà. E di più di quanto domanderete.

L’imposizione è solo prerogativa di Dio, ma in verità noi vi diciamo: Egli non impone, dispone ed offre attraverso il suo celeste amore.

Somigliatelo e siate misericordiosi con coloro che respingono.

È vero ancora, che chi respinge è già in lotta con la verità e la verità è destinata sempre a trionfare.

Dagli Angeli Consolatori

E. S.

 

Se alcuni mantenevano in sé quanto avevano preziosamente ricevuto, e riuscivano ad autorealizzarlo, questo restava nel valore delle singole coscienze, responsabili davanti a Dio.

Cercare Dio significa servirlo, servirlo significa trovarlo.

Dio non si trova con le parole, ma con le opere. Le manifestazioni esteriori e i ritualismi passivi o egoistici, non attirano le grazie del Signore.

Iddio ama colui che costruisce parlando poco e operando molto. Egli ama il coraggio e la fede che l’uomo riesce ad esprimere attraverso le prove fisiche e spirituali.

Iddio non ama i tiepidi né ama coloro che hanno paura di affrontare il diavolo. Non ama chi vuole, per timore, mettersi al Suo riparo.

Dio ama chi sa invitarlo ad essere amato. Occorre forza, coraggio e fede per servire ed amare Dio e trovarlo per sempre.

E. S.

 

Ci vollero 12 lunghi anni perché Eugenio Siragusa si abituasse ad accettare certi canoni che nulla avevano a che fare con quelli terreni.

Ebbe sgomenti e laceranti dubbi di riuscire nell’impresa, ma dopo ciò che avvenne nell’anno 1962, durante l’evento del primo incontro sul Monte Sona alle pendici dell’Etna, ogni dubbio si dileguò e per lui vi fu la seconda folgorazione, quella definitiva che lo doveva portare verso il Sentiero dove ebbe inizio il suo discorso.

“Una sera del mese di aprile 1962, sentii ad un tratto la necessità di recarmi verso l’Etna. Salii in macchina e mi avviai. Avevo la netta sensazione che l’auto fosse guidata non da me, ma da una forza superiore. Mi inerpicai su per i tornanti e raggiunsi Monte Manfré, a quota 1400 metri. Fermai la macchina lungo il bordo della strada e mi avviai a piedi su per un sentiero che portava in cima ad un cratere spento. Ero a circa la metà della ripidissima salita, quando vidi stagliarsi contro il nero della collina la sagoma di due figure, la cui tuta spaziale argentea luccicava sotto i raggi della luna piena. Erano alti, dall’aspetto atletico, dai capelli lunghi spioventi sulle spalle, con degli strani bracciali lucenti come l’oro ai polsi e alle caviglie, con una cintura fosforescente alla vita e strane placche sul petto. Al vederli, il sangue mi si gelò nelle vene e mi sentii inondato di sudore. Erano undici anni che anelavo spasmodicamente di vivere tale momento: ma il luogo isolato, il silenzio tutt’intorno, il buio della notte, l’incontro improvviso, erano tutti elementi che non concorrevano certo a rendermi coraggioso e calmo. Ma fu una cosa di breve durata. Uno dei due Personaggi rivolse contro di me il fascio di luce proiettato da un aggeggio che teneva in mano, e d’improvviso il mio essere fu percorso da un brivido strano e mi sentii pervaso di una calma e serenità indescrivibili: il cuore, che prima sembrava volesse esplodere dal petto, era ritornato a battere regolarissimo.

Guardai i due in volto: illuminati falla luna intravidi dei lineamenti dolcissimi ed uno sguardo austero e mite a un tempo. Ed ecco che uno dei due mi rivolse la parola in perfetto italiano: “La pace sia con te, figliolo. Ti abbiamo aspettato. Imprimi nella tua mente quanto ti diciamo”. E mi dettarono un messaggio da inviare ai Capi di Stato e agli uomini responsabili della terra”:

 

MESSAGGIO AI POTENTI DELLA TERRA

Scienziati! Uomini di governo!

Nostro malgrado dobbiamo ancora, necessariamente, avvertirvi che qualora continuerete ad attuare i pazzeschi disegni che vi siete prefissi con gli esperimenti nucleari nulla si potrà fare per evitare che questo vostro mondo subisca un pesante colpo di natura disastrosa e mortale.

Se volete che questo vostro pianeta non abbia a diventare il dolente bagno penale del tempo remoto dovete, nel modo più deciso, smettere per sempre questi vostri ingiustificabili, folli e letali esperimenti nucleari.

Se noi ci siamo preposti di vegliare sul vostro destino è perché abbiamo nutrito, e nutriamo, grande fiducia sul vostro avvenire. Invece, così facendo ed operando, ponete gravi impedimenti alle nostre intenzioni costruttive.

Siate certi che, se troverete la forza ed il coraggio di costituire una salda unione tra tutti i popoli della Terra e di realizzare la completa distruzione di tutte le armi distruttive che ancora oggi, più che mai, vi rendono orgogliosamente cattivi e morbosamente aggressivi, ci sentiremo autorizzati, per l'amore che ci lega a voi sin dalle origini di questo sistema solare, ad avvicinarci senza alcuna riserva per concedervi quelle conoscenze e quella migliore scienza che provocherebbero per tutta l'umanità una vita serena, ricca di felicità, di vera libertà e di infinita prosperità. Così; facendo ed operando provocate in noi, oltre ad enormi difficoltà, grande delusione ed amarezza. Potreste essere veramente liberi e, come noi, padroni dell'universo e della sua eterna bellezza. Potreste essere liberi di giubilare, amando senza soffrire e vivendo senza penare. Potreste infine, rivolgere i vostri occhi pieni di speranza e di amore, di beata serenità e di dolcezza spirituale, all'immagine vivente di Colui che è sempre il Creatore eterno del Tutto.

Perché rinunciare a tanta pace e a tanta felicità?

Perché; volete ad ogni costo autodistruggervi così terribilmente, negando in un baleno la vostra storica fatica evolutiva?

Questo messaggio che abbiamo dettato con grande amore, ma con altrettanta preoccupazione, è uno degli inviti più sentiti data la gravità degli atti che vi proponete di attuare. Noi abbiamo fatto molto, e continueremo a fare il possibile, per arginare il peggio. Qualora voi, governanti e uomini di scienza, sceglierete il peggio a noi rimarrebbe il solo compito di portare all'esterno dell'irrimediabile disastro solo coloro che ci hanno conosciuto e compreso e che hanno amato il prossimo come noi l'amiamo.

Quindi siate accorti e responsabili se volete sopravvivere! Fate che non divenga inutile il condono celeste donatovi da Gesù‑Cristo per grazia del Padre Creatore.

In fede Eugenio Siragusa

30-4-‘62

 

Fu il primo incontro fisico di Eugenio Siragusa con gli Extraterrestri, il 30-4-’62. In seguito ebbe altri incontri, con dialoghi e colloqui. Apprese così che Essi fanno parte di una Confederazione Intergalattica a cui aderiscono abitanti di vari pianeti. Loro sono i tutori della specie umana, compresa quella del nostro pianeta. Non sanno, gli uomini della terra, che un’umanità altamente evoluta invia astronauti e missionari da distanze di parecchi anni‑luce, per portare fra noi un Messaggio di Dio, e darci luce sulla nostra vera esistenza.

“Invece di ringraziarci - Essi dicono - per i nostri sforzi, fingete di ignorarci e calpestate i nostri Insegnamenti, fin dall’epoca di Mosè. Noi avremmo tutte le ragioni per considerarvi nemici. La vostra empietà, le vostre bestemmie, i vostri crimini contro la Vita Santa sarebbero sufficienti a giustificare una tale inimicizia verso di voi, ma noi abbiamo abolito da molto tempo il vuoto di un tale ragionamento. E veniamo con umiltà per esortarvi ad avere un maggior senso religioso per tutto ciò che vi circonda, appartenga esso al regno minerale, vegetale, o animale‑umano”.

 

 

 


CAPITOLO 3

 

INIZIO DELL’OPERA - PRIMI AMMONIMENTI

 

Gli Extraterrestri non hanno alcuna difficoltà a manifestare con qualsiasi mezzo i loro inviti a sensibilizzare l’umanità. Ricordiamo il fatto eclatante che avvenne il 20 luglio 1952, quando 7 giganteschi dischi volanti sorvolarono Washington, mentre si stava proponendo Eisenhower alla Presidenza, e mentre era in preparazione la bomba H.

Nell’aprile 1954, durante la crisi indocinese, Americani e Russi minacciavano rappresaglie atomiche, ma un nuovo fatto straordinario veniva proposto dalle Intelligenze Extraterrestri: un incontro personale sia con Eisenhower che con Krusciov.

Così, come la “Ricerca Mondiale sugli OVNI”, anche la “Bronderland Sciences Research Association” possiede un dossier che concerne la visita dell’ex Presidente Eisenhower il quale fu informato dell’esistenza dei dischi volanti dal generale McArtur.

Un OVNI era atterrato nel 1954 vicino alla base “Edward Air Force” e gli occupanti vollero assolutamente un contatto col Presidente, il quale accettò l’invito.

Trovò il disco atterrato in fondo alla pista del deserto californiano e fu affascinato all’idea di poterlo visitare. Nel corso delle 24 ore che il disco rimase a terra, Eisenhower riunì degli scienziati da ogni parte del Paese, per mostrarlo anche a loro.

Poiché la visita di Eisenhower doveva restare assolutamente segreta, e poiché i giornalisti che lo pedinavano sempre volevano assolutamente sapere dov’era e già mormoravano che era stato assassinato, l’Ufficio stampa di Eisenhower annunciò che si era dovuto recare urgentemente dal dentista per una riparazione ai denti...

La cortina del silenzio dell’epoca era talmente densa che fu solo per l’indiscrezione di un giornalista se l’avvenimento fu conosciuto. Non un solo giornale ne parlò.

Disgraziatamente non si è conosciuto nulla sul contenuto della conversazione che Eisenhower ha avuto con gli occupanti degli OVNI. Secondo il rapporto confidenziale di uno degli ufficiali presenti “Parlavano un buonissimo inglese e dichiaravano di venire dalla Stella fissa BETELGEUSE. Il loro modo di vivere sfuggirebbe alla comprensione degli uomini della terra”. (Dal giornale “Sas Neue Zeitalter” n.40 - ’78).

Prima di avere l’incontro personale con gli Extraterrestri, Eisenhower era già in corrispondenza con Eugenio Siragusa e lo aveva invitato a recarsi negli Stati Uniti, ma questo desiderio non era nella Volontà del Cielo, perché altri compiti attendevano il Siragusa, mentre le enormi responsabilità che attendevano il futuro Presidente, sarebbero state sollevate dagli interventi diretti degli Extraterrestri.

Eisenhower lottava per la pace nel mondo, preoccupandosi del futuro dei bambini che sono i giovani di oggi, e che sarebbero cresciuti su un pianeta arido di valori spirituali in una natura coercita e distrutta senza speranza. Qual’era diventata dunque la coscienza del futuro presidente Eisenhower? Egli era consapevole di tale realtà fin da prima della sua candidatura alla presidenza; infatti egli era interessato ai comunicati che periodicamente riceveva da Eugenio Siragusa. Era forse stato già sensibilizzato durante la sua vita?

 

Così gli scriveva:

 

Caro Signor Siragusa,

la sua recente lettera indirizzata alla Signora Eisenhower e a me, ci ha profondamente toccati e colpiti per i sentimenti da Lei espressi.

La sua preoccupazione sul futuro dei bambini è molto naturale e comprensibile.

È mia speranza e mia convinzione pura, che una pace duratura sarà assicurata dal comune sforzo di tutte le Nazioni Occidentali. Molto deve essere fatto, e ogni cittadino deve essere coinvolto in un duro lavoro e nel sacrificio, ma la meta si deve raggiungere, costi quel che costi.

Con apprezzamento e con i migliori auguri a lei e alla sua famiglia.

Dwight Eisenhower

 

 

 

Gli anni che vanno dal 1952 al 1962, periodo di preparazione interiore di Eugenio Siragusa prima del suo incontro fisico con gli Extraterrestri che determinò l’opera del Centro Studi Fratellanza Cosmica, sono ricchi di interventi ad educare l’uomo del pianeta terra, che spesso si è domandato, e tuttora si domanda:

“Perché gli Extraterrestri non si mostrano alle Personalità responsabili della sorte dei popoli? Perché non intervengono?”.

Attorno alla inequivocabile realtà extraterrestre, corroborata da molteplici avvistamenti in tutte le parti del mondo, e da incontri ravvicinati con numerosi terrestri, migliaia di inchieste e di rapporti si sono trovate davanti ad un muro invalicabile: LA CONGIURA DEL SILENZIO.

Perché? Voluta da chi? Il popolo deve ignorare e la scusa è sempre la medesima: la psicosi, l’esaltazione, il pericolo di una seria meditazione capace di svegliare le coscienze e di dire “Basta”! Tutto allora potrebbe crollare, anche il potere che decide sulla vita degli uomini, che determina le guerre, che istruisce le vicende più oscure e delittuose. C’è chi non deve capire e c’è chi non vuole capire che questi “Signori dello Spazio”, che dimostrano tanta disinvoltura nel fare quanto ritengono opportuno fare per risvegliare nelle nostre menti qualcosa che abbiamo trascurato di ricordare o che vogliamo ignorare perché così ci fa comodo.

In questo scandalo sono immersi i più grandi nomi della politica mondiale, della strategia bellica e della scienza; innumerevoli sono state la destituzione e la scomparsa di generali, scienziati o umili ricercatori che tentavano di far conoscere questa realtà. Il salto che l’uomo ha compiuto per conquistare la conoscenza della struttura atomica, è stato il perno su cui sono gravitati gli eventi futuri.

 

Ettore Majorana ed Enrico Fermi seppero interpretare con sveglia coscienza il bivio davanti al quale si erano venuti a trovare: la conquista di una energia ancora da studiare, positivamente, per uscire dall’età della ruota, oppure, inevitabilmente, l’autodistruzione.

Ma gli uomini hanno scelto ancora una volta la via del male.

Nel 1945 Hiroshima e Nagasaki sono la prima piaga di questa scelta, scelta che fu poi compiuta nel 1946 dall’Inghilterra e nel 1947 dalla Russia.

La guerra alimentava le loro ambizioni, l’odio consumava i cuori avidi di possesso e di conquista: neanche le più atroci sofferenze dell’umanità sconvolta dal dolore li avevano avvicinati a Dio.

Narra la storia del 1948 che quando la Russia occupò la Cecoslovacchia e nel mese di giugno attuò il blocco di Berlino, gli USA decisero di compiere un’azione preventiva, preparando le cariche atomiche.

Ma qualche giorno dopo, strani globi verdi solcano i cieli al di sopra dei depositi atomici americani e sovietici, e la spiegazione è inequivocabile, categorica: i metalli fissili delle bombe vengono alterati nella loro struttura molecolare e diventano materia inerte.

Poteva, e doveva bastare tale avvertimento. Invece, la pazienza Extraterrestre - nel corso degli anni - e l’Amore per l’esaltazione della Vita e non della morte, dovettero intervenire per ammonire questa testarda umanità.

Questi, e innumerevoli episodi di origine quasi giornaliera, sono archiviati nelle “stanze particolari” dei servizi segreti di ogni Stato, argomenti profondamente trattati ed ampiamente illustrati dal Console Alberto Perego e dal giornalista Bruno Ghibaudi negli anni ’60, cioè prima che una nuova congiura del silenzio gettasse nel caos le informazioni della vera storia dell’umanità.

Il noto contattista George Adamski scriveva al Console Italiano Alberto Perego, fervente assertore di questa realtà:

 

Dear Mr. Perego,

sono spiacente di aver dovuto tardare a rispondere alle Vostre gradite lettere del settembre e del novembre scorso, ma mi è umanamente impossibile poter curare la mia corrispondenza come vorrei. Sono stato assente da casa per gran parte del periodo trascorso da quando ricevetti le Vostre lettere; e devo tra l’altro occuparmi di altre richieste oltre alla corrispondenza.

Devo dirvi che il vostro rapporto di avvistamento è stato di grandissimo interesse per me; lo considero il migliore che abbia finora ricevuto.

Prima di procedere oltre desidero però rettificare un’impressione che potreste avere. E cioè: io non ho passato 200 ore “continuate” con gli abitanti di altri pianeti. Si tratta del corrispondente periodo di tempo accumulato nel corso di dodici differenti contatti, e cioè di una cifra complessiva. Questi contatti sono continuati e l’ultima via visita agli amici degli altri Pianeti ha avuto luogo meno di un mese fa (marzo 1956).

Siete perfettamente nel vero ritenendo che i ischi volanti siano azionati da energia elettromagnetica. Se uno Stato sulla Terra potesse dominare questa energia, esso potrebbe effettivamente controllare il mondo attraverso il dominio dell’aria. Io posso assicurarvi positivamente però che questi apparecchi non sono di natura terrestre.

Non dubito che vi siano Paesi in cui si stiano effettuando esperimenti per tentare di costruire apparecchi simili. Mi consta anzi che diversi gruppi industriali stiano cercando di scoprire i mezzi per dominare questa energia. Alcuni forse possono essere giunti molto vicino alla meta. Ma, per quanto mi consta, nessuno è ancora arrivato alla scoperta completa.

Questa energia è all’origine del movimento di tutti i corpi nello spazio. Prendete ad esempio il nostro pianeta. Come saprete, si calcola che esso si muova a 162 miglia al secondo, nella sua orbita, compiendo circa 600 milioni di miglia introno al Sole in 365 giorni. Nel medesimo tempo ruota su se stesso a circa 18 miglia e mezzo al secondo, nelle 24 ore. Il nostro pianeta ha dunque un doppio movimento: da quanto ho appreso attraverso i miei contatti personali con gli abitanti di altri pianeti, essi hanno scoperto come dominare questa energia motrice. Essi hanno costruito apparecchi azionati da questa energia, esattamente come ne sono azionati i pianeti. Con una eccezione: mentre un pianeta si muove in una orbita che è sempre la stessa, questi apparecchi possono essere manovrati attraverso lo spazio, secondo una libera volontà.

Questi apparecchi producono automaticamente una propria gravità, così come avviene nei diversi pianeti e nel nostro.

Pertanto coloro che viaggiano sui dischi non percepiscono il movimento; esattamente come noi non lo percepiamo sulla Terra che pure si muove attraverso lo spazio.

La ragione delle numerose ricognizioni su Roma, come quella di cui voi siete stato testimone il 6-11-‘54, deve ricercarsi nell’intenzione di impressionare le popolazioni, dato che Roma è la sede della religione cristiana.

Queste impressioni sulla massa si ripercuoteranno sulla Santa Sede che finirà per proclamare l’esistenza di questa aviazione. Ciò condurrà il mondo ad accettare l’atteggiamento amichevole di questi visitatori interplanetari. E non più a considerarlo ostile e pauroso, così come è stato generalmente presentato.

Le apparizioni degli apparecchi in determinati anniversari di periodi rivoluzionari o politici avvengono per gli stessi motivi. Cioè per fare riflettere i governanti all’unisono (piuttosto che separatamente) nell’interesse generale.

Una guerra potrebbe scoppiare facilmente da accordi separati tra diversi Stati e sarebbe una guerra atomica. Come tutti sanno, ciò vorrebbe dire la fine della nostra civiltà. Non sarebbe così se si giungesse ad un accordo unico tra tutti gli Stati. Ma sembra troppo tardi! Giacché i continui esperimenti di queste bombe aumentano il veleno che si accumula nella nostra atmosfera; e ciò produrrà unicamente del danno agli uomini.

Se la verità fosse conosciuta, si potrebbe affermare che questi visitatori dello spazio hanno già avuto una funzione nel cambiare le idee di coloro che conducevano la guerra in Corea. Così nella situazione esplosiva dell’Indocina francese che poteva risolversi da un momento all’altro in una guerra. Così nella crisi di Formosa.

Noi abbiamo verso di loro, chiunque essi siano, un debito di riconoscenza, per aver prolungato la vita umana sulla Terra.

Voi mi chiedete la ragione delle esplosioni.

È noto nei circoli scientifici che nello strato sottile della nostra atmosfera rimangono, qua e là, residui di energia atomica a seguito degli esperimenti di bombe termonucleari. Di tanto in tanto alcune di queste pesanti concentrazioni di energia esplodono da sole. Quando gli abitanti di altri pianeti attraversano con i loro apparecchi queste concentrazioni, non ancora esplose per fenomeno naturale, essi lanciano contro di esse un razzo per provocare l’esplosione ed annullare in tal modo il pericolo. In altre parole i nostri amici interplanetari, ogni qual volta raggiungono queste concentrazioni, cercano di prevenire che gli effetti venefici ricadano sulla Terra. Ciò che condurrebbe alla distruzione l’umanità.

Dato che la Croce è il simbolo della religione Cristiana, la ragione della formazione “a croce” su Roma, dimostra che questi visitatori sono ciò che noi chiameremmo “dei cristiani”. Essi riconoscono cioè lo spirito di Cristo che è universale e desiderano che gli abitanti della Terra comprendano che essi si comportano secondo il suo comandamento: essere fratelli. Essi cercano quindi di proteggerci in un periodo così pericoloso come l’attuale, in cui la nostra civiltà può essere distrutta.

Il fatto della formazione da voi veduta (il 6-11-’54) fosse una “croce greca”, che non è accettata sulla Terra come un simbolo cristiano, sta a significare sostanzialmente lo stesso concetto. Questi viaggiatori non vengono tra noi per salvare solamente “un gruppo” di popoli e trascurare un altro gruppo! Essi hanno un atteggiamento “uguale” rispetto a tutti i popoli del mondo. Così possono far vedere qualunque simbolo capace di essere inteso dalle masse, nelle diverse parti del mondo ove si presentano.

No, per quanto sia a mia conoscenza, io posso giurare davanti a Dio che questi popoli non sono ostili. Essi hanno interesse al benessere del genere umano e si adoperano perché le forze aggressive che si sviluppano attraverso la stessa umanità, non giungano a distruggere l’uomo.

Devo dire ancora una volta che io posso parlare solo per quei popoli che ho incontrato e non per i popoli dell’intero Universo. Quelli che sono apparsi in questi ultimi anni, per quanto io possa saperne, appartengono al nostro sistema solare. Vi potrebbero essere abitanti di altri sistemi solari ostili a noi o al nostro sistema solare. Ma, fino ad oggi, non mi risulta ne siano apparsi.

Riferendomi alla data dei Vostri avvistamenti io sto pensando se possa esservi qualche connessione con la visita avuta dal Papa. Infatti sono giunte voci qui negli Stati Uniti che proprio in quel periodo due atterraggi avrebbero avuto luogo nel territorio della Santa Sede.

Abbiamo avuto anche notizia che, ogni qualvolta è stata tenuta una Conferenza Internazionale tra le Grandi Potenze, per lo meno uno o due dischi sono stati veduti nel cielo sovrastante gli edifici ove la conferenza era tenuta.

Così è avvenuto alla Conferenza delle Bermude qualche anno fa. È risaputo pure che il Presidente Eisenhower dovette riscrivere il discorso già preparato che pronunciò poi di fronte alle Nazioni Unite. Fu questo il primo appello fatto al mondo per abolire o controllare le bombe A e H.

Sono convinto che nessuna soluzione pacifica potrà essere raggiunta attraverso le organizzazioni militari. Ciò potrebbe avvenire invece più facilmente attraverso le organizzazioni militari. Ciò potrebbe avvenire invece più facilmente attraverso l’azione del Pontefice e di qualche grande Capo Spirituale. Ecco perché Roma è stata visitata dai dischi volanti molto più spesso di ogni altra località.

A prescindere da ogni fede religiosa, è un fatto riconosciuto che quasi tutti onorano e rispettano il Pontefice.

Non vi dovrebbero essere difficoltà da parte di qualunque Capo spirituale a riconoscere ciò che potrebbe essere chiamato il compimento delle profezie. La Bibbia è molto ben documentata su questi visitatori; naturalmente usando nomi diversi di quelli che noi diamo loro oggi: Elia, Enoch, Ezechiele, ecc. Se questi avvenimenti ebbero luogo allora, perché non potrebbero ripetersi oggi? Non vi è dunque nulla contro la Religione; al contrario, questi visitatori appoggiano la Religione.

Se si tratta di salvare l’anima degli uomini, questo è il momento di salvare l’anima del mondo! Ed è questo il compito dei Capi Religiosi: giacché certamente non lo fanno i Capi militari!

Spero di avervi dato con questa lettera una chiara visione di quanto io penso.

Sinceramente Vostro,

George Adamski

Palomar Terraces - Star Route Valley Center

California - 20-4-‘56

(Dal libro del Console Perego “L’aviazione di altri pianeti opera tra noi”).

 

Il 16-1-1957 l’Ammiraglio S: Fahrney, capo collaudo missili della Marina Americana ha dichiarato:

“Secondo informazioni degne di fede, nella nostra atmosfera giungono oggetti ad altissima velocità. Nessun mezzo, né negli Stati Uniti, né nell’Unione Sovietica è attualmente in grado di raggiungere le velocità attribuite a questi oggetti dagli apparecchi radar e dagli osservatori. Questi oggetti appaiono guidati da una intelligenza dato il modo in cui volano. Secondo rapporti di scienziati e tecnici, questi oggetti volano in formazione e compiono manovre che sembrano indicare che essi non siano completamente controllati da un equipaggiamento automatico. Questi oggetti sono incontestabilmente il risultato di lunghe ricerche e di un insieme di cognizioni tecnologiche eccezionali”.

(Dal libro del Console Perego).

 

Sondaggio P.E.S. Solex

Catania, 25-10-‘62

Gli esperimenti nucleari hanno messo in allarme gli abitatori di altri pianeti.

Questa la principale causa che li ha spinti, come del resto hanno fatto nel remoto tempo, a visitare, con maggiore particolare attività di osservazione, la Terra. Questa volta, per loro, la missione è particolarmente gravosa ma, non per questo impossibile dall’essere assolta in pieno.

Loro conoscono molto bene la particolare situazione del nostro pianeta e sanno pure che, durante la sua giovinezza, i malanni periodici sono stati estremamente violenti e, spesse volte, fin troppo preoccupanti per la continuità della sua esistenza e dell'equilibrio dell'intero sistema solare. Gli sconvolgimenti apocalittici che in determinati periodi si sono verificati, hanno lasciato inciso nel volto del mondo profonde cicatrici che, ancora oggi, ci dicono la gravità delle convulsioni patite, e questo sino a poco tempo fa, se non misuriamo con il tempo della nostra vita i dodicimila anni trascorsi. Conoscere il mondo in cui si vive non è facile cosa per una generazione, ma per i nostri Avi tale compito non fu difficile, perché vissero e trasmisero ai posteri tutta la loro esistenza travagliata tra le membra contorte di una terra ora sana ora spezzata, ora libera dalle acque ora sommersa. Gli aztechi, consapevoli di ciò che avevano vissuto i padri, preferirono costruire le loro case in cima alle più alte montagne (3.000-4.000 metri di altezza) per il timore di rimanere prigionieri di un mare che era stato capace, più volte, di alzarsi dal proprio letto e di avanzare con passo lento ma inesorabile per tutto sommergere. In quei tempi ormai tanto lontani dai nostri pensieri, vi furono presenti i Figli dello spazio, forse i nostri fratelli, figli di coloro che rinunciarono a rimanere in questo mondo perché meno coraggiosi di coloro che ne accettarono il destino e rimasero per farne culla di vita, di speranza e di pace. Oggi sono nuovamente tra noi con mezzi più potenti e scientificamente più evoluti; animati da grande amore per noi che siamo loro simili, agonizzanti in sanguinose lotte, privi di comprensione, avidi di potere e di conquista e, quello che è peggio, autori di una titanica forza della quale non sappiamo, in nessun modo, servircene per un pacifico e comodo progresso.

Loro sono qui da noi perché sanno meglio di noi cosa potrebbe accadere da un momento all'altro e, mentre sono pronti ad intervenire con tutti i mezzi a loro disposizione per impedire l'irreparabile, sorvegliano il geoide ed in particolar modo il suo asse magnetico che, con gli esperimenti nucleari a catena effettuati in questo scorcio di tempo, lo hanno scosso e con tale intensità da mettere in serio pericolo la sua già precaria situazione di instabilità.

 

Il giovedì santo dell’aprile 1963, Papa Giovanni XXIII promulga la Enciclica “Pacem in Terris” in cui ravviva i diritti naturali di libertà della persona umana, nella speranza di un mondo migliore per il raggiungimento del disarmo totale.

Ma gli Extraterrestri intervengono, insegnando che “non vi può essere pace né progresso senza giustizia”...

 

“NÉ PACE NÉ PROGRESSO SENZA GIUSTIZIA”

La vostra coscienza non edifica, con giustizia né con equità e con amore al prossimo, le necessarie cose utili alla vita.

I beni che il Cielo vi concede, sono beni di pace e mezzi di progresso evolutivo fisico e spirituale.

Se di tali beni non ne fate buon uso, essi, certamente, divengono elementi di discordia e mezzi di regresso fisico e spirituale.

Voi terrestri desiderate tanto la pace, la invocate quotidianamente e in ogni occasione, la chiedete a Dio e ai Giusti, ma nello stesso tempo ponete il vostro egoismo cieco e malvagio al di sopra di tale desiderio, calpestando la Giustizia, pilastro indispensabile e sostegno sicuro della pace e del progresso umano.

Questo vostro pianeta vi offre moltissimo e di più vi concede la Divina Provvidenza, ma voi ne fate scempio, logorate in cose assai inutili tali ricchi doni, operate in modi assai avversi alla stessa pace e al bene collettivo degli esseri.

Ricordate! Ricordate!

Né pace né progresso senza Giustizia!

Così, come state edificando, mai, mai potrete raggiungere tale preziosissimo bene, anzi, il male metterà più profonde radici e la discordia non scemerà, anzi, aumenterà tra tutti gli uomini della terra.

Occorre ravvedersi, essere giusti, coscienziosi se volete pace, armonia, benessere e progresso fisico e spirituale.

Occorre che gli uomini preposti ad amministrare le ricchezze celesti, siano animati di giusta coscienza, di mansuetudine e pieni di amore verso le giuste necessità del prossimo.

Occorre distribuire con equità e giustizia le cose di Dio.

Solo così facendo potranno regnare la pace e il bene tra gli uomini della terra. Altrimenti, non sperate mai né pace né bene!

Su questo vostro pianeta si avverano cose insensate, inaudite, incredibili.

Vi sono pochi che possiedono mille pani e mille pesci e moltissimi che non posseggono né un solo pane né un solo pesce.

Noi crediamo sempre valido il Divino Insegnamento di Gesù Cristo per rallegrare di pace e di bene le anime che hanno corpo, e quindi fame e sete e desiderio di vivere, di ringraziare e di amare Dio.

Noi comprendiamo ed amiamo chi ha sete di giustizia, ma non comprendiamo né amiamo coloro che, con malvagio egoismo ed avversa coscienza, negano il bene che Dio concede con Divina Grazia a tutti i Suoi Figli, senza distinzione alcuna.

Ravvedetevi!

Ravvedetevi! Se volete che la pace regni sulla terra!

Noi, e tanto meno il Divino Padre Creativo, proviamo allegrezza di ciò che fate; anzi, siamo tristi e rammaricati per tanta ingiustizia.

Ravvedetevi!

La Giustizia è l’abitacolo della Pace.

La Pace fuori da tale abitacolo non esiste, né esisterà mai. Siatene certi!

Dal Cielo alla Terra

In fede E. S. (2-5-’63)

 

Anche il Presidente Kennedy gridava: “Pace su tutte le frontiere!” E per lui le frontiere erano state superate, perché nell’ultima conferenza alle Nazioni Unite, il 20-9-1963, esclamò con espressione rivelatrice: “Concittadini di questo pianeta! Salviamo il mondo dalla distruzione e dalla fame!”. Secondo rapporti segreti, il Presidente Kennedy e l’allora capo della Russia Krusciov, sono stati visitati dagli Extraterrestri, e su loro iniziativa è stato applicato “il Patto Rosso” tra Mosca e Washington per evitare guerre atomiche. (Das Neue Zeitalter).

“L’incontro di Kennedy risale al 24-3-1963, quando nella base di Edward in California atterrò un disco dal quale scesero due Extraterrestri chiedendo di lui. Questi, subito informato, vi giunse l’indomani, 25-3-1963, ed ebbe con Essi un lungo colloquio”. Sulla natura del dialogo non vi possono essere dubbi, date le frasi pronunciate da Kennedy, e più sopra riportate.

Qual’era divenuta dunque la sua coscienza? Anch’egli fu ucciso, nella gloria invisibile di aver proposto all’umanità un universale “vessillo di pace”.

Neanche Papa Pacelli, Pio XII, rimase insensibile a questa Verità, ed ebbe lui stesso importanti manifestazioni, visse significative esperienze che la sua famiglia narrò ad Eugenio Siragusa, invitato più volte a colloquio in seguito a frequenti contatti epistolari.

Nell’ottobre 1960, Pio XII, durante una passeggiata nel giardino del Vaticano, fu testimone di un fenomeno simile a quello di Fatima, nel quale vide “ il sole roteare in cielo”... In un’altra occasione vide il lago di Castel Gandolfo tingersi di rosso color sangue, mentre percorreva i viali della villa, in assorta preghiera.

In data 3-10-1958, lo stesso Papa Pacelli parlò di “Angeli che hanno sempre protetto l’umanità e che vedono il Volto di Dio più da vicino...”

Ma l’episodio più sconcertante si ebbe nel periodo della guerra di Cuba, in cui Papa Roncalli, Giovanni XXIII, vide in pericolo l’intera umanità, e avrebbe spedito il Terzo Segreto di Fatima alle Massime Autorità di Washington, Mosca e Londra.

Tale messaggio doveva essere rivelato nel 1960 per volontà della Madonna, ma chi aveva impedito al Papa, fino a quel momento , di renderlo di pubblica conoscenza?

Fu una indiscrezione diplomatica che lo rese pubblico, “in parte”, sul giornale di Stoccarda “News Europa”, del 15-10-1663 sotto il titolo “L’Avvenire dell’Umanità” a firma L. Einrich. Il documento fu ritenuto dalle Autorità Vaticane “indispensabile” alla convenzione riguardante la cessazione degli esperimenti nucleari, e l’autenticità di esso non è mai stata smentita dal Vaticano.

Perché, dunque, tanta segretezza? La migliore spiegazione è nel testo stesso.

Il 13 Ottobre 1917, dopo una serie di sei Apparizioni, l Vergine SS. Apparve per l’ultima volta ai bambini di Fatima: Lucia, Giacinta e Francesco. Dopo l’avvenimento del “Miracolo del Sole”, La Madonna rivelò a Lucia un Messaggio speciale che “fra l’altro” diceva:

 

Un grande castigo cadrà sull'intero genere umano, non oggi, né domani, ma nella seconda metà del Secolo XX. Lo avevo già rivelato ai bambini Melania e Massimino, a "La Salette", ed oggi lo ripeto a te, perché il genere umano ha peccato e calpestato il Dono che avevo fatto. In nessuna parte del mondo vi è ordine, e satana regna nei più alti posti, determinando l'andamento delle cose. Egli effettivamente riuscirà ad introdursi fino alla sommità della Chiesa; egli riuscirà a sedurre gli spiriti dei grandi scienziati che inventano le armi, con le quali sarà possibile distruggere in pochi minuti gran parte dell'umanità. Avrà in potere i potenti che governano i popoli, e li aizzerà a fabbricare enormi quantità di quelle armi. E, se l'umanità non dovesse opporvisi, sarò obbligata a lasciar libero il braccio di Mio Figlio. Allora vedrai che Iddio castigherà gli uomini con maggior severità che non abbia fatto con il diluvio.

Verrà il tempo dei tempi e la fine di tutte le fini, se l'umanità non si convertirà; e se tutto dovesse restare come ora, o peggio, dovesse maggiormente aggravarsi, i grandi e i potenti periranno insieme ai piccoli e ai deboli. Anche per la Chiesa, verrà il tempo delle Sue più grandi prove. Cardinali, si opporranno a Cardinali; Vescovi a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle Loro file, e a Roma vi saranno cambiamenti. Ciò che è putrido cadrà, e ciò che cadrà, più non si alzerà. La Chiesa sarà offuscata, e il mondo sconvolto dal terrore. Tempo verrà che nessun Re, Imperatore, Cardinale o Vescovo, aspetterà Colui che tuttavia verrà, ma per punire secondo i disegni del Padre mio.

Una grande guerra si scatenerà nella seconda metà del XX secolo. Fuoco e fumo cadranno dal Cielo, le acque degli oceani diverranno vapori, e la schiuma s'innalzerà sconvolgendo e tutto affondando. Milioni e Milioni di uomini periranno di ora in ora, coloro che resteranno in vita, invidieranno i morti. Da qualunque parte si volgerà lo sguardo, sarà angoscia, miseria, rovine in tutti i paesi. Vedi? Il tempo si avvicina sempre più, e l'abisso si allarga senza speranza. I buoni periranno assieme ai cattivi, i grandi con i piccoli, i Principi della Chiesa con i loro fedeli, e i regnanti con i loro popoli. Vi sarà morte ovunque a causa degli errori commessi dagl'insensati e dai partigiani di satana il quale allora, e solamente allora, regnerà sul mondo, in ultimo, allorquando quelli che sopravviveranno ad ogni evento, saranno ancora in vita, proclameranno nuovamente Iddio e la Sua Gloria, e Lo serviranno come un tempo, quando il mondo non era così pervertito.

Va, mia piccola, e proclamalo. Io a tal fine, sarò sempre al tuo fianco per aiutarti”.

 

La sconcertante certezza di queste frasi trova perfetto riscontro nei colloqui che gli Extraterrestri ebbero con personaggi di diverso ceto sociale, avallando così quanto Eugenio Siragusa ha riportato dai propri incontri con i “Signori dello Spazio”, con i “Guardiani dell’Universo”, le Guide infaticabili che attraverso i profeti di ogni tempo come portatori di saggezza, hanno tentato di aiutare gli abitanti della terra a percorrere i sentieri che conducono all’amore fraterno, per condurli quindi a Loro.

In questo tempo, avevano preso contatto con Eugenio Siragusa che avevano seguito e preparato fino dal suo 33° compleanno. Questo contatto era sempre cosciente, cioè con la consapevolezza di quanto avviene, tramite chi e per quale fine.

Questo è il vero contattismo: la consapevolezza di essere quelli che realmente si è, e non quello che si vorrebbe, o si crede di essere.

Il colloquio con gli Extraterrestri è dunque una sintonia diretta, sia nel pensiero che nei fatti, non vi possono essere altre vie: è il colloquio diretto tra l’ego umano e l’ego divino.

Non è l’uomo che desidera e cerca il colloquio, ma è il divino che sceglie lo strumento umano adatto al colloquio. Di conseguenza, il contatto avviene quando l’uomo accetta di divenire strumento e quindi messaggero, ridimensionando se stesso e divenendo cosciente di essere quello che la realtà divina lo ha chiamato ad essere, senza che alcun pensiero o desiderio umano egoistico possa condizionare la purezza dei concetti ricevuti, e da portare.

Serietà e responsabilità sono i pilastri che propongono discernimento sulla enorme diversità tra coloro che credono la sintonia un tramite per il potere medianico inconscio, e quindi facilmente influenzabile da interferenze incontrollabili, e coloro che, in piena sveglia coscienza, riconoscono la Luce e la separano dalle tenebre.

Nei tempi passati, remoti o recenti, questa predisposizione fu posseduta da altri illustri operatori, dotati di una volontà non certamente terrena. È un dono conferito a chi possiede qualità spirituali idonee per poterlo praticare, assecondando scrupolosamente le direttive, che suo tramite, devono essere eseguite.

A tale proposito, lo scrittore Raymond Drake, che ha fatto uno studio molto approfondito sui contatti tra gli extraterrestri e gli uomini della terra, fin dai tempi biblici, nel suo libro “La Bibbia e gli Extraterrestri”, scrive:

“Il primo incontro con gli extraterrestri di Eugenio Siragusa, un impiegato del Dazio di Catania, in Sicilia, interessa a chi scrive, Ufficiale del Dazio di Sunderland, Inghilterra, non perché capita che entrambi svolgiamo la stessa professione di San Matteo, quello che <Gesù trovò al suo posto al Banco della Gabella, ma perché un simile incontro con gli spaziali sui pendii dell’Etna richiama il primo incontro tra Mosè con il “Signore” sul monte Oreb più di tremila anni fa. Racconti similari potrebbero essere fatti da George Adamski, Dino Kraspedon, Howard Menger, Buck Nelson, Orfeo Angelucci, Cedrin Alligham e da persone meno note che nei nostri tempi hanno detto di aver incontrato extraterrestri e che hanno trasformato l’intera loro vita facendoci accettare gli avvenimenti dell’Esodo non come una fantasia ma come un fatto possibile”.

 

 


CAPITOLO 4

 

CONTATTISMO E CENTRO STUDI FRATELLANZA COSMICA

 

Solo chi è meritevole di essere contattato lo sarà.

La scelta è nostra prerogativa e non vostra. Noi conosciamo benissimo coloro che ne sono degni e quelli che non lo sono. Non vi rammaricate se è così.

È la nostra saggezza a guidarci e non la vostra sapienza tipicamente umana, adombrata da vizi psicologici e da condizionamenti assai involuti. Noi conosciamo la qualità ed abbiamo i mezzi sufficientemente idonei per isolarla dalla qualità amorfa e blasfema.

Sappiamo come dividere il grano dalla gramigna, come separare i figli della luce dai figli delle tenebre.

Vorremmo che foste tutti figli della luce e tutti ben disposti a ricevere il richiamo del Redentore; ma non è così, per vostra colpa, per vostra indolenza, e per difetto delle virtù spirituali.

Ci dispiace, ma la Legge Divina non è quella umana né è debole ed incoerente con i voleri di chi ci guida in questa grande missione di rinnovamento negli esseri e nelle cose di questo mondo. La salvezza è un’offerta per tutti e la santa verità che fa liberi, un dono per tutti.

Beati gli uomini di buona volontà.

Pace a tutti.

Dalla Cristal‑Bell

Woodok

 

MOSÈ CONTATTISTA?

PERCHÉ NO?

E non è stato l’unico del suo tempo, ve ne sono stati tanti altri che, come nel tempo attuale, sono stati programmati per essere il Verbo fatto carne, il pensiero del Signore manifestante, la volontà dell’Altissimo operante, attraverso strumenti di natura umana in sintonia con la natura divina.

Perché tanto scetticismo, perché tanta meraviglia, perché questa impossibilità per l’Uomo‑Dio che incarna l’Intelligenza Cosmica? Siete, forse, in grado di replicare con la vostra infima e primitiva intelligenza? Siete, forse, coscienti della verace natura del Dio vivente? Siete, per caso, consapevoli dei suoi sconfinati poteri? Parlate e rispondete.

Cosa fate, voi, con il genere vivente che è sottomesso ai vostri poteri e di cui siete i re? Vi fate replicare, quando decidete la loro sorte, il loro destino evolutivo o meno?

Certo, non siete dei, e questo è dimostrato dalle vostre nefaste opere, dall’incapacità di guidare, secondo la legge del creato, tutto ciò che vi è stato affidato dal Creatore. Voi uomini siete ancora strumenti esecutivi e non direttivi.

I vostri poteri esecutivi, sul piano materiale in cui la vostra intelligenza è operante, non sono affatto conformi al volere direttivo, tutt’altro, contrari, in opposizione, e questo perché vi rifiutate di sottomettervi alle supreme leggi degli strumenti direttivi di chi è in grado di governare le cose create con le virtù e la saggezza dell’Intelligenza Cosmica.

Ed ecco la necessità del “contattista”, di colui che accetta, con gli annessi e connessi di eseguire coscientemente e incorruttibilmente, il volere dell’Alto, per fare quello che deve fare, per dire quello che deve dire, affinché fatta sia la volontà dell’Altissimo.

Mosè fu uno di questi esecutori? E perché la storia non avrebbe dovuto ripetersi? Chi l’avrebbe potuto proibire?

Il Regno dei Cieli non è il regno della terra. I regnanti Dei non sono i regnanti della terra.

Gesù‑Cristo sarebbe stato re della terra se fosse stato di questo mondo. Ma non lo era.

I contattisti, mediatori tra l’umano e il divino, sono esistiti, esistono ed esisteranno sino a quando gli uomini non saranno divenuti Dei e non faranno cose giuste, grandi e sagge, come loro fanno.

E. S.

 

Uno dei maggiori profeti del vecchio testamento, Ezechiele, narra che 2.558 anni fa, in Caldea sul fiume Kebar, vide le macchine volanti e i loro piloti con cui conversò, ed ebbe da questi viaggiatori del cosmo, ordini precisi di operare, perché Iddio lo aveva scelto e lo aveva unto di celesti Grazie.

Ezechiele, 1-16:

“L’aspetto delle ruote, e il lavoro, era simile al color d’un crisolito e tutt’e quattro avevano la medesima sembianza; e il loro aspetto, e il lor lavoro era come se una ruota fosse stata in mezzo d’un’altra ruota. ...E quant’è ai loro cerchi, erano alti spaventevolmente; e tutt’è quattro erano pieni d’occhi d’ogn’intorno.”

Chi erano costoro?

Chi erano questi personaggi, che il profeta Ezechiele chiamò Cherubini, Serafini e Troni? Da dove venivano e quale autorità avevano per dare ordini nel nome di Dio?

Sapevate che Giona, anch’Egli scelto come operatore, dopo averli incontrati e dopo aver ricevuto precisi ordini per far conoscere ai Niniviti la Divina volontà di Dio, credendo di essere preso per un folle, disubbidì, ma che poi, nel tentativo di eclissarsi è stato portato nel ventre di una nave spaziale, di quelle a forma di sigaro che possono viaggiare negli elementi liquidi, e duramente ripreso per ben tre giorni?

Chi erano costoro?

Chi erano questi personaggi, che resero Giona convinto che la sua opera presso i Niniviti avrebbe avuto successo e non sarebbe stato perseguitato né preso per un uomo folle?

Di quale Divina Autorità erano unti da Dio?

Un altro grande profeta dell’antico testamento di nome Elia, è stato rapito, in carne e spirito, da un carro di fuoco.

Era proprio un carro di fuoco, quello che rapì il Profeta Elia?

È stato veramente rapito o è stato Elia a salire su una di quelle ruote, che vide il Profeta Ezechiele sul fiume Kebar?

“Chi sono costoro che volan come nuvole,

Come colombe alle loro colombaie?” (Isaia, 60:8)

Come è possibile tergiversare, nascondendo la verità all’intelligenza umana?

In verità vi dico: che, chi non è sordo e cieco, questa verità la sente, la vede e si rende per sempre libero dall’ignoranza.

(Eugenio Siragusa)

18-12-‘65

 

“DISCHI VOLANTI”

“UNA RIVELAZIONE PRETTAMENTE MESSIANICA”

25-2-‘72

Come “Toma” discepolo di biblica memoria, la gran parte degli uomini di questo mondo vuole vedere e toccare solo la parte fisica, strumentale e scientifica di questi prodigiosi mezzi che oggi chiamiamo dischi volanti, rifiutando nel modo più categorico l’altro aspetto, molto più importante e che riguarda la parte rivelatrice della loro presenza e dei loro simbolici ammonimenti, quella messianica.

Gli incontri tra questi Superiori Esseri, che viaggiano con tali mezzi (dischi volanti), con alcuni particolari uomini del pianeta Terra, rivestono le medesime caratteristiche dei contatti avvenuti in un tempo passato.

Per citarne uno dei più importanti, avvenuti tra questi esseri e gli uomini di questo mondo, uomini particolarmente selezionati e con predisposizioni psico‑fisiche‑spirituali da questi Esseri desiderate, è quello verificatosi tra il profeta biblico Abramo e tre di questi personaggi, volumetricamente evoluti, provenienti dagli spazi esterni della Terra.

Questi meravigliosi personaggi, con abbigliamenti vistosi ed inconsueti per la generazione di quel tempo, furono chiamati dallo stesso Abramo: “DIO, SIGNORE, IDDIO”.

Tale fu l’attributo dato da Abramo a questi tre personaggi, e non fu il solo ad averglielo dato.

L’incontro di Abramo (cito la Bibbia) è avvenuto presso il querceto di Mamrè, mentre Abramo era seduto all’aperto presso la tenda. Quella volta - dice la Bibbia - si presentarono tre uomini (Genesi 18-) verso i quali Abramo si precipitò dicendo:

“Permettete che vi faccia portare un po’ d’acqua; vi laverete i piedi e vi riposerete all’ombra di questo albero. Io vi porterò un boccone da mangiare; vi rifocillerete e poi proseguirete oltre”. (Genesi 18-4,5). “Poi Abramo portò loro del latte fresco e carne di vitello; ed egli se ne stava, ritto, con loro sotto l’albero, mentre essi mangiavano”. (Genesi 18-8). “Un dei tre uomini era il Signore, Iddio, Dio, il quale era dotato di chiaroveggenza...”. E continua.

Non meno importante è l’incontro di Lot con due dei tre personaggi intrattenuti da Abramo. Ma chi erano costoro? Da dove venivano? E perché erano venuti sulla Terra?

Ecco le domande che molti studiosi non si pongono e che rivestono una determinante importanza in questa antica Verità che ancora una volta si rivela all’intelligenza dell’uomo di questo pianeta.

Chi erano costoro? Gli stessi personaggi che alcuni oggi incontrano e chiamano “Marziani”?

 

DA DOVE VENIVANO?

Da dove sono sempre venuti, da altri sistemi solari, formatisi molte migliaia di anni prima che nascesse il nostro sistema solare, il vostro mondo, e molto, molto più evoluti di quanto questa umana espressione possa significare alla vostra limitata mente.

 

PERCHÉ ERANO VENUTI SULLA TERRA?

Per lo stesso motivo per cui sono sempre venuti; per aiutare, per dare agli uomini di questo mondo lume di conoscenza dei reali valori esteriori ed interiori, per insegnare la legge dell’Amore Universale, per impedire all’uomo di abusare, oltre i limiti consentiti dal suo libero arbitrio, per invitare gli uomini a non disarmonizzare gli equilibri della Forza Creativa e per avere piena coscienza delle eventuali ritorsioni che questa Forza può mettere in atto, se la disubbidienza diventasse progressiva e cinica. E non solo per questi motivi, ma per tanti altri che riguardano i voleri della Superiore Intelligenza Cosmica, che Loro incarnano con piena coscienza. Sono ritornati per dire ancora una volta: Basta! Alla sodomitica degenerazione e per dare agli uomini un nuovo messaggio preciso e determinante, per una svolta dell’evoluzione dell’umanità.

Cose di alto concetto, che molti hanno preferito non intendere come avrebbero dovuto intendere e accettare come avrebbero dovuto essere accettate.

Queste cose di alto concetto, di cui i citati personaggi sono strumento portatore, oltre che messaggeri, non interessano neanche oggi; forse, meno di ieri a causa di una orgogliosa ed ipertrofica presunzione.

Ma la Verità è questa: SONO RITORNATI SULLA TERRA CON UN MESSAGGIO BEN PRECISO E CON UN PROGRAMMA BEN DETERMINATO.

 

Ed il programma svolto da Eugenio Siragusa per volontà Extraterrestre, ha assunto un titolo: “Centro Studi Fratellanza Cosmica”, fondato da lui stesso con istituzioni e direttive precise:

Valverde, 9 maggio 1972

Il Centro Studi Fratellanza Cosmica non è una setta, né riveste caratteristiche organizzative terrestri.

Il C.S.F.C. è un movimento messianico, animato da uomini, donne e giovani particolarmente predisposti sia sul piano morale che su quello psico‑fisico‑mentale.

Inoltre, questo movimento è guidato e sorretto da esseri volumetricamente coscienti, provenienti dagli spazi esterni con mezzi scientificamente prodigiosi e con una programmazione elaborata da una capacità intellettiva e spirituale che supera ogni più accesa fantasia fantascientifica umana.

Il C.S.F.C. è appunto un movimento scaturito dalla programmazione che mira principalmente a traumatizzare positivamente e coscientemente quelle anime particolarmente predisposte a ricevere i loro insegnamenti sui piani della coscienza e coscienze universali e di sviluppare quella logica superiore che dovrà servire ad indirizzare l’uomo di questo mondo in un sentiero di vita coerente con gli eterni valori costruttivi dello spirito e quindi verso una superiore morale, capace di alimentare la fratellanza, la cosciente scienza animata da una religiosità costante ed operante con la luce sublime dell’amore più grande di tutti gli amori.

Il C.S.F.C. non è né sarà mai una setta, né rivestirà mai caratteristiche associative terrene, ma sarà sempre, sino al giorno del grande atteso evento del Figliol dell’Uomo nel mondo, un movimento di rinnovamento e di riabilitazione del genere umano, dissestato e sofferente, ma sempre disposto all’accettazione di una legge di pace e di amore universale.

Coloro che per volere della Superiore Intelligenza verranno scelti e convogliati in questo sentiero, saranno gli antesignani del Regno di Dio in Terra.

È per questo motivo che la scelta avviene con una metodologia che sfugge alla logica umana, ma che è in perfetta sintonia con la Logica Divina, con quella logica che propone i princìpi basilari per una autorealizzazione dei valori superiori, in potenza, nello spirito dell’uomo.

Quindi affermo che il C.S.F.C. è un movimento messianico ed i suoi custodi non sono di questo mondo.

Eugenio Siragusa

 

“CHI SIAMO E COSA VOGLIAMO”

Giudicare, non è solo presunzione,

ma un diabolico vizio.

 

Non vendiamo nulla!

Offriamo, e tutti possono accettare o rifiutare.

Non è nel nostro costume imporre e rispettiamo con religiosità la libertà del pensiero, perché sappiamo che è nel diritto di ogni uomo.

Non vendiamo nulla e non vogliamo comperare nulla. La verità non si vende e non si compera; si conquista con amore, pazienza e saggezza.

Non fa parte dei nostri grandi ideali commerciare la Verità.

Siamo anime libere, desiderose di colloquiare con anime che siano sul nostro piano e che abbiano sviluppato i valori indispensabili per essere almeno buoni e scevri da ogni basso umano pregiudizio.

Desideriamo autorealizzare noi stessi con la metodologia che Gesù Cristo ci ha insegnato, per possedere la sua pace, il suo amore e la sua giustizia.

I nostri studi hanno una linea di condotta che non desideriamo condividere con coloro che ne hanno un’altra, anche se la rispettiamo.

I dischi volanti non sono, per noi, solo mezzi meccanici, ma sono qualcosa di più, che vogliamo assimilare e fare nostra. I giudizi che gli altri formulano, non ci riguardano né ci scoraggiano, anzi, ci spronano alla perseveranza nel sentire il bisogno di essere liberi, ma liberi davvero.

Certo, gli empi non saranno d’accordo, né saranno d’accordo gli speculatori, ma a noi questo non interessa, perché non abbiamo bisogno della quantità, ma della qualità! Gli incapaci si eliminano da sé.

Noi vogliamo la pace, ma anche la giustizia, perché sappiamo che senza giustizia non potrà mai esistere la pace.

Noi vogliamo imparare, da coloro che sanno più di noi, tutto ciò che ci vogliono insegnare per sentirci, realmente, uomini e fratelli nella grande Verità Cosmica.

Noi siamo contro la guerra, contro la disarmonia della natura, contro il razzismo e contro tutto ciò che toglie la felicità e la pace all’umanità.

Siamo contro la scienza senza coscienza e contro l’ipocrisia religiosa e politica. Questi sono gli insegnamenti che ci danno coloro che tutti chiamano “Marziani”. Noi impariamo con il medesimo amore con cui gli insegnamenti vengono elargiti.

Ecco chi siamo e che cosa vogliamo.

 

“COMUNICATO”

Il Centro Studi Fratellanza Cosmica,

è assolutamente ed inequivocabilmente “apolitico”

 

Gli studiosi ufologisti che aderiscono “idealmente” al C.S.F.C. possono appartenere a tutte le correnti politiche e religiose della Terra.

Nell’ambiente di studio del Centro, a nessuno è permesso e per nessun motivo pubblicizzare gli argomenti di studio o fare politica.

Nell’ambiente del C.S.F.C., si nutrono, con rispetto e devozione, gli alti valori della universale fratellanza ispirati e guidati dall’amore più grande di tutti gli amori, che ci giunge dall’esterno del nostro Pianeta e da essere evolutissimi in tutti i sensi.

Il presente comunicato serve a chicchessia, affinché abbia piena conoscenza e affinché non abbia a nutrire la mente di fantastiche e inesistenti pretese nei confronti del C.S.F.C.

Le osservanze per le anime che aderiscono, spiritualmente, al C.S.F.C.:

- rettitudine morale e spirituale

- abolizione degli stimoli egoistici

- abolizione degli stimoli coercitivi

- abolizione delle riserve mentali

- abolizione degli stimoli speculativi

Coloro che sviluppano questi valori negativi, debbono ritenersi slegati, spiritualmente, dal C.S.F.C.

Tutti coloro che per odio o vendetta, o per altri motivi personali criticano e vituperano l’opera del C.S.F.C., saranno affidati alla giustizia Divina.

È altresì ancora vero che il C.S.F.C. non risponde per coloro che praticano a nome del Centro atti delittuosi o comunque contrari ai valori sopra citati. Costoro, come abbiamo detto, debbono considerarsi radiati dai valori spirituali che il Centro sviluppa.

E. S.

 

Con questi presupposti iniziò l’Opera del Centro Studi Fratellanza Cosmica, che, voluta e guidata dai Messaggeri Celesti, ha fatto fermentare in tutta la Terra l’attenzione alla realtà spirituale della Rivelazione Extraterrestre.

E queste verità, divulgate e rivelate dai Fratelli dello Spazio, tramite l’infaticabile Opera del C.S.F.C. non erano sconosciute neanche al Papa Paolo VI il quale, in occasione del S. Natale 1966, così rispose al Messaggio natalizio inviatogli:

 

 

Perché “Venerabile C.S.F.C.”? Perché tante personalità del mondo religioso, scientifico, militare ed artistico hanno trovato tanta luce nelle esortazioni e consolazioni che scaturivano dall’operato di Eugenio Siragusa?

L’esaltazione dei puri di cuore e la contrarietà dei congiuranti che negli ultimi tempi hanno dato grande sfoggio, offrono decisamente a questo Movimento ventisettenne la dimostrazione che il “Consolatore promesso”, presente dietro le porte di questi tempi, ha svolto la Sua opera di cernita del genere umano.

L’insegnamento parabolico di Gesù si è proiettato nell’immane Opera degli Angeli fino ai giorni nostri, nonostante gran parte degli uomini abbia scelto altri sentieri, altri padroni.

E quale nome danno alle effimere potenze reggitrici? Denaro? Politica? Filosofia? Pubblicità? Sono decisamente questi i geni del presente storico? Sono questi i creatori, gli artisti, gli dei?

 

“È LA REALTÀ”

Molti corruttori, molti corrotti e molti corruttibili.

Sino a quando la vostra società politica, economica, scientifica e religiosa è coordinata e condizionata da questi individui, il vostro progresso spirituale, materiale e sociale sarà sempre negativo ed involutivo in tutti i sensi.

Più volte vi abbiamo consigliato di non perseverare in questo processo esistenziale assurdo, deleterio e controproducente con quanto aspirate di raggiungere, ma la verità è che volontariamente vi fate trascinare dalle prerogative peculiari del tentatore, lasciandovi cadere nel caos del più ferreo egoismo, del più cinico senso d’empietà crudele ed antiumana.

Vogliamo aiutarvi ad instaurare sul vostro pianeta la legge del diritto e del dovere universali, corroborati dal vero amore e dalla regale giustizia divina, ma ancora resistete pur sapendo a quali gravi conseguenze andate incontro.

Bisogna assolutamente educare l’uomo e renderlo capace di comprendere l’indispensabile necessità di non nuocere né a se, né agli altri e sentirsi una sola cosa con il prossimo che deve amare più di se stesso.

Pace.

Adoniesis

 

Se i pilastri della scienza hanno ammesso la presenza degli Extraterrestri, perché tra gli uomini esiste un vuoto di disorientamento su questa rivelazione? Perché la cultura che gli uomini propongono ai propri figli tende a cristallizzare le verità universali?

È come se una nuova droga psicologica si fosse incuneata nella struttura portante della genetica terrestre, dove vige un libertinaggio tra i pensatori “ascoltati perché comodi”.

La biologia e l’ecologia vengono relegate allo studio per la risoluzione dei problemi che l’uomo si è creati più pressanti, come la scarsità del cibo, l’eccesso della popolazione, la salute, senza ricercarne e risolverne le cause.

Le strutture portanti del cervello sono impazzite a causa della perdita del controllo della coscienza. La sostanza dello spirito è definitivamente compromessa dalle forme. Il Lume si è perduto, i pochi sono diventati tiepidi e sempre più facile preda dei mille tentacoli dell’inquinamento psichico.

L’uomo arriva a studiare come coercire altri uomini, a ridurli omicidi indifferenti, travolti dalla rete pubblicitaria del consumismo.

Di chi la colpa?

 

“I MOSTRUOSI CERVELLI CHE GOVERNANO IL MONDO”

I supervisori o programmatori dei vostri delittuosi e dolorosi avvenimenti politici, economici, scientifici e bellici sapete benissimo chi sono e dove stanno.

Le tensioni e le violenze vengono suscitate da calcoli precisi scaturenti da cervelli supervisori o programmatori in possesso delle due maggiori potenze del vostro Pianeta.

Da questi Istituti partono le forze corruttrici che coinvolgono uomini e popoli per porli al servizio di una strategia i cui effetti sono stati a priori previsti. La corruzione è il denominatore comune che sviluppa il valore della forza desiderata per raggiungere una meta voluta. Abbiamo la possibilità di osservare da molto vicino i piani di questi Istituti con poteri assoluti e con disponibilità illimitata di mezzi. La conquista o meno di un potere politico, economico o scientifico dipende dal benestare o meno di questi supervisori o programmatori. Una rivoluzione, o una guerra fredda o calda che sia, viene da questi programmata, fermentata e sviluppata.

Il loro potere di corruzione è diabolicamente corroborato da una enorme disponibilità di denaro o da privilegiate concessioni di forza e di dominio. Gli uomini corruttibili sono i loro migliori collaboratori a cui concedono assistenza, protezione e sicurezza di movimenti in ogni senso. Se il programmatore decide l’uccisione di un Capo di Stato, questo non può non avvenire. Sul vostro pianeta è d’uso dire: “Il fine giustifica i mezzi”. I supervisori conoscono già il fine quando decidono di richiedere al programmatore il mezzo con cui si deve agire per raggiungere la meta, l’obiettivo che si sono prefissi.

Abbiamo elementi e conoscenze sufficienti per poter agire nel giusto momento e scardinare dalle fondamenta questo pernicioso male. Come vi abbiamo più volte detto, le nostre forze sono vigili. Siamo in attesa che un certo processo si sviluppi secondo i piani dei divini Maestri che ci guidano e ci sorreggono in questa opera di amore e di giustizia universali. I nostri operatori sulla Terra sono molti e fedeli nella loro missione.

Cercate di predisporvi perché a nessuno sarà dato sapere il giorno e l’ora del nostro intervento.

La verità è che questo avverrà certissimamente e la liberazione sarà sicura.

Pace a voi tutti.

Dalla Cristal‑Bell

Woodok

 

DAL CIELO ALLA TERRA

dalla terra a coloro che non sanno quello che dicono e che fanno

“Non tentate di dissuadere colui che è nel mondo per volere di Dio, per essere strumento suo”.

Non fatelo! Egli non appartiene a nessuno, ma a tutta l’umanità! Non tentate di dissuaderlo dall’opera che gli è stata affidata da Colui che l’ha scelto nel tempo della sua visitazione nel vostro mondo.

Non tentate minimamente, saremmo costretti a farvelo comprendere riprendendovi con ammonimenti chiari, dopo la presente comunicazione che vuole significare, un nostro serio fraterno avvertimento: “Non tentate di dissuaderlo ed evitate di schernirlo”.

Egli è fortificato nello spirito e consapevole dell’opera che dovrà portare a termine per supremo volere.

Nessuno e nessuna cosa potrà distoglierlo dalla meta  che è destinato a raggiungere.

Potete perseguitarlo, potete attuare tutti i piani che credete validi per stancarlo, ma vi assicuriamo che ogni vostra tentazione andrebbe a vuoto, perché egli è un figlio di Dio e possiede le grazie Sue e la potenza Sua.

Noi conosciamo i segreti dei vostri pensieri; conosciamo la ipocrisia nascosta dei vostri atti; conosciamo tutto, anche ciò che è nel segreto intorno dei vostri cuori. Egli è guidato e sorretto dalla nostra costante vigilanza e dispenseremo dolori e tribolazioni a tutte quelle anime che lo circuiranno con la forza negativa dei loro perversi pensieri.

Noi ascoltiamo e registriamo ogni vostro proponimento mentale e provochiamo quanto è necessario, affinché ogni vostro interesse egoistico e deleterio non incida nel comportamento del nostro operatore e dell’opera che egli è destinato a svolgere per supremo volere dell’Altissimo.

Noi vi invitiamo a ravvedervi e a rendervi coscienti che Eugenio Siragusa non è più, sin dal compimento del sue trentatreesimo anno. Egli è quello che noi conosciamo; egli è un figlio di Dio in missione nel mondo, per rendere testimonianza alla legge della Verità del tempo di tutti i tempi e dell’Amore più grande di tutti gli amori.

Egli è il più vicino servo del Figliuol dell’Uomo, il solo a cui è affidato il compito di risvegliare i suoi sudditi e renderli coscienti che il tempo del suo ritorno è prossimo per giustizia e per giudizio.

“Non tentate di dissuaderlo e temete la sua integrità e la sua forza spirituale”.

Egli è completamente nelle grazie del nostro e del vostro Signore, Iddio!

Siate ravveduti e consigliati, noi vi abbiamo avvertiti.

 

Sono stati in molti a tentare di corrompere e dissuadere Eugenio Siragusa nel suo glorioso cammino, ma lui era fortificato nello Spirito e indissuasibile, consapevole della Verità che doveva portare avanti, a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo.

Così riporta un quotidiano:

“Il Signor Eugenio Siragusa, come dovrebbe risultare nei fascicoli dell’ex SID e anche della Questura politica di Catania, quando abitava in Corso delle Provincie 146, fu visitato da un agente della KGB (controspionaggio sovietico) il quale si camuffò da “agrimensore”. Le sue richieste informative furono precise ed inequivocabili, senza per questo ricavare risposte utili a quando si era prefisso di conoscere.

Il colloquio fu brevissimo, cordiale ma infruttuoso per la sua missione. Non appena questo signore si accomiatò, il signor Siragusa fu immediatamente dopo visitato dalla Squadra Politica della Questura di Catania.

Gli fu chiesto se avesse concesso a questa persona documenti riguardanti strutture scientifiche inerenti i cosiddetto UFO o Dischi Volanti.

Il signor Siragusa rispose di non aver consegnato alcun documento e di non aver minimamente illustrato le parti più importanti delle sue esperienze. Gli fu anche chiesto: se avesse posseduto documenti, avrebbe potuto benissimo depositarli presso gli Uffici della Questura perché fossero ben conservati...

Egli rispose di non possedere alcun documento di rilevante importanza, e se aveva delle conoscenze, queste erano incastonate nella sua mente, e con l’ordine preciso di non portarle a conoscenza di nessuno. Gli raccomandarono di telefonare immediatamente alla Questura per informarla, qualora questo signore si fosse rifatto vivo. Li rassicurò, poi venne a sapere che questo individuo era sbarcato da una nave sovietica in sosta nel porto di Catania, e che era stato regolarmente seguito. Queste visite erano molto frequenti, con un interesse particolarmente specifico: “Conoscere dal CONTATTISTA SIRAGUSA le intenzioni dei suoi Fratelli Extraterrestri”.

(Da: “Questa Sicilia”, del 28-4-’79)

 

Man mano che andavano infittendosi gli avvistamenti, nascevano a centinaia i gruppi di studiosi di “ufologia”, termine coniato dagli scettici, consacratori del mistero.

Erano in gran parete classificatori, elaboratori di quanto cadeva nelle loro mani, ma non portatori di rivelazioni o messaggi extraterrestri di cui dimostravano la presenza, senza studiarne la realtà sostanziale, vivente.

Non ha mai dato troppa cura, Eugenio Siragusa, a quegli studiosi più o meno seri che, spinti da mire speculative o da invidia per una impossibile imitazione, hanno tentato di carpire alla cultura del C.S.F.C. nozioni per formare gruppi, sette, stampare opuscoli e libri di ogni genere.

La verità pura appartiene a chi la possiede e sa dimostrarla, a chi è luminoso portatore di una saggezza ammantata di sapienza che disturba gli scettici e quanti, nel desiderio di possedere, vogliono distruggere.

È stato per invidia o per incapacità che molti hanno cercato di contrastare la sua Opera? Volevano essere “contattisti” quando non lo potevano? Venivano influenzati dalle oscure trame del potere e quindi strumentalizzati?

Questo, a Eugenio Siragusa, non è mai interessato. Quello che contava era divulgare all’umanità quanto dal cielo veniva donato nell’edificio di un Centro le cui caratteristiche, fin dall’origine, erano chiaramente note.

Frattanto aveva avuto inizio la mole imponente della corrispondenza, tesa ad informare i responsabili politici, scientifici, militari e religiosi, gli organi di stampa e della pubblica informazione, ed egli divenne ben presto noto agli studiosi di tutto il mondo, i quali si rivolgevano a lui, alcuni perché cominciavano a “sentire” la rivelazione, altri per curiosità. Erano in molti che venivano a cercarlo personalmente, prima in Corso delle Provincie, a Catania, e quindi a S. Maria La Stella, dove la mole di lavoro non conosceva limiti di orario, e ogni sacrificio non aveva tregua. Tutti volevano essere ricevuti, giorno e notte, e tutti avevano bisogno di chiarimenti e consigli. Gli studiosi diventarono migliaia, milioni, e il tema UFO saliva alle prime pagine della stampa mondiale, ma la massa non voleva accorgersi che il suo discorso era molto più profondo delle spiegazioni dei semplici avvistamenti, perché riguardava il contenuto dei Loro Messaggi e la Loro realtà vivente.

A qualsiasi ora del giorno e della notte, studiosi provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero, bussavano alla sua porta. Cosa poteva spingere queste persone a cercarlo così intensamente? Non andavano da un professore a farsi spiegare la materia, ma andavano dall’amico, dal fratello, dal confidente, l’unico che avrebbe potuto illuminarli su un’esperienza vissuta, su un problema interiore.

E per chiarire tante perplessità, Eugenio Siragusa soleva insistere, dicendo:

Per poter comprendere la realtà sulla loro esistenza e sulla loro origine extraterrestre, occorre rivangare, attentamente, la storia che conosciamo del nostro grande passato e di prospettarla all’odierna intelligenza umana, sotto due aspetti fondamentali:

a)   l’aspetto divino: spirituale

b)   l’aspetto umano: materiale

Questi due fondamentali aspetti investono di una grande importanza il complesso problema di questa grande verità che, anche oggi, appare alla mente della grande maggioranza degli uomini, sotto il solo aspetto umano materiale e discutibile su un piano prettamente terreno con la partecipazione della logica che scaturisce dalla comune intelligenza e con i valori delle ristrette concezioni sino ad oggi acquisite nel campo delle conoscenze teologiche, morali, scientifiche, materiali e spirituali in cui si articola e si svolge la nostra attuale esistenza.

È vero, invece, che esistono Verità esterne che, pur essendo lontane dal nostro ambiente vitale e pur non essendo prossime alle nostre capacità di intenderne e di valutarne la realtà operativa, si manifestano attraverso un metodico progressivo atto rappresentativo, capace di provocare, nelle strutture ipersensitive e psicomotorie degli encefali umani, le immagini delle loro facoltà operative nel grande ed eterno Edificio Creativo.

Il particolare problema di questa verità che, pur essendo di provenienza esterna e pur contenendo questi due aspetti fondamentali, ci appare comprensibile nel solo lato umano‑storico, materiale‑scientifico, rimarrebbe insoluto se continuassimo ad ignorare l’altro aspetto assai più importante che è appunto quello Divino, eterno, spirituale e cosmologico.

Voler comprendere la causa della Loro presenza sul nostro pianeta, vagliando il solo primo aspetto degli oggetti e delle intelligenze che li guidano, non è possibile.

Occorre mettere sul piano dell’odierna logica i fatti del grande passato che, ancora oggi, costituiscono i moventi principali di una Verità che contiene anche il principio verace delle nostre origini e del nostro futuro destino.

Gli episodi che in tutti i tempi hanno iniziato gli uomini della terra più evoluti alle conoscenze di questi due fondamentali aspetti, sono tanti, ed idonei a rendere maggior lume di consapevolezza a quanti si interessano a questo importante problema che ancora cela nel mistero le nostre vere origini, indissolubilmente legate alle origini di Coloro che, in questi ultimi tempi, si sono più chiaramente mostrati alla nostra intelligenza per farsi meglio comprendere e per dirci che:

La loro presenza sulla terra è una incontrastabile verità che ancora purtroppo si infrange nella puerile presunzione di tutti coloro che si ostinano a credersi le sole creature intelligenti dell’Universo, capaci di evolversi nell’immagine e somiglianza del Padre creativo.

Ma la loro presenza sulla Terra è, e rimane una realtà vecchissima, una verità che ancor oggi ci palesa chiaramente e con più tangibili segni manifestativi la provenienza extraterrestre di questi prodigiosi mezzi e delle forme di vita molto più evoluta che, con essi, viaggiano negli spazi siderali del cosmo ad una velocità ancora inconcepibile per la mente umana.

Volere ignorare ad ogni costo la logica possibilità di una forma di vita simile alla nostra in altrettante migliaia di migliaia di sistemi solari sparsi nella nostra sola galassia, significa voler assolutamente sconoscere il più elementare concetto di similitudine creativa che è nelle eterne facoltà di quel Genio Creativo che presiede, in eterno, il divenire continuo della Sua Cosmologica Natura Vivente.

Sul nostro pianeta, si ricordano ancora episodi che dovrebbero insegnarci a meditare, a riflettere, a ponderare questi episodi prima di negare alla propria fede la Divina facoltà di valutare i princìpi manifestativi di una Verità di cui solo i valori spirituali possono per primi darci conoscenza.

La Fede è la religione dello spirito perché è vero, che è attraverso questa interiore virtù che i Geni di ogni tempo sono entrati in quel volumetrico concetto che ha sempre unito il limitato all’infinito, il mortale all’eterno, l’uomo a Dio.

Moltissimi sono stati coloro che, in tutti i tempi della nostra storia, se pur derisi, perseguitati ed uccisi dalla furia dell’ignoranza, della presunzione e dell’orgoglio, edificarono i valori immortali della nostra incessante ascesa evolutiva, pagando a durissimo prezzo questo loro grande amore per la Verità e per il bene del loro prossimo.

Essi si sono serviti della fede progressiva sempre vivificata dalle conoscenze progressive, per amore di conoscere le basi fondamentali su cui poggiano solennemente i pilastri indistruttibili dell’opera della nostra esistenza nella dura altalena del nostro libero arbitrio che, per nostra amara sventura, si è servito ed ancora si serve più del male che del bene operare.

La nostra presunzione, il nostro proverbiale spirito tommasiano e la nostra ignoranza sbarrano la via alla fede, la sola ed unica forza dello Spirito, capace di istruire la nostra intelligenza e di renderla coscientemente consapevole di tutto ciò che non è prossimo ai nostri sensi materiali, ma che in verità vive e ci sovrasta, ci compenetra e ci sollecita attraverso il cuore e la coscienza.

Gli Extraterrestri, in un recentissimo incontro mi hanno detto:

La nostra presenza sul vostro pianeta è una vecchia realtà, una realtà che molti terrestri devono ancora meditare prima di poterla includere nel concetto storico della loro esistenza dall’origine a questi tempi e che, palesemente, vi abbiamo dimostrato e dimostreremo ancora nel futuro, con prove sempre più inconfutabili, la vostra e la nostra Universale Fratellanza nello Spirito indissolubile dell’Amore di Colui che in voi e in noi vive e manifesta il Suo Genio creativo e i Suoi immutabili e Divini Concetti Operativi, per il divenire eterno di ogni cosa che fu, che è e che sarà in Lui e per Lui nei secoli dei secoli.

 

Spesso, si udiva la medesima domanda: “Ma perché gli Extraterrestri non si mostrano a tutti? Sarebbe più facile credere alla Loro esistenza!” Ed Eugenio Siragusa, semplicemente, rispondeva:

“Essi si sono mostrati con le dovute cautele per imprimere nella vostra psiche una lenta, metodica e progressiva consapevolezza della realtà che vi ha sempre, in ogni tempo, sovrastati! I Superiori Capi, che dirigono le operazioni delle flotte cosmoaeree di alcuni pianeti del vostro sistema solare e che fanno a loro volta parte di una grande Confederazione Cosmica Interstellare, raggruppante un gran numero di sistemi solai galattici ed extragalattici dell’Universo, assicurano che non è nelle Loro intenzioni forzare con interventi coercitivi la vostra cosmica, naturale attività evolutiva”.

I presenti, attenti e col fiato sospeso, ascoltavano quanto andava dicendo, e ancora gli chiedevano: “Ma Loro le hanno fatto conoscere le nostre origini, la fonte da cui proveniamo?”

Amici e studiosi cari, desidero rendervi partecipi di un colloquio personale che ho avuto con Loro, in P.E.S. in un incontro di qualche tempo fa. Ascoltate:

Se dovessimo esprimerci con lo stesso linguaggio con cui si espressero i nostri predecessori, durante l’operosa attività del grande passato, che incubò nel tempo il germe di un ben noto storico avvenimento di natura Divina, creeremmo certamente un rapido ma disordinato concepimento di quella grande verità che ancora sovrasta l’attuale immatura Coscienza della maggioranza dei terrestri. Con ciò vogliamo giustificare prima il nostro particolare modo di comportamento, per molti assurdo ed inconcepibile, poi, la indispensabile incoerenza che siamo stati costretti a dover palesare per evitare il persistere di un concetto immediato di intervento Divino.

D.: Hanno ragione coloro che affermano che l’uomo è nato sulla terra?

R.: Gli antichi Padri conobbero la loro vera discendenza e con un senso ancora indecifrabile, esistono ancora i loro messaggi ai posteri a cui hanno dato tutta l’impronta di tale verità.

Nel tempo vi sono stati uomini dotati di eccezionale saggezza e di straordinarie capacità percettive che hanno scrutato il grande orizzonte di questo vostro mistero, riuscendo, spesso, ad individuare il sottile sentiero della verità pura. Le loro opere, frutto di puro amore alla filosofia cosmica, fiorirono, ma quasi sempre finirono contro la solida muraglia dell’incomprensione più densa e più negativa. Cosa non succede in questo vostro tempo per non poter giustificare gli atti del passato? Anche oggi, gli scienziati terrestri credono di conoscere molto su questo argomento, e in realtà sanno poco o quasi niente. Vi è stato qualcuno che ha sfiorato la verità, ma poi hanno dovuto desistere per il timore di essere deriso e perseguitato.

La verità è che gli Avi, i primi abitatori di questo vostro pianeta NON sono nati sulla terra, ma ben diciamo ci sono venuti, e per un caso del tutto particolare ci sono rimasti per forza maggiore.

È quindi vero che l’uomo non è nato su questo vostro pianeta né ha avuto quel processo evolutivo che ancora molti scienziati si ostinano a credere, ad affermare ed a far credere.

Egli, prima di subire il processo di quegli effetti che dimensionarono e determinarono le nuove necessarie strutture fisiologiche, sino a divenire un complesso di densa materia, era un principe incontrastato degli spazi cosmici e per le sue particolari caratteristiche psico‑fisiche‑biologiche, possedeva le virtù e le conoscenze della più evoluta Coscienza Cosmica.

D.: Quali furono le cause che costrinsero i nostri Avi a rimanere su questo pianeta?

R.: Esistono delle Leggi che non è assolutamente possibile contrastare. L’Universo a cui voi e noi apparteniamo, vive e si sviluppa attraverso varie e svariate dimensioni. Anche sul vostro pianeta tali dimensioni si avvicendano e a vostra insaputa producono quelle cause che sono la matrice di tutti quegli effetti che edificano e modificano le varie strutture fisico‑psichiche. Spesso, come sta succedendo nell’attuale tempo con le esplosioni nucleari, l’essere intelligente si crede in pieno diritto di attentare a quelle Leggi, che come abbiamo già detto, non consentono a qualsiasi tipo di intelligenza di essere violate.

Quelle Leggi, che governano e tutelano le strutture e la vitalità del Corpo Cosmico e che fanno intimamente parte di quel principale complesso eterno creativo, che si identifica con la maestosa figura del Padre Creativo, hanno reagito al tentativo di essere violate. Un terribile caos di natura cosmica si era scatenato con violenza mortale. La legge interveniva per dare severo ammonimento ai profanatori di cose eterne. In verità, questa è stata la principale causa che costrinse i vostri Avi ad emigrare in altri mondi, in cerca di salvezza e di pentimento per ciò che avevano osato fare. Le loro perfette cognizioni scientifiche consentirono loro di varcare il grande sconfinato oceano dello spazio e di raggiungere l’attuale sistema solare. In verità fecero in grande quello che Noè realizzò in piccolo. Il vostro pianeta offrì loro ben poca possibilità di sopravvivenza, data la giovane irruenza degli elementi ancora in stato di assestamento. Le immense navi dello spazio si adagiarono nelle estese e verdeggianti pianure della terra, in attesa di miglior consiglio.

Migliaia di piccole isole volanti si erano posate a gruppi in vari punti della terra. I loro Capi Conduttori erano quattro ed ognuno di loro rappresentava la volontà collettiva delle anime delle quattro razze: la bionda, la nera, la gialla e la rossa. Altre numerosissime navi spaziali si erano dirette in altri pianeti dello stesso sistema solare ed erano in perfetto collegamento. Ad un certo punto l’attesa divenne fatale. Un tremendo tremore fece vibrare tutta la terra, provocando il completo disfacimento di tutti i mezzi e la morte. I sopravvissuti allo spaventoso cataclisma fuggirono come impazziti, mentre altri perivano miseramente nel groviglio del fuoco e degli elementi. Pochissimi mezzi erano riusciti, malgrado tutto, a sollevarsi per poi allontanarsi rapidamente verso le profondità abissali dello spazio, portando con sé l’immagine terrificante della distruzione e della morte.

Ecco, in brevissima sintesi, il perché ed il come gli Avi vostri rimasero sulla terra e quali sono stati, in realtà, i moventi e le cause che li costrinsero a subire forzata e tragica residenza.

D.: Quale fu la immediata sorte che hanno dovuto affrontare i sopravvissuti?

R.: La sorte fu terribile e piena di dolorose vicende, ma non per questo decisamente determinate ad estinguere la loro vitalità e il loro desiderio di sopravvivere. Subirono una lenta metamorfosi in tutte le loro originarie caratteristiche bio‑fisiche‑psichiche e, attraverso il tempo la materia edificò un piano dimensionale di adattamento all’ambiente con la formazione di strutture esteriori valide e sufficienti a sostituire in pieno le funzioni degli organi originari.

Se provate a soffermarvi, con assoluta sincerità orientativa, su tutti gli organi esteriori che costituiscono il vostro attuale corpo fisico, siamo certissimi che riuscirete a comprendere sino in fondo e con assoluta e chiara cognizione di causa la perfetta relazione di operosità e di intesa che esiste con tutti quegli organi che, originariamente esteriori, sono divenuti, per indispensabile tutela, interiori. Ciò non mutò affatto né ha mutato ancora i poteri direttivi e le loro istruibili capacità originarie.

Moltissimo tempo fa, questi vostri Avi possedevano ancora la capacità di comunicare a grandissime distanze, tramite il potere (un potere percettivo extrasensoriale) telepatico. Conservarono ancora per moltissimo tempo le profonde cognizioni del sapere, anche se la nuova dimensione lentamente li aggrediva in modo inesorabile. Poi il tempo delimitò definitivamente la nuova personalità, legata ormai alle cause ed agli effetti di una dimensione estremamente diversa, per poter conservare ancora la totalità delle loro qualità originarie. Così avvenne il principio della grande e dura esperienza della materia, di quella materia, che ancora oggi racchiude e serra in una struttura omogenea e forte, la vostra vera personalità, la migliore che mai sia esistita sulla terra.

D.: Quali furono le cause che costrinsero i nostri primi Padri a non conseguire più una rapida evoluzione nella nuova dimensione?

R.: I motivi furono molteplici, ma la principale causa che negò a loro una rapida e costante ripresa evolutiva, si  imputava alla incostante stabilità del pianeta. I disastri si susseguirono ad altri disastri di notevole portata distruttiva, riportando allo stato primitivo i progressi compiuti con tanto stoico sacrificio. Negli altri pianeti la cosa fu del tutto diversa e l’evoluzione, seppur arretrata da altri eventi di diversa natura dimensionale, adattamento ambientale e consapevole preparazione all’evento della metamorfosi, e quindi alla scientifica accettazione della nuova struttura bio‑fisica‑psichica, avvenne senza interruzione.

D.: Per quanto tempo durarono le relazioni mentali tra i vari gruppi sparsi sulla superficie terrestre di allora?

R.: Le relazioni durarono ancora per moltissimo tempo, sino a quando un lento e progressivo assopimento delle capacità percettive e comunicative extrasensoriali, cominciò a manifestarsi. L’intervento violento e continuo delle fortissime emozioni, aveva enormemente influito nell’instaurare nel loro nuovo complesso psichico, un regime emotivo di spiccate qualità brutali.

D.: Quale fu la razza che ebbe maggiore capacità iniziale nel campo delle reminiscenze, immediatamente dopo il compiuto processo della metamorfosi?

R.: La razza Gialla per prima e quella Bionda dopo ebbero un’ottima spinta iniziale, agevolata dal minore assorbimento di emozioni e dalla esigua irascibilità degli elementi naturali. La razza Gialla ebbe per prima una vivace reminiscenza degli elementari istinti organizzativi dell’anima collettiva che caratterizzarono gli originali valori atavici.

Ciò agevolò, sufficientemente, lo stato evolutivo della nuova dimensione. Quella Rossa dopo e per ultima quella Nera, dovettero affrontare una fortissima resistenza dovuta agli elementi in continuo spettro apocalittico che premeva in senso negativo sul fragile complesso psichico appena formatosi nella nuova dimensione.

D.: Quale fu la razza che per prima concepì, nella nuova dimensione, la Forma Eterna e Creativa dell’Ente Supremo?

R.: Certamente vi potrà sembrare assurdo credere che la razza Rossa è stata la più sensibile in questa particolare attività di reminiscenza spirituale, eppure è vero, la razza Rossa rappresentava il ceppo originario più vicino e più cosciente in questo tempo. I loro primi Padri, coloro che per primi videro la luce in questo vostro pianeta, conoscevano già la natura di questa Forza Creativa in tutti gli aspetti dimensionali, così come la conosciamo oggi noi. Questa verità fu tramandata per forza mentale ai nascituri dell’anima collettiva di quel ceppo e per lunghissimo tempo, i posteri, ne ebbero chiara e veneranda Coscienza.

D.: Che cosa era per loro quello che è Dio per noi?

R.: Era lo stesso Dio concepito nelle sue molteplici manifestazioni. Era quel Dio che compenetra ogni cosa e che è l’Anima Eterna di ogni cosa. Loro ben sapevano che senza di Lui, nessuna cosa sarebbe mai esistita nel tempo e nello spazio. Per loro Dio era la causa eterna di tutte le manifestazioni, in tutte le dimensioni.

Nella vostra dimensione Egli è come un apparente e grande globo di Fuoco e di Luce. Ancora a voi non è dato conoscere la Sua intima Natura, ma gli antichi vostri Padri la conobbero e per moltissimo tempo ne adorarono la potenza e la giustizia.

Questo era il loro Dio, quello che ancora non ha cessato di amarvi e di darvi il pane ed il vino.

Senza domanda:

Noi conoscevamo sin da remotissimo tempo che anche su questo vostro Pianeta si era avverata una radicale metamorfosi degli esseri tragicamente imbrigliati dagli apocalittici eventi dell’allora giovanissimo pianeta, permettendone la sopravvivenza. Così parlerebbero a voi i nostri antenati, fratelli vostri. Infatti, loro sapevano tutto e non potevano fare nulla a causa del loro stato dimensionale in radicale mutamento. Poi, si verificarono le reminiscenze, grazie alla tranquilla parentesi di tempo che intercorse tra l’assopimento per effetto della metamorfosi dimensionale, e l’inizio del risveglio psichico nella nuova dimensione. Circa centomila anni orsono, i nostri Padri, raggiunto un altissimo livello evolutivo, grazie alla serena e continua attiva reminiscenza in tutti i campi dello scibile Universale, decisero di intraprendere un primo e lungo viaggio spaziale avente per meta diversi pianeti del sistema solare, compresa la terra. Loro, come noi, ebbero dai loro primi Padri la storia del grande passato ed erano certi che anche sulla terra qualcosa era successo anche ai loro fratelli tragicamente costretti a rimanervi. Ciò in verità avvenne e siamo felici di affermarvi ancora una volta, che sono stati appunto i nostri primi Padri ad iniziare, dietro consenso Divino, una scrupolosa ed attenta opera di osservazione, adoperandosi in veste di DEI o di Spiriti del Cielo, al fine di provocare in quelle povere ed infelici creature, quei necessari stimoli atti a promuovere le reminiscenze migliori. Noi, conserviamo in Solex e molto caramente tutti i particolari delle loro imprese che, ancora oggi, ci confermano la durezza dei loro compiti e dei loro sacrifici. I nostri Padri vi direbbero ancora: allora trovammo i nostri simili estremamente logorati e abbrutiti in tutti i sensi. Il continuo ed incessante sconvolgimento delle apocalittiche convulsioni del pianeta ancora in stato di assestamento nella sua natura cosmica, aveva reso impossibile una rapida ripresa della coscienza nella nuova dimensione. Gli urti tremendi nella ancor giovane psiche e le continue interruzioni nel corso progressivo verso una meta evolutiva avevano provocato alcune anomalie pericolosissime.

Alcuni, pur conservando, in parte, alcune caratteristiche esteriori ancora in stato latente, a causa delle continue pressioni psico‑emotive di natura emorragica , perdettero per sempre, per avvenuto ibrido disfacimento, il potere di reminiscenza (razza delle scimmie).

Avevano compreso tutto il loro tragico destino e dovevano innanzitutto non far comprendere il nostro.

Così ebbe inizio una grande ed attiva opera di assistenza spesse volte in maniera strana e dogmatica, ma pur sempre efficace e producente.

Sapevano che i loro istinti non potevano esaurirsi in breve tempo e sapevano altresì che dovevano forzare la coriacea insensibilità che si era formata in alcuni organi interiori di particolare importanza evolutiva.

Avevano la certezza che, con l’aiuto della Forza Creativa del Padre Eterno, saremmo riusciti a portar loro sulla giusta via.

 

La saletta della sua abitazione, a Valverde, era un giorno gremita di attenti ascoltatori, fra cui un folto gruppo di studenti universitari. Questi, dopo aver ascoltato con profonda attenzione parole di superiore coscienza, per loro assolutamente impensabili, gli chiesero: “Signor Siragusa, ma come possiamo discernere il bene dal male, la verità dalla menzogna?”

“Dai loro frutti li riconoscerete, disse il Maestro dei Maestri Gesù. - rispose Siragusa - In verità, un albero buono non può dare frutti cattivi, ed un albero cattivo non può dare frutti buoni. Se aprirete le porte della vostra coscienza agli insegnamenti dello Spirito, sarà per voi semplice cura separare il bene dal male, la luce dalle tenebre, la verità dalla menzogna”.

E mentre parlava, era compenetrato da un’enfasi tale, che un giovane non seppe trattenersi dall’osservare, ponendogli la domanda che molti, in ogni riunione e in ogni conferenza, gli avrebbero voluto porre:

“Maestro, perché quando parla e spiega, la sua voce sembra alterarsi, i suoi gesti sono mosso da inesauribile energia, e i suoi occhi sembrano penetrare nell’anima? Non potrebbe parlare più semplicemente delle sue conoscenze?”

“Io non sono un maestro - rispose - uno solo è il Maestro, ed è il Cristo, Colui che io amo al di sopra di ogni concetto e del quale mi sento discepolo. E poi... se vi stupisce questo mio modo di esprimermi, credete, è la personalità del mio spirito che si esprime, e non può mutare, perché in tal modo posso manifestare tutto l’ardore della Verità che desidero comunicarvi, anche se a volte sono costretto a rivelare ciò che non tutti possono ancora comprendere”.

Le domande continuavano:

“L’uomo, in definitiva, cos’è?”

“L’uomo è a immagine e somiglianza di Dio”...

“Che cosa significa, che anche Dio è un uomo?”

 

Vi è stato detto:

L’uomo è la risultante di tre valori dimensionali, diversi l’uno dall’altro, seppur insieme operanti:

1)  Lo Spirito (intelligenza) - L’uomo reale, eterno, immutabile.

2)  Pneuma o anima (dinamismo vitale mutevole) astrale.

3)  Corpo materiale (strumento mutevole coordinato dal dinamismo vitale o psiche, vincolato dalla dimensione spazio‑tempo.

1)  LO SPIRITO (Intelligenza Individuale) scaturisce dall’Intelligenza o Spirito Creativo del Cosmo. Esso è immortale e immutabile. Coordina, istruisce, determina e produce il processo operativo dell’astrale, pneuma o anima, con cui è sempre in contatto inseparabile durante il ciclo sperimentativo ed operativo nelle dimensioni spazio‑tempo.

2)  PNEUMA O ANIMA (Dinamismo Astrale Vitale) scaturisce dalla Luce creata dallo Spirito Creativo del Cosmo (Macro‑Essere). Esso è mutevole ed immortale. Coordina ed istruisce le strutturazioni degli edifici fisici‑materiali e determina la vitalità (Animismo) e i servizi necessari all’Intelligenza (Spirito), per lo svolgimento delle attività indispensabili al divenire continuo del Cosmo e alla sua cosmoeconomia o evoluzione del Macro‑Essere.

3)  CORPO MATERIALE (Strumento mutevole) scaturisce dalla Luce Astrale a cui è strettamente legato e da cui dipendono il suo dinamismo e la sua vitalità. Esso muta solo quando la Luce Astrale si distacca definitivamente per raggiunta sperimentazione dello Spirito.

Queste, in sintesi, l’opera e la collaborazione dei tre aspetti mutevoli ed immutevoli, ma pur sempre eterni, del manifestato e del creato.

L’immagine dell’Uomo, in questi tre aspetti, è somigliante all’Essere Macrocosmico, composto dai valori operanti delle sette dimensioni e strutturato da 150 bilioni di Universi. Di esseri macrocosmici ve ne sono tanti. Vi è stato detto: Voi, figli della terra, siete enzimi di una sua macrocosmica cellula. Tutto è mutevole ed eterno. Lo spirito è eterno e immutabile.

Per volere dell’intelligenza suprema. Con pace e amore.

“Ma Darwin dice che l’uomo proviene dalla scimmia”...

È errata la teoria Darwiniana. - risponde Eugenio.

L’uomo non è l’evoluzione di una specie animale, ma un essere di origine Divina venuto dai lontani lidi della nostra galassia.

Questo è quanto ho saputo da un recente colloquio avuto con scienziati storici originari di alcuni pianeti appartenenti alla costellazione “Chioma di Berenice” che da moltissimo tempo si interessano attivamente, con la fraterna collaborazione di altri scienziati anch’essi appartenenti alla grande Confederazione Interstellare di cui fanno parte alcuni pianeti del nostro sistema solare, dei problemi psico-fisico-spirituali evolutivi della razza umana vivente sulla terra.

Ciò vi comunico, con la sola intenzione di stimolare in coloro che sono alla ricerca dell’origine dell’uomo, la possibilità di intravedere la vera realtà e di valutare la reale opera edificatrice di questi evoluti Fratelli che ancora una volta ci invitano a desistere dal tentativo di una nuova irrimediabile ricaduta nel tetro abisso della distruzione totale.

In sintesi vi descrivo i punti più salienti dei discorsi che investono le nostre origini.

Mi hanno detto:

Ancora la vostra scienza storica perpetua nel credere e nel far credere alla errata teoria Darwiniana che fa dei vostri e dei nostri avi, un frutto di metamorfosi evolutiva di una specie animale sviluppatasi su questo mondo.

Tutto ciò non risponde a verità!

Tale credo diffuso tra gli studiosi del vostro pianeta, oltre ad offendere l’intelligenza dei nostri primi Padri, colonizzatori del sistema solare, mette in serio ridicolo le stesse origini del Padre Creativo che voi terrestri chiamate Dio.

Questi primi Padri che edificarono anche su questo vostro mondo le prime comunità di una stirpe che, oltre a possedere capacità animiche eccezionali, possedevano pure gran parte delle prerogative della Cristica Coscienza, non sono nati sulla terra, né sono frutto di una evoluzione animale come Darwin ha fatto credere con la sua errata teoria.

Essi possedevano la padronanza delle Forze Cosmiche e l’Universo fu ed è ancora la Loro grande casa, il Loro grande regno, il Loro infinito Paradiso nella piena obbedienza a quella infallibile Divina Intelligenza che sovrasta e compenetra le Loro Intelligenze e tutte le cose create.

Loro sono venuti sulla terra per instaurare una società paradisiaca, per dare anche a questo mondo una quantità di anime disposte a farne un giardino di amore creativo, un’oasi di pace e di felicità eterne.

Questo sarebbe avvenuto se la disubbidienza di pochi non avesse travolto i molti alla accettazione di un ordine nuovo in contrasto con le leggi che avrebbero dovuto, incondizionatamente, mettere in pratica e, nel pieno rispetto, edificare la vita.

È vero che voi portate ancora il peso di questa ribellione, ma è pure vero che nella vostra storia vi sono stati avvenimenti che avrebbero dovuto scuotervi e darvi le forze necessarie per inserirvi nell’ordine delle Leggi del Creato e del Creatore.

Ultimo evento, il più clamoroso, quello di Gesù Cristo, ancora non l’avete compreso e siete rimasti terribilmente ingarbugliati in una rete di false apparenze che ancora vietano alle vostre latenti originarie capacità di emergere dal letargo in cui, per vostra ostinata consapevolezza, rimangono senza quelle necessarie forze per poterle sviluppare.

In verità, i vostri primi Padri sono anche i nostri grandi Padri e tra voi e noi vi è, nel senso più puro e più vero, un legame di reale fraternità.

La verità è che questi Padri vennero da lontani lidi della nostra galassia e, pur non essendo così come oggi siete e siamo, furono i semi originari della innumerevole molteplicità di anime che popolano  migliaia di mondi di altrettanti migliaia di sistemi solari sparsi nel nostro universo.

La vita minerale, vegetale ed animale, si evolve attraverso una Legge che è insita nell’ordine evolutivo dell’essere esteriore dell’uomo che, crediatelo o meno, è l’immagine vivente ed operante di Colui che voi chiamate Dio.

Come ciò avvenga presto lo saprete pure che l’Essere Sapiente è e rimarrà nel tempo dei tempi lo Spirito Vivente di Colui che noi chiamiamo Padre Creativo.

A differenza di Darwin noi affermiamo:

L’uomo non è nato sul vostro mondo né è nato sui nostri mondi.

L’uomo è un Dio in Dio ed in Esso e per Esso vive in spirito e materia. L’uomo nelle sue origini vive in perfettissima armonia nell’Unità Trigemina.

La sua Coscienza può discendere nella libertà materiale‑animale, ma in Lui rimangono le forze per ascendere a quella Cristica per poi raggiungere quella Cosmica che è il suo punto di partenza, la sua vera patria, l’Essere‑Dio in Dio nell’opera creativa di quell’unità che è il TUTTO.

Questo è sempre stato l’uomo e, a differenza degli altri tre aspetti nella Natura Vivente del Padre Creativo, egli è e rimane la sua vera immagine in un’opera che, seppur nell’arbitrio, rimane sempre la grande opera di un Dio in Dio.

“Quindi esistono diverse dimensioni?”

“Partendo dalle quattro forze elementali che compongono il nostro pianeta e che sono: il fuoco, l’aria, l’acqua e la terra, chiamati Zigos, da questi scaturiscono: in primo luogo la dimensione minerale con uno psichismo vivente di sola energia di flussi e riflussi; quindi la dimensione vegetale la quale, nutrendosi dei quattro elementi, possiede in più la psiche vegetale con l’accrescimento ed il moto relativo; quindi la dimensione animale che in più è animata, e possiede un’anima collettiva per ogni specie. L’anima è la somma delle esperienze che propongono una lenta evoluzione”.

“Allora ci sono animali più intelligenti di altri?”

“Non esiste intelligenza in questa dimensione inferiore, o quanto meno la psiche che possiedono è una intelligenza inconscia che li porta alla evoluzione della specie. In loro vi è un aspetto della Manifestazione del Creato, mentre per l’uomo‑strumento vi è una evoluzione individuale perché è governato e compenetrato dalla emanazione della scintilla divina, cioè figlia di Dio, che è l’Intelligenza.

Questa Intelligenza può anche identificarsi con la Coscienza, che evolutivamente si risveglia sempre più, passando da percentuali zero sino al 100 per cento che è la Coscienza del Padre, cioè DIO.

Ad esempio, l’evoluzione dell’uomo terrestre è del 4 per cento mentre per gli Esseri Extraterrestri preposti alla nostra educazione, è del 20-30 per cento”.

“E dopo di Loro, che dimensione c’è?”

“Sono discorsi di alto concetto che non è ancora tempo di rivelare. Gesù disse: “Se non comprenderete le semplici cose come posso parlarvi delle cose celesti?” Infatti sono il simile comprende il simile, e non possiamo concepire l’armonia del Tutto senza essere coscienti dello Spirito necessario. Comprendete piuttosto, amici cari, che siamo viventi su questo pianeta non certo per caso, ma in funzione del compito che ci è stato assegnato”.

“Quindi è solo questione di evoluzione?”

“Certamente - rispondeva Eugenio - ma evoluzione significa... saggezza, equilibrio mentale, spirituale e capacità di coordinare le strumentalizzazioni che producono ordine e quanto altro concerne stabilità nel processo esistenziale.

Se mancano questi necessari presupposti, vengono meno gli incentivi capaci per il raggiungimento di una esistenza ad indirizzo ascensionale.

Possedere le virtù ed abituarsi a metterle sempre in evidenza ed operanti; se esse esistono, non avete bisogno di guide né di stimolanti. Evolvere significa essere sempre avvinti dal desiderio di far sempre bene e meglio. Se mancano questi presupposti si diviene statici ed incapaci di sviluppare le iniziative che valgono a migliorare, per coordinare quanto vi necessita nell’evoluzione della materia e dello spirito”.

Per Adoniesis

E. S.

 

 


CAPITOLO 5

 

IL MESSAGGIO

 

Non era facile far accettare queste sublimi verità, questi Alti Insegnamenti all’umanità, impelagata nello stagno delle sue ataviche incapacità.

Dov’è Luce, l’uomo vede l’ombra di se stesso; dov’è Conoscenza, l’uomo si perde nella sua ignoranza; dov’è la Vita, l’uomo vede lo spettro della sua materia e confonde la coscienza con la incoscienza...

Allora accusa, denigra, giudica, ergendosi a sostenitore di una falsa ideologia, che altro non è se non il riflesso della sua involuta personalità.

Piano piano, spiragli di interesse si andavano aprendo negli attenti ascoltatori, forse afferrati dal fascino di una realtà che per loro era sogno, immaginando che altri esseri simili a noi, su altri pianeti sparsi nel cosmo, stessero vivendo una vita per noi inimmaginabile nella sua purezza e spiritualità. E sognavano, sognavano di potersi incontrare con Loro, di ricevere giornalmente consigli sulla vita da seguire, il più delle volte interessati unicamente a farsi suggerire i numeri del lotto o il rimedio alimentare per non invecchiare...

Certo, non sono questi i pilastri su cui l’umana coscienza si deve poggiare per pervenire alla conoscenza, e Loro, infaticabili e pazienti portatori della Parola di Verità, ci facevano conoscere attraverso il Loro Messaggero Eugenio:

 

“LA VERITÀ, LA GRANDE VERITÀ”

Sono molti a cercare la verità, tanti sono quelli che la vogliono servita su un vassoio d’oro o d’argento, tanti altri la vorrebbero vedere scaturire dalla massa cerebrale o da un vizioso ragionamento. Sarebbe facile impresa, ma non troverebbero mai la verità. La verità ama asciugare il sudore dell’amore che cerca l’amore.

La verità non si rivela a coloro che danno solo una parte di se stessi, bensì a coloro che danno tutto di sé, perché sanno che solo con la totale abnegazione la divina luce che è in sé si rivela.

Non è facendo sempre “bla, bla, bla, bla” che la verità si rivela; occorre autorealizzarla in sé, perché questo immenso bene è in ognuno di noi e tace se non la scuotiamo con l’amore e con la rinuncia degli eccessi e dei difetti, che disarmonizzano e producono sofferenze.

La verità si conquista con sacrificio. Questo è il prezzo che si deve pagare per possederla:

“Sentimento di giustizia, sentimento di pace, sentimento di amore e di fratellanza. Solo con questi alti valori la verità può essere posseduta.

Ricordatelo!”

L’Annunciatore

 

Qual’è dunque il Messaggio contenuto nella Rivelazione Extraterrestre?

Qual’è l’opera che Essi svolgono, quali edificatori dei tempi biblici e dei tempi futuri accanto al Messia?

“Sono gli Angeli Consolatori - diceva Eugenio - sono i collaboratori del Consolatore promesso da Gesù Cristo”.

 

“IL VERBO DEL CONSOLATORE SI FA PAROLA UMANA”

La luce santa dell’eterna verità, della giustizia e dell’amore del regno di Dio, è sulla Terra e in mezzo agli uomini.

Ravvedetevi, perché è vero, che il Consolatore, Giudice di verità e di pace, è dietro le porte di questo tempo e di questa generazione.

In verità, egli doveva venire, ed in verità, in verità vi dico:

La sua divina luce è nel mondo.

Egli è già operante nella verità e nella giustizia, secondo i divini disegni del sublime Padre Creativo.

Ravvedetevi, uomini, perché è ancora vero, che la Sua Celeste Milizia opera, edifica e vigila, affinché si avveri la Suprema Santissima Volontà.

Siate giusti e consigliati e preparate le anime vostre alla purificazione e all’accettazione delle Supreme Verità, che la Luce dello Spirito Divino edificherà nei vostri cuori e nelle vostre menti.

Siate puri, mansueti, caritatevoli ed amatevi gli uni e gli altri con allegrezza di spirito e con la pace nei cuori e nelle anime, perché, in verità, in verità vi dico:

Questo era il tempo della Sua venuta nel mondo per glorificare in verità la divina Opera di Cristo Salvatore di tutte le anime del mondo, primogenito della Luce Creativa ed eterna di Dio.

Osannate e gioite, uomini, e fate che Egli innalzi nell’alto dei Cieli e nella eterna beatitudine dell’amore infinito del Padre Celeste, tutte le vostre attese nella pace e nel bene della Sua eccelsa giustizia Divina.

Rallegrate i vostri cuori e nell’attesa del Grande Giorno, pregate, pregate, pregate con tutta l’anima, perché è infine vero, che chi si sarà ravveduto ed avrà edificato in verità, in giustizia, amore e carità per sé e per il prossimo suo, avrà salvato in eterno l’anima sua sino al giorno del GRANDE GIUDIZIO FINALE.

(Catania, 15-8-’64)

Dal Cielo alla Terra)

 

Questa è dunque l’ispirazione attraverso la quale si muovono gli Extraterrestri.

Il Verbo che si fa parola umana è un vento di rivelazione che spolvera e purifica, scavando solchi profondi nel cuore di quanti trovano ristoro e impulso di nuovi propositi e volontà.

Più che un Messaggio di speranza, è una Legge che trionfa, disperdendo i secolari tentativi delle filosofie dell’anticristo.

Inequivocabilmente, non il Gesù morto, ma il Gesù che È, in carne e sangue, il Gesù che promette il Consolatore, i Segni dei Tempi, il Suo Ritorno: non è una speranza, ma una certezza, così come sono certezza i frutti del fico che porta l’estate e i fiori che sbocciano in primavera.

È una giovinezza dello spirito che si riflette sull’anima umana, in cui il tempo, eternamente, edifica l’inizio del nuovo sviluppo evolutivo, nei giovani uomini, nei coraggiosi, negli idealisti in un domani senza vecchiaia. Ai giovani, che al tempo di Eisenhower erano bambini, Eugenio ha dedicato la maggior parte del suo lavoro poiché vedeva in essi la genesi della nuova conquista. A quei giovani che, lasciati in balìa di loro stessi, la società non ha offerto saggezza, ma solo illusioni e apparenze, si rivolgevano gli Extraterrestri, dicendo:

 

“MESSAGGIO DELL’EXTRATERRESTRE ADONIESIS

PER TUTTI I GIOVANI DEL PIANETA TERRA”

A voi questo messaggio, giovani uomini di questo mondo, a voi questo nostro fraterno universale appello, a voi che sperate in un migliore destino saturo di giustizia, di pace, di amore e di fraterna concordia.

A voi questo messaggio di universale amore fraterno che ci auguriamo gradito ai vostri cuori, affinché possiate sentirvi uniti all’ansia nostra e di tutti i giovani che come voi vivono nei mondi di altre costellazioni, già coscienti degli alti valori spirituali e materiali che pervadono il manifestato scaturente dalla suprema intelligenza creativa.

A voi, giovani del pianeta terra, che sarete gli artefici del terzo millennio, la linfa spirituale e materiale del rinnovamento, la forza insopprimibile del mutamento del male in bene, della guerra in pace, dell’odio in Amore, del dolore in felicità, dell’ipocrisia in sincerità, dell’ingiustizia in giustizia.

Il mondo, l’umanità, noi e tutte le creature dell’universo, abbiamo bisogno di voi, del palpito giovane dei vostri cuori, delle visioni dei vostri spiriti, della possibilità animica della vostra umana natura. Anche la natura vi chiama in questo periodo di tormento per ogni cosa che agonizza e si spegne lentamente per sempre.

Tutto sulla terra ha bisogno di voi per mettere le cose al loro giusto posto e dare un volto nuovo al mondo che vi ospita. Anche la luce del sole si affievolirebbe se venisse a mancare il vostro entusiasmo, e senza il vostro giovane amore ogni distesa diventerebbe una silenziosa landa di vita.

I vostri sentimenti saturi di dignità spirituale, morale e sociale, devono dimostrare, a chi ancora non è in grado di comprendere, che la vita è letizia se ad essa viene data la luce della Verità che è stata portata sulla terra da Colui che ritornerà su questo vostro pianeta per portarvi la nuova legge.

Adoperatevi, giovani della terra, affinché il male non abbia a prevalere. Grave e minacciosa è la schiera degli empi partigiani di una scienza distruttiva e mortale. Molti di voi sono divenuti strumenti degli empi che godono del vostro dolore, della vostra disperazione, del vostro accecato desiderio di amare, di vivere in pace e di godere di una libertà sana e giusta tesa verso la ricerca del sommo bene universale.

Adoperatevi, giovani uomini della terra, affinché il bene trionfi nel giusto diritto e nel giusto dovere e affinché il frutto del pensiero sia frutto di progresso, di quel progresso dove non vi è posto per la guerra, per l’odio, per l’ingiustizia, per il dolore e per l’ipocrisia.

Catania, 17-2-‘71

 

Eugenio additava ai giovani un posto assegnato da Dio per ognuno di loro, un posto di combattimento per essere veramente cristiani, con aristocrazia spirituale.

La Verità non si conquista con le troppe parole, ma con sacrificio, con umiltà e coraggio. Molti uomini sono travolti dalla corruzione, perché le conoscenze sono rivolte alla soddisfazione dei sensi, a forze distruttive che generano odio, disonestà, arrivismo, ladronerie.

E gli ottusi involuti seminano disordine, sostenendo che l’Amore per il prossimo è mera utopia e inutile sentimentalismo. E non sano, questi ottusi involuti, che è sulla solida base dell’Amore che si pratica la legge della vita; non sanno che seminando disordine si raccoglie disordine, e che per ottenere giustizia, bisogna prima essere giusti, e prima ancora che giusti, occorre essere buoni.

 

“SE NON POTETE ESSERE GIUSTI, SIATE ALMENO BUONI”

Siate buoni per voi stessi e per tutto ciò che deve nutrirsi del vostro bene. La vita è gioia, è felicità, è armonia, è fonte di conoscenze e di esperienze, valori questi, che elevano sempre più lo spirito verso le alte mete della suprema conoscenza dell’assoluto.

Siate buoni come lo è il sole, che irrora in ogni angolo del vostro mondo il suo amore, la sua luce e la sua vita.

È vero che si può riuscire ad essere buoni, anche se essere buoni non vuol dire essere giusti, ma essere buoni è già un atto di buona volontà, che suscita la speranza e la forza di essere, un giorno, anche giusti.

Cercate in tutti i modi di alimentare in voi e fuori di voi il desiderio di realizzare questo bene, di usufruirne e di donarlo, così come Iddio si dona. Essere buoni vuol dire essere migliori e vivere la vita con il conforto di poter dare e ricevere il bene.

Il frutto della cattiveria non è la pace, ma la disperazione, il tormento, l’insoddisfazione di non aver saputo dare, nemmeno a se stesso, la gioia di una buona azione.

Lo so che in questo mondo non è facile amare, ma so anche che è possibile, se solo si desidera e si vuole con tutta la forza del nostro cuore.

Pensate... essere buoni! La mia vita vibra di intenso amore al solo pensarlo, mentre Dio sorride e piange, piange di gioia.

Eugenio Siragusa

 

Purtroppo, l’organizzazione del consumismo non può edificare amore fraterno, ma odio e guerra, e neanche il ricordo della ultima guerra mondiale è valido per edificare la pace. Se domandassimo ad ogni uomo, separatamente e individualmente: “Vuoi tu fare la guerra?” nessuno risponderebbe “SI”.

Chi vuole quindi la violenza, dichiarata come necessità, chi vuole crimini capitali dichiarati atti di eroismo?

 

“MESSAGGIO AGLI UOMINI POLITICI DELLA TERRA”

La violenza, questo morbo che investe soprattutto lo spirito giovanile assetato di qualcosa che sfugge alla indagine di chi dovrebbe tutelare la generazione di domani.

La violenza, che distrugge l’anelito alla vita; che spinge ad uccidere e ad uccidersi, a distruggere e a distruggersi.

Molti giocano con la vita dei giovani, spingendoli a divenire assassini e a scagliarsi violentemente contro se stessi. Questi bruti nascosti che aizzano e alimentano questo sanguinario conflitto che molto dolore ha prodotto e molta amarezza ha fermentato.

Vi abbiamo più volte detto di rivolgere il massimo interesse alla vostra gioventù, al fine di evitare la loro strumentalizzazione per mete assai sinistre e tinte di diabolica arte.

Non ci avete ascoltato, siete rimasti passivi ed oggi molte giovani vite si spengono nel delirio di una morte che non si può e non si deve in nessun modo giustificare.

Molte parole, ed altrettanti simposi vuoti di contenuto morale e spirituale verso la gioventù disperata ed afflitta, infelice perché desiderosa di vedere un mondo migliore saturo di bellezza e di pace, vivificato di fratellanza e di amore. Ma è vero che a questi loro aneliti prevalgono motivi di interesse e di poteri, capaci solo di far sfiorire la vita e di sviluppare l’odio e la vendetta.

La vostra gioventù è la primavera del domani e sarà solo primavera se la tempesta del male non provocherà la completa sfioritura e l’essiccamento totale del frutto che esso potrebbe portare alla nuova generazione.

Ci preme rinnovarvi questo avvertimento al fine di salvare il salvabile. Ci preme altresì invitare chi ha il potere di farlo, di far rinascere nel cuore dei giovani una speranza luminosa, vivificata e sorretta da una educazione sana e corroborata dal bene inscindibile dei valori evangelici.

Vogliamo sperarlo.

Dall’Astronave Cristal‑Bell

Woodok e i Fratelli

(21-7-1972)

 

I giovani erano interessati principalmente ad argomenti riguardanti la vita nei suoi legami con l’amore e il sesso. Da molto tempo essi avevano abbandonato i vecchi tabù, affrontando incomprensioni e contrasti con la vecchia generazione, e in un istintivo bisogno di libertà da dogmi e complessi, si lasciavano andare a considerazioni, ad errate realizzazioni pratiche di libertinaggio, confondendolo con la libertà.

Nella certezza, o nella speranza di poter essere aiutati a comprendere meglio ciò che nell’embrione della loro coscienza già percepivano come necessità di una rinascita, di un rinnovamento, questi giovani si rivolgevano ad Eugenio Siragusa che li istruiva con i Loro Insegnamenti:

Il sesso, sempre il sesso!

In ogni atto della vostra esistenza prevale sempre la dinamica del sesso come l’unico scopo della vostra vita.

L’erotismo convulso è il vostro pane quotidiano e notiamo che voi terrestri non riuscite a pensare ad altro se non a stimolare, con ogni mezzo, la frenetica corsa verso le basse frequenze abitudinarie della sessuologia.

La libidine è sempre la risultante di ogni simpatia, di ogni incontro tra due sessi opposti. Non sapete dare nulla allo spirito; solo alla materia concedete il massimo conforto. Questo è un grande male! Molti nobili sentimenti si logorano nell’orgasmo dell’eccessivo possesso, nell’eccitazione superflua e fluttuante del desiderio carnale. Il disquilibrio prevale e il dinamismo spirituale diviene seriamente compromesso.

È vero che la pratica del sesso è necessaria, ma è vero altresì che l’eccesso è deleterio per un sano equilibrio psico‑fisico‑spirituale.

Questo è bene che lo sappiate. Pace.

Adoniesis

 

“SE VOLETE CHE L’AMORE VIVA, ABBIATE L’ACCORTEZZA DI NUTRIRLO

PIÙ SPIRITUALMENTE CHE MATERIALMENTE”

L’amore muore senza l’indispensabile linfa dei valori spirituali.

Moltissime unioni falliscono, perché il nobile sentimento dell’amore viene inesorabilmente soffocato dal possessivismo materiale e dall’ipertrofica violenza della libidine ossessiva.

L’amore è come un delicatissimo fiore, sensibilissimo nella sua natura e bisognoso di essere desiderato con genuino sentimento e con spirituale felicità prima del totale abbandono all’amplesso che, badate bene, non dovrà mai essere slegato dall’armonia materia‑spirito.

Ricordate bene: l’amore non deve essere posseduto. È l’amore che deve possedere.

Quando coercite l’amore lo uccidete.

Il valore dell’amore è grande se esso è nutrito dallo spirito, alimentato dalla sua delicata e sensibile passione. Senza queste indispensabili predisposizioni si ottiene solo l’amore effimero e transitorio della materia e dei suoi orgasmi; la luce che corrobora la reale felicità è assente e la delusione sconfortante.

È quindi necessario che l’amante dell’amore sia lo spirito, perché è vero che nella sua universale libertà si offre non per essere posseduto, ma per possedere e compiersi attraverso la legge che nella sua eterna immutabilità lo rende libero e lo trasfigura in mille guise e in mille modi.

La patria del vero amore è il cosmo. Il vero amore non ubbidisce alle vostre leggi, ma alle Leggi del Grande ed Eterno Amore Creativo.

Dovete imparare ad amare dando all’amore il solo modo perché esso possa sopravvivere: la libertà nella sua legge. Pace.

Woodok

 

La relazione carismatica non è, come molti credono, un accoppiamento passionale corroborato dalle impellenti infatuazioni fisiche‑razionali‑sensoriali.

La relazione carismatica è, principalmente, una perfetta sintonia di complementarità alimentata da valori interiori emozionali‑astrali‑spirituali.

L’educazione dell’emozionalità sensoriale è la risultante, il terminale dei valori primari già accennati. L’Amore tra un uomo e una donna potrà ascendere verso la sublime felicità se le loro vibrazioni astrali si armonizzano sullo stesso piano emozionale‑spirituale.

Solo in questo unico caso il carisma esiste e vive con un legame indissolubile, avendo edificato il perfetto gemellaggio, “l’androginità”, la reale natura dell’essere divino illuminato dall’amore divino.

In breve sintesi questo è il carisma, ovvero l’unione perfetta tra Adamo ed Eva nel mondo della materia tridimensionale e quadridimensionale.

Dalla Cristal‑Bell

Hoara

 

“Allora, come sono concepiti l’amore e la procreazione nei Loro mondi?” - chiese una ragazza.

“L’Istituzione più importante per gli Extraterrestri è L’AMORE CREATIVO” - rispondeva Eugenio.

Tale delicato divino compito - dicono gli Extraterrestri - è il pilastro basilare su cui poggia l’evoluzione psico‑fisica e spirituale degli esseri umani.

La nostra scienza dovrebbe istituire un tale ordine di vita qualora voglia far sparire finalmente dalla razza terrestre esseri infelici, menomati da un incosciente e delittuoso concepimento.

Ai futuri sposi e padri ed alle future spose e madri questo dicono gli Extraterrestri:

“Noi esortiamo i governanti e gli scienziati della Terra a tenere in massima considerazione l’atto divino del concepimento perché, in verità, è la più sublime delle Opere dinanzi al Grande Padre Creatore ed a tutte le coscienze universali.

Noi ci sforziamo per farvi comprendere la grande importanza che riveste questo nostro saggio consiglio. Perciò vi diamo un quadro sintetico, con nostra devota passione, su tale delicata esperienza materiale e, nello stesso tempo, spirituale e divina quale il concepimento, o meglio, L’AMORE CREATIVO”.

Gli Extraterrestri mi hanno detto:

“Comprendiamo quanto sia difficile dedicarsi al bene dei nascituri, ma se veramente amate le vostre creature e ad esse volete dare una esistenza serena, attraverso la sanità del corpo, della mente e l'allegrezza dello spirito destinato a vivificare gli abitacoli materiali, dovete considerare l'opera dell’Amore Creativo un atto di grande religiosità dinanzi a Dio e agli uomini. In ciò consiste il segreto della perfetta evoluzione della razza umana sia nella materia che nello spirito. I nostri scienziati sono insigni Maestri della scienza pura sviluppata ed attuata in migliaia di sistemi solari dell’Universo a cui appartiene pure il vostro sistema solare. Alcuni pianeti del vostro sistema solare fanno attivamente parte di questa grande Confederazione Interstellare e applicano in pieno, con scrupolosa esattezza e piena consapevolezza i postulati della scienza pura che i nostri Saggi ed insigni Maestri edificano per il supremo bene collettivo ed universale”.

Alle future spose e madri gli Extraterrestri quindi comunicano:

“Voi donne terrestri non immaginate nemmeno lontanamente la grande responsabilità che vi siete assunte dinanzi al Santissimo Padre Creatore e alle Leggi Universali, quando la Divina Fiamma della Maternità ha invaso di soave tenerezza le vostre anime.

Il più alto concetto che noi Extraterrestri onoriamo, è appunto l’Amore Creativo, che innalza, in un piano prettamente Divino, il cuore e lo spirito della donna.

Noi e le nostre donne sappiamo questo ed onoriamo con profonda devozione e con scrupolosa attenzione il processo che comporta l’edificazione di questa opera divina.

Per noi il concepimento è un atto, più che fisico, spirituale; esso è infatti al di sopra di ogni nostro pensiero per una legge insita in noi con quell’amore puro che non ammette altre condizioni all’infuori delle medesime che valgono a rendere perfetto lo sdoppiamento della nostra personalità in un corpo pieno di sanità, idoneo abitacolo per uno spirito evoluto”.

Ricordate, donne della Terra:

“Maria, la dolcissima Madre di Gesù, edificò con grande consapevolezza e per divina Ispirazione il tempio fisico su cui doveva adagiarsi Cristo, splendore eterno di Dio.

Ora che voi siete cresciuti anche spiritualmente, vi è facile comprendere quanto grande e sublime sia questo incomparabile senso di responsabilità di fronte a Dio e a tutti gli Esseri dell’Universo.

La vostra, in verità è un’Opera Santa che in ogni circostanza deve essere circonfusa di sapiente premura se veramente desiderate che le vostre creatura abbiano la graditissima possibilità di divenire abitacoli immacolati di anime elette, spiriti perfetti di bellezza e sapienza angeliche.

Una tale consapevolezza raggiunta con amore, senso di responsabilità e perseveranza, modificherebbe positivamente le vostre strutture psicofisiche, in una effettiva forma evolutiva equilibrata, sana ed idonea ad albergare in allegrezza lo Spirito Santo del Padre Creativo.

È per questo che noi vi esortiamo ad osservare e sperimentare quanto appresso vi indichiamo, certi di avervi suggerito anche se in strettissima sintesi, i valori basilari che più e meglio varranno a procurarvi la suprema gioia di una sana maternità e di un prezioso contributo per la più rapida e sicura ascesa evolutiva della razza umana di questo pianeta.

Se, in verità, vi atterrete a quanto noi vi consigliamo, i nascituri somiglieranno più agli Angeli che agli uomini di oggi.

Ed ecco raggruppato in sette punti fondamentali ciò che voi donne dovete saggiamente osservare per essere sempre più degne del compito che Dio v’ha affidato:

a)  L’atto creativo deve svolgersi in un clima di spirituale passione evitando, il più possibile, la completa partecipazione a quel senso di materiale erotismo. L’uomo deve anche pienamente partecipare a tale preziosa predisposizione, e condividerla.

b)  La donna che è già in stato di concepimento deve abitare per tutto il periodo della gestazione, in luoghi salubri ove abbondi una ricca vegetazione e, nel soave silenzio dell’anima assorta, contemplare il suo sublime Atto Creativo. Deve nutrirsi in letizia di spirito, serena come una spensierata fanciulla rapita dalla bellezza della natura che la circonda affinché lei, come essa, possa in perfetta distensione perpetuare la specie.

c)  Per la particolare situazione della vostra atmosfera assai inquinata da elementi tossici e spesso letali, sono preferibili le zone alte dei monti ove l’aria è ancora pura ed olezzante di aromatica vegetazione.

d)  Nessuna emotività deve turbare il suo cuore, la sua anima ed il suo spirito. Tale felicità deve essere sempre presente in lei in un periodo così delicato ed estremamente impegnativo.

e)  Il nutrimento deve essere in carattere di perfetto equilibrio naturale‑evolutivo. Il latte, la frutta e le verdure fresche dei campi, coltivate con solerte competenza, costituiscono i vostri alimenti ideali perché leggeri ad assimilarsi e ricchi di vitamine. Non cibi grossolani, ma alimento naturalmente puro e sostanzialmente evoluto.

f)  I movimenti ginnici siano armoniosi, aggraziati ed eseguiti con dolcezza spirituale al sorgere ed al tramonto del sole. Riposo e profonda respirazione allo spuntar del giorno.

g)  Evitate sempre ed in modo assoluto il fumo delle venefiche sigarette perché veicolo di parecchi mali che vi prostrano e facilmente si trasmettono alla generazione futura. Niente bevande alcoliche, caffè ed eccitanti d’ogni genere. Niente medicinali, sforzi inconsulti, eccitazioni psicofisiche e quant’altro possa influire negativamente sul vostro stato puerperale.

Questi sette principi, se osservati con serena coscienza, vi daranno certamente l’immensa gioia d’avere figli che somiglieranno molto agli Angeli del Nostro Signore.

Sui nostri numerosissimi mondi, tale istituzione è il primo ed il più importante fatto sociale, a cui la nostra scienza dà il più grande valore. Noi consideriamo questo delicato compito la prima Legge Divina del Padre Creatore e per questo vi siamo massimamente ligi con rispetto incondizionato. Grazie all’opera santa dei nostri Divini Rettori, conoscitori della scienza pura ed edificatori del Bene Supremo, ci rendiamo degli dell’Amore e della Volontà di Dio, vostro e nostro Padre.

Noi vi invitiamo, o donne, ad ascoltare quanto vi abbiamo, con fraterno amore, consigliato.

Esortiamo particolarmente i vostri governanti ed i vostri scienziati a tenere in seria considerazione tale necessaria istituzione che, più di ogni altra cosa, potrà dare al mondo intero frutti meravigliosi, pieni di stupenda saggezza. Noi vi preghiamo di crederci e di tenere conto di questo nostro fraterno amore verso di voi che, oltre a rappresentare un amore puramente cristiano, vuole essere la passione spirituale del nostro e vostro Padre Celeste”.

Catania, 14 settembre 1963

Dal Cielo alla Terra

in fede

Eugenio Siragusa

 

E i pensieri degli ascoltatori restavano avvinti da sogni di paradisi perduti, dove l’armonia di una vita sana potrebbe donare altri rapporti con la natura, e più elevata coscienza di responsabilità per la procreazione degli spiriti che rinascono su questo pianeta.

Partecipare alla creazione è un atto divino che deve essere meditato a fondo, così come deve essere profondamente meditato il delittuoso concetto di interrompere la vita nel grembo materno, prima ancora che essa si manifesti.

 

L’aborto è un delitto! - dice Adoniesis

Sapete benissimo che sopprimere una vita chiamata è una grave disobbedienza alla suprema legge del creato e del Creatore.

Sapete anche che vi sono periodi di non chiamata di una nuova vita.

L’animale, a differenza dell’uomo, agisce per chiamare la vita e rendere numerosa la specie, e questo fa proprio nel periodo in cui la femmina è atta a fecondare (mestruata).

Non è così per la femmina dell’uomo. Essa, quando è mestruata non è atta a fecondare e questo periodo varia, ma non raggiunge mai il settimo giorno, se la femmina è sana.

Vi sono ancora due periodi settenari di non procreazione; sette giorni prima della mestruazione e sette giorni dopo le mestruazioni, in totale 21 giorni, che vi consentono di agire solo sul piano erotico senza incorrere in danni per coercizione o per delitto. La vostra scienza potrebbe, se solo lo volesse, avere l’assoluta certezza di quanto vi accenno sinteticamente; e questa certezza eviterebbe le incresciose e spesso deleterie traumatizzazioni a cui vanno incontro le vostre femmine, quando ricorrono a mezzi di coercitivo impedimento. Spesso, questi interventi producono disquilibri psicofisici letali.

L’aborto, così come lo state incoscientemente praticando, oltre ad essere un delitto grave di fronte a Dio e agli uomini, è un effetto che non può rimanere privo di una legge che dovreste ben conoscere.

Io dico: sarebbe molto, molto salutare fare l’amore con giudizioso senso di responsabilità, tenendo religiosamente presente che la vostra temporanea presenza nel mondo ha un fine ben preciso nell’economia del divenire eterno della vita, e nei cicli ecologici di tutto il creato.

Adoniesis

 

“È stato detto e scritto: “Amatevi e moltiplicatevi””.

Un invito proveniente da una dimensione superiore, dove l’amore si espleta per attrazione non fisica, ma astrale e dove l’amplesso non è materiale, ma spirituale, perfetto.

Nella dimensione in cui l’uomo vive, deve amare e procreare; non può essere diversamente. La legge che governa i valori manifestativi tridimensionali, impone allo Spirito di servirsi della materia per espletare la Sua Opera.

Gesù Cristo era pienamente cosciente di questa Legge Creativa ed era altrettanto cosciente della giusta pratica di questa Legge, che investiva di cosciente responsabilità l’uomo e la donna di questo mondo e di questa dimensione.

L’uomo sia uomo, e la donna donna. Il maschio non faccia la femmina e la femmina non faccia il maschio.

In questo triste tempo, molti hanno capovolto i valori di questa Legge!

Credo sia superfluo parlare dell’insorgenza della sodomia, che dilaga come un fiume di putrida melma provocando, deliberatamente, la Legge.

A questa materiale aberrazione si sono aggiunte tutte le altre non meno deleterie conseguenze, che hanno fatto dell’uomo e della donna un fluttuante delirio di diaboliche passioni.

L’amore, quello vero, l’amore, che fa felice il cuore e l’anima, è ben altro!

Di quell’Amore parlava il Maestro dei Maestri, il perfetto conoscitore delle Divine Leggi Creative del Cosmo.

Parlo dell’Amore altruistico dove non vi è posto per l’egoismo e per le aberrazioni che lo uccidono.

Egli insegnò l’Amore Creativo e il modo di coltivarlo e conquistarne la Luce della vera felicità, impegnando l’uomo e la donna ad educare la caduca materia ed illuminarla dei Valori Sublimi dello Spirito.

L’Amore è e sarà un sublime e delicato sentimento del Dio Vivente, essendo Egli, pienamente consapevole che “l’Amore è Vita”, legge dello spirito creativo vivente in questa dimensione.

Gesù Cristo insegnò la Legge, ma non la praticò, perché Egli non era del mondo. Era la luce dell’Amore di colui che È.

E. S.

(12 settembre ’73)

 

Mai come in questo tempo l’uso indiscriminato della “droga” ha mietuto vittime fra la nostra gioventù. Si parla di “evasione”, di “ricerca di valori e di ideali” nella compensazione di un vuoto interiore che la nuova generazione sente premere insistentemente dentro di sé, e il rimedio a queste lacune è l’abbandono ai “paradisi artificiali” che la droga promette. Sono molti gli enti, gli istituti, i volenterosi che si occupano e si preoccupano di “disintossicare” questi corpi malati, ma mentre si cura l’effetto, si trascura la causa.

Un sistema vivente come il corpo umano, sottoposto a diversi tipi di droghe, non escluse quelle psichiche, subisce una irreversibile alterazione dell'equilibrio psico‑fisico che grava ancor più sull’allentamento del legame spirito‑corpo, pervenendo quindi alla perdita della coscienza, o annullamento dell’intelligenza.

Conclusione: si ridiscende alla dimensione animale. Ecco come si esprime Adoniesis:

 

A TUTTI GLI SCIENZIATI DELLA TERRA

“DROGA”

“Un pauroso regresso minaccia il genere umano di questo pianeta!”.

L’extraterrestre Adoniesis mi ha detto:

Le strutture e le emotività psicofisiche accelerate dall’azione coercitiva delle droghe, possono trasformare l’homo sapiens in uomo bestia.

La perseveranza verso questo terribile vizio, propone alle strutture informative genetiche un progressivo mutamento sino a raggiungere l’inibizione totale delle facoltà intellettive e del completo annullamento del meccanismo biofisico, necessario allo spirito che è appunto “l’intelligenza divina”.

Un tempo assai remoto sul vostro pianeta si verificò un regresso del genere a causa di un indiscriminato abuso delle droghe. Gli animali, che sulla Terra chiamate scimmie, sono ancora la verace testimonianza di quel pauroso regresso che trasformò l’homo sapiens in uomo bestia.

Questo atroce destino potrebbe investire gran parte della vostra specie se non ricorrerete a fermare con ogni mezzo il vizio, sempre più crescente, della droga. Se la vostra scienza rimarrà passiva, la dinamica mentale demoniaca si allargherà come una macchia d’olio e le dolorose disgrazie che investiranno la vostra specie saranno terribili.

È doloroso per noi darvi queste comunicazioni poco piacevoli da accettare, ma se non volete correre il rischio di rendere i vostri abitacoli non funzionali per lo spirito (spirito = intelligenza divina), allora, dovete sentire in pieno la responsabilità di quanto vi comunichiamo e la cosciente necessità urgente di fermare il grave vizio della droga!

Vi consigliamo di non perdere tempo, perché il tempo in questo particolare caso è assai prezioso.

Il nostro operatore, in servizio sul vostro pianeta, ha avuto precise disposizioni in merito ed è a disposizione di tutti coloro che sono animati di buona volontà per edificare quanto è necessario e quanto è doveroso fare per impedire che tale terribile vizio raggiunga il punto critico.

Siate coscienti e perseveranti nel bene.

Per l’extraterrestre Adoniesis

E. S. - 8-4-’70

Immagini del libro






Quanti, quanti giovani egli ha salvato dalla droga! Li ha salvati con la forza dell’amore, l’unica forza creativa che domina ed edifica, quando è pura ed illuminata dalla verità! Li ha salvati dando loro un ideale, un vessillo da portare nel loro futuro.

Ma sono gli uomini in grado di aiutarsi e amarsi come fratelli? Se non sono partigiani dell’amore, lo sono allora dell’egoismo intessuto di ipocrisia, e sono talmente ciechi da non saper salvare nemmeno il futuro attraverso i propri figli:

 

Badate seriamente e coscienziosamente alla gioventù.

Se trascurerete ulteriormente le loro naturali esigenze, porrete in fermento negativo i loro avanzati ideali di giustizia, di pace e di amore.

Le loro reazioni odiose e delittuose si amplificheranno e difficile sarebbe contenerle. Il loro processo genetico ha subito profonde modificazioni e se questo processo verrà ignorato, la loro dinamicità psichica sarà seriamente turbata con conseguenze gravi.

È bene che sappiate ancora che le vibrazioni mentali dei vostri giovani sono vincolate da ideali comuni, anche se in parte strumentalizzate dalle forze oscure del potere egoistico che vuole dividere, invece di unire.

Sui nostri pianeti la gioventù è la continuazione, non solo della specie, ma anche degli alti valori spirituali, morali, sociali e scientifici della nostra evoluta civiltà. Su di loro è rivolta la nostra massima attenzione e le nostre cure sono vivificate dalla perfetta conoscenza del continuo processo evolutivo della specie.

Noi osserviamo che la gioventù terrestre è abbandonata a se stessa o circuita e resa sterile, o peggio, strumentalizzata, per fini non certamente nobili.

Sappiate infine che i giovani del vostro pianeta posseggono dei nascosti poteri psicofisici da non trascurare, ma da educare e porre in profitto per un apporto decisamente evolutivo in tutti i campi del vostro piano esistenziale.

Vi esortiamo a badare seriamente e coscienziosamente alla vostra gioventù.

Pace.

Dalla Cristal‑Bell

Woodok

Nicolosi, 4-2-1977

 

Altro grave errore della scienza medica che “gridava al miracolo” erano i riusciti trapianti di organi vitali da un corpo ad un altro, ed il trapianto del cuore sembrava il massimo raggiungimento delle conquiste scientifiche. Quando poi avveniva il cosiddetto “rigetto”, la scienza rimaneva muta e impotente. Che cosa avveniva in realtà” Ogni corpo ha un moto vibratorio proprio di intensità X, quindi applicando un organo di detto corpo su un altro con moto vibratorio Y, vi è incompatibilità e quindi rigetto.

Ecco come si esprime Adoniesis in proposito:

 

(Catania, 23 maggio 1968)

La scienza medica terrestre sta commettendo terribili delitti animico‑spirituali. Mutilare un corpo prima del terzo giorno dell’avvenuto ridimensionamento, vuol dire avere sciolto coercitivamente i legami psicofisici che sussistono ancora su piani dimensionali sino ad oggi ignorati dalla scienza terrestre.

Togliere un organo vitale prima del terzo giorno comporta un irreparabile danno al trapassato. Egli viene privato dell’indispensabile necessità di poter concepire l’esperienza e di trasferirla sul piano animico‑spirituale dove risiedono tutte le altre esperienze vissute.

Ma la scienza di questo pianeta, che ignora questa immutabile legge - legge meglio confermata dal genio universale cristico, Gesù - si lascia prendere dall’illusoria convinzione che tale arte non provochi alcun danno e che il praticarla produca beneficio.

Io affermo che tale arte comporta una gravità irreparabile e permette il più terribile dei delitti che l’uomo abbia mai compiuto!

La via intrapresa dalla scienza medica terrestre, per debellare le anomalie del muscolo cardiaco e degli altri organi vitali tarati da atti negativi, è errata e carica di spiacevoli ritorsioni che preferisco non enumerare.

Mi è solo consentito di mettere in evidenza la realtà degli incoscienti atti che la vostra scienza edifica con cinica leggerezza e senza alcun senso di cristiana responsabilità.

È vero che sino a quando non eviterete di minare l’armonia degli elementi che istruiscono le strutture energetiche della forza vitale, non potrete né possiamo noi risolvere la dolentissima questione dei vostri malanni fisici e psichici.

Molti terrestri si domandano il perché non interveniamo drasticamente per mutare radicalmente queste negative situazioni che affliggono la vostra umana natura. Io rispondo che è la vostra ostinatezza ad impedirci di farlo, in quanto non volete creare i presupposti da noi richiesti.

La vostra scienza crede di risolvere tutto con il manipolare la materia, trascurando i valori positivi eterni che sono presenti ed invisibili nella materia medesima, che governano l’armonia strutturale di tutti i suoi componenti manifestativi sui piani dimensionali fisici, e su quelli superiori animico‑spirituali.

Uno di questi valori positivi eterni è la legge del “rigetto” o meglio, dell’incompatibilità del carattere insito nelle strutture energetiche di un organo rispetto l’altro.

È una legge che agisce e determina, anche se la vostra scienza intuisce e spesso vorrebbe praticamente mutare la determinazione che, anche se temporaneamente impedita, rimane latente e pronta a reagire al minimo scompenso traumatico dell’attività psichica.

lo confermo che i trapianti sono delitti terribili e le conseguenze gravissime.

Vi ho detto quanto avevo da dirvi.

Adoniesis dall’astronave Pax

 

“Ma come possiamo sapere ciò che dobbiamo fare, per agire bene e non male?”

 

“CONOSCIAMO IL MALE MA PRATICHIAMO IL BENE”

La conoscenza del male ci proviene dalla pratica del bene. Sul vostro pianeta avviene un procedimento completamente inverso: la conoscenza del bene vi proviene dalla pratica del male.

La colpa è di questo procedere se ancora oggi brancolate nel labirinto del dolore e delle dissoluzioni morali, materiali e spirituali.

La vostra lenta ascesa evolutiva è dovuta all’indolenza della vostra psiche complessata dai vizi che le esperienze negative vi hanno proposto come metodo e spesso come legge di vita.

I vostri idoli materiali hanno soppresso ogni desiderio del vostro spirito; hanno reso la sua luce priva dei suoi valori sublimi ed eterni; siete solo materia animata e povera, perché non siete stati capaci di renderla mobile, educata, cosciente di essere uno strumento valido e concedere ai vostri spiriti la gioia di una sosta felice nel mondo.

Noi non uccidiamo. L’omicida e il suicida nella nostra confederazione non esistono. Le nostre leggi non permettono a nessuno di uccidere o di uccidersi. Nessuno ha il diritto di usare violenza mortale contro chicchessia. Conosciamo benissimo la legge insopprimibile di causa‑effetto e siamo coscienti che essa è giustizia eterna del Warm‑Dio su tutto ciò che vive e si evolve per essere sempre in ordine e in equilibrio per il suo continuo divenire. Noi adoriamo la vita. La vita è il più sublime dono della suprema intelligenza creativa. È il più grande atto d’amore del Warm‑Dio. La vita ha per noi uno scopo altamente divino, uno scopo preciso e determinante; uno scopo coerente con i disegni della immutabile legge del flusso e del riflusso del cosmo.

Noi non facciamo la guerra perché ci fa orrore, perché produce morte, dolore, distruzione. Non facciamo la guerra perché è una aberrazione mentale bestiale; perché è un atto assurdo, inconcepibile per una coscienza che ha concepito la luce della verità e dell’amore più grande di tutti gli amori. La nostra confederazione è un esercito ma non di guerra: di pace, di giustizia e di verità. La pace è per noi il simbolo supremo el bene universale. Senza pace non sapremmo vivere. La pace per noi è indispensabile. Abbiamo potentissimi mezzi solo per difenderci ma mai per offendere. La nostra superiore scienza ci permette di essere quasi invulnerabili. Il nostro desiderio più ambito è quello di portare aiuto là dove occorre. Siamo portatori di luce là dove regnano le tenebre. Noi vogliamo solo amare, amare, amare! Il nostro esercito è armato di amore, capite?

La nostra scienza è interessata solo ai valori positivi. L’evoluzione tecnologica e scientifica è tesa nella produzione di macchine capaci di agevolare la nostra operosità produttiva e di renderle efficienti ai nostri bisogni e anche alla nostra tranquillità. I nostri scienziati non si dedicano alla costruzione di ordigni nucleari. Conoscono energie molto più potenti di quelle che voi terrestri conoscete, ma le usano solo per edificare le comodità per tutti e principalmente per impedire la degenerazione delle forze naturali. La nostra scienza ha raggiunto uno sviluppo tale da consentirci la conoscenza e la pratica dei valori dimensionali assoluti sia nel campo della fisica in generale che su quella psichica e spirituale. La nostra scienza, infine, ci concede la gioia di conoscere le bellezze del creato per una rapida e migliore evoluzione morale, spirituale e materiale.

Il dolore non lo conosciamo, perché evitiamo le forze negative che lo procurano. Il dolore è frutto dell’ignoranza. Noi non abbiamo motivo di piangere e di dispiacerci. Siamo felici e liberi di esserlo, anche quando siamo costretti a subire la sofferenza che ci concede di amare chi odia e respinge l’amore. Voi terrestri appartenete a coloro che procurano sofferenze a chi vi ama.

Il bene è per noi la fonte di ogni nostra gioia materiale, morale e spirituale. Senza questa positiva forza universale ci sentiremmo privi di quelle grazie che Warm‑Dio dispensa sui nostri mondi e su tutte le cose create. Fare il male significa fustigare lo spirito e renderlo indegno dinanzi alla suprema intelligenza. Il male, oltre ad essere l’opposto del bene, è frutto dell’ignoranza, è la linfa dei demoni malvagi e di tutti coloro che si nutrono di negativismo, che sono incapaci di amare. Il male nega la gioia allo spirito e la felicità al cuore. Il male sopprime tutti i nobili sentimenti dell’anima in ascesa evolutiva.

L’ipocrisia è il male mimetizzato che consente agli incapaci di servirsi degli esseri che amano l’ignoranza per salire sul podio per poi mostrarsi quello che in realtà non sono.

L’ipocrisia è insincerità!

Noi non conosciamo il piacere di non essere veritieri. Non sappiamo mentire al prossimo nostro. Per noi essere ipocriti vuol dire essere bugiardi! Ingannatori della buona fede.

Sui nostri mondi la fame la soddisfiamo senza preoccuparci. Il problema della morte per fame non esiste. Noi non ci preoccupiamo di ciò che mangeremo o di che cosa ci rivestiremo. Noi produciamo il bene, lavoriamo solo per la pace, e la ricchezza del nostro lavoro appartiene a tutti, nessuno escluso. Nessuno ha il di più rispetto ad un altro e nessuno ha il di meno.

Ognuno ha il suo pane ed il suo pesce. Ricordate!...

Poi la nostra scienza provvede a tutto per la nostra felicità.

La droga, come voi la chiamate, è la linfa dell’abbrutimento in ogni senso.

La droga non è solo l’aizzatrice del subconscio, ma è anche la deformatrice di ogni regola di vita e sul piano biofisico e su quello animico‑spirituale. La droga è infine, il brutale carceriere della coscienza, la tenace fustigatrice del cuore.

Drogarsi vuol dire essere vigliacchi!

È un atto delittuoso che noi disprezziamo con orrore.

La giustizia è il perfetto equilibrio, l’armonia di ogni nostra legge. La giustizia universale è la legge eterna del creatore Warm‑Dio. Gesù portò sulla terra questa legge ma voi non l’avete accettata, perché avete preferito la vostra legge. Una legge egoistica e piena di difetti.

Nei nostri mondi l’uno ama l’altro come se stesso.

Nella nostra confederazione a nessuno è permesso, e per nessun motivo, minare di negatività gli elementi basilari che stanno nell’alfa della nostra vita, e nella sanità dei valori fisici e animici noi tuteliamo con religiosa attenzione l’armonico operare degli elementi che fanno parte strumentale dell’armonia creativa. L’aria, le acque e le terre sono per noi come il latte e le carezze della amorosa nutrice. Senza la loro armonica operosità, sappiamo di non poter vivere a lungo e felici.

Noi non uccidiamo gli animali per piacere ma per bisogno, per estremo bisogno di sopravvivenza. Noi accettiamo il sacrificio in quanto è stato posto a nostra disposizione solo per offerta come desiderio di evoluzione, come dono di Colui che È, dispensatore del necessario per la nostra vita fisica ed animica.

Dal cielo alla terra

 

L’uomo ha fatto della caccia uno sport sanguinario, e ogni anno milioni di fucili sono puntati contro volatili ed altre creature della fauna terrestre, ormai in estinzione, provocando con questa snaturata coercizione ecologica il proliferare delle vipere e di altri animali pericolosi alle colture e all’incolumità umana, nonché all’alterazione dell’equilibrio vitale della natura.

Come possiamo definire questi uomini che fanno della caccia uno sport, e non un mezzo di necessaria sopravvivenza?

 

“DA UN EXTRATERRESTRE IN SERVIZIO SUL PIANETA TERRA”

“Ho avuto tra le mani una tortorella ferita a morte  dalla furia omicida degli uomini”.

Gli uomini provano piacere ad uccidere ciò che dovrebbe vivere per la letizia delle Anime e per la felicità della Creazione.

Essi uccidono, uccidono per il cinico piacere di veder morire la bellezza e il bene che il Creatore dispensa per rendere gioiosa la vita e per tutelare l’armonia e l’equilibrio delle cose create ed utili nell’opera evolutiva delle specie viventi sulla Terra.

Gli uomini dovrebbero sentire ribrezzo e orrore per quello che fanno in nome di quella civiltà che credono di possedere.

Gli abitanti di questo mondo sanno il male che fanno e si ostinano a perseverare, pur sapendo di togliere per sempre dai loro occhi tutto ciò che lo Spirito accarezza e il cuore ama. La loro indiscriminata follia omicida si scarica violentemente sulle creature che non sanno offendere, ma solo amare, perpetuare la specie ed ubbidire all’istinto delle Leggi Eterne del Creato, per rendersi utili nel processo evolutivo di tutto ciò che è, che nasce, cresce e si trasforma edificando bellezza ed armonia, equilibrio e gioia per lo Spirito Vivente.

Uomo! Uomo della terra, quanto male fai!

Ravvediti, non fare scempio delle cose che dovresti amare e tutelare.

Non uccidere per il piacere di uccidere e non essere violento con le cose che ti sono state affidate dall’Infallibile Intelligenza Creativa.

Non rendere deserto il sentiero della tua vita e della vita dei futuri. Tutto si offre a te con amore nel giusto momento dei tuoi indispensabili bisogni. Lascia, o uomo, che ogni cosa abbia il tempo di riprodursi e di ripopolare il cielo, la terra e le acque, affinché sia copiosa la Provvidenza nell’ora del bisogno. Fai tu ciò che ti necessita, ma con Amore e Santità, con devozione e con rispetto alla Legge del Sacrificio. Non distruggere se non vuoi essere distrutto; fai sopravvivere se vuoi sopravvivere.

Noi ti invitiamo a bandire la caccia e a provvedere affinché gli animali abbiano ristoro e pace nell’ambito delle loro Leggi ed affinché l’uomo ritorni ad essere il loro benefattore e lo strumento efficace per la saggia evoluzione della specie dell’Edificio Creativo di questo mondo. Uomo, non uccidere per il piacere di uccidere, ma solo per estremo bisogno di sopravvivere! Questa è la Legge che devi rispettare se realmente sei più evoluto degli animali.

(Catania, 28 aprile 1970)

 

Gli ascoltatori meditavano in silenzio, non replicavano né polemizzavano. Solo una signora, timidamente, gli chiese: “Lei è vegetariano?”

“No, - rispose Eugenio - così come non lo era Gesù, perché l’uomo, per un perfetto equilibrio della crescita del suo corpo biofisico, necessita di ogni elemento esistente nella cellula terra; poiché l’uomo è la risultante dei tre regni inferiori a lui sottoposti (minerale, vegetale, animale), ecco che con il nutrimento di questi tre regni, l’uomo aiuta l’evoluzione di essi attraverso la trasformazione in sé. Eliminare il vegetale, o il minerale, o l’animale significa disarmonizzare la propria crescita e impedire l’evoluzione di uno dei tre regni inferiori a lui affidati”.

Ascoltate e meditate.

Gli alberi, gli animali, l’acqua, l’aria e la terra sono gli elementi vivificanti della vostra esistenza, sono parte di voi stessi. Il loro grande amore è di donarsi, di integrarsi nel processo evolutivo tramite il potere trasformante della vostra opera. Il vostro astrale viene alimentato dall’energia che si sublimizza attraverso la binaria via evolutiva vita‑morte, morte‑vita. Il vostro corpo fisico è la risultante di ciò che, apparentemente, è morto.

Il minerale, il vegetale, l’acqua, l’aria e la terra divengono una sola cosa in ognuno di voi e tramite voi ascendono verso migliore destino.

Se dalle vostre bocche escono bestemmie e dalle vostre opere delitti, il loro destino diviene infelice, tanto quanto il vostro, per non avere edificato la loro santificazione, compito che compete a voi, di cui siete responsabili.

È stato detto: “non è ciò che entra nella bocca che fa male, ma ciò che esce dalla bocca”.

Spero che avrete compreso e poter così amare, rispettare e custodire con amorose cure quanto è per voi tutti un preciso dovere e un rispettoso Grazie alla Potenza Creante del Padre di tutte le cose.

Pace.

Hoara

dalla Cristal‑Bell

 

Ogni cosa vivente ha una relazione interdipendente e, solo quando avremo piena coscienza di ciò, riusciremo a conquistare l’armonia della nostra salute, perché sarà come la nascita di un colloquio con i dinamismi viventi di qualunque natura o dimensione, anche nel piano microscopico:

 

“È possibile comunicare con la dimensione della vita microbica?”

 

Risponde ADONIESIS

Se si conosce il sistema di comunicazione, questo è senz’altro possibile. Ma si è mai preoccupata la vostra scienza di sviluppare il sistema? La vostra scienza si è sempre preoccupata di uccidere, mai di educare, mai di colloquiare, mai di sviluppare i presupposti ideali per una conoscenza reale dell’attività che espleta la vita, seppur breve, di questi esseri viventi che chiamate “microbi”.

La loro prodigiosa attività, se posta su un piano armonico, determina lo sviluppo di un edificio positivo eccellente e costruttivo in ogni senso. Non è così, quando questo piano armonico viene coercitivamente posto in una sintonia sbagliata e con processi totalmente controproducenti al naturale equilibrio della loro esistenza.

Con una colonia di microbi, si può colloquiare solo quando questi si trovano in una posizione di particolare predisposizione. Questa predisposizione è sempre l’amore più grande di tutti gli amori.

Il sistema non è difficile se vi dedicate agli ultrasuoni e fate una accurata ricerca in questo senso. Le colonie microbiche sono sensibilissime e se il sito del colloquio è giusto, non vi sarà difficile programmarli positivamente con valori operativi da voi desiderati.

Se siete capaci di ammaestrare un cane, una scimmia e tanti altri animali, non vedo perché non dovreste essere capaci di educare, ammaestrare i microbi. Questo è senz’altro possibile se vi dedicate con amore e perseveranza al sistema che vi permetterà di colloquiare e di rispondere positivamente alle loro necessità.

Tutti gli esseri viventi possono essere programmati, ma con amore.

L’uomo deve prima amare per educare e programmare armonicamente gli essere a lui dipendenti.

 

“In tutti i paesi del mondo viene praticata - negli studi riservati a tale scopo - la vivisezione. Per noi è peggio di un delitto. Loro cosa ci dicono in proposito?”

 

“L’EXTRATERRESTRE ADONIESIS PARLA SULLA VIVISEZIONE”

Voi terrestri non capite il linguaggio degli animali, noi sì. Siamo nella possibilità di comprenderli e di vivere in mezzo a loro senza temere le reazioni che scaturiscono dalle necessità di sopravvivenza. Sappiamo anche che l’uomo terrestre è spietato contro di loro e che la scienza li pone in uno stato di sofferenza atroce. La vostra scienza sconosce il più elementare senso di pietà, ma quello che è peggio, ignora anche la capacità degli animali di informare l’anima collettiva della specie a cui appartengono, di ciò che subiscono attraverso la cieca violenza dell’uomo.

La vivisezione che si pratica sul vostro pianeta dimostra chiaramente la miseria della vostra involuzione e l’incapacità di sviluppare amore per le specie animali, che di amore ve ne dànno tanto. Ma voi non siete capaci di capire, allora vi permettete di compiere questi tetri delitti e di coercire, con il peggiore dolore, coloro che sono per servirvi.

Pace.

 

“Se noi ci dobbiamo comportare con grande responsabilità verso gli esseri inferiori, che cosa dobbiamo pensare della “giustizia umana” che applica la pena di morte?”

 

Catania, 6 maggio 1963

“LA GRANDE RESPONSABILITÀ SULLA PENA DI MORTE”

Voi terrestri, e tanto meno i vostri scienziati, sconoscete le vere cause che inducono tanti uomini a commettere delitti.

Voi ignorate che i veri colpevoli di tanti tragici avvenimenti che si avverano giorno per giorno, ora per ora, siete tutti voi! Nella vostra scadente ed instabile società, mancano ancora i presupposti ideali per evitare l’accrescimento di questo mostruosissimo male, che tanto più male vi procura.

I vostri scienziati, che spesso credono di aver individuato la fonte da cui scaturiscono le anomalie psicologiche che pongono gli individui a commettere opere delittuose, sconoscono, in verità, le reali cause che agiscono a formare una coscienza criminale.

Non basta sapere che chi commette delitto è psichicamente anormale, bisogna conoscere, essere profondamente consapevoli delle cause che inducono la psiche a divenire tale.

L’anima di ogni singola creatura è la forza motrice della vita esteriore, è l’energia che istruisce l’esistenza fisica.

Essa, pur essendosi individualizzata, vibra in comune con l’anima collettiva e si compenetra in essa assumendo in pieno le vibrazioni dell’ambiente in cui si manifesta.

È risaputo ciò che spesso si avvera su questo vostro pianeta. Un essere che vive la sua esistenza in mezzo ai lupi, si compenetra ed acquisisce le vibrazioni di quell’anima collettiva, assumendo le sue più note caratteristiche.

Ciò per farvi meglio intendere che nella società umana avviene la medesima cosa.

È quindi vero che una società come la vostra, dove vibrano una moltitudine di effetti delittuosi, è un grande male anche per coloro che desiderano rimanere giusti e mansueti.

Il vostro cervello è simile ad una centrale emittente e ricevente, e se in esso agiscono eccitazioni di notevole entità e di natura inversa alla naturale attività a cui esso è originariamente preposto, si avvera un potere di percezione extrasensoriale disordinato e capace di assorbire le vibrazioni degli istinti delittuosi.

Voi terrestri sapete benissimo con quale energia e vivacità omicida agiscano i soldati in guerra.

Vi siete domandati il perché, in quei particolari frangenti, una massa di uomini, prima probi lavoratori ed esemplari padri di famiglia affettuosi e pieni di amore, subiscano una così violenta crisi di coscienza sino al punto di uccidere e farsi uccidere?

Vi siete mai domandati quale possa essere la causa reale di tale forza delittuosa?

Chi, in verità, li avrà spinti a commettere atti così malvagiamente delittuosi?

Se i vostri scienziati conoscessero le reali cause, molti mali del genere umano potrebbero evitarsi in tempo utile.

Ma loro ignorano e molti innocenti subiscono gli effetti terribili della loro ignoranza.

Tutti coloro che sulla terra uccidono, si uccidono, o commettono opere delittuose, sono vittime della vostra assurda ed inconcepibile società. Voi, in verità, siete assassini di voi stessi e vi propinate con incoscienza i veleni che sempre più intossicano la vostra psiche, sino al punto di renderla sensibile preda delle vibrazioni delittuose che pullulano nella vostra anima collettiva.

Quando avete punito con la morte gli esseri che hanno compiuto opere delittuose, avete commesso un doppio fallo. Il primo fallo è quello di aver disubbidito alle Leggi di Dio.

Il secondo fallo è quello di aver fatto espiare agli altri la somma delle vostre colpe.

Noi diciamo le vostre colpe, perché è vero che tutta la società è colpevole dei crimini che si commettono sul vostro pianeta.

Un tempo, alcuni nostri predecessori dovettero essere prelevati e portati all’esterno per moltissimo tempo. Essi, per un forzato prolungamento si presenza sulla vostra Terra, furono gravemente contaminati, malgrado i necessari accorgimenti, da vibrazioni assai nocive.

Sui nostri mondi, rivolgiamo massima attenzione e diamo grandissima importanza a ciò che voi terrestri addirittura preferite ignorare.

Nelle nostre società non esistono tribunali che danno condanne a morte e che istruiscono pratiche delittuose.

La prevenzione allo sviluppo eventuale di vibrazioni nocive all’anima collettiva, è assai rigida ed idonea ad impedirne in ogni circostanza lo sviluppo.

I nostri scienziati non danno opinioni né si limitano a formulare referti o perizie psichiatriche, come fanno i vostri scienziati. Essi svolgono una intensa e coscienziosa opera e i loro compiti sono pieni di dovizia e di saggezza a rendere sempre più perfetto l’equilibrio della psiche e di tutti gli altri apparati sensibili alla degenerazione.

Tutta la nostra società è vivamente interessata alla felicità di tutta l’anima collettiva e alla sanità di essa.

Ciò non fa la vostra società e ciò non svolgono i capi politici, scientifici e religiosi.

Di tutt’altro si preoccupano all’infuori di ciò che può veramente rendere felici gli uomini della Terra.

Noi osserviamo le violenze che commettete e ci rammarichiamo.

Vorremmo aiutarvi, ma cosa fate voi per incoraggiarci?

A parte il fatto che già vi sono molti che credono alla nostra esistenza e che con amore cooperano, quali sarebbero le reazioni dei molti contro di noi e verso i nostri dettami?

Molti sulla Terra hanno detto quello che noi potremmo dirvi.

Quale è stato il risultato?

Persecuzioni, apprezzamenti ostili, minacce di isolamento e di morte!

Cosa ha detto di diverso da quello che noi potremmo dirvi, Colui che fingete di venerare e che avete crocifisso?

Noi vi conosciamo molto bene e sappiamo, soprattutto, cosa veramente occorre per curare questi gravi malanni.

Lo sa meglio di noi DIO, Colui che dispone per infallibile sapere Divino.

Lo potreste sapere ed attuare anche voi!

Noi sappiamo di non dovere uccidere nemmeno se dobbiamo difenderci.

Voi questo non lo avete voluto mai riconoscere, e in ogni momento, siete disposti a farlo con quel cinico carattere che vi distingue.

Uno dei mezzi che noi usiamo per difenderci è quello di far cadere in letargo gli aggressori per impedir loro di commettere atti deplorevoli dinanzi al Padre Creativo.

Dal cielo alla terra

 

Una sera dopo che l’ultimo visitatore se ne fu andato, Eugenio che finalmente si era potuto coricare, ripensava alla riunione di poche ore prima, particolarmente vivace e combattuta, e nella sua mente i pensieri erano dolorosi, martellanti.

Non diede tanto peso alla stanchezza perché in lui vi era la gioia di aver dato tutto se stesso; anche quella sera non mangiò, come spesso avveniva, non tanto perché l’asportazione della cistifellea gli impediva di digerire, ma perché la mancanza di tempo non glielo consentiva.

Il suo cuore, più di una volta, sembrava cedere, ma poi egli si ritrovava a colloquiare con Loro, ed allora ogni sofferenza si trasformava in beatitudine, e ogni domanda trovava la risposta:

Diletto figliolo,

In verità, Io dico:

È cosa opportuna rispondere convenientemente a coloro che dicono “Non è Dio in te, e a palesar non è Egli, ma il diavolo”

Digli a costoro:

“Colui che chiamate Dio non ha rivali. Egli è il tutto ed il male non è fine a se stesso, ma ben io dico: Il male è causa per intendere il bene, altrimenti, come in verità avreste compreso il bene?”

Digli ancora a costoro:

“Colui che chiamate Dio perché ha imposto al Figliuolo Suo di perire così miseramente per rigenerare il male del male subìto o per provocare il bene, il bene desiato?”

Stolti sono coloro, se pensano che il male sia fine a se stesso.

Stolti sono colore che edificano il male per far cadere gli altri nel male edificato: Quello è il diavolo!

Demonio è colui che non ha timore in Dio e si rende colpevole di ciò che edifica per il delitto di porre gli altri in condizione di uccidere, di odiare, di porre il suo pensiero in vendetta o di sopprimere il dono della vita. Quello è il demonio che commette il male a fin di male e di ciò gode, pur sapendo che altro non ha fatto se non un’opera di perdizione per il prossimo suo.

In verità Io dico:

“Nessuno ucciderebbe il prossimo suo, né odierebbe, né proporrebbe vendetta, né sopprimerebbe il dono della vita se i malvagi di cuore si ravvedessero dall’essere presi da tale malefico diletto”.

Il demonio vive, se vivi sono gli istinti che gli danno linfa e lo personificano.

Il demonio muore, se ad esso vien posta la serenità della coscienza e le virtù dello Spirito Santo.

Dì ancora a costoro:

Colui che chiamate Dio pone le anime in prova per amore di purgamento e di glorificazione, mai per perdizione, mai per demolire lo Spirito, ma ben Io dico: per purificazione e per innalzare lo Spirito nei piani del Suo Regno.

Questo, in verità, fa il Padre perché Egli sa di doverlo fare per amore del bene, di quel bene che glorifica il Suo Nome.

Quindi è vero che colui che edifica in amore, giustizia e verità, è con Me e nel mio Nome parlerà ora e sempre in eterno.

I saloni delle conferenze erano sempre gremiti fino all’inverosimile, e l’atmosfera che vi si respirava passava dall’interesse acuto e profondo dei veri ricercatori della verità, all’interesse superficiale dei curiosi, alle accuse polemiche che inevitabilmente sorgevano, specialmente da parte di coloro che amavano ostentare un’arrogante presunzione mista a radicata incapacità. Ma Eugenio Siragusa, pur nella foga ardente del suo sapere, solo in mezzo ad una marea di uomini agitantisi fra pensieri e sentimenti disordinati, non si stancava mai di insegnare, umilmente e saggiamente, con pazienza e soprattutto con un amore ammantato di consapevolezza per la sua difficile missione.

Ricordiamo che in una conferenza tenutasi a Bologna il 4 marzo 1972, dove erano relatori anche il fisico Paolo Ingrao, lo scrittore Quixe Cardinale, il parapsicologo Dottor Cassoli, il Padre domenicano Ubaldo Tomarelli ed altri, il religioso ebbe a dire: Non mi meraviglierei affatto che “la balena” di Giona fosse stata di metallo...

Ricordiamo anche che a Wiesbaden, dove ogni anno si riuniscono i più importanti ufologi e contattisti del mondo, Eugenio Siragusa venne invitato nel 1963 al posto di G. Adamski, impegnato a sua volta presso la corte della Regina d’Olanda.

Anche a Wiesbaden, Hermann Oberth, maestro di Werner Von Braun, padre della missilistica moderna, ebbe a fare importanti dichiarazioni sulla sua convinzione nell’esistenza dei Dischi Volanti e nella loro provenienza da altri mondi.

Riunioni, conferenze, simposi, tavole rotonde... Il ricercatissimo Eugenio Siragusa parlava infaticabilmente dai microfoni di tante città, in Italia e all’estero.

“Noi siamo figli di DIO - diceva - ma anche figli della terra, così come lo sono gli enzimi di una cellula del nostro corpo che catalizzano le reazioni necessarie alla vita della cellula stessa”.

Ma se questi enzimi decidessero di non agire secondo le leggi della vita? La cellula si ammalerebbe, minando la nostra stessa vita. Cosa dire di noi uomini, enzimi della cellula terra nel Corpo Macrocosmico di DIO, che facciamo di tutto per distruggere, invece di edificare? Cosa intendiamo noi per ecologia? Assoggettare le leggi della natura alla nostra volontà? Sovvertire i legami cosmofisici della nostra Madre Terra?

“Mettete le cose al loro giusto posto” - insisteva Eugenio Siragusa.

 

Severo monito dello scienziato extraterrestre Adoniesis agli scienziati di tutto il mondo:

 

“L’UOMO NON SLEGHI CIÒ CHE DIO HA LEGATO”

All’uomo è concesso di slegare quello che egli unisce, ma non quanto DIO ha unito prima ancora che l’uomo fosse, che l’Universo si manifestasse.

La scienza terrestre cerchi di possedere la Verità che istruisce armonicamente, in obbedienza cosciente alle Forze Creative, la vita di ogni cosa creata e subordinata alla immutabile legge del flusso e del deflusso cosmologico.

La scienza terrestre indaghi, faccia sua la Verità e se ne serva al fine di educare lo strumento dell’uomo terreno e quanto le è stato affidato dalla suprema intelligenza cosmica.

Gli uomini della Terra debbono raggiungere la piena coscienza della loro opera nell’edificio cosmogonico.

La scienza non deve deformare, non deve rendere caotica, mostruosa e distruttrice la forza creativa della suprema intelligenza: DIO.

La scienza terrestre ricordi e mediti quanto è stato detto e tramandato ai futuri:

“Voi siete a sua immagine e somiglianza”

Per l’extraterrestre Adoniesis

E. S.

 

L’ecologia dovrebbe dunque studiare l’equilibrio tra la natura dell’uomo e la natura di Dio, mentre purtroppo l’intelligenza umana è rivolta ad autodistruggersi, minata pericolosamente dall’inquinamento psichico.

 

All’umanità del pianeta terra

“LA NATURA Al LIMITI DELLA SOPPORTAZIONE”

Voi, uomini della Terra, volete ancora ignorare a che guai state andando incontro debilitando le risorse naturali del vostro pianeta.

Non volete sopravvivere!

Le ferree leggi che governano l’armonia evolutiva degli elementi che compongono le strutture del divenire continuo di tutte le specie viventi sulla Terra, voi compresi, subiscono una continua sollecitazione di autodifesa e quindi di reazione contro il vostro irresponsabile operato.

L’equilibrio della natura ha raggiunto il punto ipercritico e le ritorsioni che questo grave stato propone sono terribilmente ipercaotiche. Gravi sono le vostre irresponsabilità e più grave è perseverare con tanto cinismo verso l’irreparabile.

Vi abbiamo più volte avvertiti invitandovi a prendere in seria religiosa considerazione la grave situazione che avete creato con la vostra scienza senza coscienza, ma con nostro grande rammarico, abbiamo notato la vostra insensibilità ed anche l’ipocrita procedere del vostro minimo ed incapace interesse ai nostri reiterati e ansiosi avvertimenti.

Il vostro mondo sta attraversando un periodo di eccezionale gravità grazie al vostro indiscriminato operare sulle sue risorse equilibratrici della sua natura cosmofisica.

La sua vita ha subito uno stress di notevole intensità a causa dell’attività nucleare e delle forze energetiche negative da essa sviluppate.

L’anello magnetosferico è stato minato nel suo processo fluidico e il nucleo igneo‑cosmico è stato posto in uno stato vibratorio anormale. L’asse magnetico terrestre produce oscillazioni paurose con il pericolo di una disastrosa fuga degli attuali poli.

Insomma, il vostro pianeta è in crisi e se non eviterete in tempo utile di produrre ulteriori disquilibri, i guai saranno irreparabili e la vostra sopravvivenza minima.

Abbiate la coscienza di comprendere queste nostre ansie e di evitare che la vostra natura si serva delle sue leggi di difesa che vogliono essere: “Distruzione del genere umano” e delle sue opere perverse.

Adoniesis

16-2-1971

 

Un fenomeno è stato visibile contemporaneamente da tre Stati europei: Spagna, Svizzera e Francia, nella notte del 12-6-1974, festa del Corpus Domini. Tale fenomeno, che sembrava aver incendiato il cielo ad altissima quota, sta ad indicare la conseguenza dell’impatto fra idrogeno e ossigeno in una falla atmosferica provocata dall’inquinamento di sospensioni che, ossidandosi, premono sull’ossigeno.

Questo processo fa pensare che se la reazione dell’idrogeno con l’ossigeno esplodesse a catena, tutta l’atmosfera si incendierebbe.

Qual’è allora, la realtà del peggioramento? Il saccheggio viene prodotto con strumenti sempre più perfetti che la scienza produce. L’inquinamento chimico nell’atmosfera pesa tre quarti di tonnellate pro capite, all’anno. Gli scarichi di prodotti chimici nelle acque dei fiumi, dei laghi e dei mari stanno producendo la morte dei microrganismi, specie nella produzione dell’ossigeno che è di gran lunga superiore a quello prodotto dai polmoni verdi continentali.

Il motto socioeconomico di dover raggiungere migliori quote produttive è nascosto dietro platoniche parole di sicurezza ecologica, e ha ora proposto di usare cariche nucleari per aprire più facilmente pozzi petroliferi, serbatoi sotterranei di acqua e di gas, giacimenti metalliferi, dighe naturali e laghi artificiali per l’acqua...

Ci sono addirittura progetti per sciogliere i ghiacciai polari e deviare le correnti d’aria atmosferiche.

E intanto, il potenziale radioattivo ha un tempo di esaurimento in migliaia di anni. Quindi l’inquinamento aumenta, senza che abbia il benché minimo tempo di annullarsi. Questa è l’irreversibilità dell’inquinamento nell’aria, nelle catene alimentari, nei luoghi di abitazione.

In conclusione, l’uomo, anche se non fa con gran rumore la guerra, sta trasformando l’intero pianeta in un cimitero.

L’ecologia è diventata materia di insegnamento universitario, ma purtroppo dà largo spazio agli schemi di analisi e alle classificazioni, senza concentrarsi con ogni proposito all’unico motivo che l’ha spinta a divenire impellente: L’ECOCATASTROFE.

 

Attenti! Attenti! Uomini del pianeta Terra, il fuoco, l’acqua, l’aria e la terra non vi daranno tregua sino al giorno che comprenderete che questi sono parte inscindibile dello spirito creativo del cosmo.

Gli spiriti elementali vi distruggeranno se non riuscirete a rimettere l’equilibrio là dove l’avete seriamente ed egoisticamente turbato.

Avete compromesso in modo irreparabile la vostra missione di tutela verso le cose che vi sono state affidate dalla suprema ed eterna legge del divenire.

La vostra diabolica sete di distruggere vi ha posti dinanzi ad un severo giudizio e ad una pesante condanna! Gli spiriti elementali saranno i vostri accusatori ed anche gli esecutori della pena, frutto del vostro incosciente operato.

Il fuoco, l’acqua, l’aria e la terra vi negheranno il fiato della vita ed ogni cosa crollerà con la furia inarrestabile delle loro titaniche forze, mosse dalla inviolabile legge di giustizia divina.

Beati tutti coloro che hanno dato fiato alle trombe e che si sono adoperati con amore e dedizione per la salvezza degli strumenti creativi di Dio. Costoro avranno per amici il fuoco, l’acqua, l’aria e la terra e tutte le cose che vivono in seno alla “Madre Terra” e che sono legati dalla luce purissima del supremo Architetto del Creato.

Gli “Zigos”, nemici degli empi, custodi vigili dell’armonia creativa, esecutori infallibili della giustizia universale, sono sulla Terra per impedire all’uomo di slegare quanto Dio ha legato e di distruggere ciò che Dio ama e che è pegno di grazie per la felicità di coloro che erediteranno il suo regno in Terra.

Attenti dunque, attenti perché è vero, che le forze elementali agiscono su ogni cosa che da loro dipende, perché da loro comandati. Treni, navi, aerei, macchine in genere e quant’altro è psiche scaturita dalle forze primarie della materia, saranno mezzi di distruzione per l’uomo, divenuto genio del male, nemico del Dio vivente.

Non temete voi che amate Dio in ogni sua regale Divina manifestazione, non temete! Dio vi ama.

Dal Cielo alla Terra

S. M. La Stella, 22 agosto 1971

 

“OCCHIO PER OCCHIO, DENTE PER DENTE”

Esplosione atomica sotterranea nel Nevada. “Immediata ritorsione degli Zigos”.

Vi avevamo più volte avvertiti che gli “Zigos” avrebbero immediatamente reagito contro il diabolico perseverare della vostra scienza disarmonizzante e distruttiva. Avete fatto orecchio da mercante, come si dice sulla terra.

Meditate e Deducete!

Se si scatenerà la reazione degli “Zigos” non avrete scampo, perché le loro forze sono titaniche ed incontrollabili. Se qualcuno ancora ignorasse chi sono gli “Zigos”, è bene che sappia: “Gli Zigos” sono le forze primordiali della natura. Sono gli strumenti dell’economia del cosmo, sono gli elementi con cui l’intelligenza creativa elabora il manifestato. Essi sono: il Fuoco, l’Acqua, l’Aria e la Terra. Se continuerete ad attentare il loro equilibrio operativo, le loro forze attenteranno voi.

Abbiamo ritenuto doveroso ripetervi l’ammonimento. A voi la scelta.

Pace.

Woodok dalla Cristal‑Bell

Nicolosi, 6 aprile 1977

 

Vistosi e apocalittici titoli hanno coperto testate di rotocalchi, e la riunione di 2000 scienziati nel 1971-’72 concluse profeticamente che l’umanità “sarebbe stata ai limiti dell’esistenza” entro 10 anni.

Questi dovrebbero scadere nel 1982... e cosa è stato fatto finora? Chi ha il coraggio di parlare ancora e di suonare l’allarme? Pochi, mentre tutto inesorabilmente è già in fase irreversibile.

Durante il telegiornale del 28-6-1979, alle ore 13,30, un ecologo ha addirittura scoperto che l’inquinamento di un lago era dovuto all’urina dei bagnanti! No comment.

4-6-’73: Giornale radio delle ore 13,30 - Lo speaker ha annunciato che il Mare Mediterraneo molto presto diventerà un “mare morto” senza più fauna né flora, a causa del pauroso inquinamento prodotto dagli scarichi delle petroliere.

 

Non vi entusiasmate affatto degli uomini che vi vogliono realmente bene; ma, al contrario, seguite, osannate e venerate chi vi vuole male, chi desidera la distruzione di ogni anelito di vita sul vostro pianeta, amate coloro che vi procurano sofferenza e morte.

Stolti! Stolti! Stolti!

Jacques Cousteau ha gridato e continua a gridare nel deserto, così come fece un uomo di biblica memoria.

La morte è con la falce affilata e pronta a mietere vite e, come al solito, siete consapevoli, irresponsabili, indifferenti e cinicamente egoisti.

Gli uomini dediti al bene della creazione, voi compresi, hanno dedicato le loro esistenze alle ricerche in ogni campo per dirvi che potete evitare la catastrofe, che potete, se lo volete, far sopravvivere le generazioni future.

Jacques Cousteau è uno di questi uomini; una luce di amore e di incondizionato, disinteressato bene. Egli, come tanti altri, scaturiti dal seno della Madre Terra e dal supremo amore di Dio, vi dice: l’umanità sarà una cloaca di cadaveri e la morte della natura la sua tomba.

Ravvedetevi!

12-9-’76

Da un extraterrestre in servizio

sul pianeta terra

 

“AI GOVERNANTI DELLA TERRA”

“Non medicate gli effetti. Dovete curare le cause”.

Non riuscirete a risolvere nulla se non vi dedicate seriamente e responsabilmente ad eliminare le cause che alimentano sempre più la disarmonia nella reale legge della vostra vita.

Non uscirete dal caos galoppante se dedicate le vostre attenzioni agli effetti. Occorre evitare le cause deleterie che producono distonie nel sistema alimentando il disordine, l’ingiustizia, il disamore e quant’altro produce dinamismo ipercritico, ipercaotico.

Occorrono sagge leggi e rispetto assoluto ed incondizionato di tutto ciò che, positivisticamente, elabora gli elementi per una sana e robusta esistenza dell’uomo.

Occorre evitare lo spreco inutile delle risorse naturali, coordinandole bene e con direttrici utili in tutte le direzioni del vostro pianeta.

Occorre onestà, saggezza e l’applicazione totale dell’intelligenza nelle strutturazioni utili della scienza positiva e costruttiva.

Occorre stimolare al massimo la fraterna concordia e alimentare, anche con severità, le buone abitudini di una società aristocraticamente spirituale oltre che politicamente corretta e pacifica.

Occorre, come abbiamo più volte detto, mettere le cose al loro giusto posto, rivolgendo massima e scrupolosa cura alle forze che si predispongono alla degenerazione.

Bisogna fare presto se, veramente, volete evitare una irreparabile catastrofe sul vostro pianeta.

Noi possiamo seriamente e fraternamente aiutarvi se solo vi predisponete a chiedercelo con amore e con spirito di fratellanza universale.

Dal Cielo alla Terra

Adoniesis

Valverde, 14 luglio 1974

 

“DAL CIELO ALLA TERRA”

Diteci: “Che cosa, in realtà, siete voi, abitanti della terra?”

Abbiamo posto una domanda ad un noto professore della vostra società. La domanda era la seguente: “Deve o non deve vivere il virus del colera?”

La risposta del professore è stata: “No!”

Gli abbiamo chiesto: “Perché No!” Ed il professore ha detto: “Perché produce sofferenze, distruzione, morte!”

Noi gli abbiamo a nostra volta detto: “Deve o non deve vivere l’uomo che, non meno dei virus del colera, produce più sofferenza, più distruzione, più morte?”

Il professore ha solo pianto senza dare risposta. Aveva capito!

Adoniesis

 

Ma se l’uomo non sa edificare l’armonia sul proprio pianeta, cosa può portare con sé nella esplorazione degli altri pianeti?

 

 

 


CAPITOLO 6

 

L’UOMO ARRIVA SULLA LUNA

 

“MESSAGGIO DEGLI EXTRATERRESTRI

AGLI UOMINI DELLA TERRA

SCIENZIATI E PILOTI DEGLI SPAZI”

 

Accettate con puro senso di religiosità le conquiste della vostra intelligenza ed abbiate scrupolosa e cosciente cura nel metterle al servizio del bene e della prosperità di tutta l’umanità del vostro pianeta. Siate umili e guardate con sincera devozione la luce della eterna verità che benignamente si rivela e vi tende le sue invisibili e generose braccia. Non innalzatevi come usano fare gli stolti, ma siate semplici e puri di cuore per essere maggiormente graditi alle cose più grandi di voi che, misteriosamente, vi spingono verso un destino migliore.

Abbiate piena coscienza di quanto vi viene concesso per superare la miseria morale e spirituale in cui siete caduti, per aver poco creduto a Colui che è in voi e tramite vostro vive ed opera in questa vivente cellula del suo macrocosmico essere.

Le vostre conquiste siano poste sul piano della verità che è in voi. E mai esse abbiano a divenire strumenti negativi e fatali all’anelato desiderio della sospirata evoluzione verso il felice progresso e verso il superiore bene universale.

Per camminare sicuri verso le celesti praterie del creato occorre infiammare le proprie anime di fede pura e spogliare i propri spiriti d’ogni egoistico vestimento materiale.

Negli spazi puri, a differenza di quanto un astronauta ha detto, è più facile entrare in contatto con Dio, essere con Dio e sentire la soavissima armonia della sua eterna giustizia, della sua celeste pace e del suo divino e penetrante amore.

In queste conquiste il nostro fraterno aiuto non verrà meno, ma verrà meno - e sarete duramente contrastati - se ad esse non darete il loro spirituale e giusto valore, nonché se da esse scaturisse il funesto desiderio della conquista del potere con conseguente innesto del male. Quali che siano i vostri pensieri su questo nostro messaggio che abbiamo affidato al nostro operatore per essere divulgato, giova comunque sappiate che noi abbiamo solide basi sul vostro satellite Luna e possiamo, se ciò si rendesse necessario, procurarvi serie tribolazioni onde privarvi di ulteriori passi in queste imprese.

Siate accorti e ravveduti ed il nostro aiuto non vi mancherà.

Con fraterna benevolenza universale vi salutiamo.

Gli Extraterrestri

Etna, Valle delle Aquile, 16-7-1969

 

Intanto, nell’affascinante impresa del primo sbarco sulla Luna dell’Apollo 11, una meravigliosa avventura attendeva i nostri cosmonauti, una grande prova di rivelazione e di contatto: una flotta di astronavi extraterrestri era sul posto dello sbarco ad attendere gli astronauti della terra, il 21-7-1969.

Ma... perché quel quarto d’ora di silenzio alle trasmissioni televisive? Perché ancora e sempre censura, congiura del silenzio?

 

Dalla rivista Venezuelana “ELITE” N.2366.

“...Dopo l’esperienza di Cooper sopra le Hawaii, gli astronauti nordamericani sono stati istruiti per non parlare di queste cose con tanta naturalezza nelle loro comunicazioni per radio, ma riservarle per la conferenza segreta che si terrà sul fallimento di questa impresa”.

Ma le onde ricevute da radioamatori nordamericani hanno captato frasi elettrizzanti dei primi momenti in cui Armstrong e Aldrin muovevano i primi passi sulla superficie lunare. Le frasi pronunciate da Armstrong furono soppresse dalla NASA nella trasmissione televisiva che si è avuta durante l’arrivo dell’Apollo 11 sulla Luna.

Le frasi captate dai radioamatori furono le seguenti:

“Che cosa è stato? Che diavolo è stato?. Ciò che chiedo di sapere è che diavolo è accaduto!”

Seguirono alcuni istanti di confusione e si è sentita la voce del controllore della NASA che diceva:

“Che cosa... non funziona?” (parole confuse dovute alla cattiva ricezione controllo della missione dell’Apollo 11). Armstrong replicò: “Queste cose erano enormi, signori, enormi! Oh Dio, Cosa da non credere! Vi dico che vi sono altre astronavi! Sono allineate sull’altro bordo del cratere e ci stanno osservando!”

Tutto questo incredibile messaggio di Armstrong fu registrato sul sonoro della trasmissione televisiva.

Non si deve dimenticare che i radioamatori nordamericani captarono un allarme dall’Apollo 13 in cui gli astronauti dissero che erano seguiti da un oggetto volante non identificato, un momento prima che una misteriosa esplosione distruggesse irreparabilmente il modulo di servizio.

Tutto il mondo ricorda le tristi ore vissute dai tre sofferenti astronauti e il pericoloso ritorno sulla terra senza aver compiuto la loro missione.”

 

Ben sanno i nostri astronauti da “chi” sono stati seguiti durante i loro voli spaziali, e quali “forze divine” li hanno aiutati contro le avversità che si presentavano alla loro scienza ancora impreparata, avversità che li avrebbero portati alla morte!

Intanto gli astronauti, di ritorno sulla terra, forse non avrebbero mai voluto tornare... perché sapevano che li attendeva un pianeta di primitive cognizioni. Sarebbero stati giudicati malati, di uno strano male che vien “scoperto” solo dopo la quarantena, dopo il lavaggio mentale... Gran parte di loro scesi dalla navicella con un sorriso angelico, con una gioia viva come se fossero stati in paradiso, pronti a comunicarla agli uomini che li attendevano sulla terra, terminata la quarantena sono stati visti tristi, sfiniti, disperati, qualcuno addirittura impazzito. E questo proprio ad Aldrin che affermava di aver incontrato Dio. Come era questo Dio?

Come, come possono parlarci questi Fratelli dalla pazienza senza confini?

E il Loro aiuto ha accompagnato tutti i voli spaziali, salvando più volte gli astronauti dalla morte certa.

Il 21-7-1961 Grisson nega di avere azionato il dispositivo di apertura dello sportello della capsula che esplode misteriosamente salvandolo durante la fase di recupero.

Il 20-2-1962 John Glenn viene accompagnato per 6000 km da migliaia di particelle luminose, e durante il rientro rischia di scivolare sull’atmosfera e perdersi negli spazi, ma attraverso l’oblò posteriore vede un globo di fuoco seguire la capsula. La sua dichiarazione viene censurata e gli costa l’allontanamento dai voli spaziali.

I rinvenimenti archeologici in varie parti della terra, hanno dimostrato chiaramente che fin dai tempi della preistoria, esseri con abbigliamento “spaziale” atterravano sul nostro pianeta e le raffigurazioni che i nostri antenati ci hanno tramandato sono la testimonianza più viva di tale realtà. Dalle famose statuette DOGU rinvenute in Giappone, la scienza moderna ha tratto l’idea delle tute dei nostri astronauti, che, come sappiamo, sono munite di cerniere a sfera, fino ad ieri sconosciute e ora adottate dai nostri piloti spaziali.

 

“LO SCIENZIATO EXTRATERRESTRE ADONIESIS

AGLI SCIENZIATI DELLA NASA

18-10-1970”

“Attenti a quello che vi prefiggete di attuare nel prossimo vostro viaggio sul satellite della terra “Luna””.

Vi raccomandiamo di tener presente, e responsabilmente, quanto vi abbiamo a suo tempo comunicato, se non volete incorrere in seri guai. Tenete presente, altresì, che le particolari condizioni cosmofisiche del vostro satellite non si prestano a quegli esperimenti che vi siete prefissi di edificare.

Un intervento coercitivo delle forze energetiche, provocate da esplosioni sulla superficie o nel sottosuolo lunare, potrebbe sprigionare un disquilibrio tale da proporre al corpo celeste un divario sostanziale del suo normale esito di repulsione rispetto al vostro pianeta.

La vostra disgrazia diverrebbe irreparabile se il satellite dovesse raggiungere il punto ipercritico della sua attuale orbita.

La vostra storia non conosce nulla di un remoto passato, assai doloroso per gli abitanti di allora.

Ricordate la caduta sulla Terra di una delle sue lune provocando immani disastri e lo spostamento dell’asse terrestre di 45° ad oriente? Questo vostro satellite potrebbe segnare la fine del vostro pianeta se vi trastullerete a sconvolgere il suo cosmologico equilibrio.

State molto attenti a quello che fate!

Potremmo anche non intervenire e permettere la vostra completa distruzione togliendo, così, dalla nostra galassia la forza negativa che la vostra specie edifica, a danno della grande famiglia universale.

Ma poiché il nostro amore è luce di Dio, i nostri mezzi sono già in allarme e pronti ad attuare, qualora si rendesse necessario, gli interventi di impedimento, o di annullamento della vostra missione nello spazio.

State attenti, signori scienziati della Terra!

Dallo scienziato extraterrestre Adoniesis

in fede, Eugenio Siragusa

 

Ricordiamo a questo proposito il terremoto anomalo, durato 55 minuti, verificatosi sulla luna, provocato dagli astronauti dell’Apollo 12!

La nostra scienza ancora sconosce le leggi che regolano l’equilibrio dinamico dei corpi celesti, e con i loro esperimenti ne alterano la stabilità producendo questi anomali, pericolosi terremoti.

Tali esperimenti effettuati specialmente sulla luna, che non ha un moto di rotazione proprio, rischiano di far precipitare il nostro satellite sul pianeta terra...

Le conseguenze sono facilmente immaginabili!

Oltre ad ammonirci e avvertirci dei pericoli cui incoscientemente andiamo incontro per ignoranza, gli Extraterrestri ci aiutano anche a capire in che modo è possibile la vita umana sul satellite Luna.

E questa conoscenza, Eugenio la faceva conoscere al mondo scientifico un anno prima che la scienza ufficiale lo scoprisse...

 

“MESSAGGIO DA PARTE DELLO SCIENZIATO EXTRATERRESTRE ADONIESIS”

A tutti gli scienziati e studiosi del pianeta Terra

Adoniesis mi ha pregato di divulgare quanto appresso comunico:

"È vero che a circa 600 metri sotto la superficie della crosta lunare, l’uomo del Pianeta Terra troverà gli elementi necessari per la sua sopravvivenza".

Adoniesis mi ha detto ancora:

Per la naturale funzionalità delle strutture biofisiche dell’uomo, è possibile rintracciare sotto la superficie lunare quegli elementi (ossigeno, pressione, acqua) i quali sono disponibili in quantità sufficiente per operare ivi una lunga permanenza e senza bisogno di fare uso di scafandri, scorte di ossigeno e complicate tute spaziali.

Ancora la scienza terrestre non è in grado di poter conoscere le particolari condizioni in cui si vengono a trovare i corpi celesti, quando questi hanno perduto una considerevole massa del loro nucleo igneo-cosmico.

È ancora vero che la scienza terrestre sconosce il radicale mutamento che si produce nell’anello magnetosferico quando questo subisce il progressivo assorbimento verso il centro di tutta la massa del corpo celeste.

L’assorbimento dell’anello magnetosferico verso il centro è dovuto alla perdita progressiva della massa del nucleo igneo-cosmico. Tale assorbimento, oltre a provocare la compenetrazione degli elementi atmosferici sul piano fisico, produce pure una modifica sostanziale delle forze coesili della materia e una conseguente contrazione di tutta la massa verso il centro.

Quelle perfette figure geometriche che sono visibili sulla superficie lunare e che sulla Terra chiamate "crateri" altro non sono che coni provocati da sprofondamenti causati dal deterioramento delle numerose caverne esistenti nel substrato della crosta lunare.

Spesso succede che la contrazione della massa igneo-cosmica subisce delle fortissime oscillazioni dovute alle linee magnetiche di notevolissima intensità che si sviluppano tra l’emisfero visibile del vostro satellite e le vaste superfici degli oceani che periodicamente offre il geoide del vostro pianeta. Tali oscillazioni producono movimenti sismici di vaste proporzioni, con conseguente uscita di gas in superficie e sprofondamenti.

Sono questi gas a provocare alcuni crateri a forma cupolare e a produrre estese lingue di fuoco, alcune delle quali ben visibili dalla Terra. Le nostre basi spaziali installate da millenni sul vostro satellite, si trovano nell’emisfero lunare visibile dalla Terra.

Le zone che offrono maggior sicurezza sono quelle superfici che sulla terra chiamate "mari".

In queste zone vi sono scarse possibilità di sprofondamenti per la particolare natura degli elementi che ne compongono la superficie e le strutture interne del substrato della crosta, particolarmente pressata dalle citate linee magnetiche.

 

Durante una riunione tenutasi a Valverde, dinanzi a un folto gruppo di militari dell’aeronautica e della marina, qualcuno gli chiese:

“Perché gli Extraterrestri  non evitano la scomparsa o la disintegrazione di piloti e dei loro apparecchi?”

Eugenio rispose che fin dal 1963 aveva divulgato il seguente comunicato:

 

“AVVERTIMENTO DEI PILOTI EXTRATERRESTRI

Al PILOTI CIVILI E MILITARI

Dl TUTTE LE NAZIONI DELLA TERRA”

Crediamo opportuno comunicarvi che i nostri veicoli spaziali che voi terrestri chiamate Dischi Volanti, sono mossi da una potente energia fluttuante, sconosciuta da voi e dagli scienziati del vostro pianeta.

Vi esortiamo, fraternamente, per la vostra incolumità e per la sicurezza dei passeggeri che trasportate con i vostri aerei, di non eccedere nella curiosità, e di evitare assolutamente, di inseguirci e di mettervi sulla nostra scia di volo.

Principalmente ci rivolgiamo al cieco senso di irresponsabilità degli uomini preposti al comando degli aerei militari incaricati di intercettare i nostri mezzi spaziali, di avvicinarli il più possibile per fotografarli o abbatterli. Esortiamo anche voi, cari fratelli, a non farlo per il vostro bene e per la nostra tranquillità di coscienza. Noi ci facciamo notare ben volentieri e con tutte le necessarie precauzioni, ma voi non fate altrettanto e, spesso, la vostra assurda zelanteria vi procura gravi e mortali incidenti.

A parte il fatto che i nostri mezzi possono raggiungere velocità per voi impossibili ed inconcepibili, le vostre armi, qualunque esse siano, non potranno mai incidere sull’assoluta sicurezza dei nostri mezzi, né possono mettere in pericolo le nostre esistenze.

È invece estremamente pericoloso per voi e per i vostri aerei incanalarvi nella scia dei nostri mezzi spaziali in navigazione.

Sappiate voi, e lo sappiano pure i vostri scienziati, che i nostri mezzi viaggiano nel vuoto assoluto e alla velocità della luce usando la stessa energia che consente ai corpi celesti, compresi i pianeti del Sistema Solare, a rimanere nello spazio cosmico in un perfetto stato antigravitazionale rispetto agli altri pianeti.

Ancora voi, ed in modo particolare i vostri scienziati, non conoscete la titanica energia che sovrasta le zone sino ad oggi esplorate dai vostri satelliti artificiali. L’imprigionamento e l’asservimento di tale energia è per noi possibile e facilmente attuabile grazie a speciali apparecchi che ci consentono tale operazione, già da molti millenni. Inoltre questa energia viene da noi condensata a nostro piacimento e a seconda del potenziale di proiezione richiesto dalle circostanze.

La spinta di proiezione dei nostri mezzi spaziali è quindi regolabile, e noi la portiamo agli estremi limiti quando ci incontriamo con i vostri apparecchi, per questi due principali motivi:

a)  Consentire al vostro potere visivo di osservarci e alla vostra intelligenza di dedurre.

b)  Evitare il più possibile l’allargamento dell’alone energetico al fine di annullare un eventuale scontro di esso con i vostri aerei.

Però spesso succede che indirizzate i vostri aerei sui nostri mezzi costringendoci ad accelerare la spinta di proiezione e, quindi, il conseguente allargamento dell’alone dell’energia fluttuante. - Da ciò nascono gravi evenienze che possono indurvi in situazioni estremamente pericolose ed anche mortali. Investire anche il residuo di energia ancora in un relativo stato di condensazione, che viene lasciata dai nostri mezzi, comporta per i vostri aerei la completa disintegrazione e quindi la vostra sicura morte. Perciò vi invitiamo, con fraterno amore, a non avventurarvi con incoscienza a tali imprese, e vi esortiamo, con spirituale affetto, a rallegrarvi dei nostri incontri, così come ce ne rallegriamo noi, con serenità e pace in cuore. Noi vogliamo solo aiutarvi a spronarvi a farvi intendere la nostra coscienza e la nostra Santa Missione di Bene Universale e di Verità Divina. Noi edifichiamo i presupposti ideali per il Santo Avvento della Giustizia Celeste per Volontà Santa di Dio. - Noi veniamo da voi sulla Terra animati dal Suo Santo Amore e dalle Sue Sacre Leggi. Ravvedetevi! State attenti e consigliati.

Questo vi abbiamo comunicato tramite la nostra mente sulla Terra per avvertirvi e rendervi consapevoli. La Pace e la Serenità siano su Voi e su tutta l’umanità.

18-6-1963

Dagli Extraterrestri

In fede Eugenio Siragusa

 

Eugenio non si aspettava certo un riconoscimento dagli uomini, perché se così fosse stato, avrebbe desistito dall’impresa fin dai primi tempi, ma egli sapeva, conosceva chi lo guidava per un fine che umanamente non è concepibile. “Parti” - gli dicevano. “Ma ho la febbre, ho un ascesso alla bocca, come potrò parlare alla folla?” “Parti” - fu nuovamente la risposta, l’ordine. Ed egli partiva.

Eseguito quest’atto di umile obbedienza, la febbre scemava, l’ascesso scompariva, lungo il viaggio riceveva segni di protezione e consolazione. E migliaia di studiosi che lo hanno accompagnato, atteso nei vari continenti, ne sono testimoni.

La terza fase della sua Opera è stata la più assidua, feconda di conferenze e di viaggi all’estero. E se il lettore si chiede come facesse - economicamente - a sostenere le enormi spese di questi spostamenti, interroghi coloro che in ogni parte del mondo lo hanno invitato, in mezzo a quali immani e sovrumani sacrifici abbia condotto la sua missione, privandosi spesso del necessario pur di non venir meno all’impegno assunto davanti a DIO e agli uomini!

Quante volte, durante riunioni e conferenze, gli occhi degli ascoltatori più attenti e sensibili erano lucidi di lacrime per la gioia di avere finalmente trovato la risposta ad una verità a lungo cercata!

“Ora, ciò che era nascosto, viene alla luce” - diceva.

E scienziati, medici, alti ufficiali, religiosi, uomini di governo e dell’arte gli facevano confidenze di esperienze personali, alcuni addirittura di incontri fisici con Extraterrestri.

 

 

 


CAPITOLO 7

 

SENZA FRONTIERE

 

Il Messaggio che Eugenio Siragusa rivolgeva all’umanità spiegava già le sue ali verso altri lidi, altre terre lontane, altri confini... La sua voce si propagava per ogni dove, e ovunque egli era atteso con interesse, con curiosità o con diffidenza.

Ma un simbolico “segno” di augurio per l’immane fatica che lo attendeva, gli venne proprio dal cielo; verso quel messaggero che aveva posato per la prima volta i suoi passi in terra francese, volò un uccellino, dirigendosi fiducioso e tranquillo verso di lui che gli porse la mano... Vi fu tra essi un tacito dialogo? Chi lo può dire!

Nel 1973, nel mese di aprile, nacque il primo opuscolo di carattere interno, ciclostilato, inviato gratuitamente a tutti gli studiosi d’Italia prima, e del mondo intero poi, tradotto in nove lingue e divulgato in ogni angolo della terra.

Gli insegnamenti che gli Extraterrestri rivolgevano all’umanità attraverso il Loro Messaggero Eugenio, venivano così divulgati e conosciuti da ogni uomo, a qualsiasi razza, credo politico o religioso appartenesse: Africa, Spagna, Russia, Portogallo, Francia, Olanda, Svizzera, Canada, Stati Uniti, America del Centro e del Sud, Australia, Siria, India, Giappone...

I governi di tutte le Nazioni ebbero più volte plausi di riconoscimento, richiedendo con sincero interesse la continuazione di tali informazioni.

Nacquero segreterie e delegazioni in ogni parte d’Italia e del mondo, intorno alle quali si riunivano migliaia di studiosi di ogni ceto e di ogni cultura, che reclamavano insistentemente la presenza illuminante di Eugenio.

La sua voce annunciava la più sconvolgente realtà dell’Era Moderna: gli Angeli di ieri, oggi si rivelavano come Extraterrestri, o Messaggeri di Armonia e Giustizia Universali.

“Ma perché non si fanno vedere e non intervengono?”

La domanda era insistente e comune ad ogni razza, paese e religione. Quella gente di ogni colore premeva nelle sale gremite, puntando lo sguardo e l’attenzione su quel rubino scintillante che brillava sul petto dell’Ambasciatore, di quell’uomo sapiente dallo sguardo severo e ripieno d’Amore, dalla voce calda e mai stanca di ripetere: “Ma siete voi preparati?”

ADONIESIS risponde alla domanda:

“Perché gli extraterrestri non ci aiutano?”

Cosa vorreste che facessimo, imporvi coercitivamente ciò che non volete assolutamente accettare?

Cosa dobbiamo fare più di quanto è stato fatto, per farvi capire che siete su una brace di fuoco, che la società è completamente priva di quei presupposti ideali che producono un pacifico e sano progresso e una vera felicità?

Non avete capito, dopo duemila anni, i valori sublimi dell’amore, portati sulla terra dal Genio Solare Cristo, cosa potremmo dirvi di più di quanto egli vi lasciò detto, perché possiate trovare la via della verità che aiuta la vita ad essere degna di essere vissuta?

Molti sono stati i “geni” cosmici che si sono avvicendati, vivendo come uomini, sul vostro pianeta per aiutarvi, per darvi lume e conoscenza; molti di questi sono stati perseguitati, imprigionati, uccisi senza pietà. Avete sempre rifiutato l’opera d’amore dei figli coscienti in Dio e continuate a farlo per timore di perdere le vostre abitudini egoistiche, blasfeme e negative.

Dovremmo cambiarvi le teste o porvi in condizione di accettare la verità ad ogni costo. I mezzi persuasivi a Dio non mancano, anche questo dovete sapere. A noi è dato di espletare quanto dobbiamo, per dei disegni ben definiti, e che riguardano la scelta e la preparazione al risveglio dei “segnati” di tutti quegli spiriti viventi che posseggono la predisposizione all’accettazione del nuovo patto e della nuova legge.

Ad altri è dato il compito di dover mettere in atto la “parusia” nel tempo in cui “l’Altissimo” lo vorrà. Sapete benissimo che se volete, potete aiutarvi ed essere aiutati dalla misericordia Divina.

Sapete benissimo che sta a voi risolvere o meno i gravosi problemi che vi fanno gridare “aiuto”, noi aspettiamo questo vostro atto di buona volontà per darvi una considerevole spinta, attraverso mezzi che voi non potete nemmeno immaginare.

Se volete, realmente, essere aiutati, iniziate con il predisporvi a credere che noi siamo una realtà operante e di accettare, se credete, ciò che vi comunichiamo senza badare per quali vie e di quali mezzi ci serviamo.

Realizzate i nostri consigli ed avrete la certezza assoluta del nostro fraterno universale amore.

Adoniesis

 

Le più alte personalità di diverse Nazioni non nascondevano il loro interesse per i comunicati contenuti negli opuscoli e si rivolgevano insistentemente alle varie Segreterie e Delegazioni del C.S.F.C. per poter ricevere periodicamente materiale di studio.

 

GINEVRA è stata la città più toccata da Eugenio, perché di là sarebbe partito lo sviluppo delle traduzioni, luogo di tramite tra l’anima latina e l’anima nordica, oasi di relazioni umane in ogni campo. I primi anni del 1970, il terzo decennio dell’Opera Messianica del C.S.F.C., si affacciano dunque con una esplosione di interesse internazionale. La congiura del silenzio e i sofisticati processi pubblicitari per far dimenticare, ci erano in gran parte riusciti; ma la rivelazione degli Extraterrestri come figure angeliche, consolatori della più grande sofferenza quale quella dell’ignoranza, rapivano l’attenzione e la sensibilità dei cuori anelanti di giustizia, di libertà e di Amore vero, quell’Amore che puro e limpido travalicava i confini dei complessi umani terrestri, e l’incontro dei Fratelli Universali vibra di estasi e di gioia così grandi da rasentare l’incredulità.

Gli extraterrestri dunque stavano divenendo più completi nel Loro aspetto, non più UFO misteriosi e saettanti nella velocità dell’iperspazio, ma uomini, uomini simili ai terrestri con un corpo, un sorriso austero che rassicura ogni dubbio, e due occhi profondi e vivi nella conoscenza volumetrica di chi sa ed è qui per incoraggiare, per indurre attraverso i pascoli dell’Amore del medesimo Maestro Universale: il Cristo.

Macrocosmiche Intelligenze dalla solerzia infaticabile, pronti con ogni minimo soffio a guidare e istruire per prevenire gli errori, spiegarne le cause, indirizzare gli sforzi dei volontari, non per perdonare o per punire, che è unica prerogativa del Padre di tutti gli Esseri: DIO.

“Anghelos” significa Messaggeri, dunque Essi sono i Messaggeri della Conduzione e della Volontà Divina, e secondo questa, potrebbero anche dover eseguire ordini di consolazione e di giudizio, coscienti della infinita Giustizia di Warm‑Dio, cioè Fuoco Purificatore, Principio di ogni cosa.

Infatti così Loro si esprimono con il tenente pilota americano Mel Noel il quale, volando con alcuni colleghi e avvicinato da una formazione di cinque astronavi, udì alla radio di bordo una voce “strana” che ancora più “stranamente” rispondeva a domande mentali che il colonnello della squadriglia poneva a se stesso, e che quindi nessuno dei suoi compagni poteva conoscere. Tra l’altro, il colonnello aveva chiesto: “Credete in DIO?”, perché se si trattava di creature intelligenti credenti in Dio, bisognava allora presumere che non avessero intenzioni ostili. La risposta la udirono tutti, in ciascun apparecchio: “Noi crediamo alla Forza Onnipresente dell’Universo. Voi dovete imparare a capire che ci sono più di 150 bilioni di questi universi”. Dissero anche che provenivano da Venere, Giove Mercurio, Marte e Saturno.

Dopo qualche tempo, il colonnello si confidò ancora col tenente Noel, dicendogli che era salito su un disco ed aveva avuto con Loro un colloquio. Gli dissero che erano responsabili di questo pianeta il quale non avrebbe avuto in futuro condizioni favorevoli. Dissero che il pianeta Terra è considerato una specie di soggiorno provvisorio dove viene inviato specialmente colui che ha ancora problemi di fondo da risolvere. Gli uomini della Terra preferiscono avere cose tangibili, senza obiettività, nei confronti delle cose invisibili, ma dovrebbero invece constatare che non possiedono proprio niente, neppure i loro figli.

“I bambini sono la vostra unica speranza. A quattro anni già li avete influenzati con pregiudizi, sfiducia, odio ed egoismo al punto che essi si trovano già nella strada sbarrata. Noi cominciamo invece ad educare i nostri bambini a tre mesi di età. A quindici anni sono già padroni della telepatia”.

Tutti questi argomenti, e tanti, tanti altri ancora collimano perfettamente con il contenuto di quanto divulgato da Eugenio.

 

“COMPRENDETE LA LUCE E CONOSCETELA”

Fate vostra la conoscenza che vi viene dalla Luce e diverrete Figli della Luce.

La Luce è Amore, e le tenebre sono l’odio. Siate figli dell’Amore e non figli dell’odio.

Se comprenderete e conoscerete la Luce, sarete strumenti dell’Altissimo, Figli di Dio.

Cercate in voi questo Bene e custoditelo gelosamente, perché è la felicità, la compagna indivisibile del vostro peregrinare nel Creato.

Sarete buoni se possederete la conoscenza della Luce; sarete buoni e graditi al Regnante del Cosmo, al Dio vivente.

 

È utile osservare come nei diversi punti cardinali del pianeta, le manifestazioni atte a risvegliare e sensibilizzare il trascendentale, abbiano avuto esteriorità diverse ma congiungenti con il concludere dei tempi ad un’unica, sostanziale verità.

“Gli aspetti sono diversi, ma la fiamma è unica” - diceva Eugenio, quando gli ponevano domande sulla diversità delle religioni. E allora egli spiegava l’origine delle quattro razze, dicendo:

“La razza innestata dagli esseri dell’Alpha Centauri (bionda, alta, formosa, occhi azzurri) con una spiccata genetica informativa erotico creativa e con dinamicità psico‑motoria sufficientemente realizzata sul piano fisico.

La razza innestata dagli esseri delle Pleiadi (corpulenta, statura varia, colore della pelle rosso‑sangue di bue, occhi scuri a taglio ovalizzato) con una spiccata genetica informativa spirituale e con una dinamicità psico‑motoria costruttiva ed imitativa delle leggi fondamentali dello Spirito Creativo.

La razza innestata dagli esseri di Procione (corpulenta, statura varia, colore della pelle gialla o color verde chiaro, occhi scuri ovalizzati) con una spiccata genetica informativa intellettiva e con un dinamismo psico‑fisico‑motorio inventivo‑utilitario‑collettivistico‑mistico.

La razza innestata dagli esseri di Orione (corpulenta, statura varia, colore della pelle bronzo‑scuro, occhi scuri normali) con una spiccata genetica informativa magica e con un dinamismo psico‑motorio geniale istruttivo delle forze materiali e delle vibrazioni primordiali dell’energia”.

Le sue spiegazioni continuavano, dicendo che le razze lungo il corso del tempo, si erano andate fondendo, che il valore di una razza si incrociava con il valore dell'altra razza, ma gli incroci - nel tempo attuale - non si sono ancora completati. L'uomo perfetto nel suo equilibrio, deve possedere i quatto valori: erotico‑creativo, mentale, spirituale e magico. Questo dovrebbe essere, in definitiva, la conclusione del patrimonio genetico dell’uomo terrestre da un lato, e dall’altro l’inizio della vera evoluzione per entrare nella quarta dimensione, in cui l’uomo passa da una coscienza mondiale ad una coscienza planetaria.

“Ma che differenza c’è - chiedevano gli ascoltatori perplessi per questi concetti nuovo - tra coscienza mondiale e coscienza planetaria?”

“Quando l’umanoide inizia il suo ciclo di Homo Sapiens - spiegava Eugenio - cioè quando lo spirito dell’ “Ego sum” compenetra la specie animale più evoluta del pianeta, questa, da una percentuale di quattro parti di materia passa ad una percentuale di tre parti di materia più una parte di astrale. Naturalmente questo ciclo evolutivo dura migliaia di anni, sino a quando l’uomo arriverà a possedere la coscienza mondiale, cioè la conoscenza perfetta della dimensione del pianeta in cui vive; in seguito comincia ad affacciarsi nello spazio, e durante questo periodo di transizione avviene il contatto con i Maestri Universali che apportano uno sviluppo di Conoscenze Solari, portando l’uomo dalla percentuale di tre parti di materia più una parte di astrale, ad essere composto di due parti di materia più due parti di astrale. Cioè l’uomo penetra dal visibile nell’invisibile del Creato, e muta la sua coscienza dai valori effimeri e transitori ai valori più eterni: possiamo dire che acquista più energia perdendo materia.

A voi sembra molto strano che gli Extraterrestri possano apparire e scomparire dinanzi ai vostri occhi, ma sarà per voi cosa comprensibile quando conoscerete i poteri naturali della dilatazione della materia. Essi, che sono composti più di materia astrale che di materia fisica, per rendersi visibili ai vostri sensi devono rendere il loro corpo, o la loro astronave, di una coesione molecolare percepibile dal vostro potere visivo, estremamente limitato. È vero che tutto ciò è per voi fantascienza e fantasia, ma è proprio per questo che Loro non possono ancora trattare argomenti scientifici di un livello difficilmente comprensibile e accettabile; non possono imporre una “superiorità” esistente solo nei circuiti cerebrali umani, ma essi sono qui unicamente per aiutarci a salire il primo gradino che sta davanti a noi, quello che dobbiamo superare per proseguire”.

“E qual’è?” - chiese ironicamente un anziano signore.

“Anteporre l’Amore all’odio, il Cristo a Barabba” rispose sorridendo Eugenio, mentre si congelava l’ironia dell’interlocutore.

Eugenio stimolava gli ascoltatori a quelle conoscenze, a quei valori che sono la base fondamentale di ogni ricerca e di ogni conquista.

Gli operatori di Ginevra organizzavano giornalmente riunioni e conferenze, sempre gremite di attenti studiosi. Occorreva una voce forte, che scuotesse anche quelle coscienze da un torpore sociale fatto di abitudini e tradizioni, per renderle consapevoli della grande Verità che Loro instancabilmente ci portano:

 

La violenza dilaga! Il male colpisce, inesorabilmente, il bene! Le coscienze perdono il lume!

Sono in molti a domandarsi: “Cosa sta succedendo?”

Perché tutto va verso la perdizione? Di chi la colpa? Di chi la colpa di questi dolorosi e luttuosi eventi? Dove sono l’amore e la giustizia? Forse l’umanità si avvia verso l’autodistruzione?

 

ADONIESIS risponde:

Sul vostro pianeta esiste un malcostume di vivere e di governare la vita. Si trascurano totalmente i valori essenziali che istruiscono una vita felice e prosperosa di bene per tutti.

L’incapacità di coloro che dovrebbero guidare i popoli verso le supreme conoscenze della vita e del suo reale significato è satura di ignoranza e di egoismo. La passività dei popoli nel respingere, con la non violenza, il delitto psichico, con cui gli esseri negativi impongono le loro intenzioni di dominio e di condizionamento, è ancora più grave, perché permette all’ignoranza e alla prepotenza di soddisfare i loro interessi a discapito di coloro che, in passività sono deboli e vulnerabili. “La Giustizia” di Dio è quella vera e capace di far proliferare “l’Amore” fra tutti gli uomini della terra.

Gesù Cristo la predicò donando tutto se stesso. L’avete accettata e messa in pratica? No! E allora...? Di chi la colpa?

 

“La storia dell’uomo - incalzò una ragazza - è intessuta di guerre fratricide, di rivoluzioni, di distruzione, di morte. È vero che si è raggiunto un certo benessere economico, si sono realizzate importanti conquiste tecnologiche, eppure l’umanità continua a dibattersi disperatamente alla ricerca di un po’ di serenità, di un po’ di pace. Materialmente abbiamo quasi tutto, ma spiritualmente no, ...Perché?”

 

“L’OGGI L’AVETE PREPARATO IERI

IL DOMANI LO PREPARATE OGGI”

È inutile domandarsi il “perché” di ciò che vi accade, perché vi dico: esisteva già.

Il perché di ciò che oggi vi succede ed il perché di ciò che vi succederà domani, altro non sono che gli effetti di cause che avete edificato, siano essi positivi, siano essi negativi.

Ricordate: “Ciò che seminate raccoglierete”. Se avete seminato cavoli, quando raccoglierete è inutile che vi domandiate “il perché” non avete raccolto gigli. A voi la scelta di seminare ciò che volete, domani, raccogliere. “È il vostro libero arbitrio”.

Siete voi e soltanto voi a programmare, oggi, il destino del vostro domani. L’ascesa verso le supreme conoscenze di Dio la potete fare in breve ed in lungo tempo, ma la dovete fare. “È legge”, legge immutabile del creato e del Creatore.

A Dio è possibile mutare un destino. Egli può tutto!

Io vi dico, in verità: che anche il peggiore degli uomini che riesce ad attirare a sé e a farla sua la verace luce, l’Amore Divino lo compenetrerà e coabiterà con il suo spirito. Se egli persevererà nella devozione e si sforzerà di comprendere la sua legge e la sua verace natura, allora Dio muterà il suo destino e lo farà Figlio Suo e Suo Strumento.

Non vi meravigliate se vi dico: “Egli divenuto cosciente in Dio, può, se per amore lo vuole, mutare il destino degli altri”. È la Gnosi, l’unione cosciente tra l’uomo e Dio, il potente e divino volere di Dio nell’uomo, suo consapevole strumento d’amore e di giustizia eterna.

A tutti è dato conquistare questo prodigioso ed immenso bene. Io sono qui per insegnarvelo. Sono qui per attirare su coloro che lo vogliono, con il cuore e l’anima, la verace luce: la conoscenza di Dio, la gnosi.

Non domandatevi chi sono, non importa saperlo, ma ascoltate quello che vi dico e fatene tesoro.

Crescere nella consapevolezza delle verità universali ed eterne, accettando con paziente sopportazione le albe e i tramonti dei giorni che separano l’aurora di quel felice giorno che avrai autorealizzato te stesso ed essere pronto alla “chiamata del tuo nome”.

E. S.

Ginevra, 25-5-73

 

Dopo una conferenza tenutasi in una città della Francia, Eugenio seppe che erano stati pagati i posti dagli intervenuti, e si irritò moltissimo, dicendo che se lo avesse saputo prima, si sarebbe rifiutato di partecipare. “La verità non si vende e non si compra - ripeteva sempre - e così come la si riceve, la si deve donare”.

Con questo spirito che fa pensare al silenzioso passo dei calzari degli apostoli di Galilea, Eugenio intesseva i suoi viaggi, i suoi incontri, la stessa corrispondenza, mentre le domande che da ogni parte del mondo giungevano sul suo tavolo, lasciavano il suo cuore pieno di speranza e di gioia.

Erano per la maggior parte giovani, i quali, desiderosi si staccarsi dai valori tradizionali di una vita familiare comoda, anelavano a formare comunità, dove il nucleo possa essere in continua espansione e non limitato all’egoistico, ristretto gruppo della tradizionale famiglia. Ma nessuno li ha mai aiutati a comprendere come si debba intendere una comunità e i giovani, nel desiderio di realizzare questo istintivo bisogno, si lasciano andare ad una errata e caotica concezione della comunità.

Essi chiedevano quindi a Eugenio come poter realizzare questo loro anelito, quasi un anticipo sui tempi futuri:

 

“COME SI DEVE CONCEPIRE UNA COMUNITÀ

DI FIGLI COSCIENTI IN DIO”

Nessuno è superiore e nessuno è inferiore. Il più piccolo sia il più grande e il più grande sia il più piccolo.

L’armonia delle anime deve sempre sprigionare la generosità dell’uno verso l’altro affinché tutti siano come le api laboriose.

Il bene istintivo sia sempre curato ed ogni cosa sia sempre al suo giusto posto secondo la regola della Legge Universale: “Copri il tuo posto con altruistico amore” - pensare meno a se stessi e di più agli altri.

L’ordine scaturisce dall’armonia ed ambedue sono risultanti di evoluzione spirituale. L’osservazione dell’ordine e di quanto deriva da questo equilibrio è necessario se si vuole raggiungere la perfetta armonia psicofisica della comunità.

Dove regna il caos, la mollezza, l’indifferenza e l’incapacità, regna pure l’intolleranza ed anche l’insoddisfazione.

Deve esistere un muto e reciproco valore di fraterna collaborazione, spontaneo, scevro da ogni formalismo di casta, di razza e di religione.

La comunità dei “Figli coscienti in Dio” è vivificata da tutto ciò che produce il “Bene per il Bene”.

Adoniesis

 

“Ma non è questo il tempo per realizzare simili ideali - aggiungeva - prima occorre scalzare dall’animo umano le incrostazioni di egoismo, di ipocrisia, e i sodomitici ricordi. Il vostro amore deve raggiungere la purezza degli ideali per cui nasce...

Non dimentichiamo che la vera comunità dovrebbe essere l’intera umanità”.

 

“Se...”

Se le vostre anime fossero in perfetta, fraterna ed amorosa comunione;

se non esistessero divisioni di credo, di razza e di ideali politici, tecnologici, economici;

se tutti gli uomini del vostro pianeta si sentissero una sola e grande famiglia, coscienti di essere fratelli e sorelle di un solo ed unico Padre Creativo;

se il male fosse il nemico di tutti e il bene si sentisse come una indispensabile necessità di tutti per poter vivere in pace, in armonia e con i bisogni esistenziali occorrenti per vivere sani e felici;

se questi valori esistessero, sareste come noi siamo: “liberi”.

Cesserebbero le vostre tribolazioni e il mondo subirebbe il flusso benevolo e positivo delle vostre felici vibrazioni.

Gli Zigos sarebbero i vostri amici e l’Amore dei Cieli il vostro conforto.

Il Consolatore

 

Tra i più violenti problemi sociali, così come la droga, anche il suicidio è spesso una scelta per evadere dalle avversità.

 

“IL SUICIDIO”

ADONIESIS in merito dice:

Quanti sono sul vostro pianeta che conoscono l’enorme valore della Vita e del suo reale significato?

Per voi terrestri può non avere nessun significato, e il sopprimerla è cosa lecita; ma per noi, che conosciamo questo immenso dono dell’Intelligenza Creativa, diamo ad essa il sacro diritto di essere vissuta con piena coscienza e con i reali valori che essa stessa ci indica.

La Vita, vissuta come deve essere vissuta, e non come voi la vivete, è opera meravigliosa del Dio vivente. È Dio stesso che vive!

Il suicidio è un delitto contro Dio! Non vi possono essere giustificazioni per colui che rinuncia alla vita o che solo si predispone a perderla. Le ritorsioni della LEGGE sono pesantissime e gli effetti di questa assurda causa, dolorosissimi.

La Vita è un sacro dono che va rispettato sino a quando avrà la sua naturale fine. Coercire la Vita significa coercire Dio nel Suo diritto di Essere per operare nella Sua Eterna Gloria.

Ricordatevi: “L’uomo è l’intelligenza e l’intelligenza non è l’anima, ma lo spirito, e lo spirito è luce, verbo di Dio che si fa carne”.

Comprendete e vi convincerete che la Vita è sacra e va vissuta, qualunque siano le prove cui è destinata ad andare incontro per la Suprema Gloria di Dio.

Colui che si uccide sarà costretto a desiderare la Vita e a non poterla avere. Errerà per molto, molto tempo in costernazione e tribolazione.

Questo è bene che lo sappiate!

per Adoniesis

E. S. 31-7-’73

 

“NON MACERATE IL CORPO: EDUCATELO!”

Il corpo fisico è uno strumento che va educato e non offeso o vituperato come una cosa abominevole o, peggio, da trascurare o annullare.

Il corpo fisico è il veicolo del corpo astrale e il corpo astrale è il veicolo di quello spirituale.

Educare lo strumento fisico vuol dire renderlo efficiente, armonico e capace di servire, egregiamente, l’opera dello spirito operante nella vostra dimensione, per il divenire continuo di ciò che è utile all’economia creativa del cosmo.

Ciò che nasce dallo spirito non è come ciò che nasce dalla carne, ma è vero che l’uno ha bisogno dell’altro e l’altro ha bisogno dell’uno, per poter espletare, nelle dimensioni iniziali, l’intensa e costruttiva operosità nel grande edificio del creatore e del creato.

È cosa inutile e deleteria mettere in difficoltà, trascurare o indebolire un mezzo che la suprema intelligenza ha stabilito che fosse per un preciso fine. È anche vero che esso vada educato e reso pulito da tutte quelle scorie di cui si copre a causa della insana metodologia che praticate nello sviluppo esistenziale.

Pace.

Adoniesis

 

Il corpo dovrebbe essere il “tempio di Dio”: questo ci ha insegnato Gesù.

Eugenio era l’espressione vivente della Vita, la Vita intesa come Espressione Unica della Divina Creazione.

“Amare la vita non per se stessi - diceva - ma per quella forza edificatrice presente in ognuno di noi, strumenti attivi dell’ininterrotto Moto di Dio”.

 

“AMATE LA VITA”

La vita è molto più importante del senso che voi terrestri le date.

La vita è un dono prezioso, perché è attraverso di essa che espletate le opere che istruiscono una collaborazione nell’economia creativa e nell’armonico sviluppo del grande essere cosmico che vi contiene e di cui ogni cosa visibile e invisibile ne è parte inscindibile.

La vita è espressione e volontà di essere nello spirito creativo, esigenza insopprimibile del grande amore di manifestarsi, di produrre, di riprodurre, di mutare, di legarsi al desiderio di conoscere il transitorio, il mutabile, all’eternità; e non solo per questo, ma anche di ricercare e gustare le prodigiose bellezze che traspaiono nella luce del creato e dell’Increato, nella forma e nella sostanza.

La vita è un meraviglioso sentiero di conoscenza, un mezzo eccellente per sperimentare, un passo di un lungo cammino che conduce verso la sublimazione assoluta della materia, verso la radiosa contemplazione cosciente dello spirito, verso la meta suprema, verso Dio.

E. S.

 

Quale angoscia stringe l’animo, pensando al vuoto che esiste fra tali conoscenze e l’umano peregrinare senza serietà, in cerca di una Verità che si intende sfuggire, nascondendola a se stessi!

L’uomo ha creato il mostro della violenza, ed in essa ha posto il mito della necessità perché ormai troppo lontano dalla sepolta aristocrazia spirituale. Anzi, l’arroganza della voce e l’alterigia della bestemmia sono poca cosa di fronte al silenzioso operare di chi egoisticamente accumula beni materiali o morali a danno degli altri.

 

Vi siete domandati, almeno una volta nella vostra vita, chi è Dio e se è possibile, realmente conoscerLo?

Io vi dico, in verità: è possibile sapere chi è Dio. È possibile conoscerlo, possederlo ed essere da lui posseduti.

Dio, nella sua verace natura, è semplice e puro come un pargoletto ed amante di giocare ed amare così come un bambino ama e gioca con i suoi balocchi. Non cercate di conoscere Dio come sempre l’avete creduto, perché così non esiste. Egli è luce d’amore, di giustizia e di armonia che compenetra il tutto, perché il tutto è egli stesso, che in potenza possiede tali virtù.

Se in un essere Dio è cosciente, quell’essere può parlare di Dio in prima persona, perché è Dio che si esprime in lui. In tal caso l’essere è cosciente in Dio e lo possiede e Dio possiede l’essere.

Dio è la suprema intelligenza del creato ed è anche il creato stesso in ogni sua manifestazione. Dio ha il diritto, inderogabile, di possedere ciò che vuole, perché gli appartiene, perché è parte di se stesso.

Nessuna cosa creata può mai dire di non essere luce della sua luce, carne della sua carne; nessuno potrà mai dire questo mai! Siete voi, se volete, conoscerlo come egli è e siete sempre voi se volete ignorare la sua verace natura e conoscerlo come egli, realmente, non è.

Siete voi a farlo buono.

Siete voi a farlo non buono.

La sua natura è quella di essere buona, amoroso, giusto, caritatevole e dolce come un bambino.

Siete voi che educate Dio in voi.

Siete voi che potete, se solo lo volete, possederlo come egli è per la vostra felicità.

E. S. 24-6-1973

 

“Ma lei quale definizione ci dà di Dio?”

“Comprendere Dio... Come può il relativo comprendere l’assoluto? Molti uomini credono di averLo trovato, di averLo realizzato, ma non possono trovarLo o realizzarLo che razionalmente, e quindi “a loro immagine e somiglianza”, Iddio è perseguibile, ma bisogna “cercare” senza soste, continuamente, dentro e fuori di noi, senza mai crederLo reale come la nostra realtà. Noi non possiamo partire dalla realtà che crediamo tale, per andare verso il metafisico; per ricostruire bisogna prima demolire la “vecchia casa”, ossia demolire le vecchie cognizioni per poter edificare le nuove”.

Eugenio spesso parlava per simbolismi, lasciando l’ascoltatore libero di realizzare la “sua verità” secondo la propria maturità, capacità ed evoluzione.

“Ma per “vecchia casa” si intende anche questo nostro pianeta - precisava - nel quale la maggior parte dei mattoni che lo compongono è marcio: questi verranno allora rimessi sul fuoco per essere rimpastati, mentre la minima parte di mattoni rimasti sani, verrà utilizzata come pilastro, come “sale e lievito” per la “nuova casa””.

Gli ascoltatori sembrava avessero compreso la similitudine, mentre Eugenio così concludeva:

“Dio può disporre così degli uomini di questo pianeta”.

 

“DIO SI AUTODETERMINA - DIO SI AUTODEFINISCE - DIO SI AUTOMANIFESTA”

Dio quale intelligenza del tutto, manifestato ed immanifestato, esprime se stesso secondo i suoi bisogni.

Egli si differenzia creando per se stesso ciò che determina il suo continuo divenire.

Egli è colui che è, perché è onnipresente, quindi in ogni atomo di ogni cosa. Egli è la causa prima di tutti gli effetti, essendo egli l’origine del suo stesso principio.

Tutto, uomo compreso, è programmato e tutto è in funzione del suo eterno divenire. L’onniscienza è completa conoscenza di ogni sua particolare funzione su tutti i piani dimensionali.

E. S. 2-4 ’72

 

E a chi, se non ai volenterosi, agli intrepidi, agli avventurosi ricercatori della conoscenza oltre ogni limite, affidare la rivelazione del vero esistenzialismo umano, dei segreti della vita e della Natura di Dio?

Perché esisto? Chi produce la mia esistenza e a che cosa serve? Opero coscientemente od incoscientemente?

Esiste una Legge che mi ordina di fare una cosa al posto di un’altra? Posso fare una cosa diversa da quella che la Legge stabilisce senza incorrere in pene?

Come posso fare il bene se non lo conosco?

Come posso evitare il male se non lo conosco?

Le esperienze a che servono?

La sperimentazione è stabilita a priori?

Perché debbo conoscere il male? Che cos’è il male? Il bene cosa produce?”

Le sue rivelazioni lasciavano dei solchi profondi nelle coscienze degli ascoltatori, e un barlume lontano si affacciava in loro, tesi - malgrado tutto - ad una progressiva maturazione.

Molti religiosi, suore e sacerdoti appartenenti a diversi ordini e vari culti, italiani e stranieri, scrivevano e visitavano Eugenio desiderosi di approfondire con lui domande e “misteri” ben precisi.

La figura di Gesù era sempre, giustamente, al centro di ogni loro tema, ed Eugenio amava chiarire la relazione, esistente nella personalità umano‑divina, di Gesù Cristo.

Cristo è Figlio di Dio.

Gesù è figlio dell’uomo.

Cristo è sublimazione astrale.

Gesù è sublimazione fisica.

Cristo è genio solare o verbo solare.

Gesù è genio planetario o perfezione relativa dell’essere cosciente della verità universale.

Cristo non è Gesù, ma è in Gesù e attraverso il suo corpo esprime la sua divinità trina.

Cristo non è Dio. Cristo è espressione purissima di Dio, ma non Dio. Dio illumina Cristo. Cristo illumina Gesù, Gesù illumina l’uomo che non è cosciente della verità.

Sembra un semplice processo di compenetrazione, ma in realtà è una reale programmazione della suprema intelligenza divina del creato e dell’increato.

Programmazione, che istruisce una parte di se stessa, operante in una dimensione iniziale ed incosciente, ma sempre predisposta a subire, in diversi modi, la insopprimibile volontà ascensionale e quindi la sicura conoscenza della sua reale natura divina.

L’uomo della terra ha ricevuto da Gesù Cristo la forza iniziale della volontà ascensionale, anche se i modi con cui questa forza è stata data, è costata paura di morte e di dolore.

L’uomo potrebbe ascendere evitando il dolore e, in breve tempo, divenire cosciente della sua reale identità. Gesù Cristo insegnò, principalmente, il metodo per arrivare felicemente alla conoscenza e quindi alla coscienza di se stessi in Dio.

Era una programmazione che ancora è nel suo pieno sviluppo. La meta nel tempo era segnata e questo Gesù ce lo confermerà nel suo prossimo ritorno.

E. S. 14-10-’72

Naturalmente viene spontaneo chiedersi, quando si è stati per lungo tempo legati ad atavici complessi di paure del male:

“Ma chi è il diavolo? Come possiamo difenderci e come riconoscerlo, come fortificarci per combatterlo? Ma esiste veramente?”

Eugenio Siragusa, nel rispondere, citò una frase che il Papa Paolo VI disse a qualcuno che gli rivolse la medesima domanda:

“Il diavolo esiste” disse il Papa.

“D’accordo, esiste. Ma in funzione di che?”

Il diavolo esisterà fino a quando gli uomini avranno più bisogno di lui che di Dio; sino a quando gli uomini preferiranno l’odio all’amore, il male al bene, la guerra alla pace, l’egoismo all’altruismo, l’ingiustizia alla giustizia.

Il diavolo lo nutrono gli uomini perché amano tutto ciò che egli offre. Il diavolo è il mezzo della tentazione, il mezzo della prova. Il diavolo non è, né potrà mai essere il fine della nostra ascensione.

Dio è il Fine. Gli uomini possono rimanere, ma non per sempre, suoi sudditi. Quando gli uomini avranno imparato a scegliere il bene al posto del male, saranno sudditi e figli di Dio. Allora, e solo allora, il diavolo non avrà più ragione d’esistere, perché la sua funzione sarà terminata.

La scelta, se egli deve o meno esistere, è solo nostra. Ricordatelo! Se l’amore sarà più forte dell’odio, il bene più forte del male, la pace più forte della guerra, l’altruismo più forte dell’egoismo, la giustizia più forte dell’ingiustizia, il diavolo perderà e si dissolverà perché non avrà più ragione d’esistere

Allora dirà: “Ecco, Signore, sono tutti tuoi”. Allora, egli diverrà l’Arcangelo del Bene.

E. S.

“TESTI DI STUDIO”

Di chi si è servito Dio per provare l’integrità del profeta Giobbe? Dio può o non può tutto?

Nella preghiera del “Padre Nostro” sta scritto: “Non indurmi in tentazione”; di chi si servirebbe il “Padre Nostro” per indurci in tentazione? Qual’è il mezzo? Forse è il diavolo?

Con quale permesso il diavolo ha tentato Gesù‑Cristo? Se Dio non avesse voluto, il diavolo lo avrebbe potuto fare?

Se l’avesse potuto fare senza il Suo permesso, in che cosa consisterebbe l’Onnipotenza di Dio?

Il diavolo fa paura se non si conosce Dio. Dio non ha rivali. Siamo noi ad attirare il valore negativo o il valore positivo. È una nostra libera scelta: o il diavolo o Dio.

E. S. 31-10-1974

 

E in questo contesto di libertà di scelta, trova luogo il libero arbitrio dell’uomo, di concludere più o meno positivamente, le esperienze della vita terrena. Nell’amore altruistico del giusto e del pacifico si può percorrere il sentiero della vera libertà e divenir liberi dall’ignoranza e dal possessivismo. Così chiarifica Adoniesis:

 

Essere liberi non vuol dire fare quello che si vuole, per assecondare i desideri e soddisfarli, egoisticamente e materialmente. Essere liberi significa, principalmente, conoscere la verità, l leggi, l’amore altruisticamente e assecondare il bene che lo spirito vuole donare senza nulla chiedere, senza condizioni, senza coercizione alcuna.

Essere liberi vuol dire anche poter entrare in comunione per una maggiore realizzazione dei valori dell’armonia e della reale conoscenza di ciò che ci concede di essere coscienti, nel superamento dei complessi che stimolano un crescente disquilibrio nei completamenti spirituali e fisici.

Essere liberi, infine, significa dover necessariamente amare il prossimo suo come se stessi, qualunque siano i voleri dello spirito in sintonia con lo spirito che vuole, nella libertà e nella conoscenza, entrare in sintonia per sperimentare quanto più confà all’anima sua sempre disposta a migliorare nella conoscenza della sua natura materiale.

Pace.

Adoniesis

 

Svizzera, Belgio, Olanda. I suoi viaggi si susseguivano senza posa, accompagnati dall’anelito di migliaia e migliaia di persone che ovunque lo volevano ascoltare, lo volevano vedere, spesso incuriositi da quel Messaggero che portava la parola degli Extraterrestri. Mai i suoi viaggi lo portarono ai luoghi storici o turistici delle località visitate, viaggi che avevano invece il tempo stretto dell’incontro, del dialogo, del ritorno.

Si poteva ben comprendere che nel suo linguaggio vi era la sapienza di ogni dove, e nei suoi occhi la luce degli spazi visibili ed invisibili.

Passava là dove la Volontà Superiore lo conduceva, per incontrarsi con lo sguardo e l’abbraccio di quanti avevano desiderato, atteso questo.

E fra i tanti abbracci, ogni tanto ve ne era uno che gli dava un sussulto interiore. Chi aveva ritrovato dai tempi remoti? Per qualcuno di questi era come essere nato in quel momento, in una soavissima carezza di un tempo che non ha passato, e poter dire: “Eccoci nuovamente insieme. Riprendiamo il lavoro”. Questo vento si è sparso per la terra provenendo dalla Sicilia; una nuova Galilea di argomenti rinnovati? Senz’altro una Galilea amata fuori dai propri confini geografici, ed un servo di Dio odiato nella sua patria.

“...che colui ch’è venuto appresso riempirà di gloria il paese dalla parte del mare, di là dal Giordano, la Galilea dei Gentili”.

(Isaia, 8:23)

 

Molti osservano: “Ma lei non ci dice niente di nuovo. Sono le stesse cose che ha detto Gesù!”

“Il Maestro dei Maestri - rispondeva Eugenio - ha insegnato quello che a quel tempo l’umanità era in grado di contenere, anche se a tutt’oggi non è riuscita a metterlo in pratica, e ha anche detto che non avrebbe potuto parlare delle “cose celesti”, sulle quali ci avrebbe istruito il Consolatore promesso dal Padre. Ecco, gli Angeli Messaggeri stanno adempiendo quest’Opera, e lo Spirito di Verità alita fra gli uomini in questi tempi, in cui sono più che visibili i segni profetici. Questi Esseri di volumetrica coscienza mi hanno mandato fra voi per portarvi, uomo fra gli uomini, un insegnamento che potete accettare o rifiutare.

Questo è il mio compito: parlarvi degli Extraterrestri, così come Loro desiderano, come io Li conosco e come spero che tra non molto anche voi conoscerete.

Desidero che la mia preparazione sia anche la vostra.

Può mutare la forma del Messaggio, ma non la sostanza!”

 

“Sarebbe interessante sapere se gli Extraterrestri che visitano il nostro pianeta vivono la nostra stessa esperienza di fede fondata sul Cristo redentore e liberatore dal peccato dei progenitori e delle sue conseguenze”.

 

Adoniesis risponde:

Sapete benissimo che nessuno può mettere limite all’onnipotenza di Dio.

Sapete anche che nessuno è in grado di replicare a Dio: nessuno!

Malgrado siate a conoscenza di queste verità, non volete ammettere che noi siamo una realtà operante e cosciente della sua divina intelligenza, una emanazione della sua volontà, un atto del suo illimitato potere.

Noi non abbiamo un Cristo redentore e liberatore dal peccato; noi siamo nella luce cristica e possediamo, così come Gesù le possedette, le prerogative del suo amore e delle sue divine ed eterne facoltà.

Noi non abbiamo disubbidito alle leggi del cosmo. Cristo è, per noi, la luce, la verità, la vita. Lo è sempre stato e mai la materia ha avuto il sopravvento sui valori eterni dello spirito. La materia l’abbiamo sempre dominata e la nostra intelligenza non è mai stata offuscata dall’ignoranza. La nostra libertà è tutelata dalla cosciente ubbidienza alla verità della legge che esprime la suprema intelligenza creativa, in qualunque dimensione essa si manifesti.

Vi sono nel cosmo miliardi di universi ed in essi pullula la vita intelligente. L’edificio del cosmo può essere paragonato a un grande ministero composto di molteplici uffici di diverse attività. Tutti gli uffici hanno un compito da svolgere, così come ogni dimensione ha un’opera da espletare in relazione alle esigenze dell’economia del cosmo.

L’intelligenza suprema, che istruisce il divenire continuo dell’essere eterno, ha le sue leggi e possiede i mezzi per farle rispettare.

Voi conoscete le leggi che istruiscono la vostra dimensione e le disubbidite; ecco perché avete bisogno di un Cristo redentore e liberatore.

Il nostro grado di civiltà è di possedere la verità e di essere liberi, liberi di voler vivere, ad ogni costo, nella luce dell’amore, della giustizia, della pace e della fratellanza cristica.

Adoniesis

(3-8-1974)

 

La Spagna, terra di Anime ardenti come tutti i popoli latini, discendenti di quel “nuovo popolo” di cui parlava Gesù, accolse il messaggio di Eugenio Siragusa con una vivissima partecipazione fatta di incontenibile entusiasmo, di ascolto e di sereno giudizio. Non sorsero polemiche, ma dialoghi fraterni, richieste sincere di risposte a domande, principalmente di carattere religioso spirituale.

Questa Nazione è esplosa come per una rivelazione a lungo cercata e finalmente trovata, e le emittenti radiotelevisive di Madrid gli dedicarono programmi e interviste, seguiti da milioni di ascoltatori e telespettatori.

La posta giungeva a valanghe alla segreteria di Valverde, e gruppi di studiosi spagnoli visitavano frequentemente il Centro Siciliano.

Nel 1975 Eugenio parlò alla televisione spagnola e fra le altre domande, gli fu posta la seguente:

“Come si potrebbe risolvere l’economia mondiale?” Eugenio rispose con molta semplicità che se si fosse rispettato un solo insegnamento, sarebbe stato risolto uno dei più gravi problemi dell’umanità:

“Il necessario a tutti, il superfluo a nessuno!” È questa la nostra legge! Sappiamo benissimo quanto sia difficile, per voi terrestri, l’accettazione di questo ordinamento, ma sarete costretti a doverlo molto meditare e dedurre, e quindi determinare la legge che consenta a tutti gli esseri viventi sul vostro pianeta di avere il necessario, abolendo il superfluo, che altro non è che sperpero delle risorse naturali e depauperazione della ricchezza di tutto il genere umano.

Questo senso di responsabilità cosciente dovrà prevalere per giustizia e per amore, superando gli ostacoli che si frappongono a causa dell’ipertrofico egoismo di pochi a danno del diritto dei più. La miseria e la fame sono stimolanti di pratiche delittuose e di vizi negativi e deleteri. Il relativo bene per tutti, nessuno escluso, è il metodo più efficace e più logico per impedire la degenerazione e l’odio e per avallare un processo di vera pace fra tutti gli uomini della Terra. Non è difficile istituire e mettere in pratica questa legge universale, non è difficile se la buona volontà prevarrà con cosciente consapevolezza e con aristocraticità spirituale.

Occorre creare un comune denominatore e indirizzare la grande ricchezza dell’umano lavoro in una direzione positiva, evitando la dispersione o la distruzione attraverso il negativo desiderio di avere molto per godere poco, lasciando gli altri privi di avere quel poco che gli basta per vivere.

Nell’economia creativa del vostro pianeta esistono valori che sfuggono alle indagini scientifiche sino ad oggi effettuate dalla vostra scienza. Questi valori agiscono proponendo all’intelligenza azioni non conformi ai vostri desideri né alle vostre ingiuste richieste. Dovete, forzatamente, abituarvi a non richiedere l’impossibile e a regolare le vostre necessarie esigenze con una regola che sia contenuta e responsabile. Il superfluo e lo sperpero creano distonie nell’economia creativa e le ritorsioni sono la fame e la negazione dell’equilibrio in ogni senso. Bisogna soddisfare il necessario, investendo coscientemente la ricchezza di tutti e il lavoro di tutti per il benessere relativo di tutta l’umanità.

Adoniesis

marzo 1974

 

 

 


CAPITOLO 8

 

DALL’EUROPA AL SUD AMERICA

 

Il viaggio in Sud America ha forse inondato il cuore di Eugenio della carezza più tenera, perché l’anima di un antico popolo si protese ad ascoltarlo con lo stesso impulso di un semplice e superbo passato, così come si esprime un’antica canzone delle Ande:

 

“Oh, Grandi Padri, che dopo aver seminato

rigogliosi frutti su un pianeta arido ed incolto,

ci avete abbandonati, come fiori senza rugiada,

guardiani di una terra da crescere,

giunga a voi questo canto di attesa e di dolore.

Le messi sono già mature,

gli alberi sono cresciuti ed hanno prodotto in abbondanza,

il nostro compito è finito.

I figli dei nostri figli,

nati nel solco di una terra straniera,

dimenticheranno forse la vostra promessa.

Ma noi, frutto della saggezza arrivata dal cielo,

non abbiamo cancellato dalle menti il volto dei padri,

ed ogni giorno ed ogni notte che “questo” pianeta concede,

scrutiamo attenti le nubi aspettando di vedervi tornare

sui carri di fuoco a riprendere ciò che avete lasciato”.

 

Vi è in questa melodia, la tristezza di un passato non dimenticato, la coscienza e la responsabilità del dovere da compiere in questo pianeta, e la speranza del nuovo incontro con i “Grandi Padri” scesi con Carri di Fuoco.

Adoniesis così si rivolge ai figli di quella terra:

Anime viventi della terra visitata dai nostri padri:

Siamo ritornati in mezzo a voi per portarvi un messaggio di amore e di speranza, per adempiere una missione affidataci dai re della luce, che per primi fecondarono la vita intelligente su queste terre, per supremo volere di colui che è vive ed è in ogni cosa visibile ed invisibile.

Siamo ritornati per invitarvi alla salvezza, per stimolarvi a ritrovare la via che conduce ai sentieri della suprema legge universale. Siamo ritornati per offrirvi i divini doni della celeste carità della radiosa luce cristica.

Ascoltateci, ascoltateci e ritrovate voi stessi uniti, affratellati, amorosi, generosi, devoti e fedeli verso chi vi ha resi coscienti di essere una sola cosa con lui, generoso ed amabile padre di tutte le cose scaturite dal suo divino e regale amore creativo.

Nubi minacciose si sono addensate all’orizzonte a causa della vostra negativa opera. Risvegliatevi! Siete ancora in tempo per farlo. Risvegliatevi! Amatevi gli uni e gli altri ed edificate la vostra pace ed il vostro amore nella luce della giustizia di colui che tutto dispensa senza nulla chiedervi.

Risvegliatevi, fratelli della terra!

Pace.

Adoniesis

30-12-’75

 

A Bogotà, Eugenio venne accolto da giornalisti, direttori di Centri Ufologici Internazionali, da personalità del mondo militare e scientifico.

Fu durante una conferenza tenutasi presso una caserma della capitale colombiana, alla presenza di generali e altri ufficiali con le rispettive famiglie, che il direttore di un notissimo “Centro Ufologico”, lo presentò come l’Ambasciatore, il Messaggero, l’Inviato degli Extraterrestri con nuove e determinanti rivelazioni.

Le numerose domande furono accompagnate da una serie di diapositive e dalla proiezione di un filmino che ritrae le evoluzioni di un OVNI nel suo movimento dal piano astrale‑dinamico al piano fisico‑materiale e viceversa, con spostamento simultaneo da una dimensione all’altra e da un punto all’altro dello spazio.

Gli fecero domande sul mistero del “Triangolo delle Bermude” e gli parlarono di fatti strani che avvengono nelle acque del Lago di Guatavita, poco distante Bogotà. Gli dissero che, nonostante il lago si trovi nel cratere di un vulcano spento, e questo sia la montagna più alta della zona, le sue acque si alzano continuamente, e nessuno sa spiegarsi da dove sia alimentato.

I pastori del luogo sono ormai abituati a vedere, durante la notte, sollevarsi o precipitare nel lago globi luminosi che illuminano le acque di una intensa fosforescenza.

Eugenio spiegò che gli Extraterrestri hanno molte basi sul nostro pianeta, prevalentemente sotto le acque, quindi il Lago di Guatavita potrebbe servire da collegamento con bacini molto più grandi, come per esempio il Lago Titicaca.

Rispondendo a domande sul “Triangolo delle Bermude”, Eugenio rispolverò le narrazioni di Giulio Verne che scrisse le più strabilianti “profezie” sulle conquiste scientifiche. Tutto si era perfettamente avverato, anche il “Viaggio al Centro della Terra”. Molti studiosi oggi portano avanti la teoria della terra cava; geologia, geofisica, vulcanologia trovano che il concetto di un impasto troppo denso di materia del nucleo terrestre sia ormai sorpassato, e preferiscono pensare ad agglomerati gassosi o energie dinamiche al alto potenziale. In un domani assai prossimo, le carte di Piri Reis, di Giulio Verne, antiche incisione geografiche Incas, e le esperienze di esploratori polari troveranno la loro ragione, ben lontana da fantasie e allucinazioni.

Sono note le dichiarazioni del contrammiraglio Byrd: dopo la scomparsa di validissimi piloti in volo verso il polo, che non raggiunsero mai, si trovarono invece di fronte a immense voragini tra i ghiacciai, in cui videro giardini in fiore, boschi e ruscelli, e spesso, attratti da forze magnetiche invincibili, non tornavano più indietro...

Il contrammiraglio Byrd decise egli stesso di partire, sorvolando l’Artide nel 1947 e l’Antartide nel 1956.

Al ritorno, i suoi racconti erano identici a quelli degli ultimi messaggi dei piloti scomparsi: terre sconosciute rigogliose di vegetazione, furono sorvolate, per parecchie centinaia di chilometri intorno o “dentro” un polo inesistente.

Scrisse anche un libro: “I Poli aperti”.

Anni prima, Eugenio Siragusa ne aveva già parlato, ma quando gli chiedevano qualcosa in più sulla mitica città di El‑Dorado, le sue risposte diventavano ermetiche, vaghe. Non gli era consentito dire di più.

Amava però, sovente, spendere qualche parola incantata sulla altrettanto mitica Shangri‑Làh, la terra in cui sbocciavano le rose fra i ghiacciai eterni e dove pulsava la più dolce armonia di vita, la terra infine rimasta nella memoria di chi aveva veduto sorgere il primo sole dall’occidente... Nessuno poté mai sapere di più, ma nell’animo di chi ascoltava la musica che Eugenio suonava all’organo, pur senza conoscere una sola nota musicale, sgorgavano arcani richiami e lacrime di paradisi incantati.

Eugenio chiama le sue note “jeroglifici musicali di Shangri‑Làh”. È dunque questa una civiltà extraterrestre dentro il nostro pianeta, “sotto i poli”?

L’astronomo S. B. Lowel definisce l’universo come un immenso polmone, nel quale i pianeti “respirano” ritmicamente, contraendosi e dilatandosi. Allora, vien fatto di chiedersi, se la terra respira attraverso i poli...

 

E il “Triangolo delle Bermude?”

Sentiamo come ne parla Enzo Maiorca, il noto campione mondiale di profondità in apnea, in una conferenza svoltasi a Catania dopo il suo ritorno dal “Triangolo maledetto”:

“Si ha un bel ridere, in questo tempo del duemila - ironizza con un sorriso Enzo - posso volare a migliaia di Km/h, posso godermi la televisione ed i computers elettronici, posso premere un pulsante ed andare sulla Luna, ma... allorché ci si trova dinanzi all’ignoto, non resta che fermarsi, come 10.000 anni fa, davanti al richiamo dell’origine eterno, sconfinato dell’uomo”.

Il suo sguardo è attento, irritato, duro e nervoso. Evidentemente mal sopporta di essere ascoltato come un personaggio da salotto e quando ridono alle sue affermazioni, diventa scontroso pentendosi di aver dato “le perle ai porci”. Si chiude in se stesso preferendo sognare un mondo diverso che vorrebbe portare agli altri con parole che rotolano concise ma larghe di orizzonti alati, profondi di turchese smeraldo, ove le chimere tentano di riavvicinare l’uomo alla natura, si, come la muraglia di Bimini.

La congiura del silenzio non ha intaccato Enzo, un uomo dalla volontà tenace e dal cuore grande come solo un vero campione del corpo e dello spirito possiede.

Nel temuto Triangolo, ben 16 casi per gli aerei e 19 casi per le navi vi sono stati di sparizioni di mezzi e di uomini!

“Triangolo maledetto? - dice Enzo - È benedetto perché in esso è racchiusa tanta dovizia di tesori e di luce per chiunque voglia divenire ricco di spirito”.

Un ascoltatore domanda: “Ma ha idea di come possano verificarsi queste situazioni di imponderabilità?”

E Enzo: “Il denominatore comune di tutte le sparizioni è che spesso il Mare della Florida diviene inspiegabilmente bianco latte fluorescente, la visibilità scende quasi a zero e questo lo testimoniano anche Cristoforo Colombo nel suo diario di bordo, Platone, gli indigeni del posto che narrano di un popolo antico punito dal Padre, gli astronauti americani che hanno fotografato il fenomeno dall’alto. Io stesso, svegliandomi una mattina al largo di Bimini, alle cinque, uscito sulla tolda della barca che ci ospitava, trovo il mare acceso di verde smeraldo lattiginoso, come se fosse intriso di colorazione propria ed irradiava luce, colorando perfino i gabbiani che volavano sopra”.

“Ma, ha trovato qualcosa sotto le acque?”

“Andros, è un’isola circondata da un fondale basso di pochi metri, costellato di cisterne d’acqua turchina chiamate Buchi Blu o dagli indigeni “Occhi d’Angelo” per la loro colorazione completamente diversa dalla colorazione del mare circostante; questi “Buchi” sono interamente collegati tra loro da una fitta rete di gallerie che portano sulle pareti la traccia della fatica dell’uomo. All’interno vi sono correnti marine violente che rendono impossibile la perlustrazione e la discesa”.

“Non può dunque dirci di più, ma ci parli del Muro”.

“Al largo della Laguna di Bimini si erge sotto le acque una muraglia di massi ciclopici in fila come soldatini che dalla costa scendono fino al gradino oceanico e vi si immergono. Solo degli uomini Titani hanno potuto costruirlo.” Lo interrompo: “Chi pensa che abbia potuto costruirlo?” “Gli Atlantidei!” Mi risponde senza incertezza alcuna e prosegue: “Gli scienziati hanno dotato l’età di questi massi a 12.000 anni fa. Tra questi ciclopici monoliti, ve ne è uno con sotto quattro colonne e varie sculture con capitelli”.

“Ma tutto questo cosa c’entra con le sparizioni?”

“Sulle pareti della muraglia si sono riscontrate anomalie magnetiche paurose. La stessa roccia, in altro luogo adiacente, ha magnetismo normale, come pure il fondo stesso su cui essa poggia”.

“Allora qualcosa si spiega: le attrazioni magnetiche, il dedalo di gallerie che non si sa dove finiscono... - ma non pensa che possano insabbiarsi gli oggetti scomparsi?”

“Lei conosce senz’altro il caso dei cinque eurosiluranti che nel 1945 si esercitavano contro il relitto del Sapona, e sono misteriosamente scomparsi; non crede che abbiano condotto male le indagini?”

“Gli americani compiono bene e per un vastissimo raggio le loro ricerche, per tutto l’Oceano”.

“Ha chiesto qualcosa alle Autorità del posto? Come mai tutto questo silenzio?”

“Le autorità Panamensi, con gli aerei e i battelli, sorvolano ogni quarto d’ora la zona e proibiscono a chiunque di prelevare alcun oggetto, persino le conchiglie. Io, in confidenza credo che sappiano tante cose. I guardacoste americani hanno un dossier segreto sul mistero del Triangolo ma a chiunque chiede qualcosa, dicono che sono tutte fandonie. Ne intimano il silenzio e quelli che parlano scompaiono”.

“Ma perché lei pensa che non vogliono rendere di pubblica conoscenza quello che loro hanno scoperto?”

“Non lo so, so solo quello che è successo al piccolo aereo che ci doveva trasportare in un altro punto della Laguna: al pilota avevano chiesto se aveva paura ed aveva risposto ridendo ironicamente “Macché, sono tutte fandonie di ciarlatani in cerca di fortuna, ahh ahh!” Poco dopo questo pilota parte con cinque passeggeri e non ritorna più”.

“Crede dunque che gli uomini del nostro tempo vogliano sapere o vogliano ignorare?”

“Oggi l’uomo sa troppo - conclude Enzo - deve solo saper credere ed avere Fede”.

Egli dice quello che sa, e lo dice con la grinta di sincera disperazione per una Verità che gli appartiene.

Non ci resta che pensare ad un vortice magnetico verticale, canale di scorrimento per mezzi extraterrestri.

 

“Gli equipaggi dei mezzi che scompaiono - dice Eugenio - non muoiono...”

Ma dove vengono portati? Forse nell’El‑Dorado? “Lo sapremo” si limita a concludere.

Si era già detto abbastanza, quel giorno, e ad ogni tema trattato il generale, seduto in prima fila accanto ai suoi maggiori ufficiali, con ripetuti cenni del capo assentiva, concordando. Un ascoltatore disse: “Ma lei parla di teorie da fantascienza!” “In quella che voi definite fantasia, c’è forse più realtà della realtà stessa dove voi credete di poter piantare i piedi!”

Intanto, fuori delle conferenze, in disparte, lo cercavano quanti avevano con lui argomenti comuni in un linguaggio analogo, ed erano persone di qualunque ceto sociale, vivi di una umiltà e sincerità sconcertanti. Narravano ad Eugenio di avere veduto astronavi passare e atterrare, di conoscere luoghi di atterraggi abituali, in specie nella jungla, e di conoscere episodi di indigeni che hanno relazioni personali con gli Extraterrestri, che non Li temono, ma che Li accolgono con sicurezza e fiducia, consapevoli di dover Loro rispetto e amore.

In quei luoghi, il tempo non ha portato gli effetti delle guerre catastrofiche e tutto è rimasto intatto, per migliaia di anni.

Dice una mitologia Kogu:

“In principio era il mare, tutto era oscuro. Non c’era sole, né luna, né gente, né animali, né piante. Il mare era in tutte le parti. Il mare era la madre. La madre non era gente, né nulla, né cosa alcuna. Era lo spirito di ciò che doveva venire, ed era pensiero e memoria”.

Sensibilizzati da questa storia di “mitologia” tuttora vivente, in quel luogo si erano formati diversi gruppi di studio e di ricerca, che nei pochi giorni d’incontro con Eugenio, avevano accentrato scambi di intendimenti e di esperienze ad altissimo livello.

Questo “mare” sarà poi espresso dall’apostolo Giovanni come il “Verbo”, ma come potevano saperlo migliaia di anni prima? Quale evoluzione avevano raggiunto gli Incas per poter tramandare fino a noi le loro conoscenze attraverso incisioni su pietre? Di queste ne pubblichiamo alcune, gentilmente concesseci dagli studiosi di Lima.

Si parla ancora di Shangri‑Làh: in ingegnere di Bogotà, responsabile di un Istituto di investigazioni dei fenomeni extraterrestri, Enrique Castillo, noto contattista, narra di avere avuto un incontro sulle Ande, insieme ad altri convocati per l’occasione, con un Vecchio di Shangri‑Làh, per ricevere istruzioni. Il Vecchio, fra l’altro, disse: “Voi siete qui riuniti per ascoltare delle informazioni sulla Nuova Era. Il mio Nome ha Mille Nomi. Io sono Colui che È. Il mio Nome è Energia, sono la Luce e la Verità. Sono la Fonte che è nel Punto Cristico”.

Eugenio non indugia a rivelare similitudini e parallelismi con la Verità‑Una, ed infine comunica un messaggio di Adoniesis:

 

Spiriti risvegliati operanti in Bogotà. Pace a tutti voi, pace. Siate perseveranti e considerate la vostra opera, volere santo e supremo dell’altissimo spirito creativo. Non serpeggi tra di voi discordia e odio, ma abbiate tutti per tutti amore e comprensione.

Ricordatevi che siete nel mondo e vi prego di essere in ogni circostanza coscienti di essere strumenti di un volere divino. Regni sovrana tra di voi la radiosa luce del fraterno bene nell’amore che avete ereditato dal Genio Solare Cristico.

Dure prove vi attendono e dovete sin d’ora predisporvi a superarle con la pace nei vostri cuori. Sarete beati tra i beati se vincerete e se riuscirete ad accettare sino in fondo il compito che vi è stato affidato. Il mondo vi odierà, ma noi vi saremo vicini e vi aiuteremo affinché nessuno di voi perisca nella morte seconda.

Il tempo dei guai è nell’alba di questi giorni e il giorno del Signore verrà presto. Siate fortificati nello spirito ed abbiate fede. Pace. Pace a tutti.

Adoniesis

Bogotà, 21-12-’75

 

Fra i diversi gruppi del posto, si presenta una difficoltà di intesa nella divulgazione delle conoscenze: ognuno crede di poter prevalere sull’altro, ed Eugenio ora comprende uno dei motivi della sua visita in quella terra: portare e far comprendere la pace, la concordia.

“Perché odiarsi, se sappiamo di essere un’unica cosa?”

 

Ti prego di riferire alle anime segnate e programmate che non siamo venuti sul pianeta terra per una gita di piacere né siamo presenti per esibizioni o dimostrazioni dei nostri poteri divini.

Siamo ritornati con dei precisi disegni che dovrebbero già conoscere perché in perfetta sintonia con le profezie dell’essere padronimico del vostro sistema solare “Cristo”.

Ciò che vivamente raccomandiamo è di essere tutti una sola cosa, anche se i compiti sono diversi. La disarmonia e i contrasti fra coloro che scegliamo per servire la causa universale, producono negatività ed incapacità a recepire le giuste predisposizioni per una disponibilità fattiva e costruttiva.

Continuare in questo negativo processo ci propone di selezionarvi. Per questo motivo vi esortiamo all’armonia e alla reciproca fraterna comprensione. Siete tutti utili se sarete coscienti e preparati. Siete una sola cosa se sarete uniti e consapevoli della luce che è in ognuno di voi. Amatevi e comprendetevi, così come noi vi amiamo e vi comprendiamo.

Pace.

Adoniesis

Bogotà, 21-12-’75

 

Prima di lasciare la Colombia, la Televisione Nazionale gli dedica un programma al quale seguono interviste di vari giornalisti già preparati all’argomento per i numerosi avvistamenti locali, nonché per la loro conoscenza sulla storia antica.

 

PERÙ - Planetario di Lima

Il direttore dell’osservatorio astrofisico di questa città, con molto interesse invita Eugenio ad una conferenza nell’aula delle conferenze dell’Osservatorio stesso, ed il contesto propone domande e risposte di altissimo valore conoscitivo.

“Ogni pianeta - spiega Eugenio - è costituito da tre dimensioni sferiche in compenetrazione, e sono: quella materiale sul cui substrato viviamo noi, quella astrale che si trova all’interno del pianeta stesso, e quella pneumatica che avvolge esternamente il pianeta e si chiama anche “fasce Van Allen””.

Un ascoltatore gli chiede che cosa intende per “ vita astrale all’interno del pianeta”, ed Eugenio spiega che la cavità all’interno della terra è composta di un sole centrale, come un nucleo vitale.

“I soli, o astri, in realtà sono corpi freddi che possiedono un’atmosfera dinamica psichica composta di energia cinetica. Ci sono valori dinamici che sono fuori del tempo e dello spazio: quando conosceremo questi valori assoluti, daremo una giusta misura a tutte le cose e alla vita stessa. Bisogna dividere, nella nostra giovane coscienza, i valori relativi dai valori assoluti. Conosceremmo meglio noi stessi se approfondissimo cosa si intende con la frase: “Voi siete ad immagine e somiglianza di Dio””.

Consideriamo qualche analogia di vita tra noi e il Macro‑Essere:

 

“DELL’ESISTENZA DEL MACRO‑ESSERE Dl CUI NOI SIAMO PARTE

COSTITUENTE E DELL’ESISTENZA SUPERIORE IN CUI EGLI VIVE”

(Voi siete a Sua Immagine e Somiglianza)

  1 - Si notano forme biologiche nel Macrocosmo.

  2 - Analogia fra cellula‑uovo e nebula planetaria.

  3 - Analogia fra spermatozoo e cometa.

  4 - Analogia fra le sostanze cinetiche biologiche e i corpuscoli irraggiati astronomici.

  5 - Analogia fra l’acqua biologica e il cosmoetere astronomico.

  6 - Le quantità di moto dei pianeti non sono tutte equiparate e ciò indica vita.

  7 - Il sistema solare vive perché la sua quantità di moto non è uguale a quella dei singoli pianeti.

  8 - Il sistema terrestre vive perché la sua quantità di moto non è uguale a quello della Luna.

  9 - I sistemi degli altri pianeti vivono perché le loro quantità di moto non sono uguali a quelle dei propri satelliti.

10 - Le quantità di moto delle stelle non sono equiparate: perciò la Galassia vive.

11 - Le quantità di moto delle nebule diffuse non sono equiparate a quelle delle stelle, perciò le nebule diffuse sono vive.

12 - Le quantità di moto delle nebule planetarie non sono equiparate a quelle delle stelle, perciò le nebule planetarie sono vive.

13 - I sistemi nebulosi extragalattici vivono perché le loro quantità di moto non sono equiparate a quelle dei loro costituenti.

14 - Gli ammassi nebulari sono vivi perché le loro quantità di moto non sono equiparate a quelle dei loro costituenti.

15 - Il coefficiente di squilibrio dei movimenti astronomici è superiore ad uno come nei movimenti biologici.

16 - Nel mondo biologico vi è scambio di radiazioni come in quello astronomico.

17 - Esistenza di materia caotica nel mondo biologico ed in quello astronomico.

18 - Analogia nella struttura fra astri e cellule.

19 - Strutture e superfici unite‑staccate della materia biologica e di quella astronomica.

20 - Analoga costituzione a gradini di movimenti sovrapposti tanto nel microcosmo quanto nel macrocosmo.

21 - Reagibilità elevata per strutture, tanto nella materia biologica quanto nella materia astronomica.

22 - L’espansione o crescita dell’Universo analoga alla crescita biologica.

23 - La legge della crescita biologica corrisponde a quella che regola la dilatazione del macrocosmo.

24 - Analogia tra flussi nebulosi e biologici, ambedue moventesi con velocità superiore a quella di crescita.

25 - L’età del macrocosmo dedotta dalla radioattività e della crescita dà lo stesso ordine di grandezza.

26 - La veggenza dei sensitivi dimostra l’esistenza di un cervello macrocosmico che trasmette onde cerebrali riferentesi ad azioni che il Macro‑Essere compie o ha compiuto.

27 - Le previsioni dei sensitivi dimostrano l’esistenza di un cervello macrocosmico che indica l’intenzione da parte del macro‑essere di compiere azioni future.

28 - La conoscenza di episodi della vita dei trapassati da parte dei sensitivi dimostra l’esistenza di un cervello macrocosmico che ricorda le impressioni ricevute per opera del trapassato durante la vita di quest’ultimo.

29 - L’analogia fra gli individui umani che attivano una ghiandola increatrice del macro‑essere e gli organismi cellula che attivano le ghiandole biologiche, dimostra l’esistenza della vita macrocosmica.

 

È stato detto, scritto e tramandato agli uomini di questo mondo:

“La mia casa è fatta di molte stanze”. Cerchiamo, fratelli e sorelle di essere pronti e degni di essere ospitati nelle stanze ove dimorano la pace e la gloria del creatore.

Egli, divino amore, le ha edificate per il riposo dello spirito di tutti i suoi figli risvegliati nella sua celeste luce. Rendiamoci degni di poterci entrare e di dimorare in esse stanze per godere la gioia immensa dello spirito, in comunione con lo splendore di colui che ama e concede le grazie del suo divino regno.

Pace e speranza per tutti gli spiriti viventi.

L’Annunciatore

 

Dopo aver tenuto un’altra conferenza in città, una notte, sulla spiaggia sabbiosa dove solo gli sciabordi rompono un silenzio di stelle, accadde un fatto straordinario.

Arrivano due automobili, spengono i fari, gli occupanti cominciano a scendere, prima di tutti Eugenio che senza indugio armeggia nella mano una torcia elettrica, e avanza sulla riva quasi a bagnarsi i piedi.

Uno, due, tre lampeggi verso l’orizzonte. Forse gli altri che lo seguono pensano ad una sua stranezza... Che cosa fa?

Sono ancora perplessi, ma d’un tratto qualcosa li blocca: un enorme disco luminoso risponde al segnale di Eugenio emanando prima tre flash immensi e fosforescenti sotto le acque del mare, tanto da illuminarle per chilometri, poi esce a pelo d’acqua e si avvicina lentamente verso la riva. Tra i presenti, alla meraviglia segue una paura incontrollata che diventa terrore, e fuggono incespicando verso le automobili.

Eppure erano componenti del maggior gruppo ufologico dell’America Latina! Il disco, fluttuando e illuminando a giorno la costa, si ritira sotto le acque; Eugenio ha dimostrato così che l’umanità non è ancora pronta, ed è scoraggiato: “Abbiamo edificato manifestazioni sufficientemente idonee a farvi comprendere la nostra missione sul vostro pianeta” - ripete l’Ambasciatore alle varie emittenti di Lima, Bogotà, del mondo intero: “Ma voi non volete capire...”.

 

Perché avete paura di noi? La paura è ignoranza.

La nostra condotta la conoscete ed anche i nostri principi morali e spirituali. Allora, perché questa paura? Dobbiamo dirvi di non aver timore di noi, ma di voi stessi perché non conoscete la verità e non siete liberi, così come lo siamo noi.

Il timore che vi assale e vi limita è mancanza di fede, incapacità di essere spiritualmente forti, incertezza nel credo della vostra eternità.

Vi esortiamo a credere nei valori universali che vivono in noi e che vorremmo innestare nell’albero della vostra esistenza perché possiate da bruchi diventare crisalidi.

Ricordate: i figli di Dio si sono innamorati delle figlie degli uomini e le hanno fecondate. Il seme si è perpetuato e i geni sono apparsi tra di voi, figli dei Titani. Non abbiate timore di noi che sappiamo solo amare, non abbiate paura dell’opera nostra, perché vi assicuriamo, è opera di Dio.

La nostra metodologia operativa, per farci comprendere da voi, fratelli terrestri, è semplice e facilmente recepibile, se tenete in seria considerazione che non nutriamo i vostri difetti né alimentiamo le vostre debolezze.

Abbiamo dei compiti ben precisi da espletare e questi compiti mirano principalmente a farvi comprendere che la vostra miseria spirituale, morale, sociale ed economica porterà questa generazione verso un processo catastrofico, con conseguenze autodistruttive inimmaginabili.

La vostra scienza e le vostre religioni, nulla o poco fanno per arginare questo processo e la situazione è divenuta critica. Molti credono che siamo sulla Terra per curiosare o per dispensare favoritismi e quant’altro possa rendere passivamente comoda la vita di pochi a detrimento dei più. Credono anche che abbiamo tempo da perdere inutilmente, sensibilizzando questa o quella persona per fini prettamente speculativi, o peggio ancora, per ereditare dei diritti di privilegio. Costoro si sbagliano!

Abbiamo programmati che sanno benissimo il perché siamo sul vostro pianeta, e se molti non lo sapessero ancora, la loro opera non è facile né è adulterata da sentimenti egoistici e tanto meno speculativi. Sanno quello che devono fare e lo fanno con acceso amore altruistico. Sanno soprattutto, che l’opera del Genio Solare Cristo non si è ancora compiuta e sono coscienti di essere quelli che realmente sono.

Dai loro frutti conoscerete chi sono. Sono pochi, ma sono stati conservati bene da chi ha il potere di farlo. A costoro diamo la nostra fraterna, universale assistenza spirituale perché sono nel mondo, ma non del mondo.

Pace.

Adoniesis

 

Anche a Caracas, la sala di una villa di studiosi era stata approntata quel pomeriggio per ricevere l’ambasciatore degli Extraterrestri venuto da lontano, d’oltre oceano.

Fra le domande, si proponeva la crisi delle famiglie, più che mai viva, in cui era chiaro il desiderio di evasione, così come la ricerca di un amore che potesse durare nel tempo.

Invece, finiti i primi sogni, questo amore diventa barcollante come un castello di sabbia carta.

 

“LA VOSTRA ISTITUZIONE MATRIMONIALE”

È una istituzione blasfema e fonte di prostituzione se essa non è alimentata dal carisma prima spirituale e poi materiale.

Spesso, l’unione tra l’uomo e la donna terrestre, avviene per simpatie esclusivamente esteriori, o peggio, per interessi puramente materiali. Il fallimento di queste unioni è inevitabile, perché l’amore non esiste.

L’amore vive e sopravvive, solo se lo spirito è in perfetta sintonia tra l’uomo e la donna; se ciò esiste, il matrimonio - come voi lo chiamate - diviene automaticamente indissolubile, e la felicità è grande. Il matrimonio deve essere un reale completamento, una reciproca fonte di sicurezza e di aiuto. La vostra istituzione matrimoniale non rispecchia i valori eterni della legge universale. L’adulterazione di questo immenso bene è nelle vostre abitudini, nell’irrefrenabile libidine, nell’esclusivo bisogno di soddisfare il sesso, nell’orgasmo progressivo dell’insoddisfazione.

Questi valori negativi portano alla morte l’amore o spingono l’uomo e la donna a pratiche sodomitiche aberranti. Sono pochi coloro che sul vostro pianeta sono vincolati dal vero amore.

Pace.

Woodok

Alcuni volevano sapere perché, secondo la storia biblica, gli uomini di un tempo, i Grandi Patriarchi, vivevano centinaia di anni e potevano possedere decine e decine di mogli, divenendo così padri di centinaia di figli...

“Allora la cellula terra era giovane - spiegava Eugenio - e per il suo armonico equilibrio di sopravvivenza, necessitava di un numero considerevole di uomini (o enzimi) che l’aiutassero a raggiungerlo e a mantenerlo. La bigamia era allora consentita e praticata per la legge evolutiva del pianeta stesso, per una necessità biologica del Macro‑Essere attraverso il Microessere. Oggi il pianeta è saturo, ha raggiunto la sua piena maturità, e lo sfruttamento indiscriminato delle sue risorse con una sovrappopolazione incosciente, rende indispensabile un freno a tale pericolo di disquilibrio e disarmonia”.

 

La conclusione dell’ultimo incontro con i figli dell’America Latina è un saluto con queste ultime parole:

Voi terrestri sapete benissimo cosa produce l’odio e sapete altrettanto bene cosa produce l’amore.

Sapete anche cosa produce la guerra e cosa edifica la pace. Non dovreste nemmeno ignorare cosa produce il male e cosa costruisce il bene.

E allora?

A voi la scelta, se perseverare o meno nell’errore e vivere tribolando e soffrendo. Noi non possiamo coercire la vostra volontà; possiamo solo spronarvi a non perseverare nell’errore e farvi intravedere a che guai andate incontro.

Se voi non volete assolutamente capire e scegliere i valori positivi al posto dei negativi, il vostro nefasto destino non potrà mutare. Comunicarvi quanto abbiamo già detto è, per noi, un sublime atto d’amore universale.

Pace.

Adoniesis

 

Il seme della conoscenza lasciato in quelle terre dal messaggero Eugenio Siragusa cominciava già a germogliare, fecondato dalla naturale predisposizione di quei popoli nel ricordo di antichi incontri con i “figli del sole”, di cui forse la testimonianza più eclatante è dimostrata dal bassorilievo sulla copertura della tomba di Palenque.

I popoli Incas e Maya provenivano dall’unica stirpe Atlantidea, così come gli Egiziani, e mantennero a lungo i loro rapporti con gli Extraterrestri, conoscendo minuziosamente i particolari dei loro apparecchi.

Lo scienziato Kazantsev dà l’interpretazione del disegno di un razzo a ioni pilotato da un “dio” di sembianze indigene!

Eugenio tornò in Sicilia, carico di un bagaglio ancor più gravoso di anime risvegliate che da quel momento avrebbero iniziato a sommergerlo di lettere, telefonate, visite...

 

 

 


CAPITOLO 9

 

CRISI E RISVEGLIO

 

Anche gli studiosi italiani lo attendevano, in un anno in cui grossi fermenti erano in corso. Radio private, conferenze in varie città della Sicilia i cui partecipanti si dimostravano più preparati ad ascoltarlo, si contendevano la sua limitata disponibilità di tempo.

Reduce da una lunga e faticosa serie di incontri nelle terre l’oltre Oceano, dove la semplicità di quei popoli gli aveva però dato ristoro e soddisfazione spirituale, Eugenio si trovò nuovamente immerso nella presunzione di quanti gli opponevano il loro spirito polemico, non per amore della Verità, ma per puro piacere della contestazione.

Allora, pazientemente, così diceva:

 

“L’UMILTÀ”

 

“Siate umili e puri di cuore”.

L’orgoglio vi rende sterili di doni celesti. Gli dei vi ignorano e la natura vi respinge.

L’umiltà, la semplicità, la purezza del cuore attira la sublime bellezza di Dio, riempiendo il vostro spirito di luce, che attrae e trasforma, sublimando l’amore che nasce e cresce trionfale e benefico.

“Siate umili”.

Dall’umiltà nasce il vero amore che guarisce e disseta chi è ammalato e vive nell’arsura dell’orgoglio disperante e stressante.

“Siate umili”.

Eugenio Siragusa

 

La TV italiana ha trasmesso un programma intitolato “Siamo in troppi?” a cura di Giuseppe Giacovazzo, in seguito ad un congresso tenutosi in Ungheria sull’argomento.

 

In merito i vostri dotti fanno molti discorsi e, spesso, viziati e corroborati da valori morali e politici che impediscono di scegliere il necessario sistema di sensibilizzare la coscienza individuale e collettiva dei popoli su questo problema che vi assilla e vi propone scelte serie e responsabili.

A voi terrestri, manca il senso dell’equilibrio: o eccedete o difettate, motivo questo dei vostri assilli e degli orgasmi e degli squilibri che emergono nella vostra società e nell’economia creativa.

Per noi è preferibile avere la qualità più che la quantità; a differenza di noi, voi terrestri preferite la quantità alla qualità e questo è un grave errore.

Avere dieci figli è possibile così come è possibile averne due. Vi è stato un tempo in cui era possibile avere cento mogli e migliaia di figli, ma questo perché il corpo enzimatico di questa cellula macrocosmica che è il vostro habitat, era in una fase di sviluppo e quindi nella necessità di moltiplicare gli strumenti necessari per il raggiungimento del suo equilibrio macrocosmico. Se osservate bene, la moltiplicazione delle cellule nel corpo di un bambino avviene più rapidamente che non nel corpo di un adulto. Il vostro pianeta è adulto.

Se i vostri dotti conoscessero questa dinamica che governa l’economia creativa del cosmo, farebbero discorsi più seri, determinerebbero un metodo educativo giusto e cosciente.

L’equilibrio è necessario e il senso di responsabilità indispensabile. Esiste anche per voi una legge ecologica intimamente legata alla superiore legge della cosmoecologia. L’economia creativa ha le sue esigenze e queste dovete conoscerle se non volete incorrere in incresciosi incidenti a causa dei vostri eccessi o dei vostri difetti.

Pace.

Adoniesis

 

Molti congressi erano già stati fatti, visti e mossi da molteplici profili, per risolvere il disfacimento della comunione più semplice fra gli uomini, ma sono state solo parole:

Lo sapete che con le parole nulla si edifica.

Voi terrestri parlate molto, progettate, dite di fare questo o quell’altro, e poi, nulla fate per risolvere i problemi che avete mille e mille volte discusso, vagliato e ritenuto necessario risolvere per porre in equilibrio la vostra dissestata esistenza.

Parole, solo e soltanto parole, mentre affogate nel delirio delle vostre blasfeme opere negative, nei vostri desideri eccessivamente assurdi oltre che distruttivi e spiritualmente decadenti in ogni senso.

Registriamo i molteplici discorsi che fate nei salotti e nei saloni, dove vi riunite e registriamo pure quanta ipocrisia alberghi nelle vostre menti e nei vostri cuori. Quasi sempre i vostri cuori rimangono insensibili alle infuocate parole piene di colori che esprimete, ma che non hanno la luce della verità.

La bugia è nascosta a coloro che credono e nel credo sperano, ma non è nascosta a noi che scrutiamo i vostri più intimi pensieri.

Vi ha parlato Woodok.

 

Si diceva che molti sforzi e molte ricerche politiche avevano realizzato qualcosa, e gli uomini credevano in questa promessa:

No, amici terrestri!

La politica che praticate, produce esasperazione, odio e quant’altro di negativo, questa, è capace di fermentare.

La politica deve essere corroborata dalla giustizia che vi è stata insegnata: “Quella del Vangelo”.

Non vi sia ricchezza e non vi sia povertà. Ripetiamo ancora una volta: vi sia il necessario per tutti, il superfluo per nessuno.

Questa è la politica che pratichiamo nei nostri mondi e che ci concede serenità, pace, amore e fratellanza. I nostri progressi spirituali, materiali, morali e scientifici sono frutti che scaturiscono da una politica incorruttibile, carica dei più evoluti concetti dei valori universali e corroborata da una coscienza che travalica ogni senso egoistico.

Tutto il bene che il nostro lavoro edifica viene messo, con uguale misura, al servizio e a disposizione di tutti, nessuno escluso. Le conoscenze della nostra scienza servono, esclusivamente, ad edificare un sano e salutare progresso. Le risorse dei nostri mondi vengono sfruttate, ma non depauperate, né coercite nel loro vitale processo rigenerativo.

No, amici terrestri!

La politica che praticate è deleteria ed il suo terminale altro non produrrà se non il caos.

Pace.

Woodok

 

Desidero ancora dirvi:

La ricchezza, cari amici terrestri, non deve essere un fine, ma un mezzo.

Quando la ricchezza diviene fine a se stessa genera egoismo, possesso ossessionante, delirante sino al punto di alimentare orgasmi delittuosi, o peggio, potere di oppressione e di dominazione. L’esperienza della ricchezza è pesante e la tentazione è forte. Ecco perché è stato detto e scritto “È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che in ricco vada in paradiso”.

Anche la povertà è un grave pericolo per la pace e la concordia. Se la ricchezza genera povertà ha edificato il proprio suicidio, per la non capacità di averla proposta come mezzo di equilibrio, rinunciando al progressivo desiderio di accumulare per ossessione di possesso e poter così esercitare il dominio, o peggio, la schiavitù, l’asservimento totale di coloro che poco o nulla hanno.

Cosa avete imparato?

Non vi bastano le esperienze del passato? I grandi imperi sono crollati per questo imperdonabile errore con cui continuate a perseverare. Ravvedetevi!

Pace.

Nicolosi, 16-12-1976

Woodok

L’anno 1976 portava in grembo fatti di grave e determinante importanza:

-   movimenti sismici in varie parti del globo

-   il Governo Spagnolo dichiara ufficialmente l’esistenza dei Dischi Volanti

-   il Presidente degli USA Jimmy Carter rivela all’umanità i suoi incontri con gli Extraterrestri

 

Uno studioso, corrispondente del C.S.F.C. fece pervenire alla segreteria di Valverde una strana fotografia, certamente sconcertante; spiegava che nel riprendere istintivamente un lembo di cielo apparentemente “vuoto”, allo sviluppo del negativo vide apparire l’immagine netta di un numero stampato su una nuvola: “76.”. Cosa poteva significare quel punto finale? Forse che l’umanità si era addentrata, con la fine del 1975 e l’inizio del 1976 in quella metà del XX secolo predetta dalla Madonna nel famoso terzo Messaggio di Fatima? Preferiamo lasciare libera qualsiasi interpretazione.

 

Nei mesi successivi al ritorno di Eugenio in Italia, la terra cominciò a tremare in varie parti del globo, con paurosi movimenti tettonici; la scienza ufficiale iniziò a rendere nota la pericolosa situazione del nostro pianeta, per la presenza di numerose faglie che minacciano lo spaccamento e la separazione dei continenti, così come avvenne in un tempo remoto, quando per la deriva dei continenti, il volto del mondo si trasformò.

Eugenio Siragusa conosceva e divulgava già, da moltissimo tempo, ciò che non gli studi gli rivelavano, ma intelligenze superiori di volumetrica Conoscenza:

 

“HO SAPUTO...”

L’Europa subirà una spaccatura

Il continente Nord‑Europeo scivola in direzione Nord‑Ovest.

Il continente Sud‑Europeo scivola in direzione Sud‑Ovest.

Le nazioni orientali subiranno movimenti di abbassamento e quelli occidentali subiranno movimenti di sollevamento.

Inevitabili gli sprofondamenti e le invasioni dei mari. Il volto del mondo cambierà: dove oggi vi è il mare vi sarà terra, e dove vi è terra, vi sarà mare. Altri continenti rimarranno mutilati. I poli si sposteranno: il polo Nord a 45° ad oriente e il polo Sud a 45° ad occidente.

L’America del nord scivola in direzione nord‑ovest; l’America del sud scivola in direzione sud‑ovest. Il pianeta perderà il 60 per cento della sua dilatazione con il conseguente innalzamento delle acque e l’invasione di queste sulla superficie terrestre per una altezza di circa 600 metri.

Eugenio Siragusa

Valverde, 26 maggio 1976

 

Cosa sta succedendo all’asse magnetico del nostro pianeta? Una ripetizione di quanto un tempo è accaduto? Cambierà il volto del mondo? Quali le cause?

 

Affermo che l’asse magnetico del vostro pianeta è in fase critica e il suo spostamento in progressivo aumento verso est.

Il continente nordamericano, Canada compreso, scivola verso nord‑ovest e il continente sudamericano, verso ovest. Anche gli altri continenti subiranno forti movimenti di deriva.

Circa due milioni di anni or sono, a causa della caduta sul vostro pianeta del satellite “Tir” nella zona del Pacifico con la distruzione quasi totale del continente “MU” si ebbe la fuga dell’asse polare di 45° ad est con conseguenze disastrose. Allora il volto del vostro pianeta subì un radicale mutamento. È facile la ripetizione di questi disastri, e questo, grazie alle vostre continue esplosioni nucleari sotterranee il cui dinamismo sollecita sempre più la fase critica dell’asse magnetico del vostro pianeta spingendo questo nella fase ipercaotica e quindi nella sua inevitabile fuga.

È impossibile, per voi, anche immaginare gli effetti che questa causa svilupperebbe. La deriva dei continenti avverrebbe per contrazione della massa solida che comprende la superficie terrestre, mentre gli oceani si solleverebbero come titani invadendo le basse superfici dei continenti sino a coprirle per 1.200 metri di altezza.

Il nostro operatore in servizio sulla terra ha ricevuto da noi grafici riguardanti gli eventi passati di “Saras”. Consultatelo: egli sa molto più di quanto, in sintesi, io vi ho espresso.

Il terremoto del Guatemala è un caso, e questo caso potrà moltiplicarsi con più violenza in molti punti dei continenti.

Attenti, attenti a non perseverare nell’errore con la vostra scienza deleteria, disarmonizzante e distruttiva. I guai potrebbero aumentare di intensità in rapporto alla causa che li produce.

Attenti, dunque!

Pace.

Adoniesis

Valverde, 19 febbraio 1976

 

Su questo scottante argomento, Eugenio Siragusa parla alla R.N.E. (Radio Nazionale Spagnola) dove viene chiamato per una intervista.

In questa occasione ebbe anche una interessantissima conferenza presso l’Aula Magna dell’Università di Madrid, dove migliaia di giovani non volevano più distaccarsi da lui.

La Spagna era in fermento: il Governo spagnolo, in data 20-10-1976, diede alla stampa una documentazione ufficiale che dimostrava l’inequivocabile esistenza dei Dischi Volanti. Così come era già avvenuto in Brasile, in Argentina e in Francia, anche la Spagna ha detto “sì” ai dischi volanti.

 

Era l’estate 1976. Il mondo intero guardava con fiducia ad un uomo che presto sarebbe diventato presidente degli Stati Uniti. Egli era una nuova speranza anche per gli Extraterrestri che da tempo lo seguivano, cercando di sensibilizzarlo alla Loro realtà.

Jimmy Carter, prima di venire eletto Presidente, ebbe il coraggio di dichiarare pubblicamente alla stampa mondiale che era stato partecipe di un avvistamento, anni addietro, e che avrebbe un giorno non molto lontano rivelato i segreti conservati gelosamente negli archivi di Stato ad opera degli occultatori della Verità...

Fu così che l’allora operante C.S.F.C. fece pervenire a quest’uomo, nuova speranza ed erede del messaggio lanciato da John Kennedy, un telegramma di incitamento, seguito mesi dopo da una lettera di sostegno:

Telegramma inviato in inglese a Jimmy Carter - c/o Comitato Elettorale - Washington 30-6-1976.

“Numerosa schiera del Centro Studi Fratellanza Cosmica augura successo sua elezione presidente USA per il trionfo della verità del tempo di tutti i tempi.

Entusiasmanti sue dichiarazioni sugli UFO ci riteniamo sua completa disposizione appoggio totale”

Il fondatore del C.S.F.C.

Eugenio Siragusa

 

Al nuovo Presidente degli U.S.A.

Jimmy Carter

Washington

“Dopo l’augurio sincero per la sua elezione a Presidente degli Stati Uniti, ritorniamo a lei con le più vive, calde congratulazioni per l’alta carica che le è stata conferita, con l’appoggio fraterno e fiducioso di tanti amici che confidano in lei.

Noi, ed io in particolare, le siamo particolarmente vicini in questa difficile missione, sicuri che il mondo tutto beneficerà di quanto lei gli saprà dare.

Ancora una volta ci dichiariamo a sua completa disposizione per la verità che lei intende divulgare.

Una cordiale, fraterna stretta di mano a nome di tutti i C.S.F.C. del mondo”.

Il fondatore del C.S.F.C.

Eugenio Siragusa

 

Ricordiamo: Eisenhower, J. F. Kennedy, Krusciov, l’ammiraglio inglese Mounthbatten e tanti altri responsabili delle sorti dell’umanità furono visitati e istruiti dai Signori dello Spazio, e le loro coscienze avevano proposto al mondo un nuovo vessillo di pace e di giustizia.

Ma la congiura del silenzio, il potere oscuro, ha sempre fatto di tutto per occultare la Verità.

Oggi, un altro Presidente vorrebbe - se gli fosse concesso...- proporre la sua personale conoscenza al riguardo: Jimmy Carter.

A questo proposito, una studiosa tedesca ci ha fatto pervenire dalla Germania dei dati precisi che qui riportiamo.

“Da un agente segreto che non può più tenere la parola data: tacere”.

La rivista “Das Neue Zeitalter”, n.40, ottobre 1978, svela:

“Il Presidente degli Stati Uniti ha visitato un OVNI”. Informazione esclusiva di George V. Jacobi.

Perché il Presidente degli Stati Uniti osserva il silenzio su quanto concerne la sua avventura?

Degli Extraterrestri hanno parlato con lui. L’opinione pubblica ha il diritto di essere informata. Jimmy Carter è stato ospite di un OVNI.

 

“IL FATTO SEGUENTE È REALE”

Per questa ragione, un agente segreto di sicurezza parla sul Presidente americano. La sua coscienza l’ha portato (lui, che a causa del suo lavoro si trovava in uno dei posti più vicini al presidente Jimmy Carter) a svelare, a modo suo, i fatti.

Il Presidente non gli aveva confidato nulla direttamente.

No! Quest’uomo aveva riunito lui stesso i pezzi della vicenda, attraverso insinuazioni e brani di conversazioni, di presenza o al telefono; fintanto che la vicenda ha preso forma, pezzo per pezzo, formando un grande insieme.

Ma non poteva sopportare di tenere questo segreto per sé.

Sapeva di non potersi rivolgere ad un grande giornale; l’agente si diresse quindi dal redattore‑capo di una nota rivista americana che è sempre bene ragguagliata su tale argomento.

Durante una conversazione personale con il redattore, egli poté convincere il suo interlocutore sull’autenticità della sua vicenda, e cioè che il Presidente degli Stati Uniti, e come lui Eisenhower (questo non era noto all’agente), aveva visitato un OVNI.

Ecco la dichiarazione:

“Verso la metà di Ottobre 1977, io ed il mio collega, che ci trovavamo continuamente nelle dirette vicinanze del Presidente, notammo che aveva mutato. I suoi occhi, che erano sempre lampeggianti, erano sovente come assenti, e contrariamente alla sua abitudine di sorridere e di dirci cose gradevoli, passava senza prestarci attenzione, come se qualcosa gli pesasse molto.

In un primo tempo credetti che avesse delle preoccupazioni politiche: Sovietici, Cinesi, Israele, Arabia. Ma proprio allora scoprii la vera ragione: si trattava del suo incontro con gente di altri pianeti! E a partire da quel momento divenni attento, facevo attenzione ad ogni parola che il Presidente pronunciava, ogni volta che ero in servizio.

Un giorno il Ministro degli Affari Esteri, Vance, era con lui e la porta era semiaperta. Intesi il presidente che diceva: “Cosa dobbiamo fare di tutto questo?” E Vance rispose: “Può darsi che l’opinione pubblica sia abbastanza matura per sapere. Non possiamo più tenere segrete queste cose”.

Il presidente esitava a rispondere: “Lo so... ma il Pentagono ha paura della reazione dell’opinione pubblica, temono il panico. Ho provato ogni volta a convincerlo che tutti hanno il diritto di sapere quello che succede e io chiedo che questo sia realizzato. Li ho visti io stesso e l’incontro del mese scorso l’ha nuovamente confermato”.

All’inizio non capivo cosa volesse dire Carter con la frase: “L’incontro del mese scorso”, e chi poteva aver veduto coi propri occhi? Volevo assolutamente scoprirlo. E lo scopersi.

Alcuni giorni più tardi fui nuovamente presente mentre telefonava a qualcuno. Parlava attraverso un numero speciale usato unicamente per importanti affari di Stato.

“Dove sono stati visti gli Ovni?” domandò. “Potreste fare verificare i rapporti della NASA? Altrimenti potrebbero sfuggire al nostro controllo”.

Durante i 10 o 13 minuti che seguirono, intesi Carter parlare della sua avventura privata: “Erano reali, è sicuro! - diceva - e ce n’erano altri tre. Gli oggetti cambiavano di colore direttamente davanti a noi e volavano a zigzag nel cielo. Ero stupefatto. Perché non avrei mai creduto a qualcosa di simile, ormai lo so, non siamo soli...”

Il presidente diceva questo in tono eccitato come non lo avevo mai udito prima. Ed in seguito, tutti i pomeriggi, Carter discuteva con il suo capo‑stampa Jody Powell su questo argomento. Gli chiese di tacere il più a lungo possibile queste cose alla stampa.

“Lo so che vogliono sapere la verità sugli Ovni. Ho loro chiesto persino di aprire un ufficio che possa tenere costantemente al corrente l’opinione pubblica e può darsi che il nuovo film Incontri ravvicinati del terzo tipo, li aiuti a smantellare la politica del silenzio del Pentagono. In ogni caso lo spero”.

Quello che seppi in seguito mi traumatizzò in modo tale che me ne dovetti assolutamente sbarazzare perché mi pesava in modo insopportabile. È per questo che sono venuto alla vostra redazione, perché i grandi giornali non mi crederanno e mi demoliranno, ed allora buona notte!

La prigione sarebbe il minimo che potrebbe capitarmi!

 

Carter racconta a Powell la sua visita all’Ovni.

Carter raccontava a Powell come gli sia stato telefonato nel suo ufficio, una sera molto tardi. “Questo numero è conosciuto da poche persone ed è per questo che sapevo che era qualcosa di importante. La voce, senza dire il nome, mi chiede un appuntamento. Poi la persona mi ricorda fatti della mia giovinezza che nessuno avrebbe dovuto conoscere. Mi pareva che leggesse i miei pensieri e sapeva che pregavo tutte le sere”.

“Noi riteniamo necessario - mi diceva - signor presidente, un incontro personale con lei, che concerne il benessere di tutto il pianeta”.

“Jody, può darsi che questo ti sembri folle, ma quella voce apparteneva a qualcuno di un altro pianeta.

Io lo sentivo chiaramente fin dall’inizio della nostra conversazione, e per questo io eseguivo le istruzioni per incontrarli in un luogo deserto vicino alla base Andrew Air Force.

Subito dopo chiesi una vettura e partii con due uomini verso il luogo indicato. La notte era chiara e dopo alcuni minuti di attesa finalmente fluttuò sopra di noi. Vedemmo allora che era un Ovni come quelli che erano stati fotografati migliaia di volte.

Discesi dalla vettura e dissi ai due accompagnatori che tutto era o.k.. Non avevo la minima paura e mi sentivo magnificamente”.

Carter viene teleportato all’interno del disco da un raggio di luce.

“In seguito sentimmo un ronzio, e dal profondo dell’Ovni apparve un’apertura. Ne uscì un raggio di luce che mi toccò sulla spalla ed io mi sentii diventare molto caldo, e ad un tratto mi trovai all’interno del disco, in una stanza rotonda. C’erano degli uomini intorno ad una grande tavola. Uno di loro, apparentemente il loro capo, mi si avvicinò e mi mise la mano sulla spalla come in segno di amicizia”.

“Ti salutiamo come nostro simile - diceva l’extraterrestre con un tono metallico nella voce - da molti anni ti osserviamo minuziosamente e noi crediamo che tu possa andare a convincere la gente della nostra realtà. È venuto il tempo in cui l’umanità della Terra prenda coscienza della nostra esistenza perché questo è essenziale per voi. Se non smettete subito la preparazione di guerre ovunque, il vostro pianeta potrà essere completamente annientato; presto sarà troppo tardi ed allora tutte le possibilità di salvare la Terra saranno perse. Tu sei il primo a sapere veramente quello che succede. Per questo motivo non esitare più a lungo a svelare la verità”.

Carter confidava ancora a Jody che nei 12-15 mesi che venivano ci sarebbe stato un avvenimento speciale in rapporto agli UFO con l’intenzione di convincere finalmente il mondo dell’esistenza reale di umanità extraterrestri. “Non so cosa sarà, ma questo sarà bene perché noi non possiamo più tenere questo segreto più a lungo, diventa troppo difficile”.

Qui finisce il rapporto dell’agente dell’FBI.

Alla domanda se Carter renderà pubblico il suo rapporto, rispose: “Sono sicuro che lo farebbe volentieri perché non voleva tenere nulla segreto all’opinione pubblica che ha il diritto all’informazione”.

Che cosa sarebbe accaduto dopo 15 mesi? Forse ciò che vedremo più avanti, in data 24-11-1978?

 

Fratello Terrestre Jimmy Carter:

Ora che hai raggiunto la meta per meglio svolgere la tua programmata missione nel mondo, ricordati! Non fare come altri hanno fatto! Ti rammemoriamo che questo potere ti è stato concesso dall’alto e per suprema volontà.

Tu sai benissimo che la nostra opera nel mondo è indissolubilmente legata ai grandi disegni dell’immutabile legge della intelligenza creativa cosmica.

La tua responsabilità è grande e la salvezza dell’umanità e il suo progresso sano, saggio, spirituale, materiale e scientificamente evolutivo sono nelle tue mani. Non saranno poche le prove che dovrai superare né pochi saranno i tuoi nemici dissuasori. Ma se sarai forte, fedele, puro nella mente e nel cuore, non ti mancherà la nostra valida e fraterna assistenza e consolazione.

Il nostro operatore terrestre sapeva già da molto tempo il processo che doveva portarti alla suprema carica di un continente carico di forza operante non sempre positiva, ma la tua opera potrà renderla costruttiva ed efficace, prospera di luce salvatrice per tutto il genere umano.

Noi desideriamo credere nella tua incorruttibilità e nella perseveranza dei tuoi nobili sentimenti di uomo e di guida politica, morale, spirituale e scientifica. I nostri fraterni segni di benevolenza non ti mancheranno né saremo deboli con coloro che già pensano di porti in difficoltà. Abbi fede ed amore nella perseveranza. La tua opera potrà salvare dall’autodistruzione il genere umano. Ricordati Jimmy Carter, ricordati!

Pace.

Dal cielo alla terra

Adoniesis

Nicolosi, 4 Novembre 1976


CAPITOLO 10

 

EVENTI CRITICI DEL XX SECOLO

LE RIVELAZIONI

 

Eppure, malgrado la protezione degli Extraterrestri e il chiaro invito a desistere da qualsiasi operazione bellica, dall’uso di qualsiasi arma atomica, gli USA diedero il via alla costruzione e successivo uso della bomba al neutrone... seguita dal micidiale “MX” a dieci testate nucleari...

Tale disubbidienza potrebbe segnare l’inizio di una catastrofica reazione a catena, con conseguenze facilmente immaginabili.

 

“LA BOMBA AL NEUTRONE”

Una nuova trovata della vostra diabolica scienza; un nuovo modo di distruggere la vita; un nuovo atto della vostra animalesca velleità di dominio e di morte.

Una nuova capacità di suscitare in Dio l’ira santa e di accelerare i tempi della vostra fine.

La speranza della vostra sopravvivenza si allontana sempre più e la distruzione di questo vostro modo di vivere diviene inevitabile, indispensabile.

La vostra scienza attenta con cinica disinvoltura, l’equilibrio del sistema planetario. Sappiate che questi atti non saranno tollerati dall’intelligenza che governa le celesti cose. Non vi illudete di poter impunemente travalicare le sue forze e le sue leggi. Basterebbe una sola ora per sfrattarvi, definitivamente, da questo mondo che, ricordate: è la casa del Signore, “una delle sue stanze”.

La vostra seconda morte non potreste evitarla né potreste evitare le tribolazioni che essa comporta. Aspettatevi ciò che meritate per questa vostra incosciente e diabolica disubbidienza al richiamo della giustizia e dell’amore della luce creativa.

Piangerete e gemerete; questo vi diciamo.

Meditate.

Adoniesis

Nicolosi, 3 settembre 1977

 

Contemporaneamente all’approvazione di questo nuovo ordigno di guerra, un monito inequivocabile si abbatte su New York: il “blak‑out”.

Il loro intervento tutelatore, o ammonitore, è sempre pronto, presente: lo hanno sempre dimostrato presentandosi in luoghi o in situazioni particolari per eventi determinanti sul destino dell’umanità. Ricordiamo le loro evoluzioni sulla Casa Bianca durante l’elezione del Presidente Eisenhower, o sulla flotta Nato durante le esercitazioni militari e in infinite altre occasioni.

Cosa vogliono dirci? Forse di progredire pure nel campo tecnologico, ma per fini costruttivi, e non distruttivi!

In conseguenza alla divulgazione del comunicato di Adoniesis, non si perse tempo, alla prima intervista ad una televisione privata, nel rintuzzare perché gli Extraterrestri, oltre a parlare e ad ammonire, non ci suggeriscono i rimedi... la risposta a questa inutile domanda sta nei consigli e negli ammonimenti che per 25 anni sono stati dati a tutti, portati alla conoscenza di tutti, compreso l’ultimo comunicato del 26-2-1977:

 

“AMMONIMENTO!”

Attenti! Attenti!

Ciò che vi proponete di edificare, per disporre di maggiore disponibilità di energia, è estremamente pericoloso e gravitante di funeste disgrazie.

La produzione di energia con il processo disintegrativo del potenziale dinamico atomico, richiede una copertura di sicurezza che la vostra scienza non è ancora in grado di edificare. Molti popoli di altri pianeti che avevano fatto ricorso a tali esperienze, hanno pagato duramente la folle sperimentazione priva delle necessarie, indispensabili sicurezze.

Evitate di farlo voi.

Vi abbiamo detto e vi ripetiamo di rivolgere la vostra massima attenzione all’energia solare.

Se sarete capaci di debilitare i corruttori, i dissuasori e gli egoismi interessati, non vi sarà difficile, con la buona volontà, realizzare gli strumenti che occorrono per disporre, senza limiti, di energia pulita, priva di scorie mortali.

Noi, come vi abbiamo già detto, usiamo questa energia e non conosciamo problemi da risolvere per avere la massima perfezione e la limpida funzionalità degli elementi che istruiscono ed alimentano la nostra esistenza; la purezza è totale e la simbiosi degli elementi satura di armonico equilibrio naturale ed evolutivo.

State, dunque, attenti, se non volete aumentare i vostri già gravi guai. Noi possiamo aiutarvi attraverso i nostri operatori che vivono in mezzo a voi, coscienti e ben preparati per concedervi la loro buona volontà. Loro sanno quello che si deve fare.

Noi vi abbiamo, ancora una volta, avvertiti.

A voi la scelta.

Pace.

Woodok

 

Più volte, qualche inventore aveva trovato la possibilità di utilizzare energia pulita per costruire motori ad acqua, a gas o elettrici; sulla stessa energia solare la scienza terrestre sta svolgendo programmi e ricerche, molte strumentazioni sono in fase di sperimentazione, ma perché molte di queste sono state eliminate, e gli “inventori” sono scomparsi misteriosamente?... Dov’è finito il progetto delle automobili con motore ad acqua?

Il petrolio è un bene di consumo di prima categoria, ma a parte l’inquinamento vorremmo chiedere: “qualcuno ha già pensato che si può estrarre e egualmente bruciare, senza recare danno alla struttura fisica del pianeta?”

 

“DA ADONIESIS”

Il petrolio si produce tramite un processo di distillazione naturale dell’acqua marina.

L’assorbimento e la simbiosi dell’elemento acqua marina avviene lentamente con la collaborazione di gas e di altri elementi giacenti negli strati profondi della crosta terrestre, sollecitati, nella elaborazione, da una radiazione sprigionata dal nucleo centrale del geoide.

Il petrolio può essere paragonabile ad uno dei tanti elementi che istruiscono, sul piano biofisico, la stabilità peristaltica e vitale di una cellula. Il vostro indiscriminato ed incosciente sfruttamento costituisce, per il vostro pianeta, una carenza assai deleteria e disarmonizzante su tutte le altre strutture vitali di quella che potete ben definire “una cellula del corpo astrofisico del Cosmo”, provocando una incapacità naturale di riproduzione del petrolio, sostanza indispensabile nella giovane evoluzione vitale del geoide.

Anche l’indiscriminato sfruttamento dei gas naturali è deleterio, perché anch’essi indispensabili per la elaborazione di tutta la struttura armonica e vitale del vostro pianeta.

L’acqua inquinata stimola negativamente l’humus dinamico della vita in ogni senso, essendo essa la forza catalizzatrice del dinamismo di tutte le forme materializzanti.

Come potete ben notare, la vostra incoscienza accelera l’invecchiamento del vostro mondo, ponendolo in una situazione di stress notevole e quindi in una condizione di reazione tale da proporsi un serio scuotimento di autodifesa con gigantesche ripercussioni sulla vostra esistenza.

 

“ENERGIA SOLARE”

Notiamo che avete preso in seria considerazione il nostro sollecito nell’indirizzare le vostre ricerche allo sfruttamento dell’energia solare. Notiamo, altresì, la buona volontà ed il coscienzioso impegno di alcuni vostri saggi e validi scienziati, sinceramente disposti a realizzare le strutture capaci di portare avanti il progetto da noi auspicato. Lo sfruttamento dell’energia nucleare è assai pericoloso e pieno di insidie, spesso invisibili e incontrollabili dai vostri mezzi. L’energia solare è pura, positiva e carica d’amore.

Quindi vi esortiamo, ancora una volta, a rivolgere sempre più le vostre attenzioni a questa fonte di bene che è l’energia solare.

Noi attingiamo da essa, da remoto tempo, non solo l’energia, ma anche le vibrazioni che da essa scaturiscono per la stabilizzazione degli equilibri della nostra natura fisica‑astrale.

Coraggio e buona volontà: Noi vi aiuteremo in un modo che ancora non potete comprendere.

Pace a voi tutti.

Nicolosi, 23-5-1978

Dalla Cristal‑Bell

Woodok

 

Sarebbero rassicuranti le speranze di sopravvivenza se il patrimonio economico fosse utilizzato per la produzione di energia pulita. Ma sembra proprio che il destino dell’umanità sia nelle mani dei “pochi” che gestiscono “umanamente” l’ignoranza e la sapienza, la vita e la morte.

Per questi “pochi” è importante fare i conti, ma è grave farli “senza l’oste” e gli extraterrestri sanno cosa debbono fare e a chi debbono affidare i loro insegnamenti.

 

Il direttore della NASA ha annunciato, all’inizio del mese di luglio 1979, che è in progetto la costruzione di un grande satellite artificiale il quale, assorbendo l’energia solare, può trasformarla in ultrasuoni da trasmettere alla base terrestre, pronta a trasformarli a loro volta in energia elettrica: il tutto nel giro di dieci anni.

A questo punto ci domandiamo: perché si è aspettato tanto tempo per realizzare questo progetto, quando Eugenio Siragusa lo aveva già consigliato fin dal 1962, come portavoce di consigli extraterrestri?

 

“ADONIESIS AGLI SCIENZIATI TERRESTRI”

“È il momento propizio perché vi sforziate seriamente di mettere in pratica il progetto per la costruzione di un satellite artificiale‑laboratorio tipo Phobos capace di trasformare l’energia solare in energia motrice e di convogliare questa sul vostro pianeta.

Presto o tardi sarete costretti a ricorrere a questa fonte inesauribile di energia pulita, capace anche di farvi definitivamente uscire dall’era della combustione con benefici immensi sul piano ecologico e vitale.

Anche lo sfruttamento temporaneo dei flussi termici dei vulcani ancora attivi potrebbe notevolmente agevolare una momentanea difficoltà, ma occorre sollecitare il progetto di massima che è quello della costruzione nello spazio di uno o più laboratori orbitanti con il compito specifico di trasformare energia solare.

L’impegno richiede uno sforzo collettivo non indifferente, ma se la cosciente responsabilità prevarrà, l’identificazione di questo benefico progetto sarà possibilissimo. Noi vi aiuteremo, programmando mentalmente coloro che si renderanno disponibili allo studio e alla realizzazione di questo progetto che noi chiamiamo nella vostra lingua “DAL CIELO ALLA TERRA”.

Valverde, 26-11-1973

 

A quest’ora si sarebbero guadagnati gli anni necessari, e forse un certo numero di satelliti di questo tipo avrebbe debellato la crisi energetica. Se ci si fosse impegnati in questa ricerca, anziché nell’energia atomica, le sorti dell’umanità sarebbero state totalmente cambiate.

“Lei ha parlato di “energia psichica” prodotta dal sole, mentre noi, con i nostri studi di parapsicologia...”

“Mi dica - interrompe Eugenio - sa lei cosa è la psiche?”

“Sì... noi abbiamo tante teorie che...”

“Appunto, avete tante teorie che portano lontano dalla realtà, che complessano l’aprirsi delle conoscenze semplici e pulite... - riprende Eugenio - Ascolti come ci istruisce in merito uno scienziato extraterrestre”.

 

“LA PSICHE”

La scienza terrestre non è ancora in grado di conoscere, realmente, che cosa sia ciò che comunemente chiama “psiche” né conosce da dove questa viene, a che cosa serve e quali poteri possiede.

La psiche la secerne il sole sotto forma di energia strutturante, organizzativa materiale.

La psiche, come voi terrestri la chiamate, è l’energia vitale che anima ed istruisce i valori portanti della vita fisica in tutte le sue manifestazioni: minerale - vegetale - animale.

L’animismo di ogni cosa, anche se questa è apparentemente immobile, scaturisce da un volere organizzativo ben definito da regole fisse nella qualità, ma non nella quantità. Tale energia (psiche), risponde ad un codice programmativo strutturante una determinata genetica. Tutte le manifestazioni fisiche, siano esse organiche che inorganiche sono coordinate da questa energia da voi chiamata “psiche”.

Pace.

Hoara

Nicolosi, 9-4-1978

 

“Fin dai primi anni del mio colloquio con Loro, seppi che il Sole secerne energia psichica creativa. Il Sole è il Logos della Divina Intelligenza ed il contenitore dell’Idea Creativa. Può essere paragonato ad una ghiandola secernitrice del Corpo Macrocosmico con compiti ben definiti e con leggi immutabili. Uno dei compiti primari è di assorbire l’energia primordiale pura e di psichizzarla.

La materia psichizzata è la risultante della collaborazione fra l’energia vitale e gli elementi psichizzati. L’uomo fisico è materia psichizzata, è una risultante dell’Idea Divina, ma anche contenitore dell’Intelligenza Divina.

Questa è la meraviglia della Creazione dell’Uomo”

 

Dicono gli extraterrestri:

È questa l’energia che ci consente di realizzare quanto, per voi terrestri, è miracolo e prodigio. Il sole del vostro sistema planetario, oltre ad essere Logos della Divina Intelligenza, è contenitore ed elaboratore delle idee manifestate e manifestanti. In esso si istruiscono gli elementi psichizzati ed atti a strumentalizzare i corpi ed a renderli funzionali sui vari piani dimensionali energetici fisici.

Gli antichi abitatori della terra ebbero una perfetta cognizione dell’arte sapiente ed eterna del Sole. Ebbero piena conoscenza della sua natura vivente e sapevano, altresì, che in esso risiedevano tutti i corpi pensiero di Dio.

Noi conosciamo da remotissimo tempo le immutabili ed eterne leggi che governano le attività creative dei soli sparsi negli universi. La nostra devozione a queste leggi, è incondizionata perché siamo pienamente consapevoli che queste leggi sono la pura espressione di colui che è l’intelligenza prima e l’eterna forza del divenire.

L’energia psichizzante che i soli secernono, è ancora sconosciuta alla vostra scienza. Alcuni studiosi hanno individuato i corpuscoli veicolo, ma ne ignorano la particolare struttura e la natura contenuta e trasportata.

È questa l’energia psichizzante che possiede la particolare capacità di informare la cosmica materia dei valori strutturali genetici. La laboriosa attività di questa energia solare produce i “quanta‑sens” che sono i valori materiali psichizzati sui vari piani dimensionali noti ed ignoti alla nostra scienza.

Questi “quanta‑sens”, oltre a produrre i valori psichizzati sui vari piani dimensionali, istruiscono e determinano i “quanta‑memor” che sono i corpi pensiero o meglio le immagini dei valori sperimentati ed atti ad essere riassorbiti dall’Accumulatore‑Memoria (sole).

“energia‑materia                                     =   materia‑energia”

“psiche non sperimentata                        =   psiche sperimentata”

“valore potenziale psichizzato                 =   valore psichizzato

non manifestato                                          manifestato ed istruito”

Vi diciamo ancora:

Noi usiamo da remoto tempo l’energia del sole. Usiamo non solo l’energia che la vostra scienza conosce, ma anche quella che voi terrestri, ancora, sconoscete; e cioè, quella psichica che è anche prodotta dai soli.

1 -   Energia coordinatrice (intelligenza)

2 -   Energia costruttrice (astrale‑dinamica)

Vi sono poi le energie secondarie non meno importanti di quelle primarie.

Le energie secondarie sono accumulate nelle strutture modificatrici degli elementi. Esse sono strettamente legate alla energia primaria coordinatrice. Voi terrestri potete usare l’energia del vostro sole senza alcun timore. Helios è vita!

Non badate a coloro che dicono sciocchezze solo per fini di interessi speculativi. Dedicatevi con solerzia a mettere in orbita del vostro pianeta trasformatori di energia solare. Avrete energia pulita ed ogni cosa che nasce e vive sulla terra vivrà sanamente e a lungo. Debiliterete le forze dinamiche negative e le vostre esistenze godranno di grandi benefici.

Pace

Nicolosi, 8-1-1976

Adoniesis

 

L’energia psichizzante è l’artefice dell’animazione della materia.

Tale prodigiosa energia, emessa dal sole, organizza le strutture della materia organica ed inorganica, proponendo altresì una legge immutabile di causa e di effetto nonché il condizionamento dei molteplici sviluppi sui vari piani dimensionali.

L’energia psichizzante è anche una forza intellettiva istintiva, capace di assumere un ordine genetico.

Nella materia organica tale intelligenza istintiva carica l’energia psichizzante di un ordine di difesa in relazione alle caratteristiche assunte in un determinato ambiente.

L’abitacolo umano è la risultante evoluta dell’energia psichizzante.

 

Non è difficile avere un’idea della dinamica creativa solare, basti solo pensare che se non esistesse un sole, non esisterebbe nemmeno un sistema solare con i suoi pianeti in orbita perfetta, i mari e le vegetazioni, le atmosfere, le temperature, la vita in ogni suo più volumetrico aspetto.

Il sole è la causa della vita, la verità della vita, dunque il Padre della vita e di ogni energia creata. E questa energia che il sole possiede per creare la vita, si chiama “energia psichica”.

Una domanda che poteva sembrare fuori luogo, la fece un ragazzo: “I guaritori dicono di usare questa energia astrale che sprigionano dalle mani per guarire dalle malattie. È vero?”

“Verissimo. Quegli uomini che possiedono una coscienza interiore tale da essere in sintonia con il proprio astrale, quindi evoluto, possono operare con l’energia che sostiene la materia, che è appunto l’energia psichica. L’uomo è potenzialmente un piccolo sole governato dalla propria energia psichica che non è legata ai sensi tangibili, nemmeno al cervello, ma ad una causa creativa che dipende esclusivamente dallo spirito”.

“E come possiamo sentirla?”

“Ogni stato d’animo è dipendente dalla carica di energia psichica. Basta un attimo di suoni o di colori, o uno sguardo o qualunque vibrazione che interferisca per farci mutare anche radicalmente lo stato d’animo, la volontà, i desideri o, quel che è più evidente, lo stato di salute o di malattia, ambedue potenziali nel corpo. La causa della malattia è sempre una disfunzione energetica che produce scompensi e incompatibilità a livello biochimico. Ecco perché i guaritori, come voi li chiamate, immettendo l’energia psichica rimettono in ordine la causa, producendo così la salute sulla malattia”.

“Sarebbe bene che la scienza medica si preoccupasse si studiare questi aspetti cella conoscenza dell’uomo”.

“Se non si curano le cause, è inutile medicare gli effetti. È la volontà dello Spirito che programma il corpo energetico astrale ed è il dinamismo astrale che vivifica il corpo materiale. La scienza terrestre sa che tutto è vibrazione, come gli atomi degli elementi conosciuti fino ai raggi cosmici che creano lo spettro elettromagnetico, ma non sa ancora rispondere al misterioso interrogativo quale sia la forza superiore che ne istruisce il movimento. Cosa muove i raggi cosmici o radiazioni stellari? Bisogna entrare nella natura astrale divina e nella invisibile struttura vivente dell’etere cosmico, tutt’altro che vuoto. Il corpo vivente del macrocosmo è una compenetrazione di più strutture in dipendenza fra loro, e ciò che conta per l’Intelligenza è che sono più dimensioni o strati vibrazionali. L’evoluzione vibratoria è unita all’evoluzione dello stato di coscienza.

Questa evoluzione può anche intendersi come stato percettivo che permette facoltà sintoniche con i propri simili, saper cioè udire certe vibrazioni sonore, vedere certe vibrazioni luminose, intuire l’esistenza di una vita impalpabile ed invisibile e costruirsi gli strumenti per capirla e studiarla, ma sempre nei limiti dei propri confini.

Ecco perché spesse volte, i dischi volanti vengono “visti” dai radar ma non dai nostri occhi, i quali non vedono le tracce elettromagnetiche superiori alla vibrazione del violetto. Gli extraterrestri, vivendo in uno stato evolutivo superiore, hanno una vita pulsante superiore alla nostra”.

 

“È così nei loro pianeti?”

 

Perché, secondo voi terrestri, la vita sul pianeta che chiamate Marte deve necessariamente essere come la vostra?

L’Intelligenza e lo Spirito che ha sperimentato, servendosi dell’istrumento densamente fisico, i valori tridimensionali può non avere bisogno dell’abitacolo materiale, in un pianeta che ha raggiunto un piano evolutivo cosmico più avanzato della Terra.

La materia sublimata e resa in gran parte dinamica, potrebbe essere lo strumento dell’Intelligenza o Spirito ed espletare attività totalmente diverse da quelle che i terrestri espletano. La loro natura può non essere visibile, ma non per questo non debbono necessariamente esistere.

Voi terrestri siete in grado di vedere tutto ciò che il vostro potere visivo vi permette o udire quanto le vostre facoltà uditive vi concedono. Sul pianeta che la vostra scienza sonda, con mezzi allineati alle umane facoltà, può esserci un movimento di intensa vita da voi non percepibile.

Un giorno non lontano vi renderete conto di ciò; allora sarete costretti a ricredervi.

Pace.

Woodok

 

“Allora, se sono invisibili ai nostri occhi, potrebbero anche essere qui tra noi senza che noi li vediamo?”

 

“NON STUPITEVI SE VI DICIAMO CHE SIAMO IN MEZZO A VOI”

La nostra evoluzione psicofisica  ci concede la possibilità di stare vicinissimi a voi ma di non essere visibili ai vostri occhi.

Spesso ci facciamo vedere ed altre volte proiettiamo la nostra immagine astrale attraverso uno sdoppiamento controllato da strumenti che la nostra scienza ha realizzato.

Possiamo, se vogliamo, modificare le strutture molecolari della materia o modificare la coesibilità di essa fino al punto di renderla penetrabile anche da corpi solidi.

Ciò che ancora non è possibile alla vostra scienza è per noi possibile, ed ecco il perché vi diciamo di non stupirvi quando un nostro mezzo, o noi stessi, diveniamo invisibili alle vostre facoltà visive.

Ma siamo ugualmente in grado di osservarvi e di percepire i vostri pensieri.

 

Il rapporto del nostro corpo con la dimensione esterna è legato ai sensi della vista, del tatto, dell’udito, della respirazione.

Se dunque non avessimo sensibilità al tatto e fossimo sordi e ciechi non potremmo avere relazioni materiali col mondo esterno.

L’organo della vista è il captatore delle onde elettromagnetiche, riguardanti il ristretto campo che va dall’infrarosso all’ultravioletto.

Proviamo, in assenza di occhi‑luce, a fornirci di occhi magnetici, cosa vedremmo? I generatori di questa nuova luce sarebbero i flussi e le linee magnetici, cioè di una dimensione viva di luci fluttuanti dipendenti dalla intensità variabile dei campi stessi. I nostri mezzi di osservazione e di analisi sono molto relativi, e di questo ne erano ben a conoscenza Platone e Todeschini dicendo:

“Viviamo nel mondo delle apparenze”.

Tutto vibra e tutto vive anche se ai nostri sensi appare morto, o è invisibile.

Cosa rende relativo l’uomo? Non esiste scienza senza religione, né religione senza scienza; e religione sappiamo deriva da “Religo”, cioè unione della materia con lo spirito, della scienza con la coscienza.

Il nostro contatto col mondo esterno è in relazione ad una certa gamma di vibrazioni generate o riflesse che ci creano tutto uno stato dimensionale vivente.

Diceva Eugenio:

“La verità della dimensione in cui opero risiede nel sole.

Dal sole scaturisce l’idea creativa della suprema intelligenza del cosmo. Nel sole risiede il verbo di Dio.

Nella sua luce cristica giace, soavissimamente, la verità, la via, la vita.

Ogni cosa esiste, vive e muta perché il sole è fonte dell’essere, Dio vivente.

Nel suo splendore è la sapienza di Colui che È”.

Haarlem 21-10-1973

 

“Signor Siragusa, le divinità che gli uomini del passato adoravano, che analogia avevano con gli Extraterrestri, e perché venivano chiamati “Dei” se sappiamo che esiste un solo Dio?”

Coloro che possiedono le prerogative divine sono Dei.

Io so che queste creature sono possedute dalla divina intelligenza di Colui che è e che ben definì Dante, dicendo: “L’amor che muove i mondi e le altre stelle”.

È stato detto e scritto: “Voi siete Dei e farete cose più grandi di me”.

Purtroppo ancora non siamo in grado di ricevere tale attributo e questo perché non ci siamo mai preoccupati di ubbidire e di praticare quelle divine leggi, le sole capaci di suscitare in noi i presupposti ideali per essere coscienti di essere contenitori di quell’amore, di quella giustizia e di quella verità che illuminano il nostro spirito di deità.

 

“Chi sono gli artefici del mondo visibile?

Sono coloro che, producendo l’immagine archetipa, proiettano questa in una dimensione materiale.

È l’invisibile che crea il visibile.

È l’immateriale che produce il materiale.

È l’energia che si trasforma in materia, e la materia che si trasforma in energia. Ma chi sono gli strumenti dell’intelligenza che plasma l’immagine per poi realizzarla nelle varie dimensioni?

Chi li conosce?

Io non pensavo. Penso, e produco l’immagine e la realizzo, la rendo visibile, diviene realtà. Ma prima dov’era l’immagine? Esisteva già; ma prodotta da chi?

Io percepisco solo ciò che esiste. Le immaginazioni sono realtà potenziali che ho percepito e non realizzate, o realizzate.

Allora?

Allora, tutto ciò che è e sarà, esiste prima ancora di manifestarsi?

Il caso non esiste.

Il libero arbitrio è molto relativo”.

 

“Che cosa intende lei per “immagine archetipa” o “archetipo”?”

“L’archetipo è il padre di una moltitudine.

L’essere‑luce che vi ha generati.

Egli è il padre del vostro eterno essere. L’essere‑luce ha una grande moltitudine di figli maschi e femmine. Sono tutti suoi, perché da esso sono nati e per lui vivono, per la sua gioia di essere e di servire ed amare la suprema luce di tutto il creato.

L’essere‑luce è il primo, il seme, l’albero e voi siete i suoi frutti e semi del suo seme.

Egli è la vostra meta. Egli vi ha generati, a lui ritornerete, perché figli e figlie dell’amore del suo splendore creativo.

L’essere‑luce è la matrice di tutti i vostri spiriti”.

 

La luce del sole è l’Emanazione Cristica: “IO SONO LA VIA” perché attraverso i Suoi Insegnamenti il nostro spirito si libera; “SONO LA VERITÀ” perché senza di lui nessuna cosa esisterebbe; “SONO LA VITA” perché la sua Luce si trasforma in carne e sangue che sono il pane e il vino che nutrono il nostro corpo.

“Resterò con voi sino alla fine dei secoli” appunto perché la Sua emanazione creativa procederà fino alla trasformazione del sistema solare.

“È da questo legame che l’Amore Cristico è venuto a portare la liberazione agli uomini di buona volontà”.

 

“Ma cosa intende lei per Cristo‑Amore?”

“Lo Spirito Creativo Universale si nutre di Amore, e Cristo che è l’Essere padronimico, la Matrice del Sistema Solare, è amore. È una Matrice che istruisce e viene istruita così: ”

 

“SENZA LA MIA LUCE LA VOSTRA VITA SI SPEGNEREBBE”

La mia luce è l’alito della vostra vita.

Il mio cuore è il battito dei vostri cuori.

Io sono l’artefice di me stesso e voi siete parte di me, essendo io in voi. Tutto scaturisce dalla mia divina idea e tutto è perché voglio essere, perché nessuna cosa potrebbe essere se la mia idea non la manifesto.

La mia luce è manifestazione della mia idea e voi siete figli della luce. Voi siete perché io sono.

Se amate, amate me in voi; se odiate, odiate me in voi.

Nella vostra libertà potete, se volete, farmi bello o brutto, buono o cattivo, consolatore o punitore, edificatore o distruttore, morte o vita, amore o odio.

Se volete tutto ciò che edifica il bene, le mie idee saranno positive, ma se farete quanto edifica il male, le mie idee saranno negative.

Se dalle vostre opere scaturirà odio, non posso darvi amore, ma se dal vostro operare scaturirà amore, potrò amarvi e darvi il frutto delle mie idee che nascono dall’amore.

Sta a voi attirarmi come volete.

Sta a voi autorealizzarmi positivamente, per rimanere viventi e coscienti della mia luce.

Essere liberi, ma liberi davvero. Vuol dire conoscere la mia reale natura in voi, vivere coscientemente per quello che in realtà sono in voi e non per quello che credete io sia in voi.

Ricordate: voi siete a mia immagine e somiglianza. Non avete ancora capito? Se non sarete come io desidero essere in voi, come, ditemi, come potrò mai essere pienamente me stesso in voi?

Mi costringete a riprendervi e sono io che soffro, ricordatelo!

La libertà che possedete non deve farvi dimenticare che quotidianamente io vi offro il mio corpo e il mio sangue e che così facendo nutro me stesso in voi per il divenire della mia eternità e delle mie idee creative. Voi siete una mia idea manifestata nella luce, una parte di me proiettata in me stesso, nella natura poliedrica della mia personalità cosmogonica.

Riuscite a comprendere?

Voi credete che le mie idee siano sbagliate! No! Sono le vostre idee sbagliate!

Il sole è forse una idea sbagliata? L’armonia creativa dei mondi e di quanto essi contengono sono idee sbagliate?

E voi, siete stati fatti sbagliati o volete ad ogni costo essere diversi dalla mia idea?

Sono io, il genio cosmico, colui che È.

 

DIO‑CRISTO‑UOMO: una linea di discesa in cui lo Spirito emana una energia coordinatrice e l’astrale una energia costruttrice per poi manifestarsi:

- DIO nella Verità creativa Macrocosmica

- CRISTO nella Verità Solare

- L’UOMO nella Verità individuale planetaria

Unica cosa tra Padre e Figlio, anche se diversa nel potenziale di coscienza. È un concetto del “ritorno in DIO” troppo vasto per la coscienza umana che non si è ancora liberata dalla legge materiale del dualismo spazio‑tempo, notte‑giorno, bene‑male, tutti mezzi di sofferenza della carne per proporre il risveglio nei valori immutabili.

Così come nel nostro corpo vi sono il tessuto connettivo e il tessuto nervoso che determina i movimenti, una energia trasformatrice materiale e un’energia coordinatrice astrale, anche nel macrocosmo l’energia di natura programmatrice è costituita da atomi di elementi basilari o creativi.

Sapeva fino a che punto potessero gli ascoltatori essere coscienti del legame indissolubile, fino a formare un’unica cosa, tra spirito e scienza?

Forse parlava da un’epoca futura in cui l’uomo avrà lasciato alle spalle molte incapacità e altrettanta ignoranza, ma un giorno in cui i presenti sembravano bere avidamente ogni parola, estasiati da una verità così semplice e così vibrante, Eugenio fece una rivelazione che li lasciò sbigottiti:

 

Le vibrazioni, nel tessuto eterico di una galassia, sono varie e complementari.

Le vostre vibrazioni rivestono un carattere negativo, ed è inevitabile l’impatto con le vibrazioni positive.

Osservate bene la funzionalità biofisica del vostro corpo e le strutture complementari degli elementi che lo istruiscono: corpi ed anticorpi, dinamismi fisici, dinamismi astrali.

In una galassia esistono componenti identici su un piano completamente diverso dal piano in cui si realizzano i vostri valori esistenziali. Quanto si realizza nella vostra dimensione bio‑fisica‑astrale, spirituale microcosmica, altrettanto somigliante è la realizzazione nella dimensione macrocosmica, astrofisica, astrale, spirituale. Mutano sostanzialmente le potenze dominanti, con flussi e riflussi ordinati da una rigida legge scaturente dell’intelligenza creante che risiede nell’atomo primario sublimato (atomo spirituale).

Gli esseri idrogenali sono dittatori universali creanti dell’idea divina. Il vostro sole è il Logos dell’idea divina e la sua luce è cristica, essendo emanazione della volontà suprema creante (padre di tutte le cose).

Pace a voi tutti.

Hoara dalla Cristal‑Bell

 

Risiede nell’atomo di idrogeno il codice primario e causale della luce creante. - aggiunge Eugenio -  Il dinamismo che istruisce e struttura l’atomo di idrogeno è lo Spirito del Cosmo visibile che determina lo spazio‑tempo.

L’atomo di idrogeno è la forza onnipresente del divenire continuo delle cose e la causa dell’onniscienza dello Spirito Creante che in Esso risiede con potenza e gloria.

Coercendo il suo equilibrio, lo spirito creante diviene spirito disgregante ed increante.

In Helios risiede lo spirito creante.

“Non separate ciò che Dio ha unito”.

 

Un disegno che raffigura l’atomo creante, è stato fotografato sulla parte inferiore di un disco avvistato a Madrid.

“Ma se Loro ci portano tutte queste conoscenze, perché non si comportano diversamente con noi, mostrandosi familiarmente?”

“Se non siete arrivati ancora a capo di questi altissimi concetti, perle di divina sapienza, vi prego di avere semplicemente ascoltato quanto gli Extraterrestri mi hanno detto, augurandovi di incontrarLi un giorno e continuare con Loro nella gioia di una migliore comprensione”.

 

Desideriamo la vostra comprensione.

Per quanto facile vi possa sembrare l’opera nostra sul vostro pianeta, in realtà non è così.

Le difficoltà che noi incontriamo sono molteplici a causa della non disposizione della maggioranza dei terrestri ad accettare la nostra realtà così come è giusto accettarla, priva di ogni senso coercitivo o di ogni mezzo che possa sensibilizzare solo la parte fisica razionale.

La nostra metodologia nel proporvi i valori fondamentali della rivelazione è diversa da quella espletata nel passato, e questo in conformità alla crescita delle vostre capacità intellettive e tecnologiche che vi consentono una più chiara capacità di intendere e di ridimensionare i concetti che i terrestri di un tempo non potevano assimilare, perché privi delle conoscenze che questa vostra generazione possiede.

Noi abbiamo il preciso compito, per volere della suprema intelligenza creativa, di provocare nella vostra reale personalità spirituale una forza che solleciti la predisposizione necessaria affinché una nuova luce animi di maggiore consapevolezza la vostra coscienza di essere e di sollevarsi dai problemi di fondo che ancora vi producono distonie negative ed incapacità di superamento dei concetti non più validi e non più efficienti per una maggiore conoscenza della vostra esistenza e del suo vero significato.

Comprendiamo benissimo quanto sia difficile, per voi, spogliarvi dai vecchi abiti e sappiamo altresì quante difficoltà si antepongono. Ma è anche vero che conosciamo le vostre capacità per superare dubbi, perplessità e quant’altro si oppone ad una vostra libera disponibilità nell’accettazione.

Siamo perfettamente coscienti di ciò, ma non possiamo fare diversamente di come crediamo necessario agire, per far fermentare coloro che riteniamo capaci, pronti, disponibili per essere strumenti della suprema intelligenza e servirla secondo i suoi voleri.

È per questo che vi chiediamo comprensione se, spesso, non possiamo soddisfare le vostre richieste né disporci a dimostrarvi debolezze che non possiamo, in nessun modo, permetterci.

Pace.

Adoniesis

Valverde, 11 febbraio 1975

 

Ogni tanto qualcuno rimaneva più a lungo a colloquiare con lui, oppure coloro che lo andavano a trovare si dimostravano più sensibili interiormente.

Allora gli argomenti accomunavano quanti si stringevano fra loro, affratellati all’unisono nella ricerca interiore di una verità che, ancora bambina, cercava di farsi strada nei loro cuori.

Per essere reale, la fede deve passare i limiti della “diffidenza”, deve essere accesa da qualcosa di più potente ed efficace “della prudenza calcolatrice” o “della deduzione logica” o “della imparzialità tribunalesca”.

Deve essere un fuoco ardente nell’intimo; la molla regolatrice della vita; la forza onnipossente che non ha mai riposo.

È questa la fede di cui parlava Gesù quando disse che essa era capace di smuovere le montagne; è questa, che sfida la morte e la tortura, che irrigidisce le ginocchia vacillanti per una lunga e paziente sofferenza, che guida infine chi la possiede, sicuro dai pericoli che lo possono assalire, fino alle meta agognata, dove coglie il suo frutto.

Di tutto questo voi avete autorealizzato ben poco o nulla! La vostra fede non è stata libera, ma condizionata. La vostra fede non è stata adamantina, non è stata una fiducia viva e spontanea, ma un assenso intellettuale e con molte, riserve mentali.

La fede che noi vi abbiamo chiesta non è quella che i più di voi posseggono!

Questo tipo di fede non smuoverebbe le montagne, sebbene possa condurvi sicuri a raggirarle; sarebbe impotente ad animare ed a scuotere lo spirito.

 

“RICORDATEVI”

Verrà il tempo in cui vi stupirete di aver potuto dare a questa presunzione calcolatrice il nome di fede, o di aver sognato che al suo bussare indeciso si sarebbero aperte le porte della “DIVINA VERITÀ”.

Se per molti di voi è questa la fede, dovete aspettare, e quando il tempo rivelerà la verità che vi è stata offerta, quando questo tempo sarà giunto, non porrete codesta pallida statua di marmo al posto di quello che dev’essere un corpo vivente di “convinzione incrollabile e forte dei più sublimi propositi”.

Molti di voi errano nel credere che la loro fede sia così forte come sarà in seguito, quando essa sarà dilatata e purificata dagli eventi che sono prossimi ad avverarsi. Vi assicuriamo che essa avrà una potenza ben differente da quell’assentimento freddo, calcolatore e sfibrato che molti di voi ci concedono oggi come fede.

Dal Cielo alla Terra

 

“Non è facile - gli dicevano - credere e discernere il sentiero che si intende percorrere, nel sistema di vita in cui si è immersi, dove ognuno pretende di avere ragione”.

Non ascoltate quello che gli altri dicono.

Ascolta il tuo cuore.

Ascolta l’anima tua e sforzati di farla rimanere intatta. Se non lo farai, rimarrai vittima delle turbolenze psichiche, ed ogni cosa che ti circonda te la sentirai contro.

Sappi che costa sacrifici togliersi il vecchio abito e non minori sono i sacrifici per indossare il nuovo. Le prove sono aculei che scuotono i reni e il cuore. Bisogna sapere, realmente, essere liberi e non avere nulla da possedere.

Se adombri il tuo cuore e condizioni il tuo spirito, sei già prigioniero delle cose morte.

Quando bramerai di non avere nulla, allora avrai tutto senza nessun peso egoistico.

Quando la voce che ti prova ti sussurra all’orecchio ciò che ti potrebbe togliere la pace e renderti triste, non ascoltarla, o se la vuoi ascoltare, rimani saldo nella tua libertà incondizionabile.

Pensa che non possiedi nemmeno te stesso.

Pensa di essere povero e sarai ricco.

Pensa di essere ciò che, realmente, vuoi essere per donare, se Dio vuole, per ricevere.

Non ribellarti alle prove che servono a spingerti al di là delle cose che mutano con la morte.

E. S.

 

Queste alte rivelazioni lasciavano gli uditori profondamente assorti in attenta meditazione. “Mutanti...”, rinascita, reincarnazione: erano parole e concetti che proponevano riflessioni e domande.

Spesso Eugenio amava citare questa parabola sulla reincarnazione:

 

“TORNA DOMANI”

Un fanciullo andò per la prima volta a scuola: era molto piccino, e le sue cognizioni non oltrepassavano l’esperienza infantile. Il suo Maestro (che era Iddio) lo mise nella prima classe e gli diede da imparare le seguenti lezioni: “Tu non devi uccidere. Non devi far del male a nessun essere vivente. Non devi rubare”. Così egli non uccise, ma era crudele e rubava. Alla fine della giornata (quando la sua barba fu grigia, quando fu giunta la sera) il suo Maestro (che era Iddio) disse: “Tu hai imparato a non uccidere. Ma le altre lezioni non le hai imparate. Torna domani”.

L’indomani egli ritornò, ed era ancora fanciullo. E il suo Maestro (che era Iddio) lo mise in una classe un po’ più avanzata e gli diede queste lezioni da imparare: “Tu non devi far del male a nessun essere vivente. Non devi rubare. Non devi ingannare”. Così l’uomo cessò di essere crudele, ma rubava ed ingannava. Alla fine della giornata il suo Maestro (che era Iddio) disse: “Tu hai imparato a non essere crudele. Ma le altre lezioni non le hai imparate. Ritorna domani”.

Di nuovo all’indomani egli ritornò, ed era ancora fanciullo. Ed il suo Maestro (che era Iddio) lo mise in una classe un po’ più avanzata e gli diede queste lezioni da imparare: “Tu non devi rubare. Non devi ingannare. Non devi desiderare quello che è di altri”. Così l’uomo non rubò; ma ingannava e desiderava i beni altrui. E alla fine di quel giorno il suo Maestro (che era Iddio) disse: “Tu hai imparato a non rubare. Ma le altre lezioni non le hai imparate. Ritorna, fanciullo mio, ritorna domani”.

E questo “torna domani” è sempre valido, come se lo pronunciassero questi “particolari” messaggeri di Dio in risposta ad un’umanità che rigetta il nuovo gradino da superare. E mentre vengono messi in croce, il loro sangue grida: “Torna domani!”.

La vita che avete in dono è una possibilità di rinascita, di conquista del Bene di Dio per aiutare chi può avere bisogno.

“Non sia la morte a farvi vacillare, ma siano tali conoscenze a far vacillare la morte, poiché la morte solleva il velo che copre l’aurora delle anime vostre”.

E. S.

 

“RICORDATE!”

Sino a quando non realizzerete la verità che vi è stata concessa dal “Genio solare Cristo”, sarete “I morti che sotterrano i loro morti”.

Sino a quando rifiuterete di essere liberi nella “vera legge” dell’amore e della giustizia che vi è stata offerta dalla suprema intelligenza creativa, rimarrete ancora, per lungo tempo, prigionieri del tempo e dello spazio.

Il valore apparente dell’eterna, radiosa e sublime realtà, sarà la vostra cella, e limitata la vostra felicità.

Svegliatevi! Svegliatevi e preparatevi ad edificare un nuovo mondo. Presto il vecchio crollerà: la sua fine è inevitabile.

Un nuovo cielo sovrasterà la terra e un nuovo regno verrà instaurato. La luce della verità illuminerà gli spiriti viventi predisposti ad ereditare la patria universale ed il suo monarca “Dio”.

Affrettatevi, voi che desiderate essere popolo e sudditi del Regno del Re della Luce.

Pace a tutti.

Adoniesis

Nicolosi, 11 febbraio 1977

 

Dovreste sapere che la vera morte è quella dell’Anima, e a questa si riferiva Gesù quando disse: “Lascia che i morti sotterrino i morti... tu seguimi”.

 

“Perché dice di non essere “politico” se tutto è politica?””

“Se voi dite che anche Cristo ha fatto politica, ebbene, io sono il suo primo assertore. Ma badate alle sofisticazioni delle leggi trattate in mille guise e in mille modi, perché vi è una filosofia della mente che oggi è molto avanzata, mentre la vera filosofia è antica ed è quella dello Spirito, è l’Amore per la Conoscenza.

I giovani, ad esempio, reagiscono perché nascono “diversi”, vogliono abbandonare gli schemi, la realtà massificante e cercano evasioni: cosa cercano e cosa trovano? Il primo maestro che trovano sono loro stessi, perché non trovano altrove le risposte ambite, inserite in una libertà aperta. E la vera libertà non è isolamento, ma vita, perché la vera libertà è quella interiore prima di divenire pratica nell’azione.

Solo una coscienza libera può offrire senza egoismi né complessi, così come la verità personale non la si potrà mai trovare negli altri (ad esempio le esperienze comunitarie per trovare se stessi): quando avrete trovato voi stessi, avrete qualcosa da portare agli altri”.

 

Vi viene chiesto di comprendere la vita, di non esserne estranei, ma di entrare nel cuore delle cose perché siano animate dal vostro anelito di ordine nelle leggi universali. Dovete agire e sacrificarvi, perché Dio non ama i cani muti, ma non ama neanche chi crede che con un’omelia di parole, possa guadagnarsi le Sue Grazie.

 

Pregate, ma agite.

La preghiera verrà accolta solo quando a questa, segue l’opera. Non pronunciate solo parole, ma agite secondo le leggi che avete ereditato dal genio solare “Cristo”.

Gesù pregò ed operò: “Imitatelo”. Le parole non hanno nessun senso se non costruiscono, se non edificano nulla dentro e fuori di voi.

Voi terrestri pregate e lì vi fermate. Sono migliori coloro che pregano poco e danno molto, prodigandosi nell’imitare colui che amò, insegnando ad amarsi come fratelli e a soccorrersi vicendevolmente.

Voi terrestri pregate e dopo aver pregato siete come prima o peggio di prima: isolati, chiusi, insensibili, apatici, interessati soltanto a voi stessi e ai vostri averi.

Il cielo non ascolta queste vostre preghiere. Il cielo tiene conto delle opere più che delle preghiere. Opere che edificano il bene e leniscono le sofferenze del prossimo. Opere che uniscono invece di dividere. Opere che Dio ama.

Pace.

Adoniesis

Valverde, 21-2-1976

 

Comprendiamo bene come il materialismo abbia condotto l’uomo verso i beni materiali, ipnotizzato dal godimento e dall’artificioso moltiplicarsi di bisogni che, ben reclamizzati, portano al consumismo. Il consumatore si persuade e di vizia di piaceri fittizi, si lascia andare allo sfruttamento e nascono le abitudini, la moda.

 

“Ma come possiamo fare per vivere come gli Extraterrestri vivono sui loro pianeti?”

L’uomo oggi non si realizza, si disperde. La felicità del possesso che egli tanto ricerca, è primitiva e traditrice. Bisogna essere i pionieri di un ideale diverso, di distacco e di liberazione per sottrarsi all’ossessione del possesso, dell’egoismo e di quanto imprigiona la libertà dello spirito.

Bisogna innanzitutto imparare ad essere fratelli.

 

“COME DOVETE INTENDERE LA FRATELLANZA”

L’amore spirituale sia sempre al di sopra di ogni concetto. La spontaneità abbia sempre ad animare gesti, parole a atteggiamenti. Nessuno deve nutrire riserve mentali e la sincerità sia sempre presente nei pensieri e nelle espressioni.

Esaltate l’umiltà e la comprensione, e in nessun caso, prevalga l’egoismo e quanto possa ferire o denigrare l’armonia che cementa l’amore fraterno.

Soccorretevi nei momenti di bisogno, dando tutto ciò che potete e dovete dare. Coloro che ricevono abbiano sempre presente il bisogno di ringraziare l’Altissimo e di ricambiare con umile dolcezza e con premuroso amore il cuore generoso del fratello o della sorella.

Sentitevi sempre una sola cosa, affinché la Luce Cristica dimori nei vostri spiriti e nei vostri cuori. Non giudicate, constatate e riprendete con amore e con dolcezza chi erra o commette azioni che disarmonizzano o sviluppano vibrazioni negative.

Non temete coloro che dovessero perseverare nelle azioni diaboliche. C’è chi vede e provvede, affinché costoro non abbiano né la forza né la volontà di poter nuocere creando scompiglio. Il sorriso sia sempre sulle vostre labbra e la luce dell’amore nei vostri occhi.

Vogliatevi sempre bene, e il desiderio di amarvi gli uni e gli altri sia sempre vivo nei vostri spiriti e nei vostri cuori. La benedizione del Cielo non vi mancherà mai.

Il Consolatore

 

“Ma noi cerchiamo di amare, vogliamo sempre amare, specialmente i nostri figli: cosa potremmo fare di più per loro?”

Amare sì, con debolezza no!

Amare con debolezza significa far perseverare nell’errore la persona che si ama.

All’amore, quando è necessario, si deve anteporre la giustizia. “Dio riprende e castiga chi più ama”. Far perseverare nell’errore per debolezza, significa agevolare, chi continua ad errare, la sua perdizione.

Amate sì, ma riprendete ed ammonite se l’amore non basta a far ravvedere. Sarebbe un grave errore non farlo, sarebbe un amore che non salva, che non educa, che non illumina, che non rende cosciente colui o colei che non riesce ad aprire gli occhi e a sturare le orecchie.

Anche la giustizia è un grande atto di amore. L’amore senza giustizia non può sopravvivere, se questo è viziato e corroborato di debolezze blasfeme ed egoistiche.

L’amore si sostituisce alla giustizia così come la giustizia si sostituisce all’amore.

Pace.

Adoniesis’

 

Come più volte si è divulgato, gli extraterrestri pensano molto ai bambini, alla generazione del futuro che Loro stanno preparando.

Non sono invece interessati a quanti, sentendosi liberi di agire e di distruggere, perseverano nella malvagità, al punto da edificare volontariamente la perdizione delle anime. Così, nasce la moda, il passatempo dello spiritismo, della magia nera, nella ricerca del fenomeno, del sensazionale, in una incosciente ignoranza dei pericoli cui vanno incontro.

 

Attenti, attenti, attenti, figlioli e figliole, attenti!”

Evitate le pratiche magiche e quant’altro propone l’asservimento dei vostri spiriti al delirante desiderio delle forze diaboliche.

Non prestatevi ai giochi pericolosi e guardatevi bene da coloro che ve li propongono. Gli emissari del male sono numerosissimi e la loro arte sottile e spesso convincente.

È stato detto e scritto. “Dai loro frutti conoscerete chi sono”. Se vi invitano al controllo mentale, fuggite! Se vi propongono pratiche ipnotiche e quant’altro può debilitare la vostra identità spirituale, fuggite! Se vi consigliano di chiamare entità disincarnate, non fatelo!

State attenti!

Il Principe di questo mondo e i suoi partigiani oltre alle droghe posseggono forze malefiche, mentali e psichiche, che è difficile controllare.

Dite no! Se direte sì, vi troverete come un moscerino nella rete del ragno. Io vi ho avvertiti!

State guardinghi e nutrite l’amore di Cristo che è in voi. Solo questo bene vi renderà forti ed incorruttibili.

Pace.

Il Consolatore

 

Alcuni dicevano di avere voluto partecipare, per curiosità o per passatempo, ad una seduta medianica.

“È stata un’esperienza nuova, emozionante - dicevano - finalmente non siamo più scettici”.

Ma poco dopo dichiaravano che da “quel giorno” non erano più gli stessi, dicevano di sentirsi “diversi, inquieti, impauriti, come se qualcosa o qualcuno li seguisse costantemente e cercasse di sovrapporsi alla loro volontà”...

Allora chiedevano consigli e alla fine dichiaravano di avere capito e di volersi disinteressare dell’argomento.

 

“FORZE CONDIZIONANTI”

Abbiate molto acume nel discernimento. Esistono forze occulte che agiscono, e spesso, riescono a condizionare i vostri pensieri. Vi abbiamo ampiamente riferito su questo serio argomento. Queste forze possono essere controllate e rese incapaci di agire se vi predisporrete ad una vibrazione spirituale sufficientemente alta e idonea ad impedire che tali forze abbiano presa sul vostro astrale.

Vi ripetiamo di stare molto attenti, perché è vero che dicono di essere quelle che in realtà non sono, per poi proporvi condizionamenti, o peggio, l’asservimento ad istinti e pratiche tutt’altro che edificanti.

Queste forze possono essere da noi eliminate se il ravvedimento e le predisposizioni dell’astrale condizionato avvengono in un tempo breve e con piena coscienza.

Vi ripetiamo ancora quanto vi è stato detto: “Un albero buono non può dare frutti cattivi”, “un albero Cattivo non può dare frutti buoni”.

State guardinghi e abbiate cura nel discernere bene se non volete essere preda di queste oscure e basse forze.

Pace.

Il Consolatore

 

Non fatevi influenzare dalle vibrazioni, tendenti a procurare sensazioni miranti a sollevare turbamenti psicofisici.

L’arte sottile delle avverse forze punta decisamente sull’esaltazione delle sensazioni emergenti dal subconscio e sull’acceso desiderio di entrare in contatto con l’occulto o con l’inconoscibile.

State vigili e attenti!

Le forze negative, e questo ve lo abbiamo ripetutamente detto, si servono di dinamismi materiali spesso rivestiti di apparenze molto allettanti e cariche di valori possessivi e condizionanti. Per molti che non sanno è facile cadere nelle sottili reti che, accuratamente e astutamente, tessono per poi imbrigliare.

Il male non è debole e la materia corrotta è la fonte della sua forza.

Ma ricordatevi sempre: nulla può contro la luce e nulla può contro chi è fortificato nello spirito e alimentato dalla saggia sapienza del supremo amore cristico.

Ricordatevi ancora: il vostro solo ed unico maestro è Gesù, condottiero del verace bene.

Pace a tutti.

Dalla Cristal‑Bell

Woodok

 

È necessario liberarsi dal ricercare pranzi nel giardino proibito, il Signore ci ha mandato i Suoi Angeli per ricordarci quanto siano semplici la vita e la volontà universale che la istruisce. Ci meritiamo di essere chiamati “fratelli” dai Messaggeri di DIO?

 

Fratelli e sorelle del Pianeta Terra:

Nel nostro spirito e nei nostri cuori risiede fecondo l’amore per voi.

Facciamo quanto il Lume della Divina Intelligenza ci propone per assistere alla vostra rinascita nella Verità e nella libertà. Dovete autorealizzare i presupposti ideali per una esistenza felice, operosa, cosciente, animata e sorretta dall’Amore più grande di tutti gli Amori, dal bisogno imprescindibile di realizzare l’unione di tutti i popoli della Terra e di proporre la fermentazione dei valori essenziali della vita secondo la Legge che vi è stata concessa per Supremo Volere dell’Altissimo Signore del Creato.

Dovete liberarvi dall’ignoranza che vi logora e vi debilita. Dovete esaltare con ogni mezzo l’istinto imperioso di governare gli elementi con doverosa e responsabile attenzione, concedendo a questi il diritto di svolgere la loro missione nel consesso dell’Edificio Creativo.

Dovete rendervi finalmente conto che l’armonia è la Forza coesile del Cosmo e del processo del Suo divenire. Senza questi presupposti, senza questa necessaria autorealizzazione, tutto è destinato a sgretolarsi, a dissolversi, a scomparire, a mutare radicalmente.

Pace.

Woodok

 

L’armonia e la pace erano i beni più preziosi che Kennedy sperava di realizzare, eliminando ciò che genera distruzione e morte.

“Lasciate che entrambe le parti invochino i miracoli della scienza, anziché il terrore” - diceva Kennedy.

 

Se sarete forti nella pace, debiliterete il desiderio della guerra.

Essere forti nella pace non vuol dire possedere la potenza bellica, ma vuole significare fortificarsi di questo immenso bene, sino al punto da non poter essere più irreversibile.

Solo allora, quando avrete posseduto, pienamente e coscientemente, la pace, debellerete la guerra e guarirete di un male che altro non procura che sofferenza e morte.

La pace deve essere corroborata e governata dalla giustizia, perché è vero che senza giustizia la pace non potrebbe mai, mai essere forte come deve essere per dare i suoi frutti.

La pace è figlia della giustizia ed ambedue generano l’amore e la fratellanza fra gli uomini. Senza questi alti valori l’inferno non cesserà di esistere e i mali diverranno sempre più crudeli.

Pace.

Dalla Cristal‑Bell

Woodok

 

Osservazione ed esperienza - dice la scienza oggi - sono le uniche strade che danno la certezza e la credibilità. Ma poniamoci una domanda: l’esperienza deve servire ad un progresso fatto di conquiste positive, oppure serve ad “osservare” la distruzione fino a che tutto è distrutto?

L’esperienza deve servire a scegliere le strade della conoscenza per il bene di una umanità, di un pianeta, di un universo. Se l’esperienza dell’odio e della guerra ci ha insegnato che sono strumenti negativi, perché perseverare? Se l’esperienza della disintegrazione atomica ci ha insegnato che l’energia emessa sviluppa radiazioni distruttive incontrollabili, perché non ricominciare dall’atomo per sperimentare la ricerca dell’energia attraverso un’altra strada?

Se i motori a combustione e le trasformazioni industriali stanno alterando l’atmosfera e le acque, dobbiamo stare ad osservare il fenomeno che i veleni producono nei nostri organi, oppure correre al riparo soppiantando immediatamente i sistemi errati?

Se rivolgessimo la nostra attenzione al pianeta, ci accorgeremmo quanto dipenda la nostra vita dalla sua vita.

 

La Terra vive!

Se ancora non lo sapete, è bene che lo sappiate. Cercate di non coercire il suo cosmico equilibrio. Cercate di comprenderla e, soprattutto, di amarla.

La Terra è una madre generosa. La Terra non è solo un pianeta, ma anche una cellula vivente del Cosmo, del Dio vivente. Se non l’amerete, non vi amerà; se tentate di distruggerla, vi distruggerà; se tentate di disarmonizzarla, vi farà tribolare; se non l’amerete vi odierà, vi negherà la linfa vitale che alimenta la felicità del vostro esistere.

Se la comprenderete e le concederete le giuste e doverose attenzioni, la Madre Terra cingerà di prosperità le vostre vite.

Non vi può essere vite, né uva senza terra; non vi possono essere spighe né frumento se manca la genitrice del sangue e della carne.

Ricordatelo! La Terra vive e si chiama Grande Madre.

 

Vi abbiamo detto e vi ripetiamo:

Rivolgetevi, come mai avete fatto, alla Terra. La vostra sopravvivenza dipende, soprattutto, dal latte e dal miele che essa potrà darvi, se le concederete amore e cure. Se non lo farete, morirete di fame.

La scienza si dedichi a realizzare le strutture necessarie per agevolare tutti coloro che desiderano produrre per sé e per gli altri. La politica economica rivolga le massime attenzioni e le indispensabili agevolazioni a tutti coloro a cui necessitano gli strumenti per rigenerare e far fruttificare la madre della vita.

Se ciò farete, avrete molto per voi ed anche per gli altri. Lo spettro della fame si allontanerà. Ve lo abbiamo detto e ve lo ripetiamo. Meditate e deducete.

Pace.

Dalla Cristal‑Bell

Woodok

 

Purtroppo il ricordo del Cosmos precipitato qualche anno fa, si è ultimamente rinnovato con il terrore per lo Skylab. Gli uomini responsabili non potranno dire di non essere stati avvisati fin dal 1962! Ecco cosa rammemorava Eugenio il 26 gennaio 1978:

Nello spazio, ha avuto inizio la sperimentazione di un pericoloso conflitto di mezzi teleguidati e radiocomandati delle due superpotenze atomiche.

 

“L’albero di fico può essere scrollato e i fichi cadere sulla Terra. E cadde dal Cielo, in su gli uomini, una gragnola grossa come del peso di un talento; e gli uomini bestemmiarono Iddio per la piaga della gragnola; perciocché la piaga d’essa era grandissima.”

 

“Chi ha orecchi, ascolti - ammoniva Eugenio

La scienza senza coscienza ha racchiuso nell’involucro di una noce la distruzione e la morte. Gli uomini stanno a guardare, ma non vedono che sulle loro teste passano miriadi di ordigni carichi di mortali vibrazioni.

Siamo nell’ora ottava; l’ora nona potrebbe suonare da un momento all’altro ed altro non vedremmo se non spegnersi per sempre la vita. Non ci rimane altro che pregare se non saremo capaci di fermare questa folle e mortale corsa verso l’annientamento totale dell’umano genere di questo mondo.

Dobbiamo gridare e far crollare questo maledetto edificio di demoni distruttori. Dobbiamo gridare con il medesimo fervore e con la medesima fede di coloro che fecero crollare le mura di Gerico, senza muovere un solo dito.

Se non lo faremo, la nostra carne e la carne della nostra carne non godrà più le bellezze ineffabili di questo mondo creato da Dio. Se rimarremo a guardare statici, immobili e passivi, il Cielo si oscurerà dinanzi ai nostri occhi, e solo le tenebre ci saranno compagne di tribolazione e di morte.

Lo so che tutto ciò che vi dico vi intristisce il cuore e l’anima, ma è vero che non meno tristi sono il mio cuore e la mia anima. Ho il santo dovere di parlarvi così come vi parlo, affinché non si pensi che l’amore ci abbia abbandonati o sia rimasto muto all’ansia dei nostri spiriti appesantiti da questo tormentoso tempo, reso tale dagli empi e dai perversi spiriti infernali.

 

Aiutiamoci che Dio ci aiuterà

 

Attiriamo su di noi l’amore, e l’odio sarà certamente sconfitto: attiriamo su di noi la Luce della giustizia, e l’ingiustizia perirà. Non è impossibile anelare e possedere queste virtù salvatrici; non è impossibile se solo lo vogliamo con tutto il cuore e con tutta l’anima.

Che Cristo e i Suoi Angeli ci diano la forza e il coraggio di lottare e vincere nel Santissimo Nome di Dio”.

E. S.

 

La nostra vita è ormai tessuta di ore di angoscia. Ma quanti uomini sono coscienti di questa realtà apocalittica? La via del nucleare è una strada senza ritorno.

Chiamarla semplicemente “spada di Damocle” è poca cosa.

 

“DISCUTIAMO”

Cosa, cosa volete salvare se continuate a distruggere?

Credete che i discorsi, le parole, che tali rimangono, possano salvare?

Il vostro pianeta è generoso ed autosufficiente. Siete voi, cari amici terrestri, a debilitare la sua capacità. Lo zelo della sua produttività.

Sfruttate malamente e disordinatamente i valori portanti del suo equilibrio e del divenire della sua cosmica evoluzione.

Vi abbiamo più volte detto che il superfluo è deleterio al necessario e vi abbiamo anche fatto rilevare che le esigenze pratiche e funzionali per soddisfare un valore esistenziale comodo e felice, non vanno ricercate nelle molteplici forme di cui voi, cari amici terrestri, preferite non esserlo, perché più avete, più volete: volete la medesima cosa in una miriade di forme, con apparenze diverse.

Cosa, cosa volete salvare se non riuscite a coordinare quanto deve essere salvato e curato perché possiate sopravvivere?

Pace.

Nicolosi, 27-1-1977

Dalla Cristal‑Bell

Woodok

 

 

 

 


CAPITOLO 11

 

LA GENERAZIONE DEL TERZO MILLENNIO

 

Non rimane che una triste conclusione della risposta che gli uomini di buona volontà avrebbero dovuto dare ai richiami delle “voci cosmiche” provenienti da altri punti dello stesso oceano di vita universale.

Da questa meditazione, che non è più un appello, scaturisce l’inesorabile controversia dell’uomo verso il paziente amore divino, e nient’altro si può aspettare da questi “Giardinieri del Cosmo” se non una Sentenza.

Gli ultimi comunicati scemano di speranza dal 1976 in poi, apparendo chiaramente come “sentenza” per quanto l’uomo non ha saputo correggere. Loro così debbono intervenire per modificare e ancora una volta, istruire:

 

Distonie geodinamiche si ripercuotono sulle fasce Van Allen che sono il cielo del pianeta: “Ogni volta che vengono turbate, le ripercussioni sul vostro pianeta sono notevolmente forti a causa di flussi e riflussi magnetici, che mettono in seria difficoltà il dinamismo centripeto e quello centrifugo.

I terremoti e quant’altro è destinato a produrre disastri sul vostro pianeta, vengono prodotti da questi squilibri che potrebbero essere evitati se la vostra scienza si rendesse finalmente conto di quanto sia importante la funzione del vostro cielo e quanto sia indispensabile evitare il continuo turbamento di esso.

Le fasce “Van Allen” istruiscono l’equilibrio del vostro pianeta e non solo l’equilibrio, ma anche la proliferazione degli elementi necessari allo sviluppo dei valori esistenziali ed organizzativi della vita nelle sue molteplici forme.

Esistono due entrate e due uscite che la vostra scienza potrebbe utilizzare evitando di squarciare il cielo. Queste entrate ed uscite si trovano al Polo Sud e al Polo Nord. Queste vie sono quelle idonee per l’entrata ed uscita di corpi estranei a quelli che non rivestono una caratteristica dinamica cosmica.

Sino a quando utilizzerete altre vie, con le conseguenze che vi abbiamo già detto, le distonie geodinamiche cresceranno in fase caotica.

Questo vi abbiamo detto affinché prendiate conoscenza di una realtà che la vostra scienza ancora sconosce. Sono inevitabili altre catastrofi.

Pace a tutti.

Dalla Cristal‑Bell

Woodok

1-9-1977

 

Vi abbiamo detto e vi ripetiamo:

“Il vostro pianeta è in crisi.

Il volto del vostro mondo è destinato a mutare. La muta è inevitabile ed essa comporta, anche, una variazione sostanziale della vostra genetica informativa e quindi, anche dei valori fondamentali che istruiscono l’ordine esistenziale degli elementi che coordinano gli esseri viventi ed operanti: “Uomo compreso”.

La muta normale è legata alle vostre opere positive. È inutile che la vostra scienza si affatichi tanto nel ricercare altrove le cause di questi disastri. Noi vi abbiamo più volte detto che il vostro modo di vivere produce vibrazioni altamente negative.

Vi abbiamo anche detto che gli esperimenti nucleari praticati dalla scienza distruttiva e disarmonizzante ha prodotto disquilibri notevoli nell’anello magnetosferico e nell’asse del vostro pianeta, nel nucleo solare che è al centro di questa cellula macrocosmica “VIVENTE”.

Malgrado tutto, continuate in questa nefasta e deleteria opera, senza minimamente ravvedervi, senza suscitare un minimo interesse responsabile, saggio, coerente e intelligente.

Cosa volete sperare? Il vostro mondo si difende e, se è necessario, vi distruggerà.

Le vostre opere, vi ripetiamo, attentano l’universale equilibrio del Creato. Se non sarete voi a comprenderlo vi sarà chi ha il dovere di farvelo capire, di porvi in ravvedimento, di suscitare la indispensabile coscienza per essere consapevoli di una verità che dovete, assolutamente, conoscere.

Ancora la crisi che travaglia il vostro pianeta non ha raggiunto il punto ipercaotico, essa è in fase ipercritica. Quando raggiungerà il punto ipercaotico sarà troppo tardi per poter porre riparo. Manca amore, manca giustizia, rettitudine spirituale e morale; difetta enormemente l’amore verso la natura, verso gli strumenti che sono l’alito, la linfa della vostra esistenza.

Vi abbiamo voluto ancora una volta ripetere. Pace.

Da un extraterrestre

in missione sulla Terra

17-9-1976

 

In relazione a quanto vi abbiamo detto e ripetuto, vi diciamo ancora:

Non meno profonda e pericolosa di quella delle coste californiane è la faglia della crosta terrestre che attraversa il Friuli, la Jugoslavia, la Grecia e la Turchia.

È possibile una frattura ed è conseguente una deriva verso nord nord‑ovest del continente europeo occidentale. Il mare dividerebbe, a causa di enormi sprofondamenti, la parte nord dell’Europa. Le coste jugoslave potrebbero scivolare verso ovest per l’inevitabile abbassamento delle basi di sostegno. Anche l’Albania, la Grecia e la Turchia subirebbero le medesime conseguenze. La Sicilia si spaccherebbe in due. La parte orientale sarà divisa dal mare all’altezza del Belice.

Tutti i continenti della Terra saranno sconvolti e diverse nazioni scompariranno sotto le acque. Nell’Oceano Atlantico emergerà terra ed anche nell’oceano Pacifico.

La fuga dell’asse terrestre provocherà una notevole contrazione della massa geoidale con conseguenze che vi lasciamo immaginare.

Pace.

Da un extraterrestre

in missione sul vostro pianeta

17-9-1976

 

Le indispensabili necessità per una muta armonica del vostro pianeta.

Vi abbiamo, più volte, detto che la Terra è un organo vivente dell’edificio creativo del Cosmo.

Vi abbiamo replicato, purtroppo inutilmente, che le vostre nefaste opere, disarmonizzanti, influiscono notevolmente sul processo armonico dei periodi di mutamenti a cui, per legge di crescita evolutiva, è sottoposto il vostro pianeta.

La vostra scienza è rimasta sempre passiva su questa realtà e, volutamente, ignora le esigenze che da essa scaturiscono, provocando effetti contrari ai naturali bisogni della sua natura cosmologica.

La vostra logica non si è mai allineata alla legge della logica naturale, anzi, si è messa contro, edificando effetti che debbono, necessariamente, esaurirsi con le conseguenze inevitabili che conoscete o che state incominciando a sentire.

Vi abbiamo detto anche che l’asse magnetico terrestre è in una fase critica a causa della coercitiva accelerazione di dinamismi caotici prodotti dagli esperimenti nucleari nel sottosuolo. Anche l’indiscriminato sfruttamento delle risorse naturali e la consequenziale distonia ecologica delle strutture equilibratrici degli elementi hanno seriamente turbato il normale processo evolutivo del pianeta, e per conseguenza, degli esseri che lo abitano.

Questa irrefutabile verità non può essere ignorata se non si vuole incorrere in gravi sanzioni degli “Zigos” che presiedono l’ordine naturale della suprema legge della creazione e della sua inevitabile evoluzione cosmogonica.

Non vi illudete di poter travalicare la superiore volontà dell’eterna legge che governa il divenire continuo del Cosmo. Se la violerete, sarete costretti a subire catastrofiche ritorsioni, con conseguenze inimmaginabili, se la vostra responsabilità assumerà un atteggiamento cosciente dei valori già esposti, il processo evolutivo della terra si svolgerà senza violenza e senza eccessivi orgasmi.

Allora, cari terrestri, anche il vostro compito operativo nell’economia creativa sarà conforme e pacificamente positivo.

Attenti, dunque, e meditate su quanto vi abbiamo detto se volete, realmente sopravvivere.

Pace.

Adoniesis

 

È come se un potenziale di energia mutante debba investire il nostro pianeta e gli uomini debbano venire coinvolti, trovando alcuni di questi in sintonia con la nuova energia, e altri in distonia, quindi inevitabilmente in balìa di una pazzia collettiva.

Tutto è Uno, nel Corpo vivente di Dio, ed è Dio stesso che manifesta un proprio intervento per ristabilire l’equilibrio là dove era in difetto.

Ecco come meglio si può intendere l’espressione “Fine del Mondo”.

Si è sempre sentito dire, e in questi tempi in particolar modo, che è prossima la “fine del mondo”. La gran parte degli uomini di questo mondo hanno creduto e credono ad una fine fisica del pianeta che loro abitano, ma non è così. Vi sono dei cicli di crescita che governano questo vostro pianeta: tali cicli possono avere una terminale negativa o una terminale positiva, e questo in relazione all’opera che in questo determinato ciclo edifica l’umanità, o in senso negativo o nell’altro senso positivo. Questa cellula macrocosmica, che voi chiamate Terra, vive una sua vita cosmogonica, e gli uomini altro non sono che enzimi, elaboratori, trasformatori della sua natura nonché della sua evoluzione. È logico che se questi enzimi producono disquilibri tali da produrre un malessere generale nel suo ordine naturale, questi subiscono (attraverso una ferrea legge) la sollecitazione di mutare l’ordine negativo in ordine positivo, e ciò in relazione al volere della legge d’amore che governa l’intero Creato. È quindi vero che ad una causa corrisponde un effetto, ed è ancora vero che all’effetto negativo corrisponde la necessità dell’intervento, del rinnovamento, della purificazione e quindi del giudizio.

Questa vostra generazione ha prodotto disquilibri di notevole intensità negativa, e tali, da richiedere l’intervento di un processo che deve senza meno produrre una sentenza, e la sentenza non sarà “la fine del mondo”, ma la fine della generazione, e non di tutta la generazione.

Ecco perché noi siamo sulla Terra, per avvertirvi che il processo è prossimo a terminare, e che la sentenza potrebbe avvenire da un giorno all’altro, o meglio, nel momento stabilito dall’Alto.

Il preludio del giudizio non deve potervi sfuggire, perché evidenti e chiari sono gli ammonimenti, e indiscutibili le accuse. Non potete dire: “Io non sapevo”, non potete essere giustificati. Preparatevi piuttosto a pregare se volete salve le anime, perché è stato detto e scritto: “Tutte le cose passeranno, ma la mia parola non passerà mai”.

Quindi è bene sappiate che cosa si deve intendere per “fine del mondo”, ed è bene sappiate ancora che il Regno di Dio in Terra è stato promesso e si attuerà in questo mondo che si sarà rivestito di nuova luce e di nuova vita per Volere Santo di Dio e dei Suoi Archetipi.

Adoniesis

6-4-1973

 

In un contesto di rinnovamento, gli Extraterrestri hanno dunque rivelato che una piccola parte dell'umanità è sotto la Loro tutela per difenderla da quanti, ripetendo gli errori del passato, tentano di emarginarla.

 

Cercate in tutti i modi di deridere, ridicolizzare e schernire. Perché, perché? Vi chiedete il perché lo fate? Siete contro il bene? Siete contro l’amore universale? Siete contro la giustizia? Siete odiosi verso chi grida la verità?

Schernite e perseguitate coloro che desiderano un mondo migliore, una umanità affratellata, felice, meno egoista, meno violenta, meno ipocrita, meno autolesionista, meno distruttiva.

Temete? Che cosa? La giustizia?

Temete coloro che, crescendo, non vi somiglieranno più, né saranno disposti a commettere gli errori e gli orrori che avete commesso o commettete?

Avete il fango fin sopra i capelli e vorreste coinvolgere chi desidera rimanere pulito. Allora dissuadete, denigrate, vituperate con la lingua biforcuta. Dite: sono pazzi! Ebbene, amici terrestri noi vi diciamo di avere innestato su 7.465.006 persone di ambo i sessi, una genetica che non è del vostro mondo. Questi sanno benissimo quello che debbono fare e non temono affatto i vostri blasfemi giudizi né temono il vostro odio.

La loro commiserazione è grande e al vostro odio antepongono il loro amore.

Ma, badate: possono anteporre la loro giustizia, se il loro amore non fosse sufficiente a farvi ravvedere di non perseverare nell’errore. La forza che risiede nel pensiero di queste persone è regolata da una programmazione ben precisa ed esente da qualsiasi ambizione negativa coercitiva. La genetica che posseggono non glielo permette, perché rende pienamente coscienti del bene e del male. I loro pensieri sono corpi agenti e modificatori. Gli effetti negativi, sorti da cause negative vengono imbrigliati da questi corpi‑pensiero modificatori e quasi sempre tramutati in effetti positivi.

La nostra assistenza su costoro è attiva e costante, perché li riteniamo nostri fratelli a tutti gli effetti. Dobbiamo, anche se i più non lo gradiscono, creare i presupposti ideali del Regno di Dio in Terra. È un disegno che dobbiamo realizzare per suprema volontà dell’Altissimo e crediamo doveroso avvertirvi che ogni tipo di opposizione riuscirebbe vana.

È il tempo. Lo sapevate! Replicare a Dio, non è possibile.

Pace.

11-1-1977

Woodok

 

“GENETICA GNA”

Non vi è stato detto che siete nel mondo e non del mondo?

La vostra struttura informativa genetica non è DNA ma GNA: genetica cosmica posseduta dai “Titani” coordinatori dell’Idea Creativa.

Osservate bene il seguente grafico e studiatelo seriamente e profondamente.

 

 

7.465.006 è il numero di coloro destinati a possedere la genetica GNA; cioè la nostra genetica che non è, certamente, di questo mondo. Non vi stupite e non vi rammaricate se sarete rigettati da coloro che posseggono la genetica DNA.

La dinamica evolutiva materiale in fase crescente è la risultante della dinamica spirituale in fase crescente ascensionale proiettata al di là dei valori primordiali creativi - A.B.C.D. - Con lo sviluppo della genetica GNA la vostra coscienza viene spinta al di fuori della coscienza C.D. (uomo‑animale), assumendo caratteristiche sostanzialmente diverse e manifestando qualità spirituali, materiali e morali in contrasto con C.D.

La vostra storia è tessuta da flussi e riflussi non certamente comprensibili dall’infima capacità dell’intelligenza, vincolata dai valori creativi ed organizzativi primordiali e da tutti gli altri valori politici, scientifici, religiosi e morali scaturenti e che sono il corredo evolutivo iniziale.

Per coloro che hanno raggiunto il gradino di questa nuova attività genetica, comprendere questo mio discorso non è difficile, anche se non credo il momento giusto per ampliarlo ulteriormente. Su questo argomento ci sentiremo ancora.

Intanto vi invito a studiare seriamente e profondamente il grafico che vi ho espresso. A presto.

Pace.

Adoniesis

4-1-1977

 

Ma forse per apocalisse è preferibile intendere una trasformazione del genere umano, recuperato nella informazione genetica e riportato verso l’Homo Sapiens, oggi gravemente contaminato.

Fecondazione è il mezzo attraverso il quale un sistema vivente riceve una informazione genetica o un completamento genetico per rigenerare o mutare.

I fecondatori universali sono le comete, e i valori di rinnovamento che ha portato la cometa Kohutek sono ancora sconosciuti all’uomo terrestre. Per scoprirli basta rendersi conto di cosa sta succedendo alla psiche umana e alle nuove nascite.

Nel 1973 Eugenio Siragusa aveva presagito che se la cometa avesse avuto la coda a forma di spada, la nostra vita sarebbe stata sconvolta. La cometa passò precisamente dietro il sole, e mentre prima di lambirlo aveva la coda luminosa, subito dopo questa era scomparsa. Cosa aveva “lasciato” al nostro Sole? Quale rinnovamento di informazione aveva ricevuto questa ghiandola creativa?

Si parlò allora di inizio dell’Apocalisse, ma cosa si intende per Apocalisse, precisamente?

Forse gli uomini hanno creduto ad un cataclisma conclusivo di qualche ora, come se il pianeta potesse essere sconvolto e distrutto nei suoi effetti fisici, dimentichi che non vi può essere effetto senza causa, e poiché la causa dell’uomo è lo spirito doveva prima essere sconvolto lo spirito dell’umanità...

 

Sono in corso di svolgimento “manipolazioni genetiche” per lo sviluppo di alti valori fisico‑spirituali in alcuni soggetti predisposti e attivamente sondati.

Questo nostro attivo intervento mira ad edificare una nuova e stabile struttura genetica, capace di far emergere una precisa qualità di uomini e di donne dotati di un evoluto complesso di valori altamente evolutivi proiettati nell’opposta direzione degli attuali decadenti, deteriorati dinamismi biopsichici.

Ciò che la nostra alta scienza cosmica si propone, è rendere immuni dall’ “Harbar” soggetti particolarmente sensibili e con caratteristiche ben precise. Sono state già attuate “manipolazioni genetiche” in diverse zone del vostro pianeta con ottimi risultati.

Alcuni giovani nati da questo processo, oltre d possedere una spiccata capacità intuitiva, conservano inalterate altre capacità psico‑spirituali eccellenti e una coscienza, praticamente, quadridimensionale. Spesso, dimostrano chiaramente di essere estranei al corrente concetto esistenziale della moltitudine e criticano, severamente, l’opulento e degradante sistema morale, economico, politico, religioso e scientifico. Sono per un mondo felice, privo di ipocrisia, illuminato di saggia giustizia, di fraterno amore e di non violenza. Sono consapevoli di aver ricevuto qualcosa di bello ed importante dall’esterno e non riescono a contenere la gioia.

Dicono: “Non siamo di questo mondo”.

E non vi dovete affatto stupire, perché, in realtà, la risultante delle loro coscienze e dei valori che esprimono e praticano è elaborata e strutturata da una genetica che esula da quella che la gran parte dell’umanità del vostro pianeta possiede.

Questo è quanto dovevo comunicarvi. Pace a tutti.

18-3-1978

Hoara dalla Cristal‑Bell

 

In aggiunta ha quanto precedentemente ho comunicato sulle manipolazioni genetiche, aggiungo.

Il processo che edifichiamo mira, principalmente, ad innestare una qualità evolutiva capace di sviluppare i valori indispensabili per un deciso miglioramento della specie umanoide che vive ed opera sul vostro pianeta e per lo sviluppo della coscienza universale e delle capacità ad essa legate.

Non abbiamo bisogno, come molti credono, di imporre tale metodologia per fini di possesso del vostro pianeta, di coercire o di rendere schiava l’umanità.

Al contrario di quanto alcuni degradati cervelli immaginano, il nostro compito è saturo di altruistico amore completamente disinteressato. Ubbidiamo ad una volontà e svolgiamo un disegno vecchio di millenni. Dovreste sapere che ci guida e ci sorregge in quest’opera purificatrice; dovreste saperlo. Non vi è stato detto che “la gramigna sarebbe stata separata dal frumento”? Lo avete dimenticato?

“Il tempo passerà, ma le mie parole non passeranno mai. Tutto quello che ho detto succederà, prima che questa generazione passi” Avete dimenticato?

Noi ve lo ricordiamo con le opere che stiamo edificando e che molti spiriti risvegliati alla verità intuiscono nella loro luce interiore. E, ricordate: “Il regno di Dio in terra lo erediterà la qualità che stiamo preparando”. Le manipolazioni genetiche sono, appunto, esigenze indispensabili per edificare questa qualità idonea per istruire e instaurare il nuovo albero della vita illuminato e confortato dalla suprema legge del Creatore.

Questo facciamo e sia sempre fatta la sua Santissima Volontà in Cielo e in Terra.

Pace e speranza a tutti gli uomini di buona volontà.

Dalla Cristal‑Bell

Hoara

 

“DOVRESTE GIÀ SAPERLO”

Scegliamo, accuratamente, coloro che dimostrano di possedere qualità idonee per essere guidati ed educati ad un programma evolutivo capace di recepire i superiori concetti esistenziali del nuovo mondo.

Come vi abbiamo già detto, la fine del mondo la si deve intendere nel modo che già sapete e non come è stato immaginato e divulgato. “Fine di un modo di vivere i valori della vita, così come si sono vissuti e si stanno vivendo”. È anche vero che tale mutamento, a suo tempo preannunciato, comporterà modificazioni sostanziali su tutti i piani dell’edificio fisico‑psichico e spirituale dell’essere umano. Una nuova salute spirituale, materiale e morale corroborata da una saggia sapienza impregnata di verace amore fraterno universale spoglio da egoismo e privo di odio.

Il vostro pianeta subirà notevolissimi flussi e riflussi di energie purificatrici, affinché anche le strutture portanti della sua natura cosmica abbiano a stabilizzarsi sulle frequenze positive della luce creante. Tutti coloro che non si predisporranno all’accettazione dei superiori concetti che dovranno programmare il “nuovo mondo” saranno inevitabilmente posti in condizione di non poter sopravvivere perché incapaci ad assimilare la nuova dinamica vitale.

Vi abbiamo ampiamente concesso le istruzioni basilari ed indispensabili per poter sviluppare i presupposti ideali, idonei per entrare pacificamente e coscienziosamente in questo nuovo processo evolutivo, animato e nutrito da vibrazioni quadridimensionali molto elevate. Il potenziale dinamico astrale ha subito, anch’esso, un notevole flusso modificante nelle strutture genetiche e nei codici della materia organica e inorganica.

L’atomo creante impone la nuova legge in relazione al volere dello spirito creativo del cosmo in esso contenuto.

Pace a voi tutti.

Dalla Cristal‑Bell

Woodok

 

“LEGGETE ATTENTAMENTE, MEDITATE E DEDUCETE”

Sappiate che la superiore intelligenza vi ha reso fecondi e ha fatto lievitare valori espressivi ed operativi diversi da quelli comuni.

È stato detto: “Io espanderò lo Spirito Santo”...”, è questo Spirito che è penetrato in voi, ed è questo Spirito che vi rende diversi dagli altri non ancora predisposti a riceverlo, non idonei ad attirarlo su di loro. Essere “figli coscienti in Dio” significa averlo riconosciuto come Egli veramente è e non come vi è stato imposto di crederlo.

Avete creduto e continuate a credere che noi siamo degli esseri alati, è stato e continua ad essere errato. Siamo stati e siamo dei “Messaggeri” interpreti dei voleri e delle leggi del Divino Spirito creativo incarnato nei Grandi Maestri del “Cosmo”, o meglio, negli uomini‑dèi, archetipi e architetti di tutte le cose manifestate dall’idea del Grande Essere: “Il Cosmo”. Il suo Corpo macrocosmico è composto da 150 bilioni di universi.

Di esseri cosmici ve ne sono tanti:

Vi è l’Essere cosmico esistente, ma non creato.

Vi è l’Essere cosmico creato, ma non manifestato.

Vi è l’Essere cosmico manifestato.

Voi, noi e tutti gli altri esseri, operanti su piani dimensionali diversi, siamo da esso contenuti e ad esso simiglianti nel processo manifestativo esistenziale e strutturale, anche se estremamente piccolo. Il principio è sempre il caos, o meglio l’apparente caoticità degli elementi dinamici mutanti in elementi fisici. Questa verità dovrebbe darvi l’esatta misura dei macrocosmici processi di flussi e riflussi nel programma dell’economia creativa del Cosmo.

È anche vero che le funzioni di una sua funzionalità, ritenuta da voi negativa, in realtà non lo è; e questo perché sconoscete ancora le esigenze esistenziali della sua natura macrocosmica.

Se vi renderete contro che le vostre opere sono strettamente legate a certe particolari esigenze della sua vivente natura, allora vi convincerete del perché è stato detto e scritto: “occhio per occhio dente per dente”, ad ogni causa corrisponde un effetto. Ora potrete ben comprendere.

Leggete attentamente: meditate e deducete.

Adoniesis

 

Così dice Adoniesis con estrema semplicità, esprimendo concetti di volumetrica coscienza cosmica, e rivolgendosi a chi Lui solo sa abbia il coraggio di ascoltare.

Non basta leggere, non basta essere umili, non basta riuscire a sapere sempre di più, né farsi un programma di vita nella convenienza di non avere più rapporti di misura: nuovi orizzonti si schiudono agli uomini di buona volontà.

D’altronde, non è da noi autori giudicare, o chiarire i valori: a noi basta aiutare l’offerta di chi ha avuto il compito di farlo.

Se non curate l’albero della vita, che frutti sperate d raccogliere? Sono stati i nostri padri ad innestare il vostro primo albero di vita. “I figli di Dio si sono innamorati delle figlie degli uomini e le hanno sposate” Un albero, fecondato da una nuova forza genetica che avrebbe dovuto dare frutti migliori, se fosse stato curato, potato e coltivato con solerzia spirituale e con le leggi dell’archetipo, fecondatore di vita, per supremo volere dello Spirito Creativo.

Il programma è rimasto, anche se i germogli nuovi hanno portato con sé una linfa degenerata, priva della genuina forza, resa quasi sterile ed incapace di rigenerare i valori innestati con una genetica primaria, capace di sviluppare ed alimentare sempre più e meglio l’albero della vita e renderlo fecondo, fruttificante di buoni frutti.

Ancora, dopo tanto tempo, l’albero della vostra vita appare agonizzante, quasi sterile. “La vite, il tralcio, l’uva?” Ma che cosa avete capito? Come, come avete lavorato la vigna del Signore?

L’albero nuovo sta per essere trapiantato e i giardinieri del Cosmo sono già all’opera. I buoni germogli del vecchio albero saranno innestati nel nuovo e da essi nasceranno i frutti che lo Spirito del Signore gusterà per la Sua gioia eterna.

Pace.

Adoniesis

 

“I FIGLI DI DIO SI SONO INNAMORATI DELLE FIGLIE

DEGLI UOMINI E LE HANNO SPOSATE”

È stato detto e scritto che dal Cielo vennero gli angeli, e rivestiti di umana natura, si innamorarono delle figlie della terra e le sposarono. Da questi connubi emerse la razza degli uomini‑dèi, contenitori di una Coscienza Divina e portatori di Verità, coscienti essi stessi dell’Intelligenza Suprema, che impersonarono e tramandarono.

Chi furono questi “Angeli” discesi dal Cielo che nutrirono amore per creature terrestri e le fecondarono?...

Oggi, così come ieri, la storia si sta ripetendo: essi sono ancora qui , presenti e operanti fra noi, pronti a ridare alla Terra quel Seme Divino che la incoscienza umana ha rinnegato e distrutto.

Ma l’Amore di Dio è infinito, e ancora una volta Egli ce lo offre affinché il Suo Seme non perisca nel fuoco dell’autodistruzione. Essi, gli Angeli di ieri e gli Extraterrestri di sempre, saranno ben presto i Seminatori di una nuova genetica informativa, di una nuova progenie di uomini atti a guidare l’umanità di domani, e daranno ancora una volta vita ai novelli FIGLI DI DIO.

 

“HOARA COMUNICA”

Molte strutture esistenziali sono destinate a mutare. Le attività biodinamiche subiranno radicali rinnovamenti ed anche la genetica sarà costretta ad elaborare condizionamenti totalmente diversi.

La crescita del pianeta che abitate proporrà nuove energie cosmicamente evolute e non potete evitare di essere coinvolti in questo ciclico processo che il dinamismo dello Spirito creante impone.

Sarete utili se vi adatterete al nuovo sviluppo. Sarete saggi se comprenderete in tempo utile le impellenti esigenze della Superiore Legge Cosmofisica e delle immutabili leggi che la governano nei cicli di crescita, Il vostro pianeta muta, ed inevitabilmente anche voi dovete crescere se volete, realmente, servire il Sommo Bene Creante.

Crescere significa essere coscienti dei valori eterni che corroborano di saggezza e di sapienza i dinamismi esistenziali e renderli armonici ed equilibrati. Voi non sapete perché esistete, ma non potete ignorare che se siete, vi è un valido motivo per essere, operare ed essere ancora sino ad essere uno strumento direttivo e non esecutivo.

Il Grande Spirito e il Piccolo Spirito non sono mai separati. L’uno serve l’altro, l’altro serve l’uno. Capite?

Pace.

 

Sono numerosissimi i casi di bambini particolarmente dotati - definiti comunemente “prodigio” - che rivelano qualità non comuni.

Dice lo scrittore Brad Steiger: “Tutti i bambini superdotati che sono tra noi - e ce ne sono a decine di migliaia - hanno la certezza che i loro antenati vennero da un altro mondo, da un’altra dimensione, da un altro livello d’intelligenza. Questi “figli delle stelle” - continua lo Steiger - questi ragazzi che dicono di essere “estranei” in questo mondo, sono però perfettamente integrati nella società. Sembrano il prodotto di una genetica più evoluta, non di questo mondo. Essi si rassomigliano tutti: sono molto attraenti, hanno lo “sguardo vecchio di millenni”, sensibilissimi alle vibrazioni elettromagnetiche sono amanti del silenzio e della solitudine”.

Steiger conclude dicendo: “Questi individui dicono di ricordare coscientemente al fine di poter servire i loro fratelli durante il periodo di transizione che si avvicina, nella grande “purificazione” che l’intera umanità deve superare onde acquisire una coscienza superiore ed attuare una trasformazione, sia personale che sociale”.

 

“PREDICE BRUTTE COSE CHE DOVRANNO ACCADERE E POI MUORE”

Articolo tratto da “El Vocero”, San Juan P. R. 29-9-1977

Ponce - di Tomas de Jesus Mangual - Un fatto insolito, probabilmente senza precedenti nella storia, negli ospedali di maternità del paese, è accaduto ieri nell’Ospedale del Distretto di Ponce, quando un bambino appena nato, con aspetto deforme che lo rendeva come un “fenomeno mostruoso”, morì pochi minuti dopo provocando stupore nei medici e nelle infermiere dicendo con chiarezza: “BRUTTE SONO LE COSE CHE STANNO PER ACCADERE IN QUESTO MONDO”.

Malgrado il riserbo con il quale i medici e i dirigenti dell’Ospedale cercarono di mantenere “il caso” nel massimo silenzio, una fonte altamente qualificata rivelò il fatto a “El Vocero” con la seguente versione:

“Il bambino nacque e pareva “un fenomeno mostruoso”. Dinanzi al suo orribile aspetto, una delle infermiere che assistevano i medici durante il parto, disse: “com’è brutto!”, e con sorpresa di tutti, il bambino rispose dicendo: “Brutte sono le cose che stanno per accadere in questo mondo”; e morì”.

La fonte informativa di “El Vocero” aggiunse che durante il decesso della creatura, fra lo stupore dei medici, una delle infermiere cadde in ginocchio dinanzi al bambino e si mise a pregare. Fu una scena impressionante, secondo le informazioni date da “El Vocero”. I medici non hanno dato spiegazione. “mai un bambino parlò appena nato, e tanto meno con parole tanto ammonitrici” - commentò uno.

Malgrado gli sforzi realizzati dai medici e dai dirigenti dell’Ospedale perché questo fatto non venisse conosciuto, in pochi minuti fu portato a conoscenza di quasi tutte le infermiere che furono prese da spavento e il fatto costituì “un segreto svelato”.

 

“SI DICE E SI DICE”

22-11-1972

I morti sarebbero tornati alle loro case, gli animali avrebbero parlato e i bambini avrebbero fatto orazioni nel ventre della propria genitrice.

Si dice che queste cose siano già avvenute e riportate ampiamente dalla stampa mondiale, ma si dice anche che si fa di tutto per nasconderle, per ridicolizzarle, per smentirle con una strategia ben studiata e particolarmente sottile in ogni senso.

Molti avranno letto la notizia dei due giovani resuscitati, Liliana Sergiacomi e Rosario Gagliano, notizia riportata dal "Corriere di informazione” del 9 novembre del corrente anno; resurrezione collegata al “Terzo Messaggio di Fatima” e vale veramente la pena di prendere perfetta conoscenza di come stanno le cose, per rendersi finalmente conto di quello che sta succedendo, mentre si balla, si schiamazza, si lavora o si prega.

Ad esempio, prendere coscienza di quanto è successo a Jakarta ad una umile donna in concepimento che sentì, e non solo lei, ma anche scienziati e lo stesso capo di stato dell’Indonesia, il feto che faceva orazioni giornaliere del Corano, prendere conoscenza di come stanno le cose anche in questo caso, farebbe bene alla propria coscienza.

Poi, non parliamo dell’utilità intellettuale e spirituale nel comprendere la reale portata del fenomeno, se così si deve ancora chiamare, degli Ufo o Dischi Volanti o come meglio si preferisce definirli. Ma la gente, come al solito, non si interessa alle notizie che tendono a portarla fuori dalle ristrette mura della propria cittadella, per paura di essere libera e di affrontare realtà più grandi della sua miserabile conoscenza. L’ignoranza ha sempre resistito nell’accettare i prodigi dell’intelligenza cosmica, ha sempre rifiutato l’offerta della conoscenza di Dio, del vero Dio!

Credere che una scimmia possa essere capace, nel vedere un Jet (aereo) di chiedere al proprio accompagnatore, con l’alfabeto dei sordomuti: “Mi porti in aereo?”, è come voler pretendere di capire il profeta Ezechiele quando sul fiume Chebar vide gli extraterrestri e li chiamo “animali”.

Insomma è veramente tanto ignorante l’uomo della strada o lo vogliono far rimanere tale? Chi sono costoro? Forse coloro che vogliono in tutti i modi che l’umanità rimanga cieca e sorda alla Luce della Verità per paura che divenga sempre più libera, ma libera davvero.

E. S.

 

“Il vento soffia ove vuole e tu odi il suo suono, ma non sai onde egli viene, né ove egli va”. (Giovanni: 3,8).

 

“È SUCCESSO A S. BARBARA - CALIFORNIA (U.S.A.)”

“Mamma, ferma l’ossigeno: non ne ho più bisogno”.

26 gennaio 1978 - Eduardo De Moura Castro, un bambino di 7 anni, affetto da leucemia, disse ancora:

“La morte è una vita, un cammino verso un’altra galassia. Voglio tornare in vita da ragazzo pieno di salute - aggiunse il piccolo Eduardo  che credeva nella reincarnazione - non so perché ho scelto di tornare in questa vita da malato, ma quando si torna non si ricordano i motivi della scelta”.

“Ferma l’ossigeno. Non ne ho più bisogno”, e prendendo nelle sue la mano della mamma, ha aggiunto con un sorriso: “È l’ora”. Poi è morto

 

In verità vi dico: egli è vivo, è ritornato nella sua vera patria dopo aver portato a termine la sua missione in un mondo agonizzante, dove molti altri bambini come Eduardo vengono inesorabilmente colpiti da un morbo che la perversa opera umana alimenta per ingigantire il dolore e per far sorridere la morte. La scienza umana, tutta dedita a sconvolgere il naturale processo della vita, continua ad innalzare lo stendardo della delirante e pazzesca distruzione, mettendo in libertà le vibrazioni che odiano la vita, invece di amarla, sostenerla e renderla sana e feconda.

Il potere del dominio, corroborato dalla scienza senza coscienza, procede, con gli ordigni mortali, a seminare lo spettro distruttore dell’amore verso, la vita e dei valori indispensabili naturali capaci di renderla sana, radiosa di bene e di profitti ascensionali spirituali e materiali.

Il messaggio di questo spirito galattico è carico d’amore e di ammonimento per tutti gli uomini di buona volontà. Per tutti coloro che, con le loro opere benefiche e con una scienza positiva ed edificante possano far rinascere nei cuori l’amore alla vita, debellando il crescente male che tenta di distruggerla, facendola odiare.

“IL mondo potrebbe divenire un giardino di fiori, con gli odori della vita e non della morte. Solo se lo volete sarà così”.

Dal Cielo alla Terra

 

“Il volto della storia non è sempre lo stesso.

Tutte le cose che caratterizzano un determinato tempo, spesso rimangono anonime all’intelligenza della generazione che in questo tempo si agita, vive, gioisce, soffre e muore.

E la storia continua, contraendo e dilatando il volto che il tempo muta come comune cosa.

Gli avvenimenti più strani sostano sempre sull’orlo di un tempo che non usa farsi conoscere tanto facilmente, e mentre l’uomo con l’ansia di una conoscenza interiore ne misura la distanza e la portata in modo crepuscolare, l’incredibile lotta della manifestazione dilata lentamente l’involucro del nuovo avvenimento rivelandolo nella sua piccola statura ancora incomprensibile.

L’uomo attento, nel suo silenzioso lavoro, scorge la nuova proiezione dell’infinito divenire. Rimane muto, osserva, pensa, deduce mentre il tempo copre inesorabilmente la volontà di gridare con il pesante dubbio della non certezza. E la storia continua, portando sul suo volto la nuova effigie, senza che l’uomo ne abbia avuto piena conoscenza”.

Catania, 25-2-1952

E. S.

 

“CHI HA ORECCHIE, ASCOLTI!”

Il vostro più grave torto è quello di non voler credere, di voler ad ogni costo rifiutare e di continuare nell’errore e nella via del male.

Reiteratamente vi abbiamo detto di mettere le cose al loro giusto posto e di non perseverare nello sconvolgere i valori edificanti del vostro piano esistenziale. Vi abbiamo anche detto che le vostre nefaste e delittuose opere avrebbero suscitato distonie, disquilibri e quant’altro, oggi, adombra di funesti destini la vostra sopravvivenza. Vi avevamo detto di fare presto e bene per eliminare i presupposti disgregativi che avete alimentato con cinica disinvoltura e con diabolica intelligenza. Vi abbiamo fraternamente pregato di mettere in pratica i reali valori dello spirito nonché gli insegnamenti che fanno lievitare la pace, l’amore e la santa fratellanza illuminata e sorretta dalla luce della giustizia divina.

Vi abbiamo esortato ad usare con saggezza la vostra sapienza nella scienza, nella politica e in tutto ciò che corrobora la vostra vita e il divenire di essa. Avete fatto i sordi e i ciechi. Ora vi trovate nel labirinto della follia, della violenza e della morte.

Quanto dovevamo dire abbiamo detto. Non abbiamo potuto fare quanto era nel nostro disegno per aiutarvi a causa della vostra ostinatezza. L’odio prevale sull’amore, l’ingiustizia prevale sulla giustizia, la guerra prevale sulla pace, il male prevale sul ben. La saggezza non è compagna della sapienza. La scienza malefica avvelena, distrugge, uccide.

Con questi presupposti negativi, l’anelito dei nostri spiriti si spegne nell’impossibilità di aiutarvi. La volontà del supremo ente rimane priva di azione. La lotta del bene contro il male diviene sempre più inevitabile e la grande battaglia potrebbe presto incominciare, con le conseguenze che è facile immaginare.

Perché e per chi accadrebbe tutto questo? Domandatevelo ed avrete la risposta, se le vostre coscienze saranno, in quel momento, illuminate dalla grande verità.

Chi ha orecchie ascolti, mediti e deduca.

Nicolosi, 19-3-1978

Dalla Cristal‑Bell

Woodok

 

 

 


CAPITOLO 12

 

ULTIMI AMMONIMENTI E CHIUSURA DEL C.S.F.C.

 

L’anno 1978 è come un epilogo di quanto era stato per tanti anni donato all’umanità, e in questo epilogo i registi sembrano essere gli uomini, nella loro libertà di accettare o rifiutare, di meditare o di crocifiggere. Ma le parole contenute negli ultimi comunicati non sono più vive di speranza, sono taglienti sentenze di un Giudizio celeste.

 

“AI GOVERNANTI DELLA TERRA”

Vi avevamo premurosamente, consigliato di rivolgere le massime cure alla vostra giovane generazione.

Non avete voluto prendere in seria considerazione questo nostro avvertimento. Avete, come è vostra abitudine, scrollato le spalle rivolgendo il vostro interesse alle sporche faccende demagogiche a cui siete legati e con cui ingannate, circuite per stabilizzare il vostro egoistico potere, servendovi di una sapienza diabolica, priva di quella grande e feconda virtù che è la “saggezza”.

Vi avevamo anche avvertiti che la vostra gioventù ha realizzato valori genetici che li conducono ad odiare il male, a contestare gli errori e l’ipocrisia, a lottare per una sana e fraterna convivenza, per un mondo migliore, felice, fecondo di giustizia, di pace e d’amore.

La vostra gioventù diverrebbe una violenza distruttrice irrefrenabile, impetuosa, se non avallereste seriamente, sinceramente e responsabilmente gli aneliti dei loro spiriti lievitanti verso quelle frontiere da cui noi proveniamo per portare sulla Terra la radiosa Luce del Bene Universale e della Cosmica Fratellanza.

Attenti, dunque, attenti ed ascoltateci. Noi sappiamo quello che accade e quello che potrebbe accadere se non farete presto e bene.

Rivolgete le vostre più vive e costruttive attenzioni alla vostra gioventù affinché il bene che possiede non venga tramutato in male, e affinché la loro giovanile forza serva a far fermentare la saggezza nei loro spiriti e la positiva sapienza nelle loro menti per un futuro carico di felice e sana esistenza.

Pace a tutti.

Nicolosi, 8 marzo 1978

Dalla Cristal‑Bell

Woodok

 

Questa è la gioventù alla quale si sarebbe dovuto pensare fin dal tempo dei colloqui tra Eisenhower e Siragusa, e che oggi è cresciuta senza aver trovato i presupposti per edificare una istituzione sociale pulita, ordinata, giusta libera dalla violenza incalzante.

 

“L’ingiustizia suscita violenza”

Vi è stato detto: “Senza giustizia non vi può essere pace”. Ve lo ripetiamo, nella speranza che comprendiate la indispensabile necessità di questa grande forza, equilibratrice di una sana, fraterna esistenza.

Non sperate di possedere la pace se la giustizia non impera sovrana ed incorruttibile. Il progresso saggio e sapiente potrà lievitare se l’amore e la giustizia lo alimenteranno.

Se continuerete a rimanere sordi e indifferenti, l’orgasmo della violenza diverrà una follia distruttrice e solo la morte godrà.

Vi abbiamo anche detto: Che potremo aiutarvi se vi predisporrete seriamente a realizzare i presupposti ideali capaci di consentirci un contatto ampio e fruttuoso.

Dipende solo da voi, da un vostro atto di buona volontà corroborato di fede e di amore.

Noi siamo disponibili, e la luce che ci guida, consenziente.

Ricordatelo!

Pace.

Nicolosi, 19-4-1978

Dalla Cristal‑Bell

Woodok

 

“LA NOSTRA ETERNA REALTÀ”

Prima che il vostro pianeta fosse, esistevamo già e conoscevamo il processo della sua cosmica genetica.

Abbiamo visto nascere, crescere e mutare quanto è esistito, esiste ed esisterà alla luce del grande ed eterno spirito creante.

Abbiamo piena e cosciente consapevolezza della sua arte creativa e dell’amore con cui plasma il suo eterno divenire.

Abbiamo visto l’aurora e il tramonto di moltissime civiltà e archiviato le loro storie nefaste e buone, positive e negative. Abbiamo visto nascere molti alberi e i titani raccogliere i frutti.

Molto tempo è passato da allora, ma per noi nessun tempo è trascorso. Siamo come eravamo prima che il vostro mondo fosse:

“Gli eterni viventi nell’eterno presente”.

Pace.

Adoniesis

 

Attenti! Attenti!

Molti sono i lupi con il mantello dell’agnello. Siate guardinghi e astuti se non volete cadere nel loro diabolico inganno.

La violenza mentale è peggiore della violenza fisica, e l’arte di questa sottile e penetrante forza coercitrice diviene sempre più difficile controllarla se non sarete fortificati nello spirito. State attenti e siate sordi al richiamo dei partigiani della bestia che rugge e chiede sangue, disamore, odio e violenza distruttrice. Abbiate luce di discernimento, affinché possiate separare il male dal bene, l’odio dall’amore, l’ingiustizia dalla giustizia, la guerra dalla pace.

La grande battaglia del bene contro il male, della luce contro le tenebre è in corso. È vero che non potete evitare di essere continuamente provati dal maligno, ma se sarete uniti e spiritualmente forti, coscienti nella verità che vi è stata rivelata per essere servitori della luce cristica, il maligno nulla potrà contro di voi.

La nostra vigilanza sia il vostro conforto, e la vostra fede il richiamo perenne della luce redentrice di colui che vi ama e vi sorregge nel suo divino amore.

State attenti!

Pace.

Nicolosi, 11-5-1978

Il Consolatore

 

“VOI SIETE GLI ARTEFICI DEL VOSTRO DESTINO”

Bene o male che sia, voi tracciate il sentiero che percorrerete domani.

In questa esistenza edificate quella prossima.

L’io sopravviverà sempre, in eterno. Non vi illudete di poter sfuggire agli effetti della causa che avete provocato, sia essa negativa o positiva.

Gli effetti saranno più duri se le cause che li avranno prodotti si ripeteranno, disubbidendo alla coscienza illuminata dalla conoscenza.

Errare per conoscere è inevitabile.

Perseverare nell’errore significa andare incontro a prove durissime, cariche di dolori e di sofferenze difficilmente evitabili. Il male che scaturisce dalla ripetitività delle cause negative, non è condonabile da chi presiede la legge evolutiva delle cose create dallo spirito creante. È bene conoscere questa eterna verità, se volete ascendere verso la reale felicità del bene sublime.

Ricordate bene: La vita di oggi l’avete costruita ieri, e la vita di domani la costruite oggi. Di questo abbiate piena coscienza.

Pace.

Il Consolatore

8-6-1978

 

“CHI HA ORECCHIE ASCOLTI”

Nessuno vi vieta di percorrere il sentiero del dolore, di evolvere attraverso il mezzo della sofferenza.

Siete però voi che scegliete e siete liberi nella scelta. Potete scegliere bene, potete scegliere male. Potete sorridere, potete anche piangere; potete, volendo, essere felici o infelici. Nessuno vi vieta di fare, liberamente, la vostra scelta nel rendere facile o anche difficile il transito nella valle della materia.

Voi conoscete benissimo la legge di causa ed effetto e sapete anche che non la potete violare. Se seminerete gigli, raccoglierete gigli, se seminerete cardi, raccoglierete cardi. Se amerete, seminerete amore, se odierete, seminerete odio.

Questa verità la conoscete benissimo. Se soffrite, se vi immergete nel dolore e nella disperazione dite sempre ”Mea culpa”.

Se terrete presente nelle vostre coscienze la realtà della legge che governa i valori complementari e i loro effetti, le vostre scelte saranno sempre illuminate di saggia sapienza.

Pace.

28-6-1978

Adoniesis

 

Adoniesis agli uomini del pianeta terra:

Il tempo concessovi sta per scadete. Quanto dovevate sapere vi è stato detto e ripetuto. Ora non avete scusanti e tutti sarete costretti ad assumere le vostre personali responsabilità.

Il processo selettivo verrà accelerato, e secondo i superiori disegni, sarà dato a coloro che hanno dato, e tolto a chi è rimasto sordo ed ha trattenuto.

La giustizia divina impererà sovrana e il giudizio non verrà meno secondo le proprie opere. Sarà data piena libertà al tentatore, affinché ogni spirito vivente venga posto in prova nella carne e nello spirito, e questo, per la certezza di essere degni eredi del regno di Dio in terra e figli dell’altissimo Iddio vivente.

Dure saranno le battaglie, ma chi come Giobbe resisterà, avrà la corona dell’eterna vita e il doppio di quanto con amore ha dato.

Il cerchio del tempo si chiude e il buio dei giorni viene. Coloro che hanno fatto germogliare la verità nei loro spiriti e nei loro cuori, saranno diletti sudditi del regno promesso.

Pace.

13-7-1978

Adoniesis

 

“CHI HA ORECCHIE, ASCOLTI”

Ora siete liberi di andare dove volete e con chi volete. Siete liberi di accettare o di rifiutare.

Ora siete soli con voi stessi in compagnia con i valori della vostra coscienza.

Potete essere con il male o con il bene. Potrete essere con l’odio o con l’amore.

Io resto a guardare.

Vi ho portati in cima alla montagna dove nidificano le aquile. Potete scendere a valle, se lo vorrete: non vi tratterrò. Vi ho insegnato i valori del bene e quelli del male. Siete liberi di mettere in pratica gli uni o gli altri: non vi dissuaderò né vi consiglierò ulteriormente.

La mia vita non è più legata alla vostra, né il mio spirito potrà illuminare i vostri spiriti se cadrete nelle tenebre. Non potrò fare nulla che possa darvi respiro di sollievo e di speranza. Le porte del mio bene rimarranno chiuse per chi preferisce pascolare nella valle del male.

I guai sono prossimi. Chi ha orecchie ascolti, mediti e deduca.

Parlerò sempre di meno e sempre di meno stenderò le mie mani aiutanti.

Nicolosi, 13-7-1978

Il Consolatore

 

“LETTERA DI COMMIATO AGLI STUDIOSI ITALIANI”

È vero che per amore alla Verità è necessario saper sopportare e soffrire silenziosamente, con estremo coraggio e con tanto infinito amore.

In questi anni, per amore di una delle più grandi verità del nostro tempo, ho sopportato e sofferto silenziosamente con un coraggio, con un amore e con una fede che non hanno conosciuto né ostacoli né condizioni.

Ciò ho fatto, perché la verità che benignamente il tempo e i cieli mi hanno concesso e materialmente rivelato, meritava e ancor più merita il più grande di tutti i sacrifici.

In verità, la lotta è stata impari, titanica con durissime sferze morali e materiali, ma la mia anima è sempre stata, in ogni particolare frangente, consigliata, sorretta, vivificata e consolata da un Amore che pochi uomini sulla terra hanno avuto il privilegio di sentirne e di apprezzarne il valore e la portata.

Ho fatto quello che umanamente era possibile fare, con purezza d’animo e sincerità di cuore, senza nulla domandare e senza formalità alcuna. Le anime pie, giuste e generose mi sono testimoni dinanzi al Giudizio di Dio.

Ho avuto contro anche coloro che più cari sono al mio cuore, compresi parenti ed amici, senza contare i sottili nemici e tentatori; ma in compenso di tanta avversità, ho avuto costantemente al mio fianco, la incommensurabile prodigiosa consolazione dell’Amore di Dio, dei Suoi Angeli e di care Anime che in me hanno creduto ed insieme lottato e sofferto per questa Verità.

I Fratelli della Cristica Coscienza hanno voluto degnarsi di concedere all’umile mio cuore la immensa gioia della Loro presenza, concedendomi con fiducia le consapevolezze della Loro volumetrica saggezza e della Loro personale Deità, sollevando sempre più in alto la mia anima, il mio cuore ed il mio morale in una più accesa fiamma di fede incrollabile.

Ora, niente più mi potrà sorprendere; niente potrà causarmi amarezza; niente potrà turbare la eterna armonia e la viva gioia che la Verità ha edificato nel mio spirito, nella mia anima e nel mio cuore.

Ora, saranno i futuri eventi, quegli eventi che nessuna ragione potrà smentire, ad affermarvi quanto io ebbi sinceramente a dirvi per amore della Verità e per santa ubbidienza.

Se avessi ignorato la realtà che ho vissuto; se non avessi sentito la potenza penetrante del Cristico Amore; se non avessi visto ciò che ai miei occhi è stato concesso di vedere e se non avessi sentito quello che ai miei orecchi è stato dato di udire, non avrei esposto la mia vita alla derisione degli scettici, allo scherno degli avversi; non avrei piegato la schiena ai duri di collo né avrei sentito tanta fraterna premura per la sorte di questa dolorante umanità, per gli afflitti, per i deboli e per gli assetati di giustizia, di amore e di verità.

Non mi sarei privato del riposo; non avrei passato notti insonni, né avrei soppresso la letizia che la vita offre ai mortali di questo mondo; non avrei tolto nulla al limitato benessere del sudato lavoro, né mi sarei tolto il pane dalla bocca per tramutare il suo valore in carta, francobolli e quant’altro occorre per un’opera così grande.

Non avrei fatto nulla di quanto ho fatto, proprio nulla!

Avrei fatto il cane muto; avrei taciuto come molti hanno fatto e fanno con freddezza di mete e di cuore.

Se fossi stato come loro avrei taciuto anch’io.

Invece no! Non ho potuto! Non potevo farlo!

La Fiamma della Verità ha bruciato dentro il mio petto ed ho ubbidito senza minimamente pensare a che cosa potevo andare incontro.

Ho rivelato quanto ho vissuto ed ora più che mai ne conosco il perché.

Ciò che ho fatto per una innata venerazione alla Verità, al Padre Creativo, a Cristo, al pulsante e grande cuore di tutte le anime anelanti di pace, di giustizia e di amore.

È stata ed è la realtà della Fiamma Cristica e dell’amore alla Verità del tempo di tutti i tempi che mi ha concesso tanto coraggio ed insieme tanta umiltà di sacrificio e tanta fede.

Ora è verace e tale sarà sempre in Terra e in Cielo la mia incondizionata venerazione per Colui che vive in Purissimo Spirito e che è pure nel seme di ogni cosa, nel cuore di ogni creatura, nella luce di ogni pianeta, nello splendore edificativo di tutti i Soli, nella immensa armonia degli universi, in tutto, in tutto ciò che vive in Lui e per Lui sempre in eterno.

In verità affermo ed amo, amo infinitamente in me, nel prossimo mio e in tutte le anime che furono, sono e saranno, questa Sua Realtà che non potrà mai, mai morire.

Ora so più che mai che il Padre Creativo è il genio eterno, l’infallibile architetto del tutto, che egli stesso è Dio e in esso vive e si manifesta il suo divino amore creativo, che la sua grande anima è Cristo e che tutte le Creature del Cosmo sono anime della Sua Anima, respiro del Suo Respiro, luce della Sua Luce, amore del Suo Amore proiettate nel tempo e nello spazio e in tutti gli universi nell’Opera sublime dell’eterna creazione.

È vero che Dio ora più che mai sta rivelando se stesso come si rivelò un tempo sul monte Sinai.

La vera Luce della Sua Verità brilla nuovamente come un tempo.

È vero, che la Potenza e la Saggezza del Padre Creativo si manifesta in mille guise e in mille forme per preavvisarci che questo è il tempo predetto nel Suo Divino Disegno.

Se non avete potuto credere a quanto vi ho amorevolmente rivelato per amore e per ubbidienza ai Messaggeri di Dio che mi guidano, mi istruiscono e mi consolano di pace nel cuore, siate almeno giusti e consigliati nel credere in Colui che disse:

 

“VOI SIETE DEI”

Se non avete potuto credere nemmeno in Lui, Egli si è premurato di mandare sulla terra come colombe che ritornano al loro nido, i Figli della Sua Fiamma d’Amore, gli Esseri Fratelli Dei

che per Lui operano perché veracemente Lo amano, Lo venerano, Lo adorano, Gli ubbidiscono da tempo immemorabile.

Ora non mi rimane che attendere vigile come un’aquila, mansueto come un agnello, raggiante come il Sole della Verità, il sorgere di quell’Aurora che porterà in questa dolorante Anima Umana il Consolatore, il ritorno del genio e della potenza di Dio, il figliuolo dell’uomo “Cristo”.

In questa trepidante attesa, rimango sereno nel beato riflesso della grande Virtù della Cristica Coscienza del Fratelli del Cielo.

Ora, che hanno consesso migliore destino alla mia umile opera nella Rivelazione del tempo di tutti i tempi, debbo necessariamente e con dolore al cuore dirvi arrivederci in quel tempo che ci sarà dato di risentirci ancora.

Vi auguro un fraterno duraturo e sincero bene.

Fraternamente

Eugenio Siragusa

 

È stato detto e scritto “Nemo propheta in patria”.

Per te fratello Eugenio vale ciò che è stato detto da chi ha predicato nella propria patria ed è stato perseguitato, vituperato e crocifisso con la sola ed unica colpa di aver amato, solo amato e salvato.

Fuori della tua patria ingrata, vi è chi ti ama, fratello Eugenio, e conserva perenne gratitudine per i nobili ed alti insegnamenti che, tuo tramite, dal cielo sono stati concessi agli uomini di questa terra, satura di mali e di ignoranza.

La fratellanza di Woodok, che opera ed illumina di consapevolezza le anime risvegliate nell’eterna verità, guidata e sorretta dalla luce cristica e dai sommi maestri cosmici, ti dice: la luce del tuo spirito è con la luce dei nostri spiriti, e il radioso tuo amore con il radioso nostro amore.

27-10-1978

Dalla Cristal‑Bell

Woodok

 

Tra le righe di questo testamento spirituale non vi è il sapore di un’epoca, ma di un’eternità operosa, in un pianeta dove gli uomini ringraziano con la derisione e l’odio. Ma chi ha donato se stesso, sa che questa ignoranza in giorno diverrà coscienza.

Eugenio suggella ancora una volta se stesso con un marchio di dedizione e di amore unico, così come uno spirito operante in Dio conosce con coraggio l’incarico assegnatogli.

 

Frattanto la smoderata ambizione di coloro che credevano di poter imitare la gloriosa Opera del C.S.F.C. aveva creato pericolose fratture sulla via percorsa da milioni e milioni di studiosi, e divulgavano e diffondevano assurde teorie inesistenti e irreali, confondendo la mente di quanti, fiduciosi, si rivolgevano a loro, coperti da un’etichetta qualunque essa fosse. Così, gli alti e inimitabili valori del C.S.F.C. rischiavano di venire manipolati da incapaci e incompetenti.

Ma Eugenio Siragusa era ben guidato e consigliato dai suoi fratelli‑superiori, e poiché il tempo della maturazione si era compiuto, il C.S.F.C. cessò il suo glorioso cammino il 9-9-1978.

 

“COMUNICATO”

A tutte le segreterie e delegazioni italiane e straniere

A tutti gli amici studiosi e simpatizzanti del C.S.F.C.

Il compito del Centro Studi Fratellanza Cosmica, fondato da Eugenio Siragusa, si avvia al suo epilogo. Quello che si doveva dire è stato detto e quanto si doveva fare è stato fatto, grazie al superiore volere e grazie a tutti coloro che, con abnegazione e con fraterno amore, hanno contribuito al compimento di questa poderosa missione.

Grazie anche a tutti coloro che ci hanno procurato sofferenze ed amarezze, perché così facendo ci hanno maggiormente spronati ad essere forti, fedeli e perseveranti sino alla meta che abbiamo raggiunta dopo 26 anni di duri sacrifici.

Ora non ci rimane altro che aspettare l’epilogo di un processo da tempo iniziato.

Con il presente comunicato cessa la pubblicazione dell’opuscolo, e cessano pure i contatti epistolari e personali con il Centro e con le segreterie, delegazioni provinciali, comunali, e nazionali, italiane e straniere, che il fondatore ritiene sciolte da ogni vincolo operativo. L’opera valorosa del C.S.F.C. potrà certamente essere riconosciuta solo quando l’insegnamento ricevuto sarà posto in lievitazione nella mente e nel cuore degli uomini, ed illuminato dalla luce delle eterne verità.

Il sig. Eugenio Siragusa, fondatore del C.S.F.C. non si ritiene più né partecipe né responsabile di quanto si possa dire e fare nel nome del C.S.F.C. che, per compiuta missione, ritiene sciolto e non più operante.

Lode e ringraziamenti vadano a tutti coloro che si sono prodigati a portare avanti un discorso che non poteva non raggiungere l’omega.

Vogliamo augurarci di tutto cuore di essere stati lievito di saggezza e sale di sapiente giustizia, di verace amore e di fratellanza.

Vogliamo, altresì, sperare che tutti coloro che hanno udito ed hanno visto, conservino intatta nei loro spiriti la felicità di essersi avvicinati al concetto sublime della vita e del suo reale significato nel costrutto divino.

Per il C.S.F.C.

La Segreteria personale di E. S.

 

In questo glorioso, trentennale operato, non erano certo mancati i dissuasori, i persecutori, i detrattori e nemici della Verità. Dopo la chiusura del C.S.F.C. questi si rivelarono apertamente; l’ipocrisia che li aveva rivestiti per tanto tempo in atteggiamenti di convenienza, divenne chiara e palese. Qua e là spuntarono coloro che da tempo accarezzavano l’idea di sostituire Eugenio, di succedergli, e fondarono nuovi centri, diedero vita a nuovi gruppi ricalcando però - in maniera maldestra e in una brutta copia dell’inimitabile - gli Insegnamenti del C.S.F.C.

Malgrado fossero stati diramati ovunque comunicati di chiarificazione, non si poté impedire questa corsa alla successione, queste mire ambiziose di chi della Verità aveva capito poco o nulla.

Così gli aveva già detto Adoniesis sugli “opportunisti”, il 25 giugno 1975:

“Coloro che cercano di entrare là ove possono ottenere quanto di cui, personalmente, hanno bisogno; noi conosciamo queste persone e conosciamo anche l’egoismo che è abbarbicato nei loro cuori. Sappiamo, altresì, che quando hanno raggiunto i loro scopi, girano facilmente le spalle o peggio, cercano di crocifiggere chi ha donato il bene senza nulla chiedere.

Da costoro guardati, fratello, e serra loro le porte delle grazie che ti è dato di elargire. “Non dare perle ai porci”, ricordati”.

Pace.

 

 


CAPITOLO 13

 

VITE PARALLELE

 

Fare un parallelo tra la vita di Eugenio, di Cagliostro, di Rasputin, è parlare di personalità “mutanti” di un unico spirito che in Atlantide e in Egitto si chiamò Ermete Trismegisto e Bahrat, maestro dello spirito e dell’alchimia spirituale, massimo iniziato della scuola di Poseidone, dove i Figli di Dio venuti sulla terra avevano posato la Saggezza Universale. Dispensatore dell’Amore e del Bene, era un irriducibile servitore della Legge Immutabile del Genio Solare Cristo; “mutante” perché sempre disponibile alla Divina Volontà operante, nel momento opportuno.

Esistono intelligenze pure coscienti di essere parte inscindibile dell’amore creante e potenza operante della Superiore Intelligenza causale e generatrice di quanto è visibile ed invisibile.

Queste intelligenze posseggono prerogative di Alti Valori materiali, immateriali, psichici e spirituali all’uomo ancora sconosciuti tranne a coloro che ad esse sono legati per un particolare intervento nel processo genetico.

Costoro sono “i Mutanti” e tutti gli altri che da essi vengono illuminati, istruiti e resi coscienti, in parte, della conoscenza assoluta ed eterna. I “Mutanti” si avvicendano in certi particolari cicli storici sul piano tridimensionale per missioni ben precise inerenti a mutamenti evolutivi della specie vivente su questo pianeta.

Normalmente, quasi sempre, operano in un’atmosfera di incomprensione e di ostilità non essendo né eruditi scolasticamente, né corruttibili, né egoisticamente amanti delle blasfeme esigenze materialistiche. Sanno di essere stranieri nel mondo e sanno altresì che la loro sosta sui piani tridimensionali fisici‑sensoriali è temporanea.

La loro coscienza è volumetrica e i loro corpi mutabili ed eterni.

Privarli dell’involucro fisico non potrà mai determinare la loro assenza.

È nelle loro piene facoltà rinascere subitamente in un qualsiasi corpo sia esso adulto, vecchio o bambino. Per loro non esiste il ciclo di attesa o di sosta nei piani immateriali o purificativi.

Sanno di essere quello che in realtà sono anche se momentaneamente diversi. Il loro rapporto con la Suprema Forza Causale è continua e costante con disciplina ferrea e devota e senza limiti né condizioni.

Indissuasibili, percorrono il sentiero già tracciato così come è stato voluto e programmato dalla Legge Causale. Rivelano quanto è concesso rivelare e non di più. Non amano la scienza che corrompe gli equilibri naturali, morali e spirituali.

Il loro fascino piò divenire irresistibile, ma loro sanno di non poter essere liberali nel sensoriale degradante. Sanno amare perché conoscono che cosa è l’Amore nel suo reale significato. Per loro “il sesso non è l’amore”.

Amano l’armonia perché parte inscindibile di sé stessi. La loro più impellente esigenza è la giustizia che non ha nulla in comune con quella umana.

Per loro, la materia è plasmabile, modificabile e istruibile dalla luce di cui si servono in particolari circostanze e a seconda delle necessità. Sanno anche dove e come comandare la forza dinamica degli “Zigos” e metterli al loro servizio.

 

Il “Mutante” ha tanti volti, tante figure, diverse opere da compiere, diverse funzioni, diverse vite, diversi destini. Ma è sempre cosciente di essere quello che è: MILITE ETERNO DI DIO. Egli è pienamente consapevole di ciò che rappresenta nello spazio e fuori lo spazio, nel tempo e fuori del tempo. Il suo potere è quello di riprodurre se stesso con un altro corpo, un altro volto, un’altra vita in un altro mondo, in un altro universo dove occorra la sua presenza, la sua opera, affinché sia sempre presente l’arcano del Creatore.

Pronunciare i nomi di questi “mutanti” non è consentito, e questo per l’ignoranza umana e per le sue incapacità a recepire la reale identità di questi signori, padroni della vita e della morte.

Le opere svolte ieri da questi immortali, ritenute in parte profetiche, hanno instaurato un indirizzo ben preciso nell’evoluzione umana che inevitabilmente deve avere il suo corso.

Sono moti ad annaspare nelle segrete case ancora inviolabili nel tentativo di conoscere il domani; ma chi non riveste le necessarie caratteristiche per poter sondare ed essere a sua volta sondato, non sa che nulla può trarre dal segreto, in quanto, appunto, inviolabile.

Verrà il tempo in cui l’umanità di questo pianeta conoscerà, e questo quando l’uomo di questo mondo avrà compreso la sua vera natura umana e divina. Per il momento è vigente una determinata programmazione, sensibilizzatrice e selettiva capace di determinare un particolare risveglio interiore in alcuni uomini e in alcune donne ben predisposti ed accuratamente scelti e vagliati.

Il tempo di grandi mutamenti è prossimo, e i “mutanti” svolgono già il loro lavoro non certamente facile, se si considera a che livello si trova l’arrogante follia umana. Le Intelligenze Pure sono anch’esse presenti ed operanti al fine di appoggiare solidamente l’opera dei “mutanti”.

Il Volere della Suprema Forza Causale è stato già sancito ed emanato al fine di proporre un serio ammonimento alla velleità degradante e distruttrice del genere umano. La Forza Onnipresente della Luce è lo strumento delle loro invincibili capacità e del loro potere.

Sono in molti a domandarsi: “Ma perché la Verità non deve essere rivelata a tutti, deve essere tenuta segreta, nascosta?” Esistono due aspetti della rivelazione: quella detenuta dai “mutanti” e che appartiene alla loro personale evoluzione, quindi il “nero perfetto” o segreto inviolabile; e quella che deve essere rivelata ed insegnata perché deve portare avanti le conquiste dello Spirito e dell’evoluzione umana.

Il Pimandro avrebbe dato per primo ad Ermete Trismegisto l’ordine di educare l’umanità con la rivelazione di ciò che essa poteva recepire.

Altrettanto possiamo dire della Verità rivelata da Gesù: nessuno avrebbe dovuto né occultarla né manipolarla, secondo la Sua stessa volontà.

Quelli che invece erano i valori della Sua coscienza, questi appartengono a Lui e sono sconosciuti agli uomini.

Richiamandoci ai “mutanti” leggiamo il memoriale di Cagliostro, tratto da “CAGLIOSTRO” di Pier Carpi:

“Io non sono di nessuna epoca e di nessun luogo; al di fuori del tempo e dello spazio, il mio essere spirituale vive la sua eterna esistenza e se mi immergo nel mio pensiero rifacendo il corso degli anni, se proietto il mio spirito verso un modo di vivere lontano da colui che voi percepite, io divento colui che desidero. Partecipando coscientemente all’essere assoluto, regolo la mia azione secondo il meglio che mi circonda. Il mio nome è quello della mia funzione e io lo scelgo, così come scelgo la mia funzione, perché sono libero; il mio paese è quello dove fermo momentaneamente i miei passi. Mettete la data di ieri, se volete o riuscendovi, quella di domani o degli anni passati, per l’orgoglio illusorio di una grandezza che non sarà forse mai la vostra. Io sono colui che è”.

“Non ho che un padre; diverse circostanze della mia vita mi hanno fatto giungere a questa grande commovente verità; ma i misteri di questa origine e i rapporti che mi uniscono a questo padre sconosciuto, sono e restano i miei segreti. Coloro che saranno chiamati al divenire, all’intravedere come me, mi comprendono e mi approvano. Quanto all’ora, al luogo dove il mio corpo materiale a quaranta anni sui educherà su questa terra, quanto alla famiglia che io scelgo per questo, io voglio ignorarla, non voglio ricordarmi del passato per non aumentare le responsabilità già pesanti di coloro i quali mi hanno conosciuto, perché sta scritto: tu non farai cadere il cielo. Io non sono nato dalla carne, né dalla volontà dell’uomo, sono nato dallo spirito. Il mio nome, che è mio, quello che scelsi per apparire in mezzo a voi, ecco quello che reclamo. Quelli che mi sono stati dati alla mia nascita o durante la mia giovinezza, quelli per i quali fui conosciuto, sono di altri tempi e luoghi; li ho lasciati, come avrò lasciato domani dei vestiti passati di moda e ormai inutili”.

“Ma ecco: sono nobile e viandante, io parlo e le vostre anime attente ne riconosceranno le antiche parole, una voce che è in voi e che taceva da molto tempo risponde alla chiamata della mia; io agisco e la pace rinviene nei vostri cuori, la salute nei vostri corpi, la speranza e il coraggio nelle vostre anime. Tutti gli uomini sono miei fratelli, tutti i paesi mi sono cari, io lui percorro ovunque, affinché lo Spirito possa discendere da una strada e venire verso di noi. Io non domando ai Re, di cui rispetto la potenza, che l’ospitalità sulle loro terre e, quando questa mi è accordata, passo, facendo attorno a me il più bene possibile: ma non faccio che passare. Sono un nobile viandante?”

“Come il vento del Sud, come la splendente luce di mezzogiorno che caratterizza la piena coscienza delle cose e la comunione attiva con Dio, così io vado verso il Nord, verso la nebbia e il freddo, abbandonando ovunque al mio passaggio qualche parte di me stesso, spendendomi, diminuendomi in ogni fermata, ma lasciandovi un po’ di luce, un po’ di calore, fino a quando io non sia infine arrivato e stabilito al termine della mia carriera: allora la rosa fiorirà sulla croce. Io sono Cagliostro”.

“Perché è necessario che voi chiediate di più? Se voi eravate figli di Dio, se la vostra anima non era così vana e così curiosa voi avevate già compreso”.

“Vi necessitano dei dettagli, dei segni e delle parabole, dunque ascoltate. Risalite molto nel passato, poiché lo volete”.

“Tutta la luce viene dall’Oriente, tutto l’inizio dall’Egitto; sono stato tre anni come voi, quindi sette anni, poi l’età matura e a partire da questa età non ho più contato. Tre settenari fanno ventuno anni e realizzano la pienezza dello sviluppo umano. Nella mia prima infanzia, sotto la legge del rigore e della giustizia soffersi in esilio, come Israel tra le nazioni straniere. Ma come Israel aveva in sé la presenza di Dio, che come un Metatron lo guidava nei suoi passi, allo stesso modo un angelo potente vegliava su di me e dirigeva i miei atti, schiariva la mia anima, sviluppando le forze latenti in me. Lui era il mio maestro e la mia giuda”.

“La mia ragione si formava e si precisava; io mi interrogavo, mi studiavo e prendevo coscienza di tutto quanto mi circondava, feci dei viaggi, molti viaggi, tanto attorno alla camera delle mie riflessioni che nei templi e nelle quattro parti del mondo; ma quando volevo penetrare l’origine del mio essere e salire verso Dio, nello slancio della mia anima, allora la mia ragione impotente si taceva e mi lasciava in balìa delle mie congetture”.

“Un amore che attirava verso di sé tutte le creature in maniera impulsiva, una ambizione irresistibile, un sentimento profondo dei miei diritti e tutte le cose della terra e del cielo mi possedevano e mi gettavano verso la vita e l’esperienza progressiva delle mie forze, del loro gioco e del loro limite: era la lotta che dovevo sostenere contro le potenze del mondo, fui abbandonato e tentato nel deserto, lottai con l’angelo come Jacob, con gli uomini e con i demoni questi vinti, mi insegnarono i segreti che concernono il dominio delle tenebre, per cui non mi smarrii mai in una delle vie dalle quali non c’è ritorno”.

“Un giorno - dopo quanti anni e viaggi - il Cielo esaudì i miei sforzi: si ricordò del suo servitore che, rivestito degli abiti nuziali, ebbe la grazia di essere ammesso come Mosè davanti all’eterno. Da allora ricevetti come un nome nuovo, una missione unica”.

“Libero e maestro della vita non pensai che a impiegarla per l’opera di Dio. Sapevo che Egli confermava i miei atti e le mie parole, come io confermavo il suo nome e il suo dominio sulla terra. Ci sono degli esseri che non hanno più angelo custode: io fui uno di quelli”.

“Ecco la mia infanzia e la mia giovinezza, tali che il vostro spirito inquieto e generoso le reclama; ma che esse siano durate più o meno anni, che si siano fermate nei paesi dei vostri padri o in altre contrade, che importa a voi? Non sono io un uomo libero? Giudicate le mie abitudini, come dire le mie azioni, dite se sono buone, dite se ne avete viste di più potenti e se allora vi occupate ancora della mia nazionalità, del mio rango e della mia religione”.

“Se, proseguendo il cammino felice dei suoi viaggi qualcuno di voi si avvicinasse un giorno a quella terra d’Oriente che mi ha visto nascere e si ricordasse di me, pronunci il mio nome e allora vedrà i servitori di mio padre che gli apriranno le porte della città santa. Poi quando ritornerà dirà ai suoi fratelli se io ho abusato fra voi di un falso prestigio, se ho preso nelle vostre dimore qualche cosa che non mi apparteneva”.

CAGLIOSTRO

 

Si è cercato di mistificare Cagliostro, confondendolo, con una controfigura di nome Giuseppe Balsamo per perseguitarlo, screditarlo, renderlo colpevole di crimini che non aveva mai commesso: in una parola per eliminarlo.

Gli empi avevano paura della sua personalità spirituale, e come in altri tempi. Ancor oggi si uniscono, con l’intenzione di fermare la sua Opera.

Il Conte di Cagliostro fu ed è ancora la Sapienza incarnata di uno dei più grandi geni che l’umanità abbia mai avuto; Ermete Trismegisto. Fu ed è dispensatore d’Amore e di Bene, e maestro insigne dei Valori Alchemici Spirituali, Astrali e Fisici.

Il Conte di Cagliostro fu ed è un grande Maestro Atlantideo che salì il podio ultimo della scuola di Poseidone da dove attinse Sapienza Universale dai Figli di Dio venuti sulla terra per aiutare gli uomini nella conoscenza della Verità-Una.

Egli ereditò il segreto del “mutamento” per essere sempre disponibile, per servire l’Immutabile legge del genio solare a cui è irriducibilmente devoto e da cui riceve il bene che dispensò e che dispensa.

Gli empi nutrono terrore della sua Personalità Spirituale e, come un tempo, si coalizzano nel tentativo di fermare la Sua Opera, pur sapendo che nulla possono fare essendo Cagliostro un cosciente possessore della Gnosi.

Egli sa quello che vuole e che desidera possedere, e questo, per un fine ben preciso e che riguarda i Disegni del Grande Maestro, spirito padronimico del sistema solare.

Cagliostro precedette la rivoluzione francese, e Rasputin precedette quella russa: momenti di particolari crisi umane in cui radicali mutamenti avrebbero portato a nuovi stati di rinnovamento storico‑culturale.

L’umanità, conquistando una certa libertà psicologica, andava preparandosi al finale del XX secolo, in cui la Verità avrebbe dovuto svelarsi a tutti.

“Io ho ricevuto la missione di consolare l’umanità - diceva Cagliostro - e il grande segreto della Gnosi è la causa della conoscenza del bene e del male”. “La mia vita di oggi - dice Eugenio - non è altro che una proiezione delle vite parallele vissute. I mutamenti avvengono con programmi ben precisi. È possibile capire ciò? Quando non si conosce la verità e non si è liberi, si rimane dentro le mura della propria cittadella, attanagliati dalle apparenze di un labirinto di facili illusioni, in una materia corruttibile e mutevole”.

È di questa storia presente, nell’anno 1973, l’incontro tra il conte di Cagliostro e il Conte di St. Germain. Quanto ci è sentito dire è che oggi, dopo duecento anni, i due Grandi si sono ritrovati. Ma era solo Cagliostro, o la migliore identità del suo Spirito, consapevole della sua eterna verità nel divenire continuo dell’Opera sua?

Il fatto è che quel brevissimo incontro ebbe un’importanza dominante per lo stesso St. Germain. Nell’anno 1973, nello strumento umano del Conte Richard Champhray, questi stava dando prova all’umanità dei poteri dell’energia psichica, capace di modificare la struttura atomica degli elementi: dinanzi alla televisione nazionale francese e a un gruppo di fisici e di chimici, aveva tramutato il piombo in oro.

Questi poteri possono essere contenuti solo in uno spirito talmente elevato da possedere la pietra filosofale, o Gnosi.

Durante questo incontro, un altro personaggio aveva invisibilmente partecipato con una sua lettera autografa del 1761, che il Conte Richard Champhray donò ad Eugenio Siragusa: Voltaire, gentiluomo del Re. A testimonianza della verità che sovrastava il contesto, Voltaire così scriveva al Conte di St. Germain:

“6 giugno 1761 - Io Vi rispondo, Signore, alla lettera del mese di Aprile nella quale le terribili rivelazioni fanno del vecchio uomo che sono diventato, il confidente del più terribile dei vostri segreti, il giorno della sua morte. Grazie Germain, la Vostra lunga strada nel tempo sarà rischiarata dalla mia amicizia per Voi, anche al momento delle Vostre rivelazioni sulla metà del XX secolo. Le immagini parlanti non avranno potuto, a causa del tempo, conservarsi nel ricordo. Possano le vostre meravigliose macchine volanti, ricondurVi a me. Addio, amico mio”.

“Voltaire, Gentiluomo del Re”.

 

In segno di gratitudine per questo preziosissimo dono, e in cambio dello stesso, Eugenio Siragusa donò al conte di St. Germain - ripetiamo nella personalità attuale del Conte Richard Champhray - un anello con rubino...

Che poi l’incontro racchiudesse un altro risvolto, cioè che Cagliostro avesse ripreso Germain per aver male utilizzato i suoi poteri per fini non prettamente spirituali, e che poi Germain si sia ritirato da quello strumento, ammonito da una volontà o punizione divina, questo non ci riguarda.

Sappiamo che Voltaire ha lasciato un’Opera: “MICROMEGAS”. In essa, egli suppone che un abitante di uno dei pianeti di Sirio viaggi sulla terra affannandosi ad insegnare ai terrestri la necessità di eliminare questo cumulo di menzogne. Detriti dei dogmi. Egli dice: “Insomma, non c’è niente di grande e non c’è niente di piccolo, tutto è relativo”.

 

Poter elargire le celesti grazie senza farlo supere a nessuno, nemmeno a coloro destinati a godere tutti grazie, diviene sempre più difficile, anche tra coloro che sono illuminati dalla Verità.

Bisogna dar conto dei voleri del Padre, anche quando è il Padre che decide che i suoi divini doni debbono riceversi in silenziosa segretezza. Ignorare queste prerogative divine dell’Iddio vivente vuol dire non aver compreso la natura di questo sommo e celeste Benefattore.

È vero che se dovrò trattenere per far morire quanto alita nel mio spirito, per amore del Signore, per soddisfare gli umani pregiudizi o per assecondare complessi di natura involutiva dell’umana mente, è pur vero che la mia sofferenza per il trattenere sarebbe più forte della gioia di donare.

Se è questo che richiede il vostro amore effettivo, allora preferisco rimanere solo con tutta la mia amarezza e rivolgere il mio sguardo alle creature senza spirito e ad esse dare tutto ciò che voi rifiutate per mancanza di fede e di universale spirito di verità.

Credevo fermamente di avervi dato le prerogative essenziali della vera libertà nella luce dei sublimi concetti eterni di Dio; ma debbo ammettere con non poca amarezza che pochi, pochissimi, e con notevoli riserve mentali, l’hanno apprezzata e valutata nella sua reale potenza. Ora non mi resta altro che dirvi:

“Io sono in cammino verso un sentiero e Dio solo conosce ciò che in esso gravita; ora mi sento più solo che mai, incompreso e mal giudicato. Ma ricordatevi, e non dimenticatelo mai sino a quando i vostri cuori palpiteranno nella vita:

Chi è troppo puro e troppo buono non può sfuggire all’invidia; chi è troppo franco e ardente non potrà mai schivare la gelosia. Fu e sarà in questa guisa che la mia vita si è consumata e si consumerà, ma è infine vero che verrà il giorno in cui voi, chiamati, sarete capaci di vedere quale sia la vera dignità della vita superiore dell’uomo, e i misteri celati dei quali essa è piena.

“Voi conoscerete la verità e la verità vi farà liberi, e voi sarete liberi davvero”.

Io non vi dirò mai: proseguite, fermatevi!

Siete solo voi gli arbitri della scelta. Siete voi che dovete dire a voi: mi fermo! Proseguo!

La pace e la fede nella verità regnino sovrane nei vostri cuori. Con universale amore.

Eugenio Siragusa

 

Non posso imporvi di credere:

Non posso far altro per farvi capire che la storia si sta ripetendo e che la regia non si discosta tanto, nella sostanza, da quella del passato.

Chi ha orecchi oda e chi ha occhi veda. Il tempo profetizzato è venuto ed è mio dovere rigurgitare quanto a suo tempo ingoiato e conservato per suprema volontà.

Questi faccio per doverosa obbedienza al Padre Glorioso e al Maestro dei Maestri di luce, di vita e di verità.

“Io ho ancora cose assai da dirvi, ma voi non le potete ora portare”.

“Ma quando colui sarà venuto, cioè lo Spirito di Verità, Egli vi guiderà in ogni verità; perciocché Egli non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che avrà udite, e vi annunzierà le cose a venire”.

(Giovanni, 16:12-13)

 

Ora che potete portare la verità che un tempo non eravate in grado di capire, non riuscite a cogliere in voi la forza e il coraggio di intendere la verace relazione che esiste tra ciò che un tempo è stato detto e scritto con quanto si rivela in questo vostro tempo in cui è operante lo Spirito di Verità.

Sono pochi coloro che sino ad oggi sono riusciti a comprendere e a sviluppare, nell’intimo dei loro cuori, la certezza che colui che doveva guidare i segnati in ogni verità, è venuto ed è vivente nel mondo. Ancora non ha detto tutto, ma quando il grande segno apparirà in cielo, Egli prenderà la sua vera luce ed uscirà fuori da ogni riserbo. Egli ha già detto molto, ma dirà di più quel giorno che è già segnato in un tempo molto prossimo a venire.

Egli è immortale e il Suo Spirito non è di questo mondo. Egli possiede l’amore e la giustizia della Suprema Intelligenza ed è Figlio del sole.

Il suo sapere non ha limiti. Egli attinge dalla luce ogni cosa che la luce possiede, perché è spirito di luce.

Valverde, 12 luglio 1974

Adoniesis

 

Così, con queste poche e sorprendenti rivelazioni, si scioglie uno dei nodi fondamentali su cui imperniava il mistero dei dogmi sul legame tra uomo e Dio.

Il C.S.F.C. si era chiuso da pochi giorni, ma la voce degli Extraterrestri si levava ancora in rivelazioni profetiche ed ammonitrici, in un cristico anelito di speranza nel ravvedimento finale degli uomini. Ascoltiamoli:

 

“DAL CIELO ALLA TERRA”

Ai giusti è riservato il destino di essere traditi, vituperati, perseguitati, ingannati da chi ha avuto il bene dell’amore.

Pietro ha tradito tre volte, rinnegando.

Vi avevo detto che il male è sottile e che spesso si serve di coloro che credete vi amino.

Ma voi abbiate la mia pazienza e la mia pace. Non vi è cosa peggiore del fratello che tradisce il fratello o che lo accusa.

“Chi non ha peccato scagli la prima pietra”.

Quante, quante volte vi ho raccomandato di stare guardinghi, quante volte, quante volte vi ho ricordato di essere puri come le colombe e astuti come i serpenti. Con quanta falsità e con quanta sottigliezza i lupi si avvicinano alle pecore per poi divorarle.

Vi raccomando ancora di non temere, perché è vero che la Giustizia del Padre non è tiepida come lo spirito di coloro che fingono di essere ferventi, ed altro non sono che figli e sudditi del male, freddi nell’anima e perversi nello spirito.

Vi raccomando: state attenti e vigilate, i partigiani del maligno si rivoltano contro di voi: lo hanno sempre fatto e di più lo fanno in questo tempo in cui si approssima la loro fine.

Abbiate la mia pace.

Nicolosi 18-8-1978

 

In molti, il velo di Maya è caduto

Come potete benissimo notare, la nostra accelerata metodologia selettiva ha dato i suoi primi frutti. Molti si erano coperti dal velo di Maya, ma non hanno potuto trattenerlo oltre.

Il perverso disegno dei “Musurai” ha urtato contro la invincibile muraglia della Forza Divina.

Credevano di aver raggiunto la meta agognata ed ignoravano che era solo un miraggio, un valido effetto della nostra assidua vigilanza sui loro astuti disegni mentali. Adesso, in relazione a quanto è già stato detto e messo in visione, le responsabilità che, individualmente, sono state assunte, peseranno enormemente sui loro spiriti e sulle loro carni.

Non date alcun peso alle loro convulse agitazioni e non temete le loro minacce, frutto di una folle esaltazione diabolica.

Il drago ferito a morte dalla lancia dell’Angelo della Giustizia e Capo Santo delle celesti milizie dell’altissimo Signore della luce, sputa bestemmie ed emette veleno dagli occhi e dalla bocca. Non si turbino i vostri spiriti per il rauco vociare di quanti lo hanno servito e nutrito. Noi siamo vigilanti ora più che mai.

Abbiate la nostra fraterna benevolenza.

Nicolosi, 19-8-1978

Dalla Cristal‑Bell

Woodok

 

“CHI HA ORECCHIE, ASCOLTI:”

“menzogne, inganni, violenze, tradimenti, vituperazioni”

Con questi diabolici atti hanno messo in croce Gesù Cristo. Ma il Suo Amore ha trionfato e il bene, scaturito dalla luminosità del suo Spirito, è rimasto nella memoria degli uomini e di Dio.

Questo è e sarà il prezzo che hanno pagato e pagano i figli di Dio ed è per questo che è stato detto e scritto: “Vi odieranno per causa mia”. Coloro che sono del mondo altro non sono che figli del principe del mondo e mal sopportano coloro che sono nel mondo ma che non sono del mondo. Questo vi è stato detto affinché poteste ricordare ed avere coscienza e conoscenza di quanto avviene in questo tempo che porta in grembo il giudizio di Dio.

Abbiate la pace dell’Altissimo Signore e confidate in lui che vede e provvede. Non siano turbate le vostre anime e conservate integra la vostra fede. Vi è stato detto che avreste avuto la lingua a due tagli per poter combattere i nemici di Cristo e difendere la vostra devota fedeltà a Lui.

Siate sereni: gli angeli del Signore vegliano su di voi e nessuno potrà torcervi un solo capello.

Nicolosi, 24-8-1978

Il Consolatore

 

“La storia si è ripetuta”, anche se l’epilogo è stato diverso... Identica la persecuzione, identica la congiura, identico l’amore di sopportazione che guardava sicuro il risultato della trasformazione spirituale più che le manifestazioni di presunzione dei bestemmiatori.

Ma in fondo, chi vince sopra ogni incapacità è la Verità, unica e suprema, e la Verità fa inginocchiare gli uomini di fronte alla loro nullità, li fa prostrare ad essere quelli che Iddio ben definì: “Lo scannello dei mie piedi”.

 

Leggete quanto vi dico:

Non posso dirvi di più di quanto mi è stato concesso di dirvi, né fare più di quanto dovevo fare.

Il mio compito, in questo senso, è terminato. Avrei voluto dirvi di più, fare di più, ma ciò non sarebbe giovato a nulla senza il conforto di colui che tutto può se vuole.

Ora vi domanderete cosa farò: non posso dirvelo per ubbidienza. Lo saprete solo quando avrete visto e udito; allora saprete e giustificherete il mio silenzio.

State attenti a non disperdervi e a non addormentarvi nel sonno delle illusioni. Le dure fatiche dovranno ancora venire ed esse saranno gravide di difficoltà e di tribolazioni.

Se sarete uniti, come già vi ho detto, supererete agevolmente le prove, perché non vi mancherà il sostentamento della divina provvidenza. Se vi amerete con umiltà e con fraterna tolleranza, la luce che fortifica lo spirito e solleva i cuori vi cingerà sempre sino al giorno in cui sarete sollevati dal peso della carne e dalle sue dolorose tentazioni.

Se sarete così forti e così perseveranti di incontreremo ancora nella gloria eccelsa di Dio.

Pace a voi tutti.

Nicolosi, 15-11-78

Il Consolatore

 

Non siamo affatto interessati nelle vostre scelte politiche, sociali ed economiche. Siamo, invece, molto attivamente dediti a quelle forze scientifiche che alimentano un deterrente distruttivo sempre più violento e sempre più minaccioso ad una stabilità cosmodinamica che governa il processo evolutivo delle strutture portanti del vostro pianeta e di altri pianeti del vostro sistema solare.

Siamo anche interessati alla tiepida capacità di coloro che dovrebbero, con più fervente fede e con più chiara obbedienza, mettere in pratica i valori eterni della suprema legge dello Spirito Creante e di svincolarsi dai condizionamenti che gli impediscono di dire: “si, si - no, no”.

La verità va detta!

Nasconderla, occultarla o deformarla è un delitto contro chi continua a rimanere cieco e sordo e facile preda delle forze maligne, Il tempo che dovrà svelare ciò che è stato nascosto non tarderà a venire; allora, molti si risveglieranno perché avranno finalmente capito.

Pace. Nicolosi, 17-11-78

Woodok e i suoi fratelli

dalla Cristal‑Bell

 

Per mancanza di giustizia e d’amore, nasce la follia di uccidere e di uccidersi.

L’esistenza dei figli del mondo diviene sempre più scialba e priva di significato. Si preferisce perdere la gioia di vivere se vengono a mancare i presupposti ideali che alimentano il bene fecondo dello spirito e della carne.

La vita è un prezioso dono dell’Amore Creativo, e solo quando si vive con gli ideali più puri, più saggi, essa diviene simbolo reale di verità e di eterna conoscenza.

Nel mondo calano le tenebre per colpa degli uomini che non riescono a mettere in pratica gli insegnamenti di vita e verità portati in Terra dal Figlio dell’Altissimo e Glorioso Iddio.

L’odio, la disarmonia e quant’altro sconvolge i cuori e le menti fermentano e lievitano nel dolore e nella disperazione.

Manca l’Amore!

Nicolosi, 22-11-78

Dal Cielo alla Terra

 

 

 


CAPITOLO 14

 

LA RISPOSTA DELL’UMANITÀ

 

E nella tempesta oscura di questa umanità, il 23 novembre 1978 scaturivano i fatti che avrebbero portato nuovi chiodi nel corpo di questo ambasciatore. È ancora questa la risposta dell’umanità: accusato di plagio, truffa, violenza carnale...

Gli strumenti usati per questi fatti? A cosa serve saperlo? A ciascuno Dio ha già riservato la sua ricompensa. I veri artefici sono i corruttori ed i corrotti, ampiamente smascherati nei messaggi extraterrestri.

La definizione del suo spirito era stata interpretata umanamente, quando invece mai aveva profanato materialmente quanto insegnava nella luce della parola, e mai aveva parlato coercitivamente. Era solo un ambasciatore, un nobile viandante. Sapeva che volevano fermarlo e distruggerlo moralmente, ma sapeva anche che ognuno “faceva i conti senza l’oste”: e “l’oste” erano gli Angeli del Signore. L’umanità di questo tempo, non ha saputo essere diversa da quella di sempre, ma peggiore, proprio perché più sapiente, e quindi più responsabile.

Settembre 1977 - Novembre 1978: 14 mesi dopo l’incontro di Carter con gli Extraterrestri. Questi gli avevano detto che ci sarebbe stato “un avvenimento speciale in rapporto agli UFO...”

Il 24-11-1978, l’arresto di Eugenio Siragusa fu improvviso, violento.

- Chi cercate? - domandò agli uomini in divisa.

- Eugenio Siragusa.

- Sono io, vi aspettavo.

E come un ladrone lo portarono via. Quali potevano essere i suoi pensieri? Forse che la storia si stava ripetendo. Forse, nel momento della pietà, formale o del cuore, molti si sono sentiti di credergli, di capirlo, di amarlo. Ma veramente qualcuno lo ha capito? E se non si può capire, come si può amare? Solo il simile può comprendere il simile. Ma lui, quanto ci ha amati?

Il sole luccicava sulla lamiera azzurra dell’automobile dove Eugenio veniva portato via, e il vento del sud scivolava per il pendio dell’Etna portando con sé i pensieri di un’amarezza che invoca giustizia. Un’imitazione di Cristo, una lacrima che si era sempre rivestita di sorriso, come i raggi di un sole che, incompreso e solo, crea la vita.

Ecco, Eugenio era il sole, il genio degli ideali dello spirito che lavora nel silenzio del Verbo, che stimola e trascende.

“Sono stato più volte e in diverse epoche, in questa stanza dell’ineffabile ed eterno mio Signore, e tutte le volte sono stato perseguitato ed ucciso dalla belva umana, priva della Divina Conoscenza.

Ho sempre portato un ordine di pace, di amore e di giustizia per santo volere della luce deificante. È, umanamente, triste ricordare, ma per un “mutante” è cosa normale che ciò sia avvenuto e possa ancora avvenire.

Gli uomini eterni, deificati, conoscono gli occulti segreti della vita e della morte e a loro è concesso conoscere gli arcani che a nessuno dei mortali è dato conoscere”.

Quali potevano essere i suoi pensieri...

Credete che io provi stupore o meraviglia per quanto ora succede?

“SAPEVO GIÀ”

Le storie si ripetono con sistemi diversi, con metodologie diverse. Non mi aspettavo, certamente, gratitudine da chi ha ricevuto bene e conforto.

Consolare le sofferenze del prossimo non è cosa facile, così come non è difficile essere staccionato, perseguitato e messo in croce proprio da coloro dai quali hai creduto di essere amato.

Avevo loro insegnato ad amare e indicata la via dell’Amore vivificante.

L’amore che rinnova e riempie il vuoto di ciò che non si è mai avuto e sempre desiderato di avere.

L’amore che si dona con la speranza di raccogliere un roseto per la propria anima, un raggio di consolazione per il proprio cuore.‘

Per questo ti doni, per vivificare quanto il tuo spirito anela, desidera che nasca e cresca intorno alla solitudine della tua vita.

L’amore paterno, filiale, fraterno si fondono in un solo radioso bene che adorna l’alito, il respiro del tuo spirito teso ed animato a dare felicità e a riceverla con la medesima forza con cui la dona.

Questo è amore vivificante, il bisogno insopprimibile di seminare e far crescere il bene che si possiede per poi farlo suo per sempre.

È questo amore che trascende e colma il vuoto di felicità e di gioia.

È questo amore che nutre e conforta i viandanti solitari che donano senza nulla chiedere, ma che nei loro spiriti posseggono tutto l’amore del Creato.

È destino di chi crede, fermamente, nella bontà, nella carità, nel fraterno soccorso e nella comprensione degli uomini. La progenie di Giuda non si è ancora estinta, né il tentatore ha terminato il suo lavoro.

Oggi più che mai il male è nutrito e mammona pasce ed impera sovrana.

Sapevo già che sarei stato tentato e tradito, ma se la mia carne è debole, il mio spirito è forte.

Il bene che ho fatto rimane nella memoria di Dio: Egli conosce benissimo le mie quotidiane lotte e sa anche con quanto amore ho sacrificato le gioie dell’umana vita.

Nessuno si illuda che io potessi ignorare quanto avviene, e nessuno si illuda di sfuggire al giudizio di Dio.

Nicolosi, 18-8-1978

Eugenio Siragusa

 

C’era forse qualcuno interessato a fare luce e giustizia su queste assurde accuse? I ministri della legge umana lo avrebbero certo potuto, e anche molto più velocemente di quanto non si possa pensare; molti di loro, avvocati, cancellieri, magistrati con le rispettive famiglie conoscevano personalmente Eugenio Siragusa, frequentemente lo andavano a trovare per metterlo al corrente di personali esperienze da loro vissute... Erano anch’essi “plagiati”? E i Capi di governo di ogni Nazione, i Papi, gli scienziati che apertamente riconoscevano la sua opera messianica, che avevano accolto con interesse i suoi comunicati, erano forse anch’essi succubi di un “plagio” collettivo?...

Ma forse gli edificatori dei falsi miti volevano invece plagiare Eugenio Siragusa per farlo sottostare all’ignoranza, in una parola, per farlo tacere.

 

Fate di me ciò che volete, ma nulla mi toglierete di quanto la luce del Padre si è degnata di concedermi.

Dite di me ciò che volete, ma nulla toglierete dalla pace che è stata tessuta nel mio cuore da Colui che è.

Io vi dico: tutto ciò che mi farete avrete fatto per Giustizia Divina. Questo vi dico, affinché abbiate conoscenza della verità. Il mio spirito è saturo d’amore e il timore non è un nemico della mia carne.

Prima di essere, avevo già dato tutto al mio Signore. È questa verità la mia certezza, la mia assoluta verità, il coraggio e la fede che mi animano e sorreggono la potenza della grazia che posseggo per Supremo volere.

Fate ciò che volete.

Ho vinto anch’io il mondo.

Nicolosi, 13 gennaio 1978

Eugenio

 

Volevano condannarlo perché aveva smascherato la malvagità degli uomini, perché aveva smascherato anche coloro che lo stavano tradendo:

 

“AI GIUDA”

Quanto guadagnate per parlare male di coloro che gridano, pregano ed operano?

Quanti denari vi concedono, i farisei di oggi, per vituperare, schernire e perseguitare coloro che più non hanno la cera negli occhi e nelle orecchie?

Quanto è facile vedere il moscerino nell’occhio del fratello e quanto è difficile notare le travi nei propri occhi. Che pena mi fate, che tristezza mi suscitate. Poveri ciechi e sordi!

Che il cielo abbia misericordia di voi.

Che la giustizia Divina non vi dia tregua sino a quando la luce della verità non sia penetrata dentro di voi.

Ancora non sapete né quello che dite né quello che fate. Ed ecco il perché della mia tristezza, della mia pietà, della mia fraterna commiserazione.

A chi ho recato disturbo?

A chi? Se non a coloro che hanno il solo desiderio di pascere il male e quant’altro da esso nasce ed avvelena la vita?

Si sono rivoltati contro di me come degli aguzzini avvelenati di odio e di vendetta e con la sola pretesa di impedirmi di fare del bene e di portare nel cuore degli uomini un soffio di speranza, un anelito di giustizia e di pace.

Il dragone, questa bestia maledetta che fermenta morte e distruzione, si è sentito ferito ed ha reagito contro la voce dell’amore, si è scagliato contro la forza del bene e della pace.

Questa putrida e sanguinaria bestia che si alimenta di morte, di disperazione, di fame, di violenza e di guerra, è stata sconvolta dall’avviso della potenza di Dio ed ha ruggito di ferocia sprizzando veleno di morte.

Ma la bestia non sa che la connivata lancia dell’Arcangelo della giustizia è già pronta per essere conficcata nel suo putrido e viscido cuore.

Non sa che la sua fine è segnata assieme a tutti coloro che l’hanno servita divorando il sangue dei pacifici, uccidendo chi per amore al prossimo suo ha gridato: “Pace, Pace, Pace”.

 

La risposta della stampa era la risposta dei servi del consumismo, perché le notizie devono fare sensazione, devono essere vendute e devono piacere ai compratori.

Mai la stampa aveva così ampiamente parlato di quest’uomo durante gli anni della sua Opera Messianica; le parole uguaglianza, fratellanza, pace, giustizia e amore non interessano, non si digeriscono, non fanno cronaca; mentre gli scandali (veri o falsi non importa), il malcostume sono pane gustoso e ricercato. E la crocifissione morale non ha avuto messi termini. Rotocalchi, quotidiani, settimanali a tiratura nazionale e internazionale, reti televisive private si sono sbizzarrite in una fantastica girandola di notizie appetitose, ricamando spunti divertenti sull’uomo “del momento”.

Che cosa importava se le notizie non avevano fondamento? Qualcuno si è forse preoccupato di indagare seriamente su queste, prima di darle in pasto al mondo? No, nessuna voce si è levata, nemmeno per sollecitare il dubbio. Congiura? Complotto? Certo, il contattista Eugenio Siragusa aveva su di sé puntati gli occhi di certi ben noti istituti preposti a soffocare e distruggere ogni spunto di Verità, e lui lo sapeva.

 

“LE IMPERIOSE ESIGENZE DEL DOMINIO E DEL POTERE”

Per questo pernicioso morbo, gli onesti e i pacifici hanno sempre pagato con atroci sofferenze e con la loro vita.

Questa vostra moderna e sfrenata società a volte violenta, a volte pietosa, ha mal sopportato gli idealismi puri, disinteressati ed altruistici. Molti di questi sono stati uccisi o moralmente o fisicamente per necessità egoistiche.

La vostra storia è piena di questi fatti e non vi dovete affatto meravigliare se si ripetono, se considerate il basso indice morale e spirituale che caratterizza la civiltà dell’atomo o dell’energia disgregante che mal condiziona l’esistenza dell’umanità del vostro pianeta.

Il potere politico, economico, militare e scientifico, è un divoratore insaziabile di uomini e di civiltà. È stato così e sarà sino a quando all’odio non anteporrete l’amore, all’ingiustizia la giustizia, al male il bene, alla guerra la pace, alla disunione degli uomini la fratellanza, alla scienza negativa la scienza positiva e costruttiva.

Vi abbiamo detto cosa c’è di vero su ciò e chi produce la fermentazione del male. Se credete, non ignoratelo e non vi meravigliate di quanto succede e succederà.

Pace.

11-5-1978

Woodok

 

Solo chi ha conosciuto personalmente questo Messaggero, che milioni di persone nel mondo amano e stimano, può testimoniare la luminosità della sua Opera, la purezza dei suoi insegnamenti, la grandezza del suo sacrificio.

Noi lo abbiamo conosciuto, e se non dovessero bastare le pagine di questo libro per dire ciò che abbiamo veduto e udito, siamo pronti a scrivere altri dieci libri o più - se necessario - certi che la durezza di cuore dei denigratori si scioglierà dinanzi a un amore e ad un sacrificio che non hanno conosciuto né limiti né condizioni.

Il Centro Studi Fratellanza Cosmica è stato solo ed unico nel mondo, ma qualcuno (ufologi di mestiere e istituti specializzati, incapaci di andare al di là del semplice fenomeno fisico del disco volante) aveva tutto l’interesse di confonderlo con una non meglio identificata “fratellanza cosmica” per poter parlare di setta, di fanatismo, di riti macabri...

Desideriamo chiarire ancora una volta, e per sempre, che nel mondo esistono svariati movimenti denominati genericamente “fratellanza cosmica”, ma che nulla hanno a che fare con Eugenio Siragusa e l’ex C.S.F.C.

La sua prigionia, e il periodo trascorso nella “libertà provvisoria” che fu peggiore della prigionia stessa, lo hanno fiaccato nella carne, provandolo sino allo spasimo più atroce. Soltanto la forza del suo Spirito lo sostenne nell’estenuante attesa: “Chi abbia potuto credere o pensare che io abbia immaginato di rinnegare l’Opera per debolezza o per timore, è bene che si ravveda affinché modifichi il suo enorme errore. Io so quello che debbo fare e come debbo agire per far cadere, a chi ancora lo trattiene, il velo di maya. Ancora molti non hanno capito o fingono di non capire”.

“Ho imparato a perdonare. - disse sorridendo amaramente - Tutta la mia sofferenza è già nella memoria di Colui che è l’unico, il solo a poter giudicare infallibilmente: DIO. Mi è stato insegnato a perdonare i miei nemici, ed io ho già perdonato. Faccio così il mio cristiano dovere come il Maestro dei Maestri ha ammaestrato coloro che Lo amarono e Lo amano. Un giorno, chi prima chi dopo, dovrà rendere conto delle proprie azioni, e in quel giorno sarà la verità, la verità per tutti. Per adesso, rimango a guardare e ad ascoltare”.

E Loro, gli Extraterrestri? Erano rimasti muti anch’essi ad osservare ciò che avveniva al Loro Messaggero? No, perché durante il periodo dell’arresto e della sua prigionia, diedero la più eclatante risposta.

Subito dopo l’arresto di Eugenio Siragusa, la medesima sera il vulcano Etna esplose in tutta la sua potenza, rovesciando un mare di magma incandescente in direzione di un paese etneo, Zafferana, dove si gridava che questa forza della natura disapprovava in maniera inequivocabile la persecuzione di un Giusto. E la gente, in paese, gridava: “Scarceratelo! Fatelo uscire!” perché interiormente sentiva una verità che razionalmente non poteva recepire.

Con l’incarcerazione di Eugenio Siragusa, di questo contattista vero, reale interprete di Creature Celesti, i Cieli di tutta Italia, della Sicilia e in modo particolare della zona circostante Catania, sono stati attraversati giorno per giorno da squadriglie di Dischi Volanti, visti e fotografati principalmente da Funzionari delle forze dell’ordine, della polizia, della finanza, dei carabinieri, con l’evidente intenzione di dimostrare la Loro tutela nei riguardi del Loro Messaggero, e di far comprendere nello stesso tempo che se gli uomini avevano messo a tacere la sua voce, sarebbero stati Loro a parlare, e non solo a parlare, ma ad ammonire con convincenti manifestazioni di stare scrupolosamente attenti a non commettere ulteriori errori.

La pubblica opinione, quella in grado di capire, ha capito, ricredendosi su quanto la ben qualificata stampa aveva esageratamente e con precise intenzioni, comprensibili, pubblicato sul conto del contattista Siragusa.

È vero altresì che pur essendo in carcere, il contattista Eugenio Siragusa era a conoscenza delle Loro intenzioni operative; gli veniva consigliato di avere pazienza e fede nella sopportazione, assicurandolo di essergli molto vicini e di sorvegliare attentamente la situazione.

Infatti, più volte, cosmoaerei hanno sostato sopra il carcere dove egli stava rinchiuso, ed uno di questi di appena 4 metri di diametro, è atterrato sul prato antistante la finestra sbarrata dove Eugenio Siragusa era rinchiuso - cubicolo n.5 - lasciando una impronta esagonale e disidratando parte della verdura lì seminata.

Un testimone oculare, così racconta:

“Erano le 4 del mattino e ad un tratto vidi, ritti su un ampio cornicione del carcere e rivolti verso il cubicolo n.5 del Signor Siragusa, due alti personaggi longilinei, dal volto ovale e dal mento allungato, con grandi occhi oblunghi e brillanti , con i lobi delle orecchie molto lunghi, e portavano un mantello col bavero alzato, identici nel volto da non poter distinguere se erano uomini o donne”.

I cosmoaerei che sostavano sopra il carcere sono stati visti da agenti, da graduati e da ben 17 detenuti, oltre che da negozianti e abitanti della zona.

Tali dimostrazioni hanno proposto al contattista Eugenio Siragusa la certezza che non era stato abbandonato, avallando altresì la sua quasi trentennale Opera.

Un detenuto, mentre si trovava nella toilette della sua cella, vide un globo luminosissimo fermo dinanzi alla sua finestrella, dal quale uscì un raggio che lo investì in pieno, lasciandogli sul dorso della mano sinistra un’impronta a forma di occhio, che rimase su di lui per circa tre giorni.

Contemporaneamente a tale episodio, alla stessa ora, un’identica esperienza fu vissuta da uno dei tre difensori di Eugenio Siragusa.

Eclatanti manifestazioni, alcune di notevole portata capaci di mettere in serio imbarazzo la scienza ufficiale. Ad esempio:

- in data 29-12-1978 è giunta notizia che nel comune di Pietracamela, in Abruzzo, sul versante del Gran Sasso, al passaggio di un Disco Volante, una centrale elettrica della società SEA è improvvisamente “impazzita” rimanendo bloccata nel suo funzionamento, mentre un altro impianto, da tempo inattivo, si è messo improvvisamente a funzionare. Testimoni del “fenomeno” i tecnici Benito Franchi e Guido Di Varano.

Un altro fatto che ha lasciato perplessa l’opinione pubblica mondiale, è successo a Genova:

- in data 7-12-1978, il guardiano notturno Fortunato Zanfretta, durante il suo servizio è stato avvicinato da esseri alti circa tre metri usciti da un luminosissimo disco posato sul prato antistante una villa, i quali lo hanno toccato sulla spalla puntandogli contro il fascio di luce della loro pila elettrica. Il guardiano è svenuto e per alcuni giorni è rimasto sotto choc.

Questo evento si collega a quello accaduto al contattista Eugenio Siragusa nell’anno 1962, quando ebbe l’incontro con due esseri alti tre metri circa.

È certo che tali avvenimenti si sono avvicendati rapidissimamente in tutti gli spazi del cielo italiano e non soltanto italiano. Qui elenchiamo gli avvistamenti succedutisi durante i 72 giorni di detenzione di Eugenio Siragusa.

 

“ELENCO AVVISTAMENTI”

- Novembre 1978 - Sulle coste del Mare Adriatico, all’altezza di Pescara e di S. Benedetto del Tronto, si sono avuti strani fenomeni confermati ufficialmente dal Comandante della Capitaneria del Porto di Pescara, Cap. Angelone; luci misteriose, colonne d’acqua che si sollevano dal mare piatto, scie luminose, bolle di gas e interferenze sui radar denunciano chiaramente la presenza di basi extraterrestri sui fondali del Mare Adriatico.

- 26-11-1978 - Numerosi avvistamenti di intere formazioni di sigari e dischi volanti nei cieli di Modena, Firenze, Campobasso, Sulmona sono stati notati da centinaia di persone delle varie zone.

- 10-12-1978 - Nella provincia di Avellino, il brigadiere Michele Calò e l’agente della polizia stradale Carmine Morena sono stati testimoni di un episodio entusiasmante: dall’orizzonte avanzava verso di loro un oggetto volante luminosissimo che si fermò nel cielo, ruotando su se stesso; avvertirono di ciò il capitano Giovanni Salvio il quale li invitò a fotografare l’oggetto. Questo rimase fermo nel cielo, sempre ruotando su se stesso, per oltre un’ora permettendo ad altre pattuglie provenienti da Avellino, di scorgerlo e di vederlo scomparire in direzione della Puglia.

- 12-12-1978 - A Catanzaro, la pattuglia della squadra mobile composta dagli agenti Belcamino, Guido e De Luca, in forza alla squadra “volante” della questura, avvistò un oggetto luminosissimo che si muoveva a zigzag, per scomparire poi velocemente all’orizzonte.

- 12-12-1978 - Una pattuglia di carabinieri, durante un giro di perlustrazione a Palermo, avvistò un disco volante luminosissimo che li inondò di una intensa luce.

- Sempre a Palermo (Bagheria), un’altra pattuglia di carabinieri avvistò un altro oggetto volante sorvolare il centro abitato e quindi scomparire.

- La terza segnalazione venne da un altro nucleo di carabinieri in servizio a Petralia (Palermo).

- Gli agenti di una volante della polizia di Catanzaro hanno affermato di aver visto un disco volante: subito dopo l’avvistamento, il motore della loro auto si era inspiegabilmente guastato.

- Il nucleo radiomobile dei carabinieri operanti con le “gazzelle” nella regione pugliese, ha avvistato, sia sugli schermi radar che ad occhio nudo, una luce intensissima proveniente da una “palla” nei cieli di Andria, Barletta, Bisceglie, Giovinazzo in provincia di Bari.

- Agenti della polizia di Avellino in servizio sull’autostrada Avellino‑Salerno, scorsero nel cielo un oggetto circolare che emetteva una forte luce diretta verso terra, visto e fotografato da un agente giunto sul posto dietro la segnalazione dei colleghi. Le foto sono state inviate al Ministero dell’Interno.

- A Camerino, in provincia di Macerata, un oggetto “non identificato” fu segnalato dal radar elettronico della base di Porto Potenza Picena dell’aeronautica militare, e rimase sullo schermo per venticinque minuti. L’oggetto viaggiava a novemila chilometri orari e, secondo la dichiarazione di un militare, “non era certo un aereo”.

- Un equipaggio del nucleo radiomobile dei carabinieri in servizio sulla statale 114, ha avvistato un UFO sullo Stretto di Messina, di forma circolare e di colore giallo‑oro. Dal corpo centrale dell’oggetto si staccarono tre piccole sfere di identica luminosità che si sono dirette verso Catania con successivo riaccostamento. I militari, desiderosi di mettersi in contatto radio con la centrale operativa, notarono che le comunicazioni rimasero interrotte per oltre dieci minuti: Si sono riattivate dopo l’allontanamento dell’oggetto.

- A Cosenza, numerose persone e l’equipaggio di una “gazzella” del nucleo radiomobile dei carabinieri hanno testimoniato di avere visto un oggetto solcare il cielo in senso orizzontale, lasciando una scia luminosa rossastra. Anche l’insegnante di lingue Michele Ciaccio, ha dichiarato di avere avvistato un UFO.

- In data 13-12-1978, a L’Aquila, sono state avvistate due grosse luci rosse nel cielo da un automobilista di passaggio nella zona, il signor Alfonso Marinelli, e segnalate alla stazione dei carabinieri di Silvi.

- Un altro avvistamento è stato effettuato a Lanciano da due studenti i quali hanno descritto l’oggetto come di colore argenteo, di apparenza metallica, a forma di doppio piatto con una parte cupoliforme.

- 14-12-1978 - A Palermo, un UFO di notevoli dimensioni è stato avvistato da migliaia di persone, fra cui il questore della città, Dr. Epifanio, il capo della squadra mobile Dr. Giuliano e numerosi funzionari e agenti della forza pubblica, i quali erano stati avvertiti del “fenomeno” da pattuglie in servizio di perlustrazione. L’oggetto volante è rimasto fermo circa venti minuti, quasi fosse a disposizione degli obiettivi dei fotografi dilettanti e di quelli dei fotografi del gabinetto di polizia scientifica della questura accorsi sul posto.

  Da questo momento, tutte le pattuglie di polizia e dei carabinieri, sono state dotate di particolari moduli su cui dovranno essere registrate tutte le caratteristiche visibili degli UFO avvistati.

- Una pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri di Lecce ha avvistato un oggetto a sfera ruotante su se stesso ed emanante una luce accecante, muoversi lentamente nel cielo per poi scomparire a fortissima velocità.

- Altri due militari di guardia all’aeroporto militare di Brindisi hanno avvistato un oggetto emanante luci verde e arancione a intermittenza.

- 15-12-1978 - A Roma sono stati visti volteggiare nel cielo oggetti volanti luminosi, sia da parte di centinaia di cittadini, che da sottufficiali in servizio alla questura centrale, i quali li hanno anche fotografati.

- A Sciacca, in provincia di Agrigento, gli operai del turno di notte della cartiera “ISCA”, tre agenti di PS e il dirigente del Commissariato locale, Dr. Gaudenzio Bellassai, hanno osservato per quasi due ore un oggetto di forma lenticolare emanante luce gialla e viola.

- A Caltanissetta, numerosi cittadini hanno riferito di avere osservato oggetti luminosi solcare il cielo a grande velocità.

- A Campobasso, due agenti della polizia stradale di Termoli, hanno dichiarato di avere osservato oggetti volanti volteggiare nel cielo per circa cinque ore.

- Due componenti una pattuglia della polizia stradale del distaccamento di Fano, in servizio lungo l’autostrada adriatica, hanno avvistato nel cielo un oggetto luminosissimo, di forma sferica, il quale era stato visto poco prima dall’agente di polizia Tommaso Davi sollevarsi verticalmente dal mare.

- Alcuni cittadini di Catania hanno dichiarato di avere osservato, provenienti dal mare, oggetti luminosi sorvolare la città e dirigersi in direzione del carcere di Piazza Lanza, dove era rinchiuso Eugenio Siragusa. Alcuni testimoni affermano di avere veduto uno di tali oggetti, scendere all’interno del carcere stesso.

- 17-12-1978 - Ad Avellino è stato avvistato un UFO e fotografato dallo studente Lillino Sorrentino con una telecamera portatile; l’oggetto è poi scomparso in direzione di Foggia.

- A Campobasso numerose persone hanno visto tre grossi globi luminosi stagliarsi nettamente sulla verticale della montagna di Miranda, scomparendo quindi velocissimi all’orizzonte.

- A L’Aquila è stato avvistato un oggetto volante, grande come un terzo della luna piena, proveniente dalla parte di Roma, che ha sostato sulla città per oltre dieci minuti. Anche un sottufficiale di un corpo militare ha visto “qualcosa” nel cielo, e suo figlio ha pure scattato delle foto.

- A Pescara, Chieti, Perugia, vi sono stati avvistamenti di oggetti volanti, i quali hanno provocato irritazione agli occhi di coloro che volevano osservarli lungamente.

- 18-12-1978 - A Caltanissetta, in zona San Cataldo, sono stati avvistati e fotografati oggetti volanti luminosi, con luci varianti tra l’azzurro, il rosso, l’arancione.

- 20-12-1978 - A Caltagirone è stato avvistato un UFO di notevoli dimensioni solcare il cielo a bassissima quota, tanto da sfiorare la testa del sig. Montemagno, dipendente del collegio INADEL e scomparire poi alla vista dirigendosi alla volta dell’Etna.

- 24-12-1978 - A Napoli è stato avvistato un UFO dal capitano del 113 Michele Calì, il quale ha dichiarato di avere notato un oggetto che emetteva una forte luce a intermittenza.

- 27-12-1978 - Un UFO è stato avvistato a Giugliano, in provincia di Caserta, emettere una intensa luce di vari colori, a intermittenza, il quale si muoveva nel cielo sopra il centro del paese.

- 29-12-1978 - A Torre Archirafi, (Acireale), un disco volante si è sollevato dal mare, provocando il ritiro temporaneo delle acque e dirigendosi verso la collina, passando a bassa quota sopra il paese. Molti abitanti del luogo, tra cui i signori Giovanni Ruggero e Angela Petralia, sono stati testimoni del passaggio, ma in modo particolare i proprietari dell’unico bar del paese, i quali hanno visto spalancarsi inspiegabilmente le porte del locale, sentito un fortissimo vento strano, veduto il soffitto aprirsi in più punti: tutto ciò avvenne durante il passaggio del disco.

- 30-12-1978 - Un oggetto “misterioso” è stato avvistato da una pattuglia dei carabinieri del gruppo radiomobile di Reggio Emilia, alla periferia di Modena. Gli agenti sono stati raggiunti poco dopo da altre pattuglie della volante e della polizia stradale, che hanno pure notato l’UFO a forma triangolare.

- 2-1-1979 - Sullo stretto di Cook, nel breve tratto di mare che separa le due isole principali della Nuova Zelanda, è stato fotografato un oggetto volante da un fotografo della televisione australiana Quentin Fogarty, il quale ha girato un cortometraggio della durata di sette minuti, le cui immagini hanno lasciato di stucco gli stessi esperti fotografici della BBC.

- Migliaia di testimoni, che trascorrevano la notte di Capodanno nella zona tra Catania e Taormina in attesa del sorgere del sole, hanno dichiarato di avere veduto un corpo luminoso nel cielo, ad alcune miglia dalla costa, fermarsi per oltre due ore. Centinaia le telefonate giunte al centralino dei carabinieri di Giarre, i quali hanno pure essi osservato il misterioso oggetto. Gli stessi carabinieri hanno dichiarato che da oltre venti giorni, altri oggetti luminosi erano stati visti nel cielo della zona.

- 2-1-1979 - Nella notte del 2 gennaio, a Milano, la polizia scientifica ha potuto fotografare un oggetto luminoso che si muoveva nel cielo e si allontanava lentamente.

- A Pesaro, durante il passaggio di un UFO, la città è rimasta al buio, mentre la caserma della città è stata sorvolata da una palla luminosa che emanava luci di diverso colore; il globo luminoso è stato avvistato dai militari e dalle autorità della caserma.

- Anche nel Trentino, dopo il passaggio di un globo luminoso che ha sorvolato l’auto dei coniugi Tisma Vettori e Luisa Gelmini, questi sono stati colti da una forte congiuntivite per averlo fissato troppo a lungo.

- A Cuneo, in data 3-1-1979, alcuni agenti e un funzionario della mobile, hanno avvistato e fotografato un oggetto volante luminoso che emanava una fortissima luce rossa.

- A Milano, il brigadiere della scientifica Nicola Asciano ha scattato alcune fotografie di un globo luminoso, notato pure dagli agenti della volante, e fotografato anche da altre zone della città.

- Gennaio 1979 - Due bambini di 7 e 9 anni hanno dichiarato di avere incontrato a Catania, in una via del quartiere dove abitano con le loro famiglie, due Extraterrestri che hanno loro parlato con suoni modulati come a mezzo ultrasuoni, e di essere stati risucchiati in un cono di luce dentro il disco. Hanno quindi mostrato a testimoni oculari i frammenti di una roccia spaccata nettamente in una sua parte da un’energia sconosciuta che ha lasciato sulla parte un evidente segno.

 

Si è tanto discusso in campo mondiale del contattista Eugenio Siragusa con i pro e con i contro, ma dopo la conferma da parte dei Signori dello Spazio, ogni discussione dovrebbe divenire superflua, anche perché lui sa che le loro azioni dimostrative non sono ancora terminate. Ed anche se non appariscenti, il loro desiderio di far conoscere all’umanità la loro disponibilità ad evitare una irreversibile catastrofe del genere umano di questo pianeta, è vivo e costante per un amore che non conosce né limiti, né condizioni.

È superfluo pensare che nelle condizioni in cui l’umanità è costretta a sopravvivere, non si debba sperare ed augurare una predisposizione di contatto e di collaborazione con chi ha le possibilità di capovolgere positivamente il destino degli uomini di questo pianeta. È stato questo il principale discorso del contattista Eugenio Siragusa che pochi hanno recepito e che molti hanno respinto. Egli soffrì e soffre ancora per l’ottusa incapacità di coloro che avrebbero dovuto capire e che hanno preferito ignorare, staccionando l’offerta generosa proveniente dal Cielo ed animata di fraterna benevolenza universale.

Il destino di chi veramente ha amato con gli ideali più puri e con il sacrificio di se stesso i propri simili, è sempre stato quello di dover pagare di persona.

La storia ce lo insegna. Ma il tempo di sacrificare gli agnelli, i giusti, i mansueti, i pacifici, gli assetati di giustizia, è finito. Occorre ravvedersi, e stare attenti a non ripetere gli errori del passato, e se necessario, fare come hanno fatto i Niniviti incappucciandosi, incappucciando le loro donne, i loro bambini e gli animali per dare prova di pentimento e di ravvedimento. Allora si sono salvati 120.000 bambini, oggi si possono salvare milioni di bambini. È             questo il dolore che ha afflitto e affligge il cuore di chi, conoscendo la Verità, grida a squarciagola nel deserto di questo mondo nella speranza che coloro, animati di buona volontà, abbiano la sapienza di ascoltarli.

Una missione dura e sacrificante, quella di coloro che veramente, e sinceramente e devotamente amano il prossimo come loro stessi.

 

“LE RIDICOLE SMENTITE DELLA CONGIURA DEL SILENZIO”

Ridicoli e puerili gli attacchi immediati, tendenti a deformare e a minimizzare una manifestazione così imponente, così chiara e così decisa a far intendere che la Loro presenza sulla Terra è una incontestabile realtà, e che sono in grado di conoscere, di vagliare e di intervenire nel momento più opportuno, con sistemi che sfuggono alla povera intelligenza umana.

Come si diceva, immediatamente dopo, sono stati emanati alla stampa, alla radio, alla televisione, a tutti gli organi di informazione, ordini di non pubblicare ulteriori avvistamenti e di porre in ridicolo quelli già verificatisi.

Per questo motivo sono stati mobilitati i killer delle smentite, nei personaggi di noti astronomi, fisici ed “esperti”, abilmente addestrati per far credere che il fischio era un fiasco, e che il fiasco era un fischio... in modo che l’opinione pubblica potesse intiepidire l’entusiasmo che naturalmente era sorto e che proponeva serie riflessioni.

Alcuni di questi killer della smentita, personaggi noti della scienza ufficiale, ebbero a dichiarare che non si trattava di cosmoaerei, ma di moscerini, di stormi di coleotteri, di fenomeni elettrici, e di altre assurde castronerie. E questo non sarebbe niente di fronte ad altre affermazioni di medioevale fattura, corroborate dalla più fitta ignoranza, e cioè che si trattava del pianeta Venere o del pianeta Giove, i quali, in barba alla meccanica celeste, potevano spostarsi dalla loro orbita per scendere a quota 800 metri, per andare verso oriente, verso occidente, verso nord o verso sud, per zigzagare nel cielo e perché no? anche per farsi un bagno al largo di Taormina, per poi ritornare all’asciutto e risalire in cielo.

A questo punto potremmo osservare: che strani moscerini quegli esseri alti tre metri che, battendo la mano sulla spalla del metronotte genovese, gli hanno puntato contro la loro pila elettrica? E che dire delle centrali elettriche impazzite, che al passaggio dei moscerini o dei coleotteri si fermano di funzionare mentre altre si rimettono in moto dopo anni di inefficienza?...Certo viene fatto di pensare che secondo la moderna psicanalisi, anche i motori delle auto, i radar militari e tutte le apparecchiature elettriche sensibili allo strano magnetismo di tali insetti o dei pianeti in movimento, siano stati influenzati da carenze affettive e quindi alla ricerca di nuovi ideali con reazioni e avvistamenti immaginari.

E non è puerile tutto ciò, considerate anche le esperienze vissute dai Presidenti Eisenhower e Carter, oltre ad altri illustri personaggi che sarebbe troppo lungo elencare, compresi gli stessi astronauti, certamente non facilmente influenzabili e non alla ricerca di ideali per carenze affettive?

Queste le assurde, le incredibili, le infantili affermazioni di eminenti “luminari” della scienza.

Evidentemente tutto fa brodo, quando si deve celare una Verità che non può essere più celata, perché non tutta l’opinione pubblica è disposta a credere a queste mongoloidi affermazioni.

Se l’ordine è di NON dover vedere e di NON dover udire, è vero anche che non tutti sono disposti ad ubbidire, rinunciando a conoscere una Verità che rivela all’intelligenza umana che l’uomo non è il solo essere vivente e intelligente del cosmo.

Crediamo sia giunto il momento di dire la Verità, tutta la Verità, nient’altro che la Verità, anche perché sappiamo per storica convinzione, che la Verità non si può fermare e che presto o tardi si rivelerà con tutta la sua potenza.

Fare come fa lo struzzo non conviene a nessuno, specie quando si sa che la realtà propone atteggiamenti diversi e predisposizioni idonee, atte a disporre un possibile e proficuo contatto con chi possiede una saggezza, una sapienza e una scienza volumetriche. La salvezza dell’umanità già sul sentiero del declino nei suoi valori spirituali, morali e sociali, potrebbe venire dal Cielo, se solo ci predisponiamo ad accettarla umilmente e fraternamente.

Potrebbe essere corroborato da psichiatri e da parapsicologi, il novello sinedrio degli ultimi tempi.

Chi saranno i nuovi accusatori?

Chi sarà Caifa che presiederà l’assise che si prefiggerà di puntare il dito di accusa e di condanna contro il Figliuol dell’uomo, principe Celeste della nuova Gerusalemme che discenderà dal Cielo?

Non si sa! Ma già, in certi individui, si profilano le tendenze. Questi sono pronti a stabilire la diagnosi, che non si discosterebbe tanto da quella che condusse in croce Gesù Cristo.

La mia certezza è che saranno psichiatri e parapsicologi ad affiancare l’Opera del novello Sinedrio, che, uniti a dotti e luminari del nuovo potere temporale‑politico‑religioso, accuserebbero ancora una volta “l’Unto da Dio”. Questo sicuramente avverrebbe se , tornando sulla terra il “Figliuol dell’Uomo” si esprimesse con lo stesso linguaggio, con gli stessi atteggiamenti e con il medesimo dinamismo spirituale, morale e politico di un tempo. La diagnosi sarebbe senz’altro questa “patologicamente anormale, nevrotico, mitomane, paranoico, schizofrenico”.

Altri dotti sentenzierebbero quanto appresso: “Bugiardo, imbroglione, ecc. ecc.”. L’accusa diverrebbe più grave se il “Figliuol dell’Uomo” praticasse l’arte di guarire nella carne e nello spirito, di fare prodigi e miracoli. Allora, all’accusa dei primi si aggiungerebbe l’altra, che verrebbe da luminari non meno peggiori dei primi. Questi sentenzierebbero: “È il diavolo! È satana! È il demonio che lo possiede! Eretico!”

Insomma, il Sinedrio degli ultimi tempi tenterà in tutti i modi di incriminarlo, di eliminarlo in un modo diverso da come lo eliminarono la prima volta. Il popolo si limiterebbe solo ad approvare l’azione dei luminari del novello Sinedrio, a cui concede, ciecamente, illimitata fiducia e devozione.

La storia si dovrebbe così nuovamente ripetere. Questo succederebbe se il “Figliuol dell’Uomo” ritornasse sulla terra con le vesti di un tempo e la metodologia di insegnamento di allora.

Ma non sarà così! Perché egli non ritornerà sulla terra con le medesime vesti di allora. Avrà un Volto diverso, un vestimento diverso e una metodologia di insegnamento diversa. Avrà a sua disposizione una corte di Esseri angelici e potenti e la consolazione di uomini e donne terrestri pronti a riceverLo e a seguirLo. Il novello Sinedrio sarà fortemente turbato e nulla risparmierà nel tentativo di accusarLo e di porLo agli occhi della gente come un Essere clinicamente ammalato e spiritualmente invasato. Ma questa volta non avrà successo! Non avrà successo perché il Figliuol dell’Uomo verrà per giudicare e non per essere giudicato. Il novello “Caifa” non avrà nemmeno il tempo di strapparsi le vesti, né altri la possibilità di complottare contro di Lui e contro coloro che LO amarono e che sono nuovamente viventi per servirLo nell’edificazione del Regno di Dio in terra.

Il Suo giudizio sarà severo, e pesanti le condanne. Non userà le corde, perché non sarebbero mezzi sufficienti per cacciare i novelli mercanti dal Suo tempio, ma porterà con Sé mezzi più convincenti, molto più efficaci che non le corde.

Non ci sarà un nuovo Pilato, né corona di spine. Non ci sarà la croce del supplizio né ci saranno forze coalizzate del potere politico‑religioso capaci di fermare il Suo passo trionfale in un mondo che Egli visitò con grande Amore e umiltà e che riprenderà con Giustizia e Verità, affinché sia data verace testimonianza di quanto fu detto e scritto secondo la Santissima Volontà dell’Altissimo e Glorioso IDDIO.

Guai! Guai! Guai agli empi e a tutti coloro che oseranno fermarlo ed accusarlo!

Valverde, 26 ottobre 1974

Eugenio Siragusa

 

“PENSO AL RITORNO”

Quando il mio sguardo si adagia sulla tua luce, scorgo il tempio e la dimora del mio Amore e dell’eternità del mio Essere di luce.

Allora, penso, penso, e la memoria apre il sentiero del silenzio. Vedo la mia Patria avvolta da una miriade di colori, accarezzata da una musica penetrante e soffice come una vellutata carezza; vedo le ali dorate degli spiriti solari vibrare e una voce che mi chiama: “Fratello, Fratello, l’ansia del tuo ritorno è grande”. Il silenzio cessa, la memoria si chiude, l’immagine della mia Patria rimane nel mio cuore con i colori di tutti i miei sogni e di tutte le mie speranze.

Allora penso, penso al ritorno.

Forse, la mia bianca astronave è in arrivo. Forse, presto, potrei imbarcarmi per ritornare là, da dove sono partito per vivere con voi questi anni di laboriosa attività, tutti dedicati al Signore della creazione.

Dico, forse, potrei aver presagito ciò che ancora non potrà essere e che io vorrei che avvenisse. Ma se ciò non sarà, sia fatta la volontà di colui che dispone secondo i suoi divini voleri.

Io sono pronto per salire sulla mia bianca astronave, perché so dove mi porterà e dove si adagerà. Io so, anche, di rimanere libero e di andare verso i confini del cosmo o di ritornare per accarezzare i cuori di coloro che con me hanno amato e sofferto per amore di Dio. Da loro mi farei vedere con la mia bianca astronave e nel sogno li porterei con me per gioire coi i loro spiriti e per conversare ancora sulla verità eterna.

Se io vi dicessi chi sono stato oggi, certamente non mi credereste. Io non ve lo dirò, ma è vero, che gli eventi ve lo diranno, perché così vuole il Padre di tutti i Cieli.

Per voi sono un folle, un viandante matto, un povero commiserato, ma per il Re, per colui che regna sovrano nei secoli dei secoli, fui, sono e rimarrò in eterno, la Sua parola di Amore, di pace e di giustizia Celeste.

Cosa importa a voi chi io sia? Meglio è per voi che non lo sappiate prima che la mia opera sia adempiuta.

Quel giorno che l’opera mia sarà suggellata dalla Gloria di Dio, allora, anche se sapeste chi io sia stato, non potrete più avere quello che ho cercato in tutti i modi di darvi, per rendervi buoni ed ubbidienti, mansueti e giusti alle leggi dell’amore fraterno ed universale di Dio.

Mi avete deriso, schernito come un volgare mistificatore, ma non avete tolto nulla alla soavissima luce che alberga nella mia anima, perché quella luce è luce eterna di amore e di perdono, di carità e di allegrezza spirituale per tutti coloro che mi sono fratelli in Cristo. Egli è il mio e il vostro sole di eterna letizia, per il cuore e l’anima, per la carne e per lo spirito, per la vita e per la resurrezione dalla morte eterna.

Eugenio

 

ANCORA PER POCO........

POI VEDRÒ LA MIA BIANCA ASTRONAVE SCENDERE IN UNA SERA DI LUNA PIENA STELLATA DI TREMULE STELLE. ALLORA QUESTO CUORE CESSERÀ DI BATTERE ED IL MIO SPIRITO CANTERÀ LODE AL MIO SIGNORE. PER AVERMI CONCESSO, ANCORA UNA VOLTA, DI SERVIRLO ED AMARLO COSÌ COME VUOLE ESSERE SERVITO ED AMATO.

IN QUEL GIORNO SOLCHERÒ I CIELI DEL MONDO COME UNA SPLENDENTE METEORA E FARÒ SCENDERE IN COLORO CHE MI SONO STATI FRATELLI E SORELLE UNA LUMINOSA RUGIADA DI PROFUMATO AMORE, COME PEGNO DI ETERNO LEGAME TRA IL MIO E I LORO SPIRITI IN UN UNICO AMPLESSO CON COLUI CHE CI HA RESI IMMORTALI.

 

L’opera di Eugenio Siragusa ha avuto un inizio nel tempo attuale, nella continuazione di un messaggio eterno nel tempo di sempre, ma non potrà mai avere una fine, così come non può avere mai fine la Luce della Verità.

Questa voce che ha tuonato in tutti gli angoli della terra, che ha scosso le coscienze degli uomini intorpidite dal sonno dell’ignoranza, continuerà a posarsi per ogni dove, in ogni tempo.

La verità è come un sole che non tramonta mai: chi può vedere la sua Luce sfolgorante, la raccoglie nello specchio della propria coscienza, in un riflesso di immagine eterna.

 

L’eco delle sue parole, quale scia del suo passaggio, risuonerà per sempre nelle espressioni di coloro che da ogni parte del mondo gli rivolgono, grati, la loro risposta per una fatica senza condizioni.

 

“L’Amore non ha altri messaggi che se stesso”, dice Follerau; e tu Eugenio, sei stato l’araldo dell’Amore.

(Doris Cannetti Consonni - Milano)

 

“Querido Eugenio... non è necessario dirti che tu sei nei nostri cuori e che il nostro pensiero è accanto a te in questi momenti di dura prova. Quando ti immaginiamo nel carcere, un sentimento di divina giustizia ci afferra nell’intimo e chiediamo al Padre che ti conceda la forza spirituale di aiutarti a portare questa tua croce. Noi continuiamo passo passo sul cammino che tu ci hai mostrato, e sappi che nessun carcere ci potrà separare”.

(Luis S. - Madrid)

 

“...la tua incarcerazione non fa che ravvivare la fiducia nel nostro Consolatore e in nessun caso, cesserò di rivolgere a te i miei pensieri di pace e di giustizia celeste”.

(Philippe Mbemba - Brzzeville/Congo)

 

“Eugenio caro: grazie per tutto ciò che hai fatto, grazie per averci fatto conoscere l’Amore col tuo Amore. Grazie per averci risvegliato quei valori che si erano offuscati nella materia. Grazie per averci uniti in una comunione universale con i nostri Meravigliosi Fratelli che non conoscevamo. Grazie per averci fatto da guida, dimenticando te stesso e umiliandoti per tutti noi, che non eravamo, non siamo degni di meritare tanto. Perdonaci per averti ripagato in modo indegno; perdonaci, fratello, dall’ingratitudine umana per debolezza, vigliaccheria ed egoismo. Noi tutti ci sforzeremo con il tuo esempio di umiltà e di bontà di cui ci hai circondati di essere degni di te e di Loro, che con infinito amore ci guidano da sempre. Grazie”.

(Anita - Oristano/Sardegna)

 

“Che i Maestri Cosmici vi proteggano e vi benedicano per tutto ciò che voi fate per salvare l’umanità”.

(Principe Ahossey G. J. - Parigi)

 

“Capisco che tu, Eugenio, sia stato messo duramente alla prova: Socrate fu costretto a bere la cicuta, Gesù fu crocifisso, Giordano Bruno messo sul rogo e Cagliostro - accusato dalla contessa De La Motte di un banale furto di collana - imprigionato a S. Leo. Tutti i grandi uomini che dicevano la Verità sono stati perseguitati dalla barbarie dell’uomo (anzi, dell’ominide) corrotto e sanguinario. Molti martiri hanno patito. Speriamo che giunga presto l’ora del riscatto...”.

(Prof. Alberto Nidi - Querceta/Lucca)g

 

Carissima Maria Antonietta,

...mai mi sarei aspettato di trovare ciò che ho trovato. Quando, dal cancello della villa, vidi spuntare dall’angolo Eugenio Siragusa e venirci incontro, capii subito che vi era qualcosa d’altro del semplice “uomo interessante” che pensavo di trovare: l’aria vibrava attorno a me come percorsa da vibrazioni sconosciute.

Sono stato tre ore dinanzi a lui. Sono state per me più che sufficienti per capire cosa lui è. Egli è la Potenza. Egli è l’Uomo del futuro proiettato nel presente, l’Uomo dotato di immensi poteri, in armonia col Cosmo. Egli è un raggio laser lanciato nello spazio, che penetra in dimensioni ignorate e che catalizza le onnipossenti forze dell’universo.

Hai notato che non gli ho fatto domande? Non ve n’era bisogno. Egli rispondeva a tutte le mie domande anche quando le risposte non giungevano a me attraverso le sue corde vocali, ma direttamente dalla sua mente.

Se avessimo cento Eugenio Siragusa, la Terra cambierebbe la sua pelle come un serpente ; se ne avessimo mille potremmo già viaggiare tra le stelle; se ne avessimo diecimila potremmo spostare i pianeti dalle loro orbite o creare nuovi pianeti.

Sono convinto che pochi, pochissimi hanno capito tutto questo. Ora si spiega perché, allora accaddero i noti avvenimenti, molti dei suoi più zelanti “seguaci” si sciolsero come neve al sole. Essi non avevano capito di trovarsi di fronte alla Potenza. Gente che si era accostata a Siragusa a livello epidermico, unicamente per la sua carica umana. Gente a sfondo misticheggiante, delusa di questo mondo, complessata, attratta - ma soltanto superficialmente - dalla magica parola “extraterrestre”. Gente che si autodefiniva “cosmica” e non lo era. Non basta diffondere i messaggi extraterrestri, fregiarsi del titolo di appartenente al C.S.F.C., aprire una sede, portare attorno al collo una stella o un sole per definirsi “uomini cosmici”. Ci vuole ben altro. Quando qualcuno sarà capace di andare da lui per la prima volta con mille domande e senza formularle ricevere le mille risposte; quando qualcuno sarà in grado di sentire non quello che dice ad alta voce, ma quello che è nella sua mente, quando sarà in grado di percepire, ricevere, tradurre e codificare i suoi impulsi mentali, allora soltanto potrà cominciare a dire si essere sulla strada per divenire un “uomo cosmico”.

Il giorno in cui lasciai Nicolosi, a chi mi chiese cosa pensavo di Siragusa, risposi con quattro parole soltanto: ”Egli è la Potenza”.

Prof. Giorgio Metta - Cagliari

 

Eugenio Siragusa è stato un profeta del XX secolo? Non desideriamo rinchiudere questo personaggio in una definizione, ma desideriamo lasciarlo libero nell’interezza della sua parola, quale Messaggero o Annunciatore di una Verità senza tempo.

Gli uomini lo avranno compreso? Si saranno soffermati sulle sue rivelazioni?

È nel nostro desiderio che la comprensione nasca da una meditazione e riflessione profonde, senza le barriere di uno scetticismo preconcetto, che ne limiti o ne impedisca l’evolutivo procedere verso la Conoscenza.

L’uomo volendo, può ascendere ai Piani Superiori dell’Intelligenza, libero dai freni inibitori dei suoi atavici complessi, e il nostro augurio è che la libertà interiore che Eugenio Siragusa raccomandava ai suoi ascoltatori, divenga al più presto valore dominante di ogni coscienza.

Amiamo così lasciare il lettore nel ricordo e nell’unione di quanto disse Ermete Trimegisto: “Ciò che è nascosto deve venire alla Luce”, anticipazione di quanto disse Gesù promettendo il Consolatore o Spirito di Verità, che sarebbe stato la Guida verso tutta la Conoscenza.

I segreti del finito nell’infinito resteranno tali per i rinnegatori della Verità, ma a voi che ci avete letto con l’intento di approfondire il sapere delle vostre coscienze diciamo:

“A presto, nel momento che il cielo ci concederà di penetrare le Conoscenze del Creato.

A Presto, in quello che non può essere ancora pubblicato, ma che sicuramente lo sarà per volontà dei Saggi dell’Altissimo Volere.

E sarà in quell’ora che l’Apocalisse avrà il suo rinnovamento”.

 

“L’UOMO NUOVO”

Nella profondità degli universi, si alza netto e limpido il richiamo dell’uomo verso se stesso al posto che gli compete.

Se solo potessimo avere la minima idea della vastità dell’oceano cosmico, se potessimo guardarlo con gli occhi smisurati e nella dilatazione del tempo, scopriremmo l’essenza di una ebbrezza senza frontiere, un incantesimo di speranze, oasi e guizzi vorticosi di spirali nella perfezione del dinamismo puro, nel pulsare dell’estremo infinito.

In questa armonia di ogni vibrazione, la Causa della Legge regna sovrana su ogni Potenza.

È la carezza del silenzio, un silenzio senza abisso né altura.

È un ponte di tenerezza tra la morte e la vita, la vita e la morte, è un selvaggio bambino che gioca, innamorato batuffolo di stelle.

E l’uomo? L’uomo, il guerriero, il nudo, il mito, la terra, il grano, un soffio di tempo, un grido di vita, un sorriso nel vento, l’uomo.

Un piccolo pianeta, un sole, nel cielo.

 




 

I GIGANTI

DEL CIELO


 

Nell’epopea umana, i Giganti di Dio hanno sempre vinto, appunto per essere tali.

La storia è maestra di queste vicende e ancora oggi in questo scorcio di secolo i Giganti del Cielo sono presenti e lottano per la Suprema Giustizia Universale. La morte non potrà mai velare la loro gloria, perché essa rimane scolpita nella storia dell’Universo ed i loro nomi incisi nella memoria di Dio.

Dio fa la Sua storia attraverso i Suoi Giganti e attraverso di essa deposita nell’immortale Intelligenza Cosmica una Verità che mai nessuno potrà cancellare.

Questi esseri scaturiti dal Genio Sublime della Forza Creante vanno e vengono, portando attraverso il tempo un messaggio di Giustizia e d’Amore, e pagando spesso con la propria vita. Ma essi sanno che i loro Spiriti sono e rimangono immortali, e la loro patria è il Cielo di tutti gli Universi. Questi sono i Giganti del cielo.

 

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