EDIZIONE SENZA ÁNIMO SPECULATIVO, NÉ MONETARIO.
MARIA ANTONIETTA
DE MURO
ORAZIO VALENTI
I
GIGANTI
DEL
CIELO:
EUGENIO SIRAGUSA
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INDICE
PREMESSA 5
DAL LEMURIANO ALL’ATLANTIDEO - 25-8-1952 7
IL RINATO 15
IL PRIMO INCONTRO 23
INIZIO DELL’OPERA - PRIMI AMMONIMENTI 28
CONTATTISMO E CENTRO STUDI FRATELLANZA COSMICA 36
IL MESSAGGIO 51
L’UOMO ARRIVA SULLA LUNA 70
SENZA FRONTIERE 75
DALL’EUROPA AL SUD AMERICA 86
CRISI E RISVEGLIO 94
EVENTI CRITICI DEL XX SECOLO - LE RIVELAZIONI 100
LA GENERAZIONE DEL TERZO MILLENNIO 116
ULTIMI AMMONIMENTI E CHIUSURA DEL C.S.F.C. 126
VITE PARALLELE 132
LA RISPOSTA DELL’UMANITÀ 139
_____________________________________________________________________
Il simbolismo della composizione di copertina, in una
personale interpretazione dell’autore Orazio Valenti, vuole rappresentare
l’Amore che questo “gigante del cielo” ha avuto per l’umanità della terra.
Un messaggio ligio al proprio dovere, che in tutto l’arco
della sua missione, come ha ricevuto dall’Alto il rotolo della Conoscenza, così
l’ha donato fino all’estremo sacrificio.
Eugenio Siragusa
Cenni
biografici
Eugenio Siragusa è nato a Catania il 25‑3‑1919, giorno
dell’Annunciazione, da una modesta famiglia della media borghesia siciliana.
Penultimo di quattro sorelle e un fratello, trascorse la
sua infanzia fra i giochi e le spensieratezze comuni a tutti i bimbi del mondo:
vivacissimo, ricco di inventiva e di creatività, dimostrava fin dai primi anni
di vita una personalità spiccata e una naturale tendenza a “guidare gli altri”.
A scuola dimostrò subito la sua insofferenza per la
disciplina scolastica e il rendimento era disastroso. Riuscì comunque a
conseguire la licenza elementare; suo unico titolo di studio.
Appena adolescente si arruolò volontario nella Regia Marina
Militare, prestando servizio come sommergibilista durante il secondo conflitto
mondiale, ottenendo tre Croci di guerra al valore e attestati di “esemplare e
coraggiosa condotta”.
Dal suo matrimonio con Rosaria Mirabella nacquero due
figli, Liberto e Francesco, entrambi con un’ottima posizione sociale e
felicemente sposati con prole. Guidò e resse la sua famiglia con un solido
impiego presso il Dazio di Catania, e dal 1972 si trova in pensione.
Quando nel 1952 ebbe la folgorazione che doveva trasformare
la sua personalità e la sua vita, Eugenio Siragusa si vide costretto a
rifiutare i compromessi che l’incomprensione del mondo voleva imporgli, e solo
contro tutti, lottò strenuamente per difendere la Missione che gli era stata
affidata, sostenendo e divulgando l’Opera mastodontica del Centro Studi
Fratellanza Cosmica, che ancor oggi, malgrado sia stato chiuso nell’agosto del
1978, continua a vivere e a far udire la sua voce nel mondo.
QUELLO
CHE IMPORTA È CHE L’UOMO CONTINUI A MANTENERE VIVA QUELL’ARDENTE SETE DI SAPERE PER LA QUALE
OGNI DIFFICOLTÀ NON È CHE UNO SPRONE
EUGENIO SIRAGUSA
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Dedichiamo questo libro a
quanti, per la realizzazione dell’ideale più alto, osano superare i limiti del
sacrificio per far trionfare il bene della Vita, della Pace, della Fratellanza
e della Giustizia.
A tutti voi che volgete lo
sguardo verso quest’ideale di libertà, noi offriamo quanto ci è stato donato. La conoscenza, anche se il nostro filtro non potrebbe mai
darvi una proiezione perfetta degli insegnamenti parabolici alitanti su uno
sfondo messianico.
Alle Anime vostre, sia che
abbiano il coraggio di credere, o quello di non credere, affidiamo l’anelito
della speranza e della volontà, in una libertà di maturazione personale: poiché
ogni giorno segna l’inizio di una conoscenza nuova, o il perfezionamento di una
conoscenza antica nel pulsare del ritmo universale.
Gli Autori
PREMESSA
In verità, la Saggezza ha un moto di avvicinamento
all’uomo, che non potrà mai cessare, e i collaboratori di questo disegno di
redenzione sono i Messaggeri di Dio.
Il Messaggero di Dio è come un genio che porta l’idea di
esortazione e consiglio celeste. Quest’idea, discesa tra gli uomini, viene
analizzata e purtroppo acquisita con egoismo, come se l’uomo creasse da se stesso,
rigettando l’idea sfruttata e sopprimendo il portatore.
L’uomo
non vuole pensare che al proprio corpo, il quale, lanciato nel mare della
conoscenza, si perde, perché i sensi non sfiorano che la superficie delle cose
nell’incapacità di penetrare l’essenza dei valori proposti dall’invisibile,
dimenticando che il Creatore è una Causa onnipresente, anche se invisibile.
Gli
fa comodo che la realtà profonda sfugga, che Dio non esista, che il Suo
Messaggero venga crocifisso. In tal modo, l’uomo rimastica le vecchie cose,
cerca di riportarle alla propria logica e fa nascere gli ideali della
corruzione, i falsi miti: l’anticristo.
Irrompono
gli strumenti della perdizione che fanno scempio dell’anima umana, sorda al
richiamo interiore perché drogata dalle leggi del corpo. Leggi false, chimere
strette dal tempo che muta e da una vita materiale che sfiocca nell’oblio della
nascita.
Non
resta che un branco di umanoidi che tenta di ricoprirsi di un’atmosfera di
caligine, fa come gli struzzi, e inneggia all’uragano distruttore di tutte le
fedi che con la maschera dello scetticismo impone il volto senza anima.
I
Messaggeri sono gli Angeli di Dio, gli Extraterrestri, e Messaggeri sono quegli
uomini che gli Extraterrestri scelgono come terminali collaboratori dell’Opera
Divina.
I
Messaggeri di Dio sono Dio stesso in messo agli uomini, sono la viva
testimonianza che la Legge È, che la Legge muove e anima ogni atomo di ogni
cosa, che la Legge crea e distrugge con la sua logica di pensiero e strumento
cosmico.
“Uomo.
Chi sei tu che replichi a Dio?”
A
suo tempo Giona ebbe paura e volle rifiutare l’invito del Cielo, la scelta che
il Cielo aveva posto su di lui. Gli fu dato allora un Segno, il Segno della sua
disubbidienza, ma questo Segno di disubbidienza non è gravato sulla volontà di
Eugenio Siragusa che per 27 anni ha edificato un’Opera le cui radici sono
profonde nel cielo, e le cui Verità sono ancora rimasticate dagli uomini. Per
quale forza, con quale fede un uomo avrebbe resistito per tanto tempo allo
scherno degli incapaci, alla dissuasione dei corruttori, partigiani di una
psiche in disfacimento?
“La mia Verità non l’ho mai
commerciata con nessuno”.
“Non dovevo né potevo. Ho dato
quanto era possibile dare senza nulla chiedere, senza limiti né condizioni.
Dovevo farlo! Lo so quanto sia difficile credermi. Altro non sono stato che un
ambasciatore. I messaggi morali, spirituali, religiosi e scientifici sono a
Vostra disposizione. DIO solo sa quanti sacrifici ho dovuto affrontare, quante
insidie superare per quest’atto di umile ubbidienza. Il discorso l’ho offerto a
tutti: ora l’umanità assuma la sua responsabilità”.
Restiamo
in ascolto di questa apoteosi umana e divina a confronto tra il personaggio e il messaggero, da un
canto fusi in un’unica meta e dall’altro scissi tra il personaggio che
autorealizza la propria identità antica e il messaggero che umilmente ubbidisce
al programma divino per la ristrutturazione messianica del Terzo Millennio.
La
vera vita di Eugenio Siragusa “contattista” ebbe origine il 25 marzo 1952,
anche se circa due anni prima la sua coscienza era già entrata,
inconsapevolmente, nei profondi problemi che da sempre travagliano l’umanità, e
si apriva gradatamente a quella Conoscenza Superiore che lo portava ad
intraprendere stretti rapporti epistolari con le maggiori Personalità
responsabili delle sorti del mondo, come vedremo più avanti.
La
mattina del suo 33° compleanno, il 25 marzo 1952 appunto, un raggio partito da
un corpo luminoso apparso nel cielo, lo investì e lo compenetrò di una nuova personalità.
Il
suo stato d’animo che prima era semplicemente triste per doversi recare al
lavoro anche nel giorno del suo compleanno, in pochi minuti diventò leggero in
una coscienza che travalicava ogni orizzonte umano.
Era
stato “folgorato” come Saul sul sentiero di Damasco?
Era
stato chiamato da una volontà celeste?
Più
che poterlo umanamente criticare, lasciamone la dimostrazione alla sua Opera in
parte riportata in questo volume.
“Da principio credetti di essere
impazzito, mentre interiormente avevo una profonda pace, una serenità mai
provata prima. Le domande si affollavano nella mia mente e le elaboravo con una
velocità sorprendente.”
“Mi meravigliavo, mi stupivo di
me stesso! Concetti nuovi, arditi, non conformi alla mia povera cultura scolastica
(5a classe elementare) si impadronivano di me. Notavo, con non poca
emozione, che non appena ponevo un quesito, immediatamente ricevevo la
risposta, la delucidazione. Avevo paura, ma una voce interna mi rassicurava:
“Non temere”.”
“Le domande che mi ponevo non
rimanevano mai senza risposta. Il vuoto veniva sempre colmato, ma da chi?
Pensavo: Forse dalla Luce che mi ha abbagliato? Ed ecco la risposta: “Non ti
porre domande, aspetta”.”
“Domandai che cosa era successo:
“Il tuo risveglio” - continuò la voce. Non vi è stata una domanda che non abbia
avuto la sua risposta. Tutti i giorni, per undici lunghissimi anni, i discorsi
furono, oltre che impegnativi, istruttivi.”
“Quella Voce Interiore cominciò
ad istruirmi sulla geologia e sulla cosmogonia; mi avviava ai misteri del
Creato. Mi fece riaffiorare alla mente visioni del passato, delle mie vite
precedenti. Mi fece rivivere epoche meravigliose in cui la Saggezza e l’Amore
erano i pilastri di antiche civiltà. Io, che non avevo mai avuto alcuna
inclinazione per il disegno, cominciai a sentire la necessità di disegnare.”
“Ho disegnato papiri, alcuni dei
quali lunghi circa sei metri. Ho disegnato la forma e la posizione dei
continenti all’epoca Lemuriana e atlantidea, nonché ad altre epoche
precedenti.”
“E così, piano piano,
gradatamente, giorno dopo giorno, la mia coscienza si andava aprendo,
espandendosi in una conoscenza di Verità Rivelate.”
CAPITOLO 1
DAL LEMURIANO ALL’ATLANTIDEO
25-8-1952
Scrivendo ciò che scrivo non è
né passatempo né esibizionismo.
In tali tempi duri e gravi è
cosa del tutto inopportuna far l’una o l’altra arte. Ciò che questo scritto
contiene è del tutto dettato da una lacrima di Dio venuta sulla terra:
nient’altro che Voce Sua. E chi lo vuole credere lo creda; di me c’è soltanto la
penna, il tempo e l’invito a leggerlo.
Prima ancora che “sentissi” in
me questa Lucente Lacrima di Dio, non meno degli altri giovani della mia età
ero spensierato e fin troppo pieno di fascino per le terrene cose; ero,
insomma, ben diverso di come oggi mi sento.
Mi ricordo l’esatta data del
“richiamo” 23 marzo 1952, due giorni prima del mio trentatreesimo compleanno.
Era una tiepida giornata dell’inquieto mese di marzo e camminavo
tranquillamente per una via della mia città natale, Catania. Ad un tratto sentii
uno strano presentimento; qualcuno mi seguiva, cercavo in un modo del tutto
strano di farsi sentire. Brividi di freddo mi passarono per tutto il corpo
mentre una voce interna mi diceva:
“IO SONO UNA LACRIMA DI DIO ED
IL MIO NOME È : BAHRAT”.
Bahrat,
Bahrat... questo nome pulsava dentro di lui, ma era un Essere che gli parlava
dalla profondità dei Cieli, o era la sua propria coscienza che si risvegliava
in una esperienza di vita vissuta?
Lo sgomento che provai non potei
mai dimostrarlo, né posso dire come, da allora, io non sia più ritornato a
ritrovare la personalità di un tempo. Cercavo in tutti i modi di svagarmi, ma
tutto risultava inutile. Ero divenuto diverso, ero divenuto un altro, guidato
da una forza misteriosa ma infinitamente saggia e sapiente. Passarono tanti
giorni e tante notti privi di riposo, mentre la voce mi diceva:
“Non provar sgomento per quel
che senti. Sei tu designato dal Sacro Collegio delle Sette Stelle che sono i
Sette Spiriti di Dio. Rasserenati, questa è la tua missione ed il tempo è pur
venuto”.
La
chiamata del suo Spirito giunse così, come un tenero invito ad una scelta che
sarebbe divenuta cosciente accettazione.
Tutto il giorno era una continua
esortazione, e mai da allora ho cessato un solo istante nell’ammaestramento della
Divina Sapienza, dell’Inconoscibile e del conoscibile, del bene e del male, di
tutto quanto è sepolto nella notte dei tempi. Ebbene, lo sgomento passò e
adesso mi sento estremamente felice per aver superato la prova più tremenda di
questa mia esperienza, perché è cosa difficile a credere, per me non vi è né
spazio né tempo ed in verità, credetemi, potrei toccare l’ultimo dei Cieli con
lo sdoppiamento della mia personalità.
Ora desidero rimanere quel che
sono divenuto e mi sentirei disperatamente perduto se quella Voce cessasse
dentro di me.
Essa è come il profumo di un
fiore di Loto sperduto in un rosaio dell’Eterna Luce ove il canto della
beatitudine fa felice il sogno eterno degli splendori spirituali. Mi sentirei
veramente perduto, un attimo solo diverso di come oggi sono.
Non posseggo che una povera
cultura elementare, ma ciò ha poca importanza ed in merito la Lacrima di Dio
così si esprime:
“L’arte terrena non è simile
all’arte divina; ciò che più importa è conoscere meglio se stesso pensando bene
ed operando ottimamente”.
Inoltre dice ancora:
“Chi non parla con la silenziosa
Verba dello spirito, non potrà mai conoscere e comprendere la grande difficoltà
che incontra colui o colei che vuole tradurre la verba del silenzio in verba
tuonante”.
Oggi per me non esistono
difficoltà di sorta. Non vi sono più segreti.
Ascoltate questo racconto,
dichiarando a priori a quegli scettici, che io definisco creature senza colpe,
l’augurio che un giorno possano anche loro comprendere quanto sia utile aver
fede ed ubbidienza a quelle cose spirituali che, come la Lacrima di Dio, non si
vedono e neppure si toccano e che al cospetto dell’Onnipossente sono più
coscienti e più prossimi di quanto non lo siamo noi con tutta la nostra
sviscerata fede.
Un giorno, e per essere esatto
il 7-8-1952, presso una località chiamata Monte Po, in Catania, ricevetti da
Bahrat (la Lacrima di Dio, mio Maestro) questa interessantissima dichiarazione
che mi rimase interamente in mente, (cosa tanto strana perché la mia memoria,
solo poco tempo prima di tale avvenimento, era assente) e che scrissi subito
dopo rientrato in casa. Il racconto ebbe così inizio:
Questo mondo che vi nutre e vi
contiene non è esso libero di operare come vuole. Esso segue scrupolosamente
quelle Leggi Universali che governano lo sviluppo e quindi le cause e gli
effetti della sua crescita. È vero che il mondo è ben diverso di ogni cosa che
in esso vive per la sua natura cosmologica e per il tempo con cui si misura la
sua esistenza. Per voi un anno è composto di soli 365 giorni, un tempo assai
breve di fronte a quello Cosmico che conta ben 25.000 anni; una eternità di
fronte all’attimo fuggente che è la vostra vita. Ma ciò è minima cosa per poter
comprendere la diversità e nell’insieme la grande importanza di quel principio
indistruttibile ed eterno per cui ogni cosa, dal minerale all’uomo, si evolve
risolutamente nella sua grande opera Universale.
Ora il mondo percorre il
sentiero della evoluzione avvicinandosi sempre più verso il suo settimo
sviluppo. Molti scettici, ben lontani dal credere alle profetiche voci degli
inviati, vogliono conoscere la fatale data del 2000. Dì, a costoro, che nei
tempi remoti molti si salvarono dopo aver avuto fede e per aver creduto alla
voce dell’anima.
Ed ora ascolta e medita perché
ciò che io ti dico avvenne in quel lontano tempo in cui la terra e tutti gli
altri pianeti, esclusi alcuni loro satelliti, sono come realmente oggi gli
uomini pensano, nati dal Sole; ma in realtà nessuno sa come essi siano
scaturiti dalle viscere solari, né sanno come alcuni loro satelliti si siano a
loro volta formati.
In quel tempo il volto del
vostro mondo era ben diverso di come oggi vi appare. Immaginate il mondo di
600.953.000 anni roteare attorno ad un asse che abbia negli estremi poli
l’attuale monte Everest a Nord e le terre dell’altopiano Boliviano a sud.
Di tale immaginazione potete ben
comprendere quanto diversi fossero in quel tempo il suo volto ed i suoi
lineamenti, prima che si verificasse il grande cataclisma che li doveva
completamente mutare.
È vero che vi riuscirà
impossibile scorgere il grande e civile Continente MU-Tolteche che fu la culla
della più potente razza umana dalla pelle color rosso scuro, né tanto meno
potrete rendervi conto di un altro Continente ove gli uomini dalla pelle color
mimosa vissero felicemente e ricchi di tutte le conquiste della scienza. Di
questo ultimo ancora qualche cosa rimane dinanzi ai vostri occhi.
Il grande Continente Cià,
l’attuale Borneo, le Filippine, Sumatra non sono altro che le vertebre contorte
e spezzate di quella immensa zolla di terra, allora popolatissima, prosperosa
nell’arte e nelle scienze. Ed infine l’infelice sorte di quell’altro Continente
ove i popoli dalla bionda pelle vissero anche loro - nella più stupenda di
tutte le terre del mondo - la storia di tutte le arti Divine. La Groenlandia e
gran parte delle isole dell’alto Canada vi dicono quale fu la gelida agonia
dell’immenso Continente scomparso sotto il manto del candido riposo.
Ma come tutte le cose
dell’Universo e per quella infallibile Legge che governa e regge lo sviluppo e
quindi il mutamento che si contempla nell’ascesa evolutiva, il mondo non poteva
sottrarsi in alcun modo a tale forza che sovrasta tutte le cose create, così
come noi non possiamo sottrarci, anche se lo desideriamo, a quelle leggi che
regolano il nostro sviluppo e, per tale causa, a quei mutamenti che ci fanno
grandi, intelligenti e che modificano la nostra natura fisica. Ma mentre in noi
le convulsioni più critiche della crescita avvengono in cicli di tempo che
vanno da sette anni in sette anni, ben diverse sono le convulsioni per il mondo
i cui cicli settenari vanno da settecento milioni in settecento milioni di
anni, divisi in altrettanti cicli settenari di minore intensità emotiva.
Ed infatti, ciò che avvenne in
quel tempo fu causato da una convulsione principale di un ciclo settenario del
suo cosmologico sviluppo. Per dimostrarvi in modo approssimativamente
scientifico, la sua convulsione, eccovi un povero ma pur rapido esempio:
Immaginare di vedere un bimbo
che si diletta nel gonfiare con una cannuccia una comune bolla di sapone.
Questa, per effetto del soffio si gonfia e man mano che il bimbo soffia, si
dilata continuamente allungandosi da due estremità prendendo una forma più o
meno ovale; ma immaginate cosa succede quando il bimbo, per un tratto di tempo,
smette di gonfiare la bolla di sapone ormai grande e fin troppo ovale: la bolla
di sapone si contrae per assumere la forma sferica mentre tutta la superficie è
costretta a muoversi disordinatamente per adattarsi in un nuovo asse e quindi
in un nuovo equilibrio.
Immaginate ciò che per esempio
vi ho dimostrato e, se potete, senza terrore sostituite la bolla di sapone con
il nostro mondo. Evidentemente vorreste anche sapere come avviene per il mondo.
La crescita o, come volete, lo
sviluppo del mondo è di natura cosmologica e per tal motivo non si può
dimostrare così semplicemente come si può immaginare. Però le visioni che
ancora eternano nello spazio immortale dell’immenso mondo spirituale, sono
rimaste più che nitide nell’anima trascendentale dell’umanità Gli avvenimenti
remoti non si dissolvono da quel corpo che, seppur invisibile ed in gran parte
incompreso, rimane sempre impregnato di una capacità conservatrice assai più
potente e duratura di quanto si possa credere.
Cercare le testimonianze
sufficienti per avvalorare tali rivelazioni, sono sforzi vani per coloro che
sfuggono la realtà del valore dello spirito. Ed io non ho mai sfuggito l’ordine
interiore della coscienza atavica, mi sono sentito avvolto da quelle misteriose
capacità che mi hanno dato l’amore di una verità tanto vasta da superare anche
l’incomprensibile parola del silenzio. Ed è per questo che non cesso un solo
istante di sentirmi felice e di comprendere ed amare più che mai il valore
della vita.
Gli Avi, gli Iniziatori del
cammino di questa umanità, conobbero il tempo più grave della storia del mondo.
Nessuna creatura nasce dalle
viscere della terra e coloro che per primi videro il mondo, non spuntarono né
dalle acque né dalle viscere della terra, ma vennero da un mondo che oggi
guardiamo con vigoroso amore nell’alto del Cielo.
La natura del nostro mondo è
cosmologica e le sue leggi sono del tutto diverse da quelle che governano la
nostra crescita, il nostro movimento, la nostra nutrizione ed i nostri sentimenti.
Noi ci agitiamo nelle nostre sofferenze fisiche e spesso, dopo gli affanni che
apporta la crescita, ci dimentichiamo facilmente di ciò che abbiamo patito. Ci
notiamo più alti, più grossi o più magri, insomma, ci vediamo diversi. La
crescita apporta appunto questo in noi ed in tutte le cose che sono animate.
Ebbene, anche questa grande palla che noi chiamiamo mondo, soffre gli affanni
della crescita e non meno di noi si agita nelle convulsioni della sua natura
ogni qualvolta raggiunge il suo punto critico, il suo ciclo principale. L’idea
degli effetti apocalittici che si manifestarono nel passato, quando la
convulsione raggiunse il massimo della sua emotività è terrificante, tanto
terrificante da annullare completamente il nostro misero ed insignificante
orgoglio.
La deriva dei continenti non può
rimanere più un segreto né rimarrà un segreto la storia di Atlantide, del MU,
del Cià; continenti scomparsi nello scontro titanico delle forze della natura
in un movimento apocalittico.
Gli spaventosi, terrificanti
effetti non sono rimasti privi di storia ed i nostri Antenati ben si
guardarono, e per lunghissimi millenni, di ritornare a valle.
I lamenti del mondo, le sue
sofferenze non ebbero il nostro tempo né si lenirono tanto facilmente. La
spaventosa contrazione di tutta la superficie del Globo provocò effetti di
indescrivibile portata, tale da mutare radicalmente la posizione dei mari e dei
Continenti.
L’asse su cui la terra roteò per
milioni di anni si spostò da Nord verso sud-ovest (Himalaia, Asia) ed a Sud verso
Nord‑Est (Altipiano‑Boliviano, Sud America). Gran parte di Continenti divenne
un blocco omogeneo di crosta spaventosamente contorta e compressa dal titanico
urto. I mari in confuso movimento accavallarono e coprirono gran parte della
superficie terrestre. Le zone che maggiormente soffrirono l’immane urto e le
spaventose compressioni sono rimaste per il tempo futuro l’effigie reale del
terribile caos apocalittico. Grandi montagne si formarono ed immense terre
sottomarine emersero alla luce dell’opaco sole.
Le Alpi, i monti Urali, le Alpi
Scandinave, gli altopiani dell’Asia minore, dell’Iran, del Caucaso parlano il
medesimo linguaggio mentre di più ci dicono le alte montagne dell’Himalaia dove
l’urto ebbe i più tremendi effetti, tali da ridurre in pezzi gran parte del
vasto e popolato Continente Cià. Ben poco è rimasto, e le attuali isole della
Sonda, Filippine, Borneo, Sumatra ecc. ecc. sono ancora oggi il quadro reale
del grande e civile Continente distrutto. Ma non meno minori furono i grandi
sollevamenti che si verificarono in quel tragico cataclisma nelle zone
dell’America del Sud, dell’America del Nord e dell’Africa.
Ci appaiono ancora oggi muti,
avvolti in un arcano fascino che sa di mistero e di terrore. La grande e
maestosa Cordigliera delle Ande ad occidente e gli altopiani del Brasile ad
Oriente parlano al muto osservatore del tempo.
Nel Nord America, l’Altopiano
del Messico, l’altopiano dell’Utah e le Montagne Rocciose si mostrano anche
loro meticolosamente misteriose, mentre nell’Africa orientale, nel mistico
paese dell’Antico volto, le alture Etiopiche, del Kenya, del Tanganika sono
ancora là con tutto il prestigio della loro forza.
Ed ancora ad Occidente
dell’Africa abbiamo l’Altopiano del Bihe (Angola) del monte Camerun, dell’alto
Atlantide a Nord‑Ovest ed il Grande Atlantide.
La massa ignea del Geoide,
furiosamente turbata nella sua quiete, ebbe anch’essa la sua parte nelle
formazioni montuose e vulcaniche per la enorme pressione da essa esercitata
nell’intera grande distesa della crosta terrestre.
Ma il mondo, pur diverso nel
volto e nelle membra, inizia il nuovo cammino evolutivo sul sentiero delle
Leggi Macrocosmiche dell’Universo. L’atterrita umanità di allora, decimata
dalla indescrivibile forza della natura, colpita senza potersi rendere conto,
da un flagello apocalittico di una portata catastrofica eccezionale, iniziò il
duro cammino della sopravvivenza, conscia interiormente di una storia che mai
il mondo e le generazioni future potevano cancellare dallo spirito.
Il cammino divenne più duro che
mai perché il Geoide in assestamento muoveva ancora le sue membra, ora rizzando
ora estendendo la sua dura epidermide. Il mondo iniziava il suo nuovo cammino
roteando attorno al nuovo asse. Il nuovo equilibrio gli permetteva di iniziare,
seppur lentamente, l’effetto della dilatazione. La sua sfericità si andava via
via allargando al centro. Le acque, che in un primo tempo assottigliatesi
furono costrette ad invadere e sommergere gran parte della crosta terrestre, si
andavano via via ritirando. L’estensione si verificava in modo razionalissimo.
Le masse delle immense zolle di terra che erano divenute una omogeneità confusa
e contorta, dagli effetti della reciproca compressione, si estendevano anche
loro distaccandosi e creando così enormi voragini ed avvallamenti.
Le acque si precipitavano nei
punti più bassi lasciando in tal modo le zone più alte.
Intanto, mentre tutto si
assestava e mentre ogni cosa riprendeva il nuovo cammino, una nuova minaccia si
profilava all’orizzonte. I nuovi Continenti che per milioni di anni portarono
il grave e pesante mantello bianco dei ghiacciai, emigrati verso l’Equatore per
l’effetto dello spostamento dell’asse terrestre, incominciarono a spogliarsi
del pesante fardello. Il cambiamento di temperatura non consentiva più la
possibilità di vita dei ghiacciai. Si verificò allora una nuova catastrofe. I
ghiacciai iniziarono a liquefarsi facendosi strada lungo i pendii e le coste,
tracciando vaste condutture naturali (Morene), formando laghi e provocando una
spaventosa inondazione.
Fu proprio come un grande
diluvio dilagante e minaccioso. Mentre ciò avveniva nei continenti emigrati
verso l’Equatore, altra sorte si delineò per quei mari e continenti che per lo
stesso effetto si trovarono verso le calotte polari: il freddo ed il candido
ghiaccio li strinse chissà per quanto tempo, in una morsa gelida.
Intanto il Geoide si spingeva
sempre più verso una normalizzazione, mentre l’alba della nuova umanità aveva
inizio con gli scampati alla catastrofe sulle più alte montagne del mondo, in
immense caverne, con l’estrema speranza di sopravvivere.
Intanto, mentre ogni cosa
tornava all’ordine superiore di riassestamento sul nuovo volto del mondo, i
superstiti delle diverse razze sopravvissuti all’apocalisse, iniziarono
estenuanti e lunghe emigrazioni dalle zone che li avevano lasciati vivi,
peregrinando tra le insidie della natura divenuta nuovamente primitiva e
selvaggia.
Nei loro volti e nei loro occhi
rimase viva l’immagine del terrore, mentre a stento affioravano nelle loro
menti i cari ricordi di un felice passato nelle zolle fiorite di un Paradiso
terrestre perduto.
Gli scampati del Grande
Continente MU-Tolteche, gli uomini dalla pelle color rosso cupo, vigorosi
nell’arte e nella scienza, dovettero anche loro dire addio a quella contorta
schiena dell’adorata terra ormai agonizzante e destinata a sparire per
l’inesorabile abbassamento delle sue basi in gran parte schiantate dall’immane
urto.
L’Oceano Pacifico Sud e Centrale
aveva ormai esteso il suo imperioso dominio. Così iniziarono l’esodo,
spingendosi verso le coste occidentali dell’America del Sud e Centrale
(Cordigliera delle Ande a sud, Altopiano del Messico al centro).
I superstiti dalla pelle color
oro invece, ritenendo impossibile sopravvivere per l’incalzante formazione dei
ghiacciai, iniziarono l’esodo verso Sud abbandonando alla dura sorte quelle
immense terre cariche di affetti, di gioie e di dolori, (Groenlandia, Islanda,
terra di Baffin ed isole circostanti), allora facenti unico blocco con
l’attuale Grande isola. Le loro mete furono le zone del Labrador, Terranova,
Scozia mentre altri gruppi si diressero alle estreme Coste Orientali; allora
aderenti alle attuali Coste Scandinave o verso le alture delle Alpi Scandinave
e della Gran Bretagna del Nord, in quei tempi unita all’America Settentrionale
con Terranova.
I superstiti dalla pelle color
bronzo, del grande Continente Africano rimasero seppur asserragliati nelle zone
più alte, sulla loro terra che il cataclisma aveva meno degli altri sfigurato.
Le attuali regioni della Guinea
settentrionale e meridionale ad occidente, e gli attuali Etiopia‑Kenia,
Tanganika, Mozambico, Madagascar ed isole circostanti in quei tempi facenti
unico blocco con Africa ed Australia furono le loro mete , ritenute più sicure
per la sopravvivenza delle loro creature.
Infine la razza dalla pelle
color mimosa, la più colpita dalla sventura, dovette cercare rifugio
nell’interno di quelle nuove terre emigrate dalla calotta polare del Nord,
cercando la sicurezza nelle immense alture. Abbandonavano così quel poco che
era rimasto del Grande Continente Cià e che gli aveva salvati dal furioso,
tremendo scontro (attuali isole Filippine, Borneo ed isole circostanti, Cina
orientale e Giappone ed isole circostanti allora unite). Il Tibet e le alture
della Cina furono le loro mete, mentre altri si spinsero sino alle terre
dell’Himalaia.
Il Geoide aveva ripreso la sua
normale rotazione intorno al nuovo asse, manifestando la normalizzazione
completa dell’equilibrio della sua massa. Passarono millenni e millenni.
Ricominciava così il Settimo
sviluppo della sua vita.
I popoli crescevano e se in un
primo tempo si dimostravano restii a lasciare le grandi alture ove i loro Avi
avevano trovato rifugio e salvezza tramandando di generazione in generazione la
terrorizzante storia degli apocalittici avvenimenti, le necessità di spingersi
altrove costrinsero i più audaci a scendere a valle, che le acque avevano ormai
in gran parte lasciata libera. Alcuni si spinsero sino a raggiungere le rive
del mare. Le notizie di migliori posizioni climatiche e di abbondante ricchezza
vegetale ed animale richiamarono l’attenzione di tutti e dimentichi delle
antiche tradizioni, abbandonarono le alte montagne per costruire miglior vita
nelle ricche vallate della terra.
Così ebbe inizio il periodo Prelemuriano
che segnò per la nascente nuova umanità il ritorno a quei principi di progressi
generali che dovevano poi attraverso millenni e millenni raggiungere il livello
dei nostri tempi.
Il periodo Prelemuriano segnò
una caratteristica architettura mastodontica. Il timore aveva ancora stimolato
un atavico ricordo. In loro non si era ancora spenta la scena apocalittica e
costruirono le grandi città protette da enormi muraglie e da Idoli altrettanto
mastodontici come a voler preservarsi da un succedersi di cattivi avvenimenti.
I popoli dalla pelle color rosso
cupo si estendevano sempre più verso le coste dell’America Sud‑Orientale e Sud‑Occidentale mentre la razza dalla pelle color oro muoveva
il passo verso l’Europa centrale ed occidentale altri gruppi verso l’America
Settentrionale ed orientale. Anche il popolo dalla pelle color bronzo e quello
color mimosa si estesero nei vari territori circostanti alle alture.
Intanto il Geoide si era
completamente assestato, ma non del tutto. La nuova umanità ormai lontana dagli
antichi giorni muoveva i primi passi verso una fiorente civiltà; ma ecco, un
nuovo turbine avanza, la lenta ma inesorabile dilatazione del Geoide doveva
creare ancora disastri e schianti. Le grandi zolle di terra che univano
l’America del Sud all’Africa e su cui si erano incontrati per la prima volta il
popolo nero con il popolo rosso, cominciavano a dare segni di instabilità e di
sgretolamento.
In periodi distanti l’uno
dall’altro, si verificarono enormi boati con aperture di enormi voragini; le acque
trovando libero ingresso penetravano attraverso le nuove fenditure formando
grandi insenature, pronte a balzare ancora in avanti. Sembrava che le isole si
muovessero dal loro luogo.
L’estremo lembo dell’America del
Sud abbandonava l’Africa, lasciando libere le acque di penetrare nelle sempre
più larghe fenditure minacciando seriamente le isole, di sommersione.
Le popolazioni prevedendo sorte
peggiore, abbandonarono le zolle di terra divenute ormai piccole e
pericolose rifugiandosi nelle coste
dell’Africa e nelle coste Sud Americane in cerca di sicurezza. Ormai il tempo
aveva segnato ogni cosa e, attraverso migliaia di anni, ciò che doveva accadere
accadde: la deriva dei Continenti, se pur lentamente, avveniva inesorabilmente.
I popoli divenivano sempre più
numerosi e le necessità di scoprire nuove terre fece pionieri gli uomini più
forti.
Gli scampati delle isole
Lemurie, salendo verso Nord, costeggiando in parte l’Africa ed in parte
l’America del Sud, conobbero e si unirono ad altra gente progredita nell’arte e
nella scienza.
L’unione della razza dalla pelle
color rosso cupo con quella dalla pelle color bronzo diede vita ad una nuova
razza, chiamata Razza Lemura.
Intanto l’America Meridionale si
era staccata dall’Africa dall’estremo Sud (attuale Terra del Fuoco) sino alle
altezze di Angola (Africa) rimanendo ancora legata dalle terre del Brasile
all’attuale Congo Francese, il Venezuela e la Guyana (America del Sud), alle
terre del Senegal, della Guyana francese, Liberia, Costa d’Oro e Nigeria
(Africa).
Le isolette Lemure sparivano per
sempre sotto le acque. Le voragini divenivano sempre più larghe e più profonde
mentre le acque irrompevano copiose ed impetuose dal Sud verso il Nord.
Passarono migliaia di anni
ancora ed i popoli dalla pelle d’oro si erano avventurati sempre più verso Sud
penetrando nelle sconfinate e sconosciute terre dell’Alto Atlantide (oggi
Oceano Atlantico del Nord).
Altrettanto fecero gli uomini
della nuova razza, figli di Lemuri, divenuti forti e coraggiosi. Essi furono i
più grandi in scienza ed arte e la loro pelle non era né nera né rosso cupo,
bensì, color rame. Essi, provenienti dall’America Centrale e Meridionale,
salivano verso Nord‑Ovest sconfinando anche loro nelle immense praterie
sconosciute dell’Atlantide Centrale (oggi Oceano Atlantico centrale). I popoli
si spostavano rapidamente nella speranza di trovare migliore fortuna.
Dall’attuale Messico, Honduras, Nicaragua, Costarica, Venezuela, Guyana,
Brasile moltitudini di pionieri partivano alla ventura.
Così per primi gli uomini dalla
pelle color rame raggiunsero l’Africa esplorando una grande striscia di terra
del Continente Atlantideo.
Raggiunsero le coste dell’Africa
(Rio d’Oro e Marocco) sino a toccare le coste dell’Angola bagnate da crescente
mare Atlantideo. Ma rimanevano ancora da esplorare immense distese di terra
ricchissima di vegetazione, essendo questa composta di avvallamenti profondi
che dal Sud andavano verso il centro sino all’attuale Terranova, Inghilterra,
zone primitive dei popoli dalla pelle color oro.
Più a Nord la gelida Groenlandia
ancora unita alle terre dell’alto Canada e della Scandinavia, faceva da diga
naturale alle pressanti acque del Nord. Man mano che i pionieri del popolo
biondo si addentravano di più verso il Sud e verso il Nord Europa, quelli dalla
pelle color rame si estendevano sempre più in tutte le direzioni della grande
Atlantide dirigendosi verso Nord‑Ovest.
Quella immensa terra, la più
ricca di tutte le terre del mondo su cui pesava il tragico destino, fu meta di
incontri tra le due razze sconosciute: bionda e rame. Avvennero tumulti,
guerre, sottomissioni. Ma un grande essere scaturiva dall’incontro delle due
razze: “l’Atlantideo”; fisico robusto, color roseo bruno, alto, di spiccata
intelligenza e di capacità strabilianti: era nato il Re dei Re in un nuovo
Paradiso Terrestre. Dall’ascesa di questa nuova razza nacque la più potente
generazione che l’umanità ricordi.
Quanto dico sembrerà una favola
ed io desidero che tale rimanga dinanzi ai vostri ragionamenti.
Durante il periodo pre‑Atlantideo
numerosi mezzi provenienti dal Cielo Astrale si posarono su alcune alture.
Avevano forma di un uovo lucente e con capacità eccezionali. Possedevano
magiche virtù e si dicevano “FIGLI DEL SOLE”.
Furono questi che istruirono
nell’arte divina gli Atlantidei e furono questi a rendere possente quel popolo.
Il
grande maestro così si esprime:
Dalle lontane vie del Cielo si
mossero spiriti eletti e, scesi sui monti dell’Atlantide, portarono sulla terra
la sapienza dell’Eterno Padre di tutti i Cieli.
In loro era il Paradiso, in loro
si rispecchiava l’ordine Universale, in loro era profusa la Grande Coscienza
del primo Seme di tutte le conoscenze visibili ed invisibili. Loro furono la
mano benigna della Luce Divina e per loro mezzo, Dio operò dal grande Logos che
emana la Linfa della Vita, della ragione del Bene infinito. Essi furono
chiamati “Dei Solari” ed in loro omaggio il popolo adorò il suo primo vero Dio:
l’Universo, la grande Coscienza che crea con l’Eterno Suo Amore e che illumina
i sentieri infiniti dei Sette Cieli.
Il tempo si perdeva
nell’infinito, centinaia di milioni di anni trascorsero dalla prima alba
dell’umanità in questo mondo. Nessuno era più in grado di ricordare la passata
generazione. Ma vi furono in quel tempo Atlantideo, uomini di bellezza divina,
venuti da un mondo lontano con dischi volanti infuocati, somiglianti al grande
Astro Solare. Essi edificarono il Regno di Dio sulla terra dando al forte
popolo Atlantideo una sapienza capace di raggiungere le più alte mete dello
sviluppo spirituale e materiale. Furono loro gli esseri umani divini dal
dolcissimo sguardo, Maestri dell’arte Universale, conoscitori di profonda
scienza, dotti nell’arte del visibile e dell’invisibile. Essi furono adorati
come Dei Solari e per essi si edificarono templi di meravigliosa bellezza. Gli
Atlantidi furono sotto l’ammaestramento di queste divinità venute dallo spazio
profondo dei cieli ed in breve tempo gran parte di quel popolo divenne il più
potente ed il più ricco della terra.
La segretezza delle più care
iniziazioni fu riservata a coloro che dovevano poi divenire gli eredi delle
Virtù Celesti.
Questo primo periodo che durò
migliaia e migliaia di anni fu caratterizzato da eventi grandiosi. La scienza,
l’arte ed il commercio ebbero uno sviluppo grande e fiorente, mentre l’etica di
questo popolo raggiungeva mete tanto alte da paragonarsi alla etica perfetta
dello spirito.
Grandi metropoli nascevano
ovunque con lineamenti di imparagonabile bellezza d’arte resa mirabile dalle
rifiniture in oro calco, che i Divini avevano con grande facilità costruito con
la loro arte atavica.
Una di queste grandi Città
sorgeva in una altura piana a Nord‑Est della attuale isola “Capoverde”. In un
promontorio di questa grande Metropoli si mostrava maestoso il più grande ed il
più ricco tempio di tutti i secoli. Tutto in oro, esso era circondato da
giardini immensi e odorosi e da mille altre bellezze. Residenza del Capo
Spirituale del grande popolo Atlantideo, fu meta di coloro che ebbero la
fortuna di apprendere con amore la Saggezza Divina e gli ammaestramenti della
Sua grande opera.
Le carovane numerose andavano e
venivano partendosi ora dalle coste Africane ora dalle Coste Americane. Il
commercio si estese pure nella bassa Europa Sud‑Occidentale (l’attuale
Portogallo, Francia, Germania).
Il paradiso di Dio si era in
quel tempo stabilito sulla terra. Una grande colonia forte e prosperosa si
spostò verso Oriente edificando una grande Metropoli nel basso Nilo (attuale
Egitto) facendo di queste terre zone ricchissime, allargando sempre più il loro
dominio nelle vaste e deserte distese dell’alto Egitto e dell’Africa sud‑orientale
e sud‑occidentale. In quest’ultima zona si edificò il Tempio delle Tre Porte
d’oro, detto pure il Tempio della Sapienza.
Lo sviluppo delle qualità
psichiche di quel popolo divenne tanto potente da concedersi le facoltà più
ampie della potenza spirituale. Il costante equilibrio spirituale‑corporale fu
una educazione assidua e sorvegliata di quel popolo ormai all’apice
dell’evoluzione.
La scienza dell’alchimia,
esclusivo dominio della Casta Sacerdotale degli Dei Solari, rimase un segreto
per il popolo, ed ancora oggi gli uomini si affannano vanamente a rendere
quest’arte priva di Mistero.
In questo primo periodo l’Impero
Atlantideo ebbe in radioso, pacifico, e prosperoso sviluppo. Però la fine del
primo periodo doveva essere segnato da un fatale avvenimento che il tempo aveva
via via maturato; ancora una volta la superficie terrestre cominciò a tremare
aprendo enormi voragini; ancora una volta l’Africa e l’America si davano uno
strappo di allontanamento. Durò molto tempo la tragica seppur lenta deriva
delle due immense zolle di terra. Le voragini divenivano sempre più larghe
tanto da permettere sempre più alle acque di penetrare e di allargare il loro
dominio. Le parti più basse di quella terra venivano invase dalle acque. Il Su
di quel grande Continente diveniva un gruppo di grandi isole circondate dalla
prepotenza delle acque in continuo agguato. Tali avvenimenti che segnarono la
fine del primo periodo Atlantideo e l’inizio del secondo periodo, gettò lo
scompiglio e la disperazione di quel Paradiso che gli uomini avevano costruito.
Molti furono coloro che
prevedendo il peggio si rifugiarono verso le coste dell’Africa Orientale,
divenendo, per forza, preda del popolo dalla pelle color bronzo e sottomessi
alle loro abitudini diversissime e strane.
Poseidone resistette tenacemente
al continuo dilagare della involuzione degli animi al cospetto delle esibizioni
sessuali, che ormai avevano corrotto gran parte di quel popolo, estendendosi
rapidamente verso il Centro e verso il Nord.
Sette segrete nascevano ovunque
con a capo donne spregiudicate in morale e in corpo, attanagliando l’ingenuo e
puro elemento che per mera avventura veniva in contatto con queste sette.
L’intervento degli iniziati non valse a stroncare la ormai mostruosa
degenerazione fisico‑sensitiva.
Lotte sanguinose si susseguirono
lungo il tempo ponendo sotto la sferza della distruzione quel caldo giaciglio
che gli Avi chiamarono: PARADISO TERRESTRE.
Ma la grande volontà del Vecchio
vegliardo degli antichi giorni diede al mondo l’iniziativa di porre fine al
dilagare continuo dei tremendi vizi degenerativi. Avvenne che la grande
Groenlandia, allora unita agli attuali Continenti nordorientale (Scandinavia) e
Nordoccidentale (Alto Canada) barriera naturale alle pressanti acque del Nord,
cominciò a dar segni di movimento provocando immense voragini sempre più
amplificate dal continuo movimento migratorio. Le acque, trovando modo di
incanalarsi attraverso quelle enormi fenditure, si precipitò verso il Sud
provocando le inondazioni dell’Alto Atlantide e sommergendo gran parte di quel
territorio, per sua natura molto basso, e di molto rispetto al livello delle
acque nordiche.
La Groenlandia aprì le porte e
man mano che essa andava alla deriva, le acque furiose ed instancabili
invadevano sempre più il Continente ricongiungendosi con quelle acque del Sud.
Dell’Atlantide non rimanevano
altro che poche isole qua e là sparse nell’immenso attuale Oceano Atlantico.
Molti perirono e molti altri sfuggirono al fatale destino. Ormai il maree era
divenuto padrone della terra più ricca del globo. Passarono ancora migliaia di
anni e la grande isola del Sole, Poseidone, forte ed instancabile nell’opera
dello spirito e della Saggezza Divina, risplendé più che mai come a voler dire
agli uomini perduti che Iddio, irato per l’opera nefasta che avevano
intrapreso, aveva permesso alle forze della materia e degli elementi di operare
distruzione e morte. Molte furono le pecorelle smarrite che ritornarono nuovamente
all’arte della pace e dello spirito. Ma l’arte della guerra aveva reso bruti un
gran numero di uomini che privi ormai di sensato amore al prossimo affilava le
armi nelle alture delle coste americane del Sud in preda a deliri avversi e
sanguinari. Gli attacchi continui e selvaggi sottomisero alle loro leggi
sanguinarie, gran parte di quel popolo che era ritornato alle leggi ataviche
degli antichi Maestri venuti dal Cielo.
Ma la lotta, seppur tremenda, fu
contenuta per lunghissimi anni al di là della grande isola di Poseidone, Isola
Sacra ove il Tempio in oro‑calco splendeva come un sole scintillante. Il tempo
fu avverso e le orge selvagge e abbrutite dell’arte della guerra costrinsero
alla resa il rimanente e ormai decimato popolo Atlantideo.
Molti fuggirono verso oriente
(attuale Egitto) portando con sé la storia immortale del mondo e delle più
eccelse conoscenze dell’arte divina dello Spirito.
Gli invasori, occupate le isole,
istituirono i loro templi di sangue e di orrore perseguitando coloro che vollero,
ad onta del supremo sacrificio, gridare ancora la loro fede nell’arte celeste.
Nel contempo, anche i mori ed
alcune tribù bionde, strinsero alleanza con i conquistatori delle isole.
Le orge si susseguirono nello
sprazzo lussurioso di incontenibile bassezza, edificando la più povera di tutte
le involuzioni di tutti i tempi. I fuggiaschi che ebbero per meta le grandi
distese del Nilo, ritrovando i loro fratelli ormai da tempo padroni di quelle
terre, ebbero asilo ed insieme instaurarono i grandi princìpi che la sorte
avversa aveva messo a dure prove. Divennero potenti e, questa volta, armati e
guardinghi ad eventuali imprese degli ormai nemici.
Le isole conquistate erano
divenute mera di comitive di sanguinari e di esseri irruenti e selvaggi. Il
delirio del sesso, della lussuria, della materialità e del sensualismo drogato,
aveva reso debole ogni loro iniziativa barcollando come forsennati nelle loro
stesse amarezze.
Parecchi iniziati tentarono, e a
prezzo della vita, di convertirli ma inutilmente, ormai il fango li aveva
sommersi e travolti.
In questo periodo io nacqui da
una famiglia iniziatica, massacrata da una turba di fanatici assassini. Ebbi
ricovero, ancora piccolo, in una setta segretissima, ove crebbi ammaestrato
dalla Verba dolcissima dei Maestri dal dolcissimo sguardo.
Un Profeta, che tale sembrava
essere ma, in verità era un Divino del Sacro Consiglio dei Cieli, aveva detto:
“Destatevi!
Destatevi! Il paradiso sulla terra per colpa vostra è perduto”.
Nessuno gli aveva creduto e
quando lo sacrificarono alle più terribili torture, senza che egli spirasse pur
avendo il cervello fuori dal cranio... la erra tremò ed il Cielo si oscurò in
un uragano spaventoso.
Il tempo ormai aveva segnato la
fine. E ciò avvenne come un fulmine. Le isole, per quello che io so,
sprofondarono sommergendo milioni di esseri, rei di aver con la loro inaudita
spregiudicatezza disubbidito a Colui che sulla terra si era degnato di dare il
volto, il respiro e la linfa dell’ordine e dell’amore imperituro ed eterno dei
Cieli.
Così ebbe fine il grande e
potente regno degli Atlantidi che la storia ha nascosto nell’abisso del tempo e
nelle ali dello spazio ove l’uomo sfiora con la sua anima, con la sua
intelligenza e con il suo amore un passato, che ignorando gli appartiene.
IL RINATO
In verità, in verità vi dico:
Nel tempo passato è il mio
futuro, perché è vero che nel tempo futuro vi è il mio passato.
In verità, io dico ancora:
Ciò che nel tempo fu, nel tempo
è e sarà.
“Poi vidi, quando egli ebbe
aperto il sesto sigillo: ed ecco si fece un gran remoto, ed il sole divenne
nero come un sacco di pelo e la luna divenne tutta come sangue.
E le stelle del cielo caddero in
terra, come quando il fico scosso da un gran vento, lascia cadere i suoi
ficucci.
E il cielo si ritirò come un libro
sconvolto, ed ogni montagna ed isola fu smossa dal suo luogo”.
Ed in verità, in verità vi dico:
Io Eugenio, uomo che fu e che è nel tempo della vostra generazione, in verità
io vi dico: che le montagne, e le isole furono smosse dal loro luogo anzi tempo
che, Egli Giovanni, lo descrisse come futuro di là da venire nel tempo di altre
generazioni.
In verità avvenne che le
montagne e le isole furono smosse dal loro luogo e con loro immense terre
navigarono come gusci nell’immensità del furioso mare. Molte terre furono
sconvolte ed altre divorate dagli abissi profondi degli oceani. L’un continente
si strappava dall’altro come foglia di carta tenera e simile ad un ramoscello
in balìa del furioso vento; or entrava nel mare ed ora usciva alla luce. Altra
non ritornava più innanzi agli occhi dei futuri.
Ed io vidi per volontà di Dio,
perché io fui in quel tempo come or sono, uomo, e vidi ad occhi aperti ciò che
qui vi narro.
Allora oro fanciullo ed è
passato tanto tempo che ancor mi pare un lungo sognare. Eppure, è tanto vero
quel che fu e vidi che, ritornando al tempo ormai remoto di dodicimila anni,
ritrovo ancora le medesime cose di allora, quando il volto del mondo era un
altro e diverse erano le cose e la condotta degli uomini.
Quel che videro i miei occhi, ricordo
or che ho trentatré anni: Ed io vidi ciò che l’animo mio conserva e che vi
narro poiché il tempo è vicino. Ed allor tempo che dista da questo circa
dodicimila anni, quando i templi e i nidi degli uomini erano giacigli ricchi di
fiori e di odori ed ogni cosa voleva essere come l’eterna musica dei cieli. Il
sole splendeva come non mai, e la sua luce penetrava in ogni più remoto angolo
della terra. Il mormorio del vento era docile, e lieto come una carezza degli
Angeli si posava ovunque soffice e caldo. Dall’una all’altra sponda della terra
la voce lieta delle anime felici vibrava nello spazio come un dolce incanto
dall’alba al tramonto; e gli uccelli, senza timore e con gaio cinguettio,
volavano intorno agli uomini ed alle cose ancor più gaie e più felici. La
musica adornava di grazia le anime rapite dal puro amore e in ogni cuore
giaceva morbida la bontà e la dolcezza dello spirito. La notte non sembrava
notte e in ogni anima non trovava sonno per la bellezza che le stava intorno.
Ed il verde dei campi e tutte le cose che in grembo alla natura stavano erano
di strana bellezza. Le carovane, gente in letizia, andavano per di là o
ritornavano con il cuore pieno di viva speranza. Era quello il tempo dello
Spirito o della saggezza. Ed io ben ricordo, mai l’umana gente conobbe affanni,
né tristezza velò mai d’ombra i pensieri degli uomini.
Avvenne dopo che l’umana gente
si gonfiasse d’orgoglio e che la creazione venisse turbata sì da rendere il
dolce della vita e del cuore tanto amaro e divennero cosa comune come una sola
colonna. Avvenne pure che la lieta voce dell’anima non era più come una volta e
che dall’una all’altra sponda della terra non echeggiava più il canto lieto
della felicità della umana gente. Nel cuore degli uomini l’amore allo Spirito
di Dio diveniva fioco, e tristezza ed affanno penetravano crudelmente nel cuore
delle genti.
Molti in preda a fiamme
d’orgoglio e di odio praticavano malefici intendimenti con Re e Sacerdoti; e
sia gli uni che gli altri si impregnarono di malefica arte ed eressero templi
con figure d’oro e di pietra rara, dando così agli occhi e togliendo e negando
la gioia dello Spirito. L’opera del male aveva in molti di loro fiaccato
l’amore e la saggezza verso le cose dello spirito, ponendo innanzi al bene il
male dell’odio e dell’orgoglio.
Avvenne che il fratello nutrisse
odio per l’altro fratello e che il padre nutrisse odio verso i figli. L’uno
cercava di colpire l’altro con medesima crudeltà. Il male ed il tormento
logoravano lentamente il buono ed il felice delle loro anime, e molti di essi
caddero intieramente nei peccati più gravi, demolendo e logorando ciò che Dio
aveva così largamente profuso e con tanto amore donato.
Passarono così molti anni; e le
cattiverie si moltiplicavano vertiginosamente nel cuore degli uomini. Dio non
doveva essere più felice, e la Sua tristezza era profonda per l’opera che gli
uomini avevano intrapresa. Non si videro più carovane di uomini pieni di
speranza in cuore, bensì colonne interminabili di esseri abbrutiti e malvagi,
legati all’insegnamento ed all’ordine dei Re e dei Sacerdoti. Non vi era più
pace; e per pochi soltanto il tempo dei Padri e degli Avi divenne un mito di
grande speranza nel tempo.
Io ero cresciuto e ben
comprendevo tutte le cose che qui vi racconto. Un dì avvenne che io guardassi
un uomo vecchio e barbuto che, orando alle turbe in moltitudine riunite intorno
a lui, diceva: “Così fu, così è e così sarà fino alla settima generazione; e
questa è la quinta delle sette”.
Così diceva lui che io guardavo
con occhi attenti e con mente sveglia. Ed egli disse ancora:
“Passerà del tempo, e passerà
infelice sino a quando l’Uomo Eterno verrà dai cieli, come avvenne prima che
nascessero i Padri per giudicare le colpe da loro commesse. Ciò che avvenne
allora, ancora dovrà avvenire per due volte ancora su questa terra; l’ultima
sarà la settima volta”.
Ed egli diceva ancora:
“Sette volte ogni uomo verrà
sulla terra ed egli non ricorderà mai di essere nato prima e di essere rinato
dopo; e questo per sette volte”.
Ed egli così parlava, mentre
l’animo mio ardeva di verità e di profonda ammirazione. Ed Egli così ancora
diceva alle turbe:
“Sette sono ora le generazioni
che dureranno e pur dovranno finire su questa terra; e voi siete la quinta
generazione. Sette sono le Scritture dei Cieli ed ogni generazione ne ha una
per volere di Dio. Questa vostra è la quinta, e pur dovrà finire. La settima
sarà l’ultima prova, poi avverrà il Giudizio finale”.
Così Egli parlava a coloro che
avevano perduto la pace dell’anima. E disse ancora:
“Voi siete la quinta, ed il seme
della sesta nascerà dalla vostra fine. Così è segnato nel gran Libro dei Cieli.
Ed allora avverrà che l’Uomo Eterno, Dio, verrà sulla terra come sole
splendente del cielo per mostrare a voi la Gloria Sua e la Potenza del Suo
Regno, che è Regno dello Spirito Eterno. Molti di voi, divenuti forza del male,
proveranno terrore e pur non modificheranno, né ritorneranno indietro dai loro
propositi, né si ravvederanno i nascituri, poiché la malefica arte dei padri
rimarrà pure nel seme. Pochi, in verità saranno coloro che ritorneranno ai
voleri dello Spirito; ed essi soltanto si salveranno nell’anima e nel corpo.
Essi saranno guidati là, verso Oriente, ove la terra rimarrà fuori dalla furia
delle acque e immune dai disastri, ed essi ancora procederanno verso la retta
via, innalzando tabernacoli e templi alla Gloria ed alla Potenza di Dio”.
Ed io ascoltavo con cuore aperto
ciò che Egli diceva alle turbe irrequiete e minacciose.
Avvenne che Egli non fu creduto,
come uomo simile agli altri; ed incapaci di avvertire nel loro cuore la forza
della pietà essi sentenziarono in segreto ciò che dovevano operare a Colui che
aveva predetto tale fatale destino a causa dei loro peccati, per volere di Dio,
predicando senza timore alcuno. Le turbe animate da malvagi propositi e
sconsigliate, lo presero dal luogo ove Egli stava e lo trassero in disparte con
viva forza. Il cuor mio ardeva d’amore per lui, ed io ero pur giovane, eppure
amavo le sagge parole che Egli aveva con tanto senso detto. Ed avvenne che lo
portarono in un campo ove i fiori erano aperti al sole caldo e splendente, e là
iniziarono a praticare ciò che nel segreto avevano sentenziato. Egli non provò
impazienza, né la saggezza dell’anima e del cuore si smosse, che non fece alcun
segno di rivolta; né i suoi occhi, simili alle stelle, si dilatarono per paura.
Anzi volle aggiungere a quel che aveva detto alcune parole ancora, e disse:
“Verrà il tempo che io siederò
tra i sette Giudice del Cielo, con il Volere di Dio, e là leggerò punto per
punto le colpe vostre e tal sarà il giudizio: che la vostra radice rimarrà
sulla terra e quel che avete pensato di praticare sul mio corpo verrà praticato
a coloro che dalla vostra radice verranno al mondo sino al tempo che Dio vorrà,
con egual forza e misura. Ravvedetevi, dunque; poiché ancora è tempo”.
Ma le turbe inferocite e
sconsigliate non vollero frenare il malvagio istinto del male. E quel che io
vidi, dopo che Egli terminò di parlare, fu tanto crudele che gli occhi miei
divennero come pietre nel mare. Vidi uomini cercare nel cervello del Saggio
colui che tanto cattivo parlava in vece sua. E cercarono, cercarono senza
trovare ciò che loro avevano pensato vi fosse. Ed il Saggio Uomo, pur senza ciò
che l’uomo deve avere per forza, rimase così come prima era, anzi più vivo di
coloro che gli stavano intorno ad operare delitto. Tanto che a vederlo, coloro
che per primi avevano operato, divennero irriconoscibili, poiché non parlavano
come era comune parlare, ma bensì come parlano gli insensati e privi di
coscienza; ed i loro occhi roteavano da un punto all’altro veloci come il
vento.
Avvenne che il Saggio Uomo, pur
rimanendo com’era, disse ancora:
“Avete visto ciò che ai mortali
non è dato vedere in vita e nel futuro del tempo. Tal cosa opererà Dio in voi
ed in quelli che germoglieranno dalla radice vostra. Eppur non saprete mai, né
conoscerete, poiché Dio così vorrà che sia”.
E dopo aver detto questo, così
com’era, s’incamminò come un uomo che ha tutto ciò che la Madre dà alla propria
creatura. Eppur non era così; ché il cervello Egli non aveva.
A tal vista avvenne un
turbamento in tutti coloro che osservavano tal strana bravura del Saggio Uomo.
Anch'io come loro, mi turbai; ma io ero già prima, poiché nell’anima mia
sentivo bruciare di verità le sue parole.
Ed avvenne che io solo lo seguissi.
Ed altri, ancor terrorizzati, si stavano in disparte, facendo cammino inverso.
Eppur, quando Egli mi vide, non si arrestò, anzi con amorevole cura si fermò e
disse: “Vieni, piccolo mio,
poiché in te è ciò che è in me”.
A questo suo dire, gli occhi, il
cuore e l’anima mia provarono un grande calore e tutto il mio corpo ardeva come
fuoco. Ed Egli, ancor più vicino a me, disse.
“Non provare sdegno di ciò che
hai visto, poiché quel che tu senti nell’anima tua Dio ha già sentito molto
tempo prima; ed Egli darà il medesimo dolore”.
Ed io ancor tremante di pietà,
domandai: Chi sei tu che nell’animo mio fai tanto vuoto di dolore e di
tristezza? Ed Egli così rispose:
“Io sono Messo di Dio e per Sua
Volontà sono venuto sulla terra. Io non ho nome e non sono come tu sei; eppure
tu, piccolo mio, possiedi quel che io posseggo per Volere dello Spirito Santo.
Quel che tu senti nella tua fragile e pur grande coscienza è Colui che regna
eternamente nei Cieli, là dove gli occhi tuoi non potranno vedere”.
Ed Egli, così come un padre
ammaestra i figli, continuava:
“Vi è un luogo in cui la notte è
giorno ed il giorno splendore; e un tempo non lontano tu ci verrai, e là vedrai
Colui che i tuoi occhi vedono”.
E continuando diceva ancora con
amorevole fiato:
“Quel giorno gli Angeli
canteranno tutti in coro, e tu verrai per la via che a me ti conduce, ove
resterò nei secoli dei secoli, sino al giudizio della fine. Tu, piccolo mio, un
giorno lascerai qui sulla terra il tuo corpo, eppur tu vivrai in diversa forma
che né corpo né aria ti sarà utile; e solo quando avrai visto ciò che il futuro
conserva alla settima generazione, solo dopo, per concessione dei Sette Spiriti
di Dio, e per Suo consenso, rivedrai nuovamente il mondo con volto diverso di
come or tu lo vedi”.
Dopo aver detto ciò, il Saggio
Uomo aggiunse:
“Ora ti lascerò e tanto tempo
passerà prima che tu possa risentire il calore di tale verità nell’anima tua;
però ti dico ancora: in quel tempo, quando tu sarai ritornato tra gli uomini
della settima generazione e quando avrai compiuto gli anni trentatré, io sarò
nell’anima tua e nei tuoi pensieri, e di ciò ti darò prova d’esser venuto,
poiché a te vorrò parlare di tante cose. Ed or è opportuno che tu sappia ancor
ciò che dovrà avvenire in breve tempo, affinché tu sappia il cammino giusto e
consigliato.
Avverrà che il sole diverrà più
volte grande e molto più splendente di come tu ora lo vedi. Ciò non abbia a
turbare l’anima tua poiché nessuna cosa arderà di ardente fuoco. Quando ciò
sarà osservato, tu muoverai cammino verso oriente e passo per passo l’anima tua
sarà consigliata per i lunghi sentieri verdi che nel tempo dovrai percorrere.
Il cammino sarà tanto lungo e faticoso, ma ciò non sarà turbamento né per il
corpo né per l’anima, tua poiché sarai guidato e consigliato. Avverrà che alla
fine del lungo cammino incontrerai coloro che sulla fronte portano il sole,
simile a quello che tu vedi nel cielo; e là ti fermerai. Là passerai il
rimanente tempo della tua vita; finirai i giorni senza patire dolori nel corpo
tuo, né esso rimarrà scoperto, né mano umana lo toccherà sino alla fine. E
allora, quando questo avverrà che tu lascerai il corpo, da uomo, e verrai nel
Regno dei Cieli, da quel regno io farò vedere a te ciò che accadrà sulla terra
per colpa della quinta generazione”.
Dopo aver terminato il suo dire,
io mi sentii avvolto in un profondo sonno e piegando la mia testa sulle sue
ginocchia mi addormentai silenziosamente.
Il mattino che venne, non appena
i miei occhi si aprirono, vidi là, al posto delle ginocchia del Saggio, un’abbondanza
di vari fiori profumati ed ancor vivi di tanta vita. Egli non era più, né nei
dintorni i miei occhi lo videro. Cercai con affanno e con speranza e per molto
tempo peregrinai pur di trovarlo; ma, ahimé! Vane furono le mie ricerche. Egli
non era come ero io, né sulla terra, perché avvenne che l’anima mia, dentro di
me, parlasse dicendo:
“Non faticar oltre con tanto
amore, poiché inutilmente tu cercherai Colui che brami riveder com’era. Io non
sono più come tu sei, poiché il Padre mi ha chiamato a Sé e pur son dentro di
te affinché l’anima tua parli e dica ciò che io voglio dire”.
E quello che io sentivo dentro
di me mi rallegrava il cuore, e gli occhi miei davano Luce di beatitudine come
io non ebbi mai. Eppure Egli non era più, ed io con veemenza bramavo che Egli
fosse così come gli occhi miei lo avevan visto.
Passò molto tempo, e dentro di
me albergava la voce del Saggio e mi seguiva ovunque io andassi. Gli anni miei
avevano raggiunto il numero di venticinque ed il sole era nel segno della
Sapienza che è il segno dello Spirito e pur segno della generazione quinta, in
cui vidi gli anni della mia vita crescere come pianta di prato. In quel tempo
accadde ciò che nel mio cuore stava inciso. E vidi il sole farsi tanto vicino
alla terra come minaccia mortale. La urbe, i Re ed i sacerdoti ebbero infinito
spavento, e tutti urlavano come esseri senza senno: andavano come il vento
impazzito a cercare rifugio nel ventre dei monti. E gridavano con tanto
frastuono che a me pareva che le acque dei mari camminassero di corsa sulla
terra.
Gli occhi miei non si mossero
dallo splendido sole divenuto dieci volte più grande di quanto egli è solito
essere; né sgomento sentì la mia anima, né io mi mossi dal luogo ove rimasi
immobile, avvinto da tanto splendore. Ed avvenne che, mentre gli occhi miei
fissavano tanta meraviglia, la Verba che in me si faceva parola diceva:
“È ora che tu muova cammino
verso oriente, poiché ciò che doveva avvenire avverrà presto per opera e per
volere di Dio”.
A quel detto io non rimasi a
lungo in meditazione, perché sapevo che “EGLI” era a parlare dentro di me. Ed
avvenne che, mentre io muovevo cammino verso oriente, vidi il sole girare come
gira una ruota di carro nella terra secca e senza porre in atto alcuna
minaccia, ritornò nuovamente come prima era, dieci volte più piccolo.
Le turbe, i Re ed i Sacerdoti,
ancor terrorizzati, non uscivano dal ventre dei monti, poiché nel loro pensiero
sostava la paura che il sole ritornasse ancora più grande e più minaccioso di
prima.
Nel mio pensiero spuntò, come
l’alba, il disegno del cammino che dovevo iniziare, poiché io sapevo nel cuor
mio di doverlo intraprendere. E così avvenne che il mio corpo iniziò la sua
fatica, che dire il tempo mi pare ancor più difficile. Dopo tanti giorni di
cammino raggiunsi una grande foresta, e là posi il mio corpo a riposo ed i miei
occhi al sonno.
Vidi il Saggio Uomo curare le piaghe che s’erano formate nel
corpo mio con amorosa cura e vidi ancora che Egli pose sulle mie asciutte
labbra olio odoroso dicendomi: “Diletto figliolo, questo è Amore dello Spirito;
alzati poiché l’ora è vicina e di tal grande foresta nulla rimarrà se non
cenere e nessuna cosa prenderà più vita”. Così io feci e con più forza che
prima non avevo cominciai a muovere cammino aprendo sentiero al passo mio.
Passò ancora tanto tempo prima
che io scorgessi un uomo prima e molti altri dopo venirmi incontro come se io
avessi la corona del loro regno. Eppure ebbi gran spavento prima che la Verba
dicesse:
“Guarda la loro fronte e
tranquillizzati poiché essi sono coloro che Dio risparmierà dalla dura sorte,
essendo loro il seme della sesta generazione; ed essi ti ameranno, poiché tu
rafforzerai nei loro cuori la verità dello Spirito che è regno di Dio”.
Ed io, quando ebbi vicino quelle
creature, osservai attentamente le loro fronti e vidi il segno dei sole, così
come era quando lo vidi dieci volte più grande. E prima che io dicessi a loro
ciò che nella mia mente nasceva, loro dissero a me: “Sappiamo quello che tu
porti nel tempio della Sapienza e sappiamo pure quanta forza c’è nell’anima tua
per volere di Dio. Vieni, accostati a noi e rallegra di più consapevolezza
spirituale le nostre coscienze”.
Ed io che ascoltavo il loro
parlare pensando altrove, e pur apprendendo ciò che loro dicevano, dissi a
loro: “Portatemi là dove il tempio eretto dalla Gloria dello Spirito ben
conserva le vostre anime sagge e sapienti, perché è vero che là verrò ad
albergare sino al giorno che Dio vorrà”.
E così avvenne che io entrassi
nel tempio e adorassi la Gloria dello Spirito Santo ed insegnassi il benigno
volere della Sua Sapienza al popolo di quei luoghi.
Avvenne che gli anni miei
raggiunsero il numero quarantanove ed in quel tempo la Verba parlasse, dicendo:
“Figliolo, preparati a lasciare
il corpo tuo poiché, come tu sai, l’ora del tuo trapasso è giunta, e come io
dissi a te un giorno verrai nel Regno dei Cieli per vedere ciò che accadrà
sulla terra per le colpe della quinta generazione degli uomini. Preparati,
figliolo, poiché nel sonno tu lascerai la vita terrena ed il tuo corpo verrà
ben conservato come io ti dissi un tempo e come Dio ha disposto che sia”.
Ed io, lieto per quel che
sentivo, provai tal gioia che il sonno mi colse con dolcezza infinita. Eppur
non dormii, poiché mi vidi in un luogo che umana gente non ha mai visto né
costruito con parole, tanto bello era quel luogo che io credevo ancora di
dormire e di sognare, eppure non era così.
Io là vidi dolcezza, amore,
pietà, bontà, carità, saggezza e sapienza e tant’altra bellezza dello Spirito e
del regno dei Cieli. Io vidi ancora tutte queste virtù anche negli uomini,
perché tale forma essi avevano, simile come io ero e pur non erano più e
nemmeno io. Vi era tanta bellezza che lo Spirito mio si rallegrava come
esprimere non so. Ogni attimo di ora, ogni ora del giorno era avvolto di dolce
beatitudine e pieno di tanto amore, che altri, come io tale allegrezza
dimostravo, avvicinandosi a me senza che io vedessi il loro camminare dicevano
in coro:
“Gloria allo Spirito nella vita
eterna. Gloria, Gloria, Gloria!” Ed io come loro con la Verba del silenzio
senza cercare aria a ciò che più non avevo, dicevo:
“Gloria, Gloria a Dio amabile
Padre di tutte le virtù. Gloria, Gloria, Gloria!” E tanta musica io sentivo che
orecchio umano non poteva aver mai sentito. Ogni cosa di cui non so misurare la
bellezza aveva la luce splendente intorno a me, sembrò di contare mille e mille
soli e mille e mille stelle. E la notte io non vidi mai poiché la luce rimase
sempre splendida come io la trovai.
Ora, mentre io tanta dolcezza
assorbivo con la luce dello Spirito, avvenne che si aprisse nello spazio, come
un incanto, una grande parete di coloro oro vivo, ornata di fiori di mille
colori e che raggi di sette colori uscissero prima che uomini , tale forma essi
avevano, con lunghi capelli come lucente argento volassero d’intorno come
uccelli in festa, annunciando con verba penetrante e forte di musicale armonia,
i Sette Spiriti di Dio. E questi annunciatori erano di al bellezza che gli
occhi del mio Spirito non osavano alzarsi dalla meraviglia.
Subito dopo avvenne che raggi
come oro, tale era il colore, formarono un grandissimo tempio, tanto grande da
poter contenere tutte le generazioni della terra, e nel centro di esso, stavano
seduti i Sette Saggi in bianco lucente. Io vidi i lor capelli come neve al sole
e soffice come leggerissime piume, lunghi e riposanti sulle formose spalle.
Sulla loro fronte brillava una lucente stella simile a quella che io vedevo
sulla terra, quando io ero così come oggi non sono, e la loro verba piena di
celestiale dolcezza, come musica, raggiungeva tutti senza che loro gridassero.
A tale vista mi sentii turbato, e pur era vero, poiché la sua voce giungeva a
me che ero l’ultimo arrivato, e tanto lontano. Ed avvenne che uno di loro si
alzò ed indicando come voler chiamare qualcosa, disse: “Venga colui che
dall’oriente della terra venne qui in cielo per volere di Dio”.
Ed avvenne che alzai la fronte e
con mia grande gioia gli occhi, che pur non avevo, si posarono sul volto di
colui che come uomo venne sulla terra a dettar Legge Divina ed a far previsioni
di Sapienza Celeste. Quanta gioia provò lo Spirito mio non posso ancor dirlo!
Ma ben iodico, e questa è Verità, che Egli era il Saggio Uomo che io ancora
ricordo. Ed avvenne che io non potessi trattenere di dimostrare la mia gioia e
di dire: Il cuore mio è sempre stato con te sulla terra così come lo Spirito
mio è con te nel Regno dei Cieli. Ed Egli, come un Padre parla al figlio
rispose:
“La Grazia del Padre Eterno è in
te, Figliolo, come lo era” allora quando tu pietà sentisti per cui io dissi a
te che saresti venuto nel Regno di Dio per vedere le cose che sulla terra
succederanno”.
Ed ancor disse: “Io conosco la
fede tua nello Spirito, e tutto il Collegio conosce l’opera tua sulla terra
nell’era della Sapienza, per cui Dio, il Re del Cielo e della terra ha voluto
accogliere, con compiacimento, il nostro dire sul tuo conto; ed Egli ancora
propose ciò che qui avviene e che dovrà avvenire nel tempo che tu, Figliolo,
diverrai ancora padrone del corpo e vivrai come uomo sulla terra della settima
generazione”.
Ed io, come figlio ubbidiente e
saggio che segue nell’insegnamento e nel volere il proprio Padre, stavo attento
ed ascoltavo con sentimento il Suo dire ed il Suo proporre per cui rimanevo
fermo nei Suoi disegni. Ed avvenne ancora che si alzò dal luogo ove stava e con
lui un altro dei Sette, e senza muovere piede, mi vennero incontro, e
prendendomi per mano sia l’Uno che l’Altro, mi portarono via dal luogo ove io
stavo per raggiungere un grande monte. Là, con grande mia meraviglia, appresi
dalle sue dimostrazioni che cosa volevano dire gli agnelli che io vedevo sparsi
un po’ dovunque tutti morti, alcuni come annegati, altri come bruciati.
Era uno spaventoso vedere dei
miei occhi, che non erano come quelli che ha l’uomo sulla terra. E loro due,
che a dimostrare, volevano quel che io vedevo sul monte, mi dissero:
“Figliolo, adesso da questo
monte tu vedrai cose che poi, per volere di Dio, avverranno nella quinta
generazione, nella sesta e nella settima. In quest’ultima, che è la settima, tu
sarai rinato sulla terra, e sino a che non avrai raggiunto gli anni trentatré,
non ricorderai nulla. Quando avrai compiuto gli anni trentatré noi verremo ad
albergare nell’animo tuo ed apriremo il segreto e scioglieremo ciò che prima
stava legato. E tu allora ricorderai quello che eri prima, e nella tua mente si
verificherà il ritorno delle cose vissute nell’Era della Sapienza e di ciò che
hai visto in questo luogo. Ciò ti verrà facile ricordarlo, e tu farai questo:
che scriverai ciò che senti senza sentire fatica nella tua mente e senza
sentire stanchezza alcuna nel tuo corpo. Inoltre avverrà che un numero terrà
sempre la tua Coscienza sveglia e forte, e questo sarà il numero “Sette”. Ed
ancor diciamo: che il cuore tuo non avrà pace finché tu non avrai compiuto
l’opera che è nel disegno di Dio per la settima generazione. Inoltre tu devi
sapere bene che molti ti saranno ostili e molti sorrideranno dell’opera tua, e
ciò non deve rattristare l’anima tua, perché è vero che chi di te sorride si
pentirà di averlo fatto. Vi saranno anime sincere che crederanno in te, e
quelle si salveranno nel corpo e nell’anima
e si purificheranno e purgheranno i loro peccati commessi. Poi né madre,
né padre, né sposa, né figli e né amici ti crederanno, anzi cercheranno di
faticare affinché il velo dello scoraggiamento scenda sul tuo volere. Ma noi
veglieremo su te e sull’anima tua poseremo i sette doni dello Spirito Santo, e
tu sarai sapiente, intelligente, consigliato, forte nella scienza e nella
pietà; ed infine sentirai il timore di Dio. Così tu sarai ed avrai forza di
combattere e di vincere l’opera dei malevoli e degli sconsigliati, e di porla
con dolcezza e bontà, o di conoscere cose che altri non possono, e di
respingere la falsità delle accuse a te rivolte. Ed ora che tu sai che queste
cose dovranno avvenire nella quinta, nella sesta e nella settima generazione,
che è l’ultima prova dell’umana gente sulla terra, noi tacciamo affinché il tuo
Spirito osservi”.
Ed io nell’attesa, dopo che loro
avevano taciuto, sentii un gran rumore che l’anima mia tremò di paura, e vidi
quel che vi narro:
“Un gran buio si fece intorno a
noi, e sotto e sopra di noi; e vidi gli uomini della terra, e donne e bambini
tremare di paura perché la terra cominciava a tremare come foglia al vento ed
il mare a bollire come l’acqua in pentola. Il grido di terrore giungeva nel
cielo. Ogni creatura che, come fuori senno, fuggiva a cercare riparo non
trovava forza ed equilibrio e giaceva inesorabilmente esposta alla fine. Tutti
cercavano riparo nei monti, eppur non potevano avere tale speranza. Ed avvenne
che il mare bolliva sempre più forte e la terra si staccava dalla terra e
camminava nel mare simile a fuscelli spinti dal furioso vento. Ed io vidi che
tutte le acque entravano sulla terra e moltitudine di essa rimaneva sott’acqua
lasciando un grande vuoto; e poi nuovamente la rivedevo, e poi non la rivedevo
più, e con essa ogni osa che in grembo portava. Templi, uomini, animali e
grandi foreste e quanto altro c’era periva miseramente. Poi vidi spostare le
montagne per tanta distanza che credevo fossero divenuti ramoscelli nell’acqua
corrente di un fiume ingrossato. Erano montagne quelle, legate a tanta terra
che come trasportate sul palmo della mano da un luogo venivano posate in un
altro luogo. Altre montagne sorgevano dalla profondità dei mari ed altre
sparivano per sempre. Il grande mare spinto e respinto saltava sulla erra e,
come un giocoliere, tutto faceva sparire in un baleno. Ed io sentivo gemiti di
acuta disperazione vagare nello spazio, e poi più nulla. Solo mare io vedevo e
fuoco sprizzare dalle acque, e la terra ancora fuori dalle acque correre da un
punto all’altro punto come impazzita. Un solo tratto di essa era rimasta fuori
dalla catastrofe, e Né mare né fuoco la offendevano. Ed io senza poter capire
cosa fosse mi rivolsi ai due Saggi dicendo: “Venerati Maestri dello Spirito
mio, che cos’è mai quel che io vedo fuori dell’ira ed ancora alla luce del
sole?” E loro a me dicendo come se già l’avessero detto, dissero: “Figliolo,
quello è il luogo dei Padri della futura generazione e del loro seme Dio si
servirà per seminare nuova vita e nuova generazione che sarà la sesta e la
settima. Quella che tu vedi è la sola terra che sta alla luce del sole, ed è
quello il luogo ove la fede nello Spirito rimase incontaminata e pura, se pur
nel sole loro ebbero timore di Dio. Là giace il corpo tuo che fu vivo ed ora
non lo è più, poiché l’anima tua è qui accanto a noi. E quel che tu hai visto
non patirà sorte dell’ira scatenata, perché è vero che quello è il seme che il
Padre ha voluto conservare per le altre generazioni future, sesta e settima””
Ed io ascoltavo quel che Loro
dicevano, pur non togliendo gli occhi dello Spirito mio dal mondo sconvolto. E
volendo ancora domandare per delucidazione, dissi io a Loro: Dolcissimi
Maestri, perché mai ogni cosa perisce con tanta spietata sorte?
E loro a me dissero:
“Quel che Dio ha saputo sulla
loro opera non trova giustificazione per la loro vita, perché chi offende con
il peggior dei mali Dio, Egli diviene iroso e punisce. Egli ha voluto fermare
l’opera mostruosa di quella generazione e seminar nuovo seme. Ed il seme avrà
da germogliare e dare il fusto e dopo i rami e le foglie e poi ancora i frutti,
e se questi ultimi saranno buoni per lo Spirito, l’albero vivrà felice, se poi
dovessero diventare amari, i germi del male colpiranno l’albero ed esso
comincerà a perdere la vita. Ma poiché l’umana gente non è mai contenta del
bene che Dio Creatore dispone, avviene che sono loro stessi a misurare il tempo
che l’albero deve vivere”.
Ora avvenne che Loro tacessero e
puntassero il dito affinché io, distogliendomi dai ragionamenti, guardassi più
attentamente là dove vi era terra ed ora vi era mare, e là dove vi era mare ora
vi era terra. Il volto del mondo era molto cambiato, ed esso era nudo come
quando l’uomo nasce. Né templi, né case, né alberi, né cose viventi il più
vedevo; La desolazione io vedevo e pareva la sola cosa ad esistere nel mondo.
Solo in quel luogo dove vi era rimasto il seme io vedevo vita ed anima, e là il
sole splendeva e dava luce e calore alle cose che continuavano per volere di
Dio. E passò tanto tempo e tanto tempo ancora, eppure io non sentii mai
stanchezza di tenere gli occhi dello Spirito fissi là ove le acque, divenute
come nero fumo, si muovevano ancora sulla terra per cercare l’uscita e pigliar
posto diverso. E mentre io tali cose meditavo, Loro due, simili a me, non
distolsero i loro sguardi né fecero alcun cenno di considerazione, eppure come
me guardavano ciò che io guardavo. E passò ancora del tempo ed altro tempo
ancora, tanto che io sentii il bisogno di domandare qualcosa per sentire
risposta e menomare il silenzio che intorno si era fatto come ombra di
tristezza e di dolore. E dissi a Loro, per muovere i lor pensieri
dall’immobilità: “Or ditemi, Giudici Sapienti, se il domandar mio non è ardire,
cosa mai avverrà dopo che le acque diverranno come erano solite essere, limpide
come il cielo e la terra come panno al sole””. E Lor rivolgendosi a me, poiché
era lecito dare risposta alla domanda mia dissero:
“Avverrà, Figliolo, che la terra
riprenderà vita, poiché il sole questo farà per volere del Padre Celeste.
Inoltre si verificherà che gli occhi dello Spirito tuo vedranno rinascere sulla
terra ogni cosa che a te sembrò esser morta per sempre; eppur non era così. E
vedrai ancora che la terra metterà bei vestiti, simili a quelli che tu mettesti
nei dì dell’Amore dello Spirito, ed ogni cosa, riprenderà vita e calore come
nel principio quando il disegno di Dio divenne realtà”.
Ed io ascoltavo e pur altro
desiavo conoscere, come un bimbo quando per comprendere e conoscere meglio le
cose che gli occhi vedono, fa tante domande. Ed io così feci e domandai, e
Loro, come Padri pazienti risposero alla seguente mia domanda: “Perché, io dico
a Voi Padri Sapienti e Saggi, perché mai ricomincia la vita là dove l’ira dello
Spirito Santo si è scatenata?”.
E Loro a me con pazienza piena
d’Amore risposero:
“Figliolo benedetto, ogni cosa
avviene per volere di Dio, Perché il Suo volere è giusto nel bene se nel bene
si vive, nel male se nel male si cade. E quella generazione che nel male era
caduta ha avuto punizione meritevole. Eppure, come gli occhi dello Spirito tuo
vedono ancora, lo Spirito Santo ha lasciato seme perché rigeneri e poi rigeneri
ancora sino a formare il nuovo albero che sarà il sesto”.
Ed il a sentir questo, subito
domandai: “Vedrò io il lor cammino nel tempo da questo luogo? E vedrò il sesto
albero crescere ed i lor frutti maturare?”.
“Noi diciamo di no, Figliolo,
poiché quel tempo tu non vedrai, eppur saprai, perché molti di noi saranno
sulla terra a dettar Legge, e come uomini, senza pensare né prevedere il
disegno di Dio. Eppure adesso lo sappiamo e conosciamo ciò che avverrà in quel
tempo, e conosciamo pure ciò che opererà lo Spirito Santo, il quale si degnerà
di scendere ancora tra gli uomini per porre innanzi ai loro occhi i doni e la
potenza del Suo regno. Allora noi saremo già uomini e con Lui opereremo, perché
Egli così ha disposto che avvenga in quel tempo. Avremo tanto da edificare e
tante opere rimarranno di noi sulla terra che tu apprenderai solo quando sarà
giunta l’ora di apprendere. Inoltre diciamo a te, Figliolo, che quando avverrà
quello che noi abbiamo già detto, sarà il tempo che il sesto albero della vita
avrà assorbito amare esperienze, e che esso avrà abbandonato la fede nello
Spirito. Altro non diciamo più, perché quando avverrà la tua rinascita nella
settima generazione ed avrai compiuto più degli anni venti, il sole comincerà a
porre nell’anima tua il calore dello Spirito, e le stelle pasceranno nel luogo
dei pensieri forte volere ed orientamento. Altro non diciamo a te, diletto
Figliolo, della sesta generazione. Eppure riteniamo ancora doverti dare
delucidazione, su come si comporterà la settima, poiché tu in quella prenderai
corpo con anima come uomo, così come era prima ancora di questo tempo, quando
cibo, aria, acqua e calore erano necessari alla tua vita”.
Ed io attento a quel che
dicevano e che ancora volevano dire, ascoltavo. E Loro continuavano dicendo:
“La settima generazione avrà la
settima Legge di Dio, ed essa avrà pure i sette doni dello Spirito Santo,
poiché la prova è l’ultima. Gli uomini saranno liberi di scegliere e modificare
secondo i loro voleri, poiché è nel disegno dello Spirito Santo che gli uomini
della settima generazione abbiano a giustificare la grandezza delle cose create
da Dio sulla terra e nei cieli, ed abbiano invece a biasimare la loro opera di
morte e di distruzione. Ora tu sappi infine, Figliolo, che si verificherà il
tempo di una grande battaglia e prima ancora gravi turbamenti si scateneranno
tra gli uomini. In quel tempo tu avrai compiuto gli anni trentatré, per cui noi
abbiamo deciso, per volere del Sacro Collegio dei Sacri Spiriti di Dio, che è
Suo stesso volere, di entrare nell’anima tua per fare previsioni e per farti
ascoltare il nostro contenuto. Ed allor, quando avverrà il tempo che saremo in
te, forti saranno i tuoi sentimenti e più forte sarà l’amore tuo verso lo
Spirito Santo. E comincerai a parlare di cose che senti dentro di te per nostro
consiglio, e forte sarai per sapienza, scienza, carità, pietà, intelligenza, ed
infine sentirà più che mai il timore in Dio”.
Ed allora io ricordo in questo
tempo ed in questa generazione, ora che ho raggiunto gli anni trentatré della
settima prova dell’umana gente. E ciò che io vidi e narrato, ancora narrerò,
poiché è vero che nell’anima mia comincio a sentire tanto calore come io ben
ricordo che doveva avvenire in questo tempo.
Dentro di me sento chiare parole
che vibrare fanno l’anima mia e che mi dicono:
“È questo il tempo, Figliolo del
Cielo, è questo.
In te è lo Spirito Santo, opera
perché il Suo Volere è giunto.
Benedetto, Benedetto tu sia in
eterno”.
CAPITOLO 2
IL PRIMO INCONTRO
Così
scriveva Eugenio Siragusa, mentre autorealizzava, attraverso l’illuminazione,
il suo risveglio, e desideriamo lasciarlo così, puro nella sua raffinata
preziosità.
Entriamo
invece nel personaggio Siragusa che inizia l’Opera della sua vita. Egli sapeva
che non sarebbe stato facile, ma era anche stato istruito a questo difficile compito,
infatti in seguito scrisse:
Occorre la saggezza per rendere
la sapienza feconda di bene. Questo dissero i “grandi saggi”, “i vegliardi”
della conoscenza cosmica, i “costruttori del mondo”.
La saggezza è la linfa che
alimenta l’equilibrio e la stabilità di tutto ciò che la sapiente laboriosità
dell’umano pensiero edifica.
Senza la saggezza, la sapienza è
una folle ed instabile forza degenerativa, distruttiva, disarmonizzante,
lievito di distruzione e di morte.
In questa generazione la
sapienza è priva di saggezza e lo spettro diabolico l’ha rivestita di delitti,
di perversità, di ipocrisia, egoismo e menzogne. Una sapienza degenerativa e
putrida, sempre gravida di mostruosità e di dolorosa disperazione. Una sapienza
che uccide, assetata di sangue e avida di infernali ordigni distruttori.
Avete orecchie per udire e occhi
per vedere. Imparate ad essere saggi prima e sapienti dopo. Solo quando avrete
realizzato questo divino binomio, i vostri occhi potranno vedere il paradiso in
terra, e le vostre orecchie udire canti di gioia, d’amore e di felicità. Con
dilezione fraterna.
Solo
la Saggezza può fare della terra un paradiso, e quando l’uomo avrà compreso la
propria funzione nell’equilibrio ecologico della natura vivente di Dio, e avrà
conquistato il senso della Divina Provvidenza, allora sostituirà al terrore del
bisogno, alla violenza della conquista, all’incertezza del domani, alla
sopraffazione del prossimo, un sistema di fiducia, di pace, di sicurezza, di
aiuto fraterno.
Questi
sono i saldi principi attraverso i quali i Figli di Dio edificano la storia.
Sforzatevi
di diventare Figli di Dio.
Qualcuno,
spesso, si è domandato se Eugenio Siragusa, dopo il giorno della sua
folgorazione, fosse rimasto “un uomo comune”, e si sentiva rispondere che a
volte lo era..., a volte non lo era affatto.
Volevano
forse considerarlo uomo, con gli stessi difetti e con le stesse abitudini
alienanti.
Ci
sono uomini che desiderano aiutare il prossimo loro, ed in buona fede donano se
stessi.
Così
come ci sono altri uomini che raggiungono levature di genialità conduttrice e
portano avanti gli sforzi umani nella ragione della scienza e nella ricerca dei
valori dello spirito, e questi sono i pionieri anticipatori delle conquiste.
Ci
sono però uomini che fin dall’origine non lo sono, anche se nascono sulla
terra, e questi vengono scelti da Dio come Suoi semplici e umilissimi servi.
Sono anticipatori di un messaggio parabolico che, senza tempo, porta una nuova
spinta nel faticoso incedere dell’umano cammino.
Non
domandiamoci il come e il perché di questa scelta, predisponiamoci ad
ascoltarli.
“Se non fossi stato così come
sono, non avrei mai potuto servire il mio Signore”.
“Non avrei potuto amarlo così
come l’amo né avrei potuto seguirlo così come lo seguo, se fossi rimasto
avvinto agli affetti delle terrene cose, se fossi rimasto condizionato dalle
cose che mutano e che non rendono libero per essere completamente disponibile
per le opere eterne, per essere pronto a servire colui che si degna di
chiamarti a seguirlo”.
“Non vi meravigliate, conosco
benissimo la natura del Dio vivente e non posso non essere come Egli mi vuole:
“Libero, libero davvero”. Le mie sono ali spiegate per librarmi negli spazi ed
essere portatore della sua luce di giustizia, di amore e di verità”.
“Non posso essere diverso di
come mi vuole il mio Signore, anche se ciò reca stupore e rammarico alle vostre
anime”.
“La terra non è la mia paria,
anche se in essa vivo ed opero, opero per supremo volere dell’architetto del
tutto del sublime padre di tutte le cose create visibili ed invisibili”.
“Sono così come
debbo, necessariamente, essere per servire la sublime luce di colui che amo al
di sopra di ogni cosa e di me stesso”.
E. S.
Non
è il lui lo strumento umano che produce quanto crede, ma è una volontà divina
che guida i passi e le parole di un proprio messaggero.
È
dunque la Verità che sovrasta il personaggio, a dare ad Eugenio Siragusa le
caratteristiche di una logica super umana.
Quando
compiva 33 anni egli narra di aver subìto un ridimensionamento, così come si ha
in un trapasso dalla vita alla morte, trapasso che in questo caso lo ha
condotto dal piano umano della morte al piano divino della vita.
L’Artefice
è lo Spirito Primigenio che attraverso i suoi Angeli ha ridato allo strumento
Eugenio Siragusa la rinascita nella vita che gli apparteneva oltre il tempo, e
quindi i poteri della vita e della morte, i poteri coscienti dell’onniscienza
creativa divina.
Un
maestro? No, ma lasciamo ai posteri di comprendere tra le righe, quando ci ha
detto nell’ardore della croce.
Un’umanità
derelitta che si sarebbe potuta ancora salvare, ha rifiutato di ascoltarlo
seriamente. Solo gli umili, i beati, i semplici si sono trovati e si trovano,
insieme al suo cuore, nel cuore di Dio.
Agli amici
studiosi
Non rimpiango di essere nato e
di aver vissuto parte della mia esistenza in questo secolo ed in questo mondo.
Non credevo né potevo prevedere di essere spinto al di là del complesso umano
sapere. Ho amato intensamente la vita ritenendola una donazione esclusiva di
Dio e con questo grande ideale ho dato alla mia anima una sensibilità interiore
veramente sorprendente. Nemico dei libri, ho sempre preferito chiedere ragione
di ogni verità a tutto ciò che ancora ha vita intorno a me, così come
naturalmente la esprimo. In verità non mi sono sentito mai solo né posso
spiegarvi il come ed il perché ho sempre avuto una così chiara convinzione.
Iddio è grande ed egli sa e non compete a me chiedere di più di quanto ho
avuto. Quello che ho scritto e che metto a vostra conoscenza non è frutto di
fantasia o esibizionismo, ma un dettato, un autentico dettato che esula, nel
modo più assoluto, dal campo magico e spiritico. Forse potrebbe trattarsi di un
vero e proprio sondaggio mentale con il conseguente sviluppo espressivo di
immagini poste a mia conoscenza in un modo che penso ma che preferisco almeno
per il momento tacere. Oggi si parla molto più di ieri degli oggetti volanti
non identificati che solcano lo spazio e che comunemente chiamiamo Dischi o
Sigari Volanti.
Si parla molto, ma di loro si sa
poco o nulla. Io personalmente li ho visti tante volte ed in diverse
circostanze e smentisco in pieno i dotti della scienza che ancora si ostinano a
credere che si tratti di illusione ottica o di corpuscoli vaganti nello spazio
malgrado la testimonianza fotografica e quella di migliaia e migliaia di
persone di tutto il mondo che sin dai tempi lontani li hanno visti e ancor più
li vedono oggi.
In Giappone, in Australia, in
tutta l’Europa, nell’Asia, nell’Africa e nelle due Americhe, esistono chiare
documentazioni della loro presenza.
Io personalmente non mi
domanderò mai chi sono e da dove vengono, essendo saldamente certissimo della
loro realtà. Preferisco lasciare al tempo il privilegio di decidere sulla loro
conoscenza. La conclusione di questa grande universale verità che sovrasta i
concetti scientifici morali psichici e fisici dell’uomo terrestre, avverrà al
tempo opportuno.
Per il momento dobbiamo
accontentarci di vedere i loro perfettissimi mezzi astronautici gironzolare qua
e là nello spazio e di renderci perfettamente convinti, senza alcun dubbio, che
essi sono una realtà indiscutibile; poi dopo aver lungamente ragionato sul
primo convincimento, avverrà il resto. Per il momento è sufficiente pensare che
dentro questi mezzi che vediamo ci deve essere qualcuno o più di qualcuno con
un corredo intellettuale e con cognizioni scientifiche di impressionante
portata.
Perché
vengono?
Il momento che
l’umanità sta attraversando è veramente critico. Il grande mostro a testa di
fungo minaccia la distruzione e la morte. Nulla di più vero. Ma questa volta
l’uomo irresponsabile non commetterà l’irreparabile e sarà costretto a piegare
la schiena sotto la verga di Colui che sa amare, perdonare, ma sa anche
castigare. I suoi figli migliori sono qui sulla terra ed io sono immensamente
felice che vorrei che questa mia felicità abbracciasse voi, miei cari, che come
me siete in attesa guardando con immensa fede e con l’Anima sensibile la volta
infinita dei Cieli.
E. S.
Non
lo capivano, procurandogli sofferenza interiore, perché lo cercavano nella
carne, lo vedevano e lo amavano come uomo, senza comprendere di andare là dove
egli stesso, nella testimonianza delle sue Opere, li stimolava ad andare.
Chi e come potrebbero
comprendere il mio amore nascosto?
Mi giudicano e mi feriscono senza,
realmente, conoscermi, sferzando l’anima mia, senza averla compresa nella sua
vera essenza. Discutono su di me e sentenziano, attribuendomi i loro difetti,
le loro debolezze, le loro incapacità e i loro turpi pensieri.
Quanta, quanta tolleranza, mio
Signore! Se non avessi posseduto la Tua luce nel mio cuore, mio Dio, mi sarei
scagliato su costoro come un macigno di montagna. “Non sanno né quello che
dicono né quello che fanno”.
Tu, sublime armonia divina, Tu
solo puoi comprendere, il mio nascosto amore, perché Tu mi hai insegnato a
possederlo e a scoprirlo nel mio prossimo.
Perché
quest’uomo, quando scriveva, quando parlava, quando suonava, faceva commuovere
nel profondo dell’anima, leggendo nei cuori di chi non aveva mai conosciuto in
questa vita?
Toccava
la tastiera dell’organo e l’armonia travolgeva ogni senso esterno, aprendo un
richiamo lontano. Quale forza muoveva le sue mani, o meglio, quale forza vi era
in lui da promuovere la rigenerazione? Ciò che genera è causante e produce
frutti, e se i frutti restano in eterno ricolmi di amore, pace e gioia di
vivere nel nome di Dio, ecco che l’artefice è Dio stesso.
Gli
arcani “geroglifici” delle note musicali, la vibrante carezza che veniva dal
tocco delle sue mani, così come l’incedere del Verbo delle sue parole,
portavano chiunque fosse accanto a lui, in un paradiso di beatitudine
contemplativa, dove la forza di un amore sovrumano liberava la mente e lo
spirito della prigionia dei complessi atavici.
Odio
e ira, tristezza e noia, scetticismo e ateismo, erano mari in tempesta che
cessavano come per incanto, perché consolati dalla Luce che solcava le loro
tenebre, e la perla racchiusa in ogni anima si schiudeva alla Verità,
scoprendola in sé.
“LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI”
Ma cosa fate voi per fare vostra
questa verità? La sua Luce è in voi e la ignorate!
Avete tutta la possibilità di
farla vostra ed essere liberi dal male che vi soffoca e annulla ogni vostro
anelito di pace e di verace libertà. Ma nulla o poco fate perché questo bene
divino ed universale possa operare nelle vostre anime e nei vostri cuori.
La verità vi farà liberi, liberi
di essere coscienti in Dio e nelle sue leggi di giustizia, di pace e di amore.
Ogni uomo dovrebbe sapere che la
verità è la vera libertà dello spirito e del cuore. Chi non conosce le
possibilità di questo sommo bene, non è libero e non potrà mai esserlo.
Il positivismo di ogni atto è
verità, è bene, è felicità, è amore in tutti i sensi.
Cercate la verità,
uomini della Terra, e sarete liberi come lo siamo noi.
Dall’Astronave Cristal‑Bell per Woodok
Eugenio Siragusa
Ma
la moltitudine comprendeva di avere ricevuto la possibilità del risveglio, in
un’ampia libertà di scelta nell’accettare o respingere i valori della Verità
Rivelata?
Era
molto, molto difficile saperlo, e ancora più difficile crederlo.
Ricordatevi,
fratelli:
“DIO OFFRE, NON IMPONE!”
Tenete nella massima
considerazione questo principio e fate che l’offerta di quanto ricevete sia
piena di carità, perché è vero che carità è amore.
Il Padre creativo offre: così
siate voi in somiglianza di quanto Egli dispone per le sue creature.
Noi, per ispirazione, vi
offriamo quanto la Divina Volontà ci concede. Spesso proponiamo, con umiltà e
con preghiera, le grazie che crediamo giusto indirizzare ad ognuno di voi.
Bisogna saper chiedere per avere offerta dal Creatore.
“CHIEDETE E VI SARÀ DATO”
Con lo stesso amore con cui voi,
fratelli cari, offrite, Egli vi donerà. E di più di quanto domanderete.
L’imposizione è solo prerogativa
di Dio, ma in verità noi vi diciamo: Egli non impone, dispone ed offre
attraverso il suo celeste amore.
Somigliatelo e siate
misericordiosi con coloro che respingono.
È vero ancora, che
chi respinge è già in lotta con la verità e la verità è destinata sempre a
trionfare.
Dagli Angeli Consolatori
E. S.
Se
alcuni mantenevano in sé quanto avevano preziosamente ricevuto, e riuscivano ad
autorealizzarlo, questo restava nel valore delle singole coscienze,
responsabili davanti a Dio.
Cercare Dio significa servirlo,
servirlo significa trovarlo.
Dio non si trova con le parole,
ma con le opere. Le manifestazioni esteriori e i ritualismi passivi o
egoistici, non attirano le grazie del Signore.
Iddio ama colui che costruisce
parlando poco e operando molto. Egli ama il coraggio e la fede che l’uomo
riesce ad esprimere attraverso le prove fisiche e spirituali.
Iddio non ama i tiepidi né ama
coloro che hanno paura di affrontare il diavolo. Non ama chi vuole, per timore,
mettersi al Suo riparo.
Dio ama chi sa invitarlo ad
essere amato. Occorre forza, coraggio e fede per servire ed amare Dio e
trovarlo per sempre.
E. S.
Ci
vollero 12 lunghi anni perché Eugenio Siragusa si abituasse ad accettare certi
canoni che nulla avevano a che fare con quelli terreni.
Ebbe
sgomenti e laceranti dubbi di riuscire nell’impresa, ma dopo ciò che avvenne
nell’anno 1962, durante l’evento del primo incontro sul Monte Sona alle pendici
dell’Etna, ogni dubbio si dileguò e per lui vi fu la seconda folgorazione,
quella definitiva che lo doveva portare verso il Sentiero dove ebbe inizio il
suo discorso.
“Una sera del mese di aprile
1962, sentii ad un tratto la necessità di recarmi verso l’Etna. Salii in
macchina e mi avviai. Avevo la netta sensazione che l’auto fosse guidata non da
me, ma da una forza superiore. Mi inerpicai su per i tornanti e raggiunsi Monte
Manfré, a quota 1400 metri. Fermai la macchina lungo il bordo della strada e mi
avviai a piedi su per un sentiero che portava in cima ad un cratere spento. Ero
a circa la metà della ripidissima salita, quando vidi stagliarsi contro il nero
della collina la sagoma di due figure, la cui tuta spaziale argentea luccicava
sotto i raggi della luna piena. Erano alti, dall’aspetto atletico, dai capelli
lunghi spioventi sulle spalle, con degli strani bracciali lucenti come l’oro ai
polsi e alle caviglie, con una cintura fosforescente alla vita e strane placche
sul petto. Al vederli, il sangue mi si gelò nelle vene e mi sentii inondato di
sudore. Erano undici anni che anelavo spasmodicamente di vivere tale momento:
ma il luogo isolato, il silenzio tutt’intorno, il buio della notte, l’incontro
improvviso, erano tutti elementi che non concorrevano certo a rendermi
coraggioso e calmo. Ma fu una cosa di breve durata. Uno dei due Personaggi
rivolse contro di me il fascio di luce proiettato da un aggeggio che teneva in mano,
e d’improvviso il mio essere fu percorso da un brivido strano e mi sentii
pervaso di una calma e serenità indescrivibili: il cuore, che prima sembrava
volesse esplodere dal petto, era ritornato a battere regolarissimo.
Guardai i due in volto: illuminati
falla luna intravidi dei lineamenti dolcissimi ed uno sguardo austero e mite a
un tempo. Ed ecco che uno dei due mi rivolse la parola in perfetto italiano:
“La pace sia con te, figliolo. Ti abbiamo aspettato. Imprimi nella tua mente
quanto ti diciamo”. E mi dettarono un messaggio da inviare ai Capi di
Stato e agli uomini responsabili della terra”:
MESSAGGIO AI POTENTI DELLA TERRA
Scienziati!
Uomini di governo!
Nostro malgrado dobbiamo ancora,
necessariamente, avvertirvi che qualora continuerete ad attuare i pazzeschi
disegni che vi siete prefissi con gli esperimenti nucleari nulla si potrà fare
per evitare che questo vostro mondo subisca un pesante colpo di natura
disastrosa e mortale.
Se volete che questo vostro
pianeta non abbia a diventare il dolente bagno penale del tempo remoto dovete,
nel modo più deciso, smettere per sempre questi vostri ingiustificabili, folli
e letali esperimenti nucleari.
Se noi ci siamo preposti di
vegliare sul vostro destino è perché abbiamo nutrito, e nutriamo, grande fiducia
sul vostro avvenire. Invece, così facendo ed operando, ponete gravi impedimenti
alle nostre intenzioni costruttive.
Siate certi che, se troverete la
forza ed il coraggio di costituire una salda unione tra tutti i popoli della
Terra e di realizzare la completa distruzione di tutte le armi distruttive che
ancora oggi, più che mai, vi rendono orgogliosamente cattivi e morbosamente
aggressivi, ci sentiremo autorizzati, per l'amore che ci lega a voi sin dalle
origini di questo sistema solare, ad avvicinarci senza alcuna riserva per
concedervi quelle conoscenze e quella migliore scienza che provocherebbero per
tutta l'umanità una vita serena, ricca di felicità, di vera libertà e di
infinita prosperità. Così; facendo ed operando provocate in noi, oltre ad enormi
difficoltà, grande delusione ed amarezza. Potreste essere veramente liberi e,
come noi, padroni dell'universo e della sua eterna bellezza. Potreste essere
liberi di giubilare, amando senza soffrire e vivendo senza penare. Potreste
infine, rivolgere i vostri occhi pieni di speranza e di amore, di beata
serenità e di dolcezza spirituale, all'immagine vivente di Colui che è sempre
il Creatore eterno del Tutto.
Perché rinunciare a tanta pace e
a tanta felicità?
Perché; volete ad ogni costo
autodistruggervi così terribilmente, negando in un baleno la vostra storica
fatica evolutiva?
Questo messaggio che abbiamo
dettato con grande amore, ma con altrettanta preoccupazione, è uno degli inviti
più sentiti data la gravità degli atti che vi proponete di attuare. Noi abbiamo
fatto molto, e continueremo a fare il possibile, per arginare il peggio.
Qualora voi, governanti e uomini di scienza, sceglierete il peggio a noi
rimarrebbe il solo compito di portare all'esterno dell'irrimediabile disastro
solo coloro che ci hanno conosciuto e compreso e che hanno amato il prossimo
come noi l'amiamo.
Quindi siate
accorti e responsabili se volete sopravvivere! Fate che non divenga inutile il
condono celeste donatovi da Gesù‑Cristo per grazia del Padre Creatore.
In fede Eugenio Siragusa
30-4-‘62
Fu
il primo incontro fisico di Eugenio Siragusa con gli Extraterrestri, il
30-4-’62. In seguito ebbe altri incontri, con dialoghi e colloqui. Apprese così
che Essi fanno parte di una Confederazione Intergalattica a cui aderiscono
abitanti di vari pianeti. Loro sono i tutori della specie umana, compresa
quella del nostro pianeta. Non sanno, gli uomini della terra, che un’umanità
altamente evoluta invia astronauti e missionari da distanze di parecchi anni‑luce,
per portare fra noi un Messaggio di Dio, e darci luce sulla nostra vera
esistenza.
“Invece di ringraziarci - Essi dicono - per i nostri sforzi, fingete di ignorarci
e calpestate i nostri Insegnamenti, fin dall’epoca di Mosè. Noi avremmo tutte
le ragioni per considerarvi nemici. La vostra empietà, le vostre bestemmie, i
vostri crimini contro la Vita Santa sarebbero sufficienti a giustificare una
tale inimicizia verso di voi, ma noi abbiamo abolito da molto tempo il vuoto di
un tale ragionamento. E veniamo con umiltà per esortarvi ad avere un maggior
senso religioso per tutto ciò che vi circonda, appartenga esso al regno
minerale, vegetale, o animale‑umano”.
CAPITOLO 3
INIZIO DELL’OPERA - PRIMI AMMONIMENTI
Gli
Extraterrestri non hanno alcuna difficoltà a manifestare con qualsiasi mezzo i
loro inviti a sensibilizzare l’umanità. Ricordiamo il fatto eclatante che
avvenne il 20 luglio 1952, quando 7 giganteschi dischi volanti sorvolarono
Washington, mentre si stava proponendo Eisenhower alla Presidenza, e mentre era
in preparazione la bomba H.
Nell’aprile
1954, durante la crisi indocinese, Americani e Russi minacciavano rappresaglie
atomiche, ma un nuovo fatto straordinario veniva proposto dalle Intelligenze
Extraterrestri: un incontro personale sia con Eisenhower che con Krusciov.
Così,
come la “Ricerca Mondiale sugli OVNI”, anche la “Bronderland Sciences Research
Association” possiede un dossier che concerne la visita dell’ex Presidente
Eisenhower il quale fu informato dell’esistenza dei dischi volanti dal generale
McArtur.
Un
OVNI era atterrato nel 1954 vicino alla base “Edward Air Force” e gli occupanti
vollero assolutamente un contatto col Presidente, il quale accettò l’invito.
Trovò
il disco atterrato in fondo alla pista del deserto californiano e fu
affascinato all’idea di poterlo visitare. Nel corso delle 24 ore che il disco
rimase a terra, Eisenhower riunì degli scienziati da ogni parte del Paese, per
mostrarlo anche a loro.
Poiché
la visita di Eisenhower doveva restare assolutamente segreta, e poiché i
giornalisti che lo pedinavano sempre volevano assolutamente sapere dov’era e
già mormoravano che era stato assassinato, l’Ufficio stampa di Eisenhower
annunciò che si era dovuto recare urgentemente dal dentista per una riparazione
ai denti...
La
cortina del silenzio dell’epoca era talmente densa che fu solo per
l’indiscrezione di un giornalista se l’avvenimento fu conosciuto. Non un solo
giornale ne parlò.
Disgraziatamente
non si è conosciuto nulla sul contenuto della conversazione che Eisenhower ha
avuto con gli occupanti degli OVNI. Secondo il rapporto confidenziale di uno
degli ufficiali presenti “Parlavano un buonissimo inglese e dichiaravano di
venire dalla Stella fissa BETELGEUSE. Il loro modo di vivere sfuggirebbe alla
comprensione degli uomini della terra”. (Dal giornale “Sas Neue Zeitalter” n.40
- ’78).
Prima
di avere l’incontro personale con gli Extraterrestri, Eisenhower era già in
corrispondenza con Eugenio Siragusa e lo aveva invitato a recarsi negli Stati
Uniti, ma questo desiderio non era nella Volontà del Cielo, perché altri compiti
attendevano il Siragusa, mentre le enormi responsabilità che attendevano il
futuro Presidente, sarebbero state sollevate dagli interventi diretti degli
Extraterrestri.
Eisenhower
lottava per la pace nel mondo, preoccupandosi del futuro dei bambini che sono i
giovani di oggi, e che sarebbero cresciuti su un pianeta arido di valori
spirituali in una natura coercita e distrutta senza speranza. Qual’era
diventata dunque la coscienza del futuro presidente Eisenhower? Egli era
consapevole di tale realtà fin da prima della sua candidatura alla presidenza;
infatti egli era interessato ai comunicati che periodicamente riceveva da
Eugenio Siragusa. Era forse stato già sensibilizzato durante la sua vita?
Così
gli scriveva:
Caro Signor Siragusa,
la sua recente lettera
indirizzata alla Signora Eisenhower e a me, ci ha profondamente toccati e
colpiti per i sentimenti da Lei espressi.
La sua preoccupazione sul futuro
dei bambini è molto naturale e comprensibile.
È mia speranza e mia convinzione
pura, che una pace duratura sarà assicurata dal comune sforzo di tutte le
Nazioni Occidentali. Molto deve essere fatto, e ogni cittadino deve essere
coinvolto in un duro lavoro e nel sacrificio, ma la meta si deve raggiungere,
costi quel che costi.
Con apprezzamento
e con i migliori auguri a lei e alla sua famiglia.
Dwight Eisenhower
Gli
anni che vanno dal 1952 al 1962, periodo di preparazione interiore di Eugenio
Siragusa prima del suo incontro fisico con gli Extraterrestri che determinò
l’opera del Centro Studi Fratellanza Cosmica, sono ricchi di interventi ad
educare l’uomo del pianeta terra, che spesso si è domandato, e tuttora si
domanda:
“Perché
gli Extraterrestri non si mostrano alle Personalità responsabili della sorte
dei popoli? Perché non intervengono?”.
Attorno
alla inequivocabile realtà extraterrestre, corroborata da molteplici
avvistamenti in tutte le parti del mondo, e da incontri ravvicinati con
numerosi terrestri, migliaia di inchieste e di rapporti si sono trovate davanti
ad un muro invalicabile: LA CONGIURA DEL SILENZIO.
Perché?
Voluta da chi? Il popolo deve ignorare e la scusa è sempre la medesima: la
psicosi, l’esaltazione, il pericolo di una seria meditazione capace di
svegliare le coscienze e di dire “Basta”! Tutto allora potrebbe crollare, anche
il potere che decide sulla vita degli uomini, che determina le guerre, che
istruisce le vicende più oscure e delittuose. C’è chi non deve capire e c’è chi
non vuole capire che questi “Signori dello Spazio”, che dimostrano tanta
disinvoltura nel fare quanto ritengono opportuno fare per risvegliare nelle
nostre menti qualcosa che abbiamo trascurato di ricordare o che vogliamo
ignorare perché così ci fa comodo.
In
questo scandalo sono immersi i più grandi nomi della politica mondiale, della
strategia bellica e della scienza; innumerevoli sono state la destituzione e la
scomparsa di generali, scienziati o umili ricercatori che tentavano di far
conoscere questa realtà. Il salto che l’uomo ha compiuto per conquistare la
conoscenza della struttura atomica, è stato il perno su cui sono gravitati gli
eventi futuri.
Ettore
Majorana ed Enrico Fermi seppero interpretare con sveglia coscienza il bivio
davanti al quale si erano venuti a trovare: la conquista di una energia ancora
da studiare, positivamente, per uscire dall’età della ruota, oppure,
inevitabilmente, l’autodistruzione.
Ma
gli uomini hanno scelto ancora una volta la via del male.
Nel
1945 Hiroshima e Nagasaki sono la prima piaga di questa scelta, scelta che fu
poi compiuta nel 1946 dall’Inghilterra e nel 1947 dalla Russia.
La
guerra alimentava le loro ambizioni, l’odio consumava i cuori avidi di possesso
e di conquista: neanche le più atroci sofferenze dell’umanità sconvolta dal
dolore li avevano avvicinati a Dio.
Narra
la storia del 1948 che quando la Russia occupò la Cecoslovacchia e nel mese di
giugno attuò il blocco di Berlino, gli USA decisero di compiere un’azione
preventiva, preparando le cariche atomiche.
Ma
qualche giorno dopo, strani globi verdi solcano i cieli al di sopra dei
depositi atomici americani e sovietici, e la spiegazione è inequivocabile,
categorica: i metalli fissili delle bombe vengono alterati nella loro struttura
molecolare e diventano materia inerte.
Poteva,
e doveva bastare tale avvertimento. Invece, la pazienza Extraterrestre - nel
corso degli anni - e l’Amore per l’esaltazione della Vita e non della morte,
dovettero intervenire per ammonire questa testarda umanità.
Questi,
e innumerevoli episodi di origine quasi giornaliera, sono archiviati nelle
“stanze particolari” dei servizi segreti di ogni Stato, argomenti profondamente
trattati ed ampiamente illustrati dal Console Alberto Perego e dal giornalista
Bruno Ghibaudi negli anni ’60, cioè prima che una nuova congiura del silenzio
gettasse nel caos le informazioni della vera storia dell’umanità.
Il
noto contattista George Adamski scriveva al Console Italiano Alberto Perego,
fervente assertore di questa realtà:
Dear
Mr. Perego,
sono
spiacente di aver dovuto tardare a rispondere alle Vostre gradite lettere del
settembre e del novembre scorso, ma mi è umanamente impossibile poter curare la
mia corrispondenza come vorrei. Sono stato assente da casa per gran parte del
periodo trascorso da quando ricevetti le Vostre lettere; e devo tra l’altro
occuparmi di altre richieste oltre alla corrispondenza.
Devo
dirvi che il vostro rapporto di avvistamento è stato di grandissimo interesse
per me; lo considero il migliore che abbia finora ricevuto.
Prima
di procedere oltre desidero però rettificare un’impressione che potreste avere.
E cioè: io non ho passato 200 ore “continuate” con gli abitanti di altri
pianeti. Si tratta del corrispondente periodo di tempo accumulato nel corso di
dodici differenti contatti, e cioè di una cifra complessiva. Questi contatti
sono continuati e l’ultima via visita agli amici degli altri Pianeti ha avuto
luogo meno di un mese fa (marzo 1956).
Siete
perfettamente nel vero ritenendo che i ischi volanti siano azionati da energia
elettromagnetica. Se uno Stato sulla Terra potesse dominare questa energia,
esso potrebbe effettivamente controllare il mondo attraverso il dominio
dell’aria. Io posso assicurarvi positivamente però che questi apparecchi non
sono di natura terrestre.
Non
dubito che vi siano Paesi in cui si stiano effettuando esperimenti per tentare
di costruire apparecchi simili. Mi consta anzi che diversi gruppi industriali
stiano cercando di scoprire i mezzi per dominare questa energia. Alcuni forse
possono essere giunti molto vicino alla meta. Ma, per quanto mi consta, nessuno
è ancora arrivato alla scoperta completa.
Questa
energia è all’origine del movimento di tutti i corpi nello spazio. Prendete ad
esempio il nostro pianeta. Come saprete, si calcola che esso si muova a 162
miglia al secondo, nella sua orbita, compiendo circa 600 milioni di miglia
introno al Sole in 365 giorni. Nel medesimo tempo ruota su se stesso a circa 18
miglia e mezzo al secondo, nelle 24 ore. Il nostro pianeta ha dunque un doppio
movimento: da quanto ho appreso attraverso i miei contatti personali con gli
abitanti di altri pianeti, essi hanno scoperto come dominare questa energia
motrice. Essi hanno costruito apparecchi azionati da questa energia,
esattamente come ne sono azionati i pianeti. Con una eccezione: mentre un
pianeta si muove in una orbita che è sempre la stessa, questi apparecchi
possono essere manovrati attraverso lo spazio, secondo una libera volontà.
Questi
apparecchi producono automaticamente una propria gravità, così come avviene nei
diversi pianeti e nel nostro.
Pertanto
coloro che viaggiano sui dischi non percepiscono il movimento; esattamente come
noi non lo percepiamo sulla Terra che pure si muove attraverso lo spazio.
La
ragione delle numerose ricognizioni su Roma, come quella di cui voi siete stato
testimone il 6-11-‘54, deve ricercarsi nell’intenzione di impressionare le
popolazioni, dato che Roma è la sede della religione cristiana.
Queste
impressioni sulla massa si ripercuoteranno sulla Santa Sede che finirà per
proclamare l’esistenza di questa aviazione. Ciò condurrà il mondo ad accettare
l’atteggiamento amichevole di questi visitatori interplanetari. E non più a
considerarlo ostile e pauroso, così come è stato generalmente presentato.
Le
apparizioni degli apparecchi in determinati anniversari di periodi
rivoluzionari o politici avvengono per gli stessi motivi. Cioè per fare riflettere
i governanti all’unisono (piuttosto che separatamente) nell’interesse generale.
Una
guerra potrebbe scoppiare facilmente da accordi separati tra diversi Stati e
sarebbe una guerra atomica. Come tutti sanno, ciò vorrebbe dire la fine della
nostra civiltà. Non sarebbe così se si giungesse ad un accordo unico tra tutti
gli Stati. Ma sembra troppo tardi! Giacché i continui esperimenti di queste
bombe aumentano il veleno che si accumula nella nostra atmosfera; e ciò
produrrà unicamente del danno agli uomini.
Se
la verità fosse conosciuta, si potrebbe affermare che questi visitatori dello
spazio hanno già avuto una funzione nel cambiare le idee di coloro che
conducevano la guerra in Corea. Così nella situazione esplosiva dell’Indocina
francese che poteva risolversi da un momento all’altro in una guerra. Così
nella crisi di Formosa.
Noi
abbiamo verso di loro, chiunque essi siano, un debito di riconoscenza, per aver
prolungato la vita umana sulla Terra.
Voi
mi chiedete la ragione delle esplosioni.
È noto nei circoli scientifici che nello strato sottile
della nostra atmosfera rimangono, qua e là, residui di energia atomica a
seguito degli esperimenti di bombe termonucleari. Di tanto in tanto alcune di
queste pesanti concentrazioni di energia esplodono da sole. Quando gli abitanti
di altri pianeti attraversano con i loro apparecchi queste concentrazioni, non
ancora esplose per fenomeno naturale, essi lanciano contro di esse un razzo per
provocare l’esplosione ed annullare in tal modo il pericolo. In altre parole i nostri
amici interplanetari, ogni qual volta raggiungono queste concentrazioni,
cercano di prevenire che gli effetti venefici ricadano sulla Terra. Ciò che
condurrebbe alla distruzione l’umanità.
Dato
che la Croce è il simbolo della religione Cristiana, la ragione della
formazione “a croce” su Roma, dimostra che questi visitatori sono ciò che noi
chiameremmo “dei cristiani”. Essi riconoscono cioè lo spirito di Cristo che è
universale e desiderano che gli abitanti della Terra comprendano che essi si
comportano secondo il suo comandamento: essere fratelli. Essi cercano quindi di
proteggerci in un periodo così pericoloso come l’attuale, in cui la nostra
civiltà può essere distrutta.
Il
fatto della formazione da voi veduta (il 6-11-’54) fosse una “croce greca”, che
non è accettata sulla Terra come un simbolo cristiano, sta a significare
sostanzialmente lo stesso concetto. Questi viaggiatori non vengono tra noi per
salvare solamente “un gruppo” di popoli e trascurare un altro gruppo! Essi
hanno un atteggiamento “uguale” rispetto a tutti i popoli del mondo. Così
possono far vedere qualunque simbolo capace di essere inteso dalle masse, nelle
diverse parti del mondo ove si presentano.
No,
per quanto sia a mia conoscenza, io posso giurare davanti a Dio che questi
popoli non sono ostili. Essi hanno interesse al benessere del genere umano e si
adoperano perché le forze aggressive che si sviluppano attraverso la stessa
umanità, non giungano a distruggere l’uomo.
Devo
dire ancora una volta che io posso parlare solo per quei popoli che ho
incontrato e non per i popoli dell’intero Universo. Quelli che sono apparsi in
questi ultimi anni, per quanto io possa saperne, appartengono al nostro sistema
solare. Vi potrebbero essere abitanti di altri sistemi solari ostili a noi o al
nostro sistema solare. Ma, fino ad oggi, non mi risulta ne siano apparsi.
Riferendomi
alla data dei Vostri avvistamenti io sto pensando se possa esservi qualche
connessione con la visita avuta dal Papa. Infatti sono giunte voci qui negli
Stati Uniti che proprio in quel periodo due atterraggi avrebbero avuto luogo
nel territorio della Santa Sede.
Abbiamo
avuto anche notizia che, ogni qualvolta è stata tenuta una Conferenza
Internazionale tra le Grandi Potenze, per lo meno uno o due dischi sono stati
veduti nel cielo sovrastante gli edifici ove la conferenza era tenuta.
Così
è avvenuto alla Conferenza delle Bermude qualche anno fa. È risaputo pure che
il Presidente Eisenhower dovette riscrivere il discorso già preparato che
pronunciò poi di fronte alle Nazioni Unite. Fu questo il primo appello fatto al
mondo per abolire o controllare le bombe A e H.
Sono
convinto che nessuna soluzione pacifica potrà essere raggiunta attraverso le
organizzazioni militari. Ciò potrebbe avvenire invece più facilmente attraverso
le organizzazioni militari. Ciò potrebbe avvenire invece più facilmente
attraverso l’azione del Pontefice e di qualche grande Capo Spirituale. Ecco
perché Roma è stata visitata dai dischi volanti molto più spesso di ogni altra
località.
A
prescindere da ogni fede religiosa, è un fatto riconosciuto che quasi tutti
onorano e rispettano il Pontefice.
Non
vi dovrebbero essere difficoltà da parte di qualunque Capo spirituale a
riconoscere ciò che potrebbe essere chiamato il compimento delle profezie. La
Bibbia è molto ben documentata su questi visitatori; naturalmente usando nomi
diversi di quelli che noi diamo loro oggi: Elia, Enoch, Ezechiele, ecc. Se
questi avvenimenti ebbero luogo allora, perché non potrebbero ripetersi oggi?
Non vi è dunque nulla contro la Religione; al contrario, questi visitatori
appoggiano la Religione.
Se
si tratta di salvare l’anima degli uomini, questo è il momento di salvare
l’anima del mondo! Ed è questo il compito dei Capi Religiosi: giacché
certamente non lo fanno i Capi militari!
Spero
di avervi dato con questa lettera una chiara visione di quanto io penso.
Sinceramente Vostro,
George Adamski
Palomar Terraces - Star Route Valley Center
California - 20-4-‘56
(Dal
libro del Console Perego “L’aviazione di altri pianeti opera tra noi”).
Il
16-1-1957 l’Ammiraglio S: Fahrney, capo collaudo missili della Marina Americana
ha dichiarato:
“Secondo informazioni degne di fede, nella nostra atmosfera
giungono oggetti ad altissima velocità. Nessun mezzo, né negli Stati Uniti, né
nell’Unione Sovietica è attualmente in grado di raggiungere le velocità
attribuite a questi oggetti dagli apparecchi radar e dagli osservatori. Questi
oggetti appaiono guidati da una intelligenza dato il modo in cui volano.
Secondo rapporti di scienziati e tecnici, questi oggetti volano in formazione e
compiono manovre che sembrano indicare che essi non siano completamente
controllati da un equipaggiamento automatico. Questi oggetti sono
incontestabilmente il risultato di lunghe ricerche e di un insieme di
cognizioni tecnologiche eccezionali”.
(Dal
libro del Console Perego).
Sondaggio
P.E.S. Solex
Catania, 25-10-‘62
Gli esperimenti nucleari hanno
messo in allarme gli abitatori di altri pianeti.
Questa la principale causa che
li ha spinti, come del resto hanno fatto nel remoto tempo, a visitare, con
maggiore particolare attività di osservazione, la Terra. Questa volta, per
loro, la missione è particolarmente gravosa ma, non per questo impossibile
dall’essere assolta in pieno.
Loro conoscono molto bene la
particolare situazione del nostro pianeta e sanno pure che, durante la sua
giovinezza, i malanni periodici sono stati estremamente violenti e, spesse
volte, fin troppo preoccupanti per la continuità della sua esistenza e
dell'equilibrio dell'intero sistema solare. Gli sconvolgimenti apocalittici che
in determinati periodi si sono verificati, hanno lasciato inciso nel volto del
mondo profonde cicatrici che, ancora oggi, ci dicono la gravità delle
convulsioni patite, e questo sino a poco tempo fa, se non misuriamo con il
tempo della nostra vita i dodicimila anni trascorsi. Conoscere il mondo in cui
si vive non è facile cosa per una generazione, ma per i nostri Avi tale compito
non fu difficile, perché vissero e trasmisero ai posteri tutta la loro
esistenza travagliata tra le membra contorte di una terra ora sana ora
spezzata, ora libera dalle acque ora sommersa. Gli aztechi, consapevoli di ciò
che avevano vissuto i padri, preferirono costruire le loro case in cima alle
più alte montagne (3.000-4.000 metri di altezza) per il timore di rimanere
prigionieri di un mare che era stato capace, più volte, di alzarsi dal proprio
letto e di avanzare con passo lento ma inesorabile per tutto sommergere. In
quei tempi ormai tanto lontani dai nostri pensieri, vi furono presenti i Figli
dello spazio, forse i nostri fratelli, figli di coloro che rinunciarono a
rimanere in questo mondo perché meno coraggiosi di coloro che ne accettarono il
destino e rimasero per farne culla di vita, di speranza e di pace. Oggi sono
nuovamente tra noi con mezzi più potenti e scientificamente più evoluti;
animati da grande amore per noi che siamo loro simili, agonizzanti in
sanguinose lotte, privi di comprensione, avidi di potere e di conquista e,
quello che è peggio, autori di una titanica forza della quale non sappiamo, in nessun
modo, servircene per un pacifico e comodo progresso.
Loro sono qui da noi perché
sanno meglio di noi cosa potrebbe accadere da un momento all'altro e, mentre
sono pronti ad intervenire con tutti i mezzi a loro disposizione per impedire
l'irreparabile, sorvegliano il geoide ed in particolar modo il suo asse
magnetico che, con gli esperimenti nucleari a catena effettuati in questo
scorcio di tempo, lo hanno scosso e con tale intensità da mettere in serio
pericolo la sua già precaria situazione di instabilità.
Il
giovedì santo dell’aprile 1963, Papa Giovanni XXIII promulga la Enciclica
“Pacem in Terris” in cui ravviva i diritti naturali di libertà della persona
umana, nella speranza di un mondo migliore per il raggiungimento del disarmo
totale.
Ma
gli Extraterrestri intervengono, insegnando che “non vi può essere pace né
progresso senza giustizia”...
“NÉ PACE NÉ PROGRESSO SENZA GIUSTIZIA”
La vostra coscienza non edifica,
con giustizia né con equità e con amore al prossimo, le necessarie cose utili
alla vita.
I beni che il Cielo vi concede,
sono beni di pace e mezzi di progresso evolutivo fisico e spirituale.
Se di tali beni non ne fate buon
uso, essi, certamente, divengono elementi di discordia e mezzi di regresso
fisico e spirituale.
Voi terrestri desiderate tanto
la pace, la invocate quotidianamente e in ogni occasione, la chiedete a Dio e
ai Giusti, ma nello stesso tempo ponete il vostro egoismo cieco e malvagio al
di sopra di tale desiderio, calpestando la Giustizia, pilastro indispensabile e
sostegno sicuro della pace e del progresso umano.
Questo vostro pianeta vi offre
moltissimo e di più vi concede la Divina Provvidenza, ma voi ne fate scempio,
logorate in cose assai inutili tali ricchi doni, operate in modi assai avversi
alla stessa pace e al bene collettivo degli esseri.
Ricordate! Ricordate!
Né pace né progresso senza
Giustizia!
Così, come state edificando,
mai, mai potrete raggiungere tale preziosissimo bene, anzi, il male metterà più
profonde radici e la discordia non scemerà, anzi, aumenterà tra tutti gli
uomini della terra.
Occorre ravvedersi, essere
giusti, coscienziosi se volete pace, armonia, benessere e progresso fisico e
spirituale.
Occorre che gli uomini preposti
ad amministrare le ricchezze celesti, siano animati di giusta coscienza, di
mansuetudine e pieni di amore verso le giuste necessità del prossimo.
Occorre distribuire con equità e
giustizia le cose di Dio.
Solo così facendo potranno
regnare la pace e il bene tra gli uomini della terra. Altrimenti, non sperate
mai né pace né bene!
Su questo vostro pianeta si
avverano cose insensate, inaudite, incredibili.
Vi sono pochi che possiedono
mille pani e mille pesci e moltissimi che non posseggono né un solo pane né un
solo pesce.
Noi crediamo sempre valido il
Divino Insegnamento di Gesù Cristo per rallegrare di pace e di bene le anime
che hanno corpo, e quindi fame e sete e desiderio di vivere, di ringraziare e
di amare Dio.
Noi comprendiamo ed amiamo chi
ha sete di giustizia, ma non comprendiamo né amiamo coloro che, con malvagio
egoismo ed avversa coscienza, negano il bene che Dio concede con Divina Grazia
a tutti i Suoi Figli, senza distinzione alcuna.
Ravvedetevi!
Ravvedetevi! Se volete che la
pace regni sulla terra!
Noi, e tanto meno il Divino
Padre Creativo, proviamo allegrezza di ciò che fate; anzi, siamo tristi e
rammaricati per tanta ingiustizia.
Ravvedetevi!
La Giustizia è l’abitacolo della
Pace.
La Pace fuori da
tale abitacolo non esiste, né esisterà mai. Siatene certi!
Dal Cielo alla Terra
In fede E. S. (2-5-’63)
Anche
il Presidente Kennedy gridava: “Pace su tutte le frontiere!” E per lui le
frontiere erano state superate, perché nell’ultima conferenza alle Nazioni
Unite, il 20-9-1963, esclamò con espressione rivelatrice: “Concittadini di
questo pianeta! Salviamo il mondo dalla distruzione e dalla fame!”. Secondo
rapporti segreti, il Presidente Kennedy e l’allora capo della Russia Krusciov,
sono stati visitati dagli Extraterrestri, e su loro iniziativa è stato
applicato “il Patto Rosso” tra Mosca e Washington per evitare guerre atomiche.
(Das Neue Zeitalter).
“L’incontro
di Kennedy risale al 24-3-1963, quando nella base di Edward in California
atterrò un disco dal quale scesero due Extraterrestri chiedendo di lui. Questi,
subito informato, vi giunse l’indomani, 25-3-1963, ed ebbe con Essi un lungo
colloquio”. Sulla natura del dialogo non vi possono essere dubbi, date le frasi
pronunciate da Kennedy, e più sopra riportate.
Qual’era
divenuta dunque la sua coscienza? Anch’egli fu ucciso, nella gloria invisibile
di aver proposto all’umanità un universale “vessillo di pace”.
Neanche
Papa Pacelli, Pio XII, rimase insensibile a questa Verità, ed ebbe lui stesso
importanti manifestazioni, visse significative esperienze che la sua famiglia
narrò ad Eugenio Siragusa, invitato più volte a colloquio in seguito a
frequenti contatti epistolari.
Nell’ottobre
1960, Pio XII, durante una passeggiata nel giardino del Vaticano, fu testimone
di un fenomeno simile a quello di Fatima, nel quale vide “ il sole roteare in
cielo”... In un’altra occasione vide il lago di Castel Gandolfo tingersi di
rosso color sangue, mentre percorreva i viali della villa, in assorta
preghiera.
In
data 3-10-1958, lo stesso Papa Pacelli parlò di “Angeli che hanno sempre
protetto l’umanità e che vedono il Volto di Dio più da vicino...”
Ma
l’episodio più sconcertante si ebbe nel periodo della guerra di Cuba, in cui
Papa Roncalli, Giovanni XXIII, vide in pericolo l’intera umanità, e avrebbe
spedito il Terzo Segreto di Fatima alle Massime Autorità di Washington, Mosca e
Londra.
Tale
messaggio doveva essere rivelato nel 1960 per volontà della Madonna, ma chi
aveva impedito al Papa, fino a quel momento , di renderlo di pubblica
conoscenza?
Fu
una indiscrezione diplomatica che lo rese pubblico, “in parte”, sul giornale di
Stoccarda “News Europa”, del 15-10-1663 sotto il titolo “L’Avvenire
dell’Umanità” a firma L. Einrich. Il documento fu ritenuto dalle Autorità
Vaticane “indispensabile” alla convenzione riguardante la cessazione degli
esperimenti nucleari, e l’autenticità di esso non è mai stata smentita dal
Vaticano.
Perché,
dunque, tanta segretezza? La migliore spiegazione è nel testo stesso.
Il
13 Ottobre 1917, dopo una serie di sei Apparizioni, l Vergine SS. Apparve per
l’ultima volta ai bambini di Fatima: Lucia, Giacinta e Francesco. Dopo
l’avvenimento del “Miracolo del Sole”, La Madonna rivelò a Lucia un Messaggio
speciale che “fra l’altro” diceva:
Un grande castigo cadrà
sull'intero genere umano, non oggi, né domani, ma nella seconda metà del Secolo
XX. Lo avevo già rivelato ai bambini Melania e Massimino, a "La
Salette", ed oggi lo ripeto a te, perché il genere umano ha peccato e
calpestato il Dono che avevo fatto. In nessuna parte del mondo vi è ordine, e
satana regna nei più alti posti, determinando l'andamento delle cose. Egli effettivamente
riuscirà ad introdursi fino alla sommità della Chiesa; egli riuscirà a sedurre
gli spiriti dei grandi scienziati che inventano le armi, con le quali sarà
possibile distruggere in pochi minuti gran parte dell'umanità. Avrà in potere i
potenti che governano i popoli, e li aizzerà a fabbricare enormi quantità di
quelle armi. E, se l'umanità non dovesse opporvisi, sarò obbligata a lasciar
libero il braccio di Mio Figlio. Allora vedrai che Iddio castigherà gli uomini
con maggior severità che non abbia fatto con il diluvio.
Verrà il tempo dei tempi e la
fine di tutte le fini, se l'umanità non si convertirà; e se tutto dovesse
restare come ora, o peggio, dovesse maggiormente aggravarsi, i grandi e i
potenti periranno insieme ai piccoli e ai deboli. Anche per la Chiesa, verrà il
tempo delle Sue più grandi prove. Cardinali, si opporranno a Cardinali; Vescovi
a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle Loro file, e a Roma vi saranno
cambiamenti. Ciò che è putrido cadrà, e ciò che cadrà, più non si alzerà. La Chiesa
sarà offuscata, e il mondo sconvolto dal terrore. Tempo verrà che nessun Re,
Imperatore, Cardinale o Vescovo, aspetterà Colui che tuttavia verrà, ma per
punire secondo i disegni del Padre mio.
Una grande guerra si scatenerà
nella seconda metà del XX secolo. Fuoco e fumo cadranno dal Cielo, le acque
degli oceani diverranno vapori, e la schiuma s'innalzerà sconvolgendo e tutto
affondando. Milioni e Milioni di uomini periranno di ora in ora, coloro che
resteranno in vita, invidieranno i morti. Da qualunque parte si volgerà lo
sguardo, sarà angoscia, miseria, rovine in tutti i paesi. Vedi? Il tempo si
avvicina sempre più, e l'abisso si allarga senza speranza. I buoni periranno
assieme ai cattivi, i grandi con i piccoli, i Principi della Chiesa con i loro
fedeli, e i regnanti con i loro popoli. Vi sarà morte ovunque a causa degli
errori commessi dagl'insensati e dai partigiani di satana il quale allora, e
solamente allora, regnerà sul mondo, in ultimo, allorquando quelli che
sopravviveranno ad ogni evento, saranno ancora in vita, proclameranno
nuovamente Iddio e la Sua Gloria, e Lo serviranno come un tempo, quando il
mondo non era così pervertito.
Va, mia piccola, e proclamalo.
Io a tal fine, sarò sempre al tuo fianco per aiutarti”.
La
sconcertante certezza di queste frasi trova perfetto riscontro nei colloqui che
gli Extraterrestri ebbero con personaggi di diverso ceto sociale, avallando
così quanto Eugenio Siragusa ha riportato dai propri incontri con i “Signori
dello Spazio”, con i “Guardiani dell’Universo”, le Guide infaticabili che
attraverso i profeti di ogni tempo come portatori di saggezza, hanno tentato di
aiutare gli abitanti della terra a percorrere i sentieri che conducono
all’amore fraterno, per condurli quindi a Loro.
In
questo tempo, avevano preso contatto con Eugenio Siragusa che avevano seguito e
preparato fino dal suo 33° compleanno. Questo contatto era sempre cosciente,
cioè con la consapevolezza di quanto avviene, tramite chi e per quale fine.
Questo
è il vero contattismo: la consapevolezza di essere quelli che realmente si è, e
non quello che si vorrebbe, o si crede di essere.
Il
colloquio con gli Extraterrestri è dunque una sintonia diretta, sia nel
pensiero che nei fatti, non vi possono essere altre vie: è il colloquio diretto
tra l’ego umano e l’ego divino.
Non
è l’uomo che desidera e cerca il colloquio, ma è il divino che sceglie lo
strumento umano adatto al colloquio. Di conseguenza, il contatto avviene quando
l’uomo accetta di divenire strumento e quindi messaggero, ridimensionando se
stesso e divenendo cosciente di essere quello che la realtà divina lo ha
chiamato ad essere, senza che alcun pensiero o desiderio umano egoistico possa
condizionare la purezza dei concetti ricevuti, e da portare.
Serietà
e responsabilità sono i pilastri che propongono discernimento sulla enorme
diversità tra coloro che credono la sintonia un tramite per il potere medianico
inconscio, e quindi facilmente influenzabile da interferenze incontrollabili, e
coloro che, in piena sveglia coscienza, riconoscono la Luce e la separano dalle
tenebre.
Nei
tempi passati, remoti o recenti, questa predisposizione fu posseduta da altri
illustri operatori, dotati di una volontà non certamente terrena. È un dono
conferito a chi possiede qualità spirituali idonee per poterlo praticare,
assecondando scrupolosamente le direttive, che suo tramite, devono essere
eseguite.
A tale proposito, lo scrittore Raymond Drake, che ha fatto
uno studio molto approfondito sui contatti tra gli extraterrestri e gli uomini
della terra, fin dai tempi biblici, nel suo libro “La Bibbia e gli
Extraterrestri”, scrive:
“Il
primo incontro con gli extraterrestri di Eugenio Siragusa, un impiegato del
Dazio di Catania, in Sicilia, interessa a chi scrive, Ufficiale del Dazio di
Sunderland, Inghilterra, non perché capita che entrambi svolgiamo la stessa
professione di San Matteo, quello che <Gesù trovò al suo posto al Banco
della Gabella, ma perché un simile incontro con gli spaziali sui pendii
dell’Etna richiama il primo incontro tra Mosè con il “Signore” sul monte Oreb
più di tremila anni fa. Racconti similari potrebbero essere fatti da George
Adamski, Dino Kraspedon, Howard Menger, Buck Nelson, Orfeo Angelucci, Cedrin
Alligham e da persone meno note che nei nostri tempi hanno detto di aver
incontrato extraterrestri e che hanno trasformato l’intera loro vita facendoci
accettare gli avvenimenti dell’Esodo non come una fantasia ma come un fatto
possibile”.
CAPITOLO 4
CONTATTISMO E CENTRO STUDI FRATELLANZA COSMICA
Solo chi è meritevole di essere
contattato lo sarà.
La scelta è nostra prerogativa e
non vostra. Noi conosciamo benissimo coloro che ne sono degni e quelli che non
lo sono. Non vi rammaricate se è così.
È la nostra saggezza a guidarci
e non la vostra sapienza tipicamente umana, adombrata da vizi psicologici e da
condizionamenti assai involuti. Noi conosciamo la qualità ed abbiamo i mezzi
sufficientemente idonei per isolarla dalla qualità amorfa e blasfema.
Sappiamo come dividere il grano
dalla gramigna, come separare i figli della luce dai figli delle tenebre.
Vorremmo che foste tutti figli
della luce e tutti ben disposti a ricevere il richiamo del Redentore; ma non è
così, per vostra colpa, per vostra indolenza, e per difetto delle virtù
spirituali.
Ci dispiace, ma la Legge Divina
non è quella umana né è debole ed incoerente con i voleri di chi ci guida in
questa grande missione di rinnovamento negli esseri e nelle cose di questo
mondo. La salvezza è un’offerta per tutti e la santa verità che fa liberi, un
dono per tutti.
Beati gli uomini di buona
volontà.
Pace a tutti.
Dalla Cristal‑Bell
Woodok
MOSÈ
CONTATTISTA?
PERCHÉ NO?
E non è stato l’unico del suo
tempo, ve ne sono stati tanti altri che, come nel tempo attuale, sono stati
programmati per essere il Verbo fatto carne, il pensiero del Signore manifestante,
la volontà dell’Altissimo operante, attraverso strumenti di natura umana in
sintonia con la natura divina.
Perché tanto scetticismo, perché
tanta meraviglia, perché questa impossibilità per l’Uomo‑Dio che incarna
l’Intelligenza Cosmica? Siete, forse, in grado di replicare con la vostra
infima e primitiva intelligenza? Siete, forse, coscienti della verace natura
del Dio vivente? Siete, per caso, consapevoli dei suoi sconfinati poteri?
Parlate e rispondete.
Cosa fate, voi, con il genere
vivente che è sottomesso ai vostri poteri e di cui siete i re? Vi fate
replicare, quando decidete la loro sorte, il loro destino evolutivo o meno?
Certo, non siete dei, e questo è
dimostrato dalle vostre nefaste opere, dall’incapacità di guidare, secondo la
legge del creato, tutto ciò che vi è stato affidato dal Creatore. Voi uomini
siete ancora strumenti esecutivi e non direttivi.
I vostri poteri esecutivi, sul
piano materiale in cui la vostra intelligenza è operante, non sono affatto
conformi al volere direttivo, tutt’altro, contrari, in opposizione, e questo
perché vi rifiutate di sottomettervi alle supreme leggi degli strumenti
direttivi di chi è in grado di governare le cose create con le virtù e la
saggezza dell’Intelligenza Cosmica.
Ed ecco la necessità del
“contattista”, di colui che accetta, con gli annessi e connessi di eseguire
coscientemente e incorruttibilmente, il volere dell’Alto, per fare quello che
deve fare, per dire quello che deve dire, affinché fatta sia la volontà
dell’Altissimo.
Mosè fu uno di questi esecutori?
E perché la storia non avrebbe dovuto ripetersi? Chi l’avrebbe potuto proibire?
Il Regno dei Cieli non è il
regno della terra. I regnanti Dei non sono i regnanti della terra.
Gesù‑Cristo sarebbe stato re
della terra se fosse stato di questo mondo. Ma non lo era.
I contattisti,
mediatori tra l’umano e il divino, sono esistiti, esistono ed esisteranno sino
a quando gli uomini non saranno divenuti Dei e non faranno cose giuste, grandi
e sagge, come loro fanno.
E. S.
Uno
dei maggiori profeti del vecchio testamento, Ezechiele, narra che 2.558 anni
fa, in Caldea sul fiume Kebar, vide le macchine volanti e i loro piloti con cui
conversò, ed ebbe da questi viaggiatori del cosmo, ordini precisi di operare,
perché Iddio lo aveva scelto e lo aveva unto di celesti Grazie.
Ezechiele,
1-16:
“L’aspetto delle ruote, e il lavoro, era simile al color
d’un crisolito e tutt’e quattro avevano la medesima sembianza; e il loro
aspetto, e il lor lavoro era come se una ruota fosse stata in mezzo d’un’altra
ruota. ...E quant’è ai loro cerchi, erano alti spaventevolmente; e tutt’è
quattro erano pieni d’occhi d’ogn’intorno.”
Chi erano costoro?
Chi erano questi personaggi, che
il profeta Ezechiele chiamò Cherubini, Serafini e Troni? Da dove venivano e
quale autorità avevano per dare ordini nel nome di Dio?
Sapevate che Giona, anch’Egli
scelto come operatore, dopo averli incontrati e dopo aver ricevuto precisi
ordini per far conoscere ai Niniviti la Divina volontà di Dio, credendo di
essere preso per un folle, disubbidì, ma che poi, nel tentativo di eclissarsi è
stato portato nel ventre di una nave spaziale, di quelle a forma di sigaro che
possono viaggiare negli elementi liquidi, e duramente ripreso per ben tre
giorni?
Chi erano costoro?
Chi erano questi personaggi, che
resero Giona convinto che la sua opera presso i Niniviti avrebbe avuto successo
e non sarebbe stato perseguitato né preso per un uomo folle?
Di quale Divina Autorità erano
unti da Dio?
Un altro grande profeta
dell’antico testamento di nome Elia, è stato rapito, in carne e spirito, da un
carro di fuoco.
Era proprio un carro di fuoco,
quello che rapì il Profeta Elia?
È stato veramente
rapito o è stato Elia a salire su una di quelle ruote, che vide il Profeta
Ezechiele sul fiume Kebar?
“Chi sono costoro
che volan come nuvole,
Come colombe alle
loro colombaie?” (Isaia, 60:8)
Come è possibile tergiversare,
nascondendo la verità all’intelligenza umana?
In verità vi dico:
che, chi non è sordo e cieco, questa verità la sente, la vede e si rende per
sempre libero dall’ignoranza.
(Eugenio Siragusa)
18-12-‘65
“DISCHI VOLANTI”
“UNA RIVELAZIONE PRETTAMENTE MESSIANICA”
25-2-‘72
Come “Toma” discepolo di biblica
memoria, la gran parte degli uomini di questo mondo vuole vedere e toccare solo
la parte fisica, strumentale e scientifica di questi prodigiosi mezzi che oggi
chiamiamo dischi volanti,
rifiutando nel modo più categorico l’altro aspetto, molto più importante e che
riguarda la parte rivelatrice della loro presenza e dei loro simbolici
ammonimenti, quella messianica.
Gli incontri tra questi
Superiori Esseri, che viaggiano con tali mezzi (dischi volanti), con alcuni
particolari uomini del pianeta Terra, rivestono le medesime caratteristiche dei
contatti avvenuti in un tempo passato.
Per citarne uno dei più
importanti, avvenuti tra questi esseri e gli uomini di questo mondo, uomini
particolarmente selezionati e con predisposizioni psico‑fisiche‑spirituali da
questi Esseri desiderate, è quello verificatosi tra il profeta biblico Abramo e
tre di questi personaggi, volumetricamente evoluti, provenienti dagli spazi
esterni della Terra.
Questi meravigliosi personaggi,
con abbigliamenti vistosi ed inconsueti per la generazione di quel tempo,
furono chiamati dallo stesso Abramo: “DIO, SIGNORE, IDDIO”.
Tale fu l’attributo dato da
Abramo a questi tre personaggi, e non fu il solo ad averglielo dato.
L’incontro di Abramo (cito la
Bibbia) è avvenuto presso il querceto di Mamrè, mentre Abramo era seduto
all’aperto presso la tenda. Quella volta - dice la Bibbia - si presentarono tre
uomini (Genesi 18-) verso i quali Abramo si precipitò dicendo:
“Permettete che vi faccia
portare un po’ d’acqua; vi laverete i piedi e vi riposerete all’ombra di questo
albero. Io vi porterò un boccone da mangiare; vi rifocillerete e poi
proseguirete oltre”. (Genesi 18-4,5). “Poi Abramo portò loro del latte fresco e
carne di vitello; ed egli se ne stava, ritto, con loro sotto l’albero, mentre
essi mangiavano”. (Genesi 18-8). “Un dei tre uomini era il Signore, Iddio, Dio,
il quale era dotato di chiaroveggenza...”. E continua.
Non meno importante è l’incontro
di Lot con due dei tre personaggi intrattenuti da Abramo. Ma chi erano costoro?
Da dove venivano? E perché erano venuti sulla Terra?
Ecco le domande che molti
studiosi non si pongono e che rivestono una determinante importanza in questa
antica Verità che ancora una volta si rivela all’intelligenza dell’uomo di
questo pianeta.
Chi erano costoro? Gli stessi
personaggi che alcuni oggi incontrano e chiamano “Marziani”?
DA DOVE VENIVANO?
Da dove sono sempre venuti, da
altri sistemi solari, formatisi molte migliaia di anni prima che nascesse il
nostro sistema solare, il vostro mondo, e molto, molto più evoluti di quanto
questa umana espressione possa significare alla vostra limitata mente.
PERCHÉ ERANO VENUTI SULLA TERRA?
Per lo stesso motivo per cui
sono sempre venuti; per aiutare, per dare agli uomini di questo mondo lume di
conoscenza dei reali valori esteriori ed interiori, per insegnare la legge
dell’Amore Universale, per impedire all’uomo di abusare, oltre i limiti consentiti
dal suo libero arbitrio, per invitare gli uomini a non disarmonizzare gli
equilibri della Forza Creativa e per avere piena coscienza delle eventuali
ritorsioni che questa Forza può mettere in atto, se la disubbidienza diventasse
progressiva e cinica. E non solo per questi motivi, ma per tanti altri che
riguardano i voleri della Superiore Intelligenza Cosmica, che Loro incarnano
con piena coscienza. Sono ritornati per dire ancora una volta: Basta! Alla
sodomitica degenerazione e per dare agli uomini un nuovo messaggio preciso e
determinante, per una svolta dell’evoluzione dell’umanità.
Cose di alto concetto, che molti
hanno preferito non intendere come avrebbero dovuto intendere e accettare come
avrebbero dovuto essere accettate.
Queste cose di alto concetto, di
cui i citati personaggi sono strumento portatore, oltre che messaggeri, non
interessano neanche oggi; forse, meno di ieri a causa di una orgogliosa ed
ipertrofica presunzione.
Ma la Verità è questa: SONO
RITORNATI SULLA TERRA CON UN MESSAGGIO BEN PRECISO E CON UN PROGRAMMA BEN
DETERMINATO.
Ed il programma
svolto da Eugenio Siragusa per volontà Extraterrestre, ha assunto un titolo:
“Centro Studi Fratellanza Cosmica”, fondato da lui stesso con istituzioni e
direttive precise:
Valverde, 9 maggio 1972
Il Centro Studi Fratellanza
Cosmica non è una setta, né riveste caratteristiche organizzative terrestri.
Il C.S.F.C. è un movimento
messianico, animato da uomini, donne e giovani particolarmente predisposti sia
sul piano morale che su quello psico‑fisico‑mentale.
Inoltre, questo movimento è
guidato e sorretto da esseri volumetricamente coscienti, provenienti dagli
spazi esterni con mezzi scientificamente prodigiosi e con una programmazione
elaborata da una capacità intellettiva e spirituale che supera ogni più accesa
fantasia fantascientifica umana.
Il C.S.F.C. è appunto un
movimento scaturito dalla programmazione che mira principalmente a
traumatizzare positivamente e coscientemente quelle anime particolarmente
predisposte a ricevere i loro insegnamenti sui piani della coscienza e
coscienze universali e di sviluppare quella logica superiore che dovrà servire
ad indirizzare l’uomo di questo mondo in un sentiero di vita coerente con gli
eterni valori costruttivi dello spirito e quindi verso una superiore morale,
capace di alimentare la fratellanza, la cosciente scienza animata da una
religiosità costante ed operante con la luce sublime dell’amore più grande di
tutti gli amori.
Il C.S.F.C. non è né sarà mai
una setta, né rivestirà mai caratteristiche associative terrene, ma sarà
sempre, sino al giorno del grande atteso evento del Figliol dell’Uomo nel
mondo, un movimento di rinnovamento e di riabilitazione del genere umano,
dissestato e sofferente, ma sempre disposto all’accettazione di una legge di
pace e di amore universale.
Coloro che per volere della
Superiore Intelligenza verranno scelti e convogliati in questo sentiero,
saranno gli antesignani del Regno di Dio in Terra.
È per questo motivo che la
scelta avviene con una metodologia che sfugge alla logica umana, ma che è in
perfetta sintonia con la Logica Divina, con quella logica che propone i
princìpi basilari per una autorealizzazione dei valori superiori, in potenza,
nello spirito dell’uomo.
Quindi affermo che
il C.S.F.C. è un movimento messianico ed i suoi custodi non sono di questo
mondo.
Eugenio Siragusa
“CHI SIAMO E COSA VOGLIAMO”
Giudicare,
non è solo presunzione,
ma
un diabolico vizio.
Non vendiamo nulla!
Offriamo, e tutti possono
accettare o rifiutare.
Non è nel nostro costume imporre
e rispettiamo con religiosità la libertà del pensiero, perché sappiamo che è
nel diritto di ogni uomo.
Non vendiamo nulla e non
vogliamo comperare nulla. La verità non si vende e non si compera; si conquista
con amore, pazienza e saggezza.
Non fa parte dei nostri grandi
ideali commerciare la Verità.
Siamo anime libere, desiderose
di colloquiare con anime che siano sul nostro piano e che abbiano sviluppato i
valori indispensabili per essere almeno buoni e scevri da ogni basso umano
pregiudizio.
Desideriamo autorealizzare noi
stessi con la metodologia che Gesù Cristo ci ha insegnato, per possedere la sua
pace, il suo amore e la sua giustizia.
I nostri studi hanno una linea
di condotta che non desideriamo condividere con coloro che ne hanno un’altra,
anche se la rispettiamo.
I dischi volanti non sono, per
noi, solo mezzi meccanici, ma sono qualcosa di più, che vogliamo assimilare e
fare nostra. I giudizi che gli altri formulano, non ci riguardano né ci
scoraggiano, anzi, ci spronano alla perseveranza nel sentire il bisogno di
essere liberi, ma liberi davvero.
Certo, gli empi non saranno
d’accordo, né saranno d’accordo gli speculatori, ma a noi questo non interessa,
perché non abbiamo bisogno della quantità, ma della qualità! Gli incapaci si
eliminano da sé.
Noi vogliamo la pace, ma anche
la giustizia, perché sappiamo che senza giustizia non potrà mai esistere la
pace.
Noi vogliamo imparare, da coloro che
sanno più di noi, tutto ciò che ci
vogliono insegnare per sentirci, realmente, uomini e fratelli nella grande Verità Cosmica.
Noi siamo contro la guerra,
contro la disarmonia della natura, contro il razzismo e contro tutto ciò che
toglie la felicità e la pace all’umanità.
Siamo contro la scienza senza
coscienza e contro l’ipocrisia religiosa e politica. Questi sono gli insegnamenti
che ci danno coloro che tutti chiamano “Marziani”. Noi impariamo con il
medesimo amore con cui gli insegnamenti vengono elargiti.
Ecco chi siamo e che cosa
vogliamo.
“COMUNICATO”
Il Centro Studi Fratellanza Cosmica,
è assolutamente ed inequivocabilmente “apolitico”
Gli studiosi ufologisti che
aderiscono “idealmente” al C.S.F.C. possono appartenere a tutte le correnti
politiche e religiose della Terra.
Nell’ambiente di studio del
Centro, a nessuno è permesso e per
nessun motivo pubblicizzare gli argomenti
di studio o fare politica.
Nell’ambiente del C.S.F.C., si
nutrono, con rispetto e devozione, gli alti valori della universale fratellanza
ispirati e guidati dall’amore più grande di tutti gli amori, che ci giunge
dall’esterno del nostro Pianeta e da essere evolutissimi in tutti i sensi.
Il presente comunicato serve a
chicchessia, affinché abbia piena conoscenza e affinché non abbia a nutrire la
mente di fantastiche e inesistenti pretese nei confronti del C.S.F.C.
Le osservanze per le anime che
aderiscono, spiritualmente, al C.S.F.C.:
- rettitudine morale e
spirituale
- abolizione degli stimoli
egoistici
- abolizione degli stimoli
coercitivi
- abolizione delle riserve
mentali
- abolizione degli stimoli
speculativi
Coloro che sviluppano questi
valori negativi, debbono ritenersi slegati, spiritualmente, dal C.S.F.C.
Tutti coloro che per odio o
vendetta, o per altri motivi personali criticano e vituperano l’opera del
C.S.F.C., saranno affidati alla giustizia Divina.
È altresì ancora
vero che il C.S.F.C. non risponde per coloro che praticano a nome del Centro
atti delittuosi o comunque contrari ai valori sopra citati. Costoro, come
abbiamo detto, debbono considerarsi radiati dai valori spirituali che il Centro
sviluppa.
E. S.
Con questi presupposti iniziò
l’Opera del Centro Studi Fratellanza Cosmica, che, voluta e guidata dai
Messaggeri Celesti, ha fatto fermentare in tutta la Terra l’attenzione alla
realtà spirituale della Rivelazione Extraterrestre.
E queste verità, divulgate e
rivelate dai Fratelli dello Spazio, tramite l’infaticabile Opera del C.S.F.C.
non erano sconosciute neanche al Papa Paolo VI il quale, in occasione del S.
Natale 1966, così rispose al Messaggio natalizio inviatogli:
Perché
“Venerabile C.S.F.C.”? Perché tante personalità del mondo religioso,
scientifico, militare ed artistico hanno trovato tanta luce nelle esortazioni e
consolazioni che scaturivano dall’operato di Eugenio Siragusa?
L’esaltazione
dei puri di cuore e la contrarietà dei congiuranti che negli ultimi tempi hanno
dato grande sfoggio, offrono decisamente a questo Movimento ventisettenne la
dimostrazione che il “Consolatore promesso”, presente dietro le porte di questi
tempi, ha svolto la Sua opera di cernita del genere umano.
L’insegnamento
parabolico di Gesù si è proiettato nell’immane Opera degli Angeli fino ai
giorni nostri, nonostante gran parte degli uomini abbia scelto altri sentieri,
altri padroni.
E
quale nome danno alle effimere potenze reggitrici? Denaro? Politica? Filosofia?
Pubblicità? Sono decisamente questi i geni del presente storico? Sono questi i
creatori, gli artisti, gli dei?
“È LA REALTÀ”
Molti
corruttori, molti corrotti e molti corruttibili.
Sino a quando la vostra società
politica, economica, scientifica e religiosa è coordinata e condizionata da
questi individui, il vostro progresso spirituale, materiale e sociale sarà
sempre negativo ed involutivo in tutti i sensi.
Più volte vi abbiamo consigliato
di non perseverare in questo processo esistenziale assurdo, deleterio e
controproducente con quanto aspirate di raggiungere, ma la verità è che
volontariamente vi fate trascinare dalle prerogative peculiari del tentatore,
lasciandovi cadere nel caos del più ferreo egoismo, del più cinico senso
d’empietà crudele ed antiumana.
Vogliamo aiutarvi ad instaurare
sul vostro pianeta la legge del diritto e del dovere universali, corroborati
dal vero amore e dalla regale giustizia divina, ma ancora resistete pur sapendo
a quali gravi conseguenze andate incontro.
Bisogna assolutamente educare l’uomo e renderlo capace di
comprendere l’indispensabile necessità di non nuocere né a se, né agli altri e
sentirsi una sola cosa con il prossimo che deve amare più di se stesso.
Pace.
Adoniesis
Se
i pilastri della scienza hanno ammesso la presenza degli Extraterrestri, perché
tra gli uomini esiste un vuoto di disorientamento su questa rivelazione? Perché
la cultura che gli uomini propongono ai propri figli tende a cristallizzare le
verità universali?
È
come se una nuova droga psicologica si fosse incuneata nella struttura portante
della genetica terrestre, dove vige un libertinaggio tra i pensatori “ascoltati
perché comodi”.
La
biologia e l’ecologia vengono relegate allo studio per la risoluzione dei
problemi che l’uomo si è creati più pressanti, come la scarsità del cibo,
l’eccesso della popolazione, la salute, senza ricercarne e risolverne le cause.
Le
strutture portanti del cervello sono impazzite a causa della perdita del
controllo della coscienza. La sostanza dello spirito è definitivamente
compromessa dalle forme. Il Lume si è perduto, i pochi sono diventati tiepidi e
sempre più facile preda dei mille tentacoli dell’inquinamento psichico.
L’uomo
arriva a studiare come coercire altri uomini, a ridurli omicidi indifferenti,
travolti dalla rete pubblicitaria del consumismo.
Di
chi la colpa?
“I MOSTRUOSI CERVELLI CHE GOVERNANO IL MONDO”
I supervisori o programmatori
dei vostri delittuosi e dolorosi avvenimenti politici, economici, scientifici e
bellici sapete benissimo chi sono e dove stanno.
Le tensioni e le violenze
vengono suscitate da calcoli precisi scaturenti da cervelli supervisori o
programmatori in possesso delle due maggiori potenze del vostro Pianeta.
Da questi Istituti partono le
forze corruttrici che coinvolgono uomini e popoli per porli al servizio di una
strategia i cui effetti sono stati a priori previsti. La corruzione è il
denominatore comune che sviluppa il valore della forza desiderata per
raggiungere una meta voluta. Abbiamo la possibilità di osservare da molto
vicino i piani di questi Istituti con poteri assoluti e con disponibilità
illimitata di mezzi. La conquista o meno di un potere politico, economico o
scientifico dipende dal benestare o meno di questi supervisori o programmatori.
Una rivoluzione, o una guerra fredda o calda che sia, viene da questi
programmata, fermentata e sviluppata.
Il loro potere di corruzione è
diabolicamente corroborato da una enorme disponibilità di denaro o da
privilegiate concessioni di forza e di dominio. Gli uomini corruttibili sono i
loro migliori collaboratori a cui concedono assistenza, protezione e sicurezza
di movimenti in ogni senso. Se il programmatore decide l’uccisione di un Capo
di Stato, questo non può non avvenire. Sul vostro pianeta è d’uso dire: “Il
fine giustifica i mezzi”. I supervisori conoscono già il fine quando decidono
di richiedere al programmatore il mezzo con cui si deve agire per raggiungere
la meta, l’obiettivo che si sono prefissi.
Abbiamo elementi e conoscenze
sufficienti per poter agire nel giusto momento e scardinare dalle fondamenta
questo pernicioso male. Come vi abbiamo più volte detto, le nostre forze sono
vigili. Siamo in attesa che un certo processo si sviluppi secondo i piani dei
divini Maestri che ci guidano e ci sorreggono in questa opera di amore e di
giustizia universali. I nostri operatori sulla Terra sono molti e fedeli nella
loro missione.
Cercate di predisporvi perché a
nessuno sarà dato sapere il giorno e l’ora del nostro intervento.
La verità è che questo avverrà
certissimamente e la liberazione sarà sicura.
Pace a voi tutti.
Dalla Cristal‑Bell
Woodok
DAL CIELO ALLA TERRA
dalla terra a coloro che non sanno quello che dicono e che
fanno
“Non tentate di dissuadere colui
che è nel mondo per volere di Dio, per essere strumento suo”.
Non fatelo! Egli non appartiene
a nessuno, ma a tutta l’umanità! Non tentate di dissuaderlo dall’opera che gli
è stata affidata da Colui che l’ha scelto nel tempo della sua visitazione nel
vostro mondo.
Non tentate minimamente, saremmo
costretti a farvelo comprendere riprendendovi con ammonimenti chiari, dopo la
presente comunicazione che vuole significare, un nostro serio fraterno
avvertimento: “Non tentate di dissuaderlo ed evitate di schernirlo”.
Egli è fortificato nello spirito
e consapevole dell’opera che dovrà portare a termine per supremo volere.
Nessuno e nessuna cosa potrà
distoglierlo dalla meta che è destinato
a raggiungere.
Potete perseguitarlo, potete
attuare tutti i piani che credete validi per stancarlo, ma vi assicuriamo che
ogni vostra tentazione andrebbe a vuoto, perché egli è un figlio di Dio e
possiede le grazie Sue e la potenza Sua.
Noi conosciamo i segreti dei
vostri pensieri; conosciamo la ipocrisia nascosta dei vostri atti; conosciamo
tutto, anche ciò che è nel segreto intorno dei vostri cuori. Egli è guidato e
sorretto dalla nostra costante vigilanza e dispenseremo dolori e tribolazioni a
tutte quelle anime che lo circuiranno con la forza negativa dei loro perversi
pensieri.
Noi ascoltiamo e registriamo
ogni vostro proponimento mentale e provochiamo quanto è necessario, affinché
ogni vostro interesse egoistico e deleterio non incida nel comportamento del
nostro operatore e dell’opera che egli è destinato a svolgere per supremo
volere dell’Altissimo.
Noi vi invitiamo a ravvedervi e
a rendervi coscienti che Eugenio Siragusa non è più, sin dal compimento del sue
trentatreesimo anno. Egli è quello che noi conosciamo; egli è un figlio di Dio
in missione nel mondo, per rendere testimonianza alla legge della Verità del
tempo di tutti i tempi e dell’Amore più grande di tutti gli amori.
Egli è il più vicino servo del
Figliuol dell’Uomo, il solo a cui è affidato il compito di risvegliare i suoi
sudditi e renderli coscienti che il tempo del suo ritorno è prossimo per
giustizia e per giudizio.
“Non tentate di dissuaderlo e
temete la sua integrità e la sua forza spirituale”.
Egli è completamente nelle
grazie del nostro e del vostro Signore, Iddio!
Siate ravveduti e consigliati,
noi vi abbiamo avvertiti.
Sono
stati in molti a tentare di corrompere e dissuadere Eugenio Siragusa nel suo
glorioso cammino, ma lui era fortificato nello Spirito e indissuasibile,
consapevole della Verità che doveva portare avanti, a qualsiasi costo e con
qualsiasi mezzo.
Così
riporta un quotidiano:
“Il
Signor Eugenio Siragusa, come dovrebbe risultare nei fascicoli dell’ex SID e
anche della Questura politica di Catania, quando abitava in Corso delle
Provincie 146, fu visitato da un agente della KGB (controspionaggio sovietico)
il quale si camuffò da “agrimensore”. Le sue richieste informative furono
precise ed inequivocabili, senza per questo ricavare risposte utili a quando si
era prefisso di conoscere.
Il
colloquio fu brevissimo, cordiale ma infruttuoso per la sua missione. Non
appena questo signore si accomiatò, il signor Siragusa fu immediatamente dopo
visitato dalla Squadra Politica della Questura di Catania.
Gli
fu chiesto se avesse concesso a questa persona documenti riguardanti strutture
scientifiche inerenti i cosiddetto UFO o Dischi Volanti.
Il
signor Siragusa rispose di non aver consegnato alcun documento e di non aver
minimamente illustrato le parti più importanti delle sue esperienze. Gli fu
anche chiesto: se avesse posseduto documenti, avrebbe potuto benissimo
depositarli presso gli Uffici della Questura perché fossero ben conservati...
Egli rispose di non possedere alcun documento di rilevante
importanza, e se aveva delle conoscenze, queste erano incastonate nella sua
mente, e con l’ordine preciso di non portarle a conoscenza di nessuno. Gli
raccomandarono di telefonare immediatamente alla Questura per informarla,
qualora questo signore si fosse rifatto vivo. Li rassicurò, poi venne a sapere
che questo individuo era sbarcato da una nave sovietica in sosta nel porto di
Catania, e che era stato regolarmente seguito. Queste visite erano molto
frequenti, con un interesse particolarmente specifico: “Conoscere dal
CONTATTISTA SIRAGUSA le intenzioni dei suoi Fratelli Extraterrestri”.
(Da: “Questa Sicilia”, del 28-4-’79)
Man
mano che andavano infittendosi gli avvistamenti, nascevano a centinaia i gruppi
di studiosi di “ufologia”, termine coniato dagli scettici, consacratori del
mistero.
Erano
in gran parete classificatori, elaboratori di quanto cadeva nelle loro mani, ma
non portatori di rivelazioni o messaggi extraterrestri di cui dimostravano la
presenza, senza studiarne la realtà sostanziale, vivente.
Non
ha mai dato troppa cura, Eugenio Siragusa, a quegli studiosi più o meno seri
che, spinti da mire speculative o da invidia per una impossibile imitazione,
hanno tentato di carpire alla cultura del C.S.F.C. nozioni per formare gruppi,
sette, stampare opuscoli e libri di ogni genere.
La
verità pura appartiene a chi la possiede e sa dimostrarla, a chi è luminoso
portatore di una saggezza ammantata di sapienza che disturba gli scettici e
quanti, nel desiderio di possedere, vogliono distruggere.
È
stato per invidia o per incapacità che molti hanno cercato di contrastare la
sua Opera? Volevano essere “contattisti” quando non lo potevano? Venivano
influenzati dalle oscure trame del potere e quindi strumentalizzati?
Questo,
a Eugenio Siragusa, non è mai interessato. Quello che contava era divulgare
all’umanità quanto dal cielo veniva donato nell’edificio di un Centro le cui
caratteristiche, fin dall’origine, erano chiaramente note.
Frattanto
aveva avuto inizio la mole imponente della corrispondenza, tesa ad informare i
responsabili politici, scientifici, militari e religiosi, gli organi di stampa
e della pubblica informazione, ed egli divenne ben presto noto agli studiosi di
tutto il mondo, i quali si rivolgevano a lui, alcuni perché cominciavano a “sentire”
la rivelazione, altri per curiosità. Erano in molti che venivano a cercarlo
personalmente, prima in Corso delle Provincie, a Catania, e quindi a S. Maria
La Stella, dove la mole di lavoro non conosceva limiti di orario, e ogni
sacrificio non aveva tregua. Tutti volevano essere ricevuti, giorno e notte, e
tutti avevano bisogno di chiarimenti e consigli. Gli studiosi diventarono
migliaia, milioni, e il tema UFO saliva alle prime pagine della stampa
mondiale, ma la massa non voleva accorgersi che il suo discorso era molto più
profondo delle spiegazioni dei semplici avvistamenti, perché riguardava il
contenuto dei Loro Messaggi e la Loro realtà vivente.
A
qualsiasi ora del giorno e della notte, studiosi provenienti da ogni parte
d’Italia e dall’estero, bussavano alla sua porta. Cosa poteva spingere queste
persone a cercarlo così intensamente? Non andavano da un professore a farsi
spiegare la materia, ma andavano dall’amico, dal fratello, dal confidente,
l’unico che avrebbe potuto illuminarli su un’esperienza vissuta, su un problema
interiore.
E
per chiarire tante perplessità, Eugenio Siragusa soleva insistere, dicendo:
Per poter comprendere la realtà
sulla loro esistenza e sulla loro origine extraterrestre, occorre rivangare,
attentamente, la storia che conosciamo del nostro grande passato e di
prospettarla all’odierna intelligenza umana, sotto due aspetti fondamentali:
a)
l’aspetto divino:
spirituale
b)
l’aspetto umano:
materiale
Questi due fondamentali aspetti
investono di una grande importanza il complesso problema di questa grande
verità che, anche oggi, appare alla mente della grande maggioranza degli
uomini, sotto il solo aspetto umano materiale e discutibile su un piano
prettamente terreno con la partecipazione della logica che scaturisce dalla
comune intelligenza e con i valori delle ristrette concezioni sino ad oggi
acquisite nel campo delle conoscenze teologiche, morali, scientifiche,
materiali e spirituali in cui si articola e si svolge la nostra attuale
esistenza.
È vero, invece, che esistono
Verità esterne che, pur essendo lontane dal nostro ambiente vitale e pur non
essendo prossime alle nostre capacità di intenderne e di valutarne la realtà
operativa, si manifestano attraverso un metodico progressivo atto
rappresentativo, capace di provocare, nelle strutture ipersensitive e
psicomotorie degli encefali umani, le immagini delle loro facoltà operative nel
grande ed eterno Edificio Creativo.
Il particolare problema di
questa verità che, pur essendo di provenienza esterna e pur contenendo questi
due aspetti fondamentali, ci appare comprensibile nel solo lato umano‑storico,
materiale‑scientifico, rimarrebbe insoluto se continuassimo ad ignorare l’altro
aspetto assai più importante che è appunto quello Divino, eterno, spirituale e
cosmologico.
Voler comprendere la causa della
Loro presenza sul nostro pianeta, vagliando il solo primo aspetto degli oggetti
e delle intelligenze che li guidano, non è possibile.
Occorre mettere sul piano
dell’odierna logica i fatti del grande passato che, ancora oggi, costituiscono
i moventi principali di una Verità che contiene anche il principio verace delle
nostre origini e del nostro futuro destino.
Gli episodi che in tutti i tempi
hanno iniziato gli uomini della terra più evoluti alle conoscenze di questi due
fondamentali aspetti, sono tanti, ed idonei a rendere maggior lume di
consapevolezza a quanti si interessano a questo importante problema che ancora
cela nel mistero le nostre vere origini, indissolubilmente legate alle origini
di Coloro che, in questi ultimi tempi, si sono più chiaramente mostrati alla
nostra intelligenza per farsi meglio comprendere e per dirci che:
La loro presenza sulla terra è
una incontrastabile verità che ancora purtroppo si infrange nella puerile
presunzione di tutti coloro che si ostinano a credersi le sole creature
intelligenti dell’Universo, capaci di evolversi nell’immagine e somiglianza del
Padre creativo.
Ma la loro presenza sulla Terra
è, e rimane una realtà vecchissima, una verità che ancor oggi ci palesa
chiaramente e con più tangibili segni manifestativi la provenienza
extraterrestre di questi prodigiosi mezzi e delle forme di vita molto più
evoluta che, con essi, viaggiano negli spazi siderali del cosmo ad una velocità
ancora inconcepibile per la mente umana.
Volere ignorare ad ogni costo la
logica possibilità di una forma di vita simile alla nostra in altrettante
migliaia di migliaia di sistemi solari sparsi nella nostra sola galassia,
significa voler assolutamente sconoscere il più elementare concetto di
similitudine creativa che è nelle eterne facoltà di quel Genio Creativo che
presiede, in eterno, il divenire continuo della Sua Cosmologica Natura Vivente.
Sul nostro pianeta, si ricordano
ancora episodi che dovrebbero insegnarci a meditare, a riflettere, a ponderare
questi episodi prima di negare alla propria fede la Divina facoltà di valutare
i princìpi manifestativi di una Verità di cui solo i valori spirituali possono
per primi darci conoscenza.
La Fede è la religione dello
spirito perché è vero, che è attraverso questa interiore virtù che i Geni di
ogni tempo sono entrati in quel volumetrico concetto che ha sempre unito il
limitato all’infinito, il mortale all’eterno, l’uomo a Dio.
Moltissimi sono stati coloro
che, in tutti i tempi della nostra storia, se pur derisi, perseguitati ed uccisi
dalla furia dell’ignoranza, della presunzione e dell’orgoglio, edificarono i
valori immortali della nostra incessante ascesa evolutiva, pagando a durissimo
prezzo questo loro grande amore per la Verità e per il bene del loro prossimo.
Essi si sono serviti della fede
progressiva sempre vivificata dalle conoscenze progressive, per amore di
conoscere le basi fondamentali su cui poggiano solennemente i pilastri
indistruttibili dell’opera della nostra esistenza nella dura altalena del
nostro libero arbitrio che, per nostra amara sventura, si è servito ed ancora
si serve più del male che del bene operare.
La nostra presunzione, il nostro
proverbiale spirito tommasiano e la nostra ignoranza sbarrano la via alla fede,
la sola ed unica forza dello Spirito, capace di istruire la nostra intelligenza
e di renderla coscientemente consapevole di tutto ciò che non è prossimo ai
nostri sensi materiali, ma che in verità vive e ci sovrasta, ci compenetra e ci
sollecita attraverso il cuore e la coscienza.
Gli Extraterrestri, in un
recentissimo incontro mi hanno detto:
La nostra presenza sul vostro
pianeta è una vecchia realtà, una realtà che molti terrestri devono ancora
meditare prima di poterla includere nel concetto storico della loro esistenza
dall’origine a questi tempi e che, palesemente, vi abbiamo dimostrato e
dimostreremo ancora nel futuro, con prove sempre più inconfutabili, la vostra e
la nostra Universale Fratellanza nello Spirito indissolubile dell’Amore di
Colui che in voi e in noi vive e manifesta il Suo Genio creativo e i Suoi
immutabili e Divini Concetti Operativi, per il divenire eterno di ogni cosa che
fu, che è e che sarà in Lui e per Lui nei secoli dei secoli.
Spesso,
si udiva la medesima domanda: “Ma perché gli Extraterrestri non si mostrano a
tutti? Sarebbe più facile credere alla Loro esistenza!” Ed Eugenio Siragusa,
semplicemente, rispondeva:
“Essi si sono mostrati con le
dovute cautele per imprimere nella vostra psiche una lenta, metodica e
progressiva consapevolezza della realtà che vi ha sempre, in ogni tempo,
sovrastati! I Superiori Capi, che dirigono le operazioni delle flotte
cosmoaeree di alcuni pianeti del vostro sistema solare e che fanno a loro volta
parte di una grande Confederazione Cosmica Interstellare, raggruppante un gran
numero di sistemi solai galattici ed extragalattici dell’Universo, assicurano
che non è nelle Loro intenzioni forzare con interventi coercitivi la vostra
cosmica, naturale attività evolutiva”.
I
presenti, attenti e col fiato sospeso, ascoltavano quanto andava dicendo, e ancora
gli chiedevano: “Ma Loro le hanno fatto conoscere le nostre origini, la fonte
da cui proveniamo?”
Amici e studiosi cari, desidero
rendervi partecipi di un colloquio personale che ho avuto con Loro, in P.E.S.
in un incontro di qualche tempo fa. Ascoltate:
Se dovessimo esprimerci con lo
stesso linguaggio con cui si espressero i nostri predecessori, durante
l’operosa attività del grande passato, che incubò nel tempo il germe di un ben
noto storico avvenimento di natura Divina, creeremmo certamente un rapido ma
disordinato concepimento di quella grande verità che ancora sovrasta l’attuale
immatura Coscienza della maggioranza dei terrestri. Con ciò vogliamo
giustificare prima il nostro particolare modo di comportamento, per molti
assurdo ed inconcepibile, poi, la indispensabile incoerenza che siamo stati
costretti a dover palesare per evitare il persistere di un concetto immediato
di intervento Divino.
D.: Hanno ragione
coloro che affermano che l’uomo è nato sulla terra?
R.: Gli antichi Padri conobbero la loro vera discendenza e
con un senso ancora indecifrabile, esistono ancora i loro messaggi ai posteri a
cui hanno dato tutta l’impronta di tale verità.
Nel tempo vi sono stati uomini
dotati di eccezionale saggezza e di straordinarie capacità percettive che hanno
scrutato il grande orizzonte di questo vostro mistero, riuscendo, spesso, ad
individuare il sottile sentiero della verità pura. Le loro opere, frutto di
puro amore alla filosofia cosmica, fiorirono, ma quasi sempre finirono contro
la solida muraglia dell’incomprensione più densa e più negativa. Cosa non
succede in questo vostro tempo per non poter giustificare gli atti del passato?
Anche oggi, gli scienziati terrestri credono di conoscere molto su questo
argomento, e in realtà sanno poco o quasi niente. Vi è stato qualcuno che ha
sfiorato la verità, ma poi hanno dovuto desistere per il timore di essere
deriso e perseguitato.
La verità è che gli Avi, i primi
abitatori di questo vostro pianeta NON sono nati sulla terra, ma ben diciamo ci
sono venuti, e per un caso del tutto particolare ci sono rimasti per forza
maggiore.
È quindi vero che l’uomo non è
nato su questo vostro pianeta né ha avuto quel processo evolutivo che ancora
molti scienziati si ostinano a credere, ad affermare ed a far credere.
Egli, prima di subire il
processo di quegli effetti che dimensionarono e determinarono le nuove
necessarie strutture fisiologiche, sino a divenire un complesso di densa
materia, era un principe incontrastato degli spazi cosmici e per le sue
particolari caratteristiche psico‑fisiche‑biologiche, possedeva le virtù e le
conoscenze della più evoluta Coscienza Cosmica.
D.: Quali furono le
cause che costrinsero i nostri Avi a rimanere su questo pianeta?
R.: Esistono delle Leggi che non è assolutamente possibile
contrastare. L’Universo a cui voi e noi apparteniamo, vive e si sviluppa
attraverso varie e svariate dimensioni. Anche sul vostro pianeta tali
dimensioni si avvicendano e a vostra insaputa producono quelle cause che sono
la matrice di tutti quegli effetti che edificano e modificano le varie
strutture fisico‑psichiche. Spesso, come sta succedendo nell’attuale tempo con
le esplosioni nucleari, l’essere intelligente si crede in pieno diritto di
attentare a quelle Leggi, che come abbiamo già detto, non consentono a qualsiasi
tipo di intelligenza di essere violate.
Quelle Leggi, che governano e
tutelano le strutture e la vitalità del Corpo Cosmico e che fanno intimamente
parte di quel principale complesso eterno creativo, che si identifica con la
maestosa figura del Padre Creativo, hanno reagito al tentativo di essere
violate. Un terribile caos di natura cosmica si era scatenato con violenza
mortale. La legge interveniva per dare severo ammonimento ai profanatori di
cose eterne. In verità, questa è stata la principale causa che costrinse i
vostri Avi ad emigrare in altri mondi, in cerca di salvezza e di pentimento per
ciò che avevano osato fare. Le loro perfette cognizioni scientifiche
consentirono loro di varcare il grande sconfinato oceano dello spazio e di
raggiungere l’attuale sistema solare. In verità fecero in grande quello che Noè
realizzò in piccolo. Il vostro pianeta offrì loro ben poca possibilità di
sopravvivenza, data la giovane irruenza degli elementi ancora in stato di
assestamento. Le immense navi dello spazio si adagiarono nelle estese e
verdeggianti pianure della terra, in attesa di miglior consiglio.
Migliaia di piccole isole
volanti si erano posate a gruppi in vari punti della terra. I loro Capi
Conduttori erano quattro ed ognuno di loro rappresentava la volontà collettiva
delle anime delle quattro razze: la bionda, la nera, la gialla e
la rossa. Altre numerosissime navi
spaziali si erano dirette in altri pianeti dello stesso sistema solare ed erano
in perfetto collegamento. Ad un certo punto l’attesa divenne fatale. Un
tremendo tremore fece vibrare tutta la terra, provocando il completo
disfacimento di tutti i mezzi e la morte. I sopravvissuti allo spaventoso
cataclisma fuggirono come impazziti, mentre altri perivano miseramente nel
groviglio del fuoco e degli elementi. Pochissimi mezzi erano riusciti, malgrado
tutto, a sollevarsi per poi allontanarsi rapidamente verso le profondità
abissali dello spazio, portando con sé l’immagine terrificante della
distruzione e della morte.
Ecco, in brevissima sintesi, il
perché ed il come gli Avi vostri rimasero sulla terra e quali sono stati, in
realtà, i moventi e le cause che li costrinsero a subire forzata e tragica
residenza.
D.: Quale fu la
immediata sorte che hanno dovuto affrontare i sopravvissuti?
R.: La sorte fu terribile e piena di dolorose vicende, ma
non per questo decisamente determinate ad estinguere la loro vitalità e il loro
desiderio di sopravvivere. Subirono una lenta metamorfosi in tutte le loro
originarie caratteristiche bio‑fisiche‑psichiche e, attraverso il tempo la
materia edificò un piano dimensionale di adattamento all’ambiente con la
formazione di strutture esteriori valide e sufficienti a sostituire in pieno le
funzioni degli organi originari.
Se provate a soffermarvi, con
assoluta sincerità orientativa, su tutti gli organi esteriori che costituiscono
il vostro attuale corpo fisico, siamo certissimi che riuscirete a comprendere
sino in fondo e con assoluta e chiara cognizione di causa la perfetta relazione
di operosità e di intesa che esiste con tutti quegli organi che,
originariamente esteriori, sono divenuti, per indispensabile tutela, interiori.
Ciò non mutò affatto né ha mutato ancora i poteri direttivi e le loro
istruibili capacità originarie.
Moltissimo tempo fa, questi
vostri Avi possedevano ancora la capacità di comunicare a grandissime distanze,
tramite il potere (un potere percettivo extrasensoriale) telepatico.
Conservarono ancora per moltissimo tempo le profonde cognizioni del sapere,
anche se la nuova dimensione lentamente li aggrediva in modo inesorabile. Poi
il tempo delimitò definitivamente la nuova personalità, legata ormai alle cause
ed agli effetti di una dimensione estremamente diversa, per poter conservare
ancora la totalità delle loro qualità originarie. Così avvenne il principio della
grande e dura esperienza della materia, di quella materia, che ancora oggi
racchiude e serra in una struttura omogenea e forte, la vostra vera
personalità, la migliore che mai sia esistita sulla terra.
D.: Quali furono le
cause che costrinsero i nostri primi Padri a non conseguire più una rapida
evoluzione nella nuova dimensione?
R.: I motivi furono molteplici, ma la principale causa che
negò a loro una rapida e costante ripresa evolutiva, si imputava alla incostante stabilità del
pianeta. I disastri si susseguirono ad altri disastri di notevole portata
distruttiva, riportando allo stato primitivo i progressi compiuti con tanto
stoico sacrificio. Negli altri pianeti la cosa fu del tutto diversa e
l’evoluzione, seppur arretrata da altri eventi di diversa natura dimensionale,
adattamento ambientale e consapevole preparazione all’evento della metamorfosi,
e quindi alla scientifica accettazione della nuova struttura bio‑fisica‑psichica,
avvenne senza interruzione.
D.: Per quanto tempo
durarono le relazioni mentali tra i vari gruppi sparsi sulla superficie
terrestre di allora?
R.: Le relazioni durarono ancora per moltissimo tempo, sino
a quando un lento e progressivo assopimento delle capacità percettive e
comunicative extrasensoriali, cominciò a manifestarsi. L’intervento violento e
continuo delle fortissime emozioni, aveva enormemente influito nell’instaurare
nel loro nuovo complesso psichico, un regime emotivo di spiccate qualità
brutali.
D.: Quale fu la
razza che ebbe maggiore capacità iniziale nel campo delle reminiscenze,
immediatamente dopo il compiuto processo della metamorfosi?
R.: La razza Gialla per prima e quella Bionda
dopo ebbero un’ottima spinta iniziale, agevolata dal minore assorbimento di
emozioni e dalla esigua irascibilità degli elementi naturali. La razza Gialla
ebbe per prima una vivace reminiscenza degli elementari istinti organizzativi
dell’anima collettiva che caratterizzarono gli originali valori atavici.
Ciò agevolò, sufficientemente,
lo stato evolutivo della nuova dimensione. Quella Rossa dopo e per ultima
quella Nera, dovettero affrontare una fortissima resistenza dovuta agli
elementi in continuo spettro apocalittico che premeva in senso negativo sul
fragile complesso psichico appena formatosi nella nuova dimensione.
D.: Quale fu la razza
che per prima concepì, nella nuova dimensione, la Forma Eterna e Creativa
dell’Ente Supremo?
R.: Certamente vi potrà sembrare assurdo credere che la
razza Rossa è stata la più sensibile in questa particolare attività di
reminiscenza spirituale, eppure è vero, la razza Rossa rappresentava il ceppo
originario più vicino e più cosciente in questo tempo. I loro primi Padri,
coloro che per primi videro la luce in questo vostro pianeta, conoscevano già
la natura di questa Forza Creativa in tutti gli aspetti dimensionali, così come
la conosciamo oggi noi. Questa verità fu tramandata per forza mentale ai
nascituri dell’anima collettiva di quel ceppo e per lunghissimo tempo, i
posteri, ne ebbero chiara e veneranda Coscienza.
D.: Che cosa era per
loro quello che è Dio per noi?
R.: Era lo stesso Dio concepito nelle sue molteplici
manifestazioni. Era quel Dio che compenetra ogni cosa e che è l’Anima Eterna di
ogni cosa. Loro ben sapevano che senza di Lui, nessuna cosa sarebbe mai
esistita nel tempo e nello spazio. Per loro Dio era la causa eterna di tutte le
manifestazioni, in tutte le dimensioni.
Nella vostra dimensione Egli è
come un apparente e grande globo di Fuoco e di Luce. Ancora a voi non è dato
conoscere la Sua intima Natura, ma gli antichi vostri Padri la conobbero e per
moltissimo tempo ne adorarono la potenza e la giustizia.
Questo era il loro Dio, quello
che ancora non ha cessato di amarvi e di darvi il pane ed il vino.
Senza
domanda:
Noi conoscevamo sin da
remotissimo tempo che anche su questo vostro Pianeta si era avverata una
radicale metamorfosi degli esseri tragicamente imbrigliati dagli apocalittici
eventi dell’allora giovanissimo pianeta, permettendone la sopravvivenza. Così
parlerebbero a voi i nostri antenati, fratelli vostri. Infatti, loro sapevano
tutto e non potevano fare nulla a causa del loro stato dimensionale in radicale
mutamento. Poi, si verificarono le reminiscenze, grazie alla tranquilla
parentesi di tempo che intercorse tra l’assopimento per effetto della
metamorfosi dimensionale, e l’inizio del risveglio psichico nella nuova
dimensione. Circa centomila anni orsono, i nostri Padri, raggiunto un altissimo
livello evolutivo, grazie alla serena e continua attiva reminiscenza in tutti i
campi dello scibile Universale, decisero di intraprendere un primo e lungo
viaggio spaziale avente per meta diversi pianeti del sistema solare, compresa
la terra. Loro, come noi, ebbero dai loro primi Padri la storia del grande
passato ed erano certi che anche sulla terra qualcosa era successo anche ai
loro fratelli tragicamente costretti a rimanervi. Ciò in verità avvenne e siamo
felici di affermarvi ancora una volta, che sono stati appunto i nostri primi
Padri ad iniziare, dietro consenso Divino, una scrupolosa ed attenta opera di
osservazione, adoperandosi in veste di DEI o di Spiriti del Cielo, al fine di
provocare in quelle povere ed infelici creature, quei necessari stimoli atti a
promuovere le reminiscenze migliori. Noi, conserviamo in Solex e molto
caramente tutti i particolari delle loro imprese che, ancora oggi, ci
confermano la durezza dei loro compiti e dei loro sacrifici. I nostri Padri vi
direbbero ancora: allora trovammo i nostri simili estremamente logorati e
abbrutiti in tutti i sensi. Il continuo ed incessante sconvolgimento delle
apocalittiche convulsioni del pianeta ancora in stato di assestamento nella sua
natura cosmica, aveva reso impossibile una rapida ripresa della coscienza nella
nuova dimensione. Gli urti tremendi nella ancor giovane psiche e le continue
interruzioni nel corso progressivo verso una meta evolutiva avevano provocato
alcune anomalie pericolosissime.
Alcuni, pur conservando, in
parte, alcune caratteristiche esteriori ancora in stato latente, a causa delle
continue pressioni psico‑emotive di natura emorragica , perdettero per sempre,
per avvenuto ibrido disfacimento, il potere di reminiscenza (razza delle
scimmie).
Avevano compreso tutto il loro
tragico destino e dovevano innanzitutto non far comprendere il nostro.
Così ebbe inizio una grande ed
attiva opera di assistenza spesse volte in maniera strana e dogmatica, ma pur
sempre efficace e producente.
Sapevano che i loro istinti non
potevano esaurirsi in breve tempo e sapevano altresì che dovevano forzare la
coriacea insensibilità che si era formata in alcuni organi interiori di
particolare importanza evolutiva.
Avevano la certezza che, con
l’aiuto della Forza Creativa del Padre Eterno, saremmo riusciti a portar loro
sulla giusta via.
La
saletta della sua abitazione, a Valverde, era un giorno gremita di attenti
ascoltatori, fra cui un folto gruppo di studenti universitari. Questi, dopo
aver ascoltato con profonda attenzione parole di superiore coscienza, per loro
assolutamente impensabili, gli chiesero: “Signor Siragusa, ma come possiamo
discernere il bene dal male, la verità dalla menzogna?”
“Dai loro frutti li
riconoscerete, disse il Maestro dei Maestri Gesù. - rispose Siragusa - In verità, un albero buono non può dare
frutti cattivi, ed un albero cattivo non può dare frutti buoni. Se aprirete le
porte della vostra coscienza agli insegnamenti dello Spirito, sarà per voi
semplice cura separare il bene dal male, la luce dalle tenebre, la verità dalla
menzogna”.
E
mentre parlava, era compenetrato da un’enfasi tale, che un giovane non seppe
trattenersi dall’osservare, ponendogli la domanda che molti, in ogni riunione e
in ogni conferenza, gli avrebbero voluto porre:
“Maestro,
perché quando parla e spiega, la sua voce sembra alterarsi, i suoi gesti sono
mosso da inesauribile energia, e i suoi occhi sembrano penetrare nell’anima?
Non potrebbe parlare più semplicemente delle sue conoscenze?”
“Io non sono un maestro - rispose - uno solo è il Maestro, ed è il Cristo,
Colui che io amo al di sopra di ogni concetto e del quale mi sento discepolo. E
poi... se vi stupisce questo mio modo di esprimermi, credete, è la personalità
del mio spirito che si esprime, e non può mutare, perché in tal modo posso
manifestare tutto l’ardore della Verità che desidero comunicarvi, anche se a
volte sono costretto a rivelare ciò che non tutti possono ancora comprendere”.
Le
domande continuavano:
“L’uomo,
in definitiva, cos’è?”
“L’uomo è a immagine e
somiglianza di Dio”...
“Che
cosa significa, che anche Dio è un uomo?”
Vi
è stato detto:
L’uomo è la
risultante di tre valori dimensionali, diversi l’uno dall’altro, seppur insieme
operanti:
1) Lo Spirito (intelligenza) - L’uomo reale,
eterno, immutabile.
2) Pneuma o anima (dinamismo vitale mutevole)
astrale.
3) Corpo materiale
(strumento mutevole coordinato dal dinamismo vitale o psiche, vincolato dalla
dimensione spazio‑tempo.
1) LO SPIRITO (Intelligenza Individuale)
scaturisce dall’Intelligenza o Spirito Creativo del Cosmo. Esso è immortale e
immutabile. Coordina, istruisce, determina e produce il processo operativo
dell’astrale, pneuma o anima, con cui è sempre in contatto inseparabile durante
il ciclo sperimentativo ed operativo nelle dimensioni spazio‑tempo.
2) PNEUMA O ANIMA (Dinamismo Astrale Vitale)
scaturisce dalla Luce creata dallo Spirito Creativo del Cosmo (Macro‑Essere).
Esso è mutevole ed immortale. Coordina ed istruisce le strutturazioni degli
edifici fisici‑materiali e determina la vitalità (Animismo) e i servizi
necessari all’Intelligenza (Spirito), per lo svolgimento delle attività
indispensabili al divenire continuo del Cosmo e alla sua cosmoeconomia o evoluzione
del Macro‑Essere.
3) CORPO MATERIALE
(Strumento mutevole) scaturisce dalla Luce Astrale a cui è strettamente legato
e da cui dipendono il suo dinamismo e la sua vitalità. Esso muta solo quando la
Luce Astrale si distacca definitivamente per raggiunta sperimentazione dello
Spirito.
Queste, in
sintesi, l’opera e la collaborazione dei tre aspetti mutevoli ed immutevoli, ma
pur sempre eterni, del manifestato e del creato.
L’immagine
dell’Uomo, in questi tre aspetti, è somigliante all’Essere Macrocosmico,
composto dai valori operanti delle sette dimensioni e strutturato da 150
bilioni di Universi. Di esseri macrocosmici ve ne sono tanti. Vi è stato detto:
Voi, figli della terra, siete enzimi di una sua macrocosmica cellula. Tutto è
mutevole ed eterno. Lo spirito è eterno e immutabile.
Per volere
dell’intelligenza suprema. Con pace e amore.
“Ma
Darwin dice che l’uomo proviene dalla scimmia”...
È errata la teoria Darwiniana. - risponde Eugenio.
L’uomo non è l’evoluzione di una
specie animale, ma un essere di origine Divina venuto dai lontani lidi della
nostra galassia.
Questo è quanto ho saputo da un
recente colloquio avuto con scienziati storici originari di alcuni pianeti
appartenenti alla costellazione “Chioma di Berenice” che da moltissimo tempo si
interessano attivamente, con la fraterna collaborazione di altri scienziati
anch’essi appartenenti alla grande Confederazione Interstellare di cui fanno
parte alcuni pianeti del nostro sistema solare, dei problemi
psico-fisico-spirituali evolutivi della razza umana vivente sulla terra.
Ciò vi comunico, con la sola
intenzione di stimolare in coloro che sono alla ricerca dell’origine dell’uomo,
la possibilità di intravedere la vera realtà e di valutare la reale opera
edificatrice di questi evoluti Fratelli che ancora una volta ci invitano a
desistere dal tentativo di una nuova irrimediabile ricaduta nel tetro abisso
della distruzione totale.
In sintesi vi descrivo i punti
più salienti dei discorsi che investono le nostre origini.
Mi hanno detto:
Ancora la vostra scienza storica
perpetua nel credere e nel far credere alla errata teoria Darwiniana che fa dei
vostri e dei nostri avi, un frutto di metamorfosi evolutiva di una specie
animale sviluppatasi su questo mondo.
Tutto ciò non risponde a verità!
Tale credo diffuso tra gli
studiosi del vostro pianeta, oltre ad offendere l’intelligenza dei nostri primi
Padri, colonizzatori del sistema solare, mette in serio ridicolo le stesse
origini del Padre Creativo che voi terrestri chiamate Dio.
Questi primi Padri che edificarono
anche su questo vostro mondo le prime comunità di una stirpe che, oltre a
possedere capacità animiche eccezionali, possedevano pure gran parte delle
prerogative della Cristica Coscienza, non sono nati sulla terra, né sono frutto
di una evoluzione animale come Darwin ha fatto credere con la sua errata
teoria.
Essi possedevano la padronanza
delle Forze Cosmiche e l’Universo fu ed è ancora la Loro grande casa, il Loro
grande regno, il Loro infinito Paradiso nella piena obbedienza a quella
infallibile Divina Intelligenza che sovrasta e compenetra le Loro Intelligenze
e tutte le cose create.
Loro sono venuti sulla terra per
instaurare una società paradisiaca, per dare anche a questo mondo una quantità
di anime disposte a farne un giardino di amore creativo, un’oasi di pace e di
felicità eterne.
Questo sarebbe avvenuto se la
disubbidienza di pochi non avesse travolto i molti alla accettazione di un
ordine nuovo in contrasto con le leggi che avrebbero dovuto,
incondizionatamente, mettere in pratica e, nel pieno rispetto, edificare la
vita.
È vero che voi portate ancora il
peso di questa ribellione, ma è pure vero che nella vostra storia vi sono stati
avvenimenti che avrebbero dovuto scuotervi e darvi le forze necessarie per
inserirvi nell’ordine delle Leggi del Creato e del Creatore.
Ultimo evento, il più clamoroso,
quello di Gesù Cristo, ancora non l’avete compreso e siete rimasti
terribilmente ingarbugliati in una rete di false apparenze che ancora vietano
alle vostre latenti originarie capacità di emergere dal letargo in cui, per
vostra ostinata consapevolezza, rimangono senza quelle necessarie forze per
poterle sviluppare.
In verità, i vostri primi Padri
sono anche i nostri grandi Padri e tra voi e noi vi è, nel senso più puro e più
vero, un legame di reale fraternità.
La verità è che questi Padri
vennero da lontani lidi della nostra galassia e, pur non essendo così come oggi
siete e siamo, furono i semi originari della innumerevole molteplicità di anime
che popolano migliaia di mondi di
altrettanti migliaia di sistemi solari sparsi nel nostro universo.
La vita minerale, vegetale ed
animale, si evolve attraverso una Legge che è insita nell’ordine evolutivo
dell’essere esteriore dell’uomo che, crediatelo o meno, è l’immagine vivente ed
operante di Colui che voi chiamate Dio.
Come ciò avvenga presto lo
saprete pure che l’Essere Sapiente è e rimarrà nel tempo dei tempi lo Spirito
Vivente di Colui che noi chiamiamo Padre Creativo.
A differenza di Darwin noi
affermiamo:
L’uomo non è nato sul vostro
mondo né è nato sui nostri mondi.
L’uomo è un Dio in Dio ed in
Esso e per Esso vive in spirito e materia. L’uomo nelle sue origini vive in
perfettissima armonia nell’Unità Trigemina.
La sua Coscienza può discendere
nella libertà materiale‑animale, ma in Lui rimangono le forze per ascendere a
quella Cristica per poi raggiungere quella Cosmica che è il suo punto di
partenza, la sua vera patria, l’Essere‑Dio in Dio nell’opera creativa di
quell’unità che è il TUTTO.
Questo è sempre stato l’uomo e,
a differenza degli altri tre aspetti nella Natura Vivente del Padre Creativo,
egli è e rimane la sua vera immagine in un’opera che, seppur nell’arbitrio,
rimane sempre la grande opera di un Dio in Dio.
“Quindi
esistono diverse dimensioni?”
“Partendo dalle quattro forze
elementali che compongono il nostro pianeta e che sono: il fuoco, l’aria,
l’acqua e la terra, chiamati Zigos, da questi scaturiscono: in primo luogo la
dimensione minerale con uno psichismo vivente di sola energia di flussi e
riflussi; quindi la dimensione vegetale la quale, nutrendosi dei quattro
elementi, possiede in più la psiche vegetale con l’accrescimento ed il moto
relativo; quindi la dimensione animale che in più è animata, e possiede
un’anima collettiva per ogni specie. L’anima è la somma delle esperienze che
propongono una lenta evoluzione”.
“Allora
ci sono animali più intelligenti di altri?”
“Non esiste intelligenza in
questa dimensione inferiore, o quanto meno la psiche che possiedono è una
intelligenza inconscia che li porta alla evoluzione della specie. In loro vi è
un aspetto della Manifestazione del Creato, mentre per l’uomo‑strumento vi è
una evoluzione individuale perché è governato e compenetrato dalla emanazione
della scintilla divina, cioè figlia di Dio, che è l’Intelligenza.
Questa Intelligenza può anche
identificarsi con la Coscienza, che evolutivamente si risveglia sempre più,
passando da percentuali zero sino al 100 per cento che è la Coscienza del
Padre, cioè DIO.
Ad esempio, l’evoluzione
dell’uomo terrestre è del 4 per cento mentre per gli Esseri Extraterrestri
preposti alla nostra educazione, è del 20-30 per cento”.
“E
dopo di Loro, che dimensione c’è?”
“Sono discorsi di alto concetto
che non è ancora tempo di rivelare. Gesù disse: “Se non comprenderete le
semplici cose come posso parlarvi delle cose celesti?” Infatti sono il simile
comprende il simile, e non possiamo concepire l’armonia del Tutto senza essere
coscienti dello Spirito necessario. Comprendete piuttosto, amici cari, che
siamo viventi su questo pianeta non certo per caso, ma in funzione del compito
che ci è stato assegnato”.
“Quindi
è solo questione di evoluzione?”
“Certamente - rispondeva Eugenio - ma evoluzione significa... saggezza,
equilibrio mentale, spirituale e capacità di coordinare le strumentalizzazioni
che producono ordine e quanto altro concerne stabilità nel processo
esistenziale.
Se mancano questi necessari
presupposti, vengono meno gli incentivi capaci per il raggiungimento di una
esistenza ad indirizzo ascensionale.
Possedere le virtù ed abituarsi
a metterle sempre in evidenza ed operanti; se esse esistono, non avete bisogno
di guide né di stimolanti. Evolvere significa essere sempre avvinti dal
desiderio di far sempre bene e meglio. Se mancano questi presupposti si diviene
statici ed incapaci di sviluppare le iniziative che valgono a migliorare, per
coordinare quanto vi necessita nell’evoluzione della materia e dello spirito”.
Per Adoniesis
E. S.
CAPITOLO 5
IL MESSAGGIO
Non
era facile far accettare queste sublimi verità, questi Alti Insegnamenti
all’umanità, impelagata nello stagno delle sue ataviche incapacità.
Dov’è
Luce, l’uomo vede l’ombra di se stesso; dov’è Conoscenza, l’uomo si perde nella
sua ignoranza; dov’è la Vita, l’uomo vede lo spettro della sua materia e
confonde la coscienza con la incoscienza...
Allora
accusa, denigra, giudica, ergendosi a sostenitore di una falsa ideologia, che
altro non è se non il riflesso della sua involuta personalità.
Piano
piano, spiragli di interesse si andavano aprendo negli attenti ascoltatori,
forse afferrati dal fascino di una realtà che per loro era sogno, immaginando
che altri esseri simili a noi, su altri pianeti sparsi nel cosmo, stessero
vivendo una vita per noi inimmaginabile nella sua purezza e spiritualità. E
sognavano, sognavano di potersi incontrare con Loro, di ricevere giornalmente
consigli sulla vita da seguire, il più delle volte interessati unicamente a
farsi suggerire i numeri del lotto o il rimedio alimentare per non
invecchiare...
Certo,
non sono questi i pilastri su cui l’umana coscienza si deve poggiare per pervenire
alla conoscenza, e Loro, infaticabili e pazienti portatori della Parola di
Verità, ci facevano conoscere attraverso il Loro Messaggero Eugenio:
Sono molti a cercare la verità,
tanti sono quelli che la vogliono servita su un vassoio d’oro o d’argento,
tanti altri la vorrebbero vedere scaturire dalla massa cerebrale o da un
vizioso ragionamento. Sarebbe facile impresa, ma non troverebbero mai la
verità. La verità ama asciugare il sudore dell’amore che cerca l’amore.
La verità non si rivela a coloro
che danno solo una parte di se stessi, bensì a coloro che danno tutto di sé,
perché sanno che solo con la totale abnegazione la divina luce che è in sé si
rivela.
Non è facendo sempre “bla, bla,
bla, bla” che la verità si rivela; occorre autorealizzarla in sé, perché questo
immenso bene è in ognuno di noi e tace se non la scuotiamo con l’amore e con la
rinuncia degli eccessi e dei difetti, che disarmonizzano e producono
sofferenze.
La verità si conquista con
sacrificio. Questo è il prezzo che si deve pagare per possederla:
“Sentimento di giustizia,
sentimento di pace, sentimento di amore e di fratellanza. Solo con questi alti
valori la verità può essere posseduta.
Ricordatelo!”
L’Annunciatore
Qual’è
dunque il Messaggio contenuto nella Rivelazione Extraterrestre?
Qual’è
l’opera che Essi svolgono, quali edificatori dei tempi biblici e dei tempi
futuri accanto al Messia?
“Sono gli Angeli Consolatori - diceva Eugenio - sono i collaboratori del Consolatore
promesso da Gesù Cristo”.
“IL VERBO DEL CONSOLATORE SI FA PAROLA UMANA”
La luce santa dell’eterna
verità, della giustizia e dell’amore del regno di Dio, è sulla Terra e in mezzo
agli uomini.
Ravvedetevi, perché è vero, che
il Consolatore, Giudice di verità e di pace, è dietro le porte di questo tempo
e di questa generazione.
In verità, egli doveva venire,
ed in verità, in verità vi dico:
La sua divina luce è nel mondo.
Egli è già operante nella verità
e nella giustizia, secondo i divini disegni del sublime Padre Creativo.
Ravvedetevi, uomini, perché è
ancora vero, che la Sua Celeste Milizia opera, edifica e vigila, affinché si
avveri la Suprema Santissima Volontà.
Siate giusti e consigliati e
preparate le anime vostre alla purificazione e all’accettazione delle Supreme
Verità, che la Luce dello Spirito Divino edificherà nei vostri cuori e nelle
vostre menti.
Siate puri, mansueti,
caritatevoli ed amatevi gli uni e gli altri con allegrezza di spirito e con la
pace nei cuori e nelle anime, perché, in verità, in verità vi dico:
Questo era il tempo della Sua
venuta nel mondo per glorificare in verità la divina Opera di Cristo Salvatore
di tutte le anime del mondo, primogenito della Luce Creativa ed eterna di Dio.
Osannate e gioite, uomini, e
fate che Egli innalzi nell’alto dei Cieli e nella eterna beatitudine dell’amore
infinito del Padre Celeste, tutte le vostre attese nella pace e nel bene della
Sua eccelsa giustizia Divina.
Rallegrate i
vostri cuori e nell’attesa del Grande Giorno, pregate, pregate, pregate con
tutta l’anima, perché è infine vero, che chi si sarà ravveduto ed avrà
edificato in verità, in giustizia, amore e carità per sé e per il prossimo suo,
avrà salvato in eterno l’anima sua sino al giorno del GRANDE GIUDIZIO FINALE.
(Catania, 15-8-’64)
Dal Cielo alla Terra)
Questa
è dunque l’ispirazione attraverso la quale si muovono gli Extraterrestri.
Il
Verbo che si fa parola umana è un vento di rivelazione che spolvera e purifica,
scavando solchi profondi nel cuore di quanti trovano ristoro e impulso di nuovi
propositi e volontà.
Più
che un Messaggio di speranza, è una Legge che trionfa, disperdendo i secolari
tentativi delle filosofie dell’anticristo.
Inequivocabilmente,
non il Gesù morto, ma il Gesù che È, in carne e sangue, il Gesù che promette il
Consolatore, i Segni dei Tempi, il Suo Ritorno: non è una speranza, ma una
certezza, così come sono certezza i frutti del fico che porta l’estate e i
fiori che sbocciano in primavera.
È
una giovinezza dello spirito che si riflette sull’anima umana, in cui il tempo,
eternamente, edifica l’inizio del nuovo sviluppo evolutivo, nei giovani uomini,
nei coraggiosi, negli idealisti in un domani senza vecchiaia. Ai giovani, che
al tempo di Eisenhower erano bambini, Eugenio ha dedicato la maggior parte del
suo lavoro poiché vedeva in essi la genesi della nuova conquista. A quei
giovani che, lasciati in balìa di loro stessi, la società non ha offerto
saggezza, ma solo illusioni e apparenze, si rivolgevano gli Extraterrestri,
dicendo:
“MESSAGGIO DELL’EXTRATERRESTRE ADONIESIS
PER TUTTI I GIOVANI DEL PIANETA TERRA”
A voi questo
messaggio, giovani uomini di questo mondo, a voi questo nostro fraterno
universale appello, a voi che sperate in un migliore destino saturo di
giustizia, di pace, di amore e di fraterna concordia.
A voi questo
messaggio di universale amore fraterno che ci auguriamo gradito ai vostri
cuori, affinché possiate sentirvi uniti all’ansia nostra e di tutti i giovani
che come voi vivono nei mondi di altre costellazioni, già coscienti degli alti
valori spirituali e materiali che pervadono il manifestato scaturente dalla
suprema intelligenza creativa.
A voi, giovani del
pianeta terra, che sarete gli artefici del terzo millennio, la linfa spirituale
e materiale del rinnovamento, la forza insopprimibile del mutamento del male in
bene, della guerra in pace, dell’odio in Amore, del dolore in felicità,
dell’ipocrisia in sincerità, dell’ingiustizia in giustizia.
Il mondo,
l’umanità, noi e tutte le creature dell’universo, abbiamo bisogno di voi, del
palpito giovane dei vostri cuori, delle visioni dei vostri spiriti, della
possibilità animica della vostra umana natura. Anche la natura vi chiama in
questo periodo di tormento per ogni cosa che agonizza e si spegne lentamente
per sempre.
Tutto sulla terra
ha bisogno di voi per mettere le cose al loro giusto posto e dare un volto
nuovo al mondo che vi ospita. Anche la luce del sole si affievolirebbe se
venisse a mancare il vostro entusiasmo, e senza il vostro giovane amore ogni
distesa diventerebbe una silenziosa landa di vita.
I vostri
sentimenti saturi di dignità spirituale, morale e sociale, devono dimostrare, a
chi ancora non è in grado di comprendere, che la vita è letizia se ad essa
viene data la luce della Verità che è stata portata sulla terra da Colui che
ritornerà su questo vostro pianeta per portarvi la nuova legge.
Adoperatevi,
giovani della terra, affinché il male non abbia a prevalere. Grave e minacciosa
è la schiera degli empi partigiani di una scienza distruttiva e mortale. Molti
di voi sono divenuti strumenti degli empi che godono del vostro dolore, della
vostra disperazione, del vostro accecato desiderio di amare, di vivere in pace
e di godere di una libertà sana e giusta tesa verso la ricerca del sommo bene
universale.
Adoperatevi,
giovani uomini della terra, affinché il bene trionfi nel giusto diritto e nel
giusto dovere e affinché il frutto del pensiero sia frutto di progresso, di
quel progresso dove non vi è posto per la guerra, per l’odio, per
l’ingiustizia, per il dolore e per l’ipocrisia.
Catania, 17-2-‘71
Eugenio
additava ai giovani un posto assegnato da Dio per ognuno di loro, un posto di
combattimento per essere veramente cristiani, con aristocrazia spirituale.
La
Verità non si conquista con le troppe parole, ma con sacrificio, con umiltà e
coraggio. Molti uomini sono travolti dalla corruzione, perché le conoscenze
sono rivolte alla soddisfazione dei sensi, a forze distruttive che generano
odio, disonestà, arrivismo, ladronerie.
E
gli ottusi involuti seminano disordine, sostenendo che l’Amore per il prossimo
è mera utopia e inutile sentimentalismo. E non sano, questi ottusi involuti,
che è sulla solida base dell’Amore che si pratica la legge della vita; non
sanno che seminando disordine si raccoglie disordine, e che per ottenere
giustizia, bisogna prima essere giusti, e prima ancora che giusti, occorre
essere buoni.
“SE NON POTETE
ESSERE GIUSTI, SIATE ALMENO BUONI”
Siate buoni per voi stessi e per
tutto ciò che deve nutrirsi del vostro bene. La vita è gioia, è felicità, è
armonia, è fonte di conoscenze e di esperienze, valori questi, che elevano
sempre più lo spirito verso le alte mete della suprema conoscenza
dell’assoluto.
Siate buoni come lo è il sole,
che irrora in ogni angolo del vostro mondo il suo amore, la sua luce e la sua
vita.
È vero che si può riuscire ad
essere buoni, anche se essere buoni non vuol dire essere giusti, ma essere
buoni è già un atto di buona volontà, che suscita la speranza e la forza di
essere, un giorno, anche giusti.
Cercate in tutti i modi di
alimentare in voi e fuori di voi il desiderio di realizzare questo bene, di
usufruirne e di donarlo, così come Iddio si dona. Essere buoni vuol dire essere
migliori e vivere la vita con il conforto di poter dare e ricevere il bene.
Il frutto della cattiveria non è
la pace, ma la disperazione, il tormento, l’insoddisfazione di non aver saputo
dare, nemmeno a se stesso, la gioia di una buona azione.
Lo so che in questo mondo non è
facile amare, ma so anche che è possibile, se solo si desidera e si vuole con
tutta la forza del nostro cuore.
Pensate... essere
buoni! La mia vita vibra di intenso amore al solo pensarlo, mentre Dio sorride
e piange, piange di gioia.
Eugenio Siragusa
Purtroppo,
l’organizzazione del consumismo non può edificare amore fraterno, ma odio e
guerra, e neanche il ricordo della ultima guerra mondiale è valido per
edificare la pace. Se domandassimo ad ogni uomo, separatamente e
individualmente: “Vuoi tu fare la guerra?” nessuno risponderebbe “SI”.
Chi vuole quindi la violenza,
dichiarata come necessità, chi vuole crimini capitali dichiarati atti di eroismo?
“MESSAGGIO AGLI UOMINI POLITICI DELLA TERRA”
La violenza, questo morbo che
investe soprattutto lo spirito giovanile assetato di qualcosa che sfugge alla
indagine di chi dovrebbe tutelare la generazione di domani.
La violenza, che distrugge
l’anelito alla vita; che spinge ad uccidere e ad uccidersi, a distruggere e a
distruggersi.
Molti giocano con la vita dei
giovani, spingendoli a divenire assassini e a scagliarsi violentemente contro
se stessi. Questi bruti nascosti che aizzano e alimentano questo sanguinario
conflitto che molto dolore ha prodotto e molta amarezza ha fermentato.
Vi abbiamo più volte detto di
rivolgere il massimo interesse alla vostra gioventù, al fine di evitare la loro
strumentalizzazione per mete assai sinistre e tinte di diabolica arte.
Non ci avete ascoltato, siete
rimasti passivi ed oggi molte giovani vite si spengono nel delirio di una morte
che non si può e non si deve in nessun modo giustificare.
Molte parole, ed altrettanti
simposi vuoti di contenuto morale e spirituale verso la gioventù disperata ed
afflitta, infelice perché desiderosa di vedere un mondo migliore saturo di
bellezza e di pace, vivificato di fratellanza e di amore. Ma è vero che a
questi loro aneliti prevalgono motivi di interesse e di poteri, capaci solo di
far sfiorire la vita e di sviluppare l’odio e la vendetta.
La vostra gioventù è la
primavera del domani e sarà solo primavera se la tempesta del male non
provocherà la completa sfioritura e l’essiccamento totale del frutto che esso
potrebbe portare alla nuova generazione.
Ci preme rinnovarvi questo
avvertimento al fine di salvare il salvabile. Ci preme altresì invitare chi ha
il potere di farlo, di far rinascere nel cuore dei giovani una speranza
luminosa, vivificata e sorretta da una educazione sana e corroborata dal bene
inscindibile dei valori evangelici.
Vogliamo sperarlo.
Dall’Astronave Cristal‑Bell
Woodok e i Fratelli
(21-7-1972)
I
giovani erano interessati principalmente ad argomenti riguardanti la vita nei
suoi legami con l’amore e il sesso. Da molto tempo essi avevano abbandonato i
vecchi tabù, affrontando incomprensioni e contrasti con la vecchia generazione,
e in un istintivo bisogno di libertà da dogmi e complessi, si lasciavano andare
a considerazioni, ad errate realizzazioni pratiche di libertinaggio,
confondendolo con la libertà.
Nella
certezza, o nella speranza di poter essere aiutati a comprendere meglio ciò che
nell’embrione della loro coscienza già percepivano come necessità di una
rinascita, di un rinnovamento, questi giovani si rivolgevano ad Eugenio
Siragusa che li istruiva con i Loro Insegnamenti:
Il sesso, sempre il sesso!
In ogni atto della vostra
esistenza prevale sempre la dinamica del sesso come l’unico scopo della vostra
vita.
L’erotismo convulso è il vostro
pane quotidiano e notiamo che voi terrestri non riuscite a pensare ad altro se
non a stimolare, con ogni mezzo, la frenetica corsa verso le basse frequenze
abitudinarie della sessuologia.
La libidine è sempre la
risultante di ogni simpatia, di ogni incontro tra due sessi opposti. Non sapete
dare nulla allo spirito; solo alla materia concedete il massimo conforto.
Questo è un grande male! Molti nobili sentimenti si logorano nell’orgasmo
dell’eccessivo possesso, nell’eccitazione superflua e fluttuante del desiderio
carnale. Il disquilibrio prevale e il dinamismo spirituale diviene seriamente
compromesso.
È vero che la pratica del sesso
è necessaria, ma è vero altresì che l’eccesso è deleterio per un sano
equilibrio psico‑fisico‑spirituale.
Questo è bene che
lo sappiate. Pace.
Adoniesis
“SE VOLETE CHE L’AMORE VIVA, ABBIATE L’ACCORTEZZA DI
NUTRIRLO
PIÙ SPIRITUALMENTE CHE MATERIALMENTE”
L’amore
muore senza l’indispensabile linfa dei valori spirituali.
Moltissime
unioni falliscono, perché il nobile sentimento dell’amore viene inesorabilmente
soffocato dal possessivismo materiale e dall’ipertrofica violenza della
libidine ossessiva.
L’amore è come un delicatissimo fiore, sensibilissimo nella
sua natura e bisognoso di essere desiderato con genuino sentimento e con
spirituale felicità prima del totale abbandono all’amplesso che, badate bene, non dovrà mai essere
slegato dall’armonia materia‑spirito.
Ricordate bene: l’amore non deve
essere posseduto. È l’amore che deve possedere.
Quando coercite l’amore lo
uccidete.
Il valore dell’amore è grande se
esso è nutrito dallo spirito, alimentato dalla sua delicata e sensibile
passione. Senza queste indispensabili predisposizioni si ottiene solo l’amore
effimero e transitorio della materia e dei suoi orgasmi; la luce che corrobora
la reale felicità è assente e la delusione sconfortante.
È quindi necessario che l’amante
dell’amore sia lo spirito, perché è vero che nella sua universale libertà si
offre non per essere posseduto, ma per possedere e compiersi attraverso la
legge che nella sua eterna immutabilità lo rende libero e lo trasfigura in
mille guise e in mille modi.
La patria del vero amore è il
cosmo. Il vero amore non ubbidisce alle vostre leggi, ma alle Leggi del Grande
ed Eterno Amore Creativo.
Dovete imparare ad
amare dando all’amore il solo modo perché esso possa sopravvivere: la libertà
nella sua legge. Pace.
Woodok
La relazione carismatica non è,
come molti credono, un accoppiamento passionale corroborato dalle impellenti
infatuazioni fisiche‑razionali‑sensoriali.
La relazione carismatica è, principalmente,
una perfetta sintonia di complementarità alimentata da valori interiori
emozionali‑astrali‑spirituali.
L’educazione dell’emozionalità
sensoriale è la risultante, il terminale dei valori primari già accennati.
L’Amore tra un uomo e una donna potrà ascendere verso la sublime felicità se le
loro vibrazioni astrali si armonizzano sullo stesso piano emozionale‑spirituale.
Solo in questo unico caso il
carisma esiste e vive con un legame indissolubile, avendo edificato il perfetto
gemellaggio, “l’androginità”, la reale natura dell’essere divino illuminato
dall’amore divino.
In breve sintesi questo è il
carisma, ovvero l’unione perfetta tra Adamo ed Eva nel mondo della materia
tridimensionale e quadridimensionale.
Dalla Cristal‑Bell
Hoara
“Allora, come sono concepiti l’amore e la procreazione nei
Loro mondi?” - chiese una ragazza.
“L’Istituzione più importante
per gli Extraterrestri è L’AMORE CREATIVO” - rispondeva
Eugenio.
Tale delicato divino compito -
dicono gli Extraterrestri - è il pilastro basilare su cui poggia l’evoluzione
psico‑fisica e spirituale degli esseri umani.
La nostra scienza dovrebbe
istituire un tale ordine di vita qualora voglia far sparire finalmente dalla
razza terrestre esseri infelici, menomati da un incosciente e delittuoso concepimento.
Ai futuri sposi e padri ed alle
future spose e madri questo dicono gli Extraterrestri:
“Noi esortiamo i governanti e
gli scienziati della Terra a tenere in massima considerazione l’atto divino del
concepimento perché, in verità, è la più sublime delle Opere dinanzi al Grande
Padre Creatore ed a tutte le coscienze universali.
Noi ci sforziamo per farvi
comprendere la grande importanza che riveste questo nostro saggio consiglio.
Perciò vi diamo un quadro sintetico, con nostra devota passione, su tale
delicata esperienza materiale e, nello stesso tempo, spirituale e divina quale
il concepimento, o meglio, L’AMORE CREATIVO”.
Gli Extraterrestri mi hanno
detto:
“Comprendiamo quanto sia
difficile dedicarsi al bene dei nascituri, ma se veramente amate le vostre
creature e ad esse volete dare una esistenza serena, attraverso la sanità del
corpo, della mente e l'allegrezza dello spirito destinato a vivificare gli
abitacoli materiali, dovete considerare l'opera dell’Amore Creativo un atto di
grande religiosità dinanzi a Dio e agli uomini. In ciò consiste il segreto
della perfetta evoluzione della razza umana sia nella materia che nello
spirito. I nostri scienziati sono insigni Maestri della scienza pura sviluppata
ed attuata in migliaia di sistemi solari dell’Universo a cui appartiene pure il
vostro sistema solare. Alcuni pianeti del vostro sistema solare fanno
attivamente parte di questa grande Confederazione Interstellare e applicano in
pieno, con scrupolosa esattezza e piena consapevolezza i postulati della scienza
pura che i nostri Saggi ed insigni Maestri edificano per il supremo bene
collettivo ed universale”.
Alle future spose e madri gli
Extraterrestri quindi comunicano:
“Voi donne terrestri non
immaginate nemmeno lontanamente la grande responsabilità che vi siete assunte
dinanzi al Santissimo Padre Creatore e alle Leggi Universali, quando la Divina
Fiamma della Maternità ha invaso di soave tenerezza le vostre anime.
Il più alto concetto che noi
Extraterrestri onoriamo, è appunto l’Amore Creativo, che innalza, in un piano
prettamente Divino, il cuore e lo spirito della donna.
Noi e le nostre donne sappiamo
questo ed onoriamo con profonda devozione e con scrupolosa attenzione il
processo che comporta l’edificazione di questa opera divina.
Per noi il concepimento è un
atto, più che fisico, spirituale; esso è infatti al di sopra di ogni nostro
pensiero per una legge insita in noi con quell’amore puro che non ammette altre
condizioni all’infuori delle medesime che valgono a rendere perfetto lo
sdoppiamento della nostra personalità in un corpo pieno di sanità, idoneo
abitacolo per uno spirito evoluto”.
Ricordate, donne della Terra:
“Maria, la dolcissima Madre di
Gesù, edificò con grande consapevolezza e per divina Ispirazione il tempio
fisico su cui doveva adagiarsi Cristo, splendore eterno di Dio.
Ora che voi siete cresciuti
anche spiritualmente, vi è facile comprendere quanto grande e sublime sia
questo incomparabile senso di responsabilità di fronte a Dio e a tutti gli
Esseri dell’Universo.
La vostra, in verità è un’Opera
Santa che in ogni circostanza deve essere circonfusa di sapiente premura se
veramente desiderate che le vostre creatura abbiano la graditissima possibilità
di divenire abitacoli immacolati di anime elette, spiriti perfetti di bellezza
e sapienza angeliche.
Una tale consapevolezza
raggiunta con amore, senso di responsabilità e perseveranza, modificherebbe
positivamente le vostre strutture psicofisiche, in una effettiva forma
evolutiva equilibrata, sana ed idonea ad albergare in allegrezza lo Spirito
Santo del Padre Creativo.
È per questo che noi vi
esortiamo ad osservare e sperimentare quanto appresso vi indichiamo, certi di
avervi suggerito anche se in strettissima sintesi, i valori basilari che più e
meglio varranno a procurarvi la suprema gioia di una sana maternità e di un
prezioso contributo per la più rapida e sicura ascesa evolutiva della razza
umana di questo pianeta.
Se, in verità, vi atterrete a
quanto noi vi consigliamo, i nascituri somiglieranno più agli Angeli che agli
uomini di oggi.
Ed ecco
raggruppato in sette punti fondamentali ciò che voi donne dovete saggiamente
osservare per essere sempre più degne del compito che Dio v’ha affidato:
a) L’atto creativo deve svolgersi in un clima di
spirituale passione evitando, il più possibile, la completa partecipazione a
quel senso di materiale erotismo. L’uomo deve anche pienamente partecipare a
tale preziosa predisposizione, e condividerla.
b) La donna che è già in stato di concepimento
deve abitare per tutto il periodo della gestazione, in luoghi salubri ove
abbondi una ricca vegetazione e, nel soave silenzio dell’anima assorta,
contemplare il suo sublime Atto Creativo. Deve nutrirsi in letizia di spirito,
serena come una spensierata fanciulla rapita dalla bellezza della natura che la
circonda affinché lei, come essa, possa in perfetta distensione perpetuare la
specie.
c) Per la particolare situazione della vostra
atmosfera assai inquinata da elementi tossici e spesso letali, sono preferibili
le zone alte dei monti ove l’aria è ancora pura ed olezzante di aromatica
vegetazione.
d) Nessuna emotività deve turbare il suo cuore,
la sua anima ed il suo spirito. Tale felicità deve essere sempre presente in
lei in un periodo così delicato ed estremamente impegnativo.
e) Il nutrimento deve essere in carattere di
perfetto equilibrio naturale‑evolutivo. Il latte, la frutta e le verdure
fresche dei campi, coltivate con solerte competenza, costituiscono i vostri
alimenti ideali perché leggeri ad assimilarsi e ricchi di vitamine. Non cibi
grossolani, ma alimento naturalmente puro e sostanzialmente evoluto.
f) I movimenti ginnici siano armoniosi,
aggraziati ed eseguiti con dolcezza spirituale al sorgere ed al tramonto del
sole. Riposo e profonda respirazione allo spuntar del giorno.
g) Evitate sempre ed
in modo assoluto il fumo delle venefiche sigarette perché veicolo di parecchi
mali che vi prostrano e facilmente si trasmettono alla generazione futura.
Niente bevande alcoliche, caffè ed eccitanti d’ogni genere. Niente medicinali,
sforzi inconsulti, eccitazioni psicofisiche e quant’altro possa influire
negativamente sul vostro stato puerperale.
Questi sette principi, se
osservati con serena coscienza, vi daranno certamente l’immensa gioia d’avere
figli che somiglieranno molto agli Angeli del Nostro Signore.
Sui nostri numerosissimi mondi,
tale istituzione è il primo ed il più importante fatto sociale, a cui la nostra
scienza dà il più grande valore. Noi consideriamo questo delicato compito la
prima Legge Divina del Padre Creatore e per questo vi siamo massimamente ligi
con rispetto incondizionato. Grazie all’opera santa dei nostri Divini Rettori,
conoscitori della scienza pura ed edificatori del Bene Supremo, ci rendiamo
degli dell’Amore e della Volontà di Dio, vostro e nostro Padre.
Noi vi invitiamo, o donne, ad ascoltare
quanto vi abbiamo, con fraterno amore, consigliato.
Esortiamo
particolarmente i vostri governanti ed i vostri scienziati a tenere in seria
considerazione tale necessaria istituzione che, più di ogni altra cosa, potrà
dare al mondo intero frutti meravigliosi, pieni di stupenda saggezza. Noi vi
preghiamo di crederci e di tenere conto di questo nostro fraterno amore verso
di voi che, oltre a rappresentare un amore puramente cristiano, vuole essere la
passione spirituale del nostro e vostro Padre Celeste”.
Catania, 14 settembre 1963
Dal Cielo alla Terra
in fede
Eugenio Siragusa
E
i pensieri degli ascoltatori restavano avvinti da sogni di paradisi perduti,
dove l’armonia di una vita sana potrebbe donare altri rapporti con la natura, e
più elevata coscienza di responsabilità per la procreazione degli spiriti che
rinascono su questo pianeta.
Partecipare
alla creazione è un atto divino che deve essere meditato a fondo, così come
deve essere profondamente meditato il delittuoso concetto di interrompere la
vita nel grembo materno, prima ancora che essa si manifesti.
L’aborto è un delitto! - dice Adoniesis
Sapete benissimo che sopprimere
una vita chiamata è una grave disobbedienza alla suprema legge del creato e del
Creatore.
Sapete anche che vi sono periodi
di non chiamata di una nuova vita.
L’animale, a differenza
dell’uomo, agisce per chiamare la vita e rendere numerosa la specie, e questo
fa proprio nel periodo in cui la femmina è atta a fecondare (mestruata).
Non è così per la femmina
dell’uomo. Essa, quando è mestruata non è atta a fecondare e questo periodo
varia, ma non raggiunge mai il settimo giorno, se la femmina è sana.
Vi sono ancora due periodi
settenari di non procreazione; sette giorni prima della mestruazione e sette
giorni dopo le mestruazioni, in totale 21 giorni, che vi consentono di agire
solo sul piano erotico senza incorrere in danni per coercizione o per delitto.
La vostra scienza potrebbe, se solo lo volesse, avere l’assoluta certezza di
quanto vi accenno sinteticamente; e questa certezza eviterebbe le incresciose e
spesso deleterie traumatizzazioni a cui vanno incontro le vostre femmine,
quando ricorrono a mezzi di coercitivo impedimento. Spesso, questi interventi
producono disquilibri psicofisici letali.
L’aborto, così come lo state
incoscientemente praticando, oltre ad essere un delitto grave di fronte a Dio e
agli uomini, è un effetto che non può rimanere privo di una legge che dovreste
ben conoscere.
Io dico: sarebbe
molto, molto salutare fare l’amore con giudizioso senso di responsabilità,
tenendo religiosamente presente che la vostra temporanea presenza nel mondo ha
un fine ben preciso nell’economia del divenire eterno della vita, e nei cicli
ecologici di tutto il creato.
Adoniesis
“È stato detto e scritto: “Amatevi e moltiplicatevi””.
Un invito proveniente da una
dimensione superiore, dove l’amore si espleta per attrazione non fisica, ma
astrale e dove l’amplesso non è materiale, ma spirituale, perfetto.
Nella dimensione in cui l’uomo
vive, deve amare e procreare; non può essere diversamente. La legge che governa
i valori manifestativi tridimensionali, impone allo Spirito di servirsi della
materia per espletare la Sua Opera.
Gesù Cristo era pienamente
cosciente di questa Legge Creativa ed era altrettanto cosciente della giusta
pratica di questa Legge, che investiva di cosciente responsabilità l’uomo e la
donna di questo mondo e di questa dimensione.
L’uomo sia uomo, e la donna
donna. Il maschio non faccia la femmina e la femmina non faccia il maschio.
In questo triste tempo, molti
hanno capovolto i valori di questa Legge!
Credo sia superfluo parlare
dell’insorgenza della sodomia, che dilaga come un fiume di putrida melma
provocando, deliberatamente, la Legge.
A questa materiale aberrazione
si sono aggiunte tutte le altre non meno deleterie conseguenze, che hanno fatto
dell’uomo e della donna un fluttuante delirio di diaboliche passioni.
L’amore, quello vero, l’amore,
che fa felice il cuore e l’anima, è ben altro!
Di quell’Amore parlava il
Maestro dei Maestri, il perfetto conoscitore delle Divine Leggi Creative del
Cosmo.
Parlo dell’Amore altruistico
dove non vi è posto per l’egoismo e per le aberrazioni che lo uccidono.
Egli insegnò l’Amore Creativo e
il modo di coltivarlo e conquistarne la Luce della vera felicità, impegnando
l’uomo e la donna ad educare la caduca materia ed illuminarla dei Valori
Sublimi dello Spirito.
L’Amore è e sarà un sublime e
delicato sentimento del Dio Vivente, essendo Egli, pienamente consapevole che
“l’Amore è Vita”, legge dello spirito creativo vivente in questa dimensione.
Gesù Cristo
insegnò la Legge, ma non la praticò, perché Egli non era del mondo. Era la luce
dell’Amore di colui che È.
E. S.
(12 settembre ’73)
Mai
come in questo tempo l’uso indiscriminato della “droga” ha mietuto vittime fra
la nostra gioventù. Si parla di “evasione”, di “ricerca di valori e di ideali”
nella compensazione di un vuoto interiore che la nuova generazione sente
premere insistentemente dentro di sé, e il rimedio a queste lacune è
l’abbandono ai “paradisi artificiali” che la droga promette. Sono molti gli
enti, gli istituti, i volenterosi che si occupano e si preoccupano di
“disintossicare” questi corpi malati, ma mentre si cura l’effetto, si trascura
la causa.
Un
sistema vivente come il corpo umano, sottoposto a diversi tipi di droghe, non
escluse quelle psichiche, subisce una irreversibile alterazione dell'equilibrio
psico‑fisico che grava ancor più sull’allentamento del legame spirito‑corpo,
pervenendo quindi alla perdita della coscienza, o annullamento
dell’intelligenza.
Conclusione:
si ridiscende alla dimensione animale. Ecco come si esprime Adoniesis:
A TUTTI GLI
SCIENZIATI DELLA TERRA
“DROGA”
“Un pauroso regresso minaccia il
genere umano di questo pianeta!”.
L’extraterrestre Adoniesis mi ha detto:
Le strutture e le emotività psicofisiche accelerate
dall’azione coercitiva delle droghe, possono trasformare l’homo sapiens in uomo
bestia.
La perseveranza verso questo terribile vizio, propone alle
strutture informative genetiche un progressivo mutamento sino a raggiungere
l’inibizione totale delle facoltà intellettive e del completo annullamento del
meccanismo biofisico, necessario allo spirito che è appunto “l’intelligenza
divina”.
Un tempo assai remoto sul vostro pianeta si verificò un
regresso del genere a causa di un indiscriminato abuso delle droghe. Gli
animali, che sulla Terra chiamate scimmie, sono ancora la verace testimonianza
di quel pauroso regresso che trasformò l’homo sapiens in uomo bestia.
Questo atroce destino potrebbe investire gran parte della
vostra specie se non ricorrerete a fermare con ogni mezzo il vizio, sempre più
crescente, della droga. Se la vostra scienza rimarrà passiva, la dinamica
mentale demoniaca si allargherà come una macchia d’olio e le dolorose disgrazie
che investiranno la vostra specie saranno terribili.
È doloroso per noi darvi queste comunicazioni poco
piacevoli da accettare, ma se non volete correre il rischio di rendere i vostri
abitacoli non funzionali per lo spirito (spirito = intelligenza divina),
allora, dovete sentire in pieno la responsabilità di quanto vi comunichiamo e
la cosciente necessità urgente di fermare il grave vizio della droga!
Vi consigliamo di non perdere tempo, perché il tempo in
questo particolare caso è assai prezioso.
Il nostro operatore, in servizio sul vostro pianeta, ha
avuto precise disposizioni in merito ed è a disposizione di tutti coloro che
sono animati di buona volontà per edificare quanto è necessario e quanto è
doveroso fare per impedire che tale terribile vizio raggiunga il punto critico.
Siate coscienti e perseveranti
nel bene.
Per
l’extraterrestre Adoniesis
E. S. - 8-4-’70
Immagini del libro
Quanti,
quanti giovani egli ha salvato dalla droga! Li ha salvati con la forza
dell’amore, l’unica forza creativa che domina ed edifica, quando è pura ed
illuminata dalla verità! Li ha salvati dando loro un ideale, un vessillo da
portare nel loro futuro.
Ma
sono gli uomini in grado di aiutarsi e amarsi come fratelli? Se non sono
partigiani dell’amore, lo sono allora dell’egoismo intessuto di ipocrisia, e
sono talmente ciechi da non saper salvare nemmeno il futuro attraverso i propri
figli:
Badate seriamente e coscienziosamente alla gioventù.
Se trascurerete ulteriormente le loro naturali esigenze,
porrete in fermento negativo i loro avanzati ideali di giustizia, di pace e di
amore.
Le loro reazioni odiose e delittuose si amplificheranno e
difficile sarebbe contenerle. Il loro processo genetico ha subito profonde
modificazioni e se questo processo verrà ignorato, la loro dinamicità psichica
sarà seriamente turbata con conseguenze gravi.
È bene che sappiate ancora che le vibrazioni mentali dei
vostri giovani sono vincolate da ideali comuni, anche se in parte
strumentalizzate dalle forze oscure del potere egoistico che vuole dividere,
invece di unire.
Sui nostri pianeti la gioventù è la continuazione, non solo
della specie, ma anche degli alti valori spirituali, morali, sociali e
scientifici della nostra evoluta civiltà. Su di loro è rivolta la nostra
massima attenzione e le nostre cure sono vivificate dalla perfetta conoscenza
del continuo processo evolutivo della specie.
Noi osserviamo che la gioventù terrestre è abbandonata a se
stessa o circuita e resa sterile, o peggio, strumentalizzata, per fini non
certamente nobili.
Sappiate infine che i giovani del vostro pianeta posseggono
dei nascosti poteri psicofisici da non trascurare, ma da educare e porre in
profitto per un apporto decisamente evolutivo in tutti i campi del vostro piano
esistenziale.
Vi esortiamo a badare seriamente e coscienziosamente alla
vostra gioventù.
Pace.
Dalla Cristal‑Bell
Woodok
Nicolosi, 4-2-1977
Altro
grave errore della scienza medica che “gridava al miracolo” erano i riusciti
trapianti di organi vitali da un corpo ad un altro, ed il trapianto del cuore
sembrava il massimo raggiungimento delle conquiste scientifiche. Quando poi
avveniva il cosiddetto “rigetto”, la scienza rimaneva muta e impotente. Che
cosa avveniva in realtà” Ogni corpo ha un moto vibratorio proprio di intensità
X, quindi applicando un organo di detto corpo su un altro con moto vibratorio
Y, vi è incompatibilità e quindi rigetto.
Ecco
come si esprime Adoniesis in proposito:
(Catania, 23
maggio 1968)
La scienza medica terrestre sta commettendo terribili
delitti animico‑spirituali. Mutilare un corpo prima del terzo giorno
dell’avvenuto ridimensionamento, vuol dire avere sciolto coercitivamente i
legami psicofisici che sussistono ancora su piani dimensionali sino ad oggi
ignorati dalla scienza terrestre.
Togliere un organo vitale prima del terzo giorno comporta
un irreparabile danno al trapassato. Egli viene privato dell’indispensabile
necessità di poter concepire l’esperienza e di trasferirla sul piano animico‑spirituale
dove risiedono tutte le altre esperienze vissute.
Ma la scienza di questo pianeta, che ignora questa
immutabile legge - legge meglio confermata dal genio universale cristico, Gesù
- si lascia prendere dall’illusoria convinzione che tale arte non provochi
alcun danno e che il praticarla produca beneficio.
Io affermo che tale arte comporta una gravità irreparabile
e permette il più terribile dei delitti che l’uomo abbia mai compiuto!
La via intrapresa dalla scienza medica terrestre, per
debellare le anomalie del muscolo cardiaco e degli altri organi vitali tarati
da atti negativi, è errata e carica di spiacevoli ritorsioni che preferisco non
enumerare.
Mi è solo consentito di mettere in evidenza la realtà degli
incoscienti atti che la vostra scienza edifica con cinica leggerezza e senza
alcun senso di cristiana responsabilità.
È vero che sino a quando non eviterete di minare l’armonia
degli elementi che istruiscono le strutture energetiche della forza vitale, non
potrete né possiamo noi risolvere la dolentissima questione dei vostri malanni
fisici e psichici.
Molti terrestri si domandano il perché non interveniamo
drasticamente per mutare radicalmente queste negative situazioni che affliggono
la vostra umana natura. Io rispondo che è la vostra ostinatezza ad impedirci di
farlo, in quanto non volete creare i presupposti da noi richiesti.
La vostra scienza crede di risolvere tutto con il
manipolare la materia, trascurando i valori positivi eterni che sono presenti
ed invisibili nella materia medesima, che governano l’armonia strutturale di
tutti i suoi componenti manifestativi sui piani dimensionali fisici, e su
quelli superiori animico‑spirituali.
Uno di questi valori positivi eterni è la legge del
“rigetto” o meglio, dell’incompatibilità del carattere insito nelle strutture
energetiche di un organo rispetto l’altro.
È una legge che agisce e determina, anche se la vostra
scienza intuisce e spesso vorrebbe praticamente mutare la determinazione che,
anche se temporaneamente impedita, rimane latente e pronta a reagire al minimo
scompenso traumatico dell’attività psichica.
lo confermo che i trapianti sono delitti terribili e le
conseguenze gravissime.
Vi ho detto quanto avevo da
dirvi.
Adoniesis
dall’astronave Pax
“Ma
come possiamo sapere ciò che dobbiamo fare, per agire bene e non male?”
“CONOSCIAMO IL MALE MA PRATICHIAMO IL BENE”
La conoscenza del male ci
proviene dalla pratica del bene. Sul vostro pianeta avviene un procedimento
completamente inverso: la conoscenza del bene vi proviene dalla pratica del
male.
La colpa è di questo procedere
se ancora oggi brancolate nel labirinto del dolore e delle dissoluzioni morali,
materiali e spirituali.
La vostra lenta ascesa evolutiva
è dovuta all’indolenza della vostra psiche complessata dai vizi che le
esperienze negative vi hanno proposto come metodo e spesso come legge di vita.
I vostri idoli materiali hanno
soppresso ogni desiderio del vostro spirito; hanno reso la sua luce priva dei
suoi valori sublimi ed eterni; siete solo materia animata e povera, perché non
siete stati capaci di renderla mobile, educata, cosciente di essere uno
strumento valido e concedere ai vostri spiriti la gioia di una sosta felice nel
mondo.
Noi non uccidiamo. L’omicida e
il suicida nella nostra confederazione non esistono. Le nostre leggi non
permettono a nessuno di uccidere o di uccidersi. Nessuno ha il diritto di usare
violenza mortale contro chicchessia. Conosciamo benissimo la legge
insopprimibile di causa‑effetto e siamo coscienti che essa è giustizia eterna
del Warm‑Dio su tutto ciò che vive e si evolve per essere sempre in ordine e in
equilibrio per il suo continuo divenire. Noi adoriamo la vita. La vita è il più
sublime dono della suprema intelligenza creativa. È il più grande atto d’amore
del Warm‑Dio. La vita ha per noi uno scopo altamente divino, uno scopo preciso
e determinante; uno scopo coerente con i disegni della immutabile legge del
flusso e del riflusso del cosmo.
Noi non facciamo la guerra
perché ci fa orrore, perché produce morte, dolore, distruzione. Non facciamo la
guerra perché è una aberrazione mentale bestiale; perché è un atto assurdo,
inconcepibile per una coscienza che ha concepito la luce della verità e dell’amore
più grande di tutti gli amori. La nostra confederazione è un esercito ma non di
guerra: di pace, di giustizia e di verità. La pace è per noi il simbolo supremo
el bene universale. Senza pace non sapremmo vivere. La pace per noi è
indispensabile. Abbiamo potentissimi mezzi solo per difenderci ma mai per
offendere. La nostra superiore scienza ci permette di essere quasi
invulnerabili. Il nostro desiderio più ambito è quello di portare aiuto là dove
occorre. Siamo portatori di luce là dove regnano le tenebre. Noi vogliamo solo
amare, amare, amare! Il nostro esercito è armato di amore, capite?
La nostra scienza è interessata
solo ai valori positivi. L’evoluzione tecnologica e scientifica è tesa nella
produzione di macchine capaci di agevolare la nostra operosità produttiva e di
renderle efficienti ai nostri bisogni e anche alla nostra tranquillità. I
nostri scienziati non si dedicano alla costruzione di ordigni nucleari.
Conoscono energie molto più potenti di quelle che voi terrestri conoscete, ma
le usano solo per edificare le comodità per tutti e principalmente per impedire
la degenerazione delle forze naturali. La nostra scienza ha raggiunto uno
sviluppo tale da consentirci la conoscenza e la pratica dei valori dimensionali
assoluti sia nel campo della fisica in generale che su quella psichica e
spirituale. La nostra scienza, infine, ci concede la gioia di conoscere le
bellezze del creato per una rapida e migliore evoluzione morale, spirituale e
materiale.
Il dolore non lo conosciamo,
perché evitiamo le forze negative che lo procurano. Il dolore è frutto
dell’ignoranza. Noi non abbiamo motivo di piangere e di dispiacerci. Siamo
felici e liberi di esserlo, anche quando siamo costretti a subire la sofferenza
che ci concede di amare chi odia e respinge l’amore. Voi terrestri appartenete
a coloro che procurano sofferenze a chi vi ama.
Il bene è per noi la fonte di
ogni nostra gioia materiale, morale e spirituale. Senza questa positiva forza
universale ci sentiremmo privi di quelle grazie che Warm‑Dio dispensa sui
nostri mondi e su tutte le cose create. Fare il male significa fustigare lo
spirito e renderlo indegno dinanzi alla suprema intelligenza. Il male, oltre ad
essere l’opposto del bene, è frutto dell’ignoranza, è la linfa dei demoni
malvagi e di tutti coloro che si nutrono di negativismo, che sono incapaci di
amare. Il male nega la gioia allo spirito e la felicità al cuore. Il male
sopprime tutti i nobili sentimenti dell’anima in ascesa evolutiva.
L’ipocrisia è il male
mimetizzato che consente agli incapaci di servirsi degli esseri che amano
l’ignoranza per salire sul podio per poi mostrarsi quello che in realtà non
sono.
L’ipocrisia è insincerità!
Noi non conosciamo il piacere di
non essere veritieri. Non sappiamo mentire al prossimo nostro. Per noi essere
ipocriti vuol dire essere bugiardi! Ingannatori della buona fede.
Sui nostri mondi la fame la
soddisfiamo senza preoccuparci. Il problema della morte per fame non esiste.
Noi non ci preoccupiamo di ciò che mangeremo o di che cosa ci rivestiremo. Noi
produciamo il bene, lavoriamo solo per la pace, e la ricchezza del nostro
lavoro appartiene a tutti, nessuno escluso. Nessuno ha il di più rispetto ad un
altro e nessuno ha il di meno.
Ognuno ha il suo pane ed il suo
pesce. Ricordate!...
Poi la nostra scienza provvede a
tutto per la nostra felicità.
La droga, come voi la chiamate,
è la linfa dell’abbrutimento in ogni senso.
La droga non è solo l’aizzatrice
del subconscio, ma è anche la deformatrice di ogni regola di vita e sul piano
biofisico e su quello animico‑spirituale. La droga è infine, il brutale
carceriere della coscienza, la tenace fustigatrice del cuore.
Drogarsi vuol dire essere vigliacchi!
È un atto delittuoso che noi
disprezziamo con orrore.
La giustizia è il perfetto
equilibrio, l’armonia di ogni nostra legge. La giustizia universale è la legge
eterna del creatore Warm‑Dio. Gesù portò sulla terra questa legge ma voi non
l’avete accettata, perché avete preferito la vostra legge. Una legge egoistica
e piena di difetti.
Nei nostri mondi l’uno ama
l’altro come se stesso.
Nella nostra confederazione a
nessuno è permesso, e per nessun motivo, minare di negatività gli elementi
basilari che stanno nell’alfa della nostra vita, e nella sanità dei valori
fisici e animici noi tuteliamo con religiosa attenzione l’armonico operare
degli elementi che fanno parte strumentale dell’armonia creativa. L’aria, le
acque e le terre sono per noi come il latte e le carezze della amorosa nutrice.
Senza la loro armonica operosità, sappiamo di non poter vivere a lungo e
felici.
Noi non uccidiamo
gli animali per piacere ma per bisogno, per estremo bisogno di sopravvivenza.
Noi accettiamo il sacrificio in quanto è stato posto a nostra disposizione solo
per offerta come desiderio di evoluzione, come dono di Colui che È,
dispensatore del necessario per la nostra vita fisica ed animica.
Dal cielo alla terra
L’uomo
ha fatto della caccia uno sport sanguinario, e ogni anno milioni di fucili sono
puntati contro volatili ed altre creature della fauna terrestre, ormai in
estinzione, provocando con questa snaturata coercizione ecologica il
proliferare delle vipere e di altri animali pericolosi alle colture e
all’incolumità umana, nonché all’alterazione dell’equilibrio vitale della
natura.
Come
possiamo definire questi uomini che fanno della caccia uno sport, e non un
mezzo di necessaria sopravvivenza?
“DA UN EXTRATERRESTRE IN SERVIZIO SUL PIANETA TERRA”
“Ho avuto tra le mani una
tortorella ferita a morte dalla furia
omicida degli uomini”.
Gli uomini provano piacere ad
uccidere ciò che dovrebbe vivere per la letizia delle Anime e per la felicità
della Creazione.
Essi uccidono, uccidono per il
cinico piacere di veder morire la bellezza e il bene che il Creatore dispensa
per rendere gioiosa la vita e per tutelare l’armonia e l’equilibrio delle cose create
ed utili nell’opera evolutiva delle specie viventi sulla Terra.
Gli uomini dovrebbero sentire
ribrezzo e orrore per quello che fanno in nome di quella civiltà che credono di
possedere.
Gli abitanti di questo mondo
sanno il male che fanno e si ostinano a perseverare, pur sapendo di togliere
per sempre dai loro occhi tutto ciò che lo Spirito accarezza e il cuore ama. La
loro indiscriminata follia omicida si scarica violentemente sulle creature che
non sanno offendere, ma solo amare, perpetuare la specie ed ubbidire
all’istinto delle Leggi Eterne del Creato, per rendersi utili nel processo
evolutivo di tutto ciò che è, che nasce, cresce e si trasforma edificando
bellezza ed armonia, equilibrio e gioia per lo Spirito Vivente.
Uomo!
Uomo della terra, quanto male fai!
Ravvediti, non fare scempio
delle cose che dovresti amare e tutelare.
Non uccidere per il piacere di
uccidere e non essere violento con le cose che ti sono state affidate
dall’Infallibile Intelligenza Creativa.
Non rendere deserto il sentiero
della tua vita e della vita dei futuri. Tutto si offre a te con amore nel
giusto momento dei tuoi indispensabili bisogni. Lascia, o uomo, che ogni cosa
abbia il tempo di riprodursi e di ripopolare il cielo, la terra e le acque,
affinché sia copiosa la Provvidenza nell’ora del bisogno. Fai tu ciò che ti
necessita, ma con Amore e Santità, con devozione e con rispetto alla Legge del
Sacrificio. Non distruggere se non vuoi essere distrutto; fai sopravvivere se
vuoi sopravvivere.
Noi ti invitiamo a
bandire la caccia e a provvedere affinché gli animali abbiano ristoro e pace
nell’ambito delle loro Leggi ed affinché l’uomo ritorni ad essere il loro
benefattore e lo strumento efficace per la saggia evoluzione della specie
dell’Edificio Creativo di questo mondo. Uomo, non uccidere per il piacere di
uccidere, ma solo per estremo bisogno di sopravvivere! Questa è la Legge che
devi rispettare se realmente sei più evoluto degli animali.
(Catania, 28 aprile 1970)
Gli
ascoltatori meditavano in silenzio, non replicavano né polemizzavano. Solo una
signora, timidamente, gli chiese: “Lei è vegetariano?”
“No, - rispose Eugenio
- così come non lo era Gesù, perché
l’uomo, per un perfetto equilibrio della crescita del suo corpo biofisico,
necessita di ogni elemento esistente nella cellula terra; poiché l’uomo è la
risultante dei tre regni inferiori a lui sottoposti (minerale, vegetale,
animale), ecco che con il nutrimento di questi tre regni, l’uomo aiuta
l’evoluzione di essi attraverso la trasformazione in sé. Eliminare il vegetale,
o il minerale, o l’animale significa disarmonizzare la propria crescita e
impedire l’evoluzione di uno dei tre regni inferiori a lui affidati”.
Ascoltate e meditate.
Gli alberi, gli animali,
l’acqua, l’aria e la terra sono gli elementi vivificanti della vostra
esistenza, sono parte di voi stessi. Il loro grande amore è di donarsi, di
integrarsi nel processo evolutivo tramite il potere trasformante della vostra
opera. Il vostro astrale viene alimentato dall’energia che si sublimizza
attraverso la binaria via evolutiva vita‑morte, morte‑vita. Il vostro corpo
fisico è la risultante di ciò che, apparentemente, è morto.
Il minerale, il vegetale,
l’acqua, l’aria e la terra divengono una sola cosa in ognuno di voi e tramite
voi ascendono verso migliore destino.
Se dalle vostre bocche escono
bestemmie e dalle vostre opere delitti, il loro destino diviene infelice, tanto
quanto il vostro, per non avere edificato la loro santificazione, compito che
compete a voi, di cui siete responsabili.
È stato detto: “non è ciò che
entra nella bocca che fa male, ma ciò che esce dalla bocca”.
Spero che avrete compreso e
poter così amare, rispettare e custodire con amorose cure quanto è per voi
tutti un preciso dovere e un rispettoso Grazie alla Potenza Creante del Padre
di tutte le cose.
Pace.
Hoara
dalla Cristal‑Bell
Ogni
cosa vivente ha una relazione interdipendente e, solo quando avremo piena
coscienza di ciò, riusciremo a conquistare l’armonia della nostra salute,
perché sarà come la nascita di un colloquio con i dinamismi viventi di
qualunque natura o dimensione, anche nel piano microscopico:
“È
possibile comunicare con la dimensione della vita microbica?”
Risponde ADONIESIS
Se si conosce il sistema di comunicazione, questo è
senz’altro possibile. Ma si è mai preoccupata la vostra scienza di sviluppare
il sistema? La vostra scienza si è sempre preoccupata di uccidere, mai di
educare, mai di colloquiare, mai di sviluppare i presupposti ideali per una
conoscenza reale dell’attività che espleta la vita, seppur breve, di questi esseri
viventi che chiamate “microbi”.
La loro prodigiosa attività, se posta su un piano armonico,
determina lo sviluppo di un edificio positivo eccellente e costruttivo in ogni
senso. Non è così, quando questo piano armonico viene coercitivamente posto in
una sintonia sbagliata e con processi totalmente controproducenti al naturale
equilibrio della loro esistenza.
Con una colonia di microbi, si può colloquiare solo quando
questi si trovano in una posizione di particolare predisposizione. Questa
predisposizione è sempre l’amore più grande di tutti gli amori.
Il sistema non è difficile se vi dedicate agli ultrasuoni e
fate una accurata ricerca in questo senso. Le colonie microbiche sono
sensibilissime e se il sito del colloquio è giusto, non vi sarà difficile programmarli
positivamente con valori operativi da voi desiderati.
Se siete capaci di ammaestrare un cane, una scimmia e tanti
altri animali, non vedo perché non dovreste essere capaci di educare,
ammaestrare i microbi. Questo è senz’altro possibile se vi dedicate con amore e
perseveranza al sistema che vi permetterà di colloquiare e di rispondere
positivamente alle loro necessità.
Tutti gli esseri viventi possono essere programmati, ma con
amore.
L’uomo deve prima amare per educare e programmare
armonicamente gli essere a lui dipendenti.
“In
tutti i paesi del mondo viene praticata - negli studi riservati a tale scopo -
la vivisezione. Per noi è peggio di un delitto. Loro cosa ci dicono in
proposito?”
“L’EXTRATERRESTRE ADONIESIS PARLA SULLA VIVISEZIONE”
Voi terrestri non capite il
linguaggio degli animali, noi sì. Siamo nella possibilità di comprenderli e di
vivere in mezzo a loro senza temere le reazioni che scaturiscono dalle
necessità di sopravvivenza. Sappiamo anche che l’uomo terrestre è spietato
contro di loro e che la scienza li pone in uno stato di sofferenza atroce. La
vostra scienza sconosce il più elementare senso di pietà, ma quello che è
peggio, ignora anche la capacità degli animali di informare l’anima collettiva
della specie a cui appartengono, di ciò che subiscono attraverso la cieca
violenza dell’uomo.
La vivisezione che si pratica
sul vostro pianeta dimostra chiaramente la miseria della vostra involuzione e
l’incapacità di sviluppare amore per le specie animali, che di amore ve ne
dànno tanto. Ma voi non siete capaci di capire, allora vi permettete di
compiere questi tetri delitti e di coercire, con il peggiore dolore, coloro che
sono per servirvi.
Pace.
“Se
noi ci dobbiamo comportare con grande responsabilità verso gli esseri
inferiori, che cosa dobbiamo pensare della “giustizia umana” che applica la
pena di morte?”
Catania, 6 maggio 1963
“LA GRANDE RESPONSABILITÀ SULLA PENA DI MORTE”
Voi terrestri, e tanto meno i
vostri scienziati, sconoscete le vere cause che inducono tanti uomini a commettere
delitti.
Voi ignorate che i veri
colpevoli di tanti tragici avvenimenti che si avverano giorno per giorno, ora
per ora, siete tutti voi! Nella vostra scadente ed instabile società, mancano
ancora i presupposti ideali per evitare l’accrescimento di questo
mostruosissimo male, che tanto più male vi procura.
I vostri scienziati, che spesso
credono di aver individuato la fonte da cui scaturiscono le anomalie
psicologiche che pongono gli individui a commettere opere delittuose,
sconoscono, in verità, le reali cause che agiscono a formare una coscienza
criminale.
Non basta sapere che chi
commette delitto è psichicamente anormale, bisogna conoscere, essere
profondamente consapevoli delle cause che inducono la psiche a divenire tale.
L’anima di ogni singola creatura
è la forza motrice della vita esteriore, è l’energia che istruisce l’esistenza
fisica.
Essa, pur essendosi
individualizzata, vibra in comune con l’anima collettiva e si compenetra in
essa assumendo in pieno le vibrazioni dell’ambiente in cui si manifesta.
È risaputo ciò che spesso si
avvera su questo vostro pianeta. Un essere che vive la sua esistenza in mezzo
ai lupi, si compenetra ed acquisisce le vibrazioni di quell’anima collettiva,
assumendo le sue più note caratteristiche.
Ciò per farvi meglio intendere
che nella società umana avviene la medesima cosa.
È quindi vero che una società
come la vostra, dove vibrano una moltitudine di effetti delittuosi, è un grande
male anche per coloro che desiderano rimanere giusti e mansueti.
Il vostro cervello è simile ad
una centrale emittente e ricevente, e se in esso agiscono eccitazioni di
notevole entità e di natura inversa alla naturale attività a cui esso è
originariamente preposto, si avvera un potere di percezione extrasensoriale
disordinato e capace di assorbire le vibrazioni degli istinti delittuosi.
Voi terrestri sapete benissimo
con quale energia e vivacità omicida agiscano i soldati in guerra.
Vi siete domandati il perché, in
quei particolari frangenti, una massa di uomini, prima probi lavoratori ed esemplari
padri di famiglia affettuosi e pieni di amore, subiscano una così violenta crisi
di coscienza sino al punto di uccidere e farsi uccidere?
Vi siete mai domandati quale
possa essere la causa reale di tale forza delittuosa?
Chi, in verità, li avrà spinti a
commettere atti così malvagiamente delittuosi?
Se i vostri scienziati
conoscessero le reali cause, molti mali del genere umano potrebbero evitarsi in
tempo utile.
Ma loro ignorano e molti
innocenti subiscono gli effetti terribili della loro ignoranza.
Tutti coloro che sulla terra
uccidono, si uccidono, o commettono opere delittuose, sono vittime della vostra
assurda ed inconcepibile società. Voi, in verità, siete assassini di voi stessi
e vi propinate con incoscienza i veleni che sempre più intossicano la vostra
psiche, sino al punto di renderla sensibile preda delle vibrazioni delittuose
che pullulano nella vostra anima collettiva.
Quando avete punito con la morte
gli esseri che hanno compiuto opere delittuose, avete commesso un doppio fallo.
Il primo fallo è quello di aver disubbidito alle Leggi di Dio.
Il secondo fallo è quello di
aver fatto espiare agli altri la somma delle vostre colpe.
Noi diciamo le vostre colpe,
perché è vero che tutta la società è colpevole dei crimini che si commettono
sul vostro pianeta.
Un tempo, alcuni nostri
predecessori dovettero essere prelevati e portati all’esterno per moltissimo
tempo. Essi, per un forzato prolungamento si presenza sulla vostra Terra,
furono gravemente contaminati, malgrado i necessari accorgimenti, da vibrazioni
assai nocive.
Sui nostri mondi, rivolgiamo
massima attenzione e diamo grandissima importanza a ciò che voi terrestri
addirittura preferite ignorare.
Nelle nostre società non
esistono tribunali che danno condanne a morte e che istruiscono pratiche
delittuose.
La prevenzione allo sviluppo
eventuale di vibrazioni nocive all’anima collettiva, è assai rigida ed idonea
ad impedirne in ogni circostanza lo sviluppo.
I nostri scienziati non danno
opinioni né si limitano a formulare referti o perizie psichiatriche, come fanno
i vostri scienziati. Essi svolgono una intensa e coscienziosa opera e i loro
compiti sono pieni di dovizia e di saggezza a rendere sempre più perfetto
l’equilibrio della psiche e di tutti gli altri apparati sensibili alla
degenerazione.
Tutta la nostra società è
vivamente interessata alla felicità di tutta l’anima collettiva e alla sanità
di essa.
Ciò non fa la vostra società e
ciò non svolgono i capi politici, scientifici e religiosi.
Di tutt’altro si preoccupano
all’infuori di ciò che può veramente rendere felici gli uomini della Terra.
Noi osserviamo le violenze che
commettete e ci rammarichiamo.
Vorremmo aiutarvi, ma cosa fate
voi per incoraggiarci?
A parte il fatto che già vi sono
molti che credono alla nostra esistenza e che con amore cooperano, quali
sarebbero le reazioni dei molti contro di noi e verso i nostri dettami?
Molti sulla Terra hanno detto
quello che noi potremmo dirvi.
Quale è stato il risultato?
Persecuzioni, apprezzamenti
ostili, minacce di isolamento e di morte!
Cosa ha detto di diverso da
quello che noi potremmo dirvi, Colui che fingete di venerare e che avete
crocifisso?
Noi vi conosciamo molto bene e
sappiamo, soprattutto, cosa veramente occorre per curare questi gravi malanni.
Lo sa meglio di noi DIO, Colui
che dispone per infallibile sapere Divino.
Lo potreste sapere ed attuare
anche voi!
Noi sappiamo di non dovere
uccidere nemmeno se dobbiamo difenderci.
Voi questo non lo avete voluto
mai riconoscere, e in ogni momento, siete disposti a farlo con quel cinico carattere
che vi distingue.
Uno dei mezzi che
noi usiamo per difenderci è quello di far cadere in letargo gli aggressori per
impedir loro di commettere atti deplorevoli dinanzi al Padre Creativo.
Dal cielo alla terra
Una
sera dopo che l’ultimo visitatore se ne fu andato, Eugenio che finalmente si
era potuto coricare, ripensava alla riunione di poche ore prima,
particolarmente vivace e combattuta, e nella sua mente i pensieri erano
dolorosi, martellanti.
Non
diede tanto peso alla stanchezza perché in lui vi era la gioia di aver dato
tutto se stesso; anche quella sera non mangiò, come spesso avveniva, non tanto
perché l’asportazione della cistifellea gli impediva di digerire, ma perché la
mancanza di tempo non glielo consentiva.
Il suo cuore, più di una volta, sembrava cedere, ma poi
egli si ritrovava a colloquiare con Loro, ed allora ogni sofferenza si
trasformava in beatitudine, e ogni domanda trovava la risposta:
Diletto figliolo,
In verità, Io dico:
È cosa opportuna rispondere
convenientemente a coloro che dicono “Non è Dio in te, e a palesar non è Egli,
ma il diavolo”
Digli a costoro:
“Colui che chiamate Dio non ha
rivali. Egli è il tutto ed il male non è fine a se stesso, ma ben io dico: Il
male è causa per intendere il bene, altrimenti, come in verità avreste compreso
il bene?”
Digli ancora a costoro:
“Colui che chiamate Dio perché
ha imposto al Figliuolo Suo di perire così miseramente per rigenerare il male
del male subìto o per provocare il bene, il bene desiato?”
Stolti sono coloro, se pensano
che il male sia fine a se stesso.
Stolti sono colore che edificano
il male per far cadere gli altri nel male edificato: Quello è il diavolo!
Demonio è colui che non ha
timore in Dio e si rende colpevole di ciò che edifica per il delitto di porre
gli altri in condizione di uccidere, di odiare, di porre il suo pensiero in
vendetta o di sopprimere il dono della vita. Quello è il demonio che commette
il male a fin di male e di ciò gode, pur sapendo che altro non ha fatto se non
un’opera di perdizione per il prossimo suo.
In verità Io dico:
“Nessuno ucciderebbe il prossimo
suo, né odierebbe, né proporrebbe vendetta, né sopprimerebbe il dono della vita
se i malvagi di cuore si ravvedessero dall’essere presi da tale malefico
diletto”.
Il demonio vive, se vivi sono
gli istinti che gli danno linfa e lo personificano.
Il demonio muore, se ad esso
vien posta la serenità della coscienza e le virtù dello Spirito Santo.
Dì ancora a costoro:
Colui che chiamate Dio pone le
anime in prova per amore di purgamento e di glorificazione, mai per perdizione,
mai per demolire lo Spirito, ma ben Io dico: per purificazione e per innalzare
lo Spirito nei piani del Suo Regno.
Questo, in verità, fa il Padre
perché Egli sa di doverlo fare per amore del bene, di quel bene che glorifica
il Suo Nome.
Quindi è vero che colui che
edifica in amore, giustizia e verità, è con Me e nel mio Nome parlerà ora e
sempre in eterno.
I
saloni delle conferenze erano sempre gremiti fino all’inverosimile, e
l’atmosfera che vi si respirava passava dall’interesse acuto e profondo dei
veri ricercatori della verità, all’interesse superficiale dei curiosi, alle
accuse polemiche che inevitabilmente sorgevano, specialmente da parte di coloro
che amavano ostentare un’arrogante presunzione mista a radicata incapacità. Ma
Eugenio Siragusa, pur nella foga ardente del suo sapere, solo in mezzo ad una
marea di uomini agitantisi fra pensieri e sentimenti disordinati, non si
stancava mai di insegnare, umilmente e saggiamente, con pazienza e soprattutto
con un amore ammantato di consapevolezza per la sua difficile missione.
Ricordiamo
che in una conferenza tenutasi a Bologna il 4 marzo 1972, dove erano relatori
anche il fisico Paolo Ingrao, lo scrittore Quixe Cardinale, il parapsicologo
Dottor Cassoli, il Padre domenicano Ubaldo Tomarelli ed altri, il religioso
ebbe a dire: “Non mi meraviglierei
affatto che “la balena” di Giona fosse stata di metallo...”
Ricordiamo
anche che a Wiesbaden, dove ogni anno si riuniscono i più importanti ufologi e
contattisti del mondo, Eugenio Siragusa venne invitato nel 1963 al posto di G.
Adamski, impegnato a sua volta presso la corte della Regina d’Olanda.
Anche
a Wiesbaden, Hermann Oberth, maestro di Werner Von Braun, padre della
missilistica moderna, ebbe a fare importanti dichiarazioni sulla sua convinzione
nell’esistenza dei Dischi Volanti e nella loro provenienza da altri mondi.
Riunioni,
conferenze, simposi, tavole rotonde... Il ricercatissimo Eugenio Siragusa
parlava infaticabilmente dai microfoni di tante città, in Italia e all’estero.
“Noi siamo figli di DIO - diceva - ma anche figli della terra, così come lo
sono gli enzimi di una cellula del nostro corpo che catalizzano le reazioni
necessarie alla vita della cellula stessa”.
Ma se questi enzimi decidessero
di non agire secondo le leggi della vita? La cellula si ammalerebbe, minando la
nostra stessa vita. Cosa dire di noi uomini, enzimi della cellula terra nel
Corpo Macrocosmico di DIO, che facciamo di tutto per distruggere, invece di
edificare? Cosa intendiamo noi per ecologia? Assoggettare le leggi della natura
alla nostra volontà? Sovvertire i legami cosmofisici della nostra Madre Terra?
“Mettete le cose al loro giusto
posto” - insisteva Eugenio Siragusa.
Severo
monito dello scienziato extraterrestre Adoniesis agli scienziati di tutto il
mondo:
“L’UOMO NON SLEGHI CIÒ CHE DIO HA LEGATO”
All’uomo è concesso di slegare
quello che egli unisce, ma non quanto DIO ha unito prima ancora che l’uomo
fosse, che l’Universo si manifestasse.
La scienza terrestre cerchi di
possedere la Verità che istruisce armonicamente, in obbedienza cosciente alle
Forze Creative, la vita di ogni cosa creata e subordinata alla immutabile legge
del flusso e del deflusso cosmologico.
La scienza terrestre indaghi,
faccia sua la Verità e se ne serva al fine di educare lo strumento dell’uomo
terreno e quanto le è stato affidato dalla suprema intelligenza cosmica.
Gli uomini della Terra debbono
raggiungere la piena coscienza della loro opera nell’edificio cosmogonico.
La scienza non deve deformare,
non deve rendere caotica, mostruosa e distruttrice la forza creativa della
suprema intelligenza: DIO.
La scienza terrestre ricordi e
mediti quanto è stato detto e tramandato ai futuri:
“Voi siete a sua immagine e
somiglianza”
Per l’extraterrestre Adoniesis
E. S.
L’ecologia
dovrebbe dunque studiare l’equilibrio tra la natura dell’uomo e la natura di
Dio, mentre purtroppo l’intelligenza umana è rivolta ad autodistruggersi,
minata pericolosamente dall’inquinamento psichico.
All’umanità del pianeta terra
“LA NATURA Al LIMITI DELLA SOPPORTAZIONE”
Voi, uomini della Terra, volete ancora ignorare a che guai
state andando incontro debilitando le risorse naturali del vostro pianeta.
Non volete sopravvivere!
Le ferree leggi che governano l’armonia evolutiva degli
elementi che compongono le strutture del divenire continuo di tutte le specie
viventi sulla Terra, voi compresi, subiscono una continua sollecitazione di
autodifesa e quindi di reazione contro il vostro irresponsabile operato.
L’equilibrio della natura ha raggiunto il punto ipercritico
e le ritorsioni che questo grave stato propone sono terribilmente ipercaotiche.
Gravi sono le vostre irresponsabilità e più grave è perseverare con tanto
cinismo verso l’irreparabile.
Vi abbiamo più volte avvertiti invitandovi a prendere in
seria religiosa considerazione la grave situazione che avete creato con la
vostra scienza senza coscienza, ma con nostro grande rammarico, abbiamo notato
la vostra insensibilità ed anche l’ipocrita procedere del vostro minimo ed
incapace interesse ai nostri reiterati e ansiosi avvertimenti.
Il vostro mondo sta attraversando un periodo di eccezionale
gravità grazie al vostro indiscriminato operare sulle sue risorse
equilibratrici della sua natura cosmofisica.
La sua vita ha subito uno stress di notevole intensità a
causa dell’attività nucleare e delle forze energetiche negative da essa
sviluppate.
L’anello magnetosferico è stato minato nel suo processo
fluidico e il nucleo igneo‑cosmico è stato posto in uno stato vibratorio
anormale. L’asse magnetico terrestre produce oscillazioni paurose con il
pericolo di una disastrosa fuga degli attuali poli.
Insomma, il vostro pianeta è in crisi e se non eviterete in
tempo utile di produrre ulteriori disquilibri, i guai saranno irreparabili e la
vostra sopravvivenza minima.
Abbiate la coscienza di
comprendere queste nostre ansie e di evitare che la vostra natura si serva
delle sue leggi di difesa che vogliono essere: “Distruzione del genere umano” e
delle sue opere perverse.
Adoniesis
16-2-1971
Un
fenomeno è stato visibile contemporaneamente da tre Stati europei: Spagna,
Svizzera e Francia, nella notte del 12-6-1974, festa del Corpus Domini. Tale
fenomeno, che sembrava aver incendiato il cielo ad altissima quota, sta ad
indicare la conseguenza dell’impatto fra idrogeno e ossigeno in una falla atmosferica
provocata dall’inquinamento di sospensioni che, ossidandosi, premono
sull’ossigeno.
Questo
processo fa pensare che se la reazione dell’idrogeno con l’ossigeno esplodesse
a catena, tutta l’atmosfera si incendierebbe.
Qual’è
allora, la realtà del peggioramento? Il saccheggio viene prodotto con strumenti
sempre più perfetti che la scienza produce. L’inquinamento chimico
nell’atmosfera pesa tre quarti di tonnellate pro capite, all’anno. Gli scarichi
di prodotti chimici nelle acque dei fiumi, dei laghi e dei mari stanno
producendo la morte dei microrganismi, specie nella produzione dell’ossigeno
che è di gran lunga superiore a quello prodotto dai polmoni verdi continentali.
Il
motto socioeconomico di dover raggiungere migliori quote produttive è nascosto
dietro platoniche parole di sicurezza ecologica, e ha ora proposto di usare
cariche nucleari per aprire più facilmente pozzi petroliferi, serbatoi
sotterranei di acqua e di gas, giacimenti metalliferi, dighe naturali e laghi
artificiali per l’acqua...
Ci
sono addirittura progetti per sciogliere i ghiacciai polari e deviare le
correnti d’aria atmosferiche.
E
intanto, il potenziale radioattivo ha un tempo di esaurimento in migliaia di
anni. Quindi l’inquinamento aumenta, senza che abbia il benché minimo tempo di
annullarsi. Questa è l’irreversibilità dell’inquinamento nell’aria, nelle
catene alimentari, nei luoghi di abitazione.
In
conclusione, l’uomo, anche se non fa con gran rumore la guerra, sta
trasformando l’intero pianeta in un cimitero.
L’ecologia
è diventata materia di insegnamento universitario, ma purtroppo dà largo spazio
agli schemi di analisi e alle classificazioni, senza concentrarsi con ogni
proposito all’unico motivo che l’ha spinta a divenire impellente:
L’ECOCATASTROFE.
Attenti! Attenti! Uomini del pianeta Terra, il fuoco,
l’acqua, l’aria e la terra non vi daranno tregua sino al giorno che
comprenderete che questi sono parte inscindibile dello spirito creativo del
cosmo.
Gli spiriti elementali vi distruggeranno se non riuscirete
a rimettere l’equilibrio là dove l’avete seriamente ed egoisticamente turbato.
Avete compromesso in modo irreparabile la vostra missione
di tutela verso le cose che vi sono state affidate dalla suprema ed eterna
legge del divenire.
La vostra diabolica sete di distruggere vi ha posti dinanzi
ad un severo giudizio e ad una pesante condanna! Gli spiriti elementali saranno
i vostri accusatori ed anche gli esecutori della pena, frutto del vostro
incosciente operato.
Il fuoco, l’acqua, l’aria e la terra vi negheranno il fiato
della vita ed ogni cosa crollerà con la furia inarrestabile delle loro
titaniche forze, mosse dalla inviolabile legge di giustizia divina.
Beati tutti coloro che hanno dato fiato alle trombe e che
si sono adoperati con amore e dedizione per la salvezza degli strumenti
creativi di Dio. Costoro avranno per amici il fuoco, l’acqua, l’aria e la terra
e tutte le cose che vivono in seno alla “Madre Terra” e che sono legati dalla
luce purissima del supremo Architetto del Creato.
Gli “Zigos”, nemici degli empi, custodi vigili dell’armonia
creativa, esecutori infallibili della giustizia universale, sono sulla Terra
per impedire all’uomo di slegare quanto Dio ha legato e di distruggere ciò che
Dio ama e che è pegno di grazie per la felicità di coloro che erediteranno il
suo regno in Terra.
Attenti dunque, attenti perché è vero, che le forze
elementali agiscono su ogni cosa che da loro dipende, perché da loro comandati.
Treni, navi, aerei, macchine in genere e quant’altro è psiche scaturita dalle
forze primarie della materia, saranno mezzi di distruzione per l’uomo, divenuto
genio del male, nemico del Dio vivente.
Non temete voi che amate Dio in
ogni sua regale Divina manifestazione, non temete! Dio vi ama.
Dal Cielo alla
Terra
S. M. La Stella,
22 agosto 1971
“OCCHIO PER OCCHIO, DENTE PER DENTE”
Esplosione atomica sotterranea
nel Nevada. “Immediata ritorsione degli Zigos”.
Vi avevamo più volte avvertiti
che gli “Zigos” avrebbero immediatamente reagito contro il diabolico
perseverare della vostra scienza disarmonizzante e distruttiva. Avete fatto
orecchio da mercante, come si dice sulla terra.
Meditate
e Deducete!
Se si scatenerà la reazione
degli “Zigos” non avrete scampo, perché le loro forze sono titaniche ed
incontrollabili. Se qualcuno ancora ignorasse chi sono gli “Zigos”, è bene che
sappia: “Gli Zigos” sono le forze primordiali della natura. Sono gli strumenti
dell’economia del cosmo, sono gli elementi con cui l’intelligenza creativa
elabora il manifestato. Essi sono: il Fuoco, l’Acqua, l’Aria e la Terra. Se
continuerete ad attentare il loro equilibrio operativo, le loro forze
attenteranno voi.
Abbiamo ritenuto doveroso
ripetervi l’ammonimento. A voi la scelta.
Pace.
Woodok dalla Cristal‑Bell
Nicolosi, 6 aprile 1977
Vistosi
e apocalittici titoli hanno coperto testate di rotocalchi, e la riunione di
2000 scienziati nel 1971-’72 concluse profeticamente che l’umanità “sarebbe
stata ai limiti dell’esistenza” entro 10 anni.
Questi
dovrebbero scadere nel 1982... e cosa è stato fatto finora? Chi ha il coraggio
di parlare ancora e di suonare l’allarme? Pochi, mentre tutto inesorabilmente è
già in fase irreversibile.
Durante
il telegiornale del 28-6-1979, alle ore 13,30, un ecologo ha addirittura
scoperto che l’inquinamento di un lago era dovuto all’urina dei bagnanti! No
comment.
4-6-’73:
Giornale radio delle ore 13,30 - Lo speaker ha annunciato che il Mare
Mediterraneo molto presto diventerà un “mare morto” senza più fauna né flora, a
causa del pauroso inquinamento prodotto dagli scarichi delle petroliere.
Non vi entusiasmate affatto
degli uomini che vi vogliono realmente bene; ma, al contrario, seguite,
osannate e venerate chi vi vuole male, chi desidera la distruzione di ogni
anelito di vita sul vostro pianeta, amate coloro che vi procurano sofferenza e
morte.
Stolti! Stolti! Stolti!
Jacques
Cousteau ha gridato e continua a gridare nel deserto, così come fece un uomo di
biblica memoria.
La morte è con la falce affilata
e pronta a mietere vite e, come al solito, siete consapevoli, irresponsabili,
indifferenti e cinicamente egoisti.
Gli uomini dediti al bene della
creazione, voi compresi, hanno dedicato le loro esistenze alle ricerche in ogni
campo per dirvi che potete evitare la catastrofe, che potete, se lo volete, far
sopravvivere le generazioni future.
Jacques Cousteau è uno di questi
uomini; una luce di amore e di incondizionato, disinteressato bene. Egli, come
tanti altri, scaturiti dal seno della Madre Terra e dal supremo amore di Dio,
vi dice: l’umanità sarà una cloaca di cadaveri e la morte della natura la sua
tomba.
Ravvedetevi!
12-9-’76
Da un extraterrestre in servizio
sul pianeta terra
“AI GOVERNANTI DELLA TERRA”
“Non medicate gli
effetti. Dovete curare le cause”.
Non riuscirete a risolvere nulla
se non vi dedicate seriamente e responsabilmente ad eliminare le cause che
alimentano sempre più la disarmonia nella reale legge della vostra vita.
Non uscirete dal caos galoppante
se dedicate le vostre attenzioni agli effetti. Occorre evitare le cause
deleterie che producono distonie nel sistema alimentando il disordine, l’ingiustizia,
il disamore e quant’altro produce dinamismo ipercritico, ipercaotico.
Occorrono sagge leggi e rispetto
assoluto ed incondizionato di tutto ciò che, positivisticamente, elabora gli
elementi per una sana e robusta esistenza dell’uomo.
Occorre evitare lo spreco
inutile delle risorse naturali, coordinandole bene e con direttrici utili in
tutte le direzioni del vostro pianeta.
Occorre onestà, saggezza e
l’applicazione totale dell’intelligenza nelle strutturazioni utili della
scienza positiva e costruttiva.
Occorre stimolare al massimo la
fraterna concordia e alimentare, anche con severità, le buone abitudini di una
società aristocraticamente spirituale oltre che politicamente corretta e
pacifica.
Occorre, come abbiamo più volte
detto, mettere le cose al loro giusto posto, rivolgendo massima e scrupolosa
cura alle forze che si predispongono alla degenerazione.
Bisogna fare presto se,
veramente, volete evitare una irreparabile catastrofe sul vostro pianeta.
Noi possiamo
seriamente e fraternamente aiutarvi se solo vi predisponete a chiedercelo con
amore e con spirito di fratellanza universale.
Dal Cielo alla Terra
Adoniesis
Valverde, 14 luglio 1974
“DAL CIELO ALLA TERRA”
Diteci: “Che cosa, in realtà,
siete voi, abitanti della terra?”
Abbiamo posto una domanda ad un
noto professore della vostra società. La domanda era la seguente: “Deve o non
deve vivere il virus del colera?”
La risposta del professore è
stata: “No!”
Gli abbiamo chiesto: “Perché
No!” Ed il professore ha detto: “Perché produce sofferenze, distruzione,
morte!”
Noi gli abbiamo a nostra volta
detto: “Deve o non deve vivere l’uomo che, non meno dei virus del colera,
produce più sofferenza, più distruzione, più morte?”
Il professore ha
solo pianto senza dare risposta. Aveva capito!
Adoniesis
Ma
se l’uomo non sa edificare l’armonia sul proprio pianeta, cosa può portare con
sé nella esplorazione degli altri pianeti?
CAPITOLO 6
L’UOMO ARRIVA SULLA LUNA
“MESSAGGIO DEGLI EXTRATERRESTRI
AGLI UOMINI DELLA TERRA
SCIENZIATI E PILOTI DEGLI SPAZI”
Accettate con puro senso di
religiosità le conquiste della vostra intelligenza ed abbiate scrupolosa e
cosciente cura nel metterle al servizio del bene e della prosperità di tutta
l’umanità del vostro pianeta. Siate umili e guardate con sincera devozione la luce
della eterna verità che benignamente si rivela e vi tende le sue invisibili e
generose braccia. Non innalzatevi come usano fare gli stolti, ma siate semplici
e puri di cuore per essere maggiormente graditi alle cose più grandi di voi
che, misteriosamente, vi spingono verso un destino migliore.
Abbiate piena coscienza di
quanto vi viene concesso per superare la miseria morale e spirituale in cui
siete caduti, per aver poco creduto a Colui che è in voi e tramite vostro vive
ed opera in questa vivente cellula del suo macrocosmico essere.
Le vostre conquiste siano poste
sul piano della verità che è in voi. E mai esse abbiano a divenire strumenti
negativi e fatali all’anelato desiderio della sospirata evoluzione verso il
felice progresso e verso il superiore bene universale.
Per camminare sicuri verso le
celesti praterie del creato occorre infiammare le proprie anime di fede pura e
spogliare i propri spiriti d’ogni egoistico vestimento materiale.
Negli spazi puri, a differenza
di quanto un astronauta ha detto, è più facile entrare in contatto con Dio,
essere con Dio e sentire la soavissima armonia della sua eterna giustizia,
della sua celeste pace e del suo divino e penetrante amore.
In queste conquiste il nostro
fraterno aiuto non verrà meno, ma verrà meno - e sarete duramente contrastati -
se ad esse non darete il loro spirituale e giusto valore, nonché se da esse
scaturisse il funesto desiderio della conquista del potere con conseguente
innesto del male. Quali che siano i vostri pensieri su questo nostro messaggio
che abbiamo affidato al nostro operatore per essere divulgato, giova comunque
sappiate che noi abbiamo solide basi sul vostro satellite Luna e possiamo, se
ciò si rendesse necessario, procurarvi serie tribolazioni onde privarvi di
ulteriori passi in queste imprese.
Siate accorti e ravveduti ed il
nostro aiuto non vi mancherà.
Con fraterna
benevolenza universale vi salutiamo.
Gli Extraterrestri
Etna, Valle delle Aquile, 16-7-1969
Intanto,
nell’affascinante impresa del primo sbarco sulla Luna dell’Apollo 11, una
meravigliosa avventura attendeva i nostri cosmonauti, una grande prova di
rivelazione e di contatto: una flotta di astronavi extraterrestri era sul posto
dello sbarco ad attendere gli astronauti della terra, il 21-7-1969.
Ma...
perché quel quarto d’ora di silenzio alle trasmissioni televisive? Perché
ancora e sempre censura, congiura del silenzio?
Dalla
rivista Venezuelana “ELITE” N.2366.
“...Dopo
l’esperienza di Cooper sopra le Hawaii, gli astronauti nordamericani sono stati
istruiti per non parlare di queste cose con tanta naturalezza nelle loro
comunicazioni per radio, ma riservarle per la conferenza segreta che si terrà
sul fallimento di questa impresa”.
Ma
le onde ricevute da radioamatori nordamericani hanno captato frasi
elettrizzanti dei primi momenti in cui Armstrong e Aldrin muovevano i primi
passi sulla superficie lunare. Le frasi pronunciate da Armstrong furono
soppresse dalla NASA nella trasmissione televisiva che si è avuta durante
l’arrivo dell’Apollo 11 sulla Luna.
Le
frasi captate dai radioamatori furono le seguenti:
“Che
cosa è stato? Che diavolo è stato?. Ciò che chiedo di sapere è che diavolo è
accaduto!”
Seguirono
alcuni istanti di confusione e si è sentita la voce del controllore della NASA
che diceva:
“Che
cosa... non funziona?” (parole confuse dovute alla cattiva ricezione controllo
della missione dell’Apollo 11). Armstrong replicò: “Queste cose erano enormi,
signori, enormi! Oh Dio, Cosa da non credere! Vi dico che vi sono altre
astronavi! Sono allineate sull’altro bordo del cratere e ci stanno osservando!”
Tutto
questo incredibile messaggio di Armstrong fu registrato sul sonoro della
trasmissione televisiva.
Non
si deve dimenticare che i radioamatori nordamericani captarono un allarme
dall’Apollo 13 in cui gli astronauti dissero che erano seguiti da un oggetto
volante non identificato, un momento prima che una misteriosa esplosione
distruggesse irreparabilmente il modulo di servizio.
Tutto
il mondo ricorda le tristi ore vissute dai tre sofferenti astronauti e il
pericoloso ritorno sulla terra senza aver compiuto la loro missione.”
Ben
sanno i nostri astronauti da “chi” sono stati seguiti durante i loro voli
spaziali, e quali “forze divine” li hanno aiutati contro le avversità che si
presentavano alla loro scienza ancora impreparata, avversità che li avrebbero
portati alla morte!
Intanto
gli astronauti, di ritorno sulla terra, forse non avrebbero mai voluto
tornare... perché sapevano che li attendeva un pianeta di primitive cognizioni.
Sarebbero stati giudicati malati, di uno strano male che vien “scoperto” solo
dopo la quarantena, dopo il lavaggio mentale... Gran parte di loro scesi dalla
navicella con un sorriso angelico, con una gioia viva come se fossero stati in
paradiso, pronti a comunicarla agli uomini che li attendevano sulla terra,
terminata la quarantena sono stati visti tristi, sfiniti, disperati, qualcuno
addirittura impazzito. E questo proprio ad Aldrin che affermava di aver
incontrato Dio. Come era questo Dio?
Come,
come possono parlarci questi Fratelli dalla pazienza senza confini?
E
il Loro aiuto ha accompagnato tutti i voli spaziali, salvando più volte gli
astronauti dalla morte certa.
Il
21-7-1961 Grisson nega di avere azionato il dispositivo di apertura dello
sportello della capsula che esplode misteriosamente salvandolo durante la fase
di recupero.
Il
20-2-1962 John Glenn viene accompagnato per 6000 km da migliaia di particelle
luminose, e durante il rientro rischia di scivolare sull’atmosfera e perdersi
negli spazi, ma attraverso l’oblò posteriore vede un globo di fuoco seguire la
capsula. La sua dichiarazione viene censurata e gli costa l’allontanamento dai
voli spaziali.
I
rinvenimenti archeologici in varie parti della terra, hanno dimostrato
chiaramente che fin dai tempi della preistoria, esseri con abbigliamento
“spaziale” atterravano sul nostro pianeta e le raffigurazioni che i nostri
antenati ci hanno tramandato sono la testimonianza più viva di tale realtà.
Dalle famose statuette DOGU rinvenute in Giappone, la scienza moderna ha tratto
l’idea delle tute dei nostri astronauti, che, come sappiamo, sono munite di
cerniere a sfera, fino ad ieri sconosciute e ora adottate dai nostri piloti
spaziali.
“LO SCIENZIATO EXTRATERRESTRE ADONIESIS
AGLI SCIENZIATI DELLA NASA
18-10-1970”
“Attenti a quello che vi
prefiggete di attuare nel prossimo vostro viaggio sul satellite della terra
“Luna””.
Vi raccomandiamo di tener
presente, e responsabilmente, quanto vi abbiamo a suo tempo comunicato, se non
volete incorrere in seri guai. Tenete presente, altresì, che le particolari condizioni
cosmofisiche del vostro satellite non si prestano a quegli esperimenti che vi
siete prefissi di edificare.
Un intervento coercitivo delle
forze energetiche, provocate da esplosioni sulla superficie o nel sottosuolo
lunare, potrebbe sprigionare un disquilibrio tale da proporre al corpo celeste
un divario sostanziale del suo normale esito di repulsione rispetto al vostro
pianeta.
La vostra disgrazia diverrebbe
irreparabile se il satellite dovesse raggiungere il punto ipercritico della sua
attuale orbita.
La vostra storia non conosce
nulla di un remoto passato, assai doloroso per gli abitanti di allora.
Ricordate la caduta sulla Terra
di una delle sue lune provocando immani disastri e lo spostamento dell’asse
terrestre di 45° ad oriente? Questo vostro satellite potrebbe segnare la fine
del vostro pianeta se vi trastullerete a sconvolgere il suo cosmologico
equilibrio.
State
molto attenti a quello che fate!
Potremmo anche non intervenire e
permettere la vostra completa distruzione togliendo, così, dalla nostra
galassia la forza negativa che la vostra specie edifica, a danno della grande
famiglia universale.
Ma poiché il nostro amore è luce
di Dio, i nostri mezzi sono già in allarme e pronti ad attuare, qualora si
rendesse necessario, gli interventi di impedimento, o di annullamento della
vostra missione nello spazio.
State attenti,
signori scienziati della Terra!
Dallo scienziato extraterrestre Adoniesis
in fede, Eugenio Siragusa
Ricordiamo
a questo proposito il terremoto anomalo, durato 55 minuti, verificatosi sulla
luna, provocato dagli astronauti dell’Apollo 12!
La
nostra scienza ancora sconosce le leggi che regolano l’equilibrio dinamico dei
corpi celesti, e con i loro esperimenti ne alterano la stabilità producendo
questi anomali, pericolosi terremoti.
Tali
esperimenti effettuati specialmente sulla luna, che non ha un moto di rotazione
proprio, rischiano di far precipitare il nostro satellite sul pianeta terra...
Le
conseguenze sono facilmente immaginabili!
Oltre
ad ammonirci e avvertirci dei pericoli cui incoscientemente andiamo incontro
per ignoranza, gli Extraterrestri ci aiutano anche a capire in che modo è
possibile la vita umana sul satellite Luna.
E
questa conoscenza, Eugenio la faceva conoscere al mondo scientifico un anno
prima che la scienza ufficiale lo scoprisse...
“MESSAGGIO DA PARTE DELLO SCIENZIATO EXTRATERRESTRE
ADONIESIS”
A
tutti gli scienziati e studiosi del pianeta Terra
Adoniesis
mi ha pregato di divulgare quanto appresso comunico:
"È vero che a circa 600
metri sotto la superficie della crosta lunare, l’uomo del Pianeta Terra troverà
gli elementi necessari per la sua sopravvivenza".
Adoniesis
mi ha detto ancora:
Per la naturale funzionalità
delle strutture biofisiche dell’uomo, è possibile rintracciare sotto la
superficie lunare quegli elementi (ossigeno, pressione, acqua) i quali sono
disponibili in quantità sufficiente per operare ivi una lunga permanenza e
senza bisogno di fare uso di scafandri, scorte di ossigeno e complicate tute
spaziali.
Ancora la scienza terrestre non
è in grado di poter conoscere le particolari condizioni in cui si vengono a
trovare i corpi celesti, quando questi hanno perduto una considerevole massa
del loro nucleo igneo-cosmico.
È ancora vero che la scienza
terrestre sconosce il radicale mutamento che si produce nell’anello
magnetosferico quando questo subisce il progressivo assorbimento verso il
centro di tutta la massa del corpo celeste.
L’assorbimento dell’anello
magnetosferico verso il centro è dovuto alla perdita progressiva della massa
del nucleo igneo-cosmico. Tale assorbimento, oltre a provocare la
compenetrazione degli elementi atmosferici sul piano fisico, produce pure una
modifica sostanziale delle forze coesili della materia e una conseguente
contrazione di tutta la massa verso il centro.
Quelle perfette figure
geometriche che sono visibili sulla superficie lunare e che sulla Terra
chiamate "crateri" altro non sono che coni provocati da
sprofondamenti causati dal deterioramento delle numerose caverne esistenti nel
substrato della crosta lunare.
Spesso succede che la
contrazione della massa igneo-cosmica subisce delle fortissime oscillazioni
dovute alle linee magnetiche di notevolissima intensità che si sviluppano tra
l’emisfero visibile del vostro satellite e le vaste superfici degli oceani che
periodicamente offre il geoide del vostro pianeta. Tali oscillazioni producono
movimenti sismici di vaste proporzioni, con conseguente uscita di gas in
superficie e sprofondamenti.
Sono questi gas a provocare
alcuni crateri a forma cupolare e a produrre estese lingue di fuoco, alcune
delle quali ben visibili dalla Terra. Le nostre basi spaziali installate da
millenni sul vostro satellite, si trovano nell’emisfero lunare visibile dalla
Terra.
Le zone che offrono maggior
sicurezza sono quelle superfici che sulla terra chiamate "mari".
In queste zone vi sono scarse
possibilità di sprofondamenti per la particolare natura degli elementi che ne
compongono la superficie e le strutture interne del substrato della crosta,
particolarmente pressata dalle citate linee magnetiche.
Durante
una riunione tenutasi a Valverde, dinanzi a un folto gruppo di militari
dell’aeronautica e della marina, qualcuno gli chiese:
“Perché
gli Extraterrestri non evitano la
scomparsa o la disintegrazione di piloti e dei loro apparecchi?”
Eugenio
rispose che fin dal 1963 aveva divulgato il seguente comunicato:
“AVVERTIMENTO DEI
PILOTI EXTRATERRESTRI
Al PILOTI CIVILI E
MILITARI
Dl TUTTE LE
NAZIONI DELLA TERRA”
Crediamo opportuno comunicarvi che i nostri veicoli
spaziali che voi terrestri chiamate Dischi Volanti, sono mossi da una potente
energia fluttuante, sconosciuta da voi e dagli scienziati del vostro pianeta.
Vi esortiamo, fraternamente, per la vostra
incolumità e per la sicurezza dei passeggeri che trasportate con i vostri
aerei, di non eccedere nella curiosità, e
di evitare assolutamente, di
inseguirci e di mettervi sulla nostra scia di volo.
Principalmente ci rivolgiamo al cieco senso di
irresponsabilità degli uomini preposti al comando degli aerei militari
incaricati di intercettare i nostri mezzi spaziali, di avvicinarli il più
possibile per fotografarli o abbatterli. Esortiamo anche voi, cari fratelli, a
non farlo per il vostro bene e per la nostra tranquillità di coscienza. Noi ci
facciamo notare ben volentieri e con tutte le necessarie precauzioni, ma voi
non fate altrettanto e, spesso, la vostra assurda zelanteria vi procura gravi e
mortali incidenti.
A parte il fatto che i nostri mezzi possono raggiungere
velocità per voi impossibili ed inconcepibili, le vostre armi, qualunque esse
siano, non potranno mai incidere sull’assoluta sicurezza dei nostri mezzi, né
possono mettere in pericolo le nostre esistenze.
È invece estremamente pericoloso per voi e per i vostri
aerei incanalarvi nella scia dei nostri mezzi spaziali in navigazione.
Sappiate voi, e lo sappiano pure i vostri scienziati, che i
nostri mezzi viaggiano nel vuoto assoluto e alla velocità della luce usando la
stessa energia che consente ai corpi celesti, compresi i pianeti del Sistema
Solare, a rimanere nello spazio cosmico in un perfetto stato antigravitazionale
rispetto agli altri pianeti.
Ancora voi, ed in modo particolare i vostri scienziati, non
conoscete la titanica energia che sovrasta le zone sino ad oggi esplorate dai
vostri satelliti artificiali. L’imprigionamento e l’asservimento di tale
energia è per noi possibile e facilmente attuabile grazie a speciali apparecchi
che ci consentono tale operazione, già da molti millenni. Inoltre questa
energia viene da noi condensata a nostro piacimento e a seconda del potenziale
di proiezione richiesto dalle circostanze.
La spinta di proiezione dei
nostri mezzi spaziali è quindi regolabile, e noi la portiamo agli estremi
limiti quando ci incontriamo con i vostri apparecchi, per questi due principali
motivi:
a) Consentire al vostro potere visivo di osservarci e alla vostra
intelligenza di dedurre.
b) Evitare il più possibile l’allargamento
dell’alone energetico al fine di annullare un eventuale scontro di esso con i
vostri aerei.
Però spesso
succede che indirizzate i vostri aerei sui nostri mezzi costringendoci ad
accelerare la spinta di proiezione e, quindi, il conseguente allargamento dell’alone dell’energia fluttuante. - Da
ciò nascono gravi evenienze che possono indurvi in situazioni estremamente
pericolose ed anche mortali. Investire anche il residuo di energia ancora in un
relativo stato di condensazione, che viene lasciata dai nostri mezzi, comporta
per i vostri aerei la completa disintegrazione e quindi la vostra sicura morte.
Perciò vi invitiamo, con fraterno amore, a non avventurarvi con incoscienza a
tali imprese, e vi esortiamo, con spirituale affetto, a rallegrarvi dei nostri
incontri, così come ce ne rallegriamo noi, con serenità e pace in cuore. Noi
vogliamo solo aiutarvi a spronarvi a farvi intendere la nostra coscienza e la nostra
Santa Missione di Bene Universale e di Verità Divina. Noi edifichiamo i
presupposti ideali per il Santo Avvento della Giustizia Celeste per Volontà
Santa di Dio. - Noi veniamo da voi sulla Terra animati dal Suo Santo Amore e
dalle Sue Sacre Leggi. Ravvedetevi! State attenti e consigliati.
Questo vi abbiamo comunicato
tramite la nostra mente sulla Terra per avvertirvi e rendervi consapevoli. La
Pace e la Serenità siano su Voi e su tutta l’umanità.
18-6-1963
Dagli
Extraterrestri
In fede Eugenio
Siragusa
Eugenio
non si aspettava certo un riconoscimento dagli uomini, perché se così fosse
stato, avrebbe desistito dall’impresa fin dai primi tempi, ma egli sapeva,
conosceva chi lo guidava per un fine che umanamente non è concepibile. “Parti”
- gli dicevano. “Ma ho la febbre, ho un ascesso alla bocca, come potrò parlare
alla folla?” “Parti” - fu nuovamente la risposta, l’ordine. Ed egli partiva.
Eseguito
quest’atto di umile obbedienza, la febbre scemava, l’ascesso scompariva, lungo
il viaggio riceveva segni di protezione e consolazione. E migliaia di studiosi
che lo hanno accompagnato, atteso nei vari continenti, ne sono testimoni.
La
terza fase della sua Opera è stata la più assidua, feconda di conferenze e di
viaggi all’estero. E se il lettore si chiede come facesse - economicamente - a
sostenere le enormi spese di questi spostamenti, interroghi coloro che in ogni
parte del mondo lo hanno invitato, in mezzo a quali immani e sovrumani
sacrifici abbia condotto la sua missione, privandosi spesso del necessario pur
di non venir meno all’impegno assunto davanti a DIO e agli uomini!
Quante
volte, durante riunioni e conferenze, gli occhi degli ascoltatori più attenti e
sensibili erano lucidi di lacrime per la gioia di avere finalmente trovato la
risposta ad una verità a lungo cercata!
“Ora, ciò che era
nascosto, viene alla luce” - diceva.
E scienziati, medici, alti
ufficiali, religiosi, uomini di governo e dell’arte gli facevano confidenze di
esperienze personali, alcuni addirittura di incontri fisici con Extraterrestri.
CAPITOLO 7
SENZA FRONTIERE
Il
Messaggio che Eugenio Siragusa rivolgeva all’umanità spiegava già le sue ali
verso altri lidi, altre terre lontane, altri confini... La sua voce si
propagava per ogni dove, e ovunque egli era atteso con interesse, con curiosità
o con diffidenza.
Ma
un simbolico “segno” di augurio per l’immane fatica che lo attendeva, gli venne
proprio dal cielo; verso quel messaggero che aveva posato per la prima volta i
suoi passi in terra francese, volò un uccellino, dirigendosi fiducioso e
tranquillo verso di lui che gli porse la mano... Vi fu tra essi un tacito
dialogo? Chi lo può dire!
Nel
1973, nel mese di aprile, nacque il primo opuscolo di carattere interno,
ciclostilato, inviato gratuitamente a tutti gli studiosi d’Italia prima, e del
mondo intero poi, tradotto in nove lingue e divulgato in ogni angolo della
terra.
Gli
insegnamenti che gli Extraterrestri rivolgevano all’umanità attraverso il Loro
Messaggero Eugenio, venivano così divulgati e conosciuti da ogni uomo, a
qualsiasi razza, credo politico o religioso appartenesse: Africa, Spagna,
Russia, Portogallo, Francia, Olanda, Svizzera, Canada, Stati Uniti, America del
Centro e del Sud, Australia, Siria, India, Giappone...
I
governi di tutte le Nazioni ebbero più volte plausi di riconoscimento,
richiedendo con sincero interesse la continuazione di tali informazioni.
Nacquero
segreterie e delegazioni in ogni parte d’Italia e del mondo, intorno alle quali
si riunivano migliaia di studiosi di ogni ceto e di ogni cultura, che reclamavano
insistentemente la presenza illuminante di Eugenio.
La
sua voce annunciava la più sconvolgente realtà dell’Era Moderna: gli Angeli di
ieri, oggi si rivelavano come Extraterrestri, o Messaggeri di Armonia e
Giustizia Universali.
“Ma
perché non si fanno vedere e non intervengono?”
La domanda era insistente e comune ad ogni razza, paese e
religione. Quella gente di ogni colore premeva nelle sale gremite, puntando lo
sguardo e l’attenzione su quel rubino scintillante che brillava sul petto
dell’Ambasciatore, di quell’uomo sapiente dallo sguardo severo e ripieno
d’Amore, dalla voce calda e mai stanca di ripetere: “Ma siete voi preparati?”
ADONIESIS risponde alla domanda:
“Perché
gli extraterrestri non ci aiutano?”
Cosa vorreste che facessimo,
imporvi coercitivamente ciò che non volete assolutamente accettare?
Cosa dobbiamo fare più di quanto
è stato fatto, per farvi capire che siete su una brace di fuoco, che la società
è completamente priva di quei presupposti ideali che producono un pacifico e
sano progresso e una vera felicità?
Non avete capito, dopo duemila
anni, i valori sublimi dell’amore, portati sulla terra dal Genio Solare Cristo,
cosa potremmo dirvi di più di quanto egli vi lasciò detto, perché possiate
trovare la via della verità che aiuta la vita ad essere degna di essere
vissuta?
Molti sono stati i “geni”
cosmici che si sono avvicendati, vivendo come uomini, sul vostro pianeta per
aiutarvi, per darvi lume e conoscenza; molti di questi sono stati perseguitati,
imprigionati, uccisi senza pietà. Avete sempre rifiutato l’opera d’amore dei
figli coscienti in Dio e continuate a farlo per timore di perdere le vostre
abitudini egoistiche, blasfeme e negative.
Dovremmo cambiarvi le teste o
porvi in condizione di accettare la verità ad ogni costo. I mezzi persuasivi a
Dio non mancano, anche questo dovete sapere. A noi è dato di espletare quanto
dobbiamo, per dei disegni ben definiti, e che riguardano la scelta e la
preparazione al risveglio dei “segnati” di tutti quegli spiriti viventi che
posseggono la predisposizione all’accettazione del nuovo patto e della nuova
legge.
Ad altri è dato il compito di
dover mettere in atto la “parusia” nel tempo in cui “l’Altissimo” lo vorrà.
Sapete benissimo che se volete, potete aiutarvi ed essere aiutati dalla
misericordia Divina.
Sapete benissimo che sta a voi
risolvere o meno i gravosi problemi che vi fanno gridare “aiuto”, noi
aspettiamo questo vostro atto di buona volontà per darvi una considerevole
spinta, attraverso mezzi che voi non potete nemmeno immaginare.
Se volete, realmente, essere
aiutati, iniziate con il predisporvi a credere che noi siamo una realtà
operante e di accettare, se credete, ciò che vi comunichiamo senza badare per
quali vie e di quali mezzi ci serviamo.
Realizzate i
nostri consigli ed avrete la certezza assoluta del nostro fraterno universale
amore.
Adoniesis
Le
più alte personalità di diverse Nazioni non nascondevano il loro interesse per
i comunicati contenuti negli opuscoli e si rivolgevano insistentemente alle
varie Segreterie e Delegazioni del C.S.F.C. per poter ricevere periodicamente
materiale di studio.
GINEVRA
è stata la città più toccata da Eugenio, perché di là sarebbe partito lo
sviluppo delle traduzioni, luogo di tramite tra l’anima latina e l’anima
nordica, oasi di relazioni umane in ogni campo. I primi anni del 1970, il terzo
decennio dell’Opera Messianica del C.S.F.C., si affacciano dunque con una
esplosione di interesse internazionale. La congiura del silenzio e i
sofisticati processi pubblicitari per far dimenticare, ci erano in gran parte
riusciti; ma la rivelazione degli Extraterrestri come figure angeliche,
consolatori della più grande sofferenza quale quella dell’ignoranza, rapivano
l’attenzione e la sensibilità dei cuori anelanti di giustizia, di libertà e di
Amore vero, quell’Amore che puro e limpido travalicava i confini dei complessi
umani terrestri, e l’incontro dei Fratelli Universali vibra di estasi e di
gioia così grandi da rasentare l’incredulità.
Gli
extraterrestri dunque stavano divenendo più completi nel Loro aspetto, non più
UFO misteriosi e saettanti nella velocità dell’iperspazio, ma uomini, uomini
simili ai terrestri con un corpo, un sorriso austero che rassicura ogni dubbio,
e due occhi profondi e vivi nella conoscenza volumetrica di chi sa ed è qui per
incoraggiare, per indurre attraverso i pascoli dell’Amore del medesimo Maestro
Universale: il Cristo.
Macrocosmiche
Intelligenze dalla solerzia infaticabile, pronti con ogni minimo soffio a
guidare e istruire per prevenire gli errori, spiegarne le cause, indirizzare gli
sforzi dei volontari, non per perdonare o per punire, che è unica prerogativa
del Padre di tutti gli Esseri: DIO.
“Anghelos”
significa Messaggeri, dunque Essi sono i Messaggeri della Conduzione e della
Volontà Divina, e secondo questa, potrebbero anche dover eseguire ordini di
consolazione e di giudizio, coscienti della infinita Giustizia di Warm‑Dio,
cioè Fuoco Purificatore, Principio di ogni cosa.
Infatti
così Loro si esprimono con il tenente pilota americano Mel Noel il quale,
volando con alcuni colleghi e avvicinato da una formazione di cinque astronavi,
udì alla radio di bordo una voce “strana” che ancora più “stranamente”
rispondeva a domande mentali che il colonnello della squadriglia poneva a se
stesso, e che quindi nessuno dei suoi compagni poteva conoscere. Tra l’altro,
il colonnello aveva chiesto: “Credete in DIO?”, perché se si trattava di
creature intelligenti credenti in Dio, bisognava allora presumere che non
avessero intenzioni ostili. La risposta la udirono tutti, in ciascun
apparecchio: “Noi crediamo alla Forza
Onnipresente dell’Universo. Voi dovete imparare a capire che ci sono più di 150
bilioni di questi universi”. Dissero anche che provenivano da Venere, Giove
Mercurio, Marte e Saturno.
Dopo
qualche tempo, il colonnello si confidò ancora col tenente Noel, dicendogli che
era salito su un disco ed aveva avuto con Loro un colloquio. Gli dissero che
erano responsabili di questo pianeta il quale non avrebbe avuto in futuro
condizioni favorevoli. Dissero che il pianeta Terra è considerato una specie di
soggiorno provvisorio dove viene inviato specialmente colui che ha ancora
problemi di fondo da risolvere. Gli uomini della Terra preferiscono avere cose
tangibili, senza obiettività, nei confronti delle cose invisibili, ma
dovrebbero invece constatare che non possiedono proprio niente, neppure i loro
figli.
“I
bambini sono la vostra unica speranza. A quattro anni già li avete influenzati
con pregiudizi, sfiducia, odio ed egoismo al punto che essi si trovano già
nella strada sbarrata. Noi cominciamo invece ad educare i nostri bambini a tre
mesi di età. A quindici anni sono già padroni della telepatia”.
Tutti
questi argomenti, e tanti, tanti altri ancora collimano perfettamente con il
contenuto di quanto divulgato da Eugenio.
“COMPRENDETE LA
LUCE E CONOSCETELA”
Fate vostra la conoscenza che vi
viene dalla Luce e diverrete Figli della Luce.
La Luce è Amore, e le tenebre
sono l’odio. Siate figli dell’Amore e non figli dell’odio.
Se comprenderete e conoscerete
la Luce, sarete strumenti dell’Altissimo, Figli di Dio.
Cercate in voi questo Bene e
custoditelo gelosamente, perché è la felicità, la compagna indivisibile del
vostro peregrinare nel Creato.
Sarete buoni se possederete la
conoscenza della Luce; sarete buoni e graditi al Regnante del Cosmo, al Dio
vivente.
È
utile osservare come nei diversi punti cardinali del pianeta, le manifestazioni
atte a risvegliare e sensibilizzare il trascendentale, abbiano avuto
esteriorità diverse ma congiungenti con il concludere dei tempi ad un’unica,
sostanziale verità.
“Gli aspetti sono diversi, ma la
fiamma è unica” - diceva Eugenio, quando gli ponevano domande sulla diversità
delle religioni. E allora egli spiegava l’origine delle quattro razze, dicendo:
“La razza innestata dagli esseri
dell’Alpha Centauri (bionda, alta, formosa, occhi azzurri) con una spiccata
genetica informativa erotico creativa e con dinamicità psico‑motoria
sufficientemente realizzata sul piano fisico.
La razza innestata dagli esseri
delle Pleiadi (corpulenta, statura varia, colore della pelle rosso‑sangue di
bue, occhi scuri a taglio ovalizzato) con una spiccata genetica informativa
spirituale e con una dinamicità psico‑motoria costruttiva ed imitativa delle
leggi fondamentali dello Spirito Creativo.
La razza innestata dagli esseri
di Procione (corpulenta, statura varia, colore della pelle gialla o color verde
chiaro, occhi scuri ovalizzati) con una spiccata genetica informativa
intellettiva e con un dinamismo psico‑fisico‑motorio inventivo‑utilitario‑collettivistico‑mistico.
La razza innestata dagli esseri
di Orione (corpulenta, statura varia, colore della pelle bronzo‑scuro, occhi
scuri normali) con una spiccata genetica informativa magica e con un dinamismo
psico‑motorio geniale istruttivo delle forze materiali e delle vibrazioni
primordiali dell’energia”.
Le
sue spiegazioni continuavano, dicendo che le razze lungo il corso del tempo, si
erano andate fondendo, che il valore di una razza si incrociava con il valore
dell'altra razza, ma gli incroci - nel tempo attuale - non si sono ancora
completati. L'uomo perfetto nel suo equilibrio, deve possedere i quatto valori:
erotico‑creativo, mentale, spirituale e magico. Questo dovrebbe essere, in
definitiva, la conclusione del patrimonio genetico dell’uomo terrestre da un
lato, e dall’altro l’inizio della vera evoluzione per entrare nella quarta
dimensione, in cui l’uomo passa da una coscienza mondiale ad una coscienza
planetaria.
“Ma
che differenza c’è - chiedevano gli ascoltatori perplessi per questi concetti
nuovo - tra coscienza mondiale e coscienza planetaria?”
“Quando l’umanoide inizia il suo
ciclo di Homo Sapiens - spiegava Eugenio -
cioè quando lo spirito dell’ “Ego sum” compenetra la specie animale più evoluta
del pianeta, questa, da una percentuale di quattro parti di materia passa ad
una percentuale di tre parti di materia più una parte di astrale. Naturalmente
questo ciclo evolutivo dura migliaia di anni, sino a quando l’uomo arriverà a
possedere la coscienza mondiale, cioè la conoscenza perfetta della dimensione
del pianeta in cui vive; in seguito comincia ad affacciarsi nello spazio, e
durante questo periodo di transizione avviene il contatto con i Maestri
Universali che apportano uno sviluppo di Conoscenze Solari, portando l’uomo
dalla percentuale di tre parti di materia più una parte di astrale, ad essere
composto di due parti di materia più due parti di astrale. Cioè l’uomo penetra
dal visibile nell’invisibile del Creato, e muta la sua coscienza dai valori
effimeri e transitori ai valori più eterni: possiamo dire che acquista più
energia perdendo materia.
A voi sembra molto strano che
gli Extraterrestri possano apparire e scomparire dinanzi ai vostri occhi, ma
sarà per voi cosa comprensibile quando conoscerete i poteri naturali della
dilatazione della materia. Essi, che sono composti più di materia astrale che
di materia fisica, per rendersi visibili ai vostri sensi devono rendere il loro
corpo, o la loro astronave, di una coesione molecolare percepibile dal vostro
potere visivo, estremamente limitato. È vero che tutto ciò è per voi fantascienza
e fantasia, ma è proprio per questo che Loro non possono ancora trattare
argomenti scientifici di un livello difficilmente comprensibile e accettabile;
non possono imporre una “superiorità” esistente solo nei circuiti cerebrali
umani, ma essi sono qui unicamente per aiutarci a salire il primo gradino che
sta davanti a noi, quello che dobbiamo superare per proseguire”.
“E
qual’è?” - chiese ironicamente un anziano signore.
“Anteporre l’Amore all’odio, il
Cristo a Barabba” rispose sorridendo Eugenio, mentre si congelava l’ironia
dell’interlocutore.
Eugenio
stimolava gli ascoltatori a quelle conoscenze, a quei valori che sono la base
fondamentale di ogni ricerca e di ogni conquista.
Gli
operatori di Ginevra organizzavano giornalmente riunioni e conferenze, sempre
gremite di attenti studiosi. Occorreva una voce forte, che scuotesse anche
quelle coscienze da un torpore sociale fatto di abitudini e tradizioni, per
renderle consapevoli della grande Verità che Loro instancabilmente ci portano:
La
violenza dilaga! Il male colpisce, inesorabilmente, il bene! Le coscienze
perdono il lume!
Sono
in molti a domandarsi: “Cosa sta succedendo?”
Perché
tutto va verso la perdizione? Di chi la colpa? Di chi la colpa di questi
dolorosi e luttuosi eventi? Dove sono l’amore e la giustizia? Forse l’umanità
si avvia verso l’autodistruzione?
ADONIESIS
risponde:
Sul vostro pianeta esiste un
malcostume di vivere e di governare la vita. Si trascurano totalmente i valori
essenziali che istruiscono una vita felice e prosperosa di bene per tutti.
L’incapacità di coloro che
dovrebbero guidare i popoli verso le supreme conoscenze della vita e del suo
reale significato è satura di ignoranza e di egoismo. La passività dei popoli
nel respingere, con la non violenza,
il delitto psichico, con cui gli esseri negativi impongono le loro intenzioni
di dominio e di condizionamento, è ancora più grave, perché permette
all’ignoranza e alla prepotenza di soddisfare i loro interessi a discapito di
coloro che, in passività sono deboli e vulnerabili. “La Giustizia” di Dio è
quella vera e capace di far proliferare “l’Amore” fra tutti gli uomini della
terra.
Gesù Cristo la predicò donando
tutto se stesso. L’avete accettata e messa in pratica? No! E allora...? Di chi
la colpa?
“La
storia dell’uomo - incalzò una ragazza - è intessuta di guerre fratricide, di
rivoluzioni, di distruzione, di morte. È vero che si è raggiunto un certo
benessere economico, si sono realizzate importanti conquiste tecnologiche,
eppure l’umanità continua a dibattersi disperatamente alla ricerca di un po’ di
serenità, di un po’ di pace. Materialmente abbiamo quasi tutto, ma
spiritualmente no, ...Perché?”
“L’OGGI L’AVETE
PREPARATO IERI
IL DOMANI LO
PREPARATE OGGI”
È
inutile domandarsi il “perché” di ciò che
vi accade, perché vi dico: esisteva già.
Il
perché di ciò che oggi vi succede ed il perché di ciò che vi succederà domani,
altro non sono che gli effetti di cause che avete edificato, siano essi
positivi, siano essi negativi.
Ricordate: “Ciò che seminate
raccoglierete”. Se avete seminato cavoli, quando raccoglierete è inutile che vi
domandiate “il perché” non avete raccolto gigli. A voi la scelta di seminare
ciò che volete, domani, raccogliere. “È il vostro libero arbitrio”.
Siete voi e soltanto voi a
programmare, oggi, il destino del vostro domani. L’ascesa verso le supreme
conoscenze di Dio la potete fare in breve ed in lungo tempo, ma la dovete fare.
“È legge”, legge immutabile del creato e del Creatore.
A Dio è possibile mutare un
destino. Egli può tutto!
Io vi dico, in verità: che anche
il peggiore degli uomini che riesce ad attirare a sé e a farla sua la verace
luce, l’Amore Divino lo compenetrerà e coabiterà con il suo spirito. Se egli
persevererà nella devozione e si sforzerà di comprendere la sua legge e la sua
verace natura, allora Dio muterà il suo destino e lo farà Figlio Suo e Suo
Strumento.
Non vi meravigliate se vi dico:
“Egli divenuto cosciente in Dio, può, se per amore lo vuole, mutare il destino
degli altri”. È la Gnosi, l’unione
cosciente tra l’uomo e Dio, il potente e divino volere di Dio nell’uomo, suo
consapevole strumento d’amore e di giustizia eterna.
A tutti è dato conquistare
questo prodigioso ed immenso bene. Io sono qui per insegnarvelo. Sono qui per
attirare su coloro che lo vogliono, con il cuore e l’anima, la verace luce: la
conoscenza di Dio, la gnosi.
Non domandatevi chi sono, non
importa saperlo, ma ascoltate quello che vi dico e fatene tesoro.
Crescere nella
consapevolezza delle verità universali ed eterne, accettando con paziente
sopportazione le albe e i tramonti dei giorni che separano l’aurora di quel
felice giorno che avrai autorealizzato te stesso ed essere pronto alla
“chiamata del tuo nome”.
E. S.
Ginevra, 25-5-73
Dopo
una conferenza tenutasi in una città della Francia, Eugenio seppe che erano
stati pagati i posti dagli intervenuti, e si irritò moltissimo, dicendo che se
lo avesse saputo prima, si sarebbe rifiutato di partecipare. “La verità non si vende e non si compra -
ripeteva sempre - e così come la si
riceve, la si deve donare”.
Con
questo spirito che fa pensare al silenzioso passo dei calzari degli apostoli di
Galilea, Eugenio intesseva i suoi viaggi, i suoi incontri, la stessa
corrispondenza, mentre le domande che da ogni parte del mondo giungevano sul
suo tavolo, lasciavano il suo cuore pieno di speranza e di gioia.
Erano
per la maggior parte giovani, i quali, desiderosi si staccarsi dai valori
tradizionali di una vita familiare comoda, anelavano a formare comunità, dove
il nucleo possa essere in continua espansione e non limitato all’egoistico, ristretto
gruppo della tradizionale famiglia. Ma nessuno li ha mai aiutati a comprendere
come si debba intendere una comunità e i giovani, nel desiderio di realizzare
questo istintivo bisogno, si lasciano andare ad una errata e caotica concezione
della comunità.
Essi
chiedevano quindi a Eugenio come poter realizzare questo loro anelito, quasi un
anticipo sui tempi futuri:
“COME SI DEVE
CONCEPIRE UNA COMUNITÀ
DI FIGLI COSCIENTI IN DIO”
Nessuno è superiore e nessuno è
inferiore. Il più piccolo sia il più grande e il più grande sia il più piccolo.
L’armonia delle anime deve
sempre sprigionare la generosità dell’uno verso l’altro affinché tutti siano
come le api laboriose.
Il bene istintivo sia sempre
curato ed ogni cosa sia sempre al suo giusto posto secondo la regola della
Legge Universale: “Copri il tuo posto con altruistico amore” - pensare meno a
se stessi e di più agli altri.
L’ordine scaturisce dall’armonia
ed ambedue sono risultanti di evoluzione spirituale. L’osservazione dell’ordine
e di quanto deriva da questo equilibrio è necessario se si vuole raggiungere la
perfetta armonia psicofisica della comunità.
Dove regna il caos, la mollezza,
l’indifferenza e l’incapacità, regna pure l’intolleranza ed anche
l’insoddisfazione.
Deve esistere un muto e reciproco
valore di fraterna collaborazione, spontaneo, scevro da ogni formalismo di
casta, di razza e di religione.
La comunità dei
“Figli coscienti in Dio” è vivificata da tutto ciò che produce il “Bene per il
Bene”.
Adoniesis
“Ma non è questo il tempo per
realizzare simili ideali - aggiungeva - prima
occorre scalzare dall’animo umano le incrostazioni di egoismo, di ipocrisia, e
i sodomitici ricordi. Il vostro amore deve raggiungere la purezza degli ideali
per cui nasce...
Non dimentichiamo che la vera
comunità dovrebbe essere l’intera umanità”.
“Se...”
Se le vostre anime fossero in
perfetta, fraterna ed amorosa comunione;
se non esistessero divisioni di
credo, di razza e di ideali politici, tecnologici, economici;
se tutti gli uomini del vostro
pianeta si sentissero una sola e grande famiglia, coscienti di essere fratelli
e sorelle di un solo ed unico Padre Creativo;
se il male fosse il nemico di
tutti e il bene si sentisse come una indispensabile necessità di tutti per
poter vivere in pace, in armonia e con i bisogni esistenziali occorrenti per
vivere sani e felici;
se questi valori esistessero,
sareste come noi siamo: “liberi”.
Cesserebbero le vostre
tribolazioni e il mondo subirebbe il flusso benevolo e positivo delle vostre
felici vibrazioni.
Gli Zigos sarebbero
i vostri amici e l’Amore dei Cieli il vostro conforto.
Il Consolatore
Tra
i più violenti problemi sociali, così come la droga, anche il suicidio è spesso
una scelta per evadere dalle avversità.
“IL SUICIDIO”
ADONIESIS
in merito dice:
Quanti sono sul vostro pianeta
che conoscono l’enorme valore della Vita e del suo reale significato?
Per voi terrestri può non avere
nessun significato, e il sopprimerla è cosa lecita; ma per noi, che conosciamo
questo immenso dono dell’Intelligenza Creativa, diamo ad essa il sacro diritto
di essere vissuta con piena coscienza e con i reali valori che essa stessa ci
indica.
La Vita, vissuta come deve
essere vissuta, e non come voi la vivete, è opera meravigliosa del Dio vivente.
È Dio stesso che vive!
Il suicidio è un delitto contro
Dio! Non vi possono essere giustificazioni per colui che rinuncia alla vita o
che solo si predispone a perderla. Le ritorsioni della LEGGE sono pesantissime
e gli effetti di questa assurda causa, dolorosissimi.
La Vita è un sacro dono che va
rispettato sino a quando avrà la sua naturale fine. Coercire la Vita significa
coercire Dio nel Suo diritto di Essere per operare nella Sua Eterna Gloria.
Ricordatevi:
“L’uomo è l’intelligenza e l’intelligenza non è l’anima, ma lo spirito, e lo
spirito è luce, verbo di Dio che si fa carne”.
Comprendete e vi convincerete
che la Vita è sacra e va vissuta, qualunque siano le prove cui è destinata ad
andare incontro per la Suprema Gloria di Dio.
Colui che si uccide sarà
costretto a desiderare la Vita e a non poterla avere. Errerà per molto, molto
tempo in costernazione e tribolazione.
Questo è bene che
lo sappiate!
per Adoniesis
E. S. 31-7-’73
“NON MACERATE IL CORPO: EDUCATELO!”
Il corpo fisico è uno strumento
che va educato e non offeso o vituperato come una cosa abominevole o, peggio,
da trascurare o annullare.
Il corpo fisico è il veicolo del
corpo astrale e il corpo astrale è il veicolo di quello spirituale.
Educare lo strumento fisico vuol
dire renderlo efficiente, armonico e capace di servire, egregiamente, l’opera
dello spirito operante nella vostra dimensione, per il divenire continuo di ciò
che è utile all’economia creativa del cosmo.
Ciò che nasce dallo spirito non
è come ciò che nasce dalla carne, ma è vero che l’uno ha bisogno dell’altro e
l’altro ha bisogno dell’uno, per poter espletare, nelle dimensioni iniziali,
l’intensa e costruttiva operosità nel grande edificio del creatore e del
creato.
È cosa inutile e deleteria
mettere in difficoltà, trascurare o indebolire un mezzo che la suprema
intelligenza ha stabilito che fosse per un preciso fine. È anche vero che esso
vada educato e reso pulito da tutte quelle scorie di cui si copre a causa della
insana metodologia che praticate nello sviluppo esistenziale.
Pace.
Adoniesis
Il
corpo dovrebbe essere il “tempio di Dio”: questo ci ha insegnato Gesù.
Eugenio
era l’espressione vivente della Vita, la Vita intesa come Espressione Unica
della Divina Creazione.
“Amare la vita non per se stessi
- diceva
- ma per quella forza edificatrice
presente in ognuno di noi, strumenti attivi dell’ininterrotto Moto di Dio”.
“AMATE LA VITA”
La vita è molto più importante
del senso che voi terrestri le date.
La vita è un dono prezioso,
perché è attraverso di essa che espletate le opere che istruiscono una
collaborazione nell’economia creativa e nell’armonico sviluppo del grande
essere cosmico che vi contiene e di cui ogni cosa visibile e invisibile ne è
parte inscindibile.
La vita è espressione e volontà
di essere nello spirito creativo, esigenza insopprimibile del grande amore di manifestarsi,
di produrre, di riprodurre, di mutare, di legarsi al desiderio di conoscere il
transitorio, il mutabile, all’eternità; e non solo per questo, ma anche di
ricercare e gustare le prodigiose bellezze che traspaiono nella luce del creato
e dell’Increato, nella forma e nella sostanza.
La vita è un
meraviglioso sentiero di conoscenza, un mezzo eccellente per sperimentare, un
passo di un lungo cammino che conduce verso la sublimazione assoluta della
materia, verso la radiosa contemplazione cosciente dello spirito, verso la meta
suprema, verso Dio.
E. S.
Quale
angoscia stringe l’animo, pensando al vuoto che esiste fra tali conoscenze e
l’umano peregrinare senza serietà, in cerca di una Verità che si intende
sfuggire, nascondendola a se stessi!
L’uomo
ha creato il mostro della violenza, ed in essa ha posto il mito della necessità
perché ormai troppo lontano dalla sepolta aristocrazia spirituale. Anzi,
l’arroganza della voce e l’alterigia della bestemmia sono poca cosa di fronte
al silenzioso operare di chi egoisticamente accumula beni materiali o morali a
danno degli altri.
Vi siete domandati, almeno una
volta nella vostra vita, chi è Dio e se è possibile, realmente conoscerLo?
Io vi dico, in verità: è
possibile sapere chi è Dio. È possibile conoscerlo, possederlo ed essere da lui
posseduti.
Dio, nella sua verace natura, è
semplice e puro come un pargoletto ed amante di giocare ed amare così come un
bambino ama e gioca con i suoi balocchi. Non cercate di conoscere Dio come
sempre l’avete creduto, perché così non esiste. Egli è luce d’amore, di
giustizia e di armonia che compenetra il tutto, perché il tutto è egli stesso,
che in potenza possiede tali virtù.
Se in un essere Dio è cosciente,
quell’essere può parlare di Dio in prima persona, perché è Dio che si esprime
in lui. In tal caso l’essere è cosciente in Dio e lo possiede e Dio possiede
l’essere.
Dio è la suprema intelligenza
del creato ed è anche il creato stesso in ogni sua manifestazione. Dio ha il
diritto, inderogabile, di possedere ciò che vuole, perché gli appartiene,
perché è parte di se stesso.
Nessuna cosa creata può mai dire
di non essere luce della sua luce, carne della sua carne; nessuno potrà mai
dire questo mai! Siete voi, se volete, conoscerlo come egli è e siete sempre
voi se volete ignorare la sua verace natura e conoscerlo come egli, realmente,
non è.
Siete voi a farlo buono.
Siete voi a farlo non buono.
La sua natura è quella di essere
buona, amoroso, giusto, caritatevole e dolce come un bambino.
Siete voi che educate Dio in
voi.
Siete voi che
potete, se solo lo volete, possederlo come egli è per la vostra felicità.
E. S. 24-6-1973
“Ma
lei quale definizione ci dà di Dio?”
“Comprendere Dio... Come può il
relativo comprendere l’assoluto? Molti uomini credono di averLo trovato, di
averLo realizzato, ma non possono trovarLo o realizzarLo che razionalmente, e
quindi “a loro immagine e somiglianza”, Iddio è perseguibile, ma bisogna
“cercare” senza soste, continuamente, dentro e fuori di noi, senza mai crederLo
reale come la nostra realtà. Noi non possiamo partire dalla realtà che crediamo
tale, per andare verso il metafisico; per ricostruire bisogna prima demolire la
“vecchia casa”, ossia demolire le vecchie cognizioni per poter edificare le
nuove”.
Eugenio
spesso parlava per simbolismi, lasciando l’ascoltatore libero di realizzare la
“sua verità” secondo la propria maturità, capacità ed evoluzione.
“Ma
per “vecchia casa” si intende anche questo nostro pianeta - precisava - nel quale la maggior parte
dei mattoni che lo compongono è marcio: questi verranno allora rimessi sul
fuoco per essere rimpastati, mentre la minima parte di mattoni rimasti sani,
verrà utilizzata come pilastro, come “sale e lievito” per la “nuova casa””.
Gli
ascoltatori sembrava avessero compreso la similitudine, mentre Eugenio così
concludeva:
“Dio può disporre così degli
uomini di questo pianeta”.
“DIO SI AUTODETERMINA - DIO SI AUTODEFINISCE - DIO SI
AUTOMANIFESTA”
Dio quale intelligenza del
tutto, manifestato ed immanifestato, esprime se stesso secondo i suoi bisogni.
Egli si differenzia creando per
se stesso ciò che determina il suo continuo divenire.
Egli è colui che è, perché è
onnipresente, quindi in ogni atomo di ogni cosa. Egli è la causa prima di tutti
gli effetti, essendo egli l’origine del suo stesso principio.
Tutto, uomo
compreso, è programmato e tutto è in funzione del suo eterno divenire.
L’onniscienza è completa conoscenza di ogni sua particolare funzione su tutti i
piani dimensionali.
E. S. 2-4 ’72
E
a chi, se non ai volenterosi, agli intrepidi, agli avventurosi ricercatori
della conoscenza oltre ogni limite, affidare la rivelazione del vero
esistenzialismo umano, dei segreti della vita e della Natura di Dio?
Perché esisto? Chi produce la
mia esistenza e a che cosa serve? Opero coscientemente od incoscientemente?
Esiste una Legge che mi ordina
di fare una cosa al posto di un’altra? Posso fare una cosa diversa da quella
che la Legge stabilisce senza incorrere in pene?
Come posso fare il bene se non
lo conosco?
Come posso evitare il male se
non lo conosco?
Le esperienze a che servono?
La sperimentazione è stabilita a
priori?
Perché debbo conoscere il male?
Che cos’è il male? Il bene cosa produce?”
Le
sue rivelazioni lasciavano dei solchi profondi nelle coscienze degli
ascoltatori, e un barlume lontano si affacciava in loro, tesi - malgrado tutto
- ad una progressiva maturazione.
Molti
religiosi, suore e sacerdoti appartenenti a diversi ordini e vari culti,
italiani e stranieri, scrivevano e visitavano Eugenio desiderosi di
approfondire con lui domande e “misteri” ben precisi.
La
figura di Gesù era sempre, giustamente, al centro di ogni loro tema, ed Eugenio
amava chiarire la relazione, esistente nella personalità umano‑divina, di Gesù
Cristo.
Cristo è Figlio di Dio.
Gesù è figlio dell’uomo.
Cristo è sublimazione astrale.
Gesù è sublimazione fisica.
Cristo è genio solare o verbo
solare.
Gesù è genio planetario o
perfezione relativa dell’essere cosciente della verità universale.
Cristo non è Gesù, ma è in Gesù
e attraverso il suo corpo esprime la sua divinità trina.
Cristo non è Dio. Cristo è
espressione purissima di Dio, ma non Dio. Dio illumina Cristo. Cristo illumina
Gesù, Gesù illumina l’uomo che non è cosciente della verità.
Sembra un semplice processo di
compenetrazione, ma in realtà è una reale programmazione della suprema
intelligenza divina del creato e dell’increato.
Programmazione, che istruisce
una parte di se stessa, operante in una dimensione iniziale ed incosciente, ma
sempre predisposta a subire, in diversi modi, la insopprimibile volontà
ascensionale e quindi la sicura conoscenza della sua reale natura divina.
L’uomo della terra ha ricevuto
da Gesù Cristo la forza iniziale della volontà ascensionale, anche se i modi
con cui questa forza è stata data, è costata paura di morte e di dolore.
L’uomo potrebbe ascendere
evitando il dolore e, in breve tempo, divenire cosciente della sua reale
identità. Gesù Cristo insegnò, principalmente, il metodo per arrivare
felicemente alla conoscenza e quindi alla coscienza di se stessi in Dio.
Era una
programmazione che ancora è nel suo pieno sviluppo. La meta nel tempo era
segnata e questo Gesù ce lo confermerà nel suo prossimo ritorno.
E. S. 14-10-’72
Naturalmente
viene spontaneo chiedersi, quando si è stati per lungo tempo legati ad atavici
complessi di paure del male:
“Ma
chi è il diavolo? Come possiamo difenderci e come riconoscerlo, come
fortificarci per combatterlo? Ma esiste veramente?”
Eugenio
Siragusa, nel rispondere, citò una frase che il Papa Paolo VI disse a qualcuno
che gli rivolse la medesima domanda:
“Il
diavolo esiste” disse il Papa.
“D’accordo,
esiste. Ma in funzione di che?”
Il diavolo esisterà fino a
quando gli uomini avranno più bisogno di lui che di Dio; sino a quando gli
uomini preferiranno l’odio all’amore, il male al bene, la guerra alla pace,
l’egoismo all’altruismo, l’ingiustizia alla giustizia.
Il diavolo lo nutrono gli uomini
perché amano tutto ciò che egli offre. Il diavolo è il mezzo della tentazione,
il mezzo della prova. Il diavolo non è, né potrà mai essere il fine della
nostra ascensione.
Dio è il Fine. Gli uomini
possono rimanere, ma non per sempre, suoi sudditi. Quando gli uomini avranno
imparato a scegliere il bene al posto del male, saranno sudditi e figli di Dio.
Allora, e solo allora, il diavolo non avrà più ragione d’esistere, perché la sua
funzione sarà terminata.
La scelta, se egli deve o meno
esistere, è solo nostra. Ricordatelo! Se l’amore sarà più forte dell’odio, il
bene più forte del male, la pace più forte della guerra, l’altruismo più forte
dell’egoismo, la giustizia più forte dell’ingiustizia, il diavolo perderà e si
dissolverà perché non avrà più ragione d’esistere
Allora dirà:
“Ecco, Signore, sono tutti tuoi”. Allora, egli diverrà l’Arcangelo del Bene.
E. S.
“TESTI DI STUDIO”
Di chi si è servito Dio per
provare l’integrità del profeta Giobbe? Dio può o non può tutto?
Nella preghiera del “Padre
Nostro” sta scritto: “Non indurmi in tentazione”; di chi si servirebbe il
“Padre Nostro” per indurci in tentazione? Qual’è il mezzo? Forse è il diavolo?
Con quale permesso il diavolo ha
tentato Gesù‑Cristo? Se Dio non avesse voluto, il diavolo lo avrebbe potuto
fare?
Se l’avesse potuto fare senza il
Suo permesso, in che cosa consisterebbe l’Onnipotenza di Dio?
Il diavolo fa paura se non si
conosce Dio. Dio non ha rivali. Siamo noi ad attirare il valore negativo o il
valore positivo. È una nostra libera scelta: o il diavolo o Dio.
E. S. 31-10-1974
E
in questo contesto di libertà di scelta, trova luogo il libero arbitrio
dell’uomo, di concludere più o meno positivamente, le esperienze della vita
terrena. Nell’amore altruistico del giusto e del pacifico si può percorrere il
sentiero della vera libertà e divenir liberi dall’ignoranza e dal
possessivismo. Così chiarifica Adoniesis:
Essere liberi non vuol dire fare
quello che si vuole, per assecondare i desideri e soddisfarli, egoisticamente e
materialmente. Essere liberi significa, principalmente, conoscere la verità, l
leggi, l’amore altruisticamente e assecondare il bene che lo spirito vuole
donare senza nulla chiedere, senza condizioni, senza coercizione alcuna.
Essere liberi vuol dire anche
poter entrare in comunione per una maggiore realizzazione dei valori
dell’armonia e della reale conoscenza di ciò che ci concede di essere
coscienti, nel superamento dei complessi che stimolano un crescente disquilibrio
nei completamenti spirituali e fisici.
Essere liberi, infine, significa
dover necessariamente amare il prossimo suo come se stessi, qualunque siano i
voleri dello spirito in sintonia con lo spirito che vuole, nella libertà e
nella conoscenza, entrare in sintonia per sperimentare quanto più confà
all’anima sua sempre disposta a migliorare nella conoscenza della sua natura
materiale.
Pace.
Adoniesis
Svizzera,
Belgio, Olanda. I suoi viaggi si susseguivano senza posa, accompagnati
dall’anelito di migliaia e migliaia di persone che ovunque lo volevano
ascoltare, lo volevano vedere, spesso incuriositi da quel Messaggero che
portava la parola degli Extraterrestri. Mai i suoi viaggi lo portarono ai
luoghi storici o turistici delle località visitate, viaggi che avevano invece
il tempo stretto dell’incontro, del dialogo, del ritorno.
Si
poteva ben comprendere che nel suo linguaggio vi era la sapienza di ogni dove,
e nei suoi occhi la luce degli spazi visibili ed invisibili.
Passava
là dove la Volontà Superiore lo conduceva, per incontrarsi con lo sguardo e
l’abbraccio di quanti avevano desiderato, atteso questo.
E
fra i tanti abbracci, ogni tanto ve ne era uno che gli dava un sussulto
interiore. Chi aveva ritrovato dai tempi remoti? Per qualcuno di questi era
come essere nato in quel momento, in una soavissima carezza di un tempo che non
ha passato, e poter dire: “Eccoci nuovamente insieme. Riprendiamo il lavoro”.
Questo vento si è sparso per la terra provenendo dalla Sicilia; una nuova
Galilea di argomenti rinnovati? Senz’altro una Galilea amata fuori dai propri
confini geografici, ed un servo di Dio odiato nella sua patria.
“...che colui ch’è venuto
appresso riempirà di gloria il paese dalla parte del mare, di là dal Giordano,
la Galilea dei Gentili”.
(Isaia, 8:23)
Molti
osservano: “Ma lei non ci dice niente di nuovo. Sono le stesse cose che ha
detto Gesù!”
“Il Maestro dei Maestri - rispondeva
Eugenio - ha insegnato quello che a quel
tempo l’umanità era in grado di contenere, anche se a tutt’oggi non è riuscita
a metterlo in pratica, e ha anche detto che non avrebbe potuto parlare delle
“cose celesti”, sulle quali ci avrebbe istruito il Consolatore promesso dal
Padre. Ecco, gli Angeli Messaggeri stanno adempiendo quest’Opera, e lo Spirito
di Verità alita fra gli uomini in questi tempi, in cui sono più che visibili i
segni profetici. Questi Esseri di volumetrica coscienza mi hanno mandato fra
voi per portarvi, uomo fra gli uomini, un insegnamento che potete accettare o
rifiutare.
Questo è il mio compito: parlarvi
degli Extraterrestri, così come Loro desiderano, come io Li conosco e come
spero che tra non molto anche voi conoscerete.
Desidero che la mia preparazione
sia anche la vostra.
Può mutare la forma del
Messaggio, ma non la sostanza!”
“Sarebbe
interessante sapere se gli Extraterrestri che visitano il nostro pianeta vivono
la nostra stessa esperienza di fede fondata sul Cristo redentore e liberatore
dal peccato dei progenitori e delle sue conseguenze”.
Adoniesis risponde:
Sapete benissimo che nessuno può
mettere limite all’onnipotenza di Dio.
Sapete anche che nessuno è in
grado di replicare a Dio: nessuno!
Malgrado siate a conoscenza di
queste verità, non volete ammettere che noi siamo una realtà operante e
cosciente della sua divina intelligenza, una emanazione della sua volontà, un
atto del suo illimitato potere.
Noi non abbiamo un Cristo
redentore e liberatore dal peccato; noi siamo nella luce cristica e possediamo,
così come Gesù le possedette, le prerogative del suo amore e delle sue divine
ed eterne facoltà.
Noi non abbiamo disubbidito alle
leggi del cosmo. Cristo è, per noi, la luce, la verità, la vita. Lo è sempre
stato e mai la materia ha avuto il sopravvento sui valori eterni dello spirito.
La materia l’abbiamo sempre dominata e la nostra intelligenza non è mai stata
offuscata dall’ignoranza. La nostra libertà è tutelata dalla cosciente
ubbidienza alla verità della legge che esprime la suprema intelligenza
creativa, in qualunque dimensione essa si manifesti.
Vi sono nel cosmo miliardi di
universi ed in essi pullula la vita intelligente. L’edificio del cosmo può
essere paragonato a un grande ministero composto di molteplici uffici di
diverse attività. Tutti gli uffici hanno un compito da svolgere, così come ogni
dimensione ha un’opera da espletare in relazione alle esigenze dell’economia
del cosmo.
L’intelligenza suprema, che
istruisce il divenire continuo dell’essere eterno, ha le sue leggi e possiede i
mezzi per farle rispettare.
Voi conoscete le leggi che
istruiscono la vostra dimensione e le disubbidite; ecco perché avete bisogno di
un Cristo redentore e liberatore.
Il nostro grado di
civiltà è di possedere la verità e di essere liberi, liberi di voler vivere, ad
ogni costo, nella luce dell’amore, della giustizia, della pace e della
fratellanza cristica.
Adoniesis
(3-8-1974)
La
Spagna, terra di Anime ardenti come tutti i popoli latini, discendenti di quel
“nuovo popolo” di cui parlava Gesù, accolse il messaggio di Eugenio Siragusa
con una vivissima partecipazione fatta di incontenibile entusiasmo, di ascolto
e di sereno giudizio. Non sorsero polemiche, ma dialoghi fraterni, richieste
sincere di risposte a domande, principalmente di carattere religioso
spirituale.
Questa
Nazione è esplosa come per una rivelazione a lungo cercata e finalmente
trovata, e le emittenti radiotelevisive di Madrid gli dedicarono programmi e
interviste, seguiti da milioni di ascoltatori e telespettatori.
La
posta giungeva a valanghe alla segreteria di Valverde, e gruppi di studiosi
spagnoli visitavano frequentemente il Centro Siciliano.
Nel
1975 Eugenio parlò alla televisione spagnola e fra le altre domande, gli fu
posta la seguente:
“Come
si potrebbe risolvere l’economia mondiale?” Eugenio rispose con molta
semplicità che se si fosse rispettato un solo insegnamento, sarebbe stato
risolto uno dei più gravi problemi dell’umanità:
“Il necessario a tutti, il
superfluo a nessuno!” È questa la nostra legge! Sappiamo benissimo quanto sia
difficile, per voi terrestri, l’accettazione di questo ordinamento, ma sarete
costretti a doverlo molto meditare e dedurre, e quindi determinare la legge che
consenta a tutti gli esseri viventi sul vostro pianeta di avere il necessario,
abolendo il superfluo, che altro non è che sperpero delle risorse naturali e
depauperazione della ricchezza di tutto il genere umano.
Questo senso di responsabilità
cosciente dovrà prevalere per giustizia e per amore, superando gli ostacoli che
si frappongono a causa dell’ipertrofico egoismo di pochi a danno del diritto
dei più. La miseria e la fame sono stimolanti di pratiche delittuose e di vizi
negativi e deleteri. Il relativo bene per tutti, nessuno escluso, è il metodo
più efficace e più logico per impedire la degenerazione e l’odio e per avallare
un processo di vera pace fra tutti gli uomini della Terra. Non è difficile
istituire e mettere in pratica questa legge universale, non è difficile se la
buona volontà prevarrà con cosciente consapevolezza e con aristocraticità
spirituale.
Occorre creare un comune
denominatore e indirizzare la grande ricchezza dell’umano lavoro in una
direzione positiva, evitando la dispersione o la distruzione attraverso il
negativo desiderio di avere molto per godere poco, lasciando gli altri privi di
avere quel poco che gli basta per vivere.
Nell’economia
creativa del vostro pianeta esistono valori che sfuggono alle indagini
scientifiche sino ad oggi effettuate dalla vostra scienza. Questi valori
agiscono proponendo all’intelligenza azioni non conformi ai vostri desideri né
alle vostre ingiuste richieste. Dovete, forzatamente, abituarvi a non
richiedere l’impossibile e a regolare le vostre necessarie esigenze con una
regola che sia contenuta e responsabile. Il superfluo e lo sperpero creano
distonie nell’economia creativa e le ritorsioni sono la fame e la negazione
dell’equilibrio in ogni senso. Bisogna soddisfare il necessario, investendo
coscientemente la ricchezza di tutti e il lavoro di tutti per il benessere
relativo di tutta l’umanità.
Adoniesis
marzo 1974
CAPITOLO 8
DALL’EUROPA AL SUD AMERICA
Il
viaggio in Sud America ha forse inondato il cuore di Eugenio della carezza più
tenera, perché l’anima di un antico popolo si protese ad ascoltarlo con lo
stesso impulso di un semplice e superbo passato, così come si esprime un’antica
canzone delle Ande:
“Oh, Grandi Padri, che dopo aver seminato
rigogliosi frutti su un pianeta arido ed incolto,
ci avete abbandonati, come fiori senza rugiada,
guardiani di una terra da crescere,
giunga a voi questo canto di attesa e di dolore.
Le messi sono già mature,
gli alberi sono cresciuti ed hanno prodotto in abbondanza,
il nostro compito è finito.
I figli dei nostri figli,
nati nel solco di una terra straniera,
dimenticheranno forse la vostra promessa.
Ma noi, frutto della saggezza arrivata dal cielo,
non abbiamo cancellato dalle menti il volto dei padri,
ed ogni giorno ed ogni notte che “questo” pianeta concede,
scrutiamo attenti le nubi aspettando di vedervi tornare
sui carri di fuoco a riprendere ciò che avete lasciato”.
Vi
è in questa melodia, la tristezza di un passato non dimenticato, la coscienza e
la responsabilità del dovere da compiere in questo pianeta, e la speranza del
nuovo incontro con i “Grandi Padri” scesi con Carri di Fuoco.
Adoniesis
così si rivolge ai figli di quella terra:
Anime viventi della terra
visitata dai nostri padri:
Siamo ritornati in mezzo a voi
per portarvi un messaggio di amore e di speranza, per adempiere una missione
affidataci dai re della luce, che per primi fecondarono la vita intelligente su
queste terre, per supremo volere di colui che è vive ed è in ogni cosa visibile
ed invisibile.
Siamo ritornati per invitarvi
alla salvezza, per stimolarvi a ritrovare la via che conduce ai sentieri della
suprema legge universale. Siamo ritornati per offrirvi i divini doni della
celeste carità della radiosa luce cristica.
Ascoltateci, ascoltateci e
ritrovate voi stessi uniti, affratellati, amorosi, generosi, devoti e fedeli
verso chi vi ha resi coscienti di essere una sola cosa con lui, generoso ed
amabile padre di tutte le cose scaturite dal suo divino e regale amore
creativo.
Nubi minacciose si sono
addensate all’orizzonte a causa della vostra negativa opera. Risvegliatevi!
Siete ancora in tempo per farlo. Risvegliatevi! Amatevi gli uni e gli altri ed
edificate la vostra pace ed il vostro amore nella luce della giustizia di colui
che tutto dispensa senza nulla chiedervi.
Risvegliatevi, fratelli della
terra!
Pace.
Adoniesis
30-12-’75
A
Bogotà, Eugenio venne accolto da giornalisti, direttori di Centri Ufologici
Internazionali, da personalità del mondo militare e scientifico.
Fu
durante una conferenza tenutasi presso una caserma della capitale colombiana,
alla presenza di generali e altri ufficiali con le rispettive famiglie, che il
direttore di un notissimo “Centro Ufologico”, lo presentò come l’Ambasciatore,
il Messaggero, l’Inviato degli Extraterrestri con nuove e determinanti
rivelazioni.
Le
numerose domande furono accompagnate da una serie di diapositive e dalla
proiezione di un filmino che ritrae le evoluzioni di un OVNI nel suo movimento
dal piano astrale‑dinamico al piano fisico‑materiale e viceversa, con
spostamento simultaneo da una dimensione all’altra e da un punto all’altro
dello spazio.
Gli
fecero domande sul mistero del “Triangolo delle Bermude” e gli parlarono di
fatti strani che avvengono nelle acque del Lago di Guatavita, poco distante
Bogotà. Gli dissero che, nonostante il lago si trovi nel cratere di un vulcano
spento, e questo sia la montagna più alta della zona, le sue acque si alzano
continuamente, e nessuno sa spiegarsi da dove sia alimentato.
I
pastori del luogo sono ormai abituati a vedere, durante la notte, sollevarsi o
precipitare nel lago globi luminosi che illuminano le acque di una intensa
fosforescenza.
Eugenio
spiegò che gli Extraterrestri hanno molte basi sul nostro pianeta,
prevalentemente sotto le acque, quindi il Lago di Guatavita potrebbe servire da
collegamento con bacini molto più grandi, come per esempio il Lago Titicaca.
Rispondendo
a domande sul “Triangolo delle Bermude”, Eugenio rispolverò le narrazioni di
Giulio Verne che scrisse le più strabilianti “profezie” sulle conquiste
scientifiche. Tutto si era perfettamente avverato, anche il “Viaggio al Centro
della Terra”. Molti studiosi oggi portano avanti la teoria della terra cava;
geologia, geofisica, vulcanologia trovano che il concetto di un impasto troppo
denso di materia del nucleo terrestre sia ormai sorpassato, e preferiscono
pensare ad agglomerati gassosi o energie dinamiche al alto potenziale. In un
domani assai prossimo, le carte di Piri Reis, di Giulio Verne, antiche
incisione geografiche Incas, e le esperienze di esploratori polari troveranno
la loro ragione, ben lontana da fantasie e allucinazioni.
Sono
note le dichiarazioni del contrammiraglio Byrd: dopo la scomparsa di
validissimi piloti in volo verso il polo, che non raggiunsero mai, si trovarono
invece di fronte a immense voragini tra i ghiacciai, in cui videro giardini in
fiore, boschi e ruscelli, e spesso, attratti da forze magnetiche invincibili,
non tornavano più indietro...
Il
contrammiraglio Byrd decise egli stesso di partire, sorvolando l’Artide nel
1947 e l’Antartide nel 1956.
Al
ritorno, i suoi racconti erano identici a quelli degli ultimi messaggi dei
piloti scomparsi: terre sconosciute rigogliose di vegetazione, furono
sorvolate, per parecchie centinaia di chilometri intorno o “dentro” un polo
inesistente.
Scrisse
anche un libro: “I Poli aperti”.
Anni
prima, Eugenio Siragusa ne aveva già parlato, ma quando gli chiedevano qualcosa
in più sulla mitica città di El‑Dorado, le sue risposte diventavano ermetiche,
vaghe. Non gli era consentito dire di più.
Amava
però, sovente, spendere qualche parola incantata sulla altrettanto mitica
Shangri‑Làh, la terra in cui sbocciavano le rose fra i ghiacciai eterni e dove
pulsava la più dolce armonia di vita, la terra infine rimasta nella memoria di
chi aveva veduto sorgere il primo sole dall’occidente... Nessuno poté mai
sapere di più, ma nell’animo di chi ascoltava la musica che Eugenio suonava
all’organo, pur senza conoscere una sola nota musicale, sgorgavano arcani
richiami e lacrime di paradisi incantati.
Eugenio
chiama le sue note “jeroglifici musicali di Shangri‑Làh”. È dunque questa una
civiltà extraterrestre dentro il nostro pianeta, “sotto i poli”?
L’astronomo
S. B. Lowel definisce l’universo come un immenso polmone, nel quale i pianeti “respirano”
ritmicamente, contraendosi e dilatandosi. Allora, vien fatto di chiedersi, se
la terra respira attraverso i poli...
E
il “Triangolo delle Bermude?”
Sentiamo
come ne parla Enzo Maiorca, il noto campione mondiale di profondità in apnea,
in una conferenza svoltasi a Catania dopo il suo ritorno dal “Triangolo
maledetto”:
“Si
ha un bel ridere, in questo tempo del duemila - ironizza con un sorriso Enzo -
posso volare a migliaia di Km/h, posso godermi la televisione ed i computers
elettronici, posso premere un pulsante ed andare sulla Luna, ma... allorché ci
si trova dinanzi all’ignoto, non resta che fermarsi, come 10.000 anni fa,
davanti al richiamo dell’origine eterno, sconfinato dell’uomo”.
Il
suo sguardo è attento, irritato, duro e nervoso. Evidentemente mal sopporta di
essere ascoltato come un personaggio da salotto e quando ridono alle sue
affermazioni, diventa scontroso pentendosi di aver dato “le perle ai porci”. Si
chiude in se stesso preferendo sognare un mondo diverso che vorrebbe portare agli
altri con parole che rotolano concise ma larghe di orizzonti alati, profondi di
turchese smeraldo, ove le chimere tentano di riavvicinare l’uomo alla natura,
si, come la muraglia di Bimini.
La
congiura del silenzio non ha intaccato Enzo, un uomo dalla volontà tenace e dal
cuore grande come solo un vero campione del corpo e dello spirito possiede.
Nel
temuto Triangolo, ben 16 casi per gli aerei e 19 casi per le navi vi sono stati
di sparizioni di mezzi e di uomini!
“Triangolo
maledetto? - dice Enzo - È benedetto perché in esso è racchiusa tanta dovizia
di tesori e di luce per chiunque voglia divenire ricco di spirito”.
Un
ascoltatore domanda: “Ma ha idea di come possano verificarsi queste situazioni
di imponderabilità?”
E
Enzo: “Il denominatore comune di tutte le sparizioni è che spesso il Mare della
Florida diviene inspiegabilmente bianco latte fluorescente, la visibilità
scende quasi a zero e questo lo testimoniano anche Cristoforo Colombo nel suo
diario di bordo, Platone, gli indigeni del posto che narrano di un popolo
antico punito dal Padre, gli astronauti americani che hanno fotografato il
fenomeno dall’alto. Io stesso, svegliandomi una mattina al largo di Bimini,
alle cinque, uscito sulla tolda della barca che ci ospitava, trovo il mare
acceso di verde smeraldo lattiginoso, come se fosse intriso di colorazione
propria ed irradiava luce, colorando perfino i gabbiani che volavano sopra”.
“Ma,
ha trovato qualcosa sotto le acque?”
“Andros,
è un’isola circondata da un fondale basso di pochi metri, costellato di
cisterne d’acqua turchina chiamate Buchi Blu o dagli indigeni “Occhi d’Angelo”
per la loro colorazione completamente diversa dalla colorazione del mare
circostante; questi “Buchi” sono interamente collegati tra loro da una fitta
rete di gallerie che portano sulle pareti la traccia della fatica dell’uomo.
All’interno vi sono correnti marine violente che rendono impossibile la
perlustrazione e la discesa”.
“Non
può dunque dirci di più, ma ci parli del Muro”.
“Al
largo della Laguna di Bimini si erge sotto le acque una muraglia di massi
ciclopici in fila come soldatini che dalla costa scendono fino al gradino
oceanico e vi si immergono. Solo degli uomini Titani hanno potuto costruirlo.”
Lo interrompo: “Chi pensa che abbia potuto costruirlo?” “Gli Atlantidei!” Mi
risponde senza incertezza alcuna e prosegue: “Gli scienziati hanno dotato l’età
di questi massi a 12.000 anni fa. Tra questi ciclopici monoliti, ve ne è uno
con sotto quattro colonne e varie sculture con capitelli”.
“Ma
tutto questo cosa c’entra con le sparizioni?”
“Sulle
pareti della muraglia si sono riscontrate anomalie magnetiche paurose. La
stessa roccia, in altro luogo adiacente, ha magnetismo normale, come pure il
fondo stesso su cui essa poggia”.
“Allora
qualcosa si spiega: le attrazioni magnetiche, il dedalo di gallerie che non si
sa dove finiscono... - ma non pensa che possano insabbiarsi gli oggetti
scomparsi?”
“Lei
conosce senz’altro il caso dei cinque eurosiluranti che nel 1945 si
esercitavano contro il relitto del Sapona, e sono misteriosamente scomparsi;
non crede che abbiano condotto male le indagini?”
“Gli
americani compiono bene e per un vastissimo raggio le loro ricerche, per tutto
l’Oceano”.
“Ha
chiesto qualcosa alle Autorità del posto? Come mai tutto questo silenzio?”
“Le
autorità Panamensi, con gli aerei e i battelli, sorvolano ogni quarto d’ora la
zona e proibiscono a chiunque di prelevare alcun oggetto, persino le
conchiglie. Io, in confidenza credo che sappiano tante cose. I guardacoste
americani hanno un dossier segreto sul mistero del Triangolo ma a chiunque
chiede qualcosa, dicono che sono tutte fandonie. Ne intimano il silenzio e
quelli che parlano scompaiono”.
“Ma
perché lei pensa che non vogliono rendere di pubblica conoscenza quello che
loro hanno scoperto?”
“Non
lo so, so solo quello che è successo al piccolo aereo che ci doveva trasportare
in un altro punto della Laguna: al pilota avevano chiesto se aveva paura ed
aveva risposto ridendo ironicamente “Macché, sono tutte fandonie di ciarlatani
in cerca di fortuna, ahh ahh!” Poco dopo questo pilota parte con cinque
passeggeri e non ritorna più”.
“Crede
dunque che gli uomini del nostro tempo vogliano sapere o vogliano ignorare?”
“Oggi
l’uomo sa troppo - conclude Enzo - deve solo saper credere ed avere Fede”.
Egli
dice quello che sa, e lo dice con la grinta di sincera disperazione per una
Verità che gli appartiene.
Non
ci resta che pensare ad un vortice magnetico verticale, canale di scorrimento
per mezzi extraterrestri.
“Gli equipaggi dei mezzi che
scompaiono - dice Eugenio - non
muoiono...”
Ma
dove vengono portati? Forse nell’El‑Dorado? “Lo
sapremo” si limita a concludere.
Si
era già detto abbastanza, quel giorno, e ad ogni tema trattato il generale,
seduto in prima fila accanto ai suoi maggiori ufficiali, con ripetuti cenni del
capo assentiva, concordando. Un ascoltatore disse: “Ma lei parla di teorie da
fantascienza!” “In quella che voi
definite fantasia, c’è forse più realtà della realtà stessa dove voi credete di
poter piantare i piedi!”
Intanto,
fuori delle conferenze, in disparte, lo cercavano quanti avevano con lui
argomenti comuni in un linguaggio analogo, ed erano persone di qualunque ceto
sociale, vivi di una umiltà e sincerità sconcertanti. Narravano ad Eugenio di
avere veduto astronavi passare e atterrare, di conoscere luoghi di atterraggi
abituali, in specie nella jungla, e di conoscere episodi di indigeni che hanno
relazioni personali con gli Extraterrestri, che non Li temono, ma che Li
accolgono con sicurezza e fiducia, consapevoli di dover Loro rispetto e amore.
In
quei luoghi, il tempo non ha portato gli effetti delle guerre catastrofiche e
tutto è rimasto intatto, per migliaia di anni.
Dice
una mitologia Kogu:
“In
principio era il mare, tutto era oscuro. Non c’era sole, né luna, né gente, né
animali, né piante. Il mare era in tutte le parti. Il mare era la madre. La
madre non era gente, né nulla, né cosa alcuna. Era lo spirito di ciò che doveva
venire, ed era pensiero e memoria”.
Sensibilizzati
da questa storia di “mitologia” tuttora vivente, in quel luogo si erano formati
diversi gruppi di studio e di ricerca, che nei pochi giorni d’incontro con
Eugenio, avevano accentrato scambi di intendimenti e di esperienze ad altissimo
livello.
Questo
“mare” sarà poi espresso dall’apostolo Giovanni come il “Verbo”, ma come potevano
saperlo migliaia di anni prima? Quale evoluzione avevano raggiunto gli Incas
per poter tramandare fino a noi le loro conoscenze attraverso incisioni su
pietre? Di queste ne pubblichiamo alcune, gentilmente concesseci dagli studiosi
di Lima.
Si
parla ancora di Shangri‑Làh: in ingegnere di Bogotà, responsabile di un
Istituto di investigazioni dei fenomeni extraterrestri, Enrique Castillo, noto
contattista, narra di avere avuto un incontro sulle Ande, insieme ad altri
convocati per l’occasione, con un Vecchio di Shangri‑Làh, per ricevere
istruzioni. Il Vecchio, fra l’altro, disse: “Voi siete qui riuniti per
ascoltare delle informazioni sulla Nuova Era. Il mio Nome ha Mille Nomi. Io
sono Colui che È. Il mio Nome è Energia, sono la Luce e la Verità. Sono la Fonte
che è nel Punto Cristico”.
Eugenio
non indugia a rivelare similitudini e parallelismi con la Verità‑Una, ed infine
comunica un messaggio di Adoniesis:
Spiriti risvegliati operanti in
Bogotà. Pace a tutti voi, pace. Siate perseveranti e considerate la vostra
opera, volere santo e supremo dell’altissimo spirito creativo. Non serpeggi tra
di voi discordia e odio, ma abbiate tutti per tutti amore e comprensione.
Ricordatevi che siete nel mondo
e vi prego di essere in ogni circostanza coscienti di essere strumenti di un
volere divino. Regni sovrana tra di voi la radiosa luce del fraterno bene
nell’amore che avete ereditato dal Genio Solare Cristico.
Dure prove vi attendono e dovete
sin d’ora predisporvi a superarle con la pace nei vostri cuori. Sarete beati
tra i beati se vincerete e se riuscirete ad accettare sino in fondo il compito
che vi è stato affidato. Il mondo vi odierà, ma noi vi saremo vicini e vi
aiuteremo affinché nessuno di voi perisca nella morte seconda.
Il tempo dei guai
è nell’alba di questi giorni e il giorno del Signore verrà presto. Siate
fortificati nello spirito ed abbiate fede. Pace. Pace a tutti.
Adoniesis
Bogotà, 21-12-’75
Fra
i diversi gruppi del posto, si presenta una difficoltà di intesa nella
divulgazione delle conoscenze: ognuno crede di poter prevalere sull’altro, ed
Eugenio ora comprende uno dei motivi della sua visita in quella terra: portare
e far comprendere la pace, la concordia.
“Perché
odiarsi, se sappiamo di essere un’unica cosa?”
Ti prego di riferire alle anime
segnate e programmate che non siamo venuti sul pianeta terra per una gita di
piacere né siamo presenti per esibizioni o dimostrazioni dei nostri poteri
divini.
Siamo ritornati con dei precisi
disegni che dovrebbero già conoscere perché in perfetta sintonia con le
profezie dell’essere padronimico del vostro sistema solare “Cristo”.
Ciò che vivamente raccomandiamo
è di essere tutti una sola cosa, anche se i compiti sono diversi. La disarmonia
e i contrasti fra coloro che scegliamo per servire la causa universale, producono
negatività ed incapacità a recepire le giuste predisposizioni per una
disponibilità fattiva e costruttiva.
Continuare in questo negativo
processo ci propone di selezionarvi. Per questo motivo vi esortiamo all’armonia
e alla reciproca fraterna comprensione. Siete tutti utili se sarete coscienti e
preparati. Siete una sola cosa se sarete uniti e consapevoli della luce che è
in ognuno di voi. Amatevi e comprendetevi, così come noi vi amiamo e vi
comprendiamo.
Pace.
Adoniesis
Bogotà, 21-12-’75
Prima
di lasciare la Colombia, la Televisione Nazionale gli dedica un programma al
quale seguono interviste di vari giornalisti già preparati all’argomento per i
numerosi avvistamenti locali, nonché per la loro conoscenza sulla storia
antica.
PERÙ - Planetario
di Lima
Il
direttore dell’osservatorio astrofisico di questa città, con molto interesse
invita Eugenio ad una conferenza nell’aula delle conferenze dell’Osservatorio
stesso, ed il contesto propone domande e risposte di altissimo valore
conoscitivo.
“Ogni pianeta - spiega Eugenio - è costituito da tre dimensioni sferiche
in compenetrazione, e sono: quella materiale sul cui substrato viviamo noi,
quella astrale che si trova all’interno del pianeta stesso, e quella pneumatica
che avvolge esternamente il pianeta e si chiama anche “fasce Van Allen””.
Un
ascoltatore gli chiede che cosa intende per “ vita astrale all’interno del
pianeta”, ed Eugenio spiega che la cavità all’interno della terra è composta di
un sole centrale, come un nucleo vitale.
“I soli, o astri, in realtà sono
corpi freddi che possiedono un’atmosfera dinamica psichica composta di energia
cinetica. Ci sono valori dinamici che sono fuori del tempo e dello spazio:
quando conosceremo questi valori assoluti, daremo una giusta misura a tutte le
cose e alla vita stessa. Bisogna dividere, nella nostra giovane coscienza, i
valori relativi dai valori assoluti. Conosceremmo meglio noi stessi se
approfondissimo cosa si intende con la frase: “Voi siete ad immagine e
somiglianza di Dio””.
Consideriamo
qualche analogia di vita tra noi e il Macro‑Essere:
“DELL’ESISTENZA
DEL MACRO‑ESSERE Dl CUI NOI SIAMO PARTE
COSTITUENTE E DELL’ESISTENZA SUPERIORE IN CUI EGLI VIVE”
(Voi siete a Sua Immagine e Somiglianza)
1 - Si notano forme biologiche nel Macrocosmo.
2 - Analogia fra cellula‑uovo e nebula planetaria.
3 - Analogia fra spermatozoo e cometa.
4 - Analogia fra le sostanze cinetiche biologiche e
i corpuscoli irraggiati astronomici.
5 - Analogia fra l’acqua biologica e il cosmoetere
astronomico.
6 - Le quantità di moto dei pianeti non sono tutte
equiparate e ciò indica vita.
7 - Il sistema solare vive perché la sua quantità
di moto non è uguale a quella dei singoli pianeti.
8 - Il sistema terrestre vive perché la sua
quantità di moto non è uguale a quello della Luna.
9 - I sistemi degli altri pianeti vivono perché le
loro quantità di moto non sono uguali a quelle dei propri satelliti.
10 - Le quantità di
moto delle stelle non sono equiparate: perciò la Galassia vive.
11 - Le quantità di
moto delle nebule diffuse non sono equiparate a quelle delle stelle, perciò le
nebule diffuse sono vive.
12 - Le quantità di
moto delle nebule planetarie non sono equiparate a quelle delle stelle, perciò
le nebule planetarie sono vive.
13 - I sistemi
nebulosi extragalattici vivono perché le loro quantità di moto non sono
equiparate a quelle dei loro costituenti.
14 - Gli ammassi
nebulari sono vivi perché le loro quantità di moto non sono equiparate a quelle
dei loro costituenti.
15 - Il coefficiente
di squilibrio dei movimenti astronomici è superiore ad uno come nei movimenti
biologici.
16 - Nel mondo
biologico vi è scambio di radiazioni come in quello astronomico.
17 - Esistenza di
materia caotica nel mondo biologico ed in quello astronomico.
18 - Analogia nella
struttura fra astri e cellule.
19 - Strutture e
superfici unite‑staccate della materia biologica e di quella astronomica.
20 - Analoga
costituzione a gradini di movimenti sovrapposti tanto nel microcosmo quanto nel
macrocosmo.
21 - Reagibilità
elevata per strutture, tanto nella materia biologica quanto nella materia
astronomica.
22 - L’espansione o
crescita dell’Universo analoga alla crescita biologica.
23 - La legge della
crescita biologica corrisponde a quella che regola la dilatazione del
macrocosmo.
24 - Analogia tra
flussi nebulosi e biologici, ambedue moventesi con velocità superiore a quella
di crescita.
25 - L’età del
macrocosmo dedotta dalla radioattività e della crescita dà lo stesso ordine di
grandezza.
26 - La veggenza dei
sensitivi dimostra l’esistenza di un cervello macrocosmico che trasmette onde
cerebrali riferentesi ad azioni che il Macro‑Essere compie o ha compiuto.
27 - Le previsioni dei
sensitivi dimostrano l’esistenza di un cervello macrocosmico che indica
l’intenzione da parte del macro‑essere di compiere azioni future.
28 - La conoscenza di
episodi della vita dei trapassati da parte dei sensitivi dimostra l’esistenza
di un cervello macrocosmico che ricorda le impressioni ricevute per opera del
trapassato durante la vita di quest’ultimo.
29 - L’analogia fra gli
individui umani che attivano una ghiandola increatrice del macro‑essere e gli
organismi cellula che attivano le ghiandole biologiche, dimostra l’esistenza
della vita macrocosmica.
È stato detto, scritto e
tramandato agli uomini di questo mondo:
“La mia casa è fatta di molte
stanze”. Cerchiamo, fratelli e sorelle di essere pronti e degni di essere
ospitati nelle stanze ove dimorano la pace e la gloria del creatore.
Egli, divino amore, le ha
edificate per il riposo dello spirito di tutti i suoi figli risvegliati nella
sua celeste luce. Rendiamoci degni di poterci entrare e di dimorare in esse
stanze per godere la gioia immensa dello spirito, in comunione con lo splendore
di colui che ama e concede le grazie del suo divino regno.
Pace e speranza
per tutti gli spiriti viventi.
L’Annunciatore
Dopo
aver tenuto un’altra conferenza in città, una notte, sulla spiaggia sabbiosa
dove solo gli sciabordi rompono un silenzio di stelle, accadde un fatto
straordinario.
Arrivano
due automobili, spengono i fari, gli occupanti cominciano a scendere, prima di
tutti Eugenio che senza indugio armeggia nella mano una torcia elettrica, e
avanza sulla riva quasi a bagnarsi i piedi.
Uno,
due, tre lampeggi verso l’orizzonte. Forse gli altri che lo seguono pensano ad
una sua stranezza... Che cosa fa?
Sono
ancora perplessi, ma d’un tratto qualcosa li blocca: un enorme disco luminoso
risponde al segnale di Eugenio emanando prima tre flash immensi e fosforescenti
sotto le acque del mare, tanto da illuminarle per chilometri, poi esce a pelo
d’acqua e si avvicina lentamente verso la riva. Tra i presenti, alla meraviglia
segue una paura incontrollata che diventa terrore, e fuggono incespicando verso
le automobili.
Eppure
erano componenti del maggior gruppo ufologico dell’America Latina! Il disco,
fluttuando e illuminando a giorno la costa, si ritira sotto le acque; Eugenio
ha dimostrato così che l’umanità non è ancora pronta, ed è scoraggiato: “Abbiamo edificato manifestazioni
sufficientemente idonee a farvi comprendere la nostra missione sul vostro
pianeta” - ripete l’Ambasciatore alle varie emittenti di Lima, Bogotà, del
mondo intero: “Ma voi non volete capire...”.
Perché avete paura di noi? La
paura è ignoranza.
La nostra condotta la conoscete
ed anche i nostri principi morali e spirituali. Allora, perché questa paura?
Dobbiamo dirvi di non aver timore di noi, ma di voi stessi perché non conoscete
la verità e non siete liberi, così come lo siamo noi.
Il timore che vi assale e vi
limita è mancanza di fede, incapacità di essere spiritualmente forti,
incertezza nel credo della vostra eternità.
Vi esortiamo a credere nei
valori universali che vivono in noi e che vorremmo innestare nell’albero della
vostra esistenza perché possiate da bruchi diventare crisalidi.
Ricordate: i figli di Dio si
sono innamorati delle figlie degli uomini e le hanno fecondate. Il seme si è
perpetuato e i geni sono apparsi tra di voi, figli dei Titani. Non abbiate
timore di noi che sappiamo solo amare, non abbiate paura dell’opera nostra,
perché vi assicuriamo, è opera di Dio.
La nostra metodologia operativa,
per farci comprendere da voi, fratelli terrestri, è semplice e facilmente
recepibile, se tenete in seria considerazione che non nutriamo i vostri difetti
né alimentiamo le vostre debolezze.
Abbiamo dei compiti ben precisi
da espletare e questi compiti mirano principalmente a farvi comprendere che la
vostra miseria spirituale, morale, sociale ed economica porterà questa
generazione verso un processo catastrofico, con conseguenze autodistruttive
inimmaginabili.
La vostra scienza e le vostre
religioni, nulla o poco fanno per arginare questo processo e la situazione è
divenuta critica. Molti credono che siamo sulla Terra per curiosare o per
dispensare favoritismi e quant’altro possa rendere passivamente comoda la vita
di pochi a detrimento dei più. Credono anche che abbiamo tempo da perdere
inutilmente, sensibilizzando questa o quella persona per fini prettamente
speculativi, o peggio ancora, per ereditare dei diritti di privilegio. Costoro
si sbagliano!
Abbiamo programmati che sanno
benissimo il perché siamo sul vostro pianeta, e se molti non lo sapessero
ancora, la loro opera non è facile né è adulterata da sentimenti egoistici e
tanto meno speculativi. Sanno quello che devono fare e lo fanno con acceso
amore altruistico. Sanno soprattutto, che l’opera del Genio Solare Cristo non
si è ancora compiuta e sono coscienti di essere quelli che realmente sono.
Dai loro frutti conoscerete chi
sono. Sono pochi, ma sono stati conservati bene da chi ha il potere di farlo. A
costoro diamo la nostra fraterna, universale assistenza spirituale perché sono
nel mondo, ma non del mondo.
Pace.
Adoniesis
Anche
a Caracas, la sala di una villa di studiosi era stata approntata quel
pomeriggio per ricevere l’ambasciatore degli Extraterrestri venuto da lontano,
d’oltre oceano.
Fra
le domande, si proponeva la crisi delle famiglie, più che mai viva, in cui era
chiaro il desiderio di evasione, così come la ricerca di un amore che potesse
durare nel tempo.
Invece,
finiti i primi sogni, questo amore diventa barcollante come un castello di
sabbia carta.
“LA VOSTRA ISTITUZIONE MATRIMONIALE”
È una istituzione blasfema e
fonte di prostituzione se essa non è alimentata dal carisma prima spirituale e
poi materiale.
Spesso, l’unione tra l’uomo e la
donna terrestre, avviene per simpatie esclusivamente esteriori, o peggio, per
interessi puramente materiali. Il fallimento di queste unioni è inevitabile,
perché l’amore non esiste.
L’amore vive e sopravvive, solo
se lo spirito è in perfetta sintonia tra l’uomo e la donna; se ciò esiste, il
matrimonio - come voi lo chiamate - diviene automaticamente indissolubile, e la
felicità è grande. Il matrimonio deve essere un reale completamento, una
reciproca fonte di sicurezza e di aiuto. La vostra istituzione matrimoniale non
rispecchia i valori eterni della legge universale. L’adulterazione di questo
immenso bene è nelle vostre abitudini, nell’irrefrenabile libidine,
nell’esclusivo bisogno di soddisfare il sesso, nell’orgasmo progressivo
dell’insoddisfazione.
Questi valori negativi portano
alla morte l’amore o spingono l’uomo e la donna a pratiche sodomitiche
aberranti. Sono pochi coloro che sul vostro pianeta sono vincolati dal vero
amore.
Pace.
Woodok
Alcuni
volevano sapere perché, secondo la storia biblica, gli uomini di un tempo, i
Grandi Patriarchi, vivevano centinaia di anni e potevano possedere decine e
decine di mogli, divenendo così padri di centinaia di figli...
“Allora la cellula terra era
giovane - spiegava Eugenio - e
per il suo armonico equilibrio di sopravvivenza, necessitava di un numero
considerevole di uomini (o enzimi) che l’aiutassero a raggiungerlo e a
mantenerlo. La bigamia era allora consentita e praticata per la legge evolutiva
del pianeta stesso, per una necessità biologica del Macro‑Essere attraverso il
Microessere. Oggi il pianeta è saturo, ha raggiunto la sua piena maturità, e lo
sfruttamento indiscriminato delle sue risorse con una sovrappopolazione
incosciente, rende indispensabile un freno a tale pericolo di disquilibrio e
disarmonia”.
La
conclusione dell’ultimo incontro con i figli dell’America Latina è un saluto
con queste ultime parole:
Voi terrestri sapete benissimo
cosa produce l’odio e sapete altrettanto bene cosa produce l’amore.
Sapete anche cosa produce la
guerra e cosa edifica la pace. Non dovreste nemmeno ignorare cosa produce il
male e cosa costruisce il bene.
E allora?
A voi la scelta, se perseverare
o meno nell’errore e vivere tribolando e soffrendo. Noi non possiamo coercire
la vostra volontà; possiamo solo spronarvi a non perseverare nell’errore e
farvi intravedere a che guai andate incontro.
Se voi non volete assolutamente
capire e scegliere i valori positivi al posto dei negativi, il vostro nefasto
destino non potrà mutare. Comunicarvi quanto abbiamo già detto è, per noi, un
sublime atto d’amore universale.
Pace.
Adoniesis
Il
seme della conoscenza lasciato in quelle terre dal messaggero Eugenio Siragusa
cominciava già a germogliare, fecondato dalla naturale predisposizione di quei
popoli nel ricordo di antichi incontri con i “figli del sole”, di cui forse la
testimonianza più eclatante è dimostrata dal bassorilievo sulla copertura della
tomba di Palenque.
I
popoli Incas e Maya provenivano dall’unica stirpe Atlantidea, così come gli
Egiziani, e mantennero a lungo i loro rapporti con gli Extraterrestri,
conoscendo minuziosamente i particolari dei loro apparecchi.
Lo
scienziato Kazantsev dà l’interpretazione del disegno di un razzo a ioni
pilotato da un “dio” di sembianze indigene!
Eugenio
tornò in Sicilia, carico di un bagaglio ancor più gravoso di anime risvegliate
che da quel momento avrebbero iniziato a sommergerlo di lettere, telefonate,
visite...
CAPITOLO 9
CRISI E RISVEGLIO
Anche
gli studiosi italiani lo attendevano, in un anno in cui grossi fermenti erano
in corso. Radio private, conferenze in varie città della Sicilia i cui
partecipanti si dimostravano più preparati ad ascoltarlo, si contendevano la
sua limitata disponibilità di tempo.
Reduce
da una lunga e faticosa serie di incontri nelle terre l’oltre Oceano, dove la
semplicità di quei popoli gli aveva però dato ristoro e soddisfazione
spirituale, Eugenio si trovò nuovamente immerso nella presunzione di quanti gli
opponevano il loro spirito polemico, non per amore della Verità, ma per puro
piacere della contestazione.
Allora,
pazientemente, così diceva:
“L’UMILTÀ”
“Siate umili e
puri di cuore”.
L’orgoglio vi rende sterili di
doni celesti. Gli dei vi ignorano e la natura vi respinge.
L’umiltà, la semplicità, la
purezza del cuore attira la sublime bellezza di Dio, riempiendo il vostro
spirito di luce, che attrae e trasforma, sublimando l’amore che nasce e cresce
trionfale e benefico.
“Siate umili”.
Dall’umiltà nasce il vero amore
che guarisce e disseta chi è ammalato e vive nell’arsura dell’orgoglio
disperante e stressante.
“Siate umili”.
Eugenio Siragusa
La
TV italiana ha trasmesso un programma intitolato “Siamo in troppi?” a cura di
Giuseppe Giacovazzo, in seguito ad un congresso tenutosi in Ungheria
sull’argomento.
In merito i vostri dotti fanno
molti discorsi e, spesso, viziati e corroborati da valori morali e politici che
impediscono di scegliere il necessario sistema di sensibilizzare la coscienza
individuale e collettiva dei popoli su questo problema che vi assilla e vi
propone scelte serie e responsabili.
A voi terrestri, manca il senso
dell’equilibrio: o eccedete o difettate, motivo questo dei vostri assilli e
degli orgasmi e degli squilibri che emergono nella vostra società e
nell’economia creativa.
Per noi è preferibile avere la
qualità più che la quantità; a differenza di noi, voi terrestri preferite la
quantità alla qualità e questo è un grave errore.
Avere dieci figli è possibile
così come è possibile averne due. Vi è stato un tempo in cui era possibile
avere cento mogli e migliaia di figli, ma questo perché il corpo enzimatico di
questa cellula macrocosmica che è il vostro habitat, era in una fase di
sviluppo e quindi nella necessità di moltiplicare gli strumenti necessari per
il raggiungimento del suo equilibrio macrocosmico. Se osservate bene, la
moltiplicazione delle cellule nel corpo di un bambino avviene più rapidamente
che non nel corpo di un adulto. Il vostro pianeta è adulto.
Se i vostri dotti conoscessero
questa dinamica che governa l’economia creativa del cosmo, farebbero discorsi
più seri, determinerebbero un metodo educativo giusto e cosciente.
L’equilibrio è necessario e il
senso di responsabilità indispensabile. Esiste anche per voi una legge
ecologica intimamente legata alla superiore legge della cosmoecologia.
L’economia creativa ha le sue esigenze e queste dovete conoscerle se non volete
incorrere in incresciosi incidenti a causa dei vostri eccessi o dei vostri
difetti.
Pace.
Adoniesis
Molti
congressi erano già stati fatti, visti e mossi da molteplici profili, per
risolvere il disfacimento della comunione più semplice fra gli uomini, ma sono
state solo parole:
Lo sapete che con le parole
nulla si edifica.
Voi terrestri parlate molto,
progettate, dite di fare questo o quell’altro, e poi, nulla fate per risolvere
i problemi che avete mille e mille volte discusso, vagliato e ritenuto
necessario risolvere per porre in equilibrio la vostra dissestata esistenza.
Parole, solo e soltanto parole,
mentre affogate nel delirio delle vostre blasfeme opere negative, nei vostri
desideri eccessivamente assurdi oltre che distruttivi e spiritualmente
decadenti in ogni senso.
Registriamo i molteplici
discorsi che fate nei salotti e nei saloni, dove vi riunite e registriamo pure
quanta ipocrisia alberghi nelle vostre menti e nei vostri cuori. Quasi sempre i
vostri cuori rimangono insensibili alle infuocate parole piene di colori che
esprimete, ma che non hanno la luce della verità.
La bugia è nascosta a coloro che
credono e nel credo sperano, ma non è nascosta a noi che scrutiamo i vostri più
intimi pensieri.
Vi ha parlato Woodok.
Si
diceva che molti sforzi e molte ricerche politiche avevano realizzato qualcosa,
e gli uomini credevano in questa promessa:
No, amici terrestri!
La politica che praticate,
produce esasperazione, odio e quant’altro di negativo, questa, è capace di
fermentare.
La politica deve essere
corroborata dalla giustizia che vi è stata insegnata: “Quella del
Vangelo”.
Non vi sia ricchezza e non vi
sia povertà. Ripetiamo ancora una volta: vi sia il
necessario per tutti, il superfluo per nessuno.
Questa è la politica che
pratichiamo nei nostri mondi e che ci concede serenità, pace, amore e
fratellanza. I nostri progressi spirituali, materiali, morali e scientifici
sono frutti che scaturiscono da una politica incorruttibile, carica dei più
evoluti concetti dei valori universali e corroborata da una coscienza che
travalica ogni senso egoistico.
Tutto il bene che il nostro
lavoro edifica viene messo, con uguale misura, al servizio e a disposizione di
tutti, nessuno escluso. Le conoscenze della nostra scienza servono,
esclusivamente, ad edificare un sano e salutare progresso. Le risorse dei
nostri mondi vengono sfruttate, ma non depauperate, né coercite nel loro vitale
processo rigenerativo.
No, amici terrestri!
La politica che praticate è
deleteria ed il suo terminale altro non produrrà se non il caos.
Pace.
Woodok
Desidero ancora dirvi:
La ricchezza, cari amici
terrestri, non deve essere un fine, ma un mezzo.
Quando la ricchezza diviene fine
a se stessa genera egoismo, possesso ossessionante, delirante sino al punto di
alimentare orgasmi delittuosi, o peggio, potere di oppressione e di
dominazione. L’esperienza della ricchezza è pesante e la tentazione è forte.
Ecco perché è stato detto e scritto “È più facile che un cammello passi per la
cruna di un ago che in ricco vada in paradiso”.
Anche la povertà è un grave
pericolo per la pace e la concordia. Se la ricchezza genera povertà ha
edificato il proprio suicidio, per la non capacità di averla proposta come
mezzo di equilibrio, rinunciando al progressivo desiderio di accumulare per
ossessione di possesso e poter così esercitare il dominio, o peggio, la
schiavitù, l’asservimento totale di coloro che poco o nulla hanno.
Cosa avete imparato?
Non vi bastano le esperienze del
passato? I grandi imperi sono crollati per questo imperdonabile errore con cui
continuate a perseverare. Ravvedetevi!
Pace.
Nicolosi, 16-12-1976
Woodok
L’anno
1976 portava in grembo fatti di grave e determinante importanza:
- movimenti sismici
in varie parti del globo
- il Governo
Spagnolo dichiara ufficialmente l’esistenza dei Dischi Volanti
- il Presidente
degli USA Jimmy Carter rivela all’umanità i suoi incontri con gli
Extraterrestri
Uno
studioso, corrispondente del C.S.F.C. fece pervenire alla segreteria di
Valverde una strana fotografia, certamente sconcertante; spiegava che nel
riprendere istintivamente un lembo di cielo apparentemente “vuoto”, allo
sviluppo del negativo vide apparire l’immagine netta di un numero stampato su
una nuvola: “76.”. Cosa poteva significare quel punto finale? Forse che l’umanità
si era addentrata, con la fine del 1975 e l’inizio del 1976 in quella metà del
XX secolo predetta dalla Madonna nel famoso terzo Messaggio di Fatima?
Preferiamo lasciare libera qualsiasi interpretazione.
Nei
mesi successivi al ritorno di Eugenio in Italia, la terra cominciò a tremare in
varie parti del globo, con paurosi movimenti tettonici; la scienza ufficiale
iniziò a rendere nota la pericolosa situazione del nostro pianeta, per la
presenza di numerose faglie che minacciano lo spaccamento e la separazione dei
continenti, così come avvenne in un tempo remoto, quando per la deriva dei
continenti, il volto del mondo si trasformò.
Eugenio
Siragusa conosceva e divulgava già, da moltissimo tempo, ciò che non gli studi
gli rivelavano, ma intelligenze superiori di volumetrica Conoscenza:
“HO SAPUTO...”
L’Europa
subirà una spaccatura
Il continente Nord‑Europeo
scivola in direzione Nord‑Ovest.
Il continente Sud‑Europeo
scivola in direzione Sud‑Ovest.
Le nazioni orientali subiranno
movimenti di abbassamento e quelli occidentali subiranno movimenti di
sollevamento.
Inevitabili gli sprofondamenti e
le invasioni dei mari. Il volto del mondo cambierà: dove oggi vi è il mare vi
sarà terra, e dove vi è terra, vi sarà mare. Altri continenti rimarranno
mutilati. I poli si sposteranno: il polo Nord a 45° ad oriente e il polo Sud a
45° ad occidente.
L’America del nord
scivola in direzione nord‑ovest; l’America del sud scivola in direzione sud‑ovest.
Il pianeta perderà il 60 per cento della sua dilatazione con il conseguente
innalzamento delle acque e l’invasione di queste sulla superficie terrestre per
una altezza di circa 600 metri.
Eugenio Siragusa
Valverde, 26 maggio 1976
Cosa
sta succedendo all’asse magnetico del nostro pianeta? Una ripetizione di quanto
un tempo è accaduto? Cambierà il volto del mondo? Quali le cause?
Affermo che l’asse magnetico del
vostro pianeta è in fase critica e il suo spostamento in progressivo aumento
verso est.
Il continente nordamericano,
Canada compreso, scivola verso nord‑ovest e il continente sudamericano, verso
ovest. Anche gli altri continenti subiranno forti movimenti di deriva.
Circa due milioni di anni or
sono, a causa della caduta sul vostro pianeta del satellite “Tir” nella zona
del Pacifico con la distruzione quasi totale del continente “MU” si ebbe la
fuga dell’asse polare di 45° ad est con conseguenze disastrose. Allora il volto
del vostro pianeta subì un radicale mutamento. È facile la ripetizione di
questi disastri, e questo, grazie alle vostre continue esplosioni nucleari
sotterranee il cui dinamismo sollecita sempre più la fase critica dell’asse
magnetico del vostro pianeta spingendo questo nella fase ipercaotica e quindi
nella sua inevitabile fuga.
È impossibile, per voi, anche
immaginare gli effetti che questa causa svilupperebbe. La deriva dei continenti
avverrebbe per contrazione della massa solida che comprende la superficie
terrestre, mentre gli oceani si solleverebbero come titani invadendo le basse
superfici dei continenti sino a coprirle per 1.200 metri di altezza.
Il nostro operatore in servizio
sulla terra ha ricevuto da noi grafici riguardanti gli eventi passati di
“Saras”. Consultatelo: egli sa molto più di quanto, in sintesi, io vi ho
espresso.
Il terremoto del Guatemala è un
caso, e questo caso potrà moltiplicarsi con più violenza in molti punti dei
continenti.
Attenti, attenti a non
perseverare nell’errore con la vostra scienza deleteria, disarmonizzante e
distruttiva. I guai potrebbero aumentare di intensità in rapporto alla causa
che li produce.
Attenti, dunque!
Pace.
Adoniesis
Valverde, 19 febbraio 1976
Su
questo scottante argomento, Eugenio Siragusa parla alla R.N.E. (Radio Nazionale
Spagnola) dove viene chiamato per una intervista.
In
questa occasione ebbe anche una interessantissima conferenza presso l’Aula
Magna dell’Università di Madrid, dove migliaia di giovani non volevano più
distaccarsi da lui.
La
Spagna era in fermento: il Governo spagnolo, in data 20-10-1976, diede alla
stampa una documentazione ufficiale che dimostrava l’inequivocabile esistenza
dei Dischi Volanti. Così come era già avvenuto in Brasile, in Argentina e in
Francia, anche la Spagna ha detto “sì” ai dischi volanti.
Era
l’estate 1976. Il mondo intero guardava con fiducia ad un uomo che presto
sarebbe diventato presidente degli Stati Uniti. Egli era una nuova speranza
anche per gli Extraterrestri che da tempo lo seguivano, cercando di
sensibilizzarlo alla Loro realtà.
Jimmy
Carter, prima di venire eletto Presidente, ebbe il coraggio di dichiarare
pubblicamente alla stampa mondiale che era stato partecipe di un avvistamento,
anni addietro, e che avrebbe un giorno non molto lontano rivelato i segreti
conservati gelosamente negli archivi di Stato ad opera degli occultatori della
Verità...
Fu
così che l’allora operante C.S.F.C. fece pervenire a quest’uomo, nuova speranza
ed erede del messaggio lanciato da John Kennedy, un telegramma di incitamento,
seguito mesi dopo da una lettera di sostegno:
Telegramma
inviato in inglese a Jimmy Carter - c/o Comitato Elettorale - Washington
30-6-1976.
“Numerosa
schiera del Centro Studi Fratellanza Cosmica augura successo sua elezione
presidente USA per il trionfo della verità del tempo di tutti i tempi.
Entusiasmanti sue dichiarazioni sugli UFO ci riteniamo sua
completa disposizione appoggio totale”
Il fondatore del C.S.F.C.
Eugenio Siragusa
Al
nuovo Presidente degli U.S.A.
Jimmy
Carter
Washington
“Dopo
l’augurio sincero per la sua elezione a Presidente degli Stati Uniti,
ritorniamo a lei con le più vive, calde congratulazioni per l’alta carica che
le è stata conferita, con l’appoggio fraterno e fiducioso di tanti amici che
confidano in lei.
Noi,
ed io in particolare, le siamo particolarmente vicini in questa difficile
missione, sicuri che il mondo tutto beneficerà di quanto lei gli saprà dare.
Ancora
una volta ci dichiariamo a sua completa disposizione per la verità che lei
intende divulgare.
Una cordiale, fraterna stretta di mano a nome di tutti i
C.S.F.C. del mondo”.
Il fondatore del C.S.F.C.
Eugenio Siragusa
Ricordiamo:
Eisenhower, J. F. Kennedy, Krusciov, l’ammiraglio inglese Mounthbatten e tanti
altri responsabili delle sorti dell’umanità furono visitati e istruiti dai
Signori dello Spazio, e le loro coscienze avevano proposto al mondo un nuovo
vessillo di pace e di giustizia.
Ma la congiura del
silenzio, il potere oscuro, ha sempre fatto di tutto per occultare la Verità.
Oggi, un altro
Presidente vorrebbe - se gli fosse concesso...- proporre la sua personale
conoscenza al riguardo: Jimmy Carter.
A questo
proposito, una studiosa tedesca ci ha fatto pervenire dalla Germania dei dati
precisi che qui riportiamo.
“Da un agente
segreto che non può più tenere la parola data: tacere”.
La rivista “Das
Neue Zeitalter”, n.40, ottobre 1978, svela:
“Il Presidente degli Stati Uniti
ha visitato un OVNI”. Informazione esclusiva di George V. Jacobi.
Perché il
Presidente degli Stati Uniti osserva il silenzio su quanto concerne la sua
avventura?
Degli
Extraterrestri hanno parlato con lui. L’opinione pubblica ha il diritto di
essere informata. Jimmy Carter è stato ospite di un OVNI.
“IL FATTO SEGUENTE È REALE”
Per questa
ragione, un agente segreto di sicurezza parla sul Presidente americano. La sua
coscienza l’ha portato (lui, che a causa del suo lavoro si trovava in uno dei
posti più vicini al presidente Jimmy Carter) a svelare, a modo suo, i fatti.
Il Presidente non
gli aveva confidato nulla direttamente.
No! Quest’uomo
aveva riunito lui stesso i pezzi della vicenda, attraverso insinuazioni e brani
di conversazioni, di presenza o al telefono; fintanto che la vicenda ha preso
forma, pezzo per pezzo, formando un grande insieme.
Ma non poteva
sopportare di tenere questo segreto per sé.
Sapeva di non
potersi rivolgere ad un grande giornale; l’agente si diresse quindi dal
redattore‑capo di una nota rivista americana che è sempre bene ragguagliata su
tale argomento.
Durante una
conversazione personale con il redattore, egli poté convincere il suo
interlocutore sull’autenticità della sua vicenda, e cioè che il Presidente
degli Stati Uniti, e come lui Eisenhower (questo non era noto all’agente),
aveva visitato un OVNI.
Ecco la
dichiarazione:
“Verso la metà di
Ottobre 1977, io ed il mio collega, che ci trovavamo continuamente nelle
dirette vicinanze del Presidente, notammo che aveva mutato. I suoi occhi, che
erano sempre lampeggianti, erano sovente come assenti, e contrariamente alla
sua abitudine di sorridere e di dirci cose gradevoli, passava senza prestarci
attenzione, come se qualcosa gli pesasse molto.
In un primo tempo
credetti che avesse delle preoccupazioni politiche: Sovietici, Cinesi, Israele,
Arabia. Ma proprio allora scoprii la vera ragione: si trattava del suo incontro con gente di altri pianeti! E a
partire da quel momento divenni attento, facevo attenzione ad ogni parola che
il Presidente pronunciava, ogni volta che ero in servizio.
Un giorno il
Ministro degli Affari Esteri, Vance, era con lui e la porta era semiaperta.
Intesi il presidente che diceva: “Cosa dobbiamo fare di tutto questo?” E Vance
rispose: “Può darsi che l’opinione pubblica sia abbastanza matura per sapere.
Non possiamo più tenere segrete queste cose”.
Il presidente
esitava a rispondere: “Lo so... ma il Pentagono ha paura della reazione
dell’opinione pubblica, temono il panico. Ho provato ogni volta a convincerlo
che tutti hanno il diritto di sapere quello che succede e io chiedo che questo
sia realizzato. Li ho visti io stesso e l’incontro del mese scorso l’ha
nuovamente confermato”.
All’inizio non
capivo cosa volesse dire Carter con la frase: “L’incontro del mese scorso”, e
chi poteva aver veduto coi propri occhi? Volevo assolutamente scoprirlo. E lo
scopersi.
Alcuni giorni più
tardi fui nuovamente presente mentre telefonava a qualcuno. Parlava attraverso
un numero speciale usato unicamente per importanti affari di Stato.
“Dove sono stati
visti gli Ovni?” domandò. “Potreste fare verificare i rapporti della NASA?
Altrimenti potrebbero sfuggire al nostro controllo”.
Durante i 10 o 13
minuti che seguirono, intesi Carter parlare della sua avventura privata: “Erano
reali, è sicuro! - diceva - e ce n’erano altri tre. Gli oggetti cambiavano di
colore direttamente davanti a noi e volavano a zigzag nel cielo. Ero
stupefatto. Perché non avrei mai creduto a qualcosa di simile, ormai lo so, non
siamo soli...”
Il presidente
diceva questo in tono eccitato come non lo avevo mai udito prima. Ed in
seguito, tutti i pomeriggi, Carter discuteva con il suo capo‑stampa Jody Powell
su questo argomento. Gli chiese di tacere il più a lungo possibile queste cose
alla stampa.
“Lo so che
vogliono sapere la verità sugli Ovni. Ho loro chiesto persino di aprire un
ufficio che possa tenere costantemente al corrente l’opinione pubblica e può
darsi che il nuovo film Incontri
ravvicinati del terzo tipo, li aiuti a smantellare la politica del silenzio
del Pentagono. In ogni caso lo spero”.
Quello che seppi
in seguito mi traumatizzò in modo tale che me ne dovetti assolutamente
sbarazzare perché mi pesava in modo insopportabile. È per questo che sono
venuto alla vostra redazione, perché i grandi giornali non mi crederanno e mi
demoliranno, ed allora buona notte!
La prigione
sarebbe il minimo che potrebbe capitarmi!
Carter racconta a Powell la sua visita all’Ovni.
Carter raccontava
a Powell come gli sia stato telefonato nel suo ufficio, una sera molto tardi.
“Questo numero è conosciuto da poche persone ed è per questo che sapevo che era
qualcosa di importante. La voce, senza dire il nome, mi chiede un appuntamento.
Poi la persona mi ricorda fatti della mia giovinezza che nessuno avrebbe dovuto
conoscere. Mi pareva che leggesse i miei pensieri e sapeva che pregavo tutte le
sere”.
“Noi riteniamo
necessario - mi diceva - signor presidente, un incontro personale con lei, che
concerne il benessere di tutto il pianeta”.
“Jody, può darsi
che questo ti sembri folle, ma quella voce apparteneva a qualcuno di un altro
pianeta.
Io lo sentivo
chiaramente fin dall’inizio della nostra conversazione, e per questo io
eseguivo le istruzioni per incontrarli in un luogo deserto vicino alla base
Andrew Air Force.
Subito dopo chiesi
una vettura e partii con due uomini verso il luogo indicato. La notte era
chiara e dopo alcuni minuti di attesa finalmente fluttuò sopra di noi. Vedemmo
allora che era un Ovni come quelli che erano stati fotografati migliaia di
volte.
Discesi dalla
vettura e dissi ai due accompagnatori che tutto era o.k.. Non avevo la minima
paura e mi sentivo magnificamente”.
Carter viene teleportato all’interno del disco da un raggio
di luce.
“In seguito
sentimmo un ronzio, e dal profondo dell’Ovni apparve un’apertura. Ne uscì un
raggio di luce che mi toccò sulla spalla ed io mi sentii diventare molto caldo,
e ad un tratto mi trovai all’interno del disco, in una stanza rotonda. C’erano
degli uomini intorno ad una grande tavola. Uno di loro, apparentemente il loro
capo, mi si avvicinò e mi mise la mano sulla spalla come in segno di amicizia”.
“Ti salutiamo come
nostro simile - diceva l’extraterrestre con un tono metallico nella voce - da
molti anni ti osserviamo minuziosamente e noi crediamo che tu possa andare a
convincere la gente della nostra realtà. È venuto il tempo in cui l’umanità
della Terra prenda coscienza della nostra esistenza perché questo è essenziale
per voi. Se non smettete subito la preparazione di guerre ovunque, il vostro
pianeta potrà essere completamente annientato; presto sarà troppo tardi ed allora
tutte le possibilità di salvare la Terra saranno perse. Tu sei il primo a
sapere veramente quello che succede. Per questo motivo non esitare più a lungo
a svelare la verità”.
Carter confidava
ancora a Jody che nei 12-15 mesi che venivano ci sarebbe stato un avvenimento
speciale in rapporto agli UFO con l’intenzione di convincere finalmente il
mondo dell’esistenza reale di umanità extraterrestri. “Non so cosa sarà, ma
questo sarà bene perché noi non possiamo più tenere questo segreto più a lungo,
diventa troppo difficile”.
Qui finisce il
rapporto dell’agente dell’FBI.
Alla domanda se
Carter renderà pubblico il suo rapporto, rispose: “Sono sicuro che lo farebbe
volentieri perché non voleva tenere nulla segreto all’opinione pubblica che ha
il diritto all’informazione”.
Che cosa sarebbe
accaduto dopo 15 mesi? Forse ciò che vedremo più avanti, in data 24-11-1978?
Fratello Terrestre Jimmy Carter:
Ora che hai raggiunto la meta per meglio svolgere la tua
programmata missione nel mondo, ricordati! Non fare come altri hanno fatto! Ti rammemoriamo che questo potere ti
è stato concesso dall’alto e per suprema volontà.
Tu sai benissimo che la nostra opera nel mondo è
indissolubilmente legata ai grandi disegni dell’immutabile legge della
intelligenza creativa cosmica.
La tua responsabilità è grande e la salvezza dell’umanità e
il suo progresso sano, saggio, spirituale, materiale e scientificamente
evolutivo sono nelle tue mani. Non saranno poche le prove che dovrai superare
né pochi saranno i tuoi nemici dissuasori. Ma se sarai forte, fedele, puro
nella mente e nel cuore, non ti mancherà la nostra valida e fraterna assistenza
e consolazione.
Il nostro operatore terrestre sapeva già da molto tempo il
processo che doveva portarti alla suprema carica di un continente carico di
forza operante non sempre positiva, ma la tua opera potrà renderla costruttiva
ed efficace, prospera di luce salvatrice per tutto il genere umano.
Noi desideriamo credere nella tua incorruttibilità e nella
perseveranza dei tuoi nobili sentimenti di uomo e di guida politica, morale,
spirituale e scientifica. I nostri fraterni segni di benevolenza non ti
mancheranno né saremo deboli con coloro che già pensano di porti in difficoltà.
Abbi fede ed amore nella perseveranza. La tua opera potrà salvare dall’autodistruzione
il genere umano. Ricordati Jimmy Carter, ricordati!
Pace.
Dal cielo alla
terra
Adoniesis
Nicolosi, 4
Novembre 1976
CAPITOLO 10
EVENTI CRITICI DEL XX SECOLO
LE RIVELAZIONI
Eppure,
malgrado la protezione degli Extraterrestri e il chiaro invito a desistere da
qualsiasi operazione bellica, dall’uso di qualsiasi arma atomica, gli USA
diedero il via alla costruzione e successivo uso della bomba al neutrone...
seguita dal micidiale “MX” a dieci testate nucleari...
Tale
disubbidienza potrebbe segnare l’inizio di una catastrofica reazione a catena,
con conseguenze facilmente immaginabili.
“LA BOMBA AL NEUTRONE”
Una nuova trovata della vostra
diabolica scienza; un nuovo modo di distruggere la vita; un nuovo atto della
vostra animalesca velleità di dominio e di morte.
Una nuova capacità di suscitare
in Dio l’ira santa e di accelerare i tempi della vostra fine.
La speranza della vostra
sopravvivenza si allontana sempre più e la distruzione di questo vostro modo di
vivere diviene inevitabile, indispensabile.
La vostra scienza attenta con
cinica disinvoltura, l’equilibrio del sistema planetario. Sappiate che questi
atti non saranno tollerati dall’intelligenza che governa le celesti cose. Non
vi illudete di poter impunemente travalicare le sue forze e le sue leggi.
Basterebbe una sola ora per sfrattarvi, definitivamente, da questo mondo che,
ricordate: è la casa del Signore, “una delle sue stanze”.
La vostra seconda morte non
potreste evitarla né potreste evitare le tribolazioni che essa comporta.
Aspettatevi ciò che meritate per questa vostra incosciente e diabolica
disubbidienza al richiamo della giustizia e dell’amore della luce creativa.
Piangerete e gemerete; questo vi
diciamo.
Meditate.
Adoniesis
Nicolosi, 3 settembre 1977
Contemporaneamente
all’approvazione di questo nuovo ordigno di guerra, un monito inequivocabile si
abbatte su New York: il “blak‑out”.
Il
loro intervento tutelatore, o ammonitore, è sempre pronto, presente: lo hanno
sempre dimostrato presentandosi in luoghi o in situazioni particolari per
eventi determinanti sul destino dell’umanità. Ricordiamo le loro evoluzioni
sulla Casa Bianca durante l’elezione del Presidente Eisenhower, o sulla flotta
Nato durante le esercitazioni militari e in infinite altre occasioni.
Cosa
vogliono dirci? Forse di progredire pure nel campo tecnologico, ma per fini
costruttivi, e non distruttivi!
In
conseguenza alla divulgazione del comunicato di Adoniesis, non si perse tempo,
alla prima intervista ad una televisione privata, nel rintuzzare perché gli
Extraterrestri, oltre a parlare e ad ammonire, non ci suggeriscono i rimedi...
la risposta a questa inutile domanda sta nei consigli e negli ammonimenti che
per 25 anni sono stati dati a tutti, portati alla conoscenza di tutti, compreso
l’ultimo comunicato del 26-2-1977:
“AMMONIMENTO!”
Attenti! Attenti!
Ciò che vi proponete di edificare, per disporre di maggiore
disponibilità di energia, è estremamente pericoloso e gravitante di funeste
disgrazie.
La produzione di energia con il processo disintegrativo del
potenziale dinamico atomico, richiede una copertura di sicurezza che la vostra
scienza non è ancora in grado di edificare. Molti popoli di altri pianeti che
avevano fatto ricorso a tali esperienze, hanno pagato duramente la folle
sperimentazione priva delle necessarie, indispensabili sicurezze.
Evitate di farlo voi.
Vi abbiamo detto e vi ripetiamo di rivolgere la vostra
massima attenzione all’energia solare.
Se sarete capaci di debilitare i corruttori, i dissuasori e
gli egoismi interessati, non vi sarà difficile, con la buona volontà,
realizzare gli strumenti che occorrono per disporre, senza limiti, di energia
pulita, priva di scorie mortali.
Noi, come vi abbiamo già detto, usiamo questa energia e non
conosciamo problemi da risolvere per avere la massima perfezione e la limpida
funzionalità degli elementi che istruiscono ed alimentano la nostra esistenza;
la purezza è totale e la simbiosi degli elementi satura di armonico equilibrio
naturale ed evolutivo.
State, dunque, attenti, se non volete aumentare i vostri
già gravi guai. Noi possiamo aiutarvi attraverso i nostri operatori che vivono
in mezzo a voi, coscienti e ben preparati per concedervi la loro buona volontà.
Loro sanno quello che si deve fare.
Noi vi abbiamo, ancora una volta, avvertiti.
A voi la scelta.
Pace.
Woodok
Più
volte, qualche inventore aveva trovato la possibilità di utilizzare energia
pulita per costruire motori ad acqua, a gas o elettrici; sulla stessa energia
solare la scienza terrestre sta svolgendo programmi e ricerche, molte
strumentazioni sono in fase di sperimentazione, ma perché molte di queste sono
state eliminate, e gli “inventori” sono scomparsi misteriosamente?... Dov’è
finito il progetto delle automobili con motore ad acqua?
Il
petrolio è un bene di consumo di prima categoria, ma a parte l’inquinamento
vorremmo chiedere: “qualcuno ha già pensato che si può estrarre e egualmente
bruciare, senza recare danno alla struttura fisica del pianeta?”
“DA ADONIESIS”
Il
petrolio si produce tramite un processo di distillazione naturale dell’acqua
marina.
L’assorbimento e la simbiosi
dell’elemento acqua marina avviene lentamente con la collaborazione di gas e di
altri elementi giacenti negli strati profondi della crosta terrestre,
sollecitati, nella elaborazione, da una radiazione sprigionata dal nucleo
centrale del geoide.
Il petrolio può essere
paragonabile ad uno dei tanti elementi che istruiscono, sul piano biofisico, la
stabilità peristaltica e vitale di una cellula. Il vostro indiscriminato ed
incosciente sfruttamento costituisce, per il vostro pianeta, una carenza assai
deleteria e disarmonizzante su tutte le altre strutture vitali di quella che
potete ben definire “una cellula del corpo astrofisico del Cosmo”, provocando
una incapacità naturale di riproduzione del petrolio, sostanza indispensabile
nella giovane evoluzione vitale del geoide.
Anche l’indiscriminato
sfruttamento dei gas naturali è deleterio, perché anch’essi indispensabili per
la elaborazione di tutta la struttura armonica e vitale del vostro pianeta.
L’acqua inquinata stimola negativamente
l’humus dinamico della vita in ogni senso, essendo essa la forza catalizzatrice
del dinamismo di tutte le forme materializzanti.
Come potete ben notare, la
vostra incoscienza accelera l’invecchiamento del vostro mondo, ponendolo in una
situazione di stress notevole e quindi in una condizione di reazione tale da
proporsi un serio scuotimento di autodifesa con gigantesche ripercussioni sulla
vostra esistenza.
“ENERGIA SOLARE”
Notiamo che avete preso in seria
considerazione il nostro sollecito nell’indirizzare le vostre ricerche allo
sfruttamento dell’energia solare. Notiamo, altresì, la buona volontà ed il
coscienzioso impegno di alcuni vostri saggi e validi scienziati, sinceramente
disposti a realizzare le strutture capaci di portare avanti il progetto da noi
auspicato. Lo sfruttamento dell’energia nucleare è assai pericoloso e pieno di
insidie, spesso invisibili e incontrollabili dai vostri mezzi. L’energia solare
è pura, positiva e carica d’amore.
Quindi vi esortiamo, ancora una
volta, a rivolgere sempre più le vostre attenzioni a questa fonte di bene che è
l’energia solare.
Noi attingiamo da essa, da
remoto tempo, non solo l’energia, ma anche le vibrazioni che da essa
scaturiscono per la stabilizzazione degli equilibri della nostra natura fisica‑astrale.
Coraggio e buona volontà: Noi vi
aiuteremo in un modo che ancora non potete comprendere.
Pace a voi tutti.
Nicolosi, 23-5-1978
Dalla Cristal‑Bell
Woodok
Sarebbero
rassicuranti le speranze di sopravvivenza se il patrimonio economico fosse
utilizzato per la produzione di energia pulita. Ma sembra proprio che il
destino dell’umanità sia nelle mani dei “pochi” che gestiscono “umanamente”
l’ignoranza e la sapienza, la vita e la morte.
Per
questi “pochi” è importante fare i conti, ma è grave farli “senza l’oste” e gli
extraterrestri sanno cosa debbono fare e a chi debbono affidare i loro
insegnamenti.
Il
direttore della NASA ha annunciato, all’inizio del mese di luglio 1979, che è
in progetto la costruzione di un grande satellite artificiale il quale, assorbendo
l’energia solare, può trasformarla in ultrasuoni da trasmettere alla base
terrestre, pronta a trasformarli a loro volta in energia elettrica: il tutto
nel giro di dieci anni.
A
questo punto ci domandiamo: perché si è aspettato tanto tempo per realizzare
questo progetto, quando Eugenio Siragusa lo aveva già consigliato fin dal 1962,
come portavoce di consigli extraterrestri?
“ADONIESIS AGLI
SCIENZIATI TERRESTRI”
“È il momento propizio perché vi sforziate seriamente di
mettere in pratica il progetto per la costruzione di un satellite artificiale‑laboratorio
tipo Phobos capace di trasformare l’energia solare in energia motrice e di
convogliare questa sul vostro pianeta.
Presto o tardi sarete costretti a ricorrere a questa fonte
inesauribile di energia pulita, capace anche di farvi definitivamente uscire
dall’era della combustione con benefici immensi sul piano ecologico e vitale.
Anche lo sfruttamento temporaneo dei flussi termici dei
vulcani ancora attivi potrebbe notevolmente agevolare una momentanea
difficoltà, ma occorre sollecitare il progetto di massima che è quello della
costruzione nello spazio di uno o più laboratori orbitanti con il compito
specifico di trasformare energia solare.
L’impegno richiede uno sforzo
collettivo non indifferente, ma se la cosciente responsabilità prevarrà,
l’identificazione di questo benefico progetto sarà possibilissimo. Noi vi
aiuteremo, programmando mentalmente coloro che si renderanno disponibili allo
studio e alla realizzazione di questo progetto che noi chiamiamo nella vostra
lingua “DAL CIELO ALLA TERRA”.
Valverde, 26-11-1973
A
quest’ora si sarebbero guadagnati gli anni necessari, e forse un certo numero
di satelliti di questo tipo avrebbe debellato la crisi energetica. Se ci si
fosse impegnati in questa ricerca, anziché nell’energia atomica, le sorti
dell’umanità sarebbero state totalmente cambiate.
“Lei
ha parlato di “energia psichica” prodotta dal sole, mentre noi, con i nostri
studi di parapsicologia...”
“Mi dica - interrompe Eugenio - sa lei cosa è la psiche?”
“Sì...
noi abbiamo tante teorie che...”
“Appunto, avete tante teorie che
portano lontano dalla realtà, che complessano l’aprirsi delle conoscenze
semplici e pulite... - riprende Eugenio - Ascolti
come ci istruisce in merito uno scienziato extraterrestre”.
“LA PSICHE”
La scienza terrestre non è
ancora in grado di conoscere, realmente, che cosa sia ciò che comunemente
chiama “psiche” né conosce da dove questa viene, a che cosa serve e quali
poteri possiede.
La psiche la secerne il sole
sotto forma di energia strutturante, organizzativa materiale.
La psiche, come voi terrestri la
chiamate, è l’energia vitale che anima ed istruisce i valori portanti della
vita fisica in tutte le sue manifestazioni: minerale - vegetale - animale.
L’animismo di ogni cosa, anche
se questa è apparentemente immobile, scaturisce da un volere organizzativo ben
definito da regole fisse nella qualità, ma non nella quantità. Tale energia
(psiche), risponde ad un codice programmativo strutturante una determinata
genetica. Tutte le manifestazioni fisiche, siano esse organiche che inorganiche
sono coordinate da questa energia da voi chiamata “psiche”.
Pace.
Hoara
Nicolosi, 9-4-1978
“Fin dai primi anni del mio
colloquio con Loro, seppi che il Sole secerne energia psichica creativa. Il Sole
è il Logos della Divina Intelligenza ed il contenitore dell’Idea Creativa. Può
essere paragonato ad una ghiandola secernitrice del Corpo Macrocosmico con
compiti ben definiti e con leggi immutabili. Uno dei compiti primari è di
assorbire l’energia primordiale pura e di psichizzarla.
La materia psichizzata è la
risultante della collaborazione fra l’energia vitale e gli elementi
psichizzati. L’uomo fisico è materia psichizzata, è una risultante dell’Idea
Divina, ma anche contenitore dell’Intelligenza Divina.
Questa è la meraviglia della
Creazione dell’Uomo”
Dicono
gli extraterrestri:
È questa l’energia che ci
consente di realizzare quanto, per voi terrestri, è miracolo e prodigio. Il
sole del vostro sistema planetario, oltre ad essere Logos della Divina Intelligenza,
è contenitore ed elaboratore delle idee manifestate e manifestanti. In esso si
istruiscono gli elementi psichizzati ed atti a strumentalizzare i corpi ed a
renderli funzionali sui vari piani dimensionali energetici fisici.
Gli antichi abitatori della
terra ebbero una perfetta cognizione dell’arte sapiente ed eterna del Sole.
Ebbero piena conoscenza della sua natura vivente e sapevano, altresì, che in
esso risiedevano tutti i corpi pensiero di Dio.
Noi conosciamo da remotissimo
tempo le immutabili ed eterne leggi che governano le attività creative dei soli
sparsi negli universi. La nostra devozione a queste leggi, è incondizionata
perché siamo pienamente consapevoli che queste leggi sono la pura espressione
di colui che è l’intelligenza prima e l’eterna forza del divenire.
L’energia psichizzante che i
soli secernono, è ancora sconosciuta alla vostra scienza. Alcuni studiosi hanno
individuato i corpuscoli veicolo, ma ne ignorano la particolare struttura e la
natura contenuta e trasportata.
È questa l’energia psichizzante
che possiede la particolare capacità di informare la cosmica materia dei valori
strutturali genetici. La laboriosa attività di questa energia solare produce i
“quanta‑sens” che sono i valori materiali psichizzati sui vari piani dimensionali
noti ed ignoti alla nostra scienza.
Questi “quanta‑sens”,
oltre a produrre i valori psichizzati sui vari piani dimensionali, istruiscono
e determinano i “quanta‑memor” che sono i corpi pensiero o meglio le immagini
dei valori sperimentati ed atti ad essere riassorbiti dall’Accumulatore‑Memoria
(sole).
“energia‑materia = materia‑energia”
“psiche
non sperimentata = psiche sperimentata”
“valore
potenziale psichizzato = valore psichizzato
non
manifestato manifestato
ed istruito”
Vi diciamo ancora:
Noi usiamo da
remoto tempo l’energia del sole. Usiamo non solo l’energia che la vostra
scienza conosce, ma anche quella che voi terrestri, ancora, sconoscete; e cioè,
quella psichica che è anche prodotta dai soli.
1 - Energia coordinatrice (intelligenza)
2 - Energia costruttrice (astrale‑dinamica)
Vi sono poi le
energie secondarie non meno importanti di quelle primarie.
Le energie
secondarie sono accumulate nelle strutture modificatrici degli elementi. Esse
sono strettamente legate alla energia primaria coordinatrice. Voi terrestri
potete usare l’energia del vostro sole senza alcun timore. Helios è vita!
Non badate a
coloro che dicono sciocchezze solo per fini di interessi speculativi.
Dedicatevi con solerzia a mettere in orbita del vostro pianeta trasformatori di
energia solare. Avrete energia pulita ed ogni cosa che nasce e vive sulla terra
vivrà sanamente e a lungo. Debiliterete le forze dinamiche negative e le vostre
esistenze godranno di grandi benefici.
Pace
Nicolosi, 8-1-1976
Adoniesis
L’energia psichizzante è
l’artefice dell’animazione della materia.
Tale prodigiosa energia, emessa
dal sole, organizza le strutture della materia organica ed inorganica,
proponendo altresì una legge immutabile di causa e di effetto nonché il
condizionamento dei molteplici sviluppi sui vari piani dimensionali.
L’energia psichizzante è anche
una forza intellettiva istintiva, capace di assumere un ordine genetico.
Nella materia organica tale
intelligenza istintiva carica l’energia psichizzante di un ordine di difesa in
relazione alle caratteristiche assunte in un determinato ambiente.
L’abitacolo umano è la
risultante evoluta dell’energia psichizzante.
Non
è difficile avere un’idea della dinamica creativa solare, basti solo pensare
che se non esistesse un sole, non esisterebbe nemmeno un sistema solare con i
suoi pianeti in orbita perfetta, i mari e le vegetazioni, le atmosfere, le
temperature, la vita in ogni suo più volumetrico aspetto.
Il
sole è la causa della vita, la verità della vita, dunque il Padre della vita e
di ogni energia creata. E questa energia che il sole possiede per creare la
vita, si chiama “energia psichica”.
Una
domanda che poteva sembrare fuori luogo, la fece un ragazzo: “I guaritori
dicono di usare questa energia astrale che sprigionano dalle mani per guarire
dalle malattie. È vero?”
“Verissimo. Quegli uomini che
possiedono una coscienza interiore tale da essere in sintonia con il proprio
astrale, quindi evoluto, possono operare con l’energia che sostiene la materia,
che è appunto l’energia psichica. L’uomo è potenzialmente un piccolo sole
governato dalla propria energia psichica che non è legata ai sensi tangibili,
nemmeno al cervello, ma ad una causa creativa che dipende esclusivamente dallo
spirito”.
“E
come possiamo sentirla?”
“Ogni stato d’animo è dipendente
dalla carica di energia psichica. Basta un attimo di suoni o di colori, o uno
sguardo o qualunque vibrazione che interferisca per farci mutare anche
radicalmente lo stato d’animo, la volontà, i desideri o, quel che è più
evidente, lo stato di salute o di malattia, ambedue potenziali nel corpo. La
causa della malattia è sempre una disfunzione energetica che produce scompensi
e incompatibilità a livello biochimico. Ecco perché i guaritori, come voi li
chiamate, immettendo l’energia psichica rimettono in ordine la causa,
producendo così la salute sulla malattia”.
“Sarebbe
bene che la scienza medica si preoccupasse si studiare questi aspetti cella
conoscenza dell’uomo”.
“Se non si curano le cause, è
inutile medicare gli effetti. È la volontà dello Spirito che programma il corpo
energetico astrale ed è il dinamismo astrale che vivifica il corpo materiale.
La scienza terrestre sa che tutto è vibrazione, come gli atomi degli elementi
conosciuti fino ai raggi cosmici che creano lo spettro elettromagnetico, ma non
sa ancora rispondere al misterioso interrogativo quale sia la forza superiore
che ne istruisce il movimento. Cosa muove i raggi cosmici o radiazioni
stellari? Bisogna entrare nella natura astrale divina e nella invisibile
struttura vivente dell’etere cosmico, tutt’altro che vuoto. Il corpo vivente
del macrocosmo è una compenetrazione di più strutture in dipendenza fra loro, e
ciò che conta per l’Intelligenza è che sono più dimensioni o strati
vibrazionali. L’evoluzione vibratoria è unita all’evoluzione dello stato di
coscienza.
Questa evoluzione può anche
intendersi come stato percettivo che permette facoltà sintoniche con i propri
simili, saper cioè udire certe vibrazioni sonore, vedere certe vibrazioni
luminose, intuire l’esistenza di una vita impalpabile ed invisibile e
costruirsi gli strumenti per capirla e studiarla, ma sempre nei limiti dei
propri confini.
Ecco perché spesse volte, i
dischi volanti vengono “visti” dai radar ma non dai nostri occhi, i quali non
vedono le tracce elettromagnetiche superiori alla vibrazione del violetto. Gli
extraterrestri, vivendo in uno stato evolutivo superiore, hanno una vita
pulsante superiore alla nostra”.
“È
così nei loro pianeti?”
Perché, secondo voi terrestri,
la vita sul pianeta che chiamate Marte deve necessariamente essere come la
vostra?
L’Intelligenza e lo Spirito che
ha sperimentato, servendosi dell’istrumento densamente fisico, i valori
tridimensionali può non avere bisogno dell’abitacolo materiale, in un pianeta
che ha raggiunto un piano evolutivo cosmico più avanzato della Terra.
La materia sublimata e resa in
gran parte dinamica, potrebbe essere lo strumento dell’Intelligenza o Spirito
ed espletare attività totalmente diverse da quelle che i terrestri espletano.
La loro natura può non essere visibile, ma non per questo non debbono
necessariamente esistere.
Voi terrestri siete in grado di
vedere tutto ciò che il vostro potere visivo vi permette o udire quanto le
vostre facoltà uditive vi concedono. Sul pianeta che la vostra scienza sonda,
con mezzi allineati alle umane facoltà, può esserci un movimento di intensa
vita da voi non percepibile.
Un giorno non lontano vi
renderete conto di ciò; allora sarete costretti a ricredervi.
Pace.
Woodok
“Allora,
se sono invisibili ai nostri occhi, potrebbero anche essere qui tra noi senza
che noi li vediamo?”
“NON STUPITEVI SE
VI DICIAMO CHE SIAMO IN MEZZO A VOI”
La nostra evoluzione
psicofisica ci concede la possibilità di
stare vicinissimi a voi ma di non essere visibili ai vostri occhi.
Spesso ci facciamo vedere ed altre
volte proiettiamo la nostra immagine astrale attraverso uno sdoppiamento
controllato da strumenti che la nostra scienza ha realizzato.
Possiamo, se vogliamo,
modificare le strutture molecolari della materia o modificare la coesibilità di
essa fino al punto di renderla penetrabile anche da corpi solidi.
Ciò che ancora non è possibile
alla vostra scienza è per noi possibile, ed ecco il perché vi diciamo di non
stupirvi quando un nostro mezzo, o noi stessi, diveniamo invisibili alle vostre
facoltà visive.
Ma siamo ugualmente in grado di
osservarvi e di percepire i vostri pensieri.
Il
rapporto del nostro corpo con la dimensione esterna è legato ai sensi della
vista, del tatto, dell’udito, della respirazione.
Se
dunque non avessimo sensibilità al tatto e fossimo sordi e ciechi non potremmo
avere relazioni materiali col mondo esterno.
L’organo
della vista è il captatore delle onde elettromagnetiche, riguardanti il
ristretto campo che va dall’infrarosso all’ultravioletto.
Proviamo,
in assenza di occhi‑luce, a fornirci di occhi magnetici, cosa vedremmo? I
generatori di questa nuova luce sarebbero i flussi e le linee magnetici, cioè
di una dimensione viva di luci fluttuanti dipendenti dalla intensità variabile
dei campi stessi. I nostri mezzi di osservazione e di analisi sono molto
relativi, e di questo ne erano ben a conoscenza Platone e Todeschini dicendo:
“Viviamo nel mondo
delle apparenze”.
Tutto vibra e
tutto vive anche se ai nostri sensi appare morto, o è invisibile.
Cosa rende
relativo l’uomo? Non esiste scienza senza religione, né religione senza
scienza; e religione sappiamo deriva da “Religo”, cioè unione della materia con
lo spirito, della scienza con la coscienza.
Il nostro contatto
col mondo esterno è in relazione ad una certa gamma di vibrazioni generate o
riflesse che ci creano tutto uno stato dimensionale vivente.
Diceva
Eugenio:
“La verità della dimensione in
cui opero risiede nel sole.
Dal sole scaturisce l’idea
creativa della suprema intelligenza del cosmo. Nel sole risiede il verbo di
Dio.
Nella sua luce cristica giace,
soavissimamente, la verità, la via, la vita.
Ogni cosa esiste, vive e muta
perché il sole è fonte dell’essere, Dio vivente.
Nel suo splendore
è la sapienza di Colui che È”.
Haarlem 21-10-1973
“Signor
Siragusa, le divinità che gli uomini del passato adoravano, che analogia
avevano con gli Extraterrestri, e perché venivano chiamati “Dei” se sappiamo
che esiste un solo Dio?”
Coloro che possiedono le
prerogative divine sono Dei.
Io so che queste creature sono
possedute dalla divina intelligenza di Colui che è e che ben definì Dante,
dicendo: “L’amor che muove i mondi e le altre stelle”.
È stato detto e scritto: “Voi
siete Dei e farete cose più grandi di me”.
Purtroppo ancora non siamo in
grado di ricevere tale attributo e questo perché non ci siamo mai preoccupati
di ubbidire e di praticare quelle divine leggi, le sole capaci di suscitare in
noi i presupposti ideali per essere coscienti di essere contenitori di
quell’amore, di quella giustizia e di quella verità che illuminano il nostro spirito
di deità.
“Chi sono gli artefici del mondo
visibile?
Sono coloro che, producendo
l’immagine archetipa, proiettano questa in una dimensione materiale.
È l’invisibile che crea il
visibile.
È l’immateriale che produce il
materiale.
È l’energia che si trasforma in
materia, e la materia che si trasforma in energia. Ma chi sono gli strumenti
dell’intelligenza che plasma l’immagine per poi realizzarla nelle varie
dimensioni?
Chi li conosce?
Io non pensavo. Penso, e produco
l’immagine e la realizzo, la rendo visibile, diviene realtà. Ma prima dov’era
l’immagine? Esisteva già; ma prodotta da chi?
Io percepisco solo ciò che
esiste. Le immaginazioni sono realtà potenziali che ho percepito e non
realizzate, o realizzate.
Allora?
Allora, tutto ciò che è e sarà, esiste
prima ancora di manifestarsi?
Il caso non esiste.
Il libero arbitrio è molto
relativo”.
“Che
cosa intende lei per “immagine archetipa” o “archetipo”?”
“L’archetipo è il padre di una
moltitudine.
L’essere‑luce che vi ha
generati.
Egli è il padre del vostro
eterno essere. L’essere‑luce ha una grande moltitudine di figli maschi e
femmine. Sono tutti suoi, perché da esso sono nati e per lui vivono, per la sua
gioia di essere e di servire ed amare la suprema luce di tutto il creato.
L’essere‑luce è il primo, il
seme, l’albero e voi siete i suoi frutti e semi del suo seme.
Egli è la vostra meta. Egli vi
ha generati, a lui ritornerete, perché figli e figlie dell’amore del suo
splendore creativo.
L’essere‑luce è la matrice di
tutti i vostri spiriti”.
La
luce del sole è l’Emanazione Cristica: “IO SONO LA VIA” perché attraverso i
Suoi Insegnamenti il nostro spirito si libera; “SONO LA VERITÀ” perché senza di
lui nessuna cosa esisterebbe; “SONO LA VITA” perché la sua Luce si trasforma in
carne e sangue che sono il pane e il vino che nutrono il nostro corpo.
“Resterò con voi sino alla fine
dei secoli” appunto perché la Sua emanazione creativa procederà fino
alla trasformazione del sistema solare.
“È
da questo legame che l’Amore Cristico è venuto a portare la liberazione agli
uomini di buona volontà”.
“Ma
cosa intende lei per Cristo‑Amore?”
“Lo Spirito Creativo Universale
si nutre di Amore, e Cristo che è l’Essere padronimico, la Matrice del Sistema
Solare, è amore. È una Matrice che istruisce e viene istruita così: ”
“SENZA LA MIA LUCE
LA VOSTRA VITA SI SPEGNEREBBE”
La mia luce è l’alito della
vostra vita.
Il mio cuore è il battito dei
vostri cuori.
Io sono l’artefice di me stesso
e voi siete parte di me, essendo io in voi. Tutto scaturisce dalla mia divina
idea e tutto è perché voglio essere, perché nessuna cosa potrebbe essere se la
mia idea non la manifesto.
La mia luce è manifestazione
della mia idea e voi siete figli della luce. Voi siete perché io sono.
Se amate, amate me in voi; se
odiate, odiate me in voi.
Nella vostra libertà potete, se
volete, farmi bello o brutto, buono o cattivo, consolatore o punitore,
edificatore o distruttore, morte o vita, amore o odio.
Se volete tutto ciò che edifica
il bene, le mie idee saranno positive, ma se farete quanto edifica il male, le
mie idee saranno negative.
Se dalle vostre opere scaturirà
odio, non posso darvi amore, ma se dal vostro operare scaturirà amore, potrò
amarvi e darvi il frutto delle mie idee che nascono dall’amore.
Sta a voi attirarmi come volete.
Sta a voi autorealizzarmi
positivamente, per rimanere viventi e coscienti della mia luce.
Essere liberi, ma liberi
davvero. Vuol dire conoscere la mia reale natura in voi, vivere coscientemente
per quello che in realtà sono in voi e non per quello che credete io sia in
voi.
Ricordate: voi siete a mia
immagine e somiglianza. Non avete ancora capito? Se non sarete come io desidero
essere in voi, come, ditemi, come potrò mai essere pienamente me stesso in voi?
Mi costringete a riprendervi e
sono io che soffro, ricordatelo!
La libertà che possedete non
deve farvi dimenticare che quotidianamente io vi offro il mio corpo e il mio
sangue e che così facendo nutro me stesso in voi per il divenire della mia
eternità e delle mie idee creative. Voi siete una mia idea manifestata nella
luce, una parte di me proiettata in me stesso, nella natura poliedrica della
mia personalità cosmogonica.
Riuscite a comprendere?
Voi credete che le mie idee
siano sbagliate! No! Sono le vostre idee sbagliate!
Il sole è forse una idea
sbagliata? L’armonia creativa dei mondi e di quanto essi contengono sono idee
sbagliate?
E voi, siete stati fatti
sbagliati o volete ad ogni costo essere diversi dalla mia idea?
Sono io, il genio cosmico, colui
che È.
DIO‑CRISTO‑UOMO:
una linea di discesa in cui lo Spirito emana una energia coordinatrice e
l’astrale una energia costruttrice per poi manifestarsi:
- DIO nella Verità
creativa Macrocosmica
- CRISTO nella Verità
Solare
- L’UOMO nella Verità
individuale planetaria
Unica
cosa tra Padre e Figlio, anche se diversa nel potenziale di coscienza. È un
concetto del “ritorno in DIO” troppo vasto per la coscienza umana che non si è
ancora liberata dalla legge materiale del dualismo spazio‑tempo, notte‑giorno,
bene‑male, tutti mezzi di sofferenza della carne per proporre il risveglio nei
valori immutabili.
Così
come nel nostro corpo vi sono il tessuto connettivo e il tessuto nervoso che
determina i movimenti, una energia trasformatrice materiale e un’energia
coordinatrice astrale, anche nel macrocosmo l’energia di natura programmatrice
è costituita da atomi di elementi basilari o creativi.
Sapeva
fino a che punto potessero gli ascoltatori essere coscienti del legame
indissolubile, fino a formare un’unica cosa, tra spirito e scienza?
Forse
parlava da un’epoca futura in cui l’uomo avrà lasciato alle spalle molte
incapacità e altrettanta ignoranza, ma un giorno in cui i presenti sembravano
bere avidamente ogni parola, estasiati da una verità così semplice e così
vibrante, Eugenio fece una rivelazione che li lasciò sbigottiti:
Le vibrazioni, nel tessuto
eterico di una galassia, sono varie e complementari.
Le vostre vibrazioni rivestono
un carattere negativo, ed è inevitabile l’impatto con le vibrazioni positive.
Osservate bene la funzionalità
biofisica del vostro corpo e le strutture complementari degli elementi che lo
istruiscono: corpi ed anticorpi, dinamismi fisici, dinamismi astrali.
In una galassia esistono
componenti identici su un piano completamente diverso dal piano in cui si
realizzano i vostri valori esistenziali. Quanto si realizza nella vostra
dimensione bio‑fisica‑astrale, spirituale microcosmica, altrettanto somigliante
è la realizzazione nella dimensione macrocosmica, astrofisica, astrale,
spirituale. Mutano sostanzialmente le potenze dominanti, con flussi e riflussi
ordinati da una rigida legge scaturente dell’intelligenza creante che risiede
nell’atomo primario sublimato (atomo spirituale).
Gli esseri idrogenali sono dittatori universali creanti dell’idea
divina. Il vostro sole è il Logos dell’idea divina e la sua luce è cristica,
essendo emanazione della volontà suprema creante (padre di tutte le cose).
Pace a voi tutti.
Hoara dalla Cristal‑Bell
Risiede nell’atomo di idrogeno
il codice primario e causale della luce creante. - aggiunge Eugenio - Il
dinamismo che istruisce e struttura l’atomo di idrogeno è lo Spirito del Cosmo
visibile che determina lo spazio‑tempo.
L’atomo di idrogeno è la forza
onnipresente del divenire continuo delle cose e la causa dell’onniscienza dello
Spirito Creante che in Esso risiede con potenza e gloria.
Coercendo il suo equilibrio, lo
spirito creante diviene spirito disgregante ed increante.
In Helios risiede lo spirito
creante.
“Non separate ciò che Dio ha
unito”.
Un
disegno che raffigura l’atomo creante, è stato fotografato sulla parte
inferiore di un disco avvistato a Madrid.
“Ma
se Loro ci portano tutte queste conoscenze, perché non si comportano
diversamente con noi, mostrandosi familiarmente?”
“Se non siete arrivati ancora a
capo di questi altissimi concetti, perle di divina sapienza, vi prego di avere
semplicemente ascoltato quanto gli Extraterrestri mi hanno detto, augurandovi
di incontrarLi un giorno e continuare con Loro nella gioia di una migliore
comprensione”.
Desideriamo la vostra
comprensione.
Per quanto facile vi possa sembrare
l’opera nostra sul vostro pianeta, in realtà non è così.
Le difficoltà che noi
incontriamo sono molteplici a causa della non disposizione della maggioranza
dei terrestri ad accettare la nostra realtà così come è giusto accettarla,
priva di ogni senso coercitivo o di ogni mezzo che possa sensibilizzare solo la
parte fisica razionale.
La nostra metodologia nel
proporvi i valori fondamentali della rivelazione è diversa da quella espletata
nel passato, e questo in conformità alla crescita delle vostre capacità
intellettive e tecnologiche che vi consentono una più chiara capacità di
intendere e di ridimensionare i concetti che i terrestri di un tempo non
potevano assimilare, perché privi delle conoscenze che questa vostra
generazione possiede.
Noi abbiamo il preciso compito,
per volere della suprema intelligenza creativa, di provocare nella vostra reale
personalità spirituale una forza che solleciti la predisposizione necessaria
affinché una nuova luce animi di maggiore consapevolezza la vostra coscienza di
essere e di sollevarsi dai problemi di fondo che ancora vi producono distonie
negative ed incapacità di superamento dei concetti non più validi e non più
efficienti per una maggiore conoscenza della vostra esistenza e del suo vero
significato.
Comprendiamo benissimo quanto
sia difficile, per voi, spogliarvi dai vecchi abiti e sappiamo altresì quante
difficoltà si antepongono. Ma è anche vero che conosciamo le vostre capacità
per superare dubbi, perplessità e quant’altro si oppone ad una vostra libera disponibilità
nell’accettazione.
Siamo perfettamente coscienti di
ciò, ma non possiamo fare diversamente di come crediamo necessario agire, per
far fermentare coloro che riteniamo capaci, pronti, disponibili per essere
strumenti della suprema intelligenza e servirla secondo i suoi voleri.
È per questo che vi chiediamo
comprensione se, spesso, non possiamo soddisfare le vostre richieste né
disporci a dimostrarvi debolezze che non possiamo, in nessun modo, permetterci.
Pace.
Adoniesis
Valverde, 11 febbraio 1975
Ogni
tanto qualcuno rimaneva più a lungo a colloquiare con lui, oppure coloro che lo
andavano a trovare si dimostravano più sensibili interiormente.
Allora
gli argomenti accomunavano quanti si stringevano fra loro, affratellati
all’unisono nella ricerca interiore di una verità che, ancora bambina, cercava
di farsi strada nei loro cuori.
Per essere reale, la fede deve
passare i limiti della “diffidenza”, deve essere accesa da qualcosa di più
potente ed efficace “della prudenza calcolatrice” o “della deduzione logica” o
“della imparzialità tribunalesca”.
Deve essere un fuoco ardente
nell’intimo; la molla regolatrice della vita; la forza onnipossente che non ha
mai riposo.
È questa la fede di cui parlava
Gesù quando disse che essa era capace di smuovere le montagne; è questa, che
sfida la morte e la tortura, che irrigidisce le ginocchia vacillanti per una
lunga e paziente sofferenza, che guida infine chi la possiede, sicuro dai
pericoli che lo possono assalire, fino alle meta agognata, dove coglie il suo
frutto.
Di tutto questo voi avete
autorealizzato ben poco o nulla! La vostra fede non è stata libera, ma
condizionata. La vostra fede non è stata adamantina, non è stata una fiducia
viva e spontanea, ma un assenso intellettuale e con molte, riserve mentali.
La fede che noi vi abbiamo
chiesta non è quella che i più di voi posseggono!
Questo tipo di fede non
smuoverebbe le montagne, sebbene possa condurvi sicuri a raggirarle; sarebbe
impotente ad animare ed a scuotere lo spirito.
“RICORDATEVI”
Verrà il tempo in cui vi
stupirete di aver potuto dare a questa presunzione calcolatrice il nome di
fede, o di aver sognato che al suo bussare indeciso si sarebbero aperte le
porte della “DIVINA VERITÀ”.
Se per molti di voi è questa la
fede, dovete aspettare, e quando il tempo rivelerà la verità che vi è stata
offerta, quando questo tempo sarà giunto, non porrete codesta pallida statua di
marmo al posto di quello che dev’essere un corpo vivente di “convinzione
incrollabile e forte dei più sublimi propositi”.
Molti di voi
errano nel credere che la loro fede sia così forte come sarà in seguito, quando
essa sarà dilatata e purificata dagli eventi che sono prossimi ad avverarsi. Vi
assicuriamo che essa avrà una potenza ben differente da quell’assentimento
freddo, calcolatore e sfibrato che molti di voi ci concedono oggi come fede.
Dal Cielo alla Terra
“Non
è facile - gli dicevano - credere e discernere il sentiero che si intende
percorrere, nel sistema di vita in cui si è immersi, dove ognuno pretende di
avere ragione”.
Non ascoltate quello che gli
altri dicono.
Ascolta il tuo cuore.
Ascolta l’anima tua e sforzati
di farla rimanere intatta. Se non lo farai, rimarrai vittima delle turbolenze
psichiche, ed ogni cosa che ti circonda te la sentirai contro.
Sappi che costa sacrifici togliersi
il vecchio abito e non minori sono i sacrifici per indossare il nuovo. Le prove
sono aculei che scuotono i reni e il cuore. Bisogna sapere, realmente, essere
liberi e non avere nulla da possedere.
Se adombri il tuo cuore e
condizioni il tuo spirito, sei già prigioniero delle cose morte.
Quando bramerai di non avere
nulla, allora avrai tutto senza nessun peso egoistico.
Quando la voce che ti prova ti
sussurra all’orecchio ciò che ti potrebbe togliere la pace e renderti triste,
non ascoltarla, o se la vuoi ascoltare, rimani saldo nella tua libertà
incondizionabile.
Pensa che non possiedi nemmeno
te stesso.
Pensa di essere povero e sarai
ricco.
Pensa di essere ciò che,
realmente, vuoi essere per donare, se Dio vuole, per ricevere.
Non ribellarti
alle prove che servono a spingerti al di là delle cose che mutano con la morte.
E. S.
Queste
alte rivelazioni lasciavano gli uditori profondamente assorti in attenta
meditazione. “Mutanti...”, rinascita, reincarnazione: erano parole e concetti
che proponevano riflessioni e domande.
Spesso
Eugenio amava citare questa parabola sulla reincarnazione:
“TORNA DOMANI”
Un fanciullo andò per la prima
volta a scuola: era molto piccino, e le sue cognizioni non oltrepassavano
l’esperienza infantile. Il suo Maestro (che era Iddio) lo mise nella prima
classe e gli diede da imparare le seguenti lezioni: “Tu non devi uccidere. Non
devi far del male a nessun essere vivente. Non devi rubare”. Così egli non
uccise, ma era crudele e rubava. Alla fine della giornata (quando la sua barba
fu grigia, quando fu giunta la sera) il suo Maestro (che era Iddio) disse: “Tu
hai imparato a non uccidere. Ma le altre lezioni non le hai imparate. Torna
domani”.
L’indomani egli ritornò, ed era
ancora fanciullo. E il suo Maestro (che era Iddio) lo mise in una classe un po’
più avanzata e gli diede queste lezioni da imparare: “Tu non devi far del male
a nessun essere vivente. Non devi rubare. Non devi ingannare”. Così l’uomo
cessò di essere crudele, ma rubava ed ingannava. Alla fine della giornata il suo
Maestro (che era Iddio) disse: “Tu hai imparato a non essere crudele. Ma le
altre lezioni non le hai imparate. Ritorna domani”.
Di nuovo all’indomani egli
ritornò, ed era ancora fanciullo. Ed il suo Maestro (che era Iddio) lo mise in
una classe un po’ più avanzata e gli diede queste lezioni da imparare: “Tu non
devi rubare. Non devi ingannare. Non devi desiderare quello che è di altri”.
Così l’uomo non rubò; ma ingannava e desiderava i beni altrui. E alla fine di
quel giorno il suo Maestro (che era Iddio) disse: “Tu hai imparato a non
rubare. Ma le altre lezioni non le hai imparate. Ritorna, fanciullo mio,
ritorna domani”.
E
questo “torna domani” è sempre valido, come se lo pronunciassero questi
“particolari” messaggeri di Dio in risposta ad un’umanità che rigetta il nuovo
gradino da superare. E mentre vengono messi in croce, il loro sangue grida:
“Torna domani!”.
La
vita che avete in dono è una possibilità di rinascita, di conquista del Bene di
Dio per aiutare chi può avere bisogno.
“Non sia la morte
a farvi vacillare, ma siano tali conoscenze a far vacillare la morte, poiché la
morte solleva il velo che copre l’aurora delle anime vostre”.
E. S.
“RICORDATE!”
Sino a quando non realizzerete
la verità che vi è stata concessa dal “Genio solare Cristo”, sarete “I morti
che sotterrano i loro morti”.
Sino a quando rifiuterete di
essere liberi nella “vera legge” dell’amore e della giustizia che vi è stata
offerta dalla suprema intelligenza creativa, rimarrete ancora, per lungo tempo,
prigionieri del tempo e dello spazio.
Il valore apparente dell’eterna,
radiosa e sublime realtà, sarà la vostra cella, e limitata la vostra felicità.
Svegliatevi! Svegliatevi e
preparatevi ad edificare un nuovo mondo. Presto il vecchio crollerà: la sua
fine è inevitabile.
Un nuovo cielo sovrasterà la
terra e un nuovo regno verrà instaurato. La luce della verità illuminerà gli
spiriti viventi predisposti ad ereditare la patria universale ed il suo monarca
“Dio”.
Affrettatevi, voi che desiderate
essere popolo e sudditi del Regno del Re della Luce.
Pace a tutti.
Adoniesis
Nicolosi, 11 febbraio 1977
Dovreste
sapere che la vera morte è quella dell’Anima, e a questa si riferiva Gesù
quando disse: “Lascia che i morti sotterrino i morti... tu seguimi”.
“Perché
dice di non essere “politico” se tutto è politica?””
“Se voi dite che anche Cristo ha
fatto politica, ebbene, io sono il suo primo assertore. Ma badate alle
sofisticazioni delle leggi trattate in mille guise e in mille modi, perché vi è
una filosofia della mente che oggi è molto avanzata, mentre la vera filosofia è
antica ed è quella dello Spirito, è l’Amore per la Conoscenza.
I giovani, ad esempio,
reagiscono perché nascono “diversi”, vogliono abbandonare gli schemi, la realtà
massificante e cercano evasioni: cosa cercano e cosa trovano? Il primo maestro
che trovano sono loro stessi, perché non trovano altrove le risposte ambite,
inserite in una libertà aperta. E la vera libertà non è isolamento, ma vita,
perché la vera libertà è quella interiore prima di divenire pratica
nell’azione.
Solo una coscienza libera può
offrire senza egoismi né complessi, così come la verità personale non la si
potrà mai trovare negli altri (ad esempio le esperienze comunitarie per trovare
se stessi): quando avrete trovato voi stessi, avrete qualcosa da portare agli
altri”.
Vi viene chiesto di comprendere
la vita, di non esserne estranei, ma di entrare nel cuore delle cose perché siano
animate dal vostro anelito di ordine nelle leggi universali. Dovete agire e
sacrificarvi, perché Dio non ama i cani muti, ma non ama neanche chi crede che
con un’omelia di parole, possa guadagnarsi le Sue Grazie.
Pregate, ma agite.
La preghiera verrà accolta solo
quando a questa, segue l’opera. Non pronunciate solo parole, ma agite secondo
le leggi che avete ereditato dal genio solare “Cristo”.
Gesù pregò ed operò:
“Imitatelo”. Le parole non hanno nessun senso se non costruiscono, se non
edificano nulla dentro e fuori di voi.
Voi terrestri pregate e lì vi
fermate. Sono migliori coloro che pregano poco e danno molto, prodigandosi
nell’imitare colui che amò, insegnando ad amarsi come fratelli e a soccorrersi
vicendevolmente.
Voi terrestri pregate e dopo
aver pregato siete come prima o peggio di prima: isolati, chiusi, insensibili,
apatici, interessati soltanto a voi stessi e ai vostri averi.
Il cielo non ascolta queste
vostre preghiere. Il cielo tiene conto delle opere più che delle preghiere.
Opere che edificano il bene e leniscono le sofferenze del prossimo. Opere che
uniscono invece di dividere. Opere che Dio ama.
Pace.
Adoniesis
Valverde, 21-2-1976
Comprendiamo
bene come il materialismo abbia condotto l’uomo verso i beni materiali,
ipnotizzato dal godimento e dall’artificioso moltiplicarsi di bisogni che, ben
reclamizzati, portano al consumismo. Il consumatore si persuade e di vizia di
piaceri fittizi, si lascia andare allo sfruttamento e nascono le abitudini, la
moda.
“Ma
come possiamo fare per vivere come gli Extraterrestri vivono sui loro pianeti?”
L’uomo
oggi non si realizza, si disperde. La felicità del possesso che egli tanto ricerca,
è primitiva e traditrice. Bisogna essere i pionieri di un ideale diverso, di
distacco e di liberazione per sottrarsi all’ossessione del possesso,
dell’egoismo e di quanto imprigiona la libertà dello spirito.
Bisogna
innanzitutto imparare ad essere fratelli.
“COME DOVETE
INTENDERE LA FRATELLANZA”
L’amore spirituale sia sempre al di sopra di ogni concetto.
La spontaneità abbia sempre ad animare gesti, parole a atteggiamenti. Nessuno
deve nutrire riserve mentali e la sincerità sia sempre presente nei pensieri e
nelle espressioni.
Esaltate l’umiltà e la comprensione, e in nessun caso,
prevalga l’egoismo e quanto possa ferire o denigrare l’armonia che cementa
l’amore fraterno.
Soccorretevi nei momenti di bisogno, dando tutto ciò che
potete e dovete dare. Coloro che ricevono abbiano sempre presente il bisogno di
ringraziare l’Altissimo e di ricambiare con umile dolcezza e con premuroso
amore il cuore generoso del fratello o della sorella.
Sentitevi sempre una sola cosa, affinché la Luce Cristica
dimori nei vostri spiriti e nei vostri cuori. Non giudicate, constatate e
riprendete con amore e con dolcezza chi erra o commette azioni che
disarmonizzano o sviluppano vibrazioni negative.
Non temete coloro che dovessero perseverare nelle azioni
diaboliche. C’è chi vede e provvede, affinché costoro non abbiano né la forza
né la volontà di poter nuocere creando scompiglio. Il sorriso sia sempre sulle
vostre labbra e la luce dell’amore nei vostri occhi.
Vogliatevi sempre bene, e il
desiderio di amarvi gli uni e gli altri sia sempre vivo nei vostri spiriti e
nei vostri cuori. La benedizione del Cielo non vi mancherà mai.
Il Consolatore
“Ma
noi cerchiamo di amare, vogliamo sempre amare, specialmente i nostri figli:
cosa potremmo fare di più per loro?”
Amare sì, con debolezza no!
Amare con debolezza significa
far perseverare nell’errore la persona che si ama.
All’amore, quando è necessario,
si deve anteporre la giustizia. “Dio riprende e castiga chi più ama”. Far
perseverare nell’errore per debolezza, significa agevolare, chi continua ad
errare, la sua perdizione.
Amate sì, ma riprendete ed
ammonite se l’amore non basta a far ravvedere. Sarebbe un grave errore non
farlo, sarebbe un amore che non salva, che non educa, che non illumina, che non
rende cosciente colui o colei che non riesce ad aprire gli occhi e a sturare le
orecchie.
Anche la giustizia è un grande
atto di amore. L’amore senza giustizia non può sopravvivere, se questo è
viziato e corroborato di debolezze blasfeme ed egoistiche.
L’amore si sostituisce alla
giustizia così come la giustizia si sostituisce all’amore.
Pace.
Adoniesis’
Come
più volte si è divulgato, gli extraterrestri pensano molto ai bambini, alla
generazione del futuro che Loro stanno preparando.
Non
sono invece interessati a quanti, sentendosi liberi di agire e di distruggere,
perseverano nella malvagità, al punto da edificare volontariamente la
perdizione delle anime. Così, nasce la moda, il passatempo dello spiritismo,
della magia nera, nella ricerca del fenomeno, del sensazionale, in una incosciente
ignoranza dei pericoli cui vanno incontro.
Attenti, attenti, attenti,
figlioli e figliole, attenti!”
Evitate le pratiche magiche e
quant’altro propone l’asservimento dei vostri spiriti al delirante desiderio
delle forze diaboliche.
Non prestatevi ai giochi
pericolosi e guardatevi bene da coloro che ve li propongono. Gli emissari del
male sono numerosissimi e la loro arte sottile e spesso convincente.
È stato detto e scritto. “Dai
loro frutti conoscerete chi sono”. Se vi invitano al controllo mentale, fuggite!
Se vi propongono pratiche ipnotiche e quant’altro può debilitare la vostra
identità spirituale, fuggite! Se vi consigliano di chiamare entità
disincarnate, non fatelo!
State attenti!
Il Principe di questo mondo e i
suoi partigiani oltre alle droghe posseggono forze malefiche, mentali e
psichiche, che è difficile controllare.
Dite no! Se direte sì, vi
troverete come un moscerino nella rete del ragno. Io vi ho avvertiti!
State guardinghi e nutrite
l’amore di Cristo che è in voi. Solo questo bene vi renderà forti ed
incorruttibili.
Pace.
Il Consolatore
Alcuni
dicevano di avere voluto partecipare, per curiosità o per passatempo, ad una
seduta medianica.
“È
stata un’esperienza nuova, emozionante - dicevano - finalmente non siamo più
scettici”.
Ma
poco dopo dichiaravano che da “quel giorno” non erano più gli stessi, dicevano
di sentirsi “diversi, inquieti, impauriti, come se qualcosa o qualcuno li
seguisse costantemente e cercasse di sovrapporsi alla loro volontà”...
Allora
chiedevano consigli e alla fine dichiaravano di avere capito e di volersi
disinteressare dell’argomento.
“FORZE
CONDIZIONANTI”
Abbiate molto acume nel
discernimento. Esistono forze occulte che agiscono, e spesso, riescono a
condizionare i vostri pensieri. Vi abbiamo ampiamente riferito su questo serio
argomento. Queste forze possono essere controllate e rese incapaci di agire se
vi predisporrete ad una vibrazione spirituale sufficientemente alta e idonea ad
impedire che tali forze abbiano presa sul vostro astrale.
Vi ripetiamo di stare molto
attenti, perché è vero che dicono di essere quelle che in realtà non sono, per
poi proporvi condizionamenti, o peggio, l’asservimento ad istinti e pratiche
tutt’altro che edificanti.
Queste forze possono essere da
noi eliminate se il ravvedimento e le predisposizioni dell’astrale condizionato
avvengono in un tempo breve e con piena coscienza.
Vi ripetiamo ancora quanto vi è
stato detto: “Un albero buono non può dare frutti cattivi”, “un albero Cattivo
non può dare frutti buoni”.
State guardinghi e abbiate cura
nel discernere bene se non volete essere preda di queste oscure e basse forze.
Pace.
Il Consolatore
Non fatevi influenzare dalle
vibrazioni, tendenti a procurare sensazioni miranti a sollevare turbamenti
psicofisici.
L’arte sottile delle avverse forze
punta decisamente sull’esaltazione delle sensazioni emergenti dal subconscio e
sull’acceso desiderio di entrare in contatto con l’occulto o con
l’inconoscibile.
State vigili e attenti!
Le forze negative, e questo ve
lo abbiamo ripetutamente detto, si servono di dinamismi materiali spesso
rivestiti di apparenze molto allettanti e cariche di valori possessivi e
condizionanti. Per molti che non sanno è facile cadere nelle sottili reti che,
accuratamente e astutamente, tessono per poi imbrigliare.
Il male non è debole e la
materia corrotta è la fonte della sua forza.
Ma ricordatevi sempre: nulla può
contro la luce e nulla può contro chi è fortificato nello spirito e alimentato
dalla saggia sapienza del supremo amore cristico.
Ricordatevi ancora: il vostro solo
ed unico maestro è Gesù, condottiero del verace bene.
Pace a tutti.
Dalla Cristal‑Bell
Woodok
È
necessario liberarsi dal ricercare pranzi nel giardino proibito, il Signore ci
ha mandato i Suoi Angeli per ricordarci quanto siano semplici la vita e la volontà
universale che la istruisce. Ci meritiamo di essere chiamati “fratelli” dai
Messaggeri di DIO?
Fratelli e sorelle del Pianeta
Terra:
Nel nostro spirito e nei nostri
cuori risiede fecondo l’amore per voi.
Facciamo quanto il Lume della
Divina Intelligenza ci propone per assistere alla vostra rinascita nella Verità
e nella libertà. Dovete autorealizzare i presupposti ideali per una esistenza
felice, operosa, cosciente, animata e sorretta dall’Amore più grande di tutti
gli Amori, dal bisogno imprescindibile di realizzare l’unione di tutti i popoli
della Terra e di proporre la fermentazione dei valori essenziali della vita
secondo la Legge che vi è stata concessa per Supremo Volere dell’Altissimo
Signore del Creato.
Dovete liberarvi dall’ignoranza
che vi logora e vi debilita. Dovete esaltare con ogni mezzo l’istinto imperioso
di governare gli elementi con doverosa e responsabile attenzione, concedendo a
questi il diritto di svolgere la loro missione nel consesso dell’Edificio
Creativo.
Dovete rendervi finalmente conto
che l’armonia è la Forza coesile del Cosmo e del processo del Suo divenire.
Senza questi presupposti, senza questa necessaria autorealizzazione, tutto è
destinato a sgretolarsi, a dissolversi, a scomparire, a mutare radicalmente.
Pace.
Woodok
L’armonia
e la pace erano i beni più preziosi che Kennedy sperava di realizzare,
eliminando ciò che genera distruzione e morte.
“Lasciate
che entrambe le parti invochino i miracoli della scienza, anziché il terrore” -
diceva Kennedy.
Se sarete forti nella pace,
debiliterete il desiderio della guerra.
Essere forti nella pace non vuol
dire possedere la potenza bellica, ma vuole significare fortificarsi di questo
immenso bene, sino al punto da non poter essere più irreversibile.
Solo allora, quando avrete posseduto,
pienamente e coscientemente, la pace, debellerete la guerra e guarirete di un
male che altro non procura che sofferenza e morte.
La pace deve essere corroborata
e governata dalla giustizia, perché è vero che senza giustizia la pace non
potrebbe mai, mai essere forte come deve essere per dare i suoi frutti.
La pace è figlia della giustizia
ed ambedue generano l’amore e la fratellanza fra gli uomini. Senza questi alti
valori l’inferno non cesserà di esistere e i mali diverranno sempre più
crudeli.
Pace.
Dalla Cristal‑Bell
Woodok
Osservazione
ed esperienza - dice la scienza oggi - sono le uniche strade che danno la
certezza e la credibilità. Ma poniamoci una domanda: l’esperienza deve servire
ad un progresso fatto di conquiste positive, oppure serve ad “osservare” la
distruzione fino a che tutto è distrutto?
L’esperienza
deve servire a scegliere le strade della conoscenza per il bene di una umanità,
di un pianeta, di un universo. Se l’esperienza dell’odio e della guerra ci ha
insegnato che sono strumenti negativi, perché perseverare? Se l’esperienza
della disintegrazione atomica ci ha insegnato che l’energia emessa sviluppa
radiazioni distruttive incontrollabili, perché non ricominciare dall’atomo per
sperimentare la ricerca dell’energia attraverso un’altra strada?
Se
i motori a combustione e le trasformazioni industriali stanno alterando
l’atmosfera e le acque, dobbiamo stare ad osservare il fenomeno che i veleni
producono nei nostri organi, oppure correre al riparo soppiantando
immediatamente i sistemi errati?
Se
rivolgessimo la nostra attenzione al pianeta, ci accorgeremmo quanto dipenda la
nostra vita dalla sua vita.
La Terra vive!
Se ancora non lo sapete, è bene
che lo sappiate. Cercate di non coercire il suo cosmico equilibrio. Cercate di
comprenderla e, soprattutto, di amarla.
La Terra è una madre generosa.
La Terra non è solo un pianeta, ma anche una cellula vivente del Cosmo, del Dio
vivente. Se non l’amerete, non vi amerà; se tentate di distruggerla, vi
distruggerà; se tentate di disarmonizzarla, vi farà tribolare; se non l’amerete
vi odierà, vi negherà la linfa vitale che alimenta la felicità del vostro
esistere.
Se la comprenderete e le
concederete le giuste e doverose attenzioni, la Madre Terra cingerà di
prosperità le vostre vite.
Non vi può essere vite, né uva
senza terra; non vi possono essere spighe né frumento se manca la genitrice del
sangue e della carne.
Ricordatelo! La Terra vive e si
chiama Grande Madre.
Vi abbiamo detto e vi ripetiamo:
Rivolgetevi, come mai avete
fatto, alla Terra. La vostra sopravvivenza dipende, soprattutto, dal latte e
dal miele che essa potrà darvi, se le concederete amore e cure. Se non lo
farete, morirete di fame.
La scienza si dedichi a
realizzare le strutture necessarie per agevolare tutti coloro che desiderano
produrre per sé e per gli altri. La politica economica rivolga le massime
attenzioni e le indispensabili agevolazioni a tutti coloro a cui necessitano
gli strumenti per rigenerare e far fruttificare la madre della vita.
Se ciò farete, avrete molto per
voi ed anche per gli altri. Lo spettro della fame si allontanerà. Ve lo abbiamo
detto e ve lo ripetiamo. Meditate e deducete.
Pace.
Dalla Cristal‑Bell
Woodok
Purtroppo
il ricordo del Cosmos precipitato qualche anno fa, si è ultimamente rinnovato
con il terrore per lo Skylab. Gli uomini responsabili non potranno dire di non
essere stati avvisati fin dal 1962! Ecco cosa rammemorava Eugenio il 26 gennaio
1978:
Nello spazio, ha avuto inizio la
sperimentazione di un pericoloso conflitto di mezzi teleguidati e radiocomandati
delle due superpotenze atomiche.
“L’albero
di fico può essere scrollato e i fichi cadere sulla Terra. E cadde dal Cielo,
in su gli uomini, una gragnola grossa come del peso di un talento; e gli uomini
bestemmiarono Iddio per la piaga della gragnola; perciocché la piaga d’essa era
grandissima.”
“Chi ha orecchi, ascolti - ammoniva Eugenio
La scienza senza coscienza ha
racchiuso nell’involucro di una noce la distruzione e la morte. Gli uomini
stanno a guardare, ma non vedono che sulle loro teste passano miriadi di
ordigni carichi di mortali vibrazioni.
Siamo nell’ora ottava; l’ora
nona potrebbe suonare da un momento all’altro ed altro non vedremmo se non
spegnersi per sempre la vita. Non ci rimane altro che pregare se non saremo
capaci di fermare questa folle e mortale corsa verso l’annientamento totale
dell’umano genere di questo mondo.
Dobbiamo gridare e far crollare
questo maledetto edificio di demoni distruttori. Dobbiamo gridare con il
medesimo fervore e con la medesima fede di coloro che fecero crollare le mura
di Gerico, senza muovere un solo dito.
Se non lo faremo, la nostra
carne e la carne della nostra carne non godrà più le bellezze ineffabili di
questo mondo creato da Dio. Se rimarremo a guardare statici, immobili e
passivi, il Cielo si oscurerà dinanzi ai nostri occhi, e solo le tenebre ci
saranno compagne di tribolazione e di morte.
Lo so che tutto ciò che vi dico
vi intristisce il cuore e l’anima, ma è vero che non meno tristi sono il mio
cuore e la mia anima. Ho il santo dovere di parlarvi così come vi parlo,
affinché non si pensi che l’amore ci abbia abbandonati o sia rimasto muto
all’ansia dei nostri spiriti appesantiti da questo tormentoso tempo, reso tale
dagli empi e dai perversi spiriti infernali.
Aiutiamoci che Dio ci aiuterà
Attiriamo su di noi l’amore, e
l’odio sarà certamente sconfitto: attiriamo su di noi la Luce della giustizia,
e l’ingiustizia perirà. Non è impossibile anelare e possedere queste virtù
salvatrici; non è impossibile se solo lo vogliamo con tutto il cuore e con
tutta l’anima.
Che Cristo e i Suoi Angeli ci
diano la forza e il coraggio di lottare e vincere nel Santissimo Nome di Dio”.
E. S.
La
nostra vita è ormai tessuta di ore di angoscia. Ma quanti uomini sono coscienti
di questa realtà apocalittica? La via del nucleare è una strada senza ritorno.
Chiamarla
semplicemente “spada di Damocle” è poca cosa.
“DISCUTIAMO”
Cosa, cosa volete salvare se
continuate a distruggere?
Credete che i discorsi, le
parole, che tali rimangono, possano salvare?
Il vostro pianeta è generoso ed
autosufficiente. Siete voi, cari amici terrestri, a debilitare la sua capacità.
Lo zelo della sua produttività.
Sfruttate malamente e
disordinatamente i valori portanti del suo equilibrio e del divenire della sua
cosmica evoluzione.
Vi abbiamo più volte detto che
il superfluo è deleterio al necessario e vi abbiamo anche fatto rilevare che le
esigenze pratiche e funzionali per soddisfare un valore esistenziale comodo e
felice, non vanno ricercate nelle molteplici forme di cui voi, cari amici terrestri,
preferite non esserlo, perché più avete, più volete: volete la medesima cosa in
una miriade di forme, con apparenze diverse.
Cosa, cosa volete salvare se non
riuscite a coordinare quanto deve essere salvato e curato perché possiate
sopravvivere?
Pace.
Nicolosi, 27-1-1977
Dalla Cristal‑Bell
Woodok
CAPITOLO 11
LA GENERAZIONE DEL TERZO MILLENNIO
Non
rimane che una triste conclusione della risposta che gli uomini di buona
volontà avrebbero dovuto dare ai richiami delle “voci cosmiche” provenienti da
altri punti dello stesso oceano di vita universale.
Da
questa meditazione, che non è più un appello, scaturisce l’inesorabile
controversia dell’uomo verso il paziente amore divino, e nient’altro si può
aspettare da questi “Giardinieri del Cosmo” se non una Sentenza.
Gli
ultimi comunicati scemano di speranza dal 1976 in poi, apparendo chiaramente
come “sentenza” per quanto l’uomo non ha saputo correggere. Loro così debbono
intervenire per modificare e ancora una volta, istruire:
Distonie geodinamiche si
ripercuotono sulle fasce Van Allen che sono il cielo del pianeta: “Ogni volta
che vengono turbate, le ripercussioni sul vostro pianeta sono notevolmente
forti a causa di flussi e riflussi magnetici, che mettono in seria difficoltà
il dinamismo centripeto e quello centrifugo.
I terremoti e quant’altro è
destinato a produrre disastri sul vostro pianeta, vengono prodotti da questi
squilibri che potrebbero essere evitati se la vostra scienza si rendesse
finalmente conto di quanto sia importante la funzione del vostro cielo e quanto
sia indispensabile evitare il continuo turbamento di esso.
Le fasce “Van Allen” istruiscono
l’equilibrio del vostro pianeta e non solo l’equilibrio, ma anche la
proliferazione degli elementi necessari allo sviluppo dei valori esistenziali
ed organizzativi della vita nelle sue molteplici forme.
Esistono due entrate e due
uscite che la vostra scienza potrebbe utilizzare evitando di squarciare il
cielo. Queste entrate ed uscite si trovano al Polo Sud e al Polo Nord. Queste
vie sono quelle idonee per l’entrata ed uscita di corpi estranei a quelli che
non rivestono una caratteristica dinamica cosmica.
Sino a quando utilizzerete altre
vie, con le conseguenze che vi abbiamo già detto, le distonie geodinamiche
cresceranno in fase caotica.
Questo vi abbiamo detto affinché
prendiate conoscenza di una realtà che la vostra scienza ancora sconosce. Sono
inevitabili altre catastrofi.
Pace a tutti.
Dalla Cristal‑Bell
Woodok
1-9-1977
Vi abbiamo detto e vi ripetiamo:
“Il
vostro pianeta è in crisi.
Il volto del vostro mondo è
destinato a mutare. La muta è inevitabile ed essa comporta, anche, una
variazione sostanziale della vostra genetica informativa e quindi, anche dei
valori fondamentali che istruiscono l’ordine esistenziale degli elementi che
coordinano gli esseri viventi ed operanti: “Uomo compreso”.
La muta normale è legata alle
vostre opere positive. È inutile che la vostra scienza si affatichi tanto nel
ricercare altrove le cause di questi disastri. Noi vi abbiamo più volte detto
che il vostro modo di vivere produce vibrazioni altamente negative.
Vi abbiamo anche detto che gli
esperimenti nucleari praticati dalla scienza distruttiva e disarmonizzante ha
prodotto disquilibri notevoli nell’anello magnetosferico e nell’asse del vostro
pianeta, nel nucleo solare che è al centro di questa cellula macrocosmica
“VIVENTE”.
Malgrado tutto, continuate in
questa nefasta e deleteria opera, senza minimamente ravvedervi, senza suscitare
un minimo interesse responsabile, saggio, coerente e intelligente.
Cosa volete sperare? Il vostro
mondo si difende e, se è necessario, vi distruggerà.
Le vostre opere, vi ripetiamo,
attentano l’universale equilibrio del Creato. Se non sarete voi a comprenderlo
vi sarà chi ha il dovere di farvelo capire, di porvi in ravvedimento, di
suscitare la indispensabile coscienza per essere consapevoli di una verità che
dovete, assolutamente, conoscere.
Ancora la crisi che travaglia il
vostro pianeta non ha raggiunto il punto ipercaotico, essa è in fase
ipercritica. Quando raggiungerà il punto ipercaotico sarà troppo tardi per
poter porre riparo. Manca amore, manca giustizia, rettitudine spirituale e
morale; difetta enormemente l’amore verso la natura, verso gli strumenti che
sono l’alito, la linfa della vostra esistenza.
Vi abbiamo voluto
ancora una volta ripetere. Pace.
Da un extraterrestre
in missione sulla Terra
17-9-1976
In relazione a quanto vi abbiamo
detto e ripetuto, vi diciamo ancora:
Non meno profonda e pericolosa
di quella delle coste californiane è la faglia della crosta terrestre che
attraversa il Friuli, la Jugoslavia, la Grecia e la Turchia.
È possibile una frattura ed è
conseguente una deriva verso nord nord‑ovest del continente europeo
occidentale. Il mare dividerebbe, a causa di enormi sprofondamenti, la parte
nord dell’Europa. Le coste jugoslave potrebbero scivolare verso ovest per
l’inevitabile abbassamento delle basi di sostegno. Anche l’Albania, la Grecia e
la Turchia subirebbero le medesime conseguenze. La Sicilia si spaccherebbe in
due. La parte orientale sarà divisa dal mare all’altezza del Belice.
Tutti i continenti della Terra
saranno sconvolti e diverse nazioni scompariranno sotto le acque. Nell’Oceano
Atlantico emergerà terra ed anche nell’oceano Pacifico.
La fuga dell’asse terrestre
provocherà una notevole contrazione della massa geoidale con conseguenze che vi
lasciamo immaginare.
Pace.
Da un extraterrestre
in missione sul vostro pianeta
17-9-1976
Le indispensabili necessità per
una muta armonica del vostro pianeta.
Vi abbiamo, più volte, detto che
la Terra è un organo vivente dell’edificio creativo del Cosmo.
Vi abbiamo replicato, purtroppo
inutilmente, che le vostre nefaste opere, disarmonizzanti, influiscono
notevolmente sul processo armonico dei periodi di mutamenti a cui, per legge di
crescita evolutiva, è sottoposto il vostro pianeta.
La vostra scienza è rimasta
sempre passiva su questa realtà e, volutamente, ignora le esigenze che da essa
scaturiscono, provocando effetti contrari ai naturali bisogni della sua natura
cosmologica.
La vostra logica non si è mai allineata
alla legge della logica naturale, anzi, si è messa contro, edificando effetti
che debbono, necessariamente, esaurirsi con le conseguenze inevitabili che
conoscete o che state incominciando a sentire.
Vi abbiamo detto anche che
l’asse magnetico terrestre è in una fase critica a causa della coercitiva
accelerazione di dinamismi caotici prodotti dagli esperimenti nucleari nel
sottosuolo. Anche l’indiscriminato sfruttamento delle risorse naturali e la
consequenziale distonia ecologica delle strutture equilibratrici degli elementi
hanno seriamente turbato il normale processo evolutivo del pianeta, e per
conseguenza, degli esseri che lo abitano.
Questa irrefutabile verità non
può essere ignorata se non si vuole incorrere in gravi sanzioni degli “Zigos” che
presiedono l’ordine naturale della suprema legge della creazione e della sua
inevitabile evoluzione cosmogonica.
Non vi illudete di poter
travalicare la superiore volontà dell’eterna legge che governa il divenire
continuo del Cosmo. Se la violerete, sarete costretti a subire catastrofiche
ritorsioni, con conseguenze inimmaginabili, se la vostra responsabilità
assumerà un atteggiamento cosciente dei valori già esposti, il processo
evolutivo della terra si svolgerà senza violenza e senza eccessivi orgasmi.
Allora, cari terrestri, anche il
vostro compito operativo nell’economia creativa sarà conforme e pacificamente
positivo.
Attenti, dunque, e meditate su
quanto vi abbiamo detto se volete, realmente sopravvivere.
Pace.
Adoniesis
È
come se un potenziale di energia mutante debba investire il nostro pianeta e
gli uomini debbano venire coinvolti, trovando alcuni di questi in sintonia con
la nuova energia, e altri in distonia, quindi inevitabilmente in balìa di una
pazzia collettiva.
Tutto
è Uno, nel Corpo vivente di Dio, ed è Dio stesso che manifesta un proprio
intervento per ristabilire l’equilibrio là dove era in difetto.
Ecco come meglio si può intendere l’espressione “Fine del
Mondo”.
Si è sempre sentito dire, e in
questi tempi in particolar modo, che è prossima la “fine del mondo”. La gran
parte degli uomini di questo mondo hanno creduto e credono ad una fine fisica
del pianeta che loro abitano, ma non è così. Vi sono dei cicli di crescita che
governano questo vostro pianeta: tali cicli possono avere una terminale
negativa o una terminale positiva, e questo in relazione all’opera che in
questo determinato ciclo edifica l’umanità, o in senso negativo o nell’altro
senso positivo. Questa cellula macrocosmica, che voi chiamate Terra, vive una
sua vita cosmogonica, e gli uomini altro non sono che enzimi, elaboratori,
trasformatori della sua natura nonché della sua evoluzione. È logico che se
questi enzimi producono disquilibri tali da produrre un malessere generale nel
suo ordine naturale, questi subiscono (attraverso una ferrea legge) la
sollecitazione di mutare l’ordine negativo in ordine positivo, e ciò in
relazione al volere della legge d’amore che governa l’intero Creato. È quindi
vero che ad una causa corrisponde un effetto, ed è ancora vero che all’effetto negativo
corrisponde la necessità dell’intervento, del rinnovamento, della purificazione
e quindi del giudizio.
Questa vostra generazione ha
prodotto disquilibri di notevole intensità negativa, e tali, da richiedere
l’intervento di un processo che deve senza meno produrre una sentenza, e la
sentenza non sarà “la fine del mondo”, ma la fine della generazione, e non di
tutta la generazione.
Ecco perché noi siamo sulla
Terra, per avvertirvi che il processo è prossimo a terminare, e che la sentenza potrebbe avvenire da un giorno all’altro, o meglio,
nel momento stabilito dall’Alto.
Il preludio del giudizio non
deve potervi sfuggire, perché evidenti e chiari sono gli ammonimenti, e
indiscutibili le accuse. Non potete dire: “Io non sapevo”, non potete essere
giustificati. Preparatevi piuttosto a pregare se volete salve le anime, perché
è stato detto e scritto: “Tutte le cose passeranno, ma la mia parola non
passerà mai”.
Quindi è bene sappiate che cosa
si deve intendere per “fine del mondo”, ed è bene sappiate ancora che il Regno
di Dio in Terra è stato promesso e si attuerà in questo mondo che si sarà
rivestito di nuova luce e di nuova vita per Volere Santo di Dio e dei Suoi Archetipi.
Adoniesis
6-4-1973
In
un contesto di rinnovamento, gli Extraterrestri hanno dunque rivelato che una
piccola parte dell'umanità è sotto la Loro tutela per difenderla da quanti,
ripetendo gli errori del passato, tentano di emarginarla.
Cercate in tutti i modi di
deridere, ridicolizzare e schernire. Perché, perché? Vi chiedete il perché lo
fate? Siete contro il bene? Siete contro l’amore universale? Siete contro la
giustizia? Siete odiosi verso chi grida la verità?
Schernite e perseguitate coloro
che desiderano un mondo migliore, una umanità affratellata, felice, meno
egoista, meno violenta, meno ipocrita, meno autolesionista, meno distruttiva.
Temete? Che cosa? La giustizia?
Temete coloro che, crescendo,
non vi somiglieranno più, né saranno disposti a commettere gli errori e gli
orrori che avete commesso o commettete?
Avete il fango fin sopra i
capelli e vorreste coinvolgere chi desidera rimanere pulito. Allora dissuadete,
denigrate, vituperate con la lingua biforcuta. Dite: sono pazzi! Ebbene, amici
terrestri noi vi diciamo di avere innestato su 7.465.006 persone di ambo i
sessi, una genetica che non è del vostro mondo. Questi sanno benissimo quello
che debbono fare e non temono affatto i vostri blasfemi giudizi né temono il
vostro odio.
La loro commiserazione è grande
e al vostro odio antepongono il loro amore.
Ma, badate: possono anteporre la
loro giustizia, se il loro amore non fosse sufficiente a farvi ravvedere di non
perseverare nell’errore. La forza che risiede nel pensiero di queste persone è
regolata da una programmazione ben precisa ed esente da qualsiasi ambizione
negativa coercitiva. La genetica che posseggono non glielo permette, perché
rende pienamente coscienti del bene e del male. I loro pensieri sono corpi
agenti e modificatori. Gli effetti negativi, sorti da cause negative vengono
imbrigliati da questi corpi‑pensiero modificatori e quasi sempre tramutati in
effetti positivi.
La nostra assistenza su costoro
è attiva e costante, perché li riteniamo nostri fratelli a tutti gli effetti.
Dobbiamo, anche se i più non lo gradiscono, creare i presupposti ideali del
Regno di Dio in Terra. È un disegno che dobbiamo realizzare per suprema volontà
dell’Altissimo e crediamo doveroso avvertirvi che ogni tipo di opposizione
riuscirebbe vana.
È il tempo. Lo sapevate!
Replicare a Dio, non è possibile.
Pace.
11-1-1977
Woodok
“GENETICA GNA”
Non vi è stato detto che siete nel mondo e non del mondo?
La vostra struttura informativa genetica non è DNA ma GNA:
genetica cosmica posseduta dai “Titani” coordinatori dell’Idea Creativa.
Osservate bene il seguente grafico e studiatelo seriamente
e profondamente.
7.465.006 è il numero di coloro destinati a possedere la
genetica GNA; cioè la nostra genetica che non è, certamente, di questo mondo.
Non vi stupite e non vi rammaricate se sarete rigettati da coloro che
posseggono la genetica DNA.
La dinamica evolutiva materiale in fase crescente è la
risultante della dinamica spirituale in fase crescente ascensionale proiettata
al di là dei valori primordiali creativi - A.B.C.D. - Con lo sviluppo della
genetica GNA la vostra coscienza viene spinta al di fuori della coscienza C.D.
(uomo‑animale), assumendo caratteristiche sostanzialmente diverse e
manifestando qualità spirituali, materiali e morali in contrasto con C.D.
La vostra storia è tessuta da flussi e riflussi non
certamente comprensibili dall’infima capacità dell’intelligenza, vincolata dai
valori creativi ed organizzativi primordiali e da tutti gli altri valori
politici, scientifici, religiosi e morali scaturenti e che sono il corredo
evolutivo iniziale.
Per coloro che hanno raggiunto il gradino di questa nuova
attività genetica, comprendere questo mio discorso non è difficile, anche se
non credo il momento giusto per ampliarlo ulteriormente. Su questo argomento ci
sentiremo ancora.
Intanto vi invito a studiare seriamente e profondamente il
grafico che vi ho espresso. A presto.
Pace.
Adoniesis
4-1-1977
Ma
forse per apocalisse è preferibile intendere una trasformazione del genere
umano, recuperato nella informazione genetica e riportato verso l’Homo Sapiens,
oggi gravemente contaminato.
Fecondazione
è il mezzo attraverso il quale un sistema vivente riceve una informazione
genetica o un completamento genetico per rigenerare o mutare.
I
fecondatori universali sono le comete, e i valori di rinnovamento che ha
portato la cometa Kohutek sono ancora sconosciuti all’uomo terrestre. Per
scoprirli basta rendersi conto di cosa sta succedendo alla psiche umana e alle
nuove nascite.
Nel
1973 Eugenio Siragusa aveva presagito che se la cometa avesse avuto la coda a
forma di spada, la nostra vita sarebbe stata sconvolta. La cometa passò
precisamente dietro il sole, e mentre prima di lambirlo aveva la coda luminosa,
subito dopo questa era scomparsa. Cosa aveva “lasciato” al nostro Sole? Quale
rinnovamento di informazione aveva ricevuto questa ghiandola creativa?
Si
parlò allora di inizio dell’Apocalisse, ma cosa si intende per Apocalisse,
precisamente?
Forse
gli uomini hanno creduto ad un cataclisma conclusivo di qualche ora, come se il
pianeta potesse essere sconvolto e distrutto nei suoi effetti fisici,
dimentichi che non vi può essere effetto senza causa, e poiché la causa
dell’uomo è lo spirito doveva prima essere sconvolto lo spirito dell’umanità...
Sono in corso di svolgimento “manipolazioni genetiche” per
lo sviluppo di alti valori fisico‑spirituali in alcuni soggetti predisposti e
attivamente sondati.
Questo nostro attivo intervento mira ad edificare una nuova
e stabile struttura genetica, capace di far emergere una precisa qualità di
uomini e di donne dotati di un evoluto complesso di valori altamente evolutivi
proiettati nell’opposta direzione degli attuali decadenti, deteriorati
dinamismi biopsichici.
Ciò che la nostra alta scienza cosmica si propone, è
rendere immuni dall’ “Harbar” soggetti particolarmente sensibili e con
caratteristiche ben precise. Sono state già attuate “manipolazioni genetiche”
in diverse zone del vostro pianeta con ottimi risultati.
Alcuni giovani nati da questo processo, oltre d possedere
una spiccata capacità intuitiva, conservano inalterate altre capacità psico‑spirituali
eccellenti e una coscienza, praticamente, quadridimensionale. Spesso,
dimostrano chiaramente di essere estranei al corrente concetto esistenziale
della moltitudine e criticano, severamente, l’opulento e degradante sistema
morale, economico, politico, religioso e scientifico. Sono per un mondo felice,
privo di ipocrisia, illuminato di saggia giustizia, di fraterno amore e di non
violenza. Sono consapevoli di aver ricevuto qualcosa di bello ed importante
dall’esterno e non riescono a contenere la gioia.
Dicono: “Non siamo di questo mondo”.
E non vi dovete affatto stupire, perché, in realtà, la
risultante delle loro coscienze e dei valori che esprimono e praticano è
elaborata e strutturata da una genetica che esula da quella che la gran parte
dell’umanità del vostro pianeta possiede.
Questo è quanto dovevo comunicarvi. Pace a tutti.
18-3-1978
Hoara dalla
Cristal‑Bell
In aggiunta ha quanto
precedentemente ho comunicato sulle manipolazioni genetiche, aggiungo.
Il processo che edifichiamo
mira, principalmente, ad innestare una qualità evolutiva capace di sviluppare i
valori indispensabili per un deciso miglioramento della specie umanoide che
vive ed opera sul vostro pianeta e per lo sviluppo della coscienza universale e
delle capacità ad essa legate.
Non abbiamo bisogno, come molti
credono, di imporre tale metodologia per fini di possesso del vostro pianeta,
di coercire o di rendere schiava l’umanità.
Al contrario di quanto alcuni
degradati cervelli immaginano, il nostro compito è saturo di altruistico amore
completamente disinteressato. Ubbidiamo ad una volontà e svolgiamo un disegno
vecchio di millenni. Dovreste sapere che ci guida e ci sorregge in quest’opera
purificatrice; dovreste saperlo. Non vi è stato detto che “la gramigna sarebbe
stata separata dal frumento”? Lo avete dimenticato?
“Il tempo passerà, ma le mie
parole non passeranno mai. Tutto quello che ho detto succederà, prima che
questa generazione passi” Avete dimenticato?
Noi ve lo ricordiamo con le
opere che stiamo edificando e che molti spiriti risvegliati alla verità intuiscono
nella loro luce interiore. E, ricordate: “Il regno di Dio in terra lo erediterà
la qualità che stiamo preparando”. Le manipolazioni genetiche sono, appunto,
esigenze indispensabili per edificare questa qualità idonea per istruire e
instaurare il nuovo albero della vita illuminato e confortato dalla suprema
legge del Creatore.
Questo facciamo e sia sempre
fatta la sua Santissima Volontà in Cielo e in Terra.
Pace e speranza a
tutti gli uomini di buona volontà.
Dalla Cristal‑Bell
Hoara
“DOVRESTE GIÀ SAPERLO”
Scegliamo, accuratamente, coloro
che dimostrano di possedere qualità idonee per essere guidati ed educati ad un
programma evolutivo capace di recepire i superiori concetti esistenziali del
nuovo mondo.
Come
vi abbiamo già detto, la fine del mondo la si deve intendere nel modo che già
sapete e non come è stato immaginato e divulgato. “Fine di un modo di vivere i
valori della vita, così come si sono vissuti e si stanno vivendo”. È anche vero
che tale mutamento, a suo tempo preannunciato, comporterà modificazioni
sostanziali su tutti i piani dell’edificio fisico‑psichico e spirituale
dell’essere umano. Una nuova salute spirituale, materiale e morale corroborata
da una saggia sapienza impregnata di verace amore fraterno universale spoglio
da egoismo e privo di odio.
Il
vostro pianeta subirà notevolissimi flussi e riflussi di energie purificatrici,
affinché anche le strutture portanti della sua natura cosmica abbiano a
stabilizzarsi sulle frequenze positive della luce creante. Tutti coloro che non
si predisporranno all’accettazione dei superiori concetti che dovranno
programmare il “nuovo mondo” saranno inevitabilmente posti in condizione di non
poter sopravvivere perché incapaci ad assimilare la nuova dinamica vitale.
Vi
abbiamo ampiamente concesso le istruzioni basilari ed indispensabili per poter
sviluppare i presupposti ideali, idonei per entrare pacificamente e
coscienziosamente in questo nuovo processo evolutivo, animato e nutrito da
vibrazioni quadridimensionali molto elevate. Il potenziale dinamico astrale ha
subito, anch’esso, un notevole flusso modificante nelle strutture genetiche e
nei codici della materia organica e inorganica.
L’atomo
creante impone la nuova legge in relazione al volere dello spirito creativo del
cosmo in esso contenuto.
Pace a voi tutti.
Dalla Cristal‑Bell
Woodok
“LEGGETE
ATTENTAMENTE, MEDITATE E DEDUCETE”
Sappiate che la superiore
intelligenza vi ha reso fecondi e ha fatto lievitare valori espressivi ed
operativi diversi da quelli comuni.
È stato detto: “Io espanderò lo
Spirito Santo”...”, è questo Spirito che è penetrato in voi, ed è questo
Spirito che vi rende diversi dagli altri non ancora predisposti a riceverlo,
non idonei ad attirarlo su di loro. Essere “figli coscienti in Dio” significa
averlo riconosciuto come Egli veramente è e non come vi è stato imposto di
crederlo.
Avete creduto e continuate a
credere che noi siamo degli esseri alati, è stato e continua ad essere errato.
Siamo stati e siamo dei “Messaggeri” interpreti dei voleri e delle leggi del
Divino Spirito creativo incarnato nei Grandi Maestri del “Cosmo”, o meglio,
negli uomini‑dèi, archetipi e architetti di tutte le cose manifestate dall’idea
del Grande Essere: “Il Cosmo”. Il suo Corpo macrocosmico è composto da 150
bilioni di universi.
Di esseri cosmici
ve ne sono tanti:
Vi
è l’Essere cosmico esistente, ma non creato.
Vi
è l’Essere cosmico creato, ma non manifestato.
Vi
è l’Essere cosmico manifestato.
Voi, noi e tutti gli altri
esseri, operanti su piani dimensionali diversi, siamo da esso contenuti e ad
esso simiglianti nel processo manifestativo esistenziale e strutturale, anche
se estremamente piccolo. Il principio è sempre il caos, o meglio l’apparente
caoticità degli elementi dinamici mutanti in elementi fisici. Questa verità
dovrebbe darvi l’esatta misura dei macrocosmici processi di flussi e riflussi
nel programma dell’economia creativa del Cosmo.
È anche vero che le funzioni di
una sua funzionalità, ritenuta da voi negativa, in realtà non lo è; e questo
perché sconoscete ancora le esigenze esistenziali della sua natura
macrocosmica.
Se vi renderete contro che le
vostre opere sono strettamente legate a certe particolari esigenze della sua
vivente natura, allora vi convincerete del perché è stato detto e scritto:
“occhio per occhio dente per dente”, ad ogni causa corrisponde un effetto. Ora
potrete ben comprendere.
Leggete
attentamente: meditate e deducete.
Adoniesis
Così
dice Adoniesis con estrema semplicità, esprimendo concetti di volumetrica
coscienza cosmica, e rivolgendosi a chi Lui solo sa abbia il coraggio di
ascoltare.
Non
basta leggere, non basta essere umili, non basta riuscire a sapere sempre di
più, né farsi un programma di vita nella convenienza di non avere più rapporti
di misura: nuovi orizzonti si schiudono agli uomini di buona volontà.
D’altronde,
non è da noi autori giudicare, o chiarire i valori: a noi basta aiutare
l’offerta di chi ha avuto il compito di farlo.
Se non curate l’albero della
vita, che frutti sperate d raccogliere? Sono stati i nostri padri ad innestare
il vostro primo albero di vita. “I figli di Dio si sono innamorati delle figlie
degli uomini e le hanno sposate” Un albero, fecondato da una nuova forza
genetica che avrebbe dovuto dare frutti migliori, se fosse stato curato, potato
e coltivato con solerzia spirituale e con le leggi dell’archetipo, fecondatore
di vita, per supremo volere dello Spirito Creativo.
Il programma è rimasto, anche se
i germogli nuovi hanno portato con sé una linfa degenerata, priva della genuina
forza, resa quasi sterile ed incapace di rigenerare i valori innestati con una
genetica primaria, capace di sviluppare ed alimentare sempre più e meglio
l’albero della vita e renderlo fecondo, fruttificante di buoni frutti.
Ancora, dopo tanto tempo,
l’albero della vostra vita appare agonizzante, quasi sterile. “La vite, il
tralcio, l’uva?” Ma che cosa avete capito? Come, come avete lavorato la vigna
del Signore?
L’albero nuovo sta per essere
trapiantato e i giardinieri del Cosmo sono già all’opera. I buoni germogli del
vecchio albero saranno innestati nel nuovo e da essi nasceranno i frutti che lo
Spirito del Signore gusterà per la Sua gioia eterna.
Pace.
Adoniesis
“I FIGLI DI DIO SI SONO INNAMORATI DELLE FIGLIE
DEGLI UOMINI E LE HANNO SPOSATE”
È
stato detto e scritto che dal Cielo vennero gli angeli, e rivestiti di umana
natura, si innamorarono delle figlie della terra e le sposarono. Da questi
connubi emerse la razza degli uomini‑dèi, contenitori di una Coscienza Divina e
portatori di Verità, coscienti essi stessi dell’Intelligenza Suprema, che
impersonarono e tramandarono.
Chi
furono questi “Angeli” discesi dal Cielo che nutrirono amore per creature
terrestri e le fecondarono?...
Oggi,
così come ieri, la storia si sta ripetendo: essi sono ancora qui , presenti e
operanti fra noi, pronti a ridare alla Terra quel Seme Divino che la
incoscienza umana ha rinnegato e distrutto.
Ma
l’Amore di Dio è infinito, e ancora una volta Egli ce lo offre affinché il Suo
Seme non perisca nel fuoco dell’autodistruzione. Essi, gli Angeli di ieri e gli
Extraterrestri di sempre, saranno ben presto i Seminatori di una nuova genetica
informativa, di una nuova progenie di uomini atti a guidare l’umanità di
domani, e daranno ancora una volta vita ai novelli FIGLI DI DIO.
“HOARA COMUNICA”
Molte strutture esistenziali
sono destinate a mutare. Le attività biodinamiche subiranno radicali
rinnovamenti ed anche la genetica sarà costretta ad elaborare condizionamenti
totalmente diversi.
La crescita del pianeta che
abitate proporrà nuove energie cosmicamente evolute e non potete evitare di
essere coinvolti in questo ciclico processo che il dinamismo dello Spirito
creante impone.
Sarete utili se vi adatterete al
nuovo sviluppo. Sarete saggi se comprenderete in tempo utile le impellenti
esigenze della Superiore Legge Cosmofisica e delle immutabili leggi che la
governano nei cicli di crescita, Il vostro pianeta muta, ed inevitabilmente
anche voi dovete crescere se volete, realmente, servire il Sommo Bene Creante.
Crescere significa essere
coscienti dei valori eterni che corroborano di saggezza e di sapienza i
dinamismi esistenziali e renderli armonici ed equilibrati. Voi non sapete
perché esistete, ma non potete ignorare che se siete, vi è un valido motivo per
essere, operare ed essere ancora sino ad essere uno strumento direttivo e non
esecutivo.
Il Grande Spirito e il Piccolo
Spirito non sono mai separati. L’uno serve l’altro, l’altro serve l’uno.
Capite?
Pace.
Sono
numerosissimi i casi di bambini particolarmente dotati - definiti comunemente
“prodigio” - che rivelano qualità non comuni.
Dice lo scrittore
Brad Steiger: “Tutti i bambini superdotati che sono tra noi - e ce ne sono a
decine di migliaia - hanno la certezza che i loro antenati vennero da un altro
mondo, da un’altra dimensione, da un altro livello d’intelligenza. Questi
“figli delle stelle” - continua lo Steiger - questi ragazzi che dicono di
essere “estranei” in questo mondo, sono però perfettamente integrati nella
società. Sembrano il prodotto di una genetica più evoluta, non di questo mondo.
Essi si rassomigliano tutti: sono molto attraenti, hanno lo “sguardo vecchio di
millenni”, sensibilissimi alle vibrazioni elettromagnetiche sono amanti del
silenzio e della solitudine”.
Steiger conclude
dicendo: “Questi individui dicono di ricordare coscientemente al fine di poter
servire i loro fratelli durante il periodo di transizione che si avvicina,
nella grande “purificazione” che l’intera umanità deve superare onde acquisire
una coscienza superiore ed attuare una trasformazione, sia personale che
sociale”.
“PREDICE
BRUTTE COSE CHE DOVRANNO ACCADERE E POI MUORE”
Articolo tratto da
“El Vocero”, San Juan P. R. 29-9-1977
Ponce
- di Tomas de Jesus Mangual - Un fatto insolito, probabilmente senza precedenti
nella storia, negli ospedali di maternità del paese, è accaduto ieri
nell’Ospedale del Distretto di Ponce, quando un bambino appena nato, con
aspetto deforme che lo rendeva come un “fenomeno mostruoso”, morì pochi minuti
dopo provocando stupore nei medici e nelle infermiere dicendo con chiarezza:
“BRUTTE SONO LE COSE CHE STANNO PER ACCADERE IN QUESTO MONDO”.
Malgrado
il riserbo con il quale i medici e i dirigenti dell’Ospedale cercarono di
mantenere “il caso” nel massimo silenzio, una fonte altamente qualificata
rivelò il fatto a “El Vocero” con la seguente versione:
“Il
bambino nacque e pareva “un fenomeno mostruoso”. Dinanzi al suo orribile
aspetto, una delle infermiere che assistevano i medici durante il parto, disse:
“com’è brutto!”, e con sorpresa di tutti, il bambino rispose dicendo: “Brutte
sono le cose che stanno per accadere in questo mondo”; e morì”.
La
fonte informativa di “El Vocero” aggiunse che durante il decesso della
creatura, fra lo stupore dei medici, una delle infermiere cadde in ginocchio
dinanzi al bambino e si mise a pregare. Fu una scena impressionante, secondo le
informazioni date da “El Vocero”. I medici non hanno dato spiegazione. “mai un
bambino parlò appena nato, e tanto meno con parole tanto ammonitrici” -
commentò uno.
Malgrado
gli sforzi realizzati dai medici e dai dirigenti dell’Ospedale perché questo
fatto non venisse conosciuto, in pochi minuti fu portato a conoscenza di quasi
tutte le infermiere che furono prese da spavento e il fatto costituì “un
segreto svelato”.
“SI DICE E SI DICE”
22-11-1972
I morti sarebbero tornati alle
loro case, gli animali avrebbero parlato e i bambini avrebbero fatto orazioni
nel ventre della propria genitrice.
Si dice che queste cose siano
già avvenute e riportate ampiamente dalla stampa mondiale, ma si dice anche che
si fa di tutto per nasconderle, per ridicolizzarle, per smentirle con una strategia
ben studiata e particolarmente sottile in ogni senso.
Molti avranno letto la notizia
dei due giovani resuscitati, Liliana Sergiacomi e Rosario Gagliano, notizia
riportata dal "Corriere di informazione” del 9 novembre del corrente anno;
resurrezione collegata al “Terzo Messaggio di Fatima” e vale veramente la pena
di prendere perfetta conoscenza di come stanno le cose, per rendersi finalmente
conto di quello che sta succedendo, mentre si balla, si schiamazza, si lavora o
si prega.
Ad esempio, prendere coscienza
di quanto è successo a Jakarta ad una umile donna in concepimento che sentì, e
non solo lei, ma anche scienziati e lo stesso capo di stato dell’Indonesia, il
feto che faceva orazioni giornaliere del Corano, prendere conoscenza di come
stanno le cose anche in questo caso, farebbe bene alla propria coscienza.
Poi, non parliamo dell’utilità
intellettuale e spirituale nel comprendere la reale portata del fenomeno, se
così si deve ancora chiamare, degli Ufo o Dischi Volanti o come meglio si
preferisce definirli. Ma la gente, come al solito, non si interessa alle
notizie che tendono a portarla fuori dalle ristrette mura della propria
cittadella, per paura di essere libera e di affrontare realtà più grandi della
sua miserabile conoscenza. L’ignoranza ha sempre resistito nell’accettare i
prodigi dell’intelligenza cosmica, ha sempre rifiutato l’offerta della
conoscenza di Dio, del vero Dio!
Credere che una scimmia possa
essere capace, nel vedere un Jet (aereo) di chiedere al proprio accompagnatore,
con l’alfabeto dei sordomuti: “Mi porti in aereo?”, è come voler pretendere di
capire il profeta Ezechiele quando sul fiume Chebar vide gli extraterrestri e
li chiamo “animali”.
Insomma è
veramente tanto ignorante l’uomo della strada o lo vogliono far rimanere tale?
Chi sono costoro? Forse coloro che vogliono in tutti i modi che l’umanità
rimanga cieca e sorda alla Luce della Verità per paura che divenga sempre più
libera, ma libera davvero.
E. S.
“Il
vento soffia ove vuole e tu odi il suo suono, ma non sai onde egli viene, né
ove egli va”. (Giovanni: 3,8).
“È SUCCESSO A S.
BARBARA - CALIFORNIA (U.S.A.)”
“Mamma, ferma l’ossigeno: non ne ho più bisogno”.
26
gennaio 1978 - Eduardo De Moura Castro, un bambino di 7 anni, affetto da
leucemia, disse ancora:
“La morte è una
vita, un cammino verso un’altra galassia. Voglio tornare in vita da ragazzo
pieno di salute - aggiunse il piccolo Eduardo
che credeva nella reincarnazione - non so perché ho scelto di tornare in
questa vita da malato, ma quando si torna non si ricordano i motivi della
scelta”.
“Ferma l’ossigeno.
Non ne ho più bisogno”, e prendendo nelle sue la mano della mamma, ha aggiunto
con un sorriso: “È l’ora”. Poi è morto
In verità vi dico: egli è vivo, è ritornato nella sua vera
patria dopo aver portato a termine la sua missione in un mondo agonizzante,
dove molti altri bambini come Eduardo vengono inesorabilmente colpiti da un
morbo che la perversa opera umana alimenta per ingigantire il dolore e per far
sorridere la morte. La scienza umana, tutta dedita a sconvolgere il naturale
processo della vita, continua ad innalzare lo stendardo della delirante e
pazzesca distruzione, mettendo in libertà le vibrazioni che odiano la vita,
invece di amarla, sostenerla e renderla sana e feconda.
Il potere del dominio, corroborato dalla scienza senza
coscienza, procede, con gli ordigni mortali, a seminare lo spettro distruttore
dell’amore verso, la vita e dei valori indispensabili naturali capaci di
renderla sana, radiosa di bene e di profitti ascensionali spirituali e materiali.
Il messaggio di questo spirito galattico è carico d’amore e
di ammonimento per tutti gli uomini di buona volontà. Per tutti coloro che, con
le loro opere benefiche e con una scienza positiva ed edificante possano far
rinascere nei cuori l’amore alla vita, debellando il crescente male che tenta
di distruggerla, facendola odiare.
“IL mondo potrebbe divenire un
giardino di fiori, con gli odori della vita e non della morte. Solo se lo
volete sarà così”.
Dal Cielo alla
Terra
“Il volto della storia non è sempre lo stesso.
Tutte le cose che caratterizzano un determinato tempo,
spesso rimangono anonime all’intelligenza della generazione che in questo tempo
si agita, vive, gioisce, soffre e muore.
E la storia continua, contraendo e dilatando il volto che
il tempo muta come comune cosa.
Gli avvenimenti più strani sostano sempre sull’orlo di un
tempo che non usa farsi conoscere tanto facilmente, e mentre l’uomo con l’ansia
di una conoscenza interiore ne misura la distanza e la portata in modo
crepuscolare, l’incredibile lotta della manifestazione dilata lentamente
l’involucro del nuovo avvenimento rivelandolo nella sua piccola statura ancora
incomprensibile.
L’uomo attento, nel suo
silenzioso lavoro, scorge la nuova proiezione dell’infinito divenire. Rimane
muto, osserva, pensa, deduce mentre il tempo copre inesorabilmente la volontà
di gridare con il pesante dubbio della non certezza. E la storia continua,
portando sul suo volto la nuova effigie, senza che l’uomo ne abbia avuto piena
conoscenza”.
Catania, 25-2-1952
E. S.
“CHI HA ORECCHIE,
ASCOLTI!”
Il vostro più grave torto è
quello di non voler credere, di voler ad ogni costo rifiutare e di continuare
nell’errore e nella via del male.
Reiteratamente vi abbiamo detto
di mettere le cose al loro giusto posto e di non perseverare nello sconvolgere
i valori edificanti del vostro piano esistenziale. Vi abbiamo anche detto che
le vostre nefaste e delittuose opere avrebbero suscitato distonie, disquilibri
e quant’altro, oggi, adombra di funesti destini la vostra sopravvivenza. Vi
avevamo detto di fare presto e bene per eliminare i presupposti disgregativi
che avete alimentato con cinica disinvoltura e con diabolica intelligenza. Vi
abbiamo fraternamente pregato di mettere in pratica i reali valori dello
spirito nonché gli insegnamenti che fanno lievitare la pace, l’amore e la santa
fratellanza illuminata e sorretta dalla luce della giustizia divina.
Vi abbiamo esortato ad usare con
saggezza la vostra sapienza nella scienza, nella politica e in tutto ciò che
corrobora la vostra vita e il divenire di essa. Avete fatto i sordi e i ciechi.
Ora vi trovate nel labirinto della follia, della violenza e della morte.
Quanto dovevamo dire abbiamo
detto. Non abbiamo potuto fare quanto era nel nostro disegno per aiutarvi a
causa della vostra ostinatezza. L’odio prevale sull’amore, l’ingiustizia
prevale sulla giustizia, la guerra prevale sulla pace, il male prevale sul ben.
La saggezza non è compagna della sapienza. La scienza malefica avvelena,
distrugge, uccide.
Con questi presupposti negativi,
l’anelito dei nostri spiriti si spegne nell’impossibilità di aiutarvi. La
volontà del supremo ente rimane priva di azione. La lotta del bene contro il
male diviene sempre più inevitabile e la grande battaglia potrebbe presto
incominciare, con le conseguenze che è facile immaginare.
Perché e per chi accadrebbe
tutto questo? Domandatevelo ed avrete la risposta, se le vostre coscienze
saranno, in quel momento, illuminate dalla grande verità.
Chi ha orecchie
ascolti, mediti e deduca.
Nicolosi, 19-3-1978
Dalla Cristal‑Bell
Woodok
CAPITOLO 12
ULTIMI AMMONIMENTI E CHIUSURA DEL C.S.F.C.
L’anno
1978 è come un epilogo di quanto era stato per tanti anni donato all’umanità, e
in questo epilogo i registi sembrano essere gli uomini, nella loro libertà di
accettare o rifiutare, di meditare o di crocifiggere. Ma le parole contenute
negli ultimi comunicati non sono più vive di speranza, sono taglienti sentenze
di un Giudizio celeste.
“AI GOVERNANTI
DELLA TERRA”
Vi avevamo premurosamente,
consigliato di rivolgere le massime cure alla vostra giovane generazione.
Non avete voluto prendere in
seria considerazione questo nostro avvertimento. Avete, come è vostra
abitudine, scrollato le spalle rivolgendo il vostro interesse alle sporche
faccende demagogiche a cui siete legati e con cui ingannate, circuite per
stabilizzare il vostro egoistico potere, servendovi di una sapienza diabolica,
priva di quella grande e feconda virtù che è la “saggezza”.
Vi avevamo anche avvertiti che
la vostra gioventù ha realizzato valori genetici che li conducono ad odiare il
male, a contestare gli errori e l’ipocrisia, a lottare per una sana e fraterna
convivenza, per un mondo migliore, felice, fecondo di giustizia, di pace e
d’amore.
La vostra gioventù diverrebbe
una violenza distruttrice irrefrenabile, impetuosa, se non avallereste
seriamente, sinceramente e responsabilmente gli aneliti dei loro spiriti
lievitanti verso quelle frontiere da cui noi proveniamo per portare sulla Terra
la radiosa Luce del Bene Universale e della Cosmica Fratellanza.
Attenti, dunque, attenti ed
ascoltateci. Noi sappiamo quello che accade e quello che potrebbe accadere se
non farete presto e bene.
Rivolgete le vostre più vive e
costruttive attenzioni alla vostra gioventù affinché il bene che possiede non
venga tramutato in male, e affinché la loro giovanile forza serva a far
fermentare la saggezza nei loro spiriti e la positiva sapienza nelle loro menti
per un futuro carico di felice e sana esistenza.
Pace a tutti.
Nicolosi, 8 marzo 1978
Dalla Cristal‑Bell
Woodok
Questa
è la gioventù alla quale si sarebbe dovuto pensare fin dal tempo dei colloqui
tra Eisenhower e Siragusa, e che oggi è cresciuta senza aver trovato i
presupposti per edificare una istituzione sociale pulita, ordinata, giusta
libera dalla violenza incalzante.
“L’ingiustizia suscita violenza”
Vi è stato detto: “Senza giustizia non vi può essere pace”.
Ve lo ripetiamo, nella speranza che comprendiate la indispensabile necessità di
questa grande forza, equilibratrice di una sana, fraterna esistenza.
Non sperate di possedere la pace se la giustizia non impera
sovrana ed incorruttibile. Il progresso saggio e sapiente potrà lievitare se
l’amore e la giustizia lo alimenteranno.
Se continuerete a rimanere sordi e indifferenti, l’orgasmo
della violenza diverrà una follia distruttrice e solo la morte godrà.
Vi abbiamo anche detto: Che potremo aiutarvi se vi
predisporrete seriamente a realizzare i presupposti ideali capaci di
consentirci un contatto ampio e fruttuoso.
Dipende solo da voi, da un vostro atto di buona volontà
corroborato di fede e di amore.
Noi siamo disponibili, e la luce che ci guida,
consenziente.
Ricordatelo!
Pace.
Nicolosi, 19-4-1978
Dalla Cristal‑Bell
Woodok
“LA NOSTRA ETERNA
REALTÀ”
Prima che il vostro pianeta
fosse, esistevamo già e conoscevamo il processo della sua cosmica genetica.
Abbiamo visto nascere, crescere
e mutare quanto è esistito, esiste ed esisterà alla luce del grande ed eterno
spirito creante.
Abbiamo piena e cosciente
consapevolezza della sua arte creativa e dell’amore con cui plasma il suo
eterno divenire.
Abbiamo visto l’aurora e il
tramonto di moltissime civiltà e archiviato le loro storie nefaste e buone,
positive e negative. Abbiamo visto nascere molti alberi e i titani raccogliere
i frutti.
Molto tempo è passato da allora,
ma per noi nessun tempo è trascorso. Siamo come eravamo prima che il vostro
mondo fosse:
“Gli eterni viventi nell’eterno presente”.
Pace.
Adoniesis
Attenti! Attenti!
Molti sono i lupi con il
mantello dell’agnello. Siate guardinghi e astuti se non volete cadere nel loro
diabolico inganno.
La violenza mentale è peggiore
della violenza fisica, e l’arte di questa sottile e penetrante forza
coercitrice diviene sempre più difficile controllarla se non sarete fortificati
nello spirito. State attenti e siate sordi al richiamo dei partigiani della
bestia che rugge e chiede sangue, disamore, odio e violenza distruttrice.
Abbiate luce di discernimento, affinché possiate separare il male dal bene,
l’odio dall’amore, l’ingiustizia dalla giustizia, la guerra dalla pace.
La grande battaglia del bene
contro il male, della luce contro le tenebre è in corso. È vero che non potete
evitare di essere continuamente provati dal maligno, ma se sarete uniti e
spiritualmente forti, coscienti nella verità che vi è stata rivelata per essere
servitori della luce cristica, il maligno nulla potrà contro di voi.
La nostra vigilanza sia il
vostro conforto, e la vostra fede il richiamo perenne della luce redentrice di
colui che vi ama e vi sorregge nel suo divino amore.
State attenti!
Pace.
Nicolosi, 11-5-1978
Il Consolatore
“VOI SIETE GLI
ARTEFICI DEL VOSTRO DESTINO”
Bene o male che sia, voi
tracciate il sentiero che percorrerete domani.
In questa esistenza edificate
quella prossima.
L’io sopravviverà sempre, in
eterno. Non vi illudete di poter sfuggire agli effetti della causa che avete
provocato, sia essa negativa o positiva.
Gli effetti saranno più duri se
le cause che li avranno prodotti si ripeteranno, disubbidendo alla coscienza
illuminata dalla conoscenza.
Errare per conoscere è inevitabile.
Perseverare nell’errore
significa andare incontro a prove durissime, cariche di dolori e di sofferenze
difficilmente evitabili. Il male che scaturisce dalla ripetitività delle cause
negative, non è condonabile da chi presiede la legge evolutiva delle cose
create dallo spirito creante. È bene conoscere questa eterna verità, se volete
ascendere verso la reale felicità del bene sublime.
Ricordate bene: La vita di oggi
l’avete costruita ieri, e la vita di domani la costruite oggi. Di questo
abbiate piena coscienza.
Pace.
Il Consolatore
8-6-1978
“CHI HA ORECCHIE
ASCOLTI”
Nessuno vi vieta di percorrere
il sentiero del dolore, di evolvere attraverso il mezzo della sofferenza.
Siete però voi che scegliete e
siete liberi nella scelta. Potete scegliere bene, potete scegliere male. Potete
sorridere, potete anche piangere; potete, volendo, essere felici o infelici.
Nessuno vi vieta di fare, liberamente, la vostra scelta nel rendere facile o
anche difficile il transito nella valle della materia.
Voi conoscete benissimo la legge
di causa ed effetto e sapete anche che non la potete violare. Se seminerete
gigli, raccoglierete gigli, se seminerete cardi, raccoglierete cardi. Se
amerete, seminerete amore, se odierete, seminerete odio.
Questa verità la conoscete
benissimo. Se soffrite, se vi immergete nel dolore e nella disperazione dite
sempre ”Mea culpa”.
Se terrete presente nelle vostre
coscienze la realtà della legge che governa i valori complementari e i loro
effetti, le vostre scelte saranno sempre illuminate di saggia sapienza.
Pace.
28-6-1978
Adoniesis
Adoniesis agli
uomini del pianeta terra:
Il tempo concessovi sta per
scadete. Quanto dovevate sapere vi è stato detto e ripetuto. Ora non avete
scusanti e tutti sarete costretti ad assumere le vostre personali responsabilità.
Il processo selettivo verrà
accelerato, e secondo i superiori disegni, sarà dato a coloro che hanno dato, e
tolto a chi è rimasto sordo ed ha trattenuto.
La giustizia divina impererà
sovrana e il giudizio non verrà meno secondo le proprie opere. Sarà data piena
libertà al tentatore, affinché ogni spirito vivente venga posto in prova nella
carne e nello spirito, e questo, per la certezza di essere degni eredi del
regno di Dio in terra e figli dell’altissimo Iddio vivente.
Dure saranno le battaglie, ma
chi come Giobbe resisterà, avrà la corona dell’eterna vita e il doppio di
quanto con amore ha dato.
Il cerchio del tempo si chiude e
il buio dei giorni viene. Coloro che hanno fatto germogliare la verità nei loro
spiriti e nei loro cuori, saranno diletti sudditi del regno promesso.
Pace.
13-7-1978
Adoniesis
“CHI HA ORECCHIE,
ASCOLTI”
Ora siete liberi di andare dove
volete e con chi volete. Siete liberi di accettare o di rifiutare.
Ora siete soli con voi stessi in
compagnia con i valori della vostra coscienza.
Potete essere con il male o con
il bene. Potrete essere con l’odio o con l’amore.
Io resto a guardare.
Vi ho portati in cima alla
montagna dove nidificano le aquile. Potete scendere a valle, se lo vorrete: non
vi tratterrò. Vi ho insegnato i valori del bene e quelli del male. Siete liberi
di mettere in pratica gli uni o gli altri: non vi dissuaderò né vi consiglierò
ulteriormente.
La mia vita non è più legata
alla vostra, né il mio spirito potrà illuminare i vostri spiriti se cadrete
nelle tenebre. Non potrò fare nulla che possa darvi respiro di sollievo e di
speranza. Le porte del mio bene rimarranno chiuse per chi preferisce pascolare
nella valle del male.
I guai sono prossimi. Chi ha
orecchie ascolti, mediti e deduca.
Parlerò sempre di
meno e sempre di meno stenderò le mie mani aiutanti.
Nicolosi, 13-7-1978
Il Consolatore
“LETTERA DI
COMMIATO AGLI STUDIOSI ITALIANI”
È vero che per amore alla Verità
è necessario saper sopportare e soffrire silenziosamente, con estremo coraggio
e con tanto infinito amore.
In questi anni, per amore di una
delle più grandi verità del nostro tempo, ho sopportato e sofferto
silenziosamente con un coraggio, con un amore e con una fede che non hanno
conosciuto né ostacoli né condizioni.
Ciò ho fatto, perché la verità
che benignamente il tempo e i cieli mi hanno concesso e materialmente rivelato,
meritava e ancor più merita il più grande di tutti i sacrifici.
In verità, la lotta è stata
impari, titanica con durissime sferze morali e materiali, ma la mia anima è
sempre stata, in ogni particolare frangente, consigliata, sorretta, vivificata
e consolata da un Amore che pochi uomini sulla terra hanno avuto il privilegio
di sentirne e di apprezzarne il valore e la portata.
Ho fatto quello che umanamente
era possibile fare, con purezza d’animo e sincerità di cuore, senza nulla
domandare e senza formalità alcuna. Le anime pie, giuste e generose mi sono
testimoni dinanzi al Giudizio di Dio.
Ho avuto contro anche coloro che
più cari sono al mio cuore, compresi parenti ed amici, senza contare i sottili
nemici e tentatori; ma in compenso di tanta avversità, ho avuto costantemente
al mio fianco, la incommensurabile prodigiosa consolazione dell’Amore di Dio,
dei Suoi Angeli e di care Anime che in me hanno creduto ed insieme lottato e
sofferto per questa Verità.
I Fratelli della Cristica
Coscienza hanno voluto degnarsi di concedere all’umile mio cuore la immensa
gioia della Loro presenza, concedendomi con fiducia le consapevolezze della
Loro volumetrica saggezza e della Loro personale Deità, sollevando sempre più
in alto la mia anima, il mio cuore ed il mio morale in una più accesa fiamma di
fede incrollabile.
Ora, niente più mi potrà
sorprendere; niente potrà causarmi amarezza; niente potrà turbare la eterna
armonia e la viva gioia che la Verità ha edificato nel mio spirito, nella mia
anima e nel mio cuore.
Ora, saranno i futuri eventi,
quegli eventi che nessuna ragione potrà smentire, ad affermarvi quanto io ebbi
sinceramente a dirvi per amore della Verità e per santa ubbidienza.
Se avessi ignorato la realtà che
ho vissuto; se non avessi sentito la potenza penetrante del Cristico Amore; se
non avessi visto ciò che ai miei occhi è stato concesso di vedere e se non
avessi sentito quello che ai miei orecchi è stato dato di udire, non avrei
esposto la mia vita alla derisione degli scettici, allo scherno degli avversi;
non avrei piegato la schiena ai duri di collo né avrei sentito tanta fraterna
premura per la sorte di questa dolorante umanità, per gli afflitti, per i
deboli e per gli assetati di giustizia, di amore e di verità.
Non mi sarei privato del riposo;
non avrei passato notti insonni, né avrei soppresso la letizia che la vita
offre ai mortali di questo mondo; non avrei tolto nulla al limitato benessere
del sudato lavoro, né mi sarei tolto il pane dalla bocca per tramutare il suo
valore in carta, francobolli e quant’altro occorre per un’opera così grande.
Non avrei fatto nulla di quanto
ho fatto, proprio nulla!
Avrei fatto il cane muto; avrei
taciuto come molti hanno fatto e fanno con freddezza di mete e di cuore.
Se fossi stato come loro avrei
taciuto anch’io.
Invece no! Non ho potuto! Non
potevo farlo!
La Fiamma della Verità ha
bruciato dentro il mio petto ed ho ubbidito senza minimamente pensare a che
cosa potevo andare incontro.
Ho rivelato quanto ho vissuto ed
ora più che mai ne conosco il perché.
Ciò che ho fatto per una innata
venerazione alla Verità, al Padre Creativo, a Cristo, al pulsante e grande
cuore di tutte le anime anelanti di pace, di giustizia e di amore.
È stata ed è la realtà della
Fiamma Cristica e dell’amore alla Verità del tempo di tutti i tempi che mi ha
concesso tanto coraggio ed insieme tanta umiltà di sacrificio e tanta fede.
Ora è verace e tale sarà sempre
in Terra e in Cielo la mia incondizionata venerazione per Colui che vive in
Purissimo Spirito e che è pure nel seme di ogni cosa, nel cuore di ogni
creatura, nella luce di ogni pianeta, nello splendore edificativo di tutti i
Soli, nella immensa armonia degli universi, in tutto, in tutto ciò che vive in
Lui e per Lui sempre in eterno.
In verità affermo ed amo, amo
infinitamente in me, nel prossimo mio e in tutte le anime che furono, sono e
saranno, questa Sua Realtà che non potrà mai, mai morire.
Ora so più che mai che il Padre Creativo è
il genio eterno, l’infallibile architetto del tutto, che egli stesso è Dio e in
esso vive e si manifesta il suo divino amore creativo, che la sua grande anima
è Cristo e che tutte le Creature del
Cosmo sono anime della Sua Anima, respiro del Suo Respiro, luce della Sua Luce,
amore del Suo Amore proiettate nel tempo e nello spazio e in tutti gli universi
nell’Opera sublime dell’eterna creazione.
È vero che Dio ora più che mai
sta rivelando se stesso come si
rivelò un tempo sul monte Sinai.
La vera Luce della Sua Verità
brilla nuovamente come un tempo.
È vero, che la Potenza e la
Saggezza del Padre Creativo si manifesta in mille guise e in mille forme per
preavvisarci che questo è il tempo predetto nel Suo Divino Disegno.
Se non avete potuto credere a
quanto vi ho amorevolmente rivelato per amore e per ubbidienza ai Messaggeri di
Dio che mi guidano, mi istruiscono e mi consolano di pace nel cuore, siate
almeno giusti e consigliati nel credere in Colui che disse:
“VOI SIETE DEI”
Se non avete potuto credere
nemmeno in Lui, Egli si è premurato di mandare sulla terra come colombe che
ritornano al loro nido, i Figli della Sua Fiamma d’Amore, gli Esseri Fratelli
Dei
che per Lui operano perché
veracemente Lo amano, Lo venerano, Lo adorano, Gli ubbidiscono da tempo
immemorabile.
Ora non mi rimane che attendere
vigile come un’aquila, mansueto come un agnello, raggiante come il Sole della
Verità, il sorgere di quell’Aurora che porterà in questa dolorante Anima Umana
il Consolatore,
il ritorno del genio e della potenza di Dio, il figliuolo dell’uomo “Cristo”.
In questa trepidante attesa,
rimango sereno nel beato riflesso della grande Virtù della Cristica Coscienza
del Fratelli del Cielo.
Ora, che hanno consesso migliore
destino alla mia umile opera nella Rivelazione del tempo di tutti i tempi,
debbo necessariamente e con dolore al cuore dirvi arrivederci in quel tempo che
ci sarà dato di risentirci ancora.
Vi auguro un fraterno duraturo e
sincero bene.
Fraternamente
Eugenio Siragusa
È stato detto e scritto “Nemo
propheta in patria”.
Per te fratello Eugenio vale ciò
che è stato detto da chi ha predicato nella propria patria ed è stato
perseguitato, vituperato e crocifisso con la sola ed unica colpa di aver amato,
solo amato e salvato.
Fuori della tua patria ingrata,
vi è chi ti ama, fratello Eugenio, e conserva perenne gratitudine per i nobili
ed alti insegnamenti che, tuo tramite, dal cielo sono stati concessi agli
uomini di questa terra, satura di mali e di ignoranza.
La fratellanza di
Woodok, che opera ed illumina di consapevolezza le anime risvegliate nell’eterna
verità, guidata e sorretta dalla luce cristica e dai sommi maestri cosmici, ti
dice: la luce del tuo spirito è con la luce dei nostri spiriti, e il radioso
tuo amore con il radioso nostro amore.
27-10-1978
Dalla Cristal‑Bell
Woodok
Tra
le righe di questo testamento spirituale non vi è il sapore di un’epoca, ma di
un’eternità operosa, in un pianeta dove gli uomini ringraziano con la derisione
e l’odio. Ma chi ha donato se stesso, sa che questa ignoranza in giorno diverrà
coscienza.
Eugenio
suggella ancora una volta se stesso con un marchio di dedizione e di amore
unico, così come uno spirito operante in Dio conosce con coraggio l’incarico
assegnatogli.
Frattanto
la smoderata ambizione di coloro che credevano di poter imitare la gloriosa
Opera del C.S.F.C. aveva creato pericolose fratture sulla via percorsa da
milioni e milioni di studiosi, e divulgavano e diffondevano assurde teorie
inesistenti e irreali, confondendo la mente di quanti, fiduciosi, si
rivolgevano a loro, coperti da un’etichetta qualunque essa fosse. Così, gli
alti e inimitabili valori del C.S.F.C. rischiavano di venire manipolati da
incapaci e incompetenti.
Ma
Eugenio Siragusa era ben guidato e consigliato dai suoi fratelli‑superiori, e
poiché il tempo della maturazione si era compiuto, il C.S.F.C. cessò il suo
glorioso cammino il 9-9-1978.
“COMUNICATO”
A tutte le
segreterie e delegazioni italiane e straniere
A tutti gli amici
studiosi e simpatizzanti del C.S.F.C.
Il
compito del Centro Studi Fratellanza Cosmica, fondato da Eugenio Siragusa, si
avvia al suo epilogo. Quello che si doveva dire è stato detto e quanto si
doveva fare è stato fatto, grazie al superiore volere e grazie a tutti coloro
che, con abnegazione e con fraterno amore, hanno contribuito al compimento di
questa poderosa missione.
Grazie
anche a tutti coloro che ci hanno procurato sofferenze ed amarezze, perché così
facendo ci hanno maggiormente spronati ad essere forti, fedeli e perseveranti
sino alla meta che abbiamo raggiunta dopo 26 anni di duri sacrifici.
Ora
non ci rimane altro che aspettare l’epilogo di un processo da tempo iniziato.
Con
il presente comunicato cessa la pubblicazione dell’opuscolo, e cessano pure i
contatti epistolari e personali con il Centro e con le segreterie, delegazioni
provinciali, comunali, e nazionali, italiane e straniere, che il fondatore
ritiene sciolte da ogni vincolo operativo. L’opera valorosa del C.S.F.C. potrà
certamente essere riconosciuta solo quando l’insegnamento ricevuto sarà posto
in lievitazione nella mente e nel cuore degli uomini, ed illuminato dalla luce
delle eterne verità.
Il
sig. Eugenio Siragusa, fondatore del C.S.F.C. non si ritiene più né partecipe
né responsabile di quanto si possa dire e fare nel nome del C.S.F.C. che, per
compiuta missione, ritiene sciolto e non più operante.
Lode
e ringraziamenti vadano a tutti coloro che si sono prodigati a portare avanti
un discorso che non poteva non raggiungere l’omega.
Vogliamo
augurarci di tutto cuore di essere stati lievito di saggezza e sale di sapiente
giustizia, di verace amore e di fratellanza.
Vogliamo, altresì, sperare che tutti coloro che hanno udito
ed hanno visto, conservino intatta nei loro spiriti la felicità di essersi
avvicinati al concetto sublime della vita e del suo reale significato nel
costrutto divino.
Per il C.S.F.C.
La Segreteria personale di E. S.
In
questo glorioso, trentennale operato, non erano certo mancati i dissuasori, i
persecutori, i detrattori e nemici della Verità. Dopo la chiusura del C.S.F.C.
questi si rivelarono apertamente; l’ipocrisia che li aveva rivestiti per tanto
tempo in atteggiamenti di convenienza, divenne chiara e palese. Qua e là
spuntarono coloro che da tempo accarezzavano l’idea di sostituire Eugenio, di
succedergli, e fondarono nuovi centri, diedero vita a nuovi gruppi ricalcando
però - in maniera maldestra e in una brutta copia dell’inimitabile - gli
Insegnamenti del C.S.F.C.
Malgrado
fossero stati diramati ovunque comunicati di chiarificazione, non si poté
impedire questa corsa alla successione, queste mire ambiziose di chi della
Verità aveva capito poco o nulla.
Così
gli aveva già detto Adoniesis sugli “opportunisti”, il 25 giugno 1975:
“Coloro che cercano di entrare là ove possono ottenere
quanto di cui, personalmente, hanno bisogno; noi conosciamo queste persone e
conosciamo anche l’egoismo che è abbarbicato nei loro cuori. Sappiamo, altresì,
che quando hanno raggiunto i loro scopi, girano facilmente le spalle o peggio,
cercano di crocifiggere chi ha donato il bene senza nulla chiedere.
Da costoro guardati, fratello, e serra loro le porte delle
grazie che ti è dato di elargire. “Non dare perle ai porci”, ricordati”.
Pace.
CAPITOLO 13
VITE PARALLELE
Fare
un parallelo tra la vita di Eugenio, di Cagliostro, di Rasputin, è parlare di
personalità “mutanti” di un unico spirito che in Atlantide e in Egitto si
chiamò Ermete Trismegisto e Bahrat, maestro dello spirito e dell’alchimia
spirituale, massimo iniziato della scuola di Poseidone, dove i Figli di Dio
venuti sulla terra avevano posato la Saggezza Universale. Dispensatore dell’Amore
e del Bene, era un irriducibile servitore della Legge Immutabile del Genio
Solare Cristo; “mutante” perché sempre disponibile alla Divina Volontà
operante, nel momento opportuno.
Esistono
intelligenze pure coscienti di essere parte inscindibile dell’amore creante e
potenza operante della Superiore Intelligenza causale e generatrice di quanto è
visibile ed invisibile.
Queste
intelligenze posseggono prerogative di Alti Valori materiali, immateriali,
psichici e spirituali all’uomo ancora sconosciuti tranne a coloro che ad esse
sono legati per un particolare intervento nel processo genetico.
Costoro
sono “i Mutanti” e tutti gli altri che da essi vengono illuminati, istruiti e
resi coscienti, in parte, della conoscenza assoluta ed eterna. I “Mutanti” si
avvicendano in certi particolari cicli storici sul piano tridimensionale per
missioni ben precise inerenti a mutamenti evolutivi della specie vivente su
questo pianeta.
Normalmente,
quasi sempre, operano in un’atmosfera di incomprensione e di ostilità non essendo
né eruditi scolasticamente, né corruttibili, né egoisticamente amanti delle
blasfeme esigenze materialistiche. Sanno di essere stranieri nel mondo e sanno
altresì che la loro sosta sui piani tridimensionali fisici‑sensoriali è
temporanea.
La
loro coscienza è volumetrica e i loro corpi mutabili ed eterni.
Privarli
dell’involucro fisico non potrà mai determinare la loro assenza.
È
nelle loro piene facoltà rinascere subitamente in un qualsiasi corpo sia esso
adulto, vecchio o bambino. Per loro non esiste il ciclo di attesa o di sosta
nei piani immateriali o purificativi.
Sanno
di essere quello che in realtà sono anche se momentaneamente diversi. Il loro
rapporto con la Suprema Forza Causale è continua e costante con disciplina
ferrea e devota e senza limiti né condizioni.
Indissuasibili,
percorrono il sentiero già tracciato così come è stato voluto e programmato
dalla Legge Causale. Rivelano quanto è concesso rivelare e non di più. Non
amano la scienza che corrompe gli equilibri naturali, morali e spirituali.
Il
loro fascino piò divenire irresistibile, ma loro sanno di non poter essere
liberali nel sensoriale degradante. Sanno amare perché conoscono che cosa è
l’Amore nel suo reale significato. Per loro “il sesso non è l’amore”.
Amano
l’armonia perché parte inscindibile di sé stessi. La loro più impellente
esigenza è la giustizia che non ha nulla in comune con quella umana.
Per
loro, la materia è plasmabile, modificabile e istruibile dalla luce di cui si
servono in particolari circostanze e a seconda delle necessità. Sanno anche
dove e come comandare la forza dinamica degli “Zigos” e metterli al loro
servizio.
Il
“Mutante” ha tanti volti, tante figure, diverse opere da compiere, diverse
funzioni, diverse vite, diversi destini. Ma è sempre cosciente di essere quello
che è: MILITE ETERNO DI DIO. Egli è pienamente consapevole di ciò che
rappresenta nello spazio e fuori lo spazio, nel tempo e fuori del tempo. Il suo
potere è quello di riprodurre se stesso con un altro corpo, un altro volto,
un’altra vita in un altro mondo, in un altro universo dove occorra la sua
presenza, la sua opera, affinché sia sempre presente l’arcano del Creatore.
Pronunciare
i nomi di questi “mutanti” non è consentito, e questo per l’ignoranza umana e
per le sue incapacità a recepire la reale identità di questi signori, padroni
della vita e della morte.
Le
opere svolte ieri da questi immortali, ritenute in parte profetiche, hanno
instaurato un indirizzo ben preciso nell’evoluzione umana che inevitabilmente
deve avere il suo corso.
Sono
moti ad annaspare nelle segrete case ancora inviolabili nel tentativo di
conoscere il domani; ma chi non riveste le necessarie caratteristiche per poter
sondare ed essere a sua volta sondato, non sa che nulla può trarre dal segreto,
in quanto, appunto, inviolabile.
Verrà
il tempo in cui l’umanità di questo pianeta conoscerà, e questo quando l’uomo
di questo mondo avrà compreso la sua vera natura umana e divina. Per il momento
è vigente una determinata programmazione, sensibilizzatrice e selettiva capace
di determinare un particolare risveglio interiore in alcuni uomini e in alcune
donne ben predisposti ed accuratamente scelti e vagliati.
Il
tempo di grandi mutamenti è prossimo, e i “mutanti” svolgono già il loro lavoro
non certamente facile, se si considera a che livello si trova l’arrogante
follia umana. Le Intelligenze Pure sono anch’esse presenti ed operanti al fine
di appoggiare solidamente l’opera dei “mutanti”.
Il
Volere della Suprema Forza Causale è stato già sancito ed emanato al fine di
proporre un serio ammonimento alla velleità degradante e distruttrice del
genere umano. La Forza Onnipresente della Luce è lo strumento delle loro
invincibili capacità e del loro potere.
Sono
in molti a domandarsi: “Ma perché la Verità non deve essere rivelata a tutti,
deve essere tenuta segreta, nascosta?” Esistono due aspetti della rivelazione:
quella detenuta dai “mutanti” e che appartiene alla loro personale evoluzione,
quindi il “nero perfetto” o segreto inviolabile; e quella che deve essere
rivelata ed insegnata perché deve portare avanti le conquiste dello Spirito e
dell’evoluzione umana.
Il
Pimandro avrebbe dato per primo ad Ermete Trismegisto l’ordine di educare
l’umanità con la rivelazione di ciò che essa poteva recepire.
Altrettanto
possiamo dire della Verità rivelata da Gesù: nessuno avrebbe dovuto né
occultarla né manipolarla, secondo la Sua stessa volontà.
Quelli
che invece erano i valori della Sua coscienza, questi appartengono a Lui e sono
sconosciuti agli uomini.
Richiamandoci
ai “mutanti” leggiamo il memoriale di Cagliostro, tratto da “CAGLIOSTRO” di
Pier Carpi:
“Io non sono di
nessuna epoca e di nessun luogo; al di fuori del tempo e dello spazio, il mio
essere spirituale vive la sua eterna esistenza e se mi immergo nel mio pensiero
rifacendo il corso degli anni, se proietto il mio spirito verso un modo di
vivere lontano da colui che voi percepite, io divento colui che desidero.
Partecipando coscientemente all’essere assoluto, regolo la mia azione secondo
il meglio che mi circonda. Il mio nome è quello della mia funzione e io lo
scelgo, così come scelgo la mia funzione, perché sono libero; il mio paese è
quello dove fermo momentaneamente i miei passi. Mettete la data di ieri, se
volete o riuscendovi, quella di domani o degli anni passati, per l’orgoglio
illusorio di una grandezza che non sarà forse mai la vostra. Io sono colui che
è”.
“Non ho che un
padre; diverse circostanze della mia vita mi hanno fatto giungere a questa
grande commovente verità; ma i misteri di questa origine e i rapporti che mi
uniscono a questo padre sconosciuto, sono e restano i miei segreti. Coloro che
saranno chiamati al divenire, all’intravedere come me, mi comprendono e mi
approvano. Quanto all’ora, al luogo dove il mio corpo materiale a quaranta anni
sui educherà su questa terra, quanto alla famiglia che io scelgo per questo, io
voglio ignorarla, non voglio ricordarmi del passato per non aumentare le
responsabilità già pesanti di coloro i quali mi hanno conosciuto, perché sta
scritto: tu non farai cadere il cielo.
Io non sono nato dalla carne, né dalla volontà dell’uomo, sono nato dallo
spirito. Il mio nome, che è mio, quello che scelsi per apparire in mezzo a voi,
ecco quello che reclamo. Quelli che mi sono stati dati alla mia nascita o
durante la mia giovinezza, quelli per i quali fui conosciuto, sono di altri
tempi e luoghi; li ho lasciati, come avrò lasciato domani dei vestiti passati
di moda e ormai inutili”.
“Ma ecco: sono
nobile e viandante, io parlo e le vostre anime attente ne riconosceranno le
antiche parole, una voce che è in voi e che taceva da molto tempo risponde alla
chiamata della mia; io agisco e la pace rinviene nei vostri cuori, la salute
nei vostri corpi, la speranza e il coraggio nelle vostre anime. Tutti gli
uomini sono miei fratelli, tutti i paesi mi sono cari, io lui percorro ovunque,
affinché lo Spirito possa discendere da una strada e venire verso di noi. Io
non domando ai Re, di cui rispetto la potenza, che l’ospitalità sulle loro
terre e, quando questa mi è accordata, passo, facendo attorno a me il più bene
possibile: ma non faccio che passare. Sono un nobile viandante?”
“Come il vento del
Sud, come la splendente luce di mezzogiorno che caratterizza la piena coscienza
delle cose e la comunione attiva con Dio, così io vado verso il Nord, verso la
nebbia e il freddo, abbandonando ovunque al mio passaggio qualche parte di me
stesso, spendendomi, diminuendomi in ogni fermata, ma lasciandovi un po’ di
luce, un po’ di calore, fino a quando io non sia infine arrivato e stabilito al
termine della mia carriera: allora la rosa fiorirà sulla croce. Io sono
Cagliostro”.
“Perché è
necessario che voi chiediate di più? Se voi eravate figli di Dio, se la vostra
anima non era così vana e così curiosa voi avevate già compreso”.
“Vi necessitano
dei dettagli, dei segni e delle parabole, dunque ascoltate. Risalite molto nel
passato, poiché lo volete”.
“Tutta la luce
viene dall’Oriente, tutto l’inizio dall’Egitto; sono stato tre anni come voi,
quindi sette anni, poi l’età matura e a partire da questa età non ho più
contato. Tre settenari fanno ventuno anni e realizzano la pienezza dello
sviluppo umano. Nella mia prima infanzia, sotto la legge del rigore e della
giustizia soffersi in esilio, come Israel tra le nazioni straniere. Ma come
Israel aveva in sé la presenza di Dio, che come un Metatron lo guidava nei suoi
passi, allo stesso modo un angelo potente vegliava su di me e dirigeva i miei
atti, schiariva la mia anima, sviluppando le forze latenti in me. Lui era il
mio maestro e la mia giuda”.
“La mia ragione si
formava e si precisava; io mi interrogavo, mi studiavo e prendevo coscienza di
tutto quanto mi circondava, feci dei viaggi, molti viaggi, tanto attorno alla
camera delle mie riflessioni che nei templi e nelle quattro parti del mondo; ma
quando volevo penetrare l’origine del mio essere e salire verso Dio, nello
slancio della mia anima, allora la mia ragione impotente si taceva e mi
lasciava in balìa delle mie congetture”.
“Un amore che
attirava verso di sé tutte le creature in maniera impulsiva, una ambizione
irresistibile, un sentimento profondo dei miei diritti e tutte le cose della
terra e del cielo mi possedevano e mi gettavano verso la vita e l’esperienza
progressiva delle mie forze, del loro gioco e del loro limite: era la lotta che
dovevo sostenere contro le potenze del mondo, fui abbandonato e tentato nel
deserto, lottai con l’angelo come Jacob, con gli uomini e con i demoni questi
vinti, mi insegnarono i segreti che concernono il dominio delle tenebre, per
cui non mi smarrii mai in una delle vie dalle quali non c’è ritorno”.
“Un giorno - dopo
quanti anni e viaggi - il Cielo esaudì i miei sforzi: si ricordò del suo
servitore che, rivestito degli abiti nuziali, ebbe la grazia di essere ammesso
come Mosè davanti all’eterno. Da allora ricevetti come un nome nuovo, una
missione unica”.
“Libero e maestro
della vita non pensai che a impiegarla per l’opera di Dio. Sapevo che Egli
confermava i miei atti e le mie parole, come io confermavo il suo nome e il suo
dominio sulla terra. Ci sono degli esseri che non hanno più angelo custode: io
fui uno di quelli”.
“Ecco la mia
infanzia e la mia giovinezza, tali che il vostro spirito inquieto e generoso le
reclama; ma che esse siano durate più o meno anni, che si siano fermate nei
paesi dei vostri padri o in altre contrade, che importa a voi? Non sono io un
uomo libero? Giudicate le mie abitudini, come dire le mie azioni, dite se sono
buone, dite se ne avete viste di più potenti e se allora vi occupate ancora
della mia nazionalità, del mio rango e della mia religione”.
“Se,
proseguendo il cammino felice dei suoi viaggi qualcuno di voi si avvicinasse un
giorno a quella terra d’Oriente che mi ha visto nascere e si ricordasse di me,
pronunci il mio nome e allora vedrà i servitori di mio padre che gli apriranno
le porte della città santa. Poi quando ritornerà dirà ai suoi fratelli se io ho
abusato fra voi di un falso prestigio, se ho preso nelle vostre dimore qualche
cosa che non mi apparteneva”.
CAGLIOSTRO
Si è cercato di
mistificare Cagliostro, confondendolo, con una controfigura di nome Giuseppe
Balsamo per perseguitarlo, screditarlo, renderlo colpevole di crimini che non
aveva mai commesso: in una parola per eliminarlo.
Gli empi avevano
paura della sua personalità spirituale, e come in altri tempi. Ancor oggi si
uniscono, con l’intenzione di fermare la sua Opera.
Il Conte di
Cagliostro fu ed è ancora la Sapienza incarnata di uno dei più grandi geni che
l’umanità abbia mai avuto; Ermete Trismegisto. Fu ed è dispensatore d’Amore e
di Bene, e maestro insigne dei Valori Alchemici Spirituali, Astrali e Fisici.
Il Conte di
Cagliostro fu ed è un grande Maestro Atlantideo che salì il podio ultimo della
scuola di Poseidone da dove attinse Sapienza Universale dai Figli di Dio venuti
sulla terra per aiutare gli uomini nella conoscenza della Verità-Una.
Egli ereditò il
segreto del “mutamento” per essere sempre disponibile, per servire l’Immutabile
legge del genio solare a cui è irriducibilmente devoto e da cui riceve il bene
che dispensò e che dispensa.
Gli empi nutrono
terrore della sua Personalità Spirituale e, come un tempo, si coalizzano nel
tentativo di fermare la Sua Opera, pur sapendo che nulla possono fare essendo
Cagliostro un cosciente possessore della Gnosi.
Egli sa quello che
vuole e che desidera possedere, e questo, per un fine ben preciso e che
riguarda i Disegni del Grande Maestro, spirito padronimico del sistema solare.
Cagliostro
precedette la rivoluzione francese, e Rasputin precedette quella russa: momenti
di particolari crisi umane in cui radicali mutamenti avrebbero portato a nuovi
stati di rinnovamento storico‑culturale.
L’umanità,
conquistando una certa libertà psicologica, andava preparandosi al finale del
XX secolo, in cui la Verità avrebbe dovuto svelarsi a tutti.
“Io ho ricevuto la
missione di consolare l’umanità - diceva Cagliostro - e il grande segreto della
Gnosi è la causa della conoscenza del bene e del male”. “La mia vita di oggi -
dice Eugenio - non è altro che una proiezione delle vite parallele vissute. I
mutamenti avvengono con programmi ben precisi. È possibile capire ciò? Quando non
si conosce la verità e non si è liberi, si rimane dentro le mura della propria
cittadella, attanagliati dalle apparenze di un labirinto di facili illusioni,
in una materia corruttibile e mutevole”.
È di questa storia
presente, nell’anno 1973, l’incontro tra il conte di Cagliostro e il Conte di
St. Germain. Quanto ci è sentito dire è che oggi, dopo duecento anni, i due
Grandi si sono ritrovati. Ma era solo Cagliostro, o la migliore identità del
suo Spirito, consapevole della sua eterna verità nel divenire continuo
dell’Opera sua?
Il fatto è che
quel brevissimo incontro ebbe un’importanza dominante per lo stesso St.
Germain. Nell’anno 1973, nello strumento umano del Conte Richard Champhray,
questi stava dando prova all’umanità dei poteri dell’energia psichica, capace
di modificare la struttura atomica degli elementi: dinanzi alla televisione
nazionale francese e a un gruppo di fisici e di chimici, aveva tramutato il
piombo in oro.
Questi poteri
possono essere contenuti solo in uno spirito talmente elevato da possedere la
pietra filosofale, o Gnosi.
Durante questo
incontro, un altro personaggio aveva invisibilmente partecipato con una sua
lettera autografa del 1761, che il Conte Richard Champhray donò ad Eugenio
Siragusa: Voltaire, gentiluomo del Re. A testimonianza della verità che
sovrastava il contesto, Voltaire così scriveva al Conte di St. Germain:
“6
giugno 1761 - Io Vi rispondo, Signore, alla lettera del mese di Aprile nella
quale le terribili rivelazioni fanno del vecchio uomo che sono diventato, il
confidente del più terribile dei vostri segreti, il giorno della sua morte.
Grazie Germain, la Vostra lunga strada nel tempo sarà rischiarata dalla mia
amicizia per Voi, anche al momento delle Vostre rivelazioni sulla metà del XX
secolo. Le immagini parlanti non avranno potuto, a causa del tempo, conservarsi
nel ricordo. Possano le vostre meravigliose
macchine volanti, ricondurVi a me. Addio, amico mio”.
“Voltaire, Gentiluomo del Re”.
In
segno di gratitudine per questo preziosissimo dono, e in cambio dello stesso,
Eugenio Siragusa donò al conte di St. Germain - ripetiamo nella personalità
attuale del Conte Richard Champhray - un anello con rubino...
Che
poi l’incontro racchiudesse un altro risvolto, cioè che Cagliostro avesse
ripreso Germain per aver male utilizzato i suoi poteri per fini non prettamente
spirituali, e che poi Germain si sia ritirato da quello strumento, ammonito da
una volontà o punizione divina, questo non ci riguarda.
Sappiamo che
Voltaire ha lasciato un’Opera: “MICROMEGAS”. In essa, egli suppone che un
abitante di uno dei pianeti di Sirio viaggi sulla terra affannandosi ad
insegnare ai terrestri la necessità di eliminare questo cumulo di menzogne.
Detriti dei dogmi. Egli dice: “Insomma, non c’è niente di grande e non c’è
niente di piccolo, tutto è relativo”.
Poter elargire le celesti grazie senza farlo supere a
nessuno, nemmeno a coloro destinati a godere tutti grazie, diviene sempre più
difficile, anche tra coloro che sono illuminati dalla Verità.
Bisogna dar conto dei voleri del Padre, anche quando è il
Padre che decide che i suoi divini doni debbono riceversi in silenziosa
segretezza. Ignorare queste prerogative divine dell’Iddio vivente vuol dire non
aver compreso la natura di questo sommo e celeste Benefattore.
È vero che se dovrò trattenere per far morire quanto alita
nel mio spirito, per amore del Signore, per soddisfare gli umani pregiudizi o
per assecondare complessi di natura involutiva dell’umana mente, è pur vero che
la mia sofferenza per il trattenere sarebbe più forte della gioia di donare.
Se è questo che richiede il vostro amore effettivo, allora
preferisco rimanere solo con tutta la mia amarezza e rivolgere il mio sguardo
alle creature senza spirito e ad esse dare tutto ciò che voi rifiutate per
mancanza di fede e di universale spirito di verità.
Credevo fermamente di avervi dato le prerogative essenziali
della vera libertà nella luce dei sublimi concetti eterni di Dio; ma debbo
ammettere con non poca amarezza che pochi, pochissimi, e con notevoli riserve
mentali, l’hanno apprezzata e valutata nella sua reale potenza. Ora non mi
resta altro che dirvi:
“Io sono in cammino verso un sentiero e Dio solo conosce
ciò che in esso gravita; ora mi sento più solo che mai, incompreso e mal
giudicato. Ma ricordatevi, e non dimenticatelo mai sino a quando i vostri cuori
palpiteranno nella vita:
Chi è troppo puro e troppo buono non può sfuggire
all’invidia; chi è troppo franco e ardente non potrà mai schivare la gelosia.
Fu e sarà in questa guisa che la mia vita si è consumata e si consumerà, ma è
infine vero che verrà il giorno in cui voi, chiamati, sarete capaci di vedere
quale sia la vera dignità della vita superiore dell’uomo, e i misteri celati
dei quali essa è piena.
“Voi conoscerete la verità e la verità vi farà liberi, e
voi sarete liberi davvero”.
Io non vi dirò mai: proseguite, fermatevi!
Siete solo voi gli arbitri della scelta. Siete voi che
dovete dire a voi: mi fermo! Proseguo!
La pace e la fede nella verità
regnino sovrane nei vostri cuori. Con universale amore.
Eugenio Siragusa
Non posso imporvi di credere:
Non posso far altro per farvi
capire che la storia si sta ripetendo e che la regia non si discosta tanto,
nella sostanza, da quella del passato.
Chi ha orecchi oda e chi ha
occhi veda. Il tempo profetizzato è venuto ed è mio dovere rigurgitare quanto a
suo tempo ingoiato e conservato per suprema volontà.
Questi faccio per doverosa
obbedienza al Padre Glorioso e al Maestro dei Maestri di luce, di vita e di
verità.
“Io ho ancora cose assai da dirvi, ma voi non le potete ora
portare”.
“Ma quando colui sarà venuto,
cioè lo Spirito di Verità, Egli vi guiderà in ogni verità; perciocché Egli non
parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che avrà udite, e vi annunzierà le
cose a venire”.
(Giovanni, 16:12-13)
Ora che potete portare la verità
che un tempo non eravate in grado di capire, non riuscite a cogliere in voi la
forza e il coraggio di intendere la verace relazione che esiste tra ciò che un
tempo è stato detto e scritto con quanto si rivela in questo vostro tempo in
cui è operante lo Spirito di Verità.
Sono pochi coloro che sino ad
oggi sono riusciti a comprendere e a sviluppare, nell’intimo dei loro cuori, la
certezza che colui che doveva guidare i segnati in ogni verità, è venuto ed è
vivente nel mondo. Ancora non ha detto tutto, ma quando il grande segno
apparirà in cielo, Egli prenderà la sua vera luce ed uscirà fuori da ogni
riserbo. Egli ha già detto molto, ma dirà di più quel giorno che è già segnato
in un tempo molto prossimo a venire.
Egli è immortale e il Suo
Spirito non è di questo mondo. Egli possiede l’amore e la giustizia della
Suprema Intelligenza ed è Figlio del sole.
Il suo sapere non
ha limiti. Egli attinge dalla luce ogni cosa che la luce possiede, perché è
spirito di luce.
Valverde, 12 luglio 1974
Adoniesis
Così,
con queste poche e sorprendenti rivelazioni, si scioglie uno dei nodi
fondamentali su cui imperniava il mistero dei dogmi sul legame tra uomo e Dio.
Il
C.S.F.C. si era chiuso da pochi giorni, ma la voce degli Extraterrestri si
levava ancora in rivelazioni profetiche ed ammonitrici, in un cristico anelito
di speranza nel ravvedimento finale degli uomini. Ascoltiamoli:
“DAL CIELO ALLA
TERRA”
Ai giusti è riservato il destino
di essere traditi, vituperati, perseguitati, ingannati da chi ha avuto il bene
dell’amore.
Pietro ha tradito tre volte,
rinnegando.
Vi avevo detto che il male è
sottile e che spesso si serve di coloro che credete vi amino.
Ma voi abbiate la mia pazienza e
la mia pace. Non vi è cosa peggiore del fratello che tradisce il fratello o che
lo accusa.
“Chi non ha peccato scagli la prima pietra”.
Quante, quante volte vi ho raccomandato di stare
guardinghi, quante volte, quante volte vi ho ricordato di essere puri come le
colombe e astuti come i serpenti. Con quanta falsità e con quanta sottigliezza
i lupi si avvicinano alle pecore per poi divorarle.
Vi raccomando ancora di non temere, perché è vero che la
Giustizia del Padre non è tiepida come lo spirito di coloro che fingono di
essere ferventi, ed altro non sono che figli e sudditi del male, freddi nell’anima
e perversi nello spirito.
Vi raccomando: state attenti e vigilate, i partigiani del
maligno si rivoltano contro di voi: lo hanno sempre fatto e di più lo fanno in
questo tempo in cui si approssima la loro fine.
Abbiate la mia pace.
Nicolosi 18-8-1978
In molti, il velo
di Maya è caduto
Come potete benissimo notare, la
nostra accelerata metodologia selettiva ha dato i suoi primi frutti. Molti si
erano coperti dal velo di Maya, ma non hanno potuto trattenerlo oltre.
Il perverso disegno dei
“Musurai” ha urtato contro la invincibile muraglia della Forza Divina.
Credevano di aver raggiunto la
meta agognata ed ignoravano che era solo un miraggio, un valido effetto della
nostra assidua vigilanza sui loro astuti disegni mentali. Adesso, in relazione
a quanto è già stato detto e messo in visione, le responsabilità che,
individualmente, sono state assunte, peseranno enormemente sui loro spiriti e
sulle loro carni.
Non date alcun peso alle loro
convulse agitazioni e non temete le loro minacce, frutto di una folle
esaltazione diabolica.
Il drago ferito a morte dalla
lancia dell’Angelo della Giustizia e Capo Santo delle celesti milizie
dell’altissimo Signore della luce, sputa bestemmie ed emette veleno dagli occhi
e dalla bocca. Non si turbino i vostri spiriti per il rauco vociare di quanti
lo hanno servito e nutrito. Noi siamo vigilanti ora più che mai.
Abbiate la nostra
fraterna benevolenza.
Nicolosi, 19-8-1978
Dalla Cristal‑Bell
Woodok
“CHI HA ORECCHIE,
ASCOLTI:”
“menzogne, inganni, violenze, tradimenti, vituperazioni”
Con questi diabolici atti hanno
messo in croce Gesù Cristo. Ma il Suo Amore ha trionfato e il bene, scaturito
dalla luminosità del suo Spirito, è rimasto nella memoria degli uomini e di
Dio.
Questo è e sarà il prezzo che hanno pagato e pagano i figli
di Dio ed è per questo che è stato detto e scritto: “Vi odieranno per causa
mia”. Coloro che sono del mondo altro non sono che figli del principe del mondo
e mal sopportano coloro che sono nel mondo ma che non sono del mondo. Questo vi
è stato detto affinché poteste ricordare ed avere coscienza e conoscenza di
quanto avviene in questo tempo che porta in grembo il giudizio di Dio.
Abbiate la pace dell’Altissimo Signore e confidate in lui
che vede e provvede. Non siano turbate le vostre anime e conservate integra la
vostra fede. Vi è stato detto che avreste avuto la lingua a due tagli per poter
combattere i nemici di Cristo e difendere la vostra devota fedeltà a Lui.
Siate sereni: gli angeli del
Signore vegliano su di voi e nessuno potrà torcervi un solo capello.
Nicolosi,
24-8-1978
Il Consolatore
“La storia si è
ripetuta”, anche se l’epilogo è stato diverso... Identica la persecuzione,
identica la congiura, identico l’amore di sopportazione che guardava sicuro il
risultato della trasformazione spirituale più che le manifestazioni di
presunzione dei bestemmiatori.
Ma in fondo, chi
vince sopra ogni incapacità è la Verità, unica e suprema, e la Verità fa
inginocchiare gli uomini di fronte alla loro nullità, li fa prostrare ad essere
quelli che Iddio ben definì: “Lo scannello dei mie piedi”.
Leggete
quanto vi dico:
Non posso dirvi di più di quanto
mi è stato concesso di dirvi, né fare più di quanto dovevo fare.
Il mio compito, in questo senso,
è terminato. Avrei voluto dirvi di più, fare di più, ma ciò non sarebbe giovato
a nulla senza il conforto di colui che tutto può se vuole.
Ora vi domanderete cosa farò:
non posso dirvelo per ubbidienza. Lo saprete solo quando avrete visto e udito;
allora saprete e giustificherete il mio silenzio.
State attenti a non disperdervi
e a non addormentarvi nel sonno delle illusioni. Le dure fatiche dovranno
ancora venire ed esse saranno gravide di difficoltà e di tribolazioni.
Se sarete uniti, come già vi ho
detto, supererete agevolmente le prove, perché non vi mancherà il sostentamento
della divina provvidenza. Se vi amerete con umiltà e con fraterna tolleranza,
la luce che fortifica lo spirito e solleva i cuori vi cingerà sempre sino al
giorno in cui sarete sollevati dal peso della carne e dalle sue dolorose
tentazioni.
Se sarete così forti e così
perseveranti di incontreremo ancora nella gloria eccelsa di Dio.
Pace a voi tutti.
Nicolosi, 15-11-78
Il Consolatore
Non siamo affatto interessati
nelle vostre scelte politiche, sociali ed economiche. Siamo, invece, molto
attivamente dediti a quelle forze scientifiche che alimentano un deterrente
distruttivo sempre più violento e sempre più minaccioso ad una stabilità
cosmodinamica che governa il processo evolutivo delle strutture portanti del
vostro pianeta e di altri pianeti del vostro sistema solare.
Siamo anche interessati alla
tiepida capacità di coloro che dovrebbero, con più fervente fede e con più
chiara obbedienza, mettere in pratica i valori eterni della suprema legge dello
Spirito Creante e di svincolarsi dai condizionamenti che gli impediscono di
dire: “si, si - no, no”.
La
verità va detta!
Nasconderla,
occultarla o deformarla è un delitto contro chi continua a rimanere cieco e
sordo e facile preda delle forze maligne, Il tempo che dovrà svelare ciò che è
stato nascosto non tarderà a venire; allora, molti si risveglieranno perché
avranno finalmente capito.
Pace. Nicolosi, 17-11-78
Woodok e i suoi fratelli
dalla Cristal‑Bell
Per mancanza di giustizia e
d’amore, nasce la follia di uccidere e di uccidersi.
L’esistenza dei figli del mondo
diviene sempre più scialba e priva di significato. Si preferisce perdere la
gioia di vivere se vengono a mancare i presupposti ideali che alimentano il
bene fecondo dello spirito e della carne.
La vita è un prezioso dono
dell’Amore Creativo, e solo quando si vive con gli ideali più puri, più saggi,
essa diviene simbolo reale di verità e di eterna conoscenza.
Nel mondo calano le tenebre per
colpa degli uomini che non riescono a mettere in pratica gli insegnamenti di
vita e verità portati in Terra dal Figlio dell’Altissimo e Glorioso Iddio.
L’odio, la disarmonia e
quant’altro sconvolge i cuori e le menti fermentano e lievitano nel dolore e
nella disperazione.
Manca l’Amore!
Nicolosi, 22-11-78
Dal Cielo alla Terra
CAPITOLO 14
LA RISPOSTA DELL’UMANITÀ
E
nella tempesta oscura di questa umanità, il 23 novembre 1978 scaturivano i
fatti che avrebbero portato nuovi chiodi nel corpo di questo ambasciatore. È
ancora questa la risposta dell’umanità: accusato di plagio, truffa, violenza
carnale...
Gli
strumenti usati per questi fatti? A cosa serve saperlo? A ciascuno Dio ha già
riservato la sua ricompensa. I veri artefici sono i corruttori ed i corrotti,
ampiamente smascherati nei messaggi extraterrestri.
La definizione del
suo spirito era stata interpretata umanamente, quando invece mai aveva
profanato materialmente quanto insegnava nella luce della parola, e mai aveva
parlato coercitivamente. Era solo un ambasciatore, un nobile viandante. Sapeva
che volevano fermarlo e distruggerlo moralmente, ma sapeva anche che ognuno
“faceva i conti senza l’oste”: e “l’oste” erano gli Angeli del Signore.
L’umanità di questo tempo, non ha saputo essere diversa da quella di sempre, ma
peggiore, proprio perché più sapiente, e quindi più responsabile.
Settembre 1977 -
Novembre 1978: 14 mesi dopo l’incontro di Carter con gli Extraterrestri. Questi
gli avevano detto che ci sarebbe stato “un avvenimento speciale in rapporto
agli UFO...”
Il
24-11-1978, l’arresto di Eugenio Siragusa fu improvviso, violento.
-
Chi cercate? - domandò agli uomini in divisa.
-
Eugenio Siragusa.
-
Sono io, vi aspettavo.
E
come un ladrone lo portarono via. Quali potevano essere i suoi pensieri? Forse
che la storia si stava ripetendo. Forse, nel momento della pietà, formale o del
cuore, molti si sono sentiti di credergli, di capirlo, di amarlo. Ma veramente
qualcuno lo ha capito? E se non si può capire, come si può amare? Solo il
simile può comprendere il simile. Ma lui, quanto ci ha amati?
Il
sole luccicava sulla lamiera azzurra dell’automobile dove Eugenio veniva
portato via, e il vento del sud scivolava per il pendio dell’Etna portando con
sé i pensieri di un’amarezza che invoca giustizia. Un’imitazione di Cristo, una
lacrima che si era sempre rivestita di sorriso, come i raggi di un sole che,
incompreso e solo, crea la vita.
Ecco,
Eugenio era il sole, il genio degli ideali dello spirito che lavora nel
silenzio del Verbo, che stimola e trascende.
“Sono stato più volte e in diverse epoche, in questa stanza
dell’ineffabile ed eterno mio Signore, e tutte le volte sono stato perseguitato
ed ucciso dalla belva umana, priva della Divina Conoscenza.
Ho sempre portato un ordine di pace, di amore e di
giustizia per santo volere della luce deificante. È, umanamente, triste
ricordare, ma per un “mutante” è cosa normale che ciò sia avvenuto e possa
ancora avvenire.
Gli uomini eterni, deificati, conoscono gli occulti segreti
della vita e della morte e a loro è concesso conoscere gli arcani che a nessuno
dei mortali è dato conoscere”.
Quali
potevano essere i suoi pensieri...
Credete che io provi stupore o
meraviglia per quanto ora succede?
“SAPEVO GIÀ”
Le storie si ripetono con
sistemi diversi, con metodologie diverse. Non mi aspettavo, certamente,
gratitudine da chi ha ricevuto bene e conforto.
Consolare le sofferenze del
prossimo non è cosa facile, così come non è difficile essere staccionato,
perseguitato e messo in croce proprio da coloro dai quali hai creduto di essere
amato.
Avevo loro insegnato ad amare e
indicata la via dell’Amore vivificante.
L’amore che rinnova e riempie il
vuoto di ciò che non si è mai avuto e sempre desiderato di avere.
L’amore che si dona con la
speranza di raccogliere un roseto per la propria anima, un raggio di
consolazione per il proprio cuore.‘
Per questo ti doni, per
vivificare quanto il tuo spirito anela, desidera che nasca e cresca intorno
alla solitudine della tua vita.
L’amore paterno, filiale,
fraterno si fondono in un solo radioso bene che adorna l’alito, il respiro del
tuo spirito teso ed animato a dare felicità e a riceverla con la medesima forza
con cui la dona.
Questo è amore vivificante, il
bisogno insopprimibile di seminare e far crescere il bene che si possiede per
poi farlo suo per sempre.
È questo amore che trascende e
colma il vuoto di felicità e di gioia.
È questo amore che nutre e
conforta i viandanti solitari che donano senza nulla chiedere, ma che nei loro
spiriti posseggono tutto l’amore del Creato.
È destino di chi crede,
fermamente, nella bontà, nella carità, nel fraterno soccorso e nella
comprensione degli uomini. La progenie di Giuda non si è ancora estinta, né il
tentatore ha terminato il suo lavoro.
Oggi più che mai il male è
nutrito e mammona pasce ed impera sovrana.
Sapevo già che sarei stato
tentato e tradito, ma se la mia carne è debole, il mio spirito è forte.
Il bene che ho fatto rimane
nella memoria di Dio: Egli conosce benissimo le mie quotidiane lotte e sa anche
con quanto amore ho sacrificato le gioie dell’umana vita.
Nessuno si illuda
che io potessi ignorare quanto avviene, e nessuno si illuda di sfuggire al
giudizio di Dio.
Nicolosi, 18-8-1978
Eugenio Siragusa
C’era
forse qualcuno interessato a fare luce e giustizia su queste assurde accuse? I
ministri della legge umana lo avrebbero certo potuto, e anche molto più
velocemente di quanto non si possa pensare; molti di loro, avvocati,
cancellieri, magistrati con le rispettive famiglie conoscevano personalmente
Eugenio Siragusa, frequentemente lo andavano a trovare per metterlo al corrente
di personali esperienze da loro vissute... Erano anch’essi “plagiati”? E i Capi
di governo di ogni Nazione, i Papi, gli scienziati che apertamente
riconoscevano la sua opera messianica, che avevano accolto con interesse i suoi
comunicati, erano forse anch’essi succubi di un “plagio” collettivo?...
Ma
forse gli edificatori dei falsi miti volevano invece plagiare Eugenio Siragusa
per farlo sottostare all’ignoranza, in una parola, per farlo tacere.
Fate di me ciò che volete, ma
nulla mi toglierete di quanto la luce del Padre si è degnata di concedermi.
Dite di me ciò che volete, ma
nulla toglierete dalla pace che è stata tessuta nel mio cuore da Colui che è.
Io vi dico: tutto ciò che mi
farete avrete fatto per Giustizia Divina. Questo vi dico, affinché abbiate
conoscenza della verità. Il mio spirito è saturo d’amore e il timore non è un
nemico della mia carne.
Prima di essere, avevo già dato
tutto al mio Signore. È questa verità la mia certezza, la mia assoluta verità,
il coraggio e la fede che mi animano e sorreggono la potenza della grazia che
posseggo per Supremo volere.
Fate ciò che volete.
Ho vinto anch’io
il mondo.
Nicolosi, 13 gennaio 1978
Eugenio
Volevano
condannarlo perché aveva smascherato la malvagità degli uomini, perché aveva
smascherato anche coloro che lo stavano tradendo:
“AI GIUDA”
Quanto guadagnate per parlare male
di coloro che gridano, pregano ed operano?
Quanti denari vi concedono, i
farisei di oggi, per vituperare, schernire e perseguitare coloro che più non
hanno la cera negli occhi e nelle orecchie?
Quanto è facile vedere il
moscerino nell’occhio del fratello e quanto è difficile notare le travi nei
propri occhi. Che pena mi fate, che tristezza mi suscitate. Poveri ciechi e
sordi!
Che il cielo abbia misericordia
di voi.
Che la giustizia Divina non vi
dia tregua sino a quando la luce della verità non sia penetrata dentro di voi.
Ancora non sapete né quello che
dite né quello che fate. Ed ecco il perché della mia tristezza, della mia
pietà, della mia fraterna commiserazione.
A chi ho recato disturbo?
A chi? Se non a coloro che hanno
il solo desiderio di pascere il male e quant’altro da esso nasce ed avvelena la
vita?
Si sono rivoltati contro di me
come degli aguzzini avvelenati di odio e di vendetta e con la sola pretesa di
impedirmi di fare del bene e di portare nel cuore degli uomini un soffio di
speranza, un anelito di giustizia e di pace.
Il dragone, questa bestia
maledetta che fermenta morte e distruzione, si è sentito ferito ed ha reagito
contro la voce dell’amore, si è scagliato contro la forza del bene e della
pace.
Questa putrida e sanguinaria
bestia che si alimenta di morte, di disperazione, di fame, di violenza e di
guerra, è stata sconvolta dall’avviso della potenza di Dio ed ha ruggito di
ferocia sprizzando veleno di morte.
Ma la bestia non sa che la
connivata lancia dell’Arcangelo della giustizia è già pronta per essere
conficcata nel suo putrido e viscido cuore.
Non sa che la sua fine è segnata
assieme a tutti coloro che l’hanno servita divorando il sangue dei pacifici,
uccidendo chi per amore al prossimo suo ha gridato: “Pace, Pace, Pace”.
La
risposta della stampa era la risposta dei servi del consumismo, perché le
notizie devono fare sensazione, devono essere vendute e devono piacere ai
compratori.
Mai
la stampa aveva così ampiamente parlato di quest’uomo durante gli anni della
sua Opera Messianica; le parole uguaglianza, fratellanza, pace, giustizia e
amore non interessano, non si digeriscono, non fanno cronaca; mentre gli
scandali (veri o falsi non importa), il malcostume sono pane gustoso e
ricercato. E la crocifissione morale non ha avuto messi termini. Rotocalchi,
quotidiani, settimanali a tiratura nazionale e internazionale, reti televisive
private si sono sbizzarrite in una fantastica girandola di notizie appetitose,
ricamando spunti divertenti sull’uomo “del momento”.
Che
cosa importava se le notizie non avevano fondamento? Qualcuno si è forse
preoccupato di indagare seriamente su queste, prima di darle in pasto al mondo?
No, nessuna voce si è levata, nemmeno per sollecitare il dubbio. Congiura?
Complotto? Certo, il contattista Eugenio Siragusa aveva su di sé puntati gli
occhi di certi ben noti istituti preposti a soffocare e distruggere ogni spunto
di Verità, e lui lo sapeva.
“LE IMPERIOSE ESIGENZE DEL DOMINIO E DEL POTERE”
Per questo pernicioso morbo, gli
onesti e i pacifici hanno sempre pagato con atroci sofferenze e con la loro
vita.
Questa vostra moderna e sfrenata
società a volte violenta, a volte pietosa, ha mal sopportato gli idealismi
puri, disinteressati ed altruistici. Molti di questi sono stati uccisi o
moralmente o fisicamente per necessità egoistiche.
La vostra storia è piena di
questi fatti e non vi dovete affatto meravigliare se si ripetono, se
considerate il basso indice morale e spirituale che caratterizza la civiltà
dell’atomo o dell’energia disgregante che mal condiziona l’esistenza
dell’umanità del vostro pianeta.
Il potere politico, economico,
militare e scientifico, è un divoratore insaziabile di uomini e di civiltà. È
stato così e sarà sino a quando all’odio non anteporrete l’amore,
all’ingiustizia la giustizia, al male il bene, alla guerra la pace, alla
disunione degli uomini la fratellanza, alla scienza negativa la scienza
positiva e costruttiva.
Vi abbiamo detto cosa c’è di
vero su ciò e chi produce la fermentazione del male. Se credete, non ignoratelo
e non vi meravigliate di quanto succede e succederà.
Pace.
11-5-1978
Woodok
Solo
chi ha conosciuto personalmente questo Messaggero, che milioni di persone nel
mondo amano e stimano, può testimoniare la luminosità della sua Opera, la
purezza dei suoi insegnamenti, la grandezza del suo sacrificio.
Noi
lo abbiamo conosciuto, e se non dovessero bastare le pagine di questo libro per
dire ciò che abbiamo veduto e udito, siamo pronti a scrivere altri dieci libri
o più - se necessario - certi che la durezza di cuore dei denigratori si
scioglierà dinanzi a un amore e ad un sacrificio che non hanno conosciuto né
limiti né condizioni.
Il
Centro Studi Fratellanza Cosmica è stato solo ed unico nel mondo, ma qualcuno
(ufologi di mestiere e istituti specializzati, incapaci di andare al di là del
semplice fenomeno fisico del disco volante) aveva tutto l’interesse di
confonderlo con una non meglio identificata “fratellanza cosmica” per poter
parlare di setta, di fanatismo, di riti macabri...
Desideriamo
chiarire ancora una volta, e per sempre, che nel mondo esistono svariati
movimenti denominati genericamente “fratellanza cosmica”, ma che nulla hanno a
che fare con Eugenio Siragusa e l’ex C.S.F.C.
La sua prigionia,
e il periodo trascorso nella “libertà provvisoria” che fu peggiore della
prigionia stessa, lo hanno fiaccato nella carne, provandolo sino allo spasimo
più atroce. Soltanto la forza del suo Spirito lo sostenne nell’estenuante
attesa: “Chi abbia potuto credere o
pensare che io abbia immaginato di rinnegare l’Opera per debolezza o per timore,
è bene che si ravveda affinché modifichi il suo enorme errore. Io so quello che
debbo fare e come debbo agire per far cadere, a chi ancora lo trattiene, il
velo di maya. Ancora molti non hanno capito o fingono di non capire”.
“Ho imparato a perdonare. - disse sorridendo
amaramente - Tutta la mia sofferenza è
già nella memoria di Colui che è l’unico, il solo a poter giudicare
infallibilmente: DIO. Mi è stato insegnato a perdonare i miei nemici, ed io ho
già perdonato. Faccio così il mio cristiano dovere come il Maestro dei Maestri
ha ammaestrato coloro che Lo amarono e Lo amano. Un giorno, chi prima chi dopo,
dovrà rendere conto delle proprie azioni, e in quel giorno sarà la verità, la
verità per tutti. Per adesso, rimango a guardare e ad ascoltare”.
E
Loro, gli Extraterrestri? Erano rimasti muti anch’essi ad osservare ciò che
avveniva al Loro Messaggero? No, perché durante il periodo dell’arresto e della
sua prigionia, diedero la più eclatante risposta.
Subito
dopo l’arresto di Eugenio Siragusa, la medesima sera il vulcano Etna esplose in
tutta la sua potenza, rovesciando un mare di magma incandescente in direzione
di un paese etneo, Zafferana, dove si gridava che questa forza della natura
disapprovava in maniera inequivocabile la persecuzione di un Giusto. E la
gente, in paese, gridava: “Scarceratelo! Fatelo uscire!” perché interiormente
sentiva una verità che razionalmente non poteva recepire.
Con
l’incarcerazione di Eugenio Siragusa, di questo contattista vero, reale
interprete di Creature Celesti, i Cieli di tutta Italia, della Sicilia e in
modo particolare della zona circostante Catania, sono stati attraversati giorno
per giorno da squadriglie di Dischi Volanti, visti e fotografati principalmente
da Funzionari delle forze dell’ordine, della polizia, della finanza, dei
carabinieri, con l’evidente intenzione di dimostrare la Loro tutela nei
riguardi del Loro Messaggero, e di far comprendere nello stesso tempo che se
gli uomini avevano messo a tacere la sua voce, sarebbero stati Loro a parlare,
e non solo a parlare, ma ad ammonire con convincenti manifestazioni di stare
scrupolosamente attenti a non commettere ulteriori errori.
La
pubblica opinione, quella in grado di capire, ha capito, ricredendosi su quanto
la ben qualificata stampa aveva esageratamente e con precise intenzioni,
comprensibili, pubblicato sul conto del contattista Siragusa.
È
vero altresì che pur essendo in carcere, il contattista Eugenio Siragusa era a
conoscenza delle Loro intenzioni operative; gli veniva consigliato di avere
pazienza e fede nella sopportazione, assicurandolo di essergli molto vicini e
di sorvegliare attentamente la situazione.
Infatti,
più volte, cosmoaerei hanno sostato sopra il carcere dove egli stava rinchiuso,
ed uno di questi di appena 4 metri di diametro, è atterrato sul prato
antistante la finestra sbarrata dove Eugenio Siragusa era rinchiuso - cubicolo
n.5 - lasciando una impronta esagonale e disidratando parte della verdura lì
seminata.
Un
testimone oculare, così racconta:
“Erano le 4 del mattino e ad un tratto vidi, ritti su un
ampio cornicione del carcere e rivolti verso il cubicolo n.5 del Signor
Siragusa, due alti personaggi longilinei, dal volto ovale e dal mento
allungato, con grandi occhi oblunghi e brillanti , con i lobi delle orecchie
molto lunghi, e portavano un mantello col bavero alzato, identici nel volto da
non poter distinguere se erano uomini o donne”.
I
cosmoaerei che sostavano sopra il carcere sono stati visti da agenti, da
graduati e da ben 17 detenuti, oltre che da negozianti e abitanti della zona.
Tali
dimostrazioni hanno proposto al contattista Eugenio Siragusa la certezza che
non era stato abbandonato, avallando altresì la sua quasi trentennale Opera.
Un
detenuto, mentre si trovava nella toilette della sua cella, vide un globo
luminosissimo fermo dinanzi alla sua finestrella, dal quale uscì un raggio che
lo investì in pieno, lasciandogli sul dorso della mano sinistra un’impronta a
forma di occhio, che rimase su di lui per circa tre giorni.
Contemporaneamente
a tale episodio, alla stessa ora, un’identica esperienza fu vissuta da uno dei
tre difensori di Eugenio Siragusa.
Eclatanti
manifestazioni, alcune di notevole portata capaci di mettere in serio imbarazzo
la scienza ufficiale. Ad esempio:
- in data 29-12-1978 è
giunta notizia che nel comune di Pietracamela, in Abruzzo, sul versante del
Gran Sasso, al passaggio di un Disco Volante, una centrale elettrica della
società SEA è improvvisamente “impazzita” rimanendo bloccata nel suo
funzionamento, mentre un altro impianto, da tempo inattivo, si è messo
improvvisamente a funzionare. Testimoni del “fenomeno” i tecnici Benito Franchi
e Guido Di Varano.
Un
altro fatto che ha lasciato perplessa l’opinione pubblica mondiale, è successo
a Genova:
- in data 7-12-1978,
il guardiano notturno Fortunato Zanfretta, durante il suo servizio è stato
avvicinato da esseri alti circa tre metri usciti da un luminosissimo disco
posato sul prato antistante una villa, i quali lo hanno toccato sulla spalla
puntandogli contro il fascio di luce della loro pila elettrica. Il guardiano è
svenuto e per alcuni giorni è rimasto sotto choc.
Questo
evento si collega a quello accaduto al contattista Eugenio Siragusa nell’anno
1962, quando ebbe l’incontro con due esseri alti tre metri circa.
È
certo che tali avvenimenti si sono avvicendati rapidissimamente in tutti gli
spazi del cielo italiano e non soltanto italiano. Qui elenchiamo gli
avvistamenti succedutisi durante i 72 giorni di detenzione di Eugenio Siragusa.
“ELENCO AVVISTAMENTI”
- Novembre 1978 - Sulle coste del Mare Adriatico, all’altezza di Pescara e di S. Benedetto del Tronto,
si sono avuti strani fenomeni confermati ufficialmente dal Comandante della
Capitaneria del Porto di Pescara, Cap. Angelone; luci misteriose, colonne
d’acqua che si sollevano dal mare piatto, scie luminose, bolle di gas e
interferenze sui radar denunciano chiaramente la presenza di basi
extraterrestri sui fondali del Mare Adriatico.
- 26-11-1978 - Numerosi avvistamenti di intere formazioni di sigari e
dischi volanti nei cieli di Modena,
Firenze, Campobasso, Sulmona sono stati notati da centinaia di persone
delle varie zone.
- 10-12-1978 - Nella provincia di Avellino,
il brigadiere Michele Calò e l’agente della polizia stradale Carmine Morena
sono stati testimoni di un episodio entusiasmante: dall’orizzonte avanzava
verso di loro un oggetto volante luminosissimo che si fermò nel cielo, ruotando
su se stesso; avvertirono di ciò il capitano Giovanni Salvio il quale li invitò
a fotografare l’oggetto. Questo rimase fermo nel cielo, sempre ruotando su se
stesso, per oltre un’ora permettendo ad altre pattuglie provenienti da
Avellino, di scorgerlo e di vederlo scomparire in direzione della Puglia.
- 12-12-1978 - A Catanzaro,
la pattuglia della squadra mobile composta dagli agenti Belcamino, Guido e De
Luca, in forza alla squadra “volante” della questura, avvistò un oggetto
luminosissimo che si muoveva a zigzag, per scomparire poi velocemente
all’orizzonte.
- 12-12-1978 - Una pattuglia di carabinieri, durante un giro di
perlustrazione a Palermo, avvistò un
disco volante luminosissimo che li inondò di una intensa luce.
- Sempre a Palermo (Bagheria), un’altra pattuglia
di carabinieri avvistò un altro oggetto volante sorvolare il centro abitato e
quindi scomparire.
- La terza
segnalazione venne da un altro nucleo di carabinieri in servizio a Petralia (Palermo).
- Gli agenti di una
volante della polizia di Catanzaro
hanno affermato di aver visto un disco volante: subito dopo l’avvistamento, il
motore della loro auto si era inspiegabilmente guastato.
- Il nucleo
radiomobile dei carabinieri operanti con le “gazzelle” nella regione pugliese,
ha avvistato, sia sugli schermi radar che ad occhio nudo, una luce intensissima
proveniente da una “palla” nei cieli di Andria,
Barletta, Bisceglie, Giovinazzo in provincia di Bari.
- Agenti della polizia
di Avellino in servizio
sull’autostrada Avellino‑Salerno,
scorsero nel cielo un oggetto circolare che emetteva una forte luce diretta
verso terra, visto e fotografato da un agente giunto sul posto dietro la
segnalazione dei colleghi. Le foto sono state inviate al Ministero
dell’Interno.
- A Camerino, in provincia di Macerata, un
oggetto “non identificato” fu segnalato dal radar elettronico della base di
Porto Potenza Picena dell’aeronautica militare, e rimase sullo schermo per
venticinque minuti. L’oggetto viaggiava a novemila chilometri orari e, secondo
la dichiarazione di un militare, “non era certo un aereo”.
- Un equipaggio del
nucleo radiomobile dei carabinieri in servizio sulla statale 114, ha avvistato
un UFO sullo Stretto di Messina, di forma circolare e di colore giallo‑oro. Dal
corpo centrale dell’oggetto si staccarono tre piccole sfere di identica
luminosità che si sono dirette verso Catania con successivo riaccostamento. I
militari, desiderosi di mettersi in contatto radio con la centrale operativa,
notarono che le comunicazioni rimasero interrotte per oltre dieci minuti: Si
sono riattivate dopo l’allontanamento dell’oggetto.
- A Cosenza, numerose persone e l’equipaggio
di una “gazzella” del nucleo radiomobile dei carabinieri hanno testimoniato di
avere visto un oggetto solcare il cielo in senso orizzontale, lasciando una
scia luminosa rossastra. Anche l’insegnante di lingue Michele Ciaccio, ha
dichiarato di avere avvistato un UFO.
- In data 13-12-1978, a L’Aquila, sono state avvistate due grosse luci rosse nel cielo da
un automobilista di passaggio nella zona, il signor Alfonso Marinelli, e
segnalate alla stazione dei carabinieri di Silvi.
- Un altro
avvistamento è stato effettuato a Lanciano
da due studenti i quali hanno descritto l’oggetto come di colore argenteo,
di apparenza metallica, a forma di doppio piatto con una parte cupoliforme.
- 14-12-1978 - A Palermo,
un UFO di notevoli dimensioni è stato avvistato da migliaia di persone, fra cui
il questore della città, Dr. Epifanio, il capo della squadra mobile Dr.
Giuliano e numerosi funzionari e agenti della forza pubblica, i quali erano
stati avvertiti del “fenomeno” da pattuglie in servizio di perlustrazione.
L’oggetto volante è rimasto fermo circa venti minuti, quasi fosse a disposizione
degli obiettivi dei fotografi dilettanti e di quelli dei fotografi del
gabinetto di polizia scientifica della questura accorsi sul posto.
Da questo momento,
tutte le pattuglie di polizia e dei carabinieri, sono state dotate di
particolari moduli su cui dovranno essere registrate tutte le caratteristiche
visibili degli UFO avvistati.
- Una pattuglia del
nucleo radiomobile dei carabinieri di Lecce
ha avvistato un oggetto a sfera ruotante su se stesso ed emanante una luce
accecante, muoversi lentamente nel cielo per poi scomparire a fortissima
velocità.
- Altri due militari
di guardia all’aeroporto militare di Brindisi hanno avvistato un oggetto
emanante luci verde e arancione a intermittenza.
- 15-12-1978 - A Roma sono stati visti volteggiare nel
cielo oggetti volanti luminosi, sia da parte di centinaia di cittadini, che da
sottufficiali in servizio alla questura centrale, i quali li hanno anche
fotografati.
- A Sciacca, in provincia di Agrigento, gli
operai del turno di notte della cartiera “ISCA”, tre agenti di PS e il
dirigente del Commissariato locale, Dr. Gaudenzio Bellassai, hanno osservato
per quasi due ore un oggetto di forma lenticolare emanante luce gialla e viola.
- A Caltanissetta, numerosi cittadini hanno
riferito di avere osservato oggetti luminosi solcare il cielo a grande
velocità.
- A Campobasso, due agenti della polizia
stradale di Termoli, hanno dichiarato di avere osservato oggetti volanti
volteggiare nel cielo per circa cinque ore.
- Due componenti una
pattuglia della polizia stradale del distaccamento di Fano, in servizio lungo l’autostrada adriatica, hanno avvistato nel
cielo un oggetto luminosissimo, di forma sferica, il quale era stato visto poco
prima dall’agente di polizia Tommaso Davi sollevarsi verticalmente dal mare.
- Alcuni cittadini di Catania hanno dichiarato di avere
osservato, provenienti dal mare, oggetti luminosi sorvolare la città e
dirigersi in direzione del carcere di Piazza Lanza, dove era rinchiuso Eugenio
Siragusa. Alcuni testimoni affermano di avere veduto uno di tali oggetti,
scendere all’interno del carcere stesso.
- 17-12-1978 - Ad Avellino è
stato avvistato un UFO e fotografato dallo studente Lillino Sorrentino con una
telecamera portatile; l’oggetto è poi scomparso in direzione di Foggia.
- A Campobasso numerose persone hanno visto
tre grossi globi luminosi stagliarsi nettamente sulla verticale della montagna
di Miranda, scomparendo quindi velocissimi all’orizzonte.
- A L’Aquila è stato avvistato un oggetto
volante, grande come un terzo della luna piena, proveniente dalla parte di
Roma, che ha sostato sulla città per oltre dieci minuti. Anche un sottufficiale
di un corpo militare ha visto “qualcosa” nel cielo, e suo figlio ha pure
scattato delle foto.
- A Pescara, Chieti, Perugia, vi sono stati
avvistamenti di oggetti volanti, i quali hanno provocato irritazione agli occhi
di coloro che volevano osservarli lungamente.
- 18-12-1978 - A Caltanissetta,
in zona San Cataldo, sono stati avvistati e fotografati oggetti volanti
luminosi, con luci varianti tra l’azzurro, il rosso, l’arancione.
- 20-12-1978 - A Caltagirone è
stato avvistato un UFO di notevoli dimensioni solcare il cielo a bassissima
quota, tanto da sfiorare la testa del sig. Montemagno, dipendente del collegio
INADEL e scomparire poi alla vista dirigendosi alla volta dell’Etna.
- 24-12-1978 - A Napoli è stato avvistato un UFO dal capitano del 113
Michele Calì, il quale ha dichiarato di avere notato un oggetto che emetteva
una forte luce a intermittenza.
- 27-12-1978 - Un UFO è stato avvistato a Giugliano, in provincia di Caserta, emettere una intensa luce di
vari colori, a intermittenza, il quale si muoveva nel cielo sopra il centro del
paese.
- 29-12-1978 - A Torre
Archirafi, (Acireale), un disco volante si è sollevato dal mare, provocando
il ritiro temporaneo delle acque e dirigendosi verso la collina, passando a
bassa quota sopra il paese. Molti abitanti del luogo, tra cui i signori
Giovanni Ruggero e Angela Petralia, sono stati testimoni del passaggio, ma in
modo particolare i proprietari dell’unico bar del paese, i quali hanno visto
spalancarsi inspiegabilmente le porte del locale, sentito un fortissimo vento
strano, veduto il soffitto aprirsi in più punti: tutto ciò avvenne durante il
passaggio del disco.
- 30-12-1978 - Un oggetto “misterioso” è stato avvistato da una
pattuglia dei carabinieri del gruppo radiomobile di Reggio Emilia, alla periferia di Modena. Gli agenti sono stati raggiunti poco dopo da altre
pattuglie della volante e della polizia stradale, che hanno pure notato l’UFO a
forma triangolare.
- 2-1-1979 - Sullo stretto di Cook,
nel breve tratto di mare che separa le due isole principali della Nuova
Zelanda, è stato fotografato un oggetto volante da un fotografo della
televisione australiana Quentin Fogarty, il quale ha girato un cortometraggio
della durata di sette minuti, le cui immagini hanno lasciato di stucco gli
stessi esperti fotografici della BBC.
- Migliaia di
testimoni, che trascorrevano la notte di Capodanno nella zona tra Catania e Taormina in attesa del sorgere
del sole, hanno dichiarato di avere veduto un corpo luminoso nel cielo, ad
alcune miglia dalla costa, fermarsi per oltre due ore. Centinaia le telefonate
giunte al centralino dei carabinieri di Giarre, i quali hanno pure essi
osservato il misterioso oggetto. Gli stessi carabinieri hanno dichiarato che da
oltre venti giorni, altri oggetti luminosi erano stati visti nel cielo della
zona.
- 2-1-1979 - Nella notte del 2 gennaio, a Milano, la polizia
scientifica ha potuto fotografare un oggetto luminoso che si muoveva nel cielo
e si allontanava lentamente.
- A Pesaro, durante il passaggio di un UFO,
la città è rimasta al buio, mentre la caserma della città è stata sorvolata da
una palla luminosa che emanava luci di diverso colore; il globo luminoso è
stato avvistato dai militari e dalle autorità della caserma.
- Anche nel Trentino, dopo il passaggio di un globo
luminoso che ha sorvolato l’auto dei coniugi Tisma Vettori e Luisa Gelmini,
questi sono stati colti da una forte congiuntivite per averlo fissato troppo a
lungo.
- A Cuneo, in data 3-1-1979, alcuni agenti e
un funzionario della mobile, hanno avvistato e fotografato un oggetto volante
luminoso che emanava una fortissima luce rossa.
- A Milano, il brigadiere della scientifica
Nicola Asciano ha scattato alcune fotografie di un globo luminoso, notato pure
dagli agenti della volante, e fotografato anche da altre zone della città.
- Gennaio 1979 - Due bambini di 7 e 9 anni hanno dichiarato di avere
incontrato a Catania, in una via del
quartiere dove abitano con le loro famiglie, due Extraterrestri che hanno loro
parlato con suoni modulati come a mezzo ultrasuoni, e di essere stati
risucchiati in un cono di luce dentro il disco. Hanno quindi mostrato a
testimoni oculari i frammenti di una roccia spaccata nettamente in una sua
parte da un’energia sconosciuta che ha lasciato sulla parte un evidente segno.
Si
è tanto discusso in campo mondiale del contattista Eugenio Siragusa con i pro e
con i contro, ma dopo la conferma da parte dei Signori dello Spazio, ogni
discussione dovrebbe divenire superflua, anche perché lui sa che le loro azioni dimostrative non sono ancora terminate.
Ed anche se non appariscenti, il loro desiderio di far conoscere all’umanità la
loro disponibilità ad evitare una irreversibile catastrofe del genere umano di
questo pianeta, è vivo e costante per un amore che non conosce né limiti, né
condizioni.
È
superfluo pensare che nelle condizioni in cui l’umanità è costretta a
sopravvivere, non si debba sperare ed augurare una predisposizione di contatto
e di collaborazione con chi ha le possibilità di capovolgere positivamente il
destino degli uomini di questo pianeta. È stato questo il principale discorso
del contattista Eugenio Siragusa che pochi hanno recepito e che molti hanno
respinto. Egli soffrì e soffre ancora per l’ottusa incapacità di coloro che
avrebbero dovuto capire e che hanno preferito ignorare, staccionando l’offerta
generosa proveniente dal Cielo ed animata di fraterna benevolenza universale.
Il
destino di chi veramente ha amato con gli ideali più puri e con il sacrificio
di se stesso i propri simili, è sempre stato quello di dover pagare di persona.
La
storia ce lo insegna. Ma il tempo di sacrificare gli agnelli, i giusti, i
mansueti, i pacifici, gli assetati di giustizia, è finito. Occorre ravvedersi,
e stare attenti a non ripetere gli errori del passato, e se necessario, fare
come hanno fatto i Niniviti incappucciandosi, incappucciando le loro donne, i
loro bambini e gli animali per dare prova di pentimento e di ravvedimento.
Allora si sono salvati 120.000 bambini, oggi si possono salvare milioni di
bambini. È questo il dolore
che ha afflitto e affligge il cuore di chi, conoscendo la Verità, grida a
squarciagola nel deserto di questo mondo nella speranza che coloro, animati di
buona volontà, abbiano la sapienza di ascoltarli.
Una
missione dura e sacrificante, quella di coloro che veramente, e sinceramente e
devotamente amano il prossimo come loro stessi.
“LE RIDICOLE SMENTITE DELLA CONGIURA DEL SILENZIO”
Ridicoli
e puerili gli attacchi immediati, tendenti a deformare e a minimizzare una
manifestazione così imponente, così chiara e così decisa a far intendere che la
Loro presenza sulla Terra è una incontestabile realtà, e che sono in grado di
conoscere, di vagliare e di intervenire nel momento più opportuno, con sistemi
che sfuggono alla povera intelligenza umana.
Come
si diceva, immediatamente dopo, sono stati emanati alla stampa, alla radio,
alla televisione, a tutti gli organi di informazione, ordini di non pubblicare
ulteriori avvistamenti e di porre in ridicolo quelli già verificatisi.
Per
questo motivo sono stati mobilitati i killer delle smentite, nei personaggi di
noti astronomi, fisici ed “esperti”, abilmente addestrati per far credere che
il fischio era un fiasco, e che il fiasco era un fischio... in modo che
l’opinione pubblica potesse intiepidire l’entusiasmo che naturalmente era sorto
e che proponeva serie riflessioni.
Alcuni
di questi killer della smentita, personaggi noti della scienza ufficiale,
ebbero a dichiarare che non si trattava di cosmoaerei, ma di moscerini, di
stormi di coleotteri, di fenomeni elettrici, e di altre assurde castronerie. E
questo non sarebbe niente di fronte ad altre affermazioni di medioevale
fattura, corroborate dalla più fitta ignoranza, e cioè che si trattava del
pianeta Venere o del pianeta Giove, i quali, in barba alla meccanica celeste,
potevano spostarsi dalla loro orbita per scendere a quota 800 metri, per andare
verso oriente, verso occidente, verso nord o verso sud, per zigzagare nel cielo
e perché no? anche per farsi un bagno al largo di Taormina, per poi ritornare
all’asciutto e risalire in cielo.
A
questo punto potremmo osservare: che strani moscerini quegli esseri alti tre
metri che, battendo la mano sulla spalla del metronotte genovese, gli hanno
puntato contro la loro pila elettrica? E che dire delle centrali elettriche
impazzite, che al passaggio dei moscerini o dei coleotteri si fermano di
funzionare mentre altre si rimettono in moto dopo anni di inefficienza?...Certo
viene fatto di pensare che secondo la moderna psicanalisi, anche i motori delle
auto, i radar militari e tutte le apparecchiature elettriche sensibili allo
strano magnetismo di tali insetti o dei pianeti in movimento, siano stati
influenzati da carenze affettive e quindi alla ricerca di nuovi ideali con
reazioni e avvistamenti immaginari.
E
non è puerile tutto ciò, considerate anche le esperienze vissute dai Presidenti
Eisenhower e Carter, oltre ad altri illustri personaggi che sarebbe troppo
lungo elencare, compresi gli stessi astronauti, certamente non facilmente
influenzabili e non alla ricerca di ideali per carenze affettive?
Queste
le assurde, le incredibili, le infantili affermazioni di eminenti “luminari”
della scienza.
Evidentemente
tutto fa brodo, quando si deve celare una Verità che non può essere più celata,
perché non tutta l’opinione pubblica è disposta a credere a queste mongoloidi
affermazioni.
Se
l’ordine è di NON dover vedere e di NON dover udire, è vero anche che non tutti
sono disposti ad ubbidire, rinunciando a conoscere una Verità che rivela
all’intelligenza umana che l’uomo non è il solo essere vivente e intelligente
del cosmo.
Crediamo
sia giunto il momento di dire la Verità, tutta la Verità, nient’altro che la
Verità, anche perché sappiamo per storica convinzione, che la Verità non si può
fermare e che presto o tardi si rivelerà con tutta la sua potenza.
Fare
come fa lo struzzo non conviene a nessuno, specie quando si sa che la realtà
propone atteggiamenti diversi e predisposizioni idonee, atte a disporre un
possibile e proficuo contatto con chi possiede una saggezza, una sapienza e una
scienza volumetriche. La salvezza dell’umanità già sul sentiero del declino nei
suoi valori spirituali, morali e sociali, potrebbe venire dal Cielo, se solo ci
predisponiamo ad accettarla umilmente e fraternamente.
Potrebbe essere corroborato da
psichiatri e da parapsicologi, il novello sinedrio degli ultimi tempi.
Chi saranno i nuovi accusatori?
Chi sarà Caifa che presiederà
l’assise che si prefiggerà di puntare il dito di accusa e di condanna contro il
Figliuol dell’uomo, principe Celeste della nuova Gerusalemme che discenderà dal
Cielo?
Non si sa! Ma già, in certi
individui, si profilano le tendenze. Questi sono pronti a stabilire la
diagnosi, che non si discosterebbe tanto da quella che condusse in croce Gesù
Cristo.
La mia certezza è che saranno
psichiatri e parapsicologi ad affiancare l’Opera del novello Sinedrio, che,
uniti a dotti e luminari del nuovo potere temporale‑politico‑religioso,
accuserebbero ancora una volta “l’Unto da Dio”. Questo sicuramente avverrebbe
se , tornando sulla terra il “Figliuol dell’Uomo” si esprimesse con lo stesso
linguaggio, con gli stessi atteggiamenti e con il medesimo dinamismo
spirituale, morale e politico di un tempo. La diagnosi sarebbe senz’altro
questa “patologicamente anormale, nevrotico, mitomane, paranoico,
schizofrenico”.
Altri dotti sentenzierebbero
quanto appresso: “Bugiardo, imbroglione, ecc. ecc.”. L’accusa diverrebbe più
grave se il “Figliuol dell’Uomo” praticasse l’arte di guarire nella carne e nello
spirito, di fare prodigi e miracoli. Allora, all’accusa dei primi si
aggiungerebbe l’altra, che verrebbe da luminari non meno peggiori dei primi.
Questi sentenzierebbero: “È il diavolo! È satana! È il demonio che lo possiede!
Eretico!”
Insomma, il Sinedrio degli
ultimi tempi tenterà in tutti i modi di incriminarlo, di eliminarlo in un modo
diverso da come lo eliminarono la prima volta. Il popolo si limiterebbe solo ad
approvare l’azione dei luminari del novello Sinedrio, a cui concede,
ciecamente, illimitata fiducia e devozione.
La storia si dovrebbe così
nuovamente ripetere. Questo succederebbe se il “Figliuol dell’Uomo” ritornasse
sulla terra con le vesti di un tempo e la metodologia di insegnamento di
allora.
Ma non sarà così! Perché egli
non ritornerà sulla terra con le medesime vesti di allora. Avrà un Volto
diverso, un vestimento diverso e una metodologia di insegnamento diversa. Avrà
a sua disposizione una corte di Esseri angelici e potenti e la consolazione di
uomini e donne terrestri pronti a riceverLo e a seguirLo. Il novello Sinedrio
sarà fortemente turbato e nulla risparmierà nel tentativo di accusarLo e di
porLo agli occhi della gente come un Essere clinicamente ammalato e
spiritualmente invasato. Ma questa volta non avrà successo! Non avrà successo
perché il Figliuol dell’Uomo verrà per giudicare e non per essere giudicato. Il
novello “Caifa” non avrà nemmeno il tempo di strapparsi le vesti, né altri la
possibilità di complottare contro di Lui e contro coloro che LO amarono e che
sono nuovamente viventi per servirLo nell’edificazione del Regno di Dio in
terra.
Il Suo giudizio sarà severo, e
pesanti le condanne. Non userà le corde, perché non sarebbero mezzi sufficienti
per cacciare i novelli mercanti dal Suo tempio, ma porterà con Sé mezzi più convincenti,
molto più efficaci che non le corde.
Non ci sarà un nuovo Pilato, né
corona di spine. Non ci sarà la croce del supplizio né ci saranno forze
coalizzate del potere politico‑religioso capaci di fermare il Suo passo
trionfale in un mondo che Egli visitò con grande Amore e umiltà e che
riprenderà con Giustizia e Verità, affinché sia data verace testimonianza di
quanto fu detto e scritto secondo la Santissima Volontà dell’Altissimo e
Glorioso IDDIO.
Guai! Guai! Guai
agli empi e a tutti coloro che oseranno fermarlo ed accusarlo!
Valverde, 26 ottobre 1974
Eugenio Siragusa
“PENSO AL RITORNO”
Quando
il mio sguardo si adagia sulla tua luce, scorgo il tempio e la dimora del mio
Amore e dell’eternità del mio Essere di luce.
Allora, penso,
penso, e la memoria apre il sentiero del silenzio. Vedo la mia Patria avvolta
da una miriade di colori, accarezzata da una musica penetrante e soffice come
una vellutata carezza; vedo le ali dorate degli spiriti solari vibrare e una
voce che mi chiama: “Fratello, Fratello, l’ansia
del tuo ritorno è grande”. Il silenzio cessa, la memoria si chiude, l’immagine
della mia Patria rimane nel mio cuore con i colori di tutti i miei sogni e di
tutte le mie speranze.
Allora penso, penso al ritorno.
Forse, la mia bianca astronave è in arrivo. Forse, presto,
potrei imbarcarmi per ritornare là, da dove sono partito per vivere con voi
questi anni di laboriosa attività, tutti dedicati al Signore della creazione.
Dico, forse, potrei aver presagito ciò che ancora non potrà
essere e che io vorrei che avvenisse. Ma se ciò non sarà, sia fatta la volontà
di colui che dispone secondo i suoi divini voleri.
Io sono pronto per salire sulla mia bianca astronave,
perché so dove mi porterà e dove si adagerà. Io so, anche, di rimanere libero e
di andare verso i confini del cosmo o di ritornare per accarezzare i cuori di
coloro che con me hanno amato e sofferto per amore di Dio. Da loro mi farei
vedere con la mia bianca astronave e nel sogno li porterei con me per gioire
coi i loro spiriti e per conversare ancora sulla verità eterna.
Se io vi dicessi chi sono stato oggi, certamente non mi
credereste. Io non ve lo dirò, ma è vero, che gli eventi ve lo diranno, perché
così vuole il Padre di tutti i Cieli.
Per voi sono un folle, un viandante matto, un povero commiserato,
ma per il Re, per colui che regna sovrano nei secoli dei secoli, fui, sono e
rimarrò in eterno, la Sua parola di Amore, di pace e di giustizia Celeste.
Cosa importa a voi chi io sia? Meglio è per voi che non lo
sappiate prima che la mia opera sia adempiuta.
Quel giorno che l’opera mia sarà suggellata dalla Gloria di
Dio, allora, anche se sapeste chi io sia stato, non potrete più avere quello
che ho cercato in tutti i modi di darvi, per rendervi buoni ed ubbidienti,
mansueti e giusti alle leggi dell’amore fraterno ed universale di Dio.
Mi avete deriso, schernito come
un volgare mistificatore, ma non avete tolto nulla alla soavissima luce che
alberga nella mia anima, perché quella luce è luce eterna di amore e di
perdono, di carità e di allegrezza spirituale per tutti coloro che mi sono
fratelli in Cristo. Egli è il mio e il vostro sole di eterna letizia, per il
cuore e l’anima, per la carne e per lo spirito, per la vita e per la
resurrezione dalla morte eterna.
Eugenio
ANCORA PER POCO........
POI VEDRÒ LA MIA BIANCA ASTRONAVE SCENDERE IN UNA SERA DI
LUNA PIENA STELLATA DI TREMULE STELLE. ALLORA QUESTO CUORE CESSERÀ DI BATTERE
ED IL MIO SPIRITO CANTERÀ LODE AL MIO SIGNORE. PER AVERMI CONCESSO, ANCORA UNA
VOLTA, DI SERVIRLO ED AMARLO COSÌ COME VUOLE ESSERE SERVITO ED AMATO.
IN QUEL GIORNO SOLCHERÒ I CIELI DEL MONDO COME UNA
SPLENDENTE METEORA E FARÒ SCENDERE IN COLORO CHE MI SONO STATI FRATELLI E
SORELLE UNA LUMINOSA RUGIADA DI PROFUMATO AMORE, COME PEGNO DI ETERNO LEGAME
TRA IL MIO E I LORO SPIRITI IN UN UNICO AMPLESSO CON COLUI CHE CI HA RESI
IMMORTALI.
L’opera
di Eugenio Siragusa ha avuto un inizio nel tempo attuale, nella continuazione
di un messaggio eterno nel tempo di sempre, ma non potrà mai avere una fine,
così come non può avere mai fine la Luce della Verità.
Questa
voce che ha tuonato in tutti gli angoli della terra, che ha scosso le coscienze
degli uomini intorpidite dal sonno dell’ignoranza, continuerà a posarsi per
ogni dove, in ogni tempo.
La
verità è come un sole che non tramonta mai: chi può vedere la sua Luce
sfolgorante, la raccoglie nello specchio della propria coscienza, in un
riflesso di immagine eterna.
L’eco
delle sue parole, quale scia del suo passaggio, risuonerà per sempre nelle
espressioni di coloro che da ogni parte del mondo gli rivolgono, grati, la loro
risposta per una fatica senza condizioni.
“L’Amore non ha
altri messaggi che se stesso”, dice Follerau; e tu Eugenio, sei stato l’araldo
dell’Amore.
(Doris Cannetti Consonni - Milano)
“Querido
Eugenio... non è necessario dirti che tu sei nei nostri cuori e che il nostro
pensiero è accanto a te in questi momenti di dura prova. Quando ti immaginiamo
nel carcere, un sentimento di divina giustizia ci afferra nell’intimo e
chiediamo al Padre che ti conceda la forza spirituale di aiutarti a portare
questa tua croce. Noi continuiamo passo passo sul cammino che tu ci hai
mostrato, e sappi che nessun carcere ci potrà separare”.
(Luis S. - Madrid)
“...la tua
incarcerazione non fa che ravvivare la fiducia nel nostro Consolatore e in nessun
caso, cesserò di rivolgere a te i miei pensieri di pace e di giustizia
celeste”.
(Philippe Mbemba - Brzzeville/Congo)
“Eugenio caro:
grazie per tutto ciò che hai fatto, grazie per averci fatto conoscere l’Amore
col tuo Amore. Grazie per averci risvegliato quei valori che si erano offuscati
nella materia. Grazie per averci uniti in una comunione universale con i nostri
Meravigliosi Fratelli che non conoscevamo. Grazie per averci fatto da guida,
dimenticando te stesso e umiliandoti per tutti noi, che non eravamo, non siamo
degni di meritare tanto. Perdonaci per averti ripagato in modo indegno;
perdonaci, fratello, dall’ingratitudine umana per debolezza, vigliaccheria ed
egoismo. Noi tutti ci sforzeremo con il tuo esempio di umiltà e di bontà di cui
ci hai circondati di essere degni di te e di Loro, che con infinito amore ci
guidano da sempre. Grazie”.
(Anita -
Oristano/Sardegna)
“Che i Maestri
Cosmici vi proteggano e vi benedicano per tutto ciò che voi fate per salvare
l’umanità”.
(Principe Ahossey G. J. - Parigi)
“Capisco che tu,
Eugenio, sia stato messo duramente alla prova: Socrate fu costretto a bere la
cicuta, Gesù fu crocifisso, Giordano Bruno messo sul rogo e Cagliostro -
accusato dalla contessa De La Motte di un banale furto di collana - imprigionato
a S. Leo. Tutti i grandi uomini che dicevano la Verità sono stati perseguitati
dalla barbarie dell’uomo (anzi, dell’ominide) corrotto e sanguinario. Molti
martiri hanno patito. Speriamo che giunga presto l’ora del riscatto...”.
(Prof. Alberto Nidi - Querceta/Lucca)g
Carissima Maria Antonietta,
...mai mi sarei
aspettato di trovare ciò che ho trovato. Quando, dal cancello della villa, vidi
spuntare dall’angolo Eugenio Siragusa e venirci incontro, capii subito che vi
era qualcosa d’altro del semplice “uomo interessante” che pensavo di trovare:
l’aria vibrava attorno a me come percorsa da vibrazioni sconosciute.
Sono stato tre ore
dinanzi a lui. Sono state per me più che sufficienti per capire cosa lui è.
Egli è la Potenza. Egli è l’Uomo del futuro proiettato nel presente, l’Uomo
dotato di immensi poteri, in armonia col Cosmo. Egli è un raggio laser lanciato
nello spazio, che penetra in dimensioni ignorate e che catalizza le
onnipossenti forze dell’universo.
Hai notato che non
gli ho fatto domande? Non ve n’era bisogno. Egli rispondeva a tutte le mie
domande anche quando le risposte non giungevano a me attraverso le sue corde
vocali, ma direttamente dalla sua mente.
Se avessimo cento
Eugenio Siragusa, la Terra cambierebbe la sua pelle come un serpente ; se ne
avessimo mille potremmo già viaggiare tra le stelle; se ne avessimo diecimila
potremmo spostare i pianeti dalle loro orbite o creare nuovi pianeti.
Sono convinto che
pochi, pochissimi hanno capito tutto questo. Ora si spiega perché, allora
accaddero i noti avvenimenti, molti dei suoi più zelanti “seguaci” si sciolsero
come neve al sole. Essi non avevano capito di trovarsi di fronte alla Potenza.
Gente che si era accostata a Siragusa a livello epidermico, unicamente per la
sua carica umana. Gente a sfondo misticheggiante, delusa di questo mondo,
complessata, attratta - ma soltanto superficialmente - dalla magica parola
“extraterrestre”. Gente che si autodefiniva “cosmica” e non lo era. Non basta
diffondere i messaggi extraterrestri, fregiarsi del titolo di appartenente al
C.S.F.C., aprire una sede, portare attorno al collo una stella o un sole per
definirsi “uomini cosmici”. Ci vuole ben altro. Quando qualcuno sarà capace di
andare da lui per la prima volta con mille domande e senza formularle ricevere
le mille risposte; quando qualcuno sarà in grado di sentire non quello che dice
ad alta voce, ma quello che è nella sua mente, quando sarà in grado di
percepire, ricevere, tradurre e codificare i suoi impulsi mentali, allora
soltanto potrà cominciare a dire si essere sulla strada per divenire un “uomo
cosmico”.
Il giorno in cui
lasciai Nicolosi, a chi mi chiese cosa pensavo di Siragusa, risposi con quattro
parole soltanto: ”Egli è la Potenza”.
Prof. Giorgio Metta - Cagliari
Eugenio
Siragusa è stato un profeta del XX secolo? Non desideriamo rinchiudere questo
personaggio in una definizione, ma desideriamo lasciarlo libero nell’interezza
della sua parola, quale Messaggero o Annunciatore di una Verità senza tempo.
Gli
uomini lo avranno compreso? Si saranno soffermati sulle sue rivelazioni?
È
nel nostro desiderio che la comprensione nasca da una meditazione e riflessione
profonde, senza le barriere di uno scetticismo preconcetto, che ne limiti o ne
impedisca l’evolutivo procedere verso la Conoscenza.
L’uomo
volendo, può ascendere ai Piani Superiori dell’Intelligenza, libero dai freni
inibitori dei suoi atavici complessi, e il nostro augurio è che la libertà
interiore che Eugenio Siragusa raccomandava ai suoi ascoltatori, divenga al più
presto valore dominante di ogni coscienza.
Amiamo così
lasciare il lettore nel ricordo e nell’unione di quanto disse Ermete
Trimegisto: “Ciò che è nascosto deve venire alla Luce”, anticipazione di quanto
disse Gesù promettendo il Consolatore o Spirito di Verità, che sarebbe stato la
Guida verso tutta la Conoscenza.
I segreti del
finito nell’infinito resteranno tali per i rinnegatori della Verità, ma a voi
che ci avete letto con l’intento di approfondire il sapere delle vostre
coscienze diciamo:
“A presto, nel
momento che il cielo ci concederà di penetrare le Conoscenze del Creato.
A Presto, in
quello che non può essere ancora pubblicato, ma che sicuramente lo sarà per
volontà dei Saggi dell’Altissimo Volere.
E sarà in
quell’ora che l’Apocalisse avrà il suo rinnovamento”.
“L’UOMO NUOVO”
Nella
profondità degli universi, si alza netto e limpido il richiamo dell’uomo verso
se stesso al posto che gli compete.
Se
solo potessimo avere la minima idea della vastità dell’oceano cosmico, se
potessimo guardarlo con gli occhi smisurati e nella dilatazione del tempo,
scopriremmo l’essenza di una ebbrezza senza frontiere, un incantesimo di
speranze, oasi e guizzi vorticosi di spirali nella perfezione del dinamismo
puro, nel pulsare dell’estremo infinito.
In
questa armonia di ogni vibrazione, la Causa della Legge regna sovrana su ogni
Potenza.
È
la carezza del silenzio, un silenzio senza abisso né altura.
È
un ponte di tenerezza tra la morte e la vita, la vita e la morte, è un
selvaggio bambino che gioca, innamorato batuffolo di stelle.
E
l’uomo? L’uomo, il guerriero, il nudo, il mito, la terra, il grano, un soffio
di tempo, un grido di vita, un sorriso nel vento, l’uomo.
Un
piccolo pianeta, un sole, nel cielo.
I
GIGANTI
DEL CIELO
Nell’epopea
umana, i Giganti di Dio hanno sempre vinto, appunto per essere tali.
La
storia è maestra di queste vicende e ancora oggi in questo scorcio di secolo i
Giganti del Cielo sono presenti e lottano per la Suprema Giustizia Universale.
La morte non potrà mai velare la loro gloria, perché essa rimane scolpita nella
storia dell’Universo ed i loro nomi incisi nella memoria di Dio.
Dio
fa la Sua storia attraverso i Suoi Giganti e attraverso di essa deposita
nell’immortale Intelligenza Cosmica una Verità che mai nessuno potrà
cancellare.
Questi
esseri scaturiti dal Genio Sublime della Forza Creante vanno e vengono,
portando attraverso il tempo un messaggio di Giustizia e d’Amore, e pagando
spesso con la propria vita. Ma essi sanno che i loro Spiriti sono e rimangono
immortali, e la loro patria è il Cielo di tutti gli Universi. Questi sono i
Giganti del cielo.
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